[CONCLUSA] [Battaglia] La Furia Nera!

Role estrema per combattenti cazzuti

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    SACCHIYUKI KUROHIME


    La Furia Nera!

    Narrato; Parlato; Pensato, Parlato altrui

    Il ragazzo con il basco, non so come, ma riuscì ad evitare il mio colpo con gli scudi dell'armatura e me lo ritrovai sul fianco sinistro e mi fece un fischio, come per chiamare un cane. Ma per chi mi ha preso?
    Mentre finiva di fischiare, trasformai la mia spada in un piccolo scudo che si posizionò sul polso sinistro (1PA) e attivai il potere, per il quale non necessitavo altro che pensarlo. (1PA) Il tempo si fermò e io mi allontanai da lì, diretto verso la ragazza della catena. Il blocco del tempo lo rilasciai dopo circa 3 secondi, così che la ragazza avrebbe visto me che la caricavo con i guantoni da boxe, ma anche lei aveva dei tirapugni e con un forte colpo riuscì a parare il mio pugno, ovviamente subendo comunque un grande sbalzo al'indietro che la fece volare per circa 3 metri. Approfittai della cosa per riprendere quota, circa 4 metri da terra (1PA), anche se, per qualche strano motivo, sentivo le palpebre più pesanti e un po' di sonnolenza. Questa non ci voleva... Devo farmela passare... Ma prima...
    Trasformai lo scudo in una spada (1PA), per poi posizionarla verticalmente davanti a me, con la punta rivolta verso il basso; la lasciai poi andare e questa scomparve letteralmente a mezz'aria, creando come delle increspature nel punto in cui scompariva.BANKAI. Chire, Senbonzakura Kageyoshi (1PA)
    Il cielo si oscurò e dietro di me spuntarono fuori due file di almeno 10 grandi lame ciascuna, per metà immerse nel nulla; queste poi si scomposero letteralmente in una infinità di petali rosa che fluttuavano nell'aria attorno a me. Concentrai poi tutti loro e li scagliai contro il tipo che curava, colpendo solo lui, ma facendolo milioni di volte, visto che ognuno di quei petali era una potentissima lama.
    Dopodiché decisi che sarebbe stato meglio proteggersi anche il viso, visto che quel ragazzo col basco mi avrebbe colpito lì se solo glie ne avessi dato l'occasione: così trasformai la mia armatura in quella di Black Lotus, armatura completa e con tanto di elmo e lame nelle braccia. (1PA)



    lDsZL2K

    Età: 18
    Sesso: femminile
    Classe: 3^ - s11
    Club: Kendo
    Ruolo: Studentessa
    Interessi: Kendo
    Livello: 5
    Mentalità: Abnormal


    Abilità:
    È molto brava ad entrare in sintonia con gli altri, soprattutto se sono persone che conosce bene o alle quali vuole bene, visto che i suoi genitori sono al lavoro per la maggior parte della giornata e che non ha ne fratelli ne sorelle. Inoltre è dotata di riflessi portentosi, in grado di renderla una campionessa nel Kendo, sport che pratica fin da piccola. La maggior parte delle volte si fa guidare da essi ma non ci fa affidamento in maniera morbosa in modo che se un giorno non potesse contare su i suoi riflessi riuscirebbe comunque a cavarsela.


    Anormalità

    My body is a weapon(Super-Anormalità):
    grazie ad essa Sacchiyuki è in grado di cambiare la forma della sua spada da allenamento e tramutarla in una qualunque altra arma bianca e da fuoco, a suo piacimento e quante volte vuole, potendo perfino arrivare a trentuplicare il numero delle armi originale che possiede, sia durante un attacco che in qualunque altro momento. Può anche creare armi derivanti dagli Anime e Manga che ha visto, emulandone alla perfezione la forma, la forza e le abilità. Può controllare le armi con i movimenti delle braccia e può controllarle fino ad una distanza massima di 50 metri. Ovviamente grazie ad essa riesce anche a copiare gli attacchi derivanti da ogni singola arma che utilizza. In più può trasformare la sua spada anche a distanza. Oltre all'arma, Sacchiyuki è anche in grado di modificare gli abiti che indossa e trasformarli in armature varie; anche in questo caso può creare armi derivanti dagli Anime che ha visto, emulandone nuovamente forma, caratteristiche e abilità. Può cambiare armatura in qualunque momento, anche mentre sta subendo un attacco, visto che impiega 1 secondo a cambiarla (idem per le armi).

    Omnivision(Super-Anormalità suprema):

    Con questa, Sacchiyuki riesce ad entrare in simbiosi perfetta con la persone, condividendo con loro emozioni e dati sensoriali, permettendo a lei e agli altri (fino ad un massimo di 6 persone, lei compresa) di condividere sentimenti, emozioni, conoscenze, udito, vista, gusto, tatto e olfatto. Più la persona (se usa il potere su un solo individuo) o il gruppo (se lo usa su più individui) è affiatato più aumenta il potenziale di questa anormalità. Si ho un campo visivo di 360°, un raggio olfattivo e uditivo di 300 metri, un gusto e un tatto super sviluppati, dove si può persino "scrutare" nella mente e nei ricordi dell'altro o degli altri. Concede anche alle persone messe in contatto di parlare telepaticamente per un raggio di 300 metri e ai massimi livelli di sentire i pensieri dell'altro o degli altri.

    My Wings(Anormalità Biologica)
    Sacchiyuki può far spuntare due ali da farfalla sulla schiena che le permettono di volare.


    Background

    È la prima e unica figlia dei cogniugi Kurohime, ricca famiglia originaria di Nagasaki. La madre è una prestigiosa stilista e possiede un'azienda leader nel settore della moda; il padre invece è sempre stato ossessionato dai samurai e dalle spade, tanto che lo hanno soprannominato Hattori Hanzo, perciò gestisce un negozio di armi famoso in tutto il Giappone. A causa dei loro lavori non hanno potuto passare molto tempo con la figlia, che trascorreva la maggior parte delle giornate con la tata nella villa di famiglia su una collina fuori città. La villa era così grande e bella, ma alla piccola Yuki non è ai piaciuta; l'avrebbe volentieri barattata con la compagnia dei propri genitori. Essendo anche fuori città non aveva nemmeno molti bambini con cui potesse giocare, quindi la sua infanzia l'ha passata da sola. Iniziò poi a frequentare l'asilo, ma essendo un asilo molto prestigioso e costoso, i bambini erano tutti viziati, sbruffoni ed egoisti; lei non riuscì a fare amicizia con nessuno di loro, tranne con un ragazzino ribelle con i capelli neri che si iscrisse poco dopo di lei. Lui non era viziato con gli altri: era gentile, simpatico e disponibile e fecero subito amicizia. Il ragazzino godeva anche di una certa indipendenza e ogni tanto riusciva ad andare a trovarla a casa sua, nella villa. Con lui guardò il suo primo anime e si appassionò al genere. Poi un giorno egli smise di andare a scuola; gli insegnanti dissero che i genitori lo avevano trasferito altrove dopo i numerosi richiami mandatigli per il suo comportamento a scuola. Da allora non lo vide più. Si sentiva sempre più sola, a tal punto che si mise a guardare quanti più anime poteva, per passare il tempo, per provare quelle emozioni che nella vita le erano state precluse. I suoi genitori la iscrissero poi ad una scuola elementare prestigiosa, ma lei rifiutò di andarci; non voleva fare la stessa fine dell'asilo, perciò volle frequentare una scuola pubblica. I suoi non vollero, così la affidarono ad un insegnante privato, con il quale studiò per tutto il periodo delle elementari e delle medie. Ovviamente lei studiava, però non le piaceva, soprattutto perché mancava tutta la parte divertente della scuola, ovvero l'andare a scuola e i compagni e gli amici. In quel periodo iniziò anche ad interessarsi al Kendo, cosa che al padre piacque molto e per questo fece tutto il possibile affinché la figlia potesse avere degli ottimi insegnanti. Era molto brava, tanto che vinse anche un torneo nazionale. Però in cuor suo avrebbe tanto voluto avere degli amici e magari anche un ragazzo, perciò si iscrisse ad università. Si stava trovando bene, ma suo padre fu costretto a cambiare città a causa del lavoro, costringendo anche la famiglia intera a trasferirsi e lasciando di nuovo la povera e bellissima Yuki da sola. Ma lei non si perse d'animo e si iscrisse alla Hakoniwa, una gran bella università vicino alla città nella quale si erano trasferiti. Riuscì ad entrare e aspettava con ansia il primo giorno, pronta per la seconda volta a ricominciare da capo, a crearsi delle vere e sincere amicizie, ad iscriversi al club di kendo, a iniziare a vivere la propria vita



