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.Tatsuya aveva scelto di andare a fare un giro per negozi mentre io ricevevo quell'informazione, più che giusto, tanto alla fine glie ne avrei parlato mentre tornavamo al dormitorio. Non impiegai molto a fare quello che dovevo, così mentre aspettavo Tatsuya ed Elizabeth diedi uno sguardo a qualche vetrina qua e là. Non ero veramente alla ricerca di qualcosa, però... Stavo quasi per abbandonare l'idea quando un oggetto attirò la mia attenzione, quasi come se fosse stato colpito da un raggio luminoso rivelatorio, di quelli che appaiono negli anime. Era un piccolo fermaglio a forma di farfalla. Non aveva nulla di speciale, ma decisi di comprarlo lo stesso, tanto non costava nemmeno troppo ed era abbastanza carino. Anche se non so come avrebbe interpretato lei un dono simile. È una ragazza abbastanza strana, se ci si pensa. Dopodiché tornai dove ci eravamo dati appuntamento e trovai Tatsuya ed Elizabeth.
Eccoci di nuovo qua. Avete trovato quello che cercavate?
Dopodiché guardai Tatsuya, che sembrava un po' stranito. Decisi di fargli capire con lo sguardo che avevo intenzione di parlargli dopo, in privato, sulla strada verso il dormitorio.
Allora, che facciamo? Guardate, c'è un autobus laggiù, se vogliamo tornare ci conviene sbrigarci!
Per fortuna riuscimmo a salirci. Lungo il viaggio parlammo un po' del più e del meno, delle peripezie di Tatsuya per trovare quel dannato regalo e cose simili. Parlai loro anche del mio acquisto, tanto per. Una volta arrivati alla fermata, scendemmo tutti assieme e salutammo Elizabeth.
Beh, che dire. È stato un piacere, cara Elizabeth, spero che ci incontreremo ancora un giorno, magari per un secondo round di spese pazze!
E così finalmente rimasi da solo con Tatsuya.
Allora... Sembra che sia successo qualcosa oggi, non è così?
Già, volevo parlare più che altro di lui, visto che in fondo io avevo ben poco da dire ma soprattutto volevo che mi rendesse partecipe di quello che gli stava accadendo. In seguito magari gli avrei anche parlato di quello che volevo fare io.Kuro KamishiniFind the Story
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.Tsu & Lili - Se solo potessimo tornare indietroQueste notte...
Ogni volta che ci penso mi sento raggelare, ho come una brutta sensazione, che tutto finirà male per me. Dovrò davvero dire addio a tutto ciò che ho caro? Dovrò davvero separarmi di nuovo da Lili? Abbandonare Cheria, Sophie, Kuro, Goro, tutti i miei amici? Davvero non ho futuro?
Immerso in tutti questi pensieri, il tempo passa senza che me ne accorga. Ho continuato a muovermi, forse anche a parlare, senza che me ne rendessi conto. A svegliarmi è il saluto di Lili che, con un bacio sulla guancia, mi ringrazia per il regalo. Forse questa poteva essere l'ultima occasione per avere un bacio da lei che è stata il mio primo amore, che mi è stata sottratta prima che potessi dare un nome a quel sentimento e potessi, con lei, imparare ad amare. Oramai è tardi, non possiamo più tornare indietro, lei si è già anche allontanata senza sapere che, forse, domani anche io non potrei tornare. Perché non glielo ho detto? Perché non riesco nemmeno in queste occasioni ad essere un po' egoista? Eppure ne avrei tutto il diritto.
Comunque ora mi trovo da solo con Kuro, mi sembra passato un bel po' di tempo nonostante sia successo, l'ultima volta, allo stand delle crepes. Stand... mi piace questo termine, riesce a farmi pensare ad altre cose anche in un momento del genere.
Mi chiede se è successo qualcosa oggi, deve essere davvero chiaro già dalla mia faccia.
Mi passo con forza una mano sulla faccia, devo riuscire a scuotermi da questo stato che non mi è per nulla d'aiuto.
In certi casi vorrei essere un miglior parlatore, ma non è la mia specialità e non posso farci nulla. Non sono nemmeno abbastanza forte da tenermi tutto dentro, già aver nascosto la verità a Lili è abbastanza doloroso.
Ti ho mai parlato della mia vecchia scuola? Era una bella scuola, di quelle che sembrano uscite da un fumetto per quanto sono perfette e stupende. Le strutture forse erano anche migliori di quelle dell'Hakoniwa e, avendo scuole elementari, medie e superiori tutte nello stesso complesso, dava la possibilità di respirare, fin da piccoli, le atmosfere dell'alta cultura preuniversitaria. Ma ora non è altro che un cumulo di macerie.
