[CONCLUSA]Doppia la coppia di Odio e Amore.

Narrazione multipla privata (Spugna 93/CellO_o)

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    Goro Nishimura
    Asako / Goro

    Dopo la domanda di Asako, Zeshin non impiegò nemmeno un secondo a proporre la sua idea.

    "Possiamo andare al labirinto degli specchi? È da quando avevo cinque che desidero andarci!"

    Beh, era bello vedere che si stava un po' sciogliendo, Emi aveva proprio scelto il posto giusto per tentare di far colpo su di lui, non c'è che dire. Goro guardò Asako, evidentemente chiedendosi cosa fosse il labirinto degli specchi, cioè, non ci mise molto a capire che si trattava di un labirinto con degli specchi sulle pareti, ciò che voleva sapere era cosa lo rendesse divertente per loro, e Asako lo sapeva.

    "Non c'è nulla di strano, è letteralmente ciò che credi che sia, solo che alcuni specchi deformano l'apparenza, rendendo l'esperienza molto più divertente."

    Goro continuava a non capire cosa lo rendesse un posto divertente, ma non era li per rovinare la giornata di Asako, dunque si limitò ad annuire, lasciando che lei rispondesse a Emi e Zeshin.

    "Bene, visto che non ci sono voti negativi, credo si possa andare."

    Si incamminarono, dunque, verso il labirinto degli specchi, edificio ben visibile anche dalla distanza grazie alla sua particolare struttura un po' contorta e con il nome dell'attrazione messo su uno sfondo a specchio che, a causa del sole, rendeva il tutto molto visibile.

    "Ottimo, siamo arrivati, ma immagino l'avrete notato tutti dall'improvvisa cecità."

    Sì, non erano molti gli effetti che una tale riflessione poteva avere sui loro occhi, eccetto per Goro, visto che aveva il cappuccio abbastanza abbassato sugli occhi da coprirlo bene.

    "A volte sono gelosa del tuo cappuccio, sai?"

    Lui sorrise, la cosa non lo stupiva, in compenso lo divertiva un po'.




     
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    Parlato Zeshin Pensato "pensato" Sat Parlato Emi
    Stranamente tutti quanti accettano di buon grado di assecondare il mio desiderio. Non sto più nella pelle, finalmente riesco ad andare nell'unica attrazione che mi ha sempre attirato: il famigerato labirinto degli specchi.
    Labirinto che molti definiscono "infame", senza contare che si vocifera che dentro questo labirinto alcune persone sono rimaste intrappolate li dentro per due giorni. Chissà, magari riesco anche a liberarmi di Emi la dentro, che non mi vuole lasciare il braccio. Dannazione!
    Mi dispiace, ti tocca sopportare la sua presenza attaccata al tuo braccio. Se solo avesse un bel paio di tette al posto di essere una tavola da stiro...
    Perché sta stringendo più forte il mio braccio? Perché sento le sue unghie perforare la mia giacca ed entrare nella mia carne? Perché sta stringendo così forte? Aiuto... ho paura...
    E nessuno a parte me ti può sentire. Ti voglio bene.
    Finalmente arriviamo alla destinazione, o almeno crediamo che sia la destinazione, visto che nessuno ci vede nulla grazie al sole e ai numerosi specchi che riflettono la luce verso tutte le direzioni.
    Però c'è un lato positivo: Emi allenta la presa per potersi coprire gli occhi, permettendomi di liberare il mio povero braccio sinistro. Avanzo di qualche passo e mi giro, sorridendo come un bambino di cinque anni davanti ad una confezione di Lego.
    Allora? Andiamo?
    Prendo per la mano Emi e andiamo verso l'entrata. Ad essere sinceri la sto trascinando, visto che fa fatica ad andare con il mio passo. Fortunatamente non c'è fila e si riesce ad entrare subito.
    La giostra incomincia con un corridoio illuminato, con le pareti di molti colori, ma principalmente ci sono loro. Gli specchi deformanti. Specchi che ti fanno sembrare più grasso, con la testa gigantesca, smilzi e alti da far paura! Uno addirittura ti fa sembrare una ragazza con i capelli... no niente, quella è Shizuka che fa la stupida dietro uno specchio che ti fa avere i piedi enormi.
    Non so quanto tempo perdiamo a fare gli stupidi, neanche so come mi sono trovato a spingere Emi ad andare verso lo specchio che ti fa sembrare più grasso, minacciandola con del solletico. Di rimando lei mi ha costretto ad andare davanti allo specchio che fa sembrare che tu abbia del seno. Imbarazzante come cosa.
    Ma la cosa più importante è questa: si entra nel vero cuore del labirinto. Io vado avanti di qualche passo, addentrandomi dentro il labirinto. È bellissimo come posto. La tua immagine riflessa da tutte le parti riesce a darti un senso di disagio e di smarrimento che ho provato pochissime volte.
    Tutto procede per il meglio, basta andare a destra e a sinistra, tenendosi un "muro" del labirinto da una parte. Davanti a me si profila un corridoio con uno sbocco a sinistra, identificabile grazie a quelle perline che sono attaccate al soffitto. Ed ecco che Emi deve parlare.
    Lo sapete che dovete tenere le mani alz...
    SDONG!
    Porca **************************
    Con la mano destra massaggio la fronte, sicuro che verrà un bernoccolo. Qualche secondo di silenzio ed ecco che qualcuno inizia a ridere. Anzi, non qualcuno, ma Emi. Diciamolo chiaro e tondo che è lei quella che si mette a ridere per prima. Guardandola male tocco con la sinistra uno specchio trasparente posto davanti a me. In questo modo la persona è costretta ad andare a sinistra, oltre la barriera di perline. Scostando la tenda, faccio un passo veloce in avanti e... SDONG.
    DI NUOVO, PORCA ***********?!
    Altre risate seguono le imprecazioni, sempre provenienti da Emi. Massaggiando con la destra la mia fronte offesa, e con la sinistra alzata di novanta gradi, torno indietro, mugugnando che di là la strada è chiusa.
    Alla fine riusciamo a uscire, anche se ho quasi rischiato altre due volte di andare a sbattere contro degli specchi trasparenti.
    Una volta usciti sento la mia accompagnatrice prendermi per la giacca e trascinarmi verso da qualche parte mentre fa cenno alla coppia di aspettare un paio di minuti, che torniamo subito.
    Cosa vuoi fare?
    Prendere dello zucchero filato per tutti. Sta tranquillo, questo lo pago io. Non ti voglio vedere costretto a doverti esibirti per potermi pagare anche questo.
    Ho abbastanza soldi messi da parte per...
    No, apprezzo il pensiero, ma hai già pagato l'ingresso.
    E tu mi porti un frappè quasi tutti i giorni.
    La ragazza lascia la giacca e si ferma davanti a me, guardandomi divertita e incrociando le braccia ad altezza seno.
    E tu vorresti offrire dello zucchero filato ad uno che stavi per assalire appena l'hai visto?
    ... Hai del cianuro?
    Emi guarda seria per qualche secondo, per poi ridere un'attimo.
    Ovviamente! è qua dentro le tasche della gonna. Se lo vuoi prendere fa pure.
    Mentre dice questo alza in alto le braccia e gli porge un fianco, li dove c'è una piccola tasca.
    ... No grazie, farò senza.
    Anche perché non sappiamo se funziona contro quel bastardo.
    Sospirando mi avvio verso il carretto che vende questi alimenti e ordino quattro zuccheri filati.
    Con un fruscio, Emi compare di fianco a me, sorridendo leggermente.
    Quindi offri veramente tu?
    Già. Peccato che tu non abbia veramente del cianuro.