    Edited by ¬SasoRi - 16/7/2013, 11:02
     
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  2. Arthemys Kylar Zeit
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    Arthur annuì. Anche se non comprendere bene l’origine del potere che risuonava nella sua testa, riuscì a capire che era una cosa buona dato che poteva comunicare con il resto della sua squadra improvvisata.
    // Quando vuoi. // pensò guardandolo.
    Era pronto a lopparla quando ad un tratto, pochi secondi dopo, una tempesta di petali di fiori di ciliegio si creò dal nulla e piombò dritto verso Goro. L’unica cose che riuscì a capire, prima di vedere il tipo sommerso da quella tempesta rosa era il luccichio che emetteva come se fosse tagliente, perciò nulla di buono. Ed erano pure in troppi, non c’era speranza di salvarlo.
    E, da quella posizione, non c’era molto altro che potesse fare: il nemico era troppo in alto e perciò favoriva una posizione strategica finché volava, era forte e nessuno poteva dire cosa poteva fare. Senza un piano d’attacco preciso il suo Chrono Driver era ben inutile.
    Così si limitò a fare il giro lungo attorno alla tempesta per poi unirsi a Crow e a stringere i denti, nella speranza che qualcuno trovasse una soluzione per batterla.
    // Signori. // pensò guardando la ragazza impazzita, // Io possiedo la possibilità di far ripetere certe azioni e di teletrasportarmi… ma non posso farlo all’infinito, perciò che qualcuno si faccia venire in mente un’idea che funzioni, e alla svelta. //
     
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  3. ¬Crow:.
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    CITAZIONE

    GRAY GURUGASHI



    Ocxno
    (...) Dopo quei secondi di svenimento mi rialzai, ero praticamente come nuovo, la lacerazione sulla spalla sinistra era scomparsa ed era rimasta solo una cicatrice innocua.
    Vorrei ringraziare Goro, ma non penso sia il momento...
    La ragazza era circondata da un infinità di petali di ciliegio rosa, e qualcosa mi suggeriva che erano molto pericolosi..
    Con un movimento veloce scagliò tutti quei petali di ciliegio contro Goro.
    Tsk, devo trovare un modo di mettere in svantaggio quel mostro..., nel frattempo vicino a me arrivo il ragazzo del loop temporale, che intanto stava comunicando tramite la mia chat con Goro.

    Posai gli occhi sulla ragazza, e improvvisamente mi venne un lampo di genio. La mia anormalità, seppur contro la mia volontà, cominciò ad agire, immagazzinando nello stock quello che aveva appena visto: un raggio di sole prodotto dal riflesso provocato dal cambio di armatura della ragazza.(1 PA)
    Quel qualcosa che può mettere in svantaggio un tipo di avversario come questo è sempre stato sopra di noi! Il Sole!
    Nel mio stock era ora presente la capacità di riflesso di un pezzo di metallo liscio, mimandone le caratteristiche.
    //Gray: Ragazzi, appena quella ragazza rimuoverà il casco che ha appena indossato, partiremo al contrattacco! Potrò accecarla per qualche secondo ad oltranza con la nuova abilità che ho mimato. Ovviamente ciò non implicherà una vera debolezza, le sue armi, armature e abilità fisiche rimarranno, ma in compenso non potrà difendersi adeguatamente ai nostri attacchi. Quindi, Isako, o chiunque altro, cercate di non portarla in uno stato in cui necessiti assolutamente di quel casco.
    Arthur, usa la tua anormalità per far ripetere il movimento di ali alla ragazza, ma senza fargli creare un angolo di 180°,in poche parole, blocca il movimento delle sue ali, limitando le azione di volo da 2 a 1; in questo modo dovrebbe cadere a terra, dopotutto la sua armatura non è sicuramente leggera, quindi non avrà alcun tipo di planaggio. Goro dovrà assumere una posizione di assoluto attacco, mentre Galatea ed Isako cercheranno di coprirlo. Questa soluzione nasce da ciò che sono riuscito a vedere delle vostre anormalità, se volete supportare Goro nell'attacco, siete liberi di farlo, ma non stravolgete il piano.
    //
    Detto questo, non ci restava che sottrarre Goro all'attacco di petali.
    Lo aiuterò ricambiando il favore.. Se non lo leviamo subito da li non ne rimarrà illeso.
    Inoltre, se i petali lo stanno attaccando perché lo reputano un nemico, basta che anch'io provi ad esserlo, ma in maniera positiva... proviamo!

    Scattando verso Goro (1 PA), con la sua elasticità dei muscoli mimata tempo fa, gli gettai un calcio di rovescio(1 PA), colpendolo con i polpacci (la parte anteriore della gamba che parte dall'attaccamento alla coscia fino alle caviglie), cercando di restare fuori dal raggio d'azione dei petali, evitando i danni, e cercando, con tutta la mia forza di spostare la sua enorme massa fuori dal raggio dei petali di ciliegio.


    Edited by ¬Crow:. - 7/7/2013, 10:34
     
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  4. † Âlex's Sabe® †
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    Galatea Milkovich; Parlato; Pensato; Parlato altrui.



    //Cercherò di impegnarla il più a lungo possibile per permettere a Goro di attaccarla in maniera efficace! Isako ho bisogno che tu utilizzi la tua abilità e che induca nuovamente sonnolenza all'avversaria o un qualunque altro status che la rallenti o che la confonda per qualche secondo! Al resto posso pensarci io!//

    Detto questo Galatea controllò il suo equipaggiamento attuale: La lancia legata dietro la schiena e lo scudo sul braccio... I tira pugni erano rotti.....

    "Pensa Galatea, pensa!! Ti servono delle armi che possano distrarre e fermare quella pazza! PENSA!" e mentre pensava a tutto ciò le lame si avvicinavano pericolosamente a Goro per eliminarlo.....

    "TROVATA!" esultò Galatea

    Dopo di che attivò il suo fidato rotolo (1PA) e da esso evocò due Chakram (1PA)


    e ne impugnò uno per mano... Quei due dischi erano perfetti per attaccare a distanza e per provare a disperdere almeno qualcuna di quelle lame che apparivano micidiali....

    Lanciò il Chakram che teneva nella mano destra (1PA) che partì roteando a tutta velocità e andando a colpire al centro della nuvola di lame che si stava avvicinando a Goro, Vi furono un sacco di scintille mentre l'arma girava e veniva a contatto con la miriade di lame che lo circondavano facendole saltare in tutte le direzioni

    Lanciò anche il secondo (1PA) nella stessa direzione del primo che si era momentaneamente bloccato a causa dello scontro con le altre lame, essendo il secondo più veloce colpì la prima arma che era stata scagliata e dallo scontro entrambe vennero sbalzate via in due direzioni opposte, uno a destra e uno a sinistra attraversando a metà la nuvola di lame volanti e disperdendone altre in una marea di scintille e stridii sinistri e inquietanti mentre la loro avversaria osservava il tutto leggermente stupita per quello che stava accadendo.

    "Dovrei averne fatte saltare e disperse un bel po', meno male che la tizia non se l'aspettava..... O forse è già l'abilità di Isako che fa effetto?" Dopo di che evocò un'altra volta un arco (1PA) e caricò il colpo (1PA) pronta a far fuoco al minimo movimento dell'avversaria.
     
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    Goro Nishimura
    La situazione stava velocemente degenerando, come faceva a saperlo? Beh, quando vedi una tempesta di petali di ciliegio EVIDENTEMENTE pericolosi, poiché era impossibile che gli stesse lanciando addosso dei semplici petali, inizi a pensare a quanto la situazione, per quanto incredibilmente interessante, stia diventando difficoltosa anche per la sola sopravvivenza.

    "...Wow...."