Di tutto quello splendido periodo c'è un ricordo che mi sta particolarmente a cuore, la mia Shiro. Eravamo tanto uniti che sembrava la nostra quarta sorella, solo che i sentimenti che avevo per lei non erano quelli di un fratello. L'hanno uccisa. Il giorno in cui tutto è andato in rovina, me l'hanno uccisa. Ho visto il suo corpo, l'ho abbracciato piangendo ed urlando di disperazione, cercando di rianimarlo, di fare qualcosa, qualunque cosa, ma ero impotente. Ho guardato negli occhi i suoi assassini. Erano lì, hanno riso per quanto gli sembravo patetico. Mi avevano strappato la persona più importante e non provavano rimorso, erano divertiti.
Sollevo un po' le braccia e le guardo come se non mi appartenessero.
Con queste braccia l'ho stretta a me mentre sentivo il suo calore svanire. Il dolore si trasformò in ira. Volevo che soffrissero come io stavo soffrendo, che provassero il dolore che meritavano per ciò che le avevano fatto. Era la ragazza più splendida, più allegra, più solare, più adorabile che abbia mai visto. Amavo i suoi capelli bianchi, la pelle chiarissima, il suono della sua risata, il modo in cui si sporcava gli angoli della bocca con la cioccolata. Adoravo vederla giocare con Sophie con tanta innocenza da non poter capire quale delle due fosse la bambina. Stringerla a me nel letto quando restava a casa per la notte.
Mi stringo tra le mie braccia che non possono più tenerla.
Ormai viveva con noi, con lei quella casa non sembrava più troppo grande. Quando la strinsi per l'ultima volta avvertii tutto il vuoto che avrei sentito da lì in avanti. Mi pentii di non aver mai avuto la forza di dirle ciò che provavo. Ho sempre rinviato al giorno dopo, finché non è stato troppo tardi per dirle che la amavo. La baciai sulla fronte, non avevo più lacrime da versare né voce per urlare. Potevo solo lasciarmi travolgere dalla furia crescente. Poi il blackout. Quando sono rinvenuto, tutto era distrutto, i suoi assassini non c'erano più ed il suo corpo era scomparso.
Mi fermo, sento una goccia cadermi sulla mano e mi accorgo che sto piangendo. Non so quando ho iniziato, ma le lacrime scorrono davvero. Cerco di asciugarmele ma è inutile. Ho bisogno un attimo di respirare, anche lo sfogo mi sembra troppo pesante.
Edited by .Micael. - 1/4/2015, 19:50. -
.Tsu & Lili - Se solo potessimo tornare indietro
Prima di iniziare la scuola all'Hakoniwa, non passava giorno senza che pensassimo a ciò che era successo. Per cercare di riempire un po' quel vuoto, abbiamo provato a concederci una piccola vacanza, un fine settimana al mare dopo molti anni che non ci andavamo. Trascorremmo l'ultima notte sulla spiaggia, ma ci aggredirono, erano in tanti. Sophie e Cheria.... volevano violentarle. Se non avessi avuto la One Heart non le avrei potute difendere. Ho interrogato uno di quelli e mi ha detto che erano stati pagati per attaccarci. Era stato Zwain, uno degli assassini di Shiro. Dopo pochi giorni ci ha attaccati lui in persona, ma in quel poco tempo il controllo che acquisì Cheria sul suo potere e il miracoloso sviluppo del Genesis di Sophie ci ha consentito di sopraffarlo... da questa parte. Anche lui era un anormale: mi ha trascinato nel mio piano onirico per affrontarmi in un uno contro uno, ma quel che trovai lì... non me lo sarei mai aspettato. C'era Shiro.
Mi rendo conto di aver iniziato a sorridere, tutt'ora sento la felicità che ho provato in quel momento.
Shiro non era completamente morta, la sua anima si è unita alla mia prima che fosse troppo tardi. Da quella sera, quando distrussi completamente Zwain, incontro Shiro ogni notte nei sogni. Da quel giorno il mio umore è migliorato e con esso l'influenza che ho sulle ragazze. Ma oggi... mentre eravamo in città... sono ricomparsi. I quattro assassini di Shiro. Questa notte dovrò affrontarli, mi stanno aspettando.. -
.Wow...
Quella fu la mia prima reazione. Una enorme mole di informazioni mi si era appena riversata addosso. Avevo bisogno di qualche secondo per metabolizzare il tutto fino in fondo. Dopo averlo ascoltato senza fiatare durate tutto il suo discorso avevo compreso il motivo del suo comportamento dopo esserci riuniti poco fa al quartiere commerciale. Caspita, di certo questo era molto di più di quello che era successo a me, o almeno credo dato che non ricordo nulla.