    Per tutta risposta lei mi fa la linguaccia. Dopo un paio di minuti siamo di ritorno dall'altra coppia e porgiamo a loro i loro bastoncini. Tra un morso e l'altro si sente la ragazza dai capelli Indaco che dice: Adesso tocca voi scegliere!


    Mi duole dire che purtroppo questo post ha un qualcosa di autobiografico... maledetti specchi di merda.


    Edited by Spugna 93 - 2/1/2015, 19:27
     
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    Asako / Goro

    Zeshin stava letteralmente guidando il gruppo, era eccitato come un bambino dopo essersi scolato una bibita piena di zuccheri e Emi non sembrava lontanamente in grado di contenere il suo entusiasmo, visto come questo la stava trascinando verso l'entrata del labirinto degli specchi.

    "Zeshin sembra rinato, non trovi, Goro?"

    Continuò ad osservare la scena, sospirando, dopodiché rispose ad Asako.

    "Così sembrerebbe, ma fa davvero troppo casino."

    Asako fece una risatina.

    "Forza, seguiamoli."

    Asako prese per mano Goro ed insieme andarono verso l'entrata che Zeshin ed Emi, non trovando la benché minima traccia di fila, varcarono subito per ritrovarsi in un corridoio illuminato e con le pareti colorate in diversi modi, alle quali erano fissati gli specchi deformanti.

    "Goro, guarda! Hahaha!"

    Il povero, a volte apatico, ragazzo si voltò verso lo specchio indicato da Asako; il Goro che quello specchio rifletteva, faceva apparire la sua testa come qualcosa di enorme, quasi come un grande macigno.

    "Almeno hai già riso, perché non so se quello specchio farà lo stesso effetto."

    Indicò uno specchio alle spalle di Asako, e quando questa lo guardò, si vide con un sedere che sembrava un aeroporto.

    "Waah! Sembro una di quelle cantanti pop senza vergogna!"

    Goro stava sorridendo nel vederla così presa, nel mentre osservò Zeshin ed Emi muoversi nella stanza successiva, quella del labirinto.

    "Chissà come deve essere questo labirinto..."

    Dopo pochi istanti, fece segno ad Asako di proseguire per continuare il "divertimento" e questa lo seguì senza fare storie, visto come l'aveva maltrattata quello specchio. Raggiunsero Emi e Zeshin solo per vedere quest'ultimo sbattere due volte la testa in rapida successione, coprendo il dolore con mille imprecazioni, mentre sia Emi che Asako si misero a ridere, seguite da un sorriso divertito da parte di Goro.

    "Credo di aver capito come faccia questo posto ad essere così famoso."

    Era dunque giunto il momento di orientarsi in quel labirinto e, per quanto Goro fosse attento a qualunque cosa, anche lui finì per dare una testata pazzesca.

    "Diavolo...A volte mi dimentico che se non percepisco il pericolo, Evolution non si attiva."

    Asako rimase perplessa, dunque gli chiese spiegazioni, stando però attenta a parlare piano.

    "Pensavo che Evolution ti impedisse di farti male."

    "Hai ragione, ma solo quando percepisco il pericolo, altrimenti non funziona."

    Stava per impensierirsi di più, finché anche lei non tirò una testata.

    "Ahia!"

    "Tutto bene?"

    Asako fece un segno positivo con la testa, anche se, dalla smorfia che le si era dipinta in faccia, si sarebbe detto il contrario. Continuarono la loro avanzata nel labirinto fino a giungere all'uscita, dove Emi fece loro segno di aspettare per qualche minuto. Rimanendo in attesa, Goro fece notare ad Asako che aveva un segno rosso in testa causato, probabilmente, dallo specchio di prima.