    Sì, Goro era stupito, generare armi, modificarle, dare loro vari poteri tutti diversi, creare armature, potenziare anche quelle, volare con delle ali da farfalla, capacità fisiche estreme...si stava rivelando un soggetto non interessante, di più.
    Questo pensiero occupò la sua mente per qualche secondo, finché non avvertì il doppio calcio da parte di Gray, cosa che non fece attivare Evolution a causa del già potenziato fisico, ma lo fece spostare di qualche passo, facendogli notare che non si era ancora mosso per evitare il colpo.
    Goro stava per partire, lasciando che Gray prendesse quella che doveva essere una posizione di sicurezza per restare all'esterno del raggio d'azione del colpo, ma si fermò non appena osservò la mossa di Galatea, cosa che gli fece spalancare gli occhi, non per lo stupore, ma per il fatto che, spargendoli tutti in quel modo, visto che la ragazza aveva ampiamente dimostrato di poterli controllare, aveva solo aumentato l'area di pericolo, secondo Goro.
    Non aspettò un istante, si voltò e corse verso Gray, afferrandolo senza se e senza ma, preparandosi ad allontanarsi con lui dall'area di pericolo (2 PA). Preso il ragazzo, Goro prese a correre a destra di quell'attacco, finendo davanti al muro demolito in precedenza dalla ragazza, lasciando poi Gray (1 PA).

    "Stalle lontano, quell'attacco è pericoloso."

    Disse Goro, mantenendo sempre quel suo tono freddo e serio, pur essendo preoccupato anche lui, visto che quell'attacco, per quanto non mortalmente, lo ferirebbe abbastanza da bloccarlo per un po' di tempo.
    A quel punto modificò le sue due evoluzioni, quelle riguardanti l'elettricità dell'anguilla e il suo grasso corporeo, lasciando però il DNA, chissà che non venisse a servire, trasformandole una in DNA di tartaruga e l'altra in un esoscheletro equivalente a l guscio di quest'ultima, ricoprendo il proprio corpo con quel materiale resistente, per poi annullare le modifiche alla sua mano destra, fatte prima per curare Gray, in un colpo solo, facendosi abbastanza male (3 PA)

    "Nnnngh..."

    Non poté trattenere il verso di dolore, non era grande, ma era uno sforzo decente, se unito alla battaglia in corso, osservando specialmente Isako, era apparentemente la più inadatta allo scontro attuale, eppure sembrava aver fatto qualcosa alla ragazza impazzita, al contrario di tutti gli altri, compreso lui, cosa che lo interessò
    Fatto ciò, rimase li fermo ad osservare lo scontro in corso tra lei e gli altri.

    //Non disperdete il suo attacco, abbiamo già constatato che può comandare i suoi oggetti, se può farlo altrettanto bene con questo, potrebbe voler dire morte certa, se non state attenti....//

    Ci teneva a dirlo, così da evitare ulteriori mosse simili a quella, buone ma rischiose, e lo disse per loro, per lui era difficile lasciarci la pelle, ma lo avrebbe reso inutile per del tempo se l'avesse colpito, e non poteva permetterselo.




     
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    Isako Kangae
    D'accordo, l'effetto dell'anormalità di Isako non sembrava essersi ancora attivato appieno. Quella ragazza si era appena allontanata dallo scontro con Galatea... evidentemente si sentiva minacciata, ma per Isako non era di Galatea che si preoccupava, anche perchè, per quanto ne sapesse Isako di pugni e violenza rude, le sembrava che lo scontro, per quanto breve, essere stato abbastanza equilibrato, anche se non riusciva a togliersi di mente l'idea che stesse facendo tutto quello per divertimento e che si stesse seriamente ponendo un freno alle sue apparentemente sconfinate capacità.
    "Si sente minacciata ... da chi?"
    Isako non fece in tempo a rendersi conto che la risposta alla sua domanda le stava per pararsi davanti agli occhi.
    Il nemico emise un grido, troneggiando dai suoi 4 metri di altezza, come a simboleggiare che il controllo fosse suo. Un grido che purtroppo non era di dolore. Stava per annunciare la sua mossa.
    Tutto accadde in fretta. Isako vedeva... spade, petali. In quel momento pensò seriamente di stare dormendo; le sembrava quantomeno assurdo che dei petali stessero danzando in aria in una situazione come quella. Le sembrò per un attimo una presa in giro, finchè capì...
    I petali di fiore di ciliegio furono sbalzati e poi scagliati terribili su un bersaglio. Goro.
    "Probabilmente si è accorta delle sue capacità. Può guarire i suoi compagni e questo per lei può essere un problema"
    I petali si muovevano velocemente in direzione del bersaglio. Isako non riusciva a distogliere lo sguardo da quell'incantevole danza di rosea di vita... affascinata.
    ma solo in un secondo momento ruppe l'incantesimo e apri gli occhi. quei petali erano pericolosi.
    Galatea, che sicuramente era più impulsiva e lucida di Isako, cercò il più possibile di disperdere l'attacco con due armi evocate.
    Goro invece ebbe un istinto... riuscì a fuggire dall'area di azione dell'attacco, riuscendo a salvare anche Gray, ed entrambi ne uscirono illesi.
    "Ehi. ma io qui a che cosa servo?"
    In quel preciso istante le venne in mente il suo "Inquisitor's Graces" che aveva usato poco prima. Se il nemico avesse mostrato segni di stanchezza come un decadimento delle palpebre o uno sbadiglio si sarebbe sentita meno inutile in quello strano momento, ma non appena il suo sguardo ricadde sul volto della ragazza, si affranse.
    Infatti, appena in quel momento, aveva cambiato armatura. Optò per una difesa totale. il 100% del suo corpo era ricoperto di metallo, nessuno spiraglio, ergo, nessuna reazione visibile.
    "Ok, basta prendersi in giro adesso. Se io non sono utile ai miei compagni... LO SARÀ UN'ALTRA ME STESSA!"
    Poi Isako chiuse gli occhi, pose i suoi sai incrociati davanti alla sua faccia, inspirò profondamente e, sussurrò parole incomprensibili a sè stessa. Riaprì gli occhi. Brillavano di luce verde acqua, mentre i capelli ondeggiavano leggermente rilasciando minuscole sferette dello stesso colore simile a polvere, che le creavano intorno un sottilissimo e impercettibile alone luminescente. [usata la variante coraggio di "Inquisitor's Graces"](1PA)
    //ragazzi, ora non avrò più paura. Non fermatemi. Non ho paura di morire adesso, ma per me siamo solo dei giocattolini per lei, non mi ucciderà, o almeno... correrò il rischio... *fuck yeah*//

    Ok principessa, a noi due...


    Edited by ×Bittu× - 16/7/2013, 02:04
     
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    Narrato; Parlato; Pensato, Parlato altrui

    Mi accorsi che non stavano più parlando tra di loro, come se stessero comunicando con il pensiero. Poi mi ricordai che qualcuno di loro aveva borbottato qualcosa su una certa chat. Vediamo se...
    E così dicendo, attivai Omnivision (1PA), che mi permise di ascoltare il discorso fatto dal ragazzo con i capelli arancioni.
    Scusate se mi intrometto... Così è questo quello che volete fare. Beh, fossi in voi non ci spererei troppo. dissi, parlando direttamente nelle loro menti, sfruttando ancora il potere di Omnivision, che disattivai subito dopo, visto che avvantaggiava tanto me quanto loro. (1PA)
    Per annullare il loro piano di farmi stramazzare a terra come una gallina occorreva un cambio di armatura, un'armatura che mi permettesse di volare sena sbattere le ali: beh, si da il caso che non dovetti nemmeno pensare più di tanto. Così cambiai nuovamente armatura, indossando quella di Silver Crow, un'armatura argentata completa, con tanto dell'abilità di volare. (1PA). Mi sentivo un po' stanca, di sicuro la sonnolenza che qualcuno di loro mi aveva trasmesso stava facendo effetto, ma loro non potevano effettivamente saperlo, visto che l'elmo copriva interamente la mia faccia.
    Una delle due ragazze, quella con i capelli viola, sembrava volermi affrontare da sola, con due miseri sai. Facciamola ricredere subito
    Scagliai la spada che avevo in mano a grande velocità verso i sai di lei, in modo che parasse il colpo ma indietreggiasse a causa della grande velocità che aveva. Questo la avrebbe fatta avvicinare a una delle 5 spade che avevo scagliato all'inizio, che rapidamente si mosse per ferire in modo più o meno grave, quanto basta per impedirle i movimenti ma senza maciullarla, le sue gambe. (2PA).
    Senbonzakura era ancora nell'aria, dunque decisi di sfruttarla per coprire un'area d'azione grande come il cortile, per colpire tutti. Ovviamente, data la grandezza dell'area, il numero delle lame che avrebbero colpito ogni singolo ragazzo sarebbe stata abbastanza inferiore rispetto a prima. (1PA)


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    È molto brava ad entrare in sintonia con gli altri, soprattutto se sono persone che conosce bene o alle quali vuole bene, visto che i suoi genitori sono al lavoro per la maggior parte della giornata e che non ha ne fratelli ne sorelle. Inoltre è dotata di riflessi portentosi, in grado di renderla una campionessa nel Kendo, sport che pratica fin da piccola. La maggior parte delle volte si fa guidare da essi ma non ci fa affidamento in maniera morbosa in modo che se un giorno non potesse contare su i suoi riflessi riuscirebbe comunque a cavarsela.


