Sfida: Galatea - Kuro VS Hisako - Zeshin

Il ghiaccio smette di propagarsi, purtroppo ha bisogno di combustibile per poter andare avanti e senza le piante, che sono scomparse, diventa inutile. Inoltre la mole d'acqua comparsa dal nulla riesce a rallentare la mia piccola creatura.
Rido. Sono stanco di questo balletto inutile. Mi alzo, però succede qualcosa che non avevo notato. Dei petali di rosa mi vengono addosso e iniziano a tagliarmi, cose se fossero tante piccole lame che cercano di uccidermi. Molte mi tagliano sulle braccia, altre le gambe. Mi tagliano anche la faccia, ma non beccano gli occhi per fortuna.
La cosa più brutta? Fa un male cane. Sento che le mie risate diventano urla, mentre sprigiono il mio potere, cercando di carbonizzare quei petali.
Mi do fuoco (1 pa). È il modo migliore per togliere di mezzo tutto. Moscerini? Dagli fuoco! Persone che ti stanno intorno e non ti lasciano pace? È moralmente non accettato, ma puoi sempre dargli fuoco! È questo il succo. Anche dei petali possono venire bruciati.
Ma torniamo a noi. Io mi do fuoco e non so cosa succede a quei maledetti petali. Di sicuro la mini esplosione creata attorno a me con la comparsa della fiamma ha creato uno spostamento d'aria abbastanza forte da lasciarmi un'attimo di respiro. Ed è qui che decido di correre, verso la ragazza. Le urla smettono e sorrido. La palla di fuoco continua a premere contro il muro d'acqua, almeno la tiene impegnata (1 Pa).
Corro (1 Pa), cercando di avvicinarmi il più possibile. A questo punto non me ne frega più nulla, voglio solo colpirla. Per questo mi sto avvicinando.
Per sicurezza creo una palla di fuoco (1 Pa), diretta verso di lei, dalla parte opposta da cui provengo. Dovrei aver guadagnato abbastanza tempo per potermi avvicinare. Appena sono vicino concentro le fiamme intorno a me sulle mani (1 Pa), creando delle specie di guanti infuocati, e provo a tirargli un pugno sul viso (1 Pa), sulla guancia destra per la precisione. Non bisogna mai giocare con il fuoco. Mai.

Sto continuando a correre come un pazzo. Non voglio lasciala vinta a quella sgualdrina dei fiori, ma una cosa mi costringe a rallentare e cambiare direzione della corsa, sempre avvolto dentro la mia fiamma (1 pa). Cosa mi ha costretto a cambiare direzione? Un fottuto muro di rovi neri che si è parato davanti a all'illustrissimo me. Vorrei tanto poter dire che questo muro non esiste perché io non lo vedo, ma invece esiste lo stesso. Mi getto contro il muro, accumulando le fiamme sulle mani (1 pa) le appoggio a mani aperte contro i rovi. Mi ferisco le mani ma non mi importa, adesso voglio solo veder scorrere il sangue di quella figlia dei fiori schifosa.
Riesco a creare un'apertura dentro il muro, abbastanza grande da riuscire a vedere l'interno e mettere la mia faccia. La inserisco con un sorriso folle sul volto, guardando la sua figura.
Yuuuuhuuuu, c'è il lupo cattivo!
Estraggo la faccia dall'apertura e continuo con il mio lavoro, ma non mi accorgo di una cosa molto importante. Dei rovi mi afferrano per i piedi, spingendomi indietro rispetto ai loro parenti. Ma non è questa la cosa peggiore. Una volta afferrato iniziano a stringermi, a stritolarmi, con le loro punte che entrano dentro la mia carne, provocandomi dolore ad ogni movimento.
Allo stato attuale i rovi mi hanno preso tutto il corpo tranne la parte superiore del busto e la faccia.
Decido di richiamare tutto il fuoco (1 pa) di cui dispongo per liberarmi. I rovi che mi circondano iniziano a bruciare, facendomi scivolare via da quella prigione spinosa. Il che è un male, perché a mezz'aria non riesco a evitare il rovo che mi trapassa il petto da parte a parte, squarciando in due il mio cuore.
Non so cosa è successo al mio corpo dopo che sono morto, credo che lo abbiano incenerito. Ora spiegatemi una cosa... perché sono dentro a questo pugnale schifoso? Io volevo una lancia!