    "D-Davvero? Uffa!"

    "Tranquilla, è una cosa da niente, sparirà tra poco."

    Fece appena in tempo a rassicurarla che l'altra coppia era già di ritorno con quattro bastoncini di zucchero filato, una cosa che Goro non aveva mai mangiato.

    "Forza, mangialo che non ti uccide di sicuro."

    Disse lei ridacchiando. Goro iniziò a mangiarlo senza troppe storie, sentendo in bocca un forte sapore dolciastro che subito lo prese alla sprovvista, ma poi ci si abituò e iniziò quasi a sembrargli buono.

    "Adesso tocca voi scegliere!"

    A quanto sembrava, era il loro turno di scegliere un'attrazione, dunque Goro lasciò nuovamente il compito ad Asako.

    "Uhm...che ne dite della casa degli orrori? Ci vuole un po' di brivido, no?"

    Goro sentiva che quel posto sarebbe stato strano almeno quanto il labirinto degli specchi, se non di più.




     
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    Parlato Zeshin Pensato "pensato" Sat Parlato Emi
    Non la casa degli orrori, non la casa degli orrori, non la casa degli orrori, non la casa...
    "Uhm...che ne dite della casa degli orrori? Ci vuole un po' di brivido, no?"
    Ma porca puttana, lo fate apposta?
    Ovvio. Altrimenti dov'è il divertimento?
    Comunque, tempo di metabolizzare la risposta di Asako ed eccomi qua che indietreggio lentamente.
    Ssssi, certo... Se non vi dispiace, io mi sono appena ricordato di avere un impegno urgentissimo. Qualcosa di vita e di morte. Per cui, forse, ci vedremo giusto giusto appena avrete finito quella....
    No dannazione. Emi mi ha preso il braccio libero, quello che non tiene lo zucchero filato.
    Se se. Tu ora vieni con noi, caro il mio fifone!
    Ma io avrei un impegno...
    Certo. Con noi dentro la casa!
    Dannazione. Mi tocca seguirli.
    Emi mi tira per il braccio allegramente mentre finisce il suo zucchero filato. Entrambi riusciamo a finirlo appena prima di arrivare alle casa, che si notava già da lontano.
    L'aspetto dell'attrazione è quella di una vecchia casa malmessa, con un paio di bare da cui escono a periodo regolari degli zombi robotizzati. Zombi che escono, fanno il loro verso (ghooouu) e tornano dentro. In cima alla casa, dentro ad una gabbia, c'è persino un grosso gorilla che grida e sbatte i suoi pugni per terra. Ovviamente pure lui è una marionetta.
    Stranamente qua un po' di fila c'è. Complice il fatto che è tutto automatizzato con le navette che ti portano a spasso dentro alla casa. Alla fine ci tocca aspettare per una mezz'oretta. Una mezz'oretta che passa lentamente. Spesso sentiamo delle urla provenire dall'interno della giostra, sia automatizzate che vere. Una volta, da una navetta, scende una coppia che appena la sbarra di sicurezza si alza, ecco che schizzano via ancora abbracciati. Chissà cosa hanno visto.
    Alla fine arriva il nostro turno. Ci fanno accomodare dentro al mezzo di trasporto, che possiede quattro posti: due davanti e due dietro.
    Cediamo molto volentieri i posti anteriori alla coppia che ha proposto l'attrazione.
    So già che passerò tutto il tempo attaccato al braccio di Emi (maledetta) e con gli occhi chiusi.
    Maledizione.

     
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    Asako / Goro

    Zeshin non sembrò reagire positivamente alla scelta della casa degli orrori, quasi come se una cosa del genere potesse davvero spaventarlo...solo che non sembrava scherzare.

    "Ssssi, certo... Se non vi dispiace, io mi sono appena ricordato di avere un impegno urgentissimo. Qualcosa di vita e di morte. Per cui, forse, ci vedremo giusto giusto appena avrete finito quella...."

    Il piromante stava già indietreggiando, solo che non poteva prevedere la presa di Emi al suo braccio.

    "Se se. Tu ora vieni con noi, caro il mio fifone!"

    E fu così che Zeshin venne costretto ad andare nella casa degli orrori con tutti loro. Iniziarono a camminare per il parco in cerca dell'edificio in questione, nel mentre Goro fece qualche domanda ad Asako riguardo al posto dove stavano per dirigersi.

    "Il nome rende evidente quello che ci aspetta, ma come funziona?"

    Asako lo guardò e ci pensò sopra per qualche secondo.

    "Dipende da posto a posto: alcuni luna park ti fanno camminare per una specie di labirinto del terrore, ma in questo devi entrare in una specie di carrello che percorre una serie di tappe spaventose, tra manichini e persone travestite."

    Goro sembrava quasi prendere nota da quanta attenzione stava prestando a ciò che diceva.

    "Dunque...è semplicemente un posto per prendere paura?"

    Sorridendo, Asako confermò con un gesto della testa, mentre Goro iniziò a grattarsi la nuca.

    "Cosa ci trovate di divertente in una cosa che fa paura?"

    "Nulla, ma è eccitante farsi venire un po' di paura, non credi?....No, non credi, è vero."

    Dopo essersi risposta da sola, Asako si mise a ridacchiare e Goro, ancora un po' confuso da questa cosa, si limitò a camminare con loro. Una volta arrivati alla casa, addobbata come necessario per un edificio con quel nome, si misero in fila per quanto necessario, finché, finalmente, non toccò a loro. Presero posto all'interno del vagoncino e il tour ebbe inizio.