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    grazie ad essa Sacchiyuki è in grado di cambiare la forma della sua spada da allenamento e tramutarla in una qualunque altra arma bianca e da fuoco, a suo piacimento e quante volte vuole, potendo perfino arrivare a trentuplicare il numero delle armi originale che possiede, sia durante un attacco che in qualunque altro momento. Può anche creare armi derivanti dagli Anime e Manga che ha visto, emulandone alla perfezione la forma, la forza e le abilità. Può controllare le armi con i movimenti delle braccia e può controllarle fino ad una distanza massima di 50 metri. Ovviamente grazie ad essa riesce anche a copiare gli attacchi derivanti da ogni singola arma che utilizza. In più può trasformare la sua spada anche a distanza. Oltre all'arma, Sacchiyuki è anche in grado di modificare gli abiti che indossa e trasformarli in armature varie; anche in questo caso può creare armi derivanti dagli Anime che ha visto, emulandone nuovamente forma, caratteristiche e abilità. Può cambiare armatura in qualunque momento, anche mentre sta subendo un attacco, visto che impiega 1 secondo a cambiarla (idem per le armi).

    Omnivision(Super-Anormalità suprema):

    Con questa, Sacchiyuki riesce ad entrare in simbiosi perfetta con la persone a cui tiene, condividendo con loro emozioni e dati sensoriali, permettendo a lei e agli altri (fino ad un massimo di 6 persone, lei compresa) di condividere sentimenti, emozioni, conoscenze, udito, vista, gusto, tatto e olfatto. Più la persona (se usa il potere su un solo individuo) o il gruppo (se lo usa su più individui) è affiatato più aumenta il potenziale di questa anormalità, fino ad arrivare ai massimi livelli, dove si ho un campo visivo di 360°, un raggio olfattivo e uditivo di 300 metri, un gusto e un tatto super sviluppati, dove si può persino "scrutare" nella mente e nei ricordi dell'altro o degli altri. Concede anche alle persone messe in contatto di parlare telepaticamente per un raggio di 300 metri e ai massimi livelli di sentire i pensieri dell'altro o degli altri.

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    Sacchiyuki può far spuntare due ali da farfalla sulla schiena che le permettono di volare.


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    È la prima e unica figlia dei cogniugi Kurohime, ricca famiglia originaria di Nagasaki. La madre è una prestigiosa stilista e possiede un'azienda leader nel settore della moda; il padre invece è sempre stato ossessionato dai samurai e dalle spade, tanto che lo hanno soprannominato Hattori Hanzo, perciò gestisce un negozio di armi famoso in tutto il Giappone. A causa dei loro lavori non hanno potuto passare molto tempo con la figlia, che trascorreva la maggior parte delle giornate con la tata nella villa di famiglia su una collina fuori città. La villa era così grande e bella, ma alla piccola Yuki non è ai piaciuta; l'avrebbe volentieri barattata con la compagnia dei propri genitori. Essendo anche fuori città non aveva nemmeno molti bambini con cui potesse giocare, quindi la sua infanzia l'ha passata da sola. Iniziò poi a frequentare l'asilo, ma essendo un asilo molto prestigioso e costoso, i bambini erano tutti viziati, sbruffoni ed egoisti; lei non riuscì a fare amicizia con nessuno di loro, tranne con un ragazzino ribelle con i capelli neri che si iscrisse poco dopo di lei. Lui non era viziato con gli altri: era gentile, simpatico e disponibile e fecero subito amicizia. Il ragazzino godeva anche di una certa indipendenza e ogni tanto riusciva ad andare a trovarla a casa sua, nella villa. Con lui guardò il suo primo anime e si appassionò al genere. Poi un giorno egli smise di andare a scuola; gli insegnanti dissero che i genitori lo avevano trasferito altrove dopo i numerosi richiami mandatigli per il suo comportamento a scuola. Da allora non lo vide più. Si sentiva sempre più sola, a tal punto che si mise a guardare quanti più anime poteva, per passare il tempo, per provare quelle emozioni che nella vita le erano state precluse. I suoi genitori la iscrissero poi ad una scuola elementare prestigiosa, ma lei rifiutò di andarci; non voleva fare la stessa fine dell'asilo, perciò volle frequentare una scuola pubblica. I suoi non vollero, così la affidarono ad un insegnante privato, con il quale studiò per tutto il periodo delle elementari e delle medie. Ovviamente lei studiava, però non le piaceva, soprattutto perché mancava tutta la parte divertente della scuola, ovvero l'andare a scuola e i compagni e gli amici. In quel periodo iniziò anche ad interessarsi al Kendo, cosa che al padre piacque molto e per questo fece tutto il possibile affinché la figlia potesse avere degli ottimi insegnanti. Era molto brava, tanto che vinse anche un torneo nazionale. Però in cuor suo avrebbe tanto voluto avere degli amici e magari anche un ragazzo, perciò si iscrisse ad università. Si stava trovando bene, ma suo padre fu costretto a cambiare città a causa del lavoro, costringendo anche la famiglia intera a trasferirsi e lasciando di nuovo la povera e bellissima Yuki da sola. Ma lei non si perse d'animo e si iscrisse alla Hakoniwa, una gran bella università vicino alla città nella quale si erano trasferiti. Riuscì ad entrare e aspettava con ansia il primo giorno, pronta per la seconda volta a ricominciare da capo, a crearsi delle vere e sincere amicizie, ad iscriversi al club di kendo, a iniziare a vivere la propria vita

     
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  8. Arthemys Kylar Zeit
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    Sembrandogli discorsi sensati, Arthur rimase in silenzio e ascoltò ogni loro parola, valutando se fosse un bel piano. E lo era, effettivamente.
    Poi, all’improvviso, il silenzio che avvolse il campo di battaglia diventò strano… dannatamente strano. Troppo.
    Guardò il tipo appena smembrato dalle lame e, di colpo, sentì ancora una volta quel maledetto muoversi degli ingranaggi… click, click… click.
    E, di colpo, sentì la voce della tipa contro cui stava combattendo… dentro la sua testa.
    Arthur rimase spiazzato quando la sentì parlare del piano che ora, sfortunatamente, era andato a monte. Che diavolo di mostro overpower poteva mai essere quello? Il nemico sembrava imbattile… cosa poteva mai fare?
    E il clickclick? Dannazione, giusto.
    Guardò il nemico e poi si guardò attorno… stava per succedere qualcosa… ma cosa? Non finì di dedurre che all’improvvisò notò quei dannati petali svolazzanti sparpagliarsi, dirigendo ogni parte verso i suoi compagni di squadra… e se stesso.
    « Dannazione, i petali! In arrivo! » gridò fissandoli fiondarsi su di lui e gli altri. Fortunatamente però lui dalla sua aveva il tempo.
    Non lo esitò nemmeno ad usare.
    Certo che i petali avessero ormai acquisito una traiettoria dritta e difficilmente variabile, Arthur bloccò il tempo e si spostò da quella posizione con uno scatto fulmineo, cercandosi di allontanare dalla zona in cui sicuramente si sarebbero raggruppati di più, certi di colpirlo in modo efficace. (1 PA)
    Dannazione stava andato tutto a rotoli, tutto!
    Nel blocco guardò la ragazza, ferma… immobile. Dannato essere… come la si poteva fermare? Se praticamente ogni attacco era nullo contro di lei, che dire invece della… psicologia? Forse un tentativo poteva ancora farlo. Quella cosa era praticamente indistruttibile ma di certo prima di diventare così… inarrestabile doveva essere una studentessa qualunque, no? Con i suoi amori e i suoi problemi…
    Be’, tanto ormai erano spacciati. Non gli venivano in mente altre soluzioni.
    Non appena uscito dal blocco e al sicuro, Arthur si accorse di essere stato ferito.... diversi tagli nelle gambe, sul corpo e sentiva del sangue scendere dalla fronte. Stringendo i denti si tolse il sangue colante. Prevedibile... con tutti quei petali taglienti era praticamente impossibile evitarli tutti.
    Ora però il problema era un altro e la soluzione... a dir poco suicida. Non appena uscito dal blocco e avuto contatto visivo con gli occhi della tipa si mise il basco in una tasca e alzò le mani tenendole aperte, segno che non aveva intenzione di arrecare danno o creare ulteriore ostilità.
    « Non voglio più combattere. » disse calmo e rilassato, mani sempre alzate e cercando di trasmettere più tranquillità possibile « Voglio solo parlare. Parlare e capire il perché stai facendo tutto questo. Okay, è vero che noi ti abbiamo attaccata per primi, ma lo abbiamo fatto per difendere la scuola e i suoi studenti… e in quanto tu stessa studente dobbiamo difendere anche te. Perciò non ci diamo tutti una calmata e parliamo? Non c’è motivo di continuare oltre con questo combattimento, abbiamo capito che sei la più forte… ma lo fai distruggendo la scuola e mettendo in pericolo gli altri? Non hai paura di ferire gli altri studenti? Non hai paura di far del male a qualcuno che ami? »
    Fanculo, ormai aveva esaurito ogni possibile soluzione in quella testolina mezza tedesca e mezza britannica che aveva… tanto valeva provare a calmarla a parole. O morire provandoci.

