[CONCLUSA] Che cosa accadrà dall'unione di tanta... ANORMALITA'?!

L'esasperato e assurdo discorso di Isako, giusto campato in aria per movimentare un po' le cose dato che nessuno osava azzardare una vera conversazione, sembrava avere lasciato tutti a bocca aperta, non per il significato che voleva esprimere, ma proprio perchè non aveva un minimo senso logico e più di una filippica rivolta ai due ragazzi sembrava il soliloquio mentale di uno di quei poveri malati mentali lasciati alla loro follia nei manicomi.
In particolare quel ragazzo della terza classe che si era presentato per primo sembrava essere caduto in pieno nella tela così rudimentalmente tessuta da Isako per estorcere qualche informazione che i ragazzi potevano tenere nascosta, infatti rispose con aria indignata e stizzita e con il volto leggermente velato da una sottile espressione di furia nei confronti di Isako.
"Oh bene, abbiamo qui la moralista di turno. Dunque, io e lui non stavamo dicendo nulla di male, stavo solo CERCANDO di attirarlo un po' nella discussione, di farlo parlare un po'. Io sono fatto così, non mi va di rimanere muto a fissare il soffitto, soprattutto in una situazione del genere. "Normale". È questa la parola che ti ha dato fastidio? Beh sappi, mia cara, che non volevo insultare nessuno. La parola "normale" è molto difficile da definire, il suo significato varia in base alle circostanze e anche in base alle culture. Non conosco persone che si possano definire "normali" nel senso che gli hai attribuito tu. Intendevo dire, quando parlavo degli studenti, che ci sono persone straordinarie e fuori dal comune, ma questa non è necessariamente una cosa negativa, anzi, se fossimo tutti "NORMALI" non ci sarebbe nemmeno nulla di divertente nelle relazioni umane. Io stesso non sono NORMALE, nemmeno tu lo sei e nemmeno gli altri qua dentro. NESSUNO lo è. Se poi tu salti su per una stupidaggine come questa mentre si cerca di fare conversazione per passare il tempo in questa situazione assai scomoda, spiacevole e che nessuno di noi avrebbe mai sperato beh, sono affaracci tuoi. Non rovinare l'umore generale solo perché hai la luna storta o sei in quel periodo del mese."
... era strano che qualcuno avesse preso sul serio Isako. Lei stessa sperava che qualcuno la buttasse sul ridere anche solo per accrescere la confidenza, ma invece il ragazzo che solo dopo Isako sentì chiamare come "Kuro" le aveva risposto per le rime, ed aveva addirittura ragione. Fortunatamente decise di non continuare con il discorso, allora in quel momento Isako decise di prendere in manomla situazione.
Non era il caso di continuare quell'assurda idea di carpire qualche informazione in una situazione come quella, e soprattutto con quel ragazzo così schivo, ma paradossalmente scontroso, pronto per difendere le sue idee.
Data la situazione Isako decise per impedire che la discussione proseguisse di accampare delle scuse per la sua impudenza.
"si, hai ragione. Non dovevo scaldarmi tanto per una cosa così stupida... dimentica ciò che ho detto se ti ha fatto così arrabbiare. scusami."
Subito dopo essersi scusata assunse un'aria tra affranta e indifferente e con fare molto elegante sgusciò letteralmente via dalla vista del ragazzo, facendosi spazio fra lui e il mangiafuoco, al quale, con lo sguardo sconsolato, appoggiò per un attimla mano sulla spalla, cercando di far passare il messaggio che le scuse erano rivolte anche a lui, e si mise in disparte, vicino a Goro.
Questo, come sempre impassibile e apparentemente indifferente a ciò che succede intorno, sembrava assorto nei suoi pensieri, quando improvvisamente iniziò a parlare
"Qualcuno ha premuto il pulsante d'allarme?"
Spicccio e coinciso, ma estremamente efficace, dato che tutti a sentire quelle parole si sbiancarono in volto come per l'imbarazzo della propria stupidità per non averci pensato.
Goro poi si affrettò a premere lui stesso il pulsante, allungando un braccio in direzione dei tanti bottoni che si trovavano sulla parete con uno sbuffo, come se avesse già capito che nessuno l'aveva premuto ma allo stesso tempo nessuno voleva per primo ammettere la propria sbadataggine.
Poi Isako prese la parola come se ciò che era successo appena un attimo prima non fosse mai accaduto.
"Eheheh nessuno ci aveva pensato eh? Di solito se un pulsante così viene premuto da qualche parte dovrebbe arrivare un'allarme, magari nel gabbiotto del custode, che ne so? Quindi prima che arrivi qualcuno a sistemare il guasto, secondo me ne passerà di tempo..."
con questa frase Isako aveva per la prima volta mostrato la vera sè stessa; niente euforia o macchinazioni, solo lei.

Isako cercava di rimuovere dalla mente la figura che aveva fatto poco prima dicendo a sè stessa "è stata una cosa da niente, sicuramente mi hanno già perdonata, anzi di sicuro si sono già dimenticati..."
ma sapeva benissimo anche lei che non era così.
tuttavia Kuro chiede che cosa avrebbero potuto fare. Zeshin propose il gioco del silenzio, cosa che sembrava perfetta per Goro, dato che era rimasto impassibile da quando aveva premuto il bottone d'allarme.
Oppure l'alternativa era parlare della scuola.
"Ahahahaha! parliamo di qualcosa di meno deprimente della scuola, piuttosto... potremmo fare qualcosa di interessante per ingannare il tempo, come per esempio... improvvisare una storia ... tutti insieme a turno... No, idea stupida... lasciate perdere ahahaha"
Beh a dire il vero, vista la situazione e la figuraccia di Isako, impressione peggiore forse non poteva farla, sopratutto dopo aver menzionato gli assorbenti di una amica... quindi non le importava ormai di proporre idee pazze o patetiche, anzi, forse avrebbero aiutato gli altri a migliorare l'opinione che avevano riguardo a Isako