    "Bene, preparatevi allo spavento!"

    Oltrepassarono delle tende strappate qua e la, verdi muschio e con qualche impronta di mani rossa qua e la, come se qualcuno avesse tentato di fuggire da li dentro...bello. Appena oltrepassano le tende, di colpo c'è il buio totale, con una specie di luce in fondo al corridoio, anzi, due luci rosse, come occhi, e in sottofondo c'è una voce mostruosa che parla in una lingua incomprensibile, mentre loro avanzano lentamente in sua direzione.

    "Ho comunque visto di peggio."

    Di colpo si accendono le luci, completamente rosse, e tutt'intorno a loro ci sono degli zombie e dei mostri finti che urlano, ruggiscono e si agitano, ma Goro non riesce a sentirli bene, perché Asako gli ha sfondato un timpano con le sue urla, all'altro hanno pensato i due dietro di loro. Mentre si calmano tutti, Asako si attacca al suo braccio e lui si gratta l'orecchio opposto, dolorante.

    "Tutto bene?"

    Ancora un po' spaventata, Asako gli risponde.

    "S-S-Sì, t-tutto bene...ma tu non hai paura?"

    Goro fece spallucce.

    "Per ora niente, spiacente."

    "A volte mi piacerebbe essere te, sai?"

    Le sorrise, mentre il vagoncino procedeva verso l'altra stanza.




     
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    Parlato Zeshin Pensato "pensato" Sat Parlato Emi
    AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAGH!
    DIO MIO, che urlo veramente virile con quella vocina acuta.
    Sta zitto! Non sei tu quello abbarbicato al braccio di Emi con gli occhi chiusi a urlare perché un fottuto pagliaccio zombie ti ha riso in faccia!
    Preparati allo spavento un corno! Che ti venisse un qualunque cosa insieme al porco del Giuda che...
    Hey, non arrabbiarti così! È pur sempre una giostra!
    Una giostra un corno! Mi tocca restare con gli occhi chiusi per la paura! Non potevano scegliere il bruco mela? O le montagne russe? Mi andava più che bene rifarle! Troppo complicato eh? Altrimenti gli autoscontri! Perché proprio la casa? Che ho fatto di...
    Ahiahiahiahiahiahiahiahi. L'orecchio Emi!
    Ti vuoi staccare da me? Dovresti essere tu ad ospitarmi sul tuo braccio e coccolarmi mentre ho paura! Non il contrario!
    Ma... Ma...
    Niente ma! Dovresti essere tu l'uomo della situa...zione...
    Come mai ha iniziato a parlare più lentamente? Perché sta fissando un punto imprecisato dietro di me?
    Perché sento improvvisamente una mano appoggiarsi velocemente velocemente sulla mia spalla?
    AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAGH!
    AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAGH!
    AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAGH!
    Riesco a girare il busto in modo da avere una parziale visuale di quello che c'è dietro e vedo due mani verdi, piene di verruche (spero finte) ritirarsi dentro all'ombra.
    Chissà se ha toccato anche Goro, visto che è seduto d'avanti a me.
    Tum, ecco che il carretto si ferma e via! Altro baccano con altri pupazzetti che si agitano cercando di farti paura. Urlerei se non fosse che sono senza fiato per l'urlo di prima.
    Ecco che il carretto riprende a muoversi e varca delle porte.
    Stavolta il paesaggio è particolare. Sembra quasi che abbiano ritratto una città fantasma del far West. Togliamo il “quasi”. Conoscendo la presidentessa del consiglio, è possibile che quella sia una vera città fantasma smontata e ricostruita dentro la casa.
    Mentre il nostro si muove ci passano davanti un paio di persone, una che insegue l'altra, con la seconda che spara da delle pistole per aria. Fantasmi che si avvicinano e fanno “Bu”, ma quelli non fanno paura. Fa molta più paura quella sostanza che sento scivolare sul mio collo e si sta per insinuare dentro alla mia maglietta! Fa ancora più paura quel “Bu” che riceviamo da una faccia che compare e scompare sul pavimento del vagone, quasi fosse immateriale. Forse non fa molta paura, ma di sicuro molto schifo la vagonata di vermi che ci cade addosso, sommergendoci fino alle ginocchia. E porca vacca, Emi si aggrappa al mio braccio urlando come un'ossessa mentre i vermi cadono dal cielo. Inoltre, sbaglio... o si stanno muovendo? Con la mano libera ne afferro uno e lo schiaccio, sentendo il rumore della plastica da dentro l'involucro di gomma. Fortunatamente sono finti...
    Le porte si aprono ed ecco che finiamo dentro un'altra sala...

     
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    Goro Nishimura
    Asako / Goro

    Mentre avanzavano nel vagoncino, Goro e Asako si voltarono verso Zeshine ed Emi, entrambi molto presi dalle loro lezioni di canto, a quanto pareva, a causa di un paio di mani verdi che li avevano presi alle spalle.

    "Basta così poco?"

    Quando si voltarono per tornare a guardare davanti, si ritrovarono un un cadavere finto impiccato davanti a loro che esplose in tanti pezzi, misti tra budella e parti del suo corpo, senza sangue finto fortunatamente. Asako questa volta non urlò, troppo schifata dall'impressione che le facevano quelle cose, mentre Goro, presa la testa del pupazzo, constatò che almeno erano anatomicamente corrette.

    "Non mi dirai che stai guardando se è fatta bene?"