    Edited by Arthemys Kylar Zeit - 21/7/2013, 14:24
     
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    Isako Kangae

    L'attacco della ragazza verso Goro non era andato come lei aveva previsto. Nonostante Isako non potesse vedere nulla della faccia del nemico, era ovvio che la rabbia per il colpo a vuoto era persino superiore allo stupore per la reazione di Goro, per questo il nemico sfruttò a suo vantaggio la quantità di petali che c'erano nell'aria, grazie a un attacco senza un preciso obiettivo, ma ad area, mirato a danneggiare tutti i ragazzi che erano accorsi per fermarla.
    i petali colporono anche Isako che rimase, nonostante ciò, rimase immobile nella sua posa, nonostante i petali le stavano tagliando superficialmente le braccia e le guance, ma non sentiva l'effetto di attacchi fisici così lievi perchè era sotto l'effetto della scarica adrenalinica post-anormalità. Purtroppo però i dolori emotivi personali li poteva ancora sentire bene
    "Imperdonabile..."
    sussurrò non appena si rese conto che i petali avevano colpito anche i suoi lunghi e fluttuanti capelli viola, che stavano cadendo a terra a piccole ciocche.
    Subito dopo la ragazza sembrava essersi accorta di Isako, e chissà, forse per i suoi occhi luminescenti, il leggero alone che la circondava o semplicemente la posa figa la fecero probabilmente sentire presa in giro: Isako sembrava proprio avere intenzione di sferrare un attacco, nonostante la abissale differenza tre le due.
    Allora Isako si rese conto di essere stata scelta come bersaglio.
    Il nemico teneva in mano una spada, che con fare abbastanza sprezzante e altezzoso scagliò a grande velocità verso Isako.
    "Non sai ..."
    Isako, dette queste parole iniziò a correre in avanti a balzi abbastanza potenti, come se voltsse spiccare il volo.
    In effetti cercava di fare qualcosa di simile, ma data la alta velocità alla quale si muoveva la spada, la rincorsa non fu proprio come se la immaginava Isako, che tuttavia riuscì nel suo intento: anticipò la spada di un metro, un metro e mezzo, e, incrociando i sai sulla sua testa, riprese la frase lasciata a metà un'istante prima
    "... che i sai sono ottime contromisure contro le spade?"
    poi, non appena la spada le passò sopra la testa, proprio in mezzo ai sai,ancora sulla traiettoria sulla quale era indirizzata, aprì le braccia, e così deviò molto delicatamente la traiettoria della spada verso l'alto, e infine atterrò a terra accovacciandosi per riuurre l'urto (4PA).
    una volta in piedi, rialzò lo sguardo verso la ragazza, che non aveva più le ali ma riusciva comunque a volare. Ma in pensiero sopraggiunse
    "Non è stata una grande idea spedirla verso l'alto, così lei avrà più tempo per controllarla e rispedirla indietro... ... aspetta! "
    Isako si era ricordata, nel mezzo dei suoi pensieri dello spadone che poco prima si era conficcato nel terreno dietro di lei... era troppo tardi.
    L'attacco era indirizzato alle gambe di Isako quando si trovava nella posizione di prima, ma ora che si era spostata in avanti il coplo lo prese nel tallone, proprio mentre l'arma si accingeva a finire la corsa.
    La spada, con una potenza inaudita, distrusse completamente il retro delle scarpine di Isako, conficcandosi nel tallone destro di Isako per parecchi centimetri, spezzando ossa e strappando carne, quando finalmente si arrestò perchè non aveva più potenza sufficiente per continuare la corsa nella carne ormai dilaniata di Isako.
    Questa, subìto il colpo, lasciò cadere i sai dalle mani che si misero subito a tremare, dai suoi occhi spalancati e terrorizzati, si accingevano ad uscire lacrime di dolore. il tempo per lei sembrava essersi fermato: riusciva a sentire distintamente il battito del cuore. forte, sempre più forte. il tempo era gelato e rimase così finchè lanciò un urlo struggente e orrendo.
    Nonostante l'adrenalina che l'aveva aiutata a sopportare i tagli dei petali, il dolore era insopportabile. il suo piede destro era compromesso, così come tutta la sua gamba, che tremava in modo nervoso.
    Per evitare che il dolore aumentasse, Isako spostò l'intero peso del suo corpo dulla gamba sinistra, che però a sua volta cedette a causa dello shock. Isako si ritrovò distesa per terra. I suoi occhi persero la luce verde. Ora si poteva distinguere ciò che guardava.
    Distrutta dal dolore e disperata per il suo tentativo fallito, i suoi occhi perdevano lacrime costantemente e a grandi quantità. le sue labbra tremavano, e ogni tanto si riuscivano a vedere i denti... stretti per sopportare il dolore.
    Nonostante ciò il suo sguardo era fisso. non si doveva perdere, anche se ridotta male, la scena che le stava accadendo davanti.
    Arthur aveva fatto un gesto di pace alla nemica cercando pace.
    "Non voglio più combattere. Voglio solo parlare. Parlare e capire il perché stai facendo tutto questo. Okay, è vero che noi ti abbiamo attaccata per primi, ma lo abbiamo fatto per difendere la scuola e i suoi studenti… e in quanto tu stessa studente dobbiamo difendere anche te. Perciò non ci diamo tutti una calmata e parliamo? Non c’è motivo di continuare oltre con questo combattimento, abbiamo capito che sei la più forte… ma lo fai distruggendo la scuola e mettendo in pericolo gli altri? Non hai paura di ferire gli altri studenti? Non hai paura di far del male a qualcuno che ami? "
    Quelle parole fecero stringere non solo i denti ancora di più, ma anche gli occhi a Isako, come se stesse provando un odio profondo verso quel ragazzo, che assecondava il nemico. ... ma il motivo era un altro...
    Gli occhi di Isako ripresero ad illuminarsi per un attimo, di nero questa volta. Si mise ad urlare a squarciagola.
    "Hilgron Zor U karxas dilio Feyton!"
    Aveva usato la sua anormalità di commiserazione sulla ragazza (1PA). Se avesse compreso i suoi sbagli, che sarebbero stati ingigantiti dalla anormalità, forse avrebbe potuto pensare di porre fine a quel combattimento, che per lei sembrava più un gioco con i pupazzetti.
    Infine, stremata, appoggiò la testa a terra e chiuse gli occhi, affidandosi solo all'udito, e sperando che il nemico si rendesse conto dei suoi sbagli...
     