Ti vorrei aiutare, ma in qualche modo sento che non me lo lasceresti fare, vero? È una faccenda che vuoi sistemare da solo. Immagino che sia giusto così, in fondo ti capisco benissimo.
Ero indeciso, non sapevo se parlargli del mio piano oppure no, sarebbe forse apparso un po' ridicolo dopo tutto quello che mi aveva detto lui. Alla fine però mi decisi a parlare, non avevo nulla da perdere, dopotutto.
Beh, forse non è molto ma... Ho deciso che questa sera andrò da Celestia e la obbligherò a raccontarmi quello che successe 3 anni fa. La vedo dura, ma sono convinto, posso farcela. Quindi, in un certo senso, per entrambi sarà una nottata importante, presuppongo.
Mi grattai poi la testa. Non ero proprio così sicuro di riuscirci, dopotutto lei aveva una enorme influenza mentale su di me e continuavo a provare come un fastidioso prurito alla testa quando pensavo a lei. Forse è proprio lei la causa del mio vuoto di memoria?
Ad ogni modo, si sta facendo tardi, ci conviene tornare nel dormitorio, dovremmo prepararci bene in vista delle imprese da compiere.
Tornammo dunque in camera, dove trovammo un biglietto di Nizuki che diceva che quella sera non sarebbe rientrato fino a molto molto tardi e diceva anche di non aspettarlo svegli. Bene, non chiedevo di meglio, non che non mi stia simpatico ma rende l'uscita notturna molto più semplice.
Arrivata l'ora di uscire, mi voltai verso Tatsuya mentre uscivo dalla porta.
Bene, in bocca al lupo allora. Domani ci racconteremo poi i rispettivi risultati, amico mio.
Così dicendo uscii, chiudendo in modo silenzioso la porta dietro di me, pronto al peggio.Kuro KamishiniFind the Story. -
.Farmi aiutare da Kuro in questo? Sarebbe bello, ma non posso coinvolgerlo in questa mia battaglia. I poteri di quei tizi sembrano essere su base mentale, rischierebbe troppo contro di loro e non posso permettere che si ferisca per colpa mia. Inoltre questa anche per lui sarà una serata importante, anche lui andrà in contro all'ignoto per scoprire cosa è successo nel suo passato. È strano come accadano queste cose, come un singolo giorno possa ospitare la fine di due storie così complicate e diverse. Domani avremo molto di cui parlare.
Immagino che sarà una lunga notte.
Torniamo in camera per prepararci ad affrontare ciò che ci aspetta, per concentrarci sulle prossime imprese. L'assenza di Nizuki è quantomai conveniente, ci sarà meno da spiegare ed una persona in meno a rischio di coinvolgimento, a meno che anche lui non si trovi ad affrontare qualche pericolo dal passato esattamente come noi, oramai non potrei più stupirmi per una cosa simile. Abbiamo tutti qualcosa che ci tormenta ma non possiamo tornare indietro per cambiarla, se potessi ci sarebbero troppe cose che modificherei; possiamo solo andare avanti ed affrontare la conseguenze di quelle azioni, di quegli avvenimenti, di quel passato che continua a presentarci il conto per il dolore che ci ha offerto e per sottrarci quel poco di felice che il nostro presente ha da offrirci.
È ora, è il momento di andare, di scoprire cosa ci riserveranno le sfide di questa sera. Kuro va per primo e mi fa gli auguri, io faccio altrettanto ma ancora non vado. Non so se domani ci sarò.
Per quel che ne so, potrebbe accadere di tutto.
Guardo Kuro uscire, ma io non ci riesco. Manca ancora un po' di tempo e mi rendo conto di avere troppo a cui dire addio. Questa volta sono davvero solo, non mi era mai successo prima, avevo sempre contato su qualcuno, ho sempre avuto almeno Cheria e Sophie con me fino all'ultimo momento, ma ora sono davvero solo ed ho paura.
Non posso restare qui in questo modo, non posso davvero sprecare questi ultimi minuti fissando il vuoto. Non posso salutare nessuno, finirei per coinvolgerlo, posso solo provare a dire addio a quella che è stata la mia seconda casa in questi pochi mesi.
Se domani tornerò, ci saranno nuove storie da raccontare.Fine
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UOMINI DI POCA FEDE, INCHINATEVI DINNANZI AL CELLO, SUPREMO SIGNORE DELL'ESPERIENZA DI QUESTO GDR!....Il che vuol dire che dovete disperarvi, perché di questi tempi sono presente quanto la stabilità del governo italiano 
Vi beccate questi bei PE: 19
Tutti vostri, ve li meritate..
[CONCLUSA]Se solo potessimo tornare indietroMultipla chiusa |
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