    Egli, colto in fragrante, buttò fuori la testa finta.

    "Forse..."

    "...Certo che sei proprio incredibile."

    Mentre Goro faceva spallucce, lei ridacchiava, come se avesse recuperato un po' di controllo dopo quegli spaventi. Passato tutto, il gruppo si ritrovò nella stanza successiva: una città fantasma del vecchio West.

    "Addirittura io che ne so poco so che questa è una cosa trita e ritrita."

    Presto diverse persone si inseguono di qua e di la, sparandosi con pistole finte, fino ad arrivare ad una faccia che spunta dalla zona del poggia-piedi del vagoncino che fa il tipico "Boo!", facendo prendere un colpo ad Asako, che si spaventò ancora di più quando i vermi finti ci caddero addosso.

    "Che schifo! Che schifo! Che schifo!"

    Effettivamente, erano viscidi per essere fatti di gomma, ma alla fine erano solo quelli, vermiciattoli di gomma viscidi. Quella stanza risultò essere abbastanza breve, rispetto all'altra, ma fu quella in cui sfociò successivamente ad essere davvero terribile. Il gruppo si ritrovò in una stanza poco illuminata da lampade verdastre che emanavano luce da dietro un paio di finte liane: erano finiti in una specie di palude, anche l'acqua sembrava davvero stagnante! Avanzarono lentamente fino a fermarsi, rimanendo così per qualche minuto, circondati da suoni raccapriccianti di creature mostruose e persone che sembravano fuggire da qualcosa che, alla fine, riuscì a prenderle. Asako si attaccò al braccio di Goro, terrorizzata, finché una mano viscida non si aggrappò allo sportellino del vagoncino. Urlò terrorizzata mentre il "mostro" attaccato ad essa si tirava su, fino ad entrare con il busto nell'intero vagoncino, quasi a poterla guardare negli occhi, ma poi le luci si spensero per un istante e il mostro sparì.

    "Come ti senti?"

    Aveva ancora gli occhi chiusi e non intendeva mollare il suo braccio.

    "Immaginavo."

    Con il braccio libero le fece una carezza sulla testa per calmarla, cosa che, almeno, le fece aprire gli occhi.

    "Chissà che è successo dietro, non c'ho fatto caso..."




     
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    Ottimo. Evviva le paludi. Perché ovviamente, dopo la città fantasma, c'è la palude.
    Ovviamente anche questa bellissima, fatta bene, per fortuna senza troppo odore, con mostri melmosi che inseguono delle persone, riuscendo ad acchiapparle.
    Ah, già. Ho detto che dopo un un po' di metri, il carrello si ferma in mezzo al nulla?
    Cioè, in mezzo al nulla no, è in mezzo alla palude.
    Sono sicuro che siamo tutti felici di questa cosa, anche di tutti questi rumori e versi che ci sono in giro... così come siamo felici di...
    EBBASTA! Fa un po' l'uomo e smettila di lamentarti di tutto questo! Mostra a Emi che non sei la mammoletta che sei veramente!
    Ma veramente, io...
    Tu cosa?
    Ecco, a questa domanda vorrei rispondere, peccato che un qualcosa di grande, grosso, scaglioso e chissà cos'altro, esce dall'acqua ed entra con il busto dentro al nostro carrello.
    UAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARGH!
    YEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEAAAAAAAAAAAARGH!
    AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!
    Mi sento tirare verso l'indietro con il braccio, per poi essere usato come scudo da una Emi urlante, che si raggomitola dietro di me. Immagino che abbia anche gli occhi chiusi.
    Peccato che i miei siano aperti e che fissano per bene il mostro, facendomi notare anche che sta allungando una mano con delle unghie un po' troppe lunghe verso di me.
    Subito dopo le luci si spengono e dopo cinque si riaccendono, mostrando che il mostro è scomparso e che Emi mi ha abbracciato da dietro, in modo da nascondersi dietro di me. Ovviamente tutto questo in base alle cinture di sicurezza che abbiamo addosso.
    Il carretto riparte, ricominciando a ripercorrere i binari tranquillo. Ci porta davanti alle ennesime porte che si aprono, permettendo così il nostro passaggio.
    Questa stanza è solo buia e piene ragnatele. Inoltre è anche stranamente corta, con subito dopo delle altre porte, che però si spalancano verso l'esterno, inondando la stanza di luce.
    Abbiamo finito il tunnel dell'orrore. E COL CAVOLO CHE INTENDO TORNARCI SOPRA.
    Una volta che il carretto si ferma, permettendoci di scendere, mi accorgo che mi tremano le gambe.
    Ok, forse il pensiero di darci fuoco a questo punto non è poi male.
    Stasera torniamo qui a dargli fuoco?
    Di sicuro Sat. Per una volta siamo d'accordo.
    Mi accorgo solo ora di una cosa. Il Sole sta iniziando a tramontare. Scherzando e giocando, si sono fatte le sei.
    Quasi come fosse animata da questi stessi miei pensieri, sento Emi fare una proposta.
    Visto che è quasi l'ora di chiusura e la maggior parte di noi è abbastanza scossa, che ne dite di fare un giro nella ruota panoramica? Ci rilassiamo un pochino prima di lasciare il parco. A voi va bene?
    Non so perché, ma dal tono che ha utilizzato, mi immagino che stia facendo un occhiolino ad Asako.
    Quello che non so è che lo sta facendo veramente.
    Hoooooy, Zeshin! Non ho sentito la tua risposta.
    Ah vero, devo rispondere. Mi giro per osservarla dritto negli occhi, sorridendo leggermente
    Per me va bene, anche se ci conviene sbrigare.