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    GRAY GURUGASHI



    Ocxno
    Entrato nel raggio d'azione dei petali per salvare Goro, la situazione del salvataggio si invertì, e fu Goro a salvarmi nuovamente, prendendomi e buttandomi fuori dai petali.
    Lanciato via da Goro, rotolai per qualche metro a terra, sporcandomi tutti i vestiti, ma non era molto importante in quel momento.
    Ero seduto a terra non le braccia dietro che sorreggevano la schiena. Continuando a guardare gli altri, con le mie mani toccavo quasi con ossessione la terra, prendendola e sfregandomela fra le mani...
    Con velocità spostai il mio sguardo sulle mie mani sporche di terra, che continuavano a prendere, come se avessero vita propria, un cumulo di terriccio per poi sgretolarlo e farlo tornare... sulla terra...
    Alzai nuovamente lo sguardo; i petali adesso sembravano voler attaccare tutti quanti, seppur la quantità di petali contro ognuno era drasticamente diminuita.
    Accidenti, come posso evitarli? Questa volta non posso contare su qualche intervento di Goro, anche lui deve pensare a se stesso..., tornai a guardare la terra, i petali stavano per partire contro ognuno, quando realizzai una contromossa.
    Ma certo! La lama che si ferma nella terra e perde potenza, la lama che andando a sbattere contro la terra si ferma, la lama che... attraversando al terra poi si ferma!
    ...
    Stock Reproduction!
    Immagazzinai nel mio stock l'abilità della terra stessa, applicandola sul mio corpo. (1 PA)
    Se non posso fermare i petali, farò si che il loro attacco sia nullo lasciandomi colpire. Ovviamente non posso restare in questo stato per molto tempo, le abilità della natura se usate per troppo tempo potrebbero disintegrare in piccole particelle il mio corpo... non vorrei rivivere l'incidente di 3 anni fa....
    I petali mi raggiunsero in poco tempo, e cominciarono ad oltrepassarmi il mio corpo con al proprietà della terra, quindi staccandomi lembi di pelle per poi riattaccarsi.
    Bene, sembra che funzioni, ora devo bloccarli.
    Uno ad uno, con una certa rapidità, cominciai ad afferrare ogni singolo petalo fra le mani, che, al contatto con la mia caratteristica, perdeva il suo controllo aereo e si fermava. (1 PA)
    I petali intorno a me erano finiti, cosi feci dissolvere l'effetto della terra, cancellandolo proprio dal mio stock.
    Il mio organismo era al limite, se fossi restato 2 minuti in più con quell'abilità attiva, si sarebbe disintegrato.
    Sputai un po di sangue dalla bocca e caddi in ginocchio; quell'attacco mi aveva distrutto.
    Mi guardai intorno per vedere come se l'erano cavati gli altri, e in quel preciso momento un urlo molto più grande di quello che avevo lanciato io poco fa attirò la mia attenzione... Isako!!, urlai guardando il suo piede maciullato da una lama ferma li a terra.
    Senti qualcuno che parlava con calma e in modo rilassante, così distogliendo lo sguardo da Isako che era stesa a terra, notai Arthur che stava cercando di "negoziare" con la ragazza-mostro.
    Nello stesso momento, Isako attivò la sua anormalità scagliandola sulla ragazza, anche se non capivo cosa esattamente stava succedendo dato che Arthur era troppo lontano da me per poter capire bene la sua voce, ma d'altronde non potevo far più molto dato che i miei muscoli non rispondevano più, e quindi l'unica cosa che potevo fare era quella di osservare.
     
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    Goro Nishimura
    La situazione, se prima era pessima, ora era anche peggio.
    La ragazza, che prima sembrava solo in grado di usare le mani, si intromise nella loro "conferenza" mentale, parlando come se fosse nel pieno possesso delle proprie capacità mentali, per quanto sembrasse il contrario.

    "Scusate se mi intrometto... Così è questo quello che volete fare. Beh, fossi in voi non ci spererei troppo."

    E saltò fuori che non solo poteva leggere le loro menti, ma si poteva collegare con esse....quella ragazza era il soggetto più interessante da lui mai osservato, ma anche il più pericoloso, e queste due cose non andavano necessariamente a braccetto, come in questo caso.

    "Maledizione, si sta rivelando una seccatura...."

    Pensò Goro, mentre osservava la sua previsione prendere forma nel cielo.
    I petali di quell'attacco precedentemente diretto solo verso di lui, si erano sparsi, piovendo velocemente su tutto il campo di battaglia che, in passato, era un tranquillo giardino, ferendo, chi più, chi meno, tutti i presenti, compreso Goro, il quale non si preoccupò di difendersi.
    Le ferite, grazie al fisico potenziato, all'esoscheletro e alla bassa potenza del colpo, vennero richiuse all'istante dalla sua rigenerazione, mentre gli altri trovarono i loro modi per resistere a quell'attacco, modi un po' troppo brutali, forse, tipo quello di Isako, ovvero il prendere semplicemente il colpo, o quello di Gray, che, a quanto pareva, gli fece sputare del sangue.
    Secondo Goro, tutti stavano facendo del proprio meglio per sopravvivere, ma non bastava, e questo stava iniziando ad innervosirlo, come anche l'avventatezza di Isako, la quale, dopo essersi scagliata contro il nemico, venne colpita al piede, riducendolo ad una cosa inutilizzabile, o la stoltezza di Arthur, che gli fece venire la "brillante" idea di negoziare con una persona che, evidentemente, mancava di ragione e controllo....in buona parte.
    Questa serie di cose, gli fece perdere la calma, cosa tanto difficile quanto incredibile.

    "SIETE TROPPO AVVENTATI!!"

    Ruggì di colpo mentre, altrettanto in fretta, potenziò la massa muscolare delle proprie braccia, facendole diventare enormi, due volte più grosse di lui, sfondando tutto ciò che ne impediva la crescita, come le maniche della giacchetta, usando l'equivalente di 3 evoluzioni (3 PA).
    Le sue braccia pulsavano, e lui digrignava i denti, sia per la rabbia nata dalla poca considerazione che i suoi compagni avevano di loro stessi, che per la durata di quell'inutile combattimento.
    Senza pensarci troppo, subito dopo essersi evoluto, unì i pugni a martello e colpì, con una violenza inumana, il terreno, causando un forte movimento sismico in quella zona e fracassando l'intero giardino in cui stavano combattando, causandone un veloce abbassamento di un metro e qualche decina di centimetri, che avrebbe portato Isako a rotolare/scivolare in sua direzione, cosa che gli avrebbe permesso di curarla, a tempo debito, facendo, magari, cadere anche Galatea e Arthur, i quali erano troppo vicini alla ragazza, risparmiando loro un'inutile ammasso di ferite da aggiungere al resto (1 PA).
    Fatto quello sfoggio non necessario e stupido del proprio potere, Goro, con una velocità tremenda, disattivò di colpo quelle 3 evoluzioni, causando un contraccolpo molto più forte di quello di prima, costringendolo a sputare sangue e subire un forte dolore alle braccia, ma, almeno, ora poté modificare l'evoluzione del DNA degli elettrofori, in una modifica delle proprie dita, come fece prima con Gray, trasformandole in siringhe, questa volta, però, modificandole tutte e 5, la versione da due dita non sarebbe bastata per quella ferita, dunque avrebbe dovuto usare una versione più potente (2 PA).
    Uno sforzo enorme, fu quello di Goro, uno sforzo enorme dettato da un momento in cui il suo controllo perse terreno col suo istinto, cosa che gli impedì di curare subito Isako e Gray, ciò non gli impediva, però, di mettersi davanti a loro per poter evitare che venissero ulteriormente colpiti da uno degli attacchi di quella pazza.

    "Non muovetevi da qui!"

    Disse velocemente a quei due, con un tono di voce che lasciava intuire il suo attuale stato fisico, lasciando intendere ai due che avrebbe pensato alle loro ferite al più presto, senza mai distogliere lo sguardo dalla ragazza in armatura.




     
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    Alex salta, tanto la battaglia finisce ora, sarebbe inutile aspettarlo :asd: Poi, Artheys, quel muro non c'è, è la mia mappa che dovreste seguire, avevamo già spiegato che Crow mi ha fatto fare quella azione non per mia volontà e ho accettato per evitare di modificare tutto, ma quel buco nel muro non c'è. Ti abbiamo avvisato ma non hai ancora modificato, alias ti becchi tutto l'attacco e, visto che sei ferito, non riesci a fare il discorso.

    EDIT: NON MI DAVA A MODIFICA, MA POCO CAMBIA...

    SACHIKA KUROHIME


    La Furia Nera!