     
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    Goro Nishimura
    Asako / Goro

    Finalmente, dopo le urla di tutto il gruppo, o quasi, ritornarono a muoversi, entrando in una stanza buia e piena di ragnatele.

    "Sta volta useranno i ragni?"

    Ma non era così, questa volta erano diretti verso l'esterno che si trovava subito dopo un'altra porta. Una volta usciti, tutti si sentirono meglio, pure Goro che, a quanto sembra, aveva un paio di vermiciattoli di gomma nascosti nei vestiti.

    "Chissà perché, ma me lo immaginavo."

    Con una pratica evoluzione, li tirò dentro al suo corpo e li buttò fuori dalle caviglie, facendo qualche movimento con la gamba destra per far credere che li stesse buttando fuori così.

    "Immagino che questo sia stato il tuo unico problema, vero?"

    Asako era divertita dal fatto che lui non ebbe il benché minimo sobbalzo la dentro.

    "Sembra di sì...ne hai uno in testa, sai?"

    Appena lo venne a sapere, Asako iniziò a scuotere freneticamente la testa per farlo cadere.

    "Uff...grazie, Goro."

    Un mezzo sorrisetto gli si dipinse sul volto, mentre Emi propose di fare un giro sulla ruota panoramica.

    "Visto che è quasi l'ora di chiusura e la maggior parte di noi è abbastanza scossa, che ne dite di fare un giro nella ruota panoramica? Ci rilassiamo un pochino prima di lasciare il parco. A voi va bene?"

    Richiamò Zeshin all'attenzione, perché sembrava essersi distratto, solo allora rispose.

    "Per me va bene, anche se ci conviene sbrigarci."

    Asako, per rispondere all'occhiolino, gliene fece un altro, dopodiché si voltò verso Goro.

    "Questa sono sicura che ti piacerà, è la giostra più tranquilla del Luna Park."

    Goro non aveva scuse, se davvero era la più tranquilla, non avrebbe nemmeno avuto problemi.

    "Per me non c'è problema."

    Nessuno aveva problemi, dunque il gruppo iniziò a dirigersi verso la giostra, tutti pronti a godersela con calma. La fila non era troppo lunga, dunque non ci misero molto ad entrare nelle cabinette a due posti.

    "Beh, le cabinette hanno solo due posti, dunque io andrò con Goro, spero non ci siano problemi per voi."

    Goro guardò Asako con fare indagatore e, una volta entrati nella cabinetta, le fece una domanda.

    "Anche questo era tutto pianificato da voi due, vero?"

    Asako ridacchiò e gli rispose.

    "Assolutamente no! Come puoi pensarlo?"

    Goro era ancora estraneo al sarcasmo, ma non a quello reso evidente da una risata.

    "Beh, non c'è nulla di male, immagino."

    Quando la ruota partì, i due rimasero seduti insieme a godersi il panorama, mentre l'altra strana coppia, chi lo sa? Magari stavano andando addirittura d'accordo!