    Narrato; Parlato; Pensato, Parlato altrui

    Il combattimento stava volgendo al termine. Isako, Arthemys e Galatea si erano sorbiti l'attacco (Isako anche una ferita molto grave al piede), Gray aveva "evitato" la mossa, ma era allo stremo delle forze. Anche Goro sembrava quasi stanco. Sachika scese lentamente, seguendo una traiettoria rettilinea, e poggiò i piedi per terra. Si stava lentamente avvicinando al gruppo. Passo dopo passo. Quando, all'improvviso, si bloccò. La sua armatura scomparve, così come tutte le armi che aveva in mano e quelle sparse in giro, petali compresi. Era una "normale" ragazza con la divisa, lunghi capelli neri e occhi marroni. Poi, si accasciò a terra, come svenuta.
    Non preoccupatevi, non si è fatta nulla. Sono stato io a farla svenire. Era strana, quella voce. Sempre se si poteva chiamare così, visto che riecheggiava nella mente di tutti i presenti. Poi, all'improvviso, sbucò dal nulla una specie di gatto con gli occhi rossi e tutto bianco. Sì, sono io e sto parlando direttamente nelle vostre teste. Sono stato io a farle perdere il controllo, volevo testare la sua forza. Per fortuna siete poi arrivati voi, così l'esperimento si è rivelato ancora più interessante... Ovviamente, siete tutti degli anormali e i vostri singolari poteri sono eccezionali, ma nemmeno tutti voi assieme sareste mai riusciti a sconfiggerla. Non l'avete nemmeno colpita una volta e lei, per ovvie ragioni, non ha usato nemmeno 1/5 del suo potere, visto che non è nel suo stile uccidere le persone. È davvero un peccato, quell'immenso potere sprecato così. Forse nemmeno lei sa di possedere un potere così sconfinato, chi lo sa... Tra di voi, il più forte mi sembri tu, Goro. Lo sguardo del gatto si poggiò sul ragazzo con la felpa a scheletro. Anche il tuo potere è davvero molto forte e versatile, davvero niente male. Per quel che riguarda te, Gray, invece... Stavolta lo sguardo passò su Gray, che era ancora a terra. Non ho ancora ben compreso il funzionamento del tuo potere, ma sembra molto diverso da come lo hai spiegato agli altri. Isako, invece... Lo sguardo passò su Isako. Il tuo potere è ancora in fase di sviluppo, ma te la sei cavata abbastanza bene, considerando che non sei ancora del tutto pronta per gli scontri di questo tipo. Tu, Galatea. Sguardo su di lei. Sei portata per i combattimenti di questo tipo e il tuo potere si adatta a te. E infine tu, Arthur. Sguardo su di lui. A quanto pare non riesci a destreggiarti bene. Pensi di poter evitare qualsiasi cosa, ma non è così. Il tuo potere è di supporto, in battaglie di questo tipo ma singole riusciresti a fare ben poco...
    Mentre parlava, Sachika si rialzò, un po' confusa.
    Che cosa è successo... disse, guardandosi attorno.
    Oh, bentornata tra noi, Sachika... disse il gatto, volgendo lo sguardo verso di lei. Non preoccuparti, sono stato io. Ma ora che l'esperimento è finito e posso ritenermi soddisfatto, metterò tutto a posto, tranquilli.
    Detto quello, i suoi occhi iniziarono a brillare e poi tutto divenne luminoso, facendo dimenticare a tutti quello che era successo e aggiustando i danni provocati a danni e persone. Solo loro ricordavano vagamente di questo scontro, in particolar modo delle considerazioni finali da lui fatte.


    lDsZL2K

    Età: 18
    Sesso: femminile
    Classe: 3^ - s11
    Club: Kendo
    Ruolo: Studentessa
    Interessi: Kendo
    Livello: 5
    Mentalità: Abnormal


    Abilità:
    È molto brava ad entrare in sintonia con gli altri, soprattutto se sono persone che conosce bene o alle quali vuole bene, visto che i suoi genitori sono al lavoro per la maggior parte della giornata e che non ha ne fratelli ne sorelle. Inoltre è dotata di riflessi portentosi, in grado di renderla una campionessa nel Kendo, sport che pratica fin da piccola. La maggior parte delle volte si fa guidare da essi ma non ci fa affidamento in maniera morbosa in modo che se un giorno non potesse contare su i suoi riflessi riuscirebbe comunque a cavarsela.


    Anormalità

    My body is a weapon(Super-Anormalità):
    grazie ad essa Sacchiyuki è in grado di cambiare la forma della sua spada da allenamento e tramutarla in una qualunque altra arma bianca e da fuoco, a suo piacimento e quante volte vuole, potendo perfino arrivare a trentuplicare il numero delle armi originale che possiede, sia durante un attacco che in qualunque altro momento. Può anche creare armi derivanti dagli Anime e Manga che ha visto, emulandone alla perfezione la forma, la forza e le abilità. Può controllare le armi con i movimenti delle braccia e può controllarle fino ad una distanza massima di 50 metri. Ovviamente grazie ad essa riesce anche a copiare gli attacchi derivanti da ogni singola arma che utilizza. In più può trasformare la sua spada anche a distanza. Oltre all'arma, Sacchiyuki è anche in grado di modificare gli abiti che indossa e trasformarli in armature varie; anche in questo caso può creare armi derivanti dagli Anime che ha visto, emulandone nuovamente forma, caratteristiche e abilità. Può cambiare armatura in qualunque momento, anche mentre sta subendo un attacco, visto che impiega 1 secondo a cambiarla (idem per le armi).

    Omnivision(Super-Anormalità suprema):

    Con questa, Sacchiyuki riesce ad entrare in simbiosi perfetta con la persone a cui tiene, condividendo con loro emozioni e dati sensoriali, permettendo a lei e agli altri (fino ad un massimo di 6 persone, lei compresa) di condividere sentimenti, emozioni, conoscenze, udito, vista, gusto, tatto e olfatto. Più la persona (se usa il potere su un solo individuo) o il gruppo (se lo usa su più individui) è affiatato più aumenta il potenziale di questa anormalità, fino ad arrivare ai massimi livelli, dove si ho un campo visivo di 360°, un raggio olfattivo e uditivo di 300 metri, un gusto e un tatto super sviluppati, dove si può persino "scrutare" nella mente e nei ricordi dell'altro o degli altri. Concede anche alle persone messe in contatto di parlare telepaticamente per un raggio di 300 metri e ai massimi livelli di sentire i pensieri dell'altro o degli altri.

    My Wings(Anormalità Biologica)
    Sacchiyuki può far spuntare due ali da farfalla sulla schiena che le permettono di volare.


    Background

    È la prima e unica figlia dei cogniugi Kurohime, ricca famiglia originaria di Nagasaki. La madre è una prestigiosa stilista e possiede un'azienda leader nel settore della moda; il padre invece è sempre stato ossessionato dai samurai e dalle spade, tanto che lo hanno soprannominato Hattori Hanzo, perciò gestisce un negozio di armi famoso in tutto il Giappone. A causa dei loro lavori non hanno potuto passare molto tempo con la figlia, che trascorreva la maggior parte delle giornate con la tata nella villa di famiglia su una collina fuori città. La villa era così grande e bella, ma alla piccola Yuki non è ai piaciuta; l'avrebbe volentieri barattata con la compagnia dei propri genitori. Essendo anche fuori città non aveva nemmeno molti bambini con cui potesse giocare, quindi la sua infanzia l'ha passata da sola. Iniziò poi a frequentare l'asilo, ma essendo un asilo molto prestigioso e costoso, i bambini erano tutti viziati, sbruffoni ed egoisti; lei non riuscì a fare amicizia con nessuno di loro, tranne con un ragazzino ribelle con i capelli neri che si iscrisse poco dopo di lei. Lui non era viziato con gli altri: era gentile, simpatico e disponibile e fecero subito amicizia. Il ragazzino godeva anche di una certa indipendenza e ogni tanto riusciva ad andare a trovarla a casa sua, nella villa. Con lui guardò il suo primo anime e si appassionò al genere. Poi un giorno egli smise di andare a scuola; gli insegnanti dissero che i genitori lo avevano trasferito altrove dopo i numerosi richiami mandatigli per il suo comportamento a scuola. Da allora non lo vide più. Si sentiva sempre più sola, a tal punto che si mise a guardare quanti più anime poteva, per passare il tempo, per provare quelle emozioni che nella vita le erano state precluse. I suoi genitori la iscrissero poi ad una scuola elementare prestigiosa, ma lei rifiutò di andarci; non voleva fare la stessa fine dell'asilo, perciò volle frequentare una scuola pubblica. I suoi non vollero, così la affidarono ad un insegnante privato, con il quale studiò per tutto il periodo delle elementari e delle medie. Ovviamente lei studiava, però non le piaceva, soprattutto perché mancava tutta la parte divertente della scuola, ovvero l'andare a scuola e i compagni e gli amici. In quel periodo iniziò anche ad interessarsi al Kendo, cosa che al padre piacque molto e per questo fece tutto il possibile affinché la figlia potesse avere degli ottimi insegnanti. Era molto brava, tanto che vinse anche un torneo nazionale. Però in cuor suo avrebbe tanto voluto avere degli amici e magari anche un ragazzo, perciò si iscrisse ad università. Si stava trovando bene, ma suo padre fu costretto a cambiare città a causa del lavoro, costringendo anche la famiglia intera a trasferirsi e lasciando di nuovo la povera e bellissima Yuki da sola. Ma lei non si perse d'animo e si iscrisse alla Hakoniwa, una gran bella università vicino alla città nella quale si erano trasferiti. Riuscì ad entrare e aspettava con ansia il primo giorno, pronta per la seconda volta a ricominciare da capo, a crearsi delle vere e sincere amicizie, ad iscriversi al club di kendo, a iniziare a vivere la propria vita