     
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    Parlato Zeshin Pensato "pensato" Sat Parlato Emi
    Una volta ottenuto il consenso dell'altra coppia, tutti noi ci dirigiamo verso l'ultima attrazione della giornata. Mi sembra strano che questa giornata stia finendo.
    E te lo credo. Questa role è durata quasi un anno!
    Dio santo, Sat! Smettila con questa teoria.
    Per niente.
    Arriviamo tutti quanti alla giostra. Purtroppo, una volta là, ho un'orribile rivelazione.
    Le cabine sono solo da due posti. Solo con Goro, col cavolo che ci vado la sopra. Con Asako avrei paura della reazione di Goro. Quindi... l'unica soluzione... è Emi.
    Come per voler sottolineare la cosa, Asako dice che vuole salire con Goro, dicendo anche che spera non ci sia nessun problema per noi.
    Emi dice subito di no, io ci metto qualche secondo prima di dire che non c'è nessun problema, anche se in verità c'è.
    Arriva la prima cabina e la coppia accompagnatrice sale, iniziando il loro lungo viaggio verso la cima della ruota.
    Dopo un paio di minuti arriva anche la nostra cabina, sopra cui saliamo.
    "Stranamente" Emi si mette fin troppo vicino a me, abbracciando il mio braccio destro, senza troppi problemi.
    Quando iniziamo a salire mi sorge un dubbio. Visto quello che ha fatto precedentemente Emi, non è che...
    Questa gita sulla ruota panoramica non è mica casuale, eh?
    Per tutta risposta la ragazza si stacca (finalmente) dal braccio, tutta sorridente.
    È cosi ovvia come cosa? E pensare che stavolta credevo di aver fatto un bel piano.
    Avvicino la mano mancina sulla sua fronte e gli tiro un cricco, senza fargli troppo male però.
    Basta conoscerti un poco per capire che questa cosa del fatto che siamo soli non è casuale.
    Lei, mentre si massaggia la fronte, mi fa una linguaccia.
    Volevi un altro finto rapimento?
    No grazie!
    Stavolta mi tocca concordare con Sat.
    No grazie! Non voglio di nuovo sudare sette camice per una che... che...
    Peeeeer una che...? Dai, forza. Continua la frase
    Sbaglio, o i suoi occhi mi stanno congelando adesso?
    Oddio... adesso che dico? Per una che sta male in lingerie? Mentirei spudoratamente e non sarei capace di mascherare la verità. Per una bugiarda? Rischierei di farla piangere e non è il contesto adatto... per... per... per...
    Per una pettanko!
    No, quello no! È troppo off....
    Aio!
    Aaaaaallora, Zeshin caro? Peeeeer unaaaaaa cheeeeeeee...?
    Oddio, oltre ai suoi occhi, pure la sua voce è minacciosa! Se dico qualcosa di sbagliato forse mi butta giù dalla giostra! Oppure può tirarmi altri pugni!
    Per... per... per una a cui piacciono i One Direction!
    Aaaaaaah si?
    Aia Quanti pugni mi sta tirando? Aio! Fanno male!
    Stop, stop, stop, lo so che non ti piacciono i 1D, ma per favore non uccidermi!
    Colpa tua. Non dovevi dire quelle cose.
    Perché adesso vedo anche delle corna e ali? Perché c'è anche una coda rossa?
    Ma tutto, così come è “apparso” scompare, mentre Emi viene attirata da qualcosa fuori.
    Che bel tramonto...
    Ruoto il busto in modo tale da riuscire a vedere nella stessa direzione della ragazza e rimango abbagliato.
    “Ridendo” e “scherzando” abbiamo quasi raggiunto la cima. Il paesaggio che si palesa a noi è magnifico.
    La cosa che noto per prima è la torre dell'orologio che sorge in mezzo al giardino della scuola, maestosa come sempre, che staglia la sua ombra per terra come se fosse una meridiana gigantesca.
    La seconda cosa che noto è lo splendido luccichio che crea il tramonto con il laghetto del parco, creando dei giochi di luce fantastici.
    Sento Emi che si appoggia alla mia testa per vedere meglio il panorama, non mi da fastidio, visto che lo fa delicatamente.
    Rimaniamo in quella posizione per un po', finché non raggiungiamo la cima e inizia la discesa.
    Non so cosa mi prese, molto probabilmente è l'atmosfera del momento, ma alla fine aprii bocca.
    Domani pomeriggio sei libera?
    Sento Emi che si solleva e si siede di fianco a me come prima, scompigliandomi i capelli con la mancina (credo).
    Forse. Che vorresti fare? Venire a visitare il mio letto? Sappi che potresti trovarmi nuda sotto le coperte.
    Mi girai subito verso di lei, rosso in volto. Perché deve buttare sul malizioso quasi tutto?
    No! cioè... no. No no e no. Volevo solo invitarti a fare un giro al parco. Però, se vuoi fare quelle cose... allora mi tocca scappare dalla scuola.
    La ragazza ci mette qualche secondo a capire quello che sto dicendo. Una volta capito, mi sembra di notare che anche lei stia diventando rosso. Sono anche abbastanza sicuro che non sia per via del colore del tramonto.
    Signor Zeshin Sakamoto, per caso lei mi sta invitando a uscire? Per la prima volta è lei che mi invita a uscire?
    Oddio, cosa devo ribattere se lei la mette su questo piano? Alla fine dico la prima stupidata che mi viene in mente.
    E lei, signorina Emi Aida, accetta codesto invito?
    Per tutta risposta la ragazza si getta addosso a me, abbracciandomi. Credo che sia la prima volta che mi abbraccia in questo modo così... vero.
    Finalmente mi hai invitato a uscire! Oddio, questo significa che mi perdoni per il casino del rapimento? Oddio, finalmente!
    Scemo. Non dovevi farlo. Ora ci tocca sopportarla anche domani pomeriggio!
    Ci toccherà sopportarla con il sorriso mi sa!
    Smettila di essere così felice! Lo sai che non puoi e devi affezionarti a qualcuno! E se scoprisse quello che facevamo nel tempo libero? Ci stai mettendo nei guai!
    Prima eri felice e ora no. La vuoi smettere di essere così lunatico?
    E tu smettila di metterci in pericolo! Un conto è se questa cosa rimane ad un livello superficiale, un altro conto è se la fai andare su un livello più profondo, come di sicuro farai tu.
    Ti conviene stare zitto.
    Vedi? Ti stai già affezionando a lei. Sono una parte di te, so perfettamente come ragioni. Tempo qualche mese e ti maledirai per esserti troppo affezionato a lei.
    Ti conviene sparire. Discuteremo di queste cose stasera.
    Sempre a rimandare... mai che affronti le cose di petto.
    Non rispondo a questa provocazione.
    Emi, per tutta la durata della conversazione mentale, rimane abbracciata a me, quasi come se avesse intuito cosa stava succedendo nella mia testa.
    Na, impossibile. Lei non sa che ho un cretino dentro la testa.
    Quando si avvicina la fine della giostra, lo faccio notare alla ragazza, che si stacca da me. Meglio non creare fraintendimenti.
    Una volta usciti dall'attrazione ci dirigiamo verso l'altra coppia. Credo di essere ancora un po' rosso in volto. Emi invece è tranquilla.
    Allora? Vi siete divertiti lassù?
    Ovviamente deve fare un sorriso malizioso rivolto verso Asako, muovendo addirittura le sopracciglia.

     
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    Goro Nishimura
    Asako / Goro

    Goro e Asako erano saliti prima degli altri due, dunque per primi poterono deliziarsi della calma salita verso la cima della ruota panoramica. Lei era già appoggiata a lui, mentre si godeva la vista del parco che continuava a rimpicciolirsi sempre di più, mentre lui cercava di capire cosa ci fosse di così eccitante, vista la sua naturale freddezza.

    "Goro, posso chiederti una cosa?"

    Il ragazzo rimase un attimo perplesso, ma non c'erano problemi, dunque le fece un cenno con la testa.

    "Mi hai detto che tu e Zeshin vi siete già incontrati per sedare una rissa...ma sento che c'è dell'altro, è vero?"

    A volte sembrava lei quella con l'incredibile capacità di analisi, mentre lui un semplice indizio sulla sua strada. Era inutile mentirle, stranamente, Asako era una delle rarissime persone in grado di distinguere una sua bugia dalla realtà.

    "Quello è stato il nostro primo incontro, è al secondo che le cose sono andate male."

    Prese una pausa mentre Asako si sedeva meglio per ascoltarlo.

    "Come me, lui non si fida a lasciare che gli altri vengano a sapere delle sue capacità, solo che io non mi preoccupo più di tanto se lo scopre un altro anormale, visto che, come me, è nel suo interesse evitare di rendere pubblica la cosa, mentre lui, al contrario, non vuole rischiare."

    Si grattò dietro la testa.

    "Era nel periodo in cui sei stata rapita, mi ha chiesto di incontrarlo in un posto e io ci sono andato già abbastanza nervoso, come puoi immaginare, e li...beh...abbiamo iniziato a combattere, lui con le sue fiamme io con quello che capitava, letteralmente."

    "Avete lottato?!"

    Si vedeva la sua preoccupazione.

    "Sì, ma solo perché pensava l'avrei detto a qualcuno, comunque, dopo averlo fermato, sono riuscito a fargli capire che non avrei fatto nulla del genere e si è calmato, ma posso assicurarti che Emi non corre pericoli, lui non credo sia una cattiva persona, altrimenti mi avrebbe già attaccato prima di oggi, non credi?"

    Tutto sommato, Goro aveva ragione, dunque Asako si calmò e capì che non doveva preoccuparsi. Tra un racconto e l'altro, erano giunti in cima, davanti ad uno spettacolare tramonto che entrambi, pure Goro, ammirarono.

    "Forse adesso ho capito perché alla gente piace questa giostra."

    I due rimasero vicini per tutta la durata della visione, finché, una volta tornati giù, non si incontrarono di nuovo con i due, e Zeshin sembrava abbastanza rosso, che Emi ce l'avesse fatta?

    "Allora? Vi siete divertiti lassù?"

    Asako capì e arrossì.

    "Sì, ma non in quel senso! Maliziosa!"

    Ovviamente non lo disse in modo cattivo, soprattutto perché poi iniziò a ridere, mentre Goro non capì, come al solito, una beneamata mazza.

    "Questa era l'ultima giostra in programma?"

    "Già, adesso credo sia ora di tornare ai dormitori, altrimenti rischiamo di beccarci una ramanzina, siete pronti?"

    Asako era già pronta ad andare, ma si assicurò di stare un momento vicina ad Emi prima di fare tutto.

    "Allora? Che è successo?"

    Una domanda sussurrata fu ciò che Asako fece ad Emi, voleva sapere tutto il possibile dei due.




     
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    Parlato Zeshin Pensato "pensato" Sat Parlato Emi
    Sento Emi ridere insieme insieme ad Asako quando essa risponde alla sua domanda provocatoria. Come diamine fa quella ragazza ad essere così maliziosa?
    Questa era l'ultima giostra in programma?
    Già, adesso credo sia ora di tornare ai dormitori, altrimenti rischiamo di beccarci una ramanzina, siete pronti?

    È già così tardi? Diamine, ci conviene sbrigarci mi sa…
    Detto questo partiamo verso l'uscita del luna park, in modo da recarci verso i nostri dormitori.
    Noto che Asako si è avvicinata ad Emi e ho una di quelle voglie di ascoltare che quasi quasi…
    Allora? Che è successo?
    Sento Asako pronunciare questa frase, con subito Emi che risponde senza esitazioni.
    Beh… è una cosa un po' strana… Abbiamo riso e scherzato e alla fine… | ci siamo accoppiati come due tori da monta che non montano una vacca da monta da almeno montar anni! E sai la cosa buffa? Lui è poco dotato! Non sentito nulla per tutto il tempo! Manco sono sicura di essere stata deflorata! Perché poi devi sapere che…
    All'inizio rimango bloccato a sentire quelle cose così… false. Perché mai dovrebbe dire queste cose qua?
    Dopo qualche frase decido che è troppo e giro la testa e il busto verso le due amiche per sgridare Emi.
    Peccato, o per fortuna, che a metà strada mi si para davanti il volto di Shizuka che sorride sorniona.
    Manco lo stregatto ha un sorriso simile.
    All'inizio rimango sconcertato. Mi ero completamente dimenticato della sua presenza. Subito dopo mi ricordo che solo io la posso vedere, quindi è meglio fare finta di niente finché non siamo soli. Porco horco, l'odio che sto provando verso questa ragazza in questo momento…
    --------
    Beh… è una cosa un po' strana… Abbiamo riso e scherzato e alla fine… mi ha chiesto di uscire solo noi due ufficialmente. Forse gli sto iniziando a interessare seriamente…
    Per fortuna, aggiungerei! A questo punto non saprei più che cosa provare! E sia benedetta Shizuka, che sta impedendo a quell'imbecille di origliare!
    Adesso dobbiamo decidere dove andare, però la proposta è partita da lui e… bo, mi ha stupito un bel po'. Comunque ti spiego tutto domani in classe.
    Detto questo mi riavvicino ai due ragazzi, che senza di noi non riescono a parlare evidentemente.
    Alla fine la giornata finisce così, con noi che torniamo nei dormitori e ci prepariamo per la sera.


    fine
     
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    Habemus finem! Meglio tardi che SAO, come dico sempre io v.v Beccatevi 'sti exp e Rick cerca di andarci piano con le parole xD

    EXP: 16
     
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