    CITAZIONE
    Ecco gli EXP (Le valutazioni le ho date nella parte finale, dunque non mi dilungherò troppo):

    Arthemys: gli exp li assegniamo al tuo nuovo pg :sisi:

    EXP: 10


    Crow: appena hai tempo, noi master vorremmo discutere il tuo potere con te, giusto per capire meglio come funziona la cosa, eh, non preoccuparti, nulla di grave :asd: Bello il piano da te elaborato.

    EXP: 13


    Alex: ora il tuo pg ha cambiato potere, ma comunque hai capito come funzionano le battaglie e te la sei cavata bene.

    EXP: 12


    Cello: nulla da dire :asd:

    EXP: 13


    Bittu: ci hai provato nonostante il tuo pg non fosse molto adatto ed è anche andata abbastanza bene, bravo :sisi:

    EXP: 12


    Sasori: 8 d'ufficio, dopotutto il png era mio :asd:

    EXP: 8

    CITAZIONE
    La narrazione finisce qui, tuttavia vi lascio 3 giorni per scrivere eventualmente la reazione del vostro pg all'ultimo post, non è obbligatoria e non porta exp in più, giusto per completezza e se ne avete voglia :sisi:

    FINE



    Edited by ¬SasoRi - 22/7/2013, 20:24
     
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    Goro Nishimura
    Goro rimase fermo davanti ai due feriti, stando attento ad ogni movimento della ragazza, mentre questa, con una lentezza solenne e preoccupante, si dirigeva verso di loro, intenzionata a fare chissà quali cose.

    "Se evolvessi per tentare di fermarla, probabilmente mi attaccherebbe con quei petali, la mia opzione migliore è rimanere qui con questi due e guarirli..."

    Pensò Goro.

    "...così, almeno, riusciranno ad allontanarsi."

    Ma mentre pensava a quest'ultimo dettaglio, la ragazza sembrò fermarsi, facendo sparire ogni cosa da lei creata, accasciandosi a terra con l'aspetto di una comune ragazza in divisa scolastica, che diavolo era successo?

    "Non preoccupatevi, non si è fatta nulla. Sono stato io a farla svenire."

    Una strana voce apparse nella sua mente, e da come parlava, sembrava riferirsi a tutti, il che voleva dire che anche gli altri la sentivano, ma la cosa più strana fu quella specie di gatto bianco, per quanto lui fosse totalmente sicuro del fatto che di un gatto non si trattava, che sembrò sbucare dal nulla, dando l'impressione di essere lui il loro misterioso interlocutore.
    A quel punto, la creatura occupò tutti con un lungo discorso che spiegava cos'era successo e come quella ragazza non avesse nemmeno usato tutto il suo potere.

    "Un esperimento? Se per lui un esperimento equivale a mettere a rischio degli innocenti, non voglio saperne altro..."

    Pensò Goro, mentre sentì quella strana creatura complimentarsi con lui.

    "Tra di voi, il più forte mi sembri tu, Goro. Anche il tuo potere è davvero molto forte e versatile, davvero niente male."

    Li aveva osservati, sapeva cosa loro erano in grado di fare, e per quanto a Goro non importasse di essere forte o meno, visto che non desiderava esserlo, il suo commento gli interessò, non quello su di lui, ma quello che lasciò a tutti gli altri, così da capire a che livello li metteva.
    Dopodiché, un bagliore luminoso investì l'area, e tutto sembrò tornare al suo aspetto originale, lasciando della confusione nella mente di Goro, per quanto si ricordasse, anche se vagamente, di un combattimento avvenuto con quella ragazza, ma questo pensiero venne del tutto eclissato dal ricordo dei due feriti alle sue spalle.

    "State fermi..."

    Disse Goro, mantenendo una calma ferrea.
    Annullò con calma le evoluzioni superflue, disattivandole una ad una per evitare danni, ed iniziò l'operazione delle cinque dita.
    Infilò le cinque dita della mano destra, mutate in siringhe, sul collo di Isako, prendendo una vena importante, così che il liquido viaggiasse più in fretta, ed iniziò con il prelevare un po' di sangue, mescolandolo, poi, con il suo e creando un liquido verde che avrebbe dato inizio alla rigenerazione dei danni da lei subiti.
    A cosa servivano le altre tre dita? Semplice, erano delle forme mutate di antidolorifici, servivano ad impedire il formarsi di uno shock troppo forte perché il corpo di un anormale lo sopportasse, anche se non vi era dolore peggiore di quello causato da quelle punture...era, evidentemente, un'esagerazione, ma il dolore sarebbe stato atroce, molto peggio della versione a due dita, MOLTO, peggio.
    Ripeté la stessa operazione con Gray e, visto che gli altri non avevano ferite gravi come le loro, ma solo dei taglietti generati dai petali, decise di andarsene, così da evitare di mettersi troppo in mostra, ancora leggermente disturbato da ciò che poteva ricordare del discorso della creatura e del combattimento...molto interessato, ma anche disturbato.






    Ed ecco il mio...oh beh, bye! XD
     
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    CITAZIONE

    GRAY GURUGASHI



    Ocxno
    I miei muscoli non reagivano più, quindi non potevo far altro che restare a terra. La ragazza cominciò ad avanzare lentamente verso di noi con un'aria minacciosa, quando all'improvviso, si bloccò. La sua armatura scomparve, così come tutte le armi che aveva in mano e quelle sparse in giro, petali compresi. Era una "normale" ragazza con la divisa, lunghi capelli neri e occhi marroni. Poi, si accasciò a terra, come svenuta.
    Non preoccupatevi, non si è fatta nulla. Sono stato io a farla svenire.
    Comparve improvvisamente un gatto, che a quanto pare sembrava fosse il "burattinaio" che aveva premeditato il tutto.
    Cominciò con un lungo discorso, che aveva come scopo quello di illustrarci la situazione e che tutto quello che era successo era frutto di un esperimento. Volgendo il suo sguardo verso di me dopo un susseguirsi di varie informazioni, continuò, Per quel che riguarda te, Gray, invece... Non ho ancora ben compreso il funzionamento del tuo potere, ma sembra molto diverso da come lo hai spiegato agli altri., dopodiché cambiò soggetto.
    Tsk, ovvio che è diverso... Non ho interesse un grande interesse nel rendere nota la mia anormalità a un gruppo di persone conosciute per caso...
    Dopo che il gatto finì di parlare, ci fu un grande bagliore provenire da quest'ultimo, dopodiché tutto torno alla normalità. Alzai lo sguardo cercando di capire cosa stava accadendo, e notai un tipo che veniva verso di me.
    Uh? G-Goro...? Aspetta... come faccio a conoscerlo...? Ma che diavolo....
    Sta fermo..., disse Goro preparando qualcosa con la mano.
    Ma se non so nemmeno chi-, venni interrotto da una sua iniezione nel collo, non sapevo cosa mi aveva fatto, ma sentii subito un forte dolore, che, stranamente, mi stava rimettendo in sesto.
    Appena mi rialzai, Goro era già andato via, mentre altri ragazzi\e erano ancora intorno a me.
    Ho sonno... penso che tornerò a casa...
    E, cosi facendo, mi sgranchii un attimo e mi avviai verso il mio appartamento.
     
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