[CONCLUSA] Waltz For The Moon

Kuro Kamishini, Haiiro Kugetsu

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    Donna alquanto pungente, non c'è che dire. Non ci si annoia mai con questo genere di persona, mi piace la cosa
    Lo scherzetto di Kasumi avrebbe anche funzionato se non avesse colto Miuna alla sprovvista. In questo modo, attraverso alla connessione mentale riuscii a capire che non avevano detto niente del genere. Era un po' come barare, ma non è colpa mia, questa cosa è così spontanea che non lo faccio apposta. Tuttavia Miuna sembrò non accorgersi di nulla e decise di stare al gioco.
    Uhm? Ah sì, stavamo pensando che in realtà non è per niente male disse, con fare malizioso. In realtà non ci vedeva nulla di speciale, però...
    Che dici, andiamo a presentarci? Non credo che gli dispiacerà avere due dame per questa serata. continuò, rivolgendomi un sorriso maligno.
    Haiiro sembrava perso nei suoi pensieri, si era davvero accorto di quello che stava succedendo? Forse era meglio dargli una svegliata.
    Haiiro? Hai intenzione di lasciare fuggire la tua dama così, senza fare o dire nulla? gli dissi, dandogli una lieve gomitata sul braccio. Poi tornai a rivolgermi alle ragazze, cercando di tenere sotto controllo il legame mentale.
    Beh, vorrà dire che anche io andrò a cercarmi qualche "dama" solitaria, dopotutto non ho di certo problemi a trovarne una.... Anche io sorrisi maliziosamente di rimando.
    Dunque, tu che fai? Vieni con me o cerchi di fermare le ragazze? dissi poi ad Haiiro. Diciamo che alla fine l'unico che forse non stava capendo molto era proprio lui e io ci stavo giocando un po' su, ma non per prenderlo in giro, soltanto per divertirsi un po', in fondo anche Kasumi lo faceva.

    Kuro & Miuna
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    Kasumi era piuttosto divertita: le faceva piacere che Miuna fosse riuscita a capire, nonostante la sorpresa, cosa volesse fare, così come che Kuro avesse controbattuto a tono. Haiiro al contrario se la passava meno bene, cercando di far mentalmente fronte alla nuova situazione che si era creata.
    Le parole e le azioni di Kuro però lo risvegliavano, pur non togliendogli il sospetto che lo stesse un po' burlando. Ma fa niente, grazie a Kasumi c'era abituato.
    La ragazza in quel momento lo stava fissando con un ghigno divertito come a dire “vediamo ora come te la cavi?” Doveva controbattere anche lui, ma in che modo? Una risposta seria sarebbe stato fuori luogo, vista l'atmosfera di scherzo che si era istituita, così come il chiedere spiegazioni. Meglio una sullo stesso tono delle precedenti, ma le battute pronte non erano mai state il suo forte. In qualche modo riuscì comunque a trovare una risposta che gli sembrava adeguata, che espresse con un tono semiserio.

    Fermarle? Al contrario, credo che andrò con loro. Insomma, due ragazze che di punto in bianco vado da un tizio mai visto prima, è fin troppo improvviso. Meglio se ci sono anch'io, così siamo più equilibrati, due ragazzi e due ragazzi.
    Anche se in teoria stava rispondendo a Kuro, era in realtà girato verso le due ragazze. Per le successive parole però si rivolse proprio verso il ragazzo.
    Ah, ma tu, Kuro, non fare caso a noi. Vai pure a cercarti un'altra dama. Non è un problema, vero ragazze?

    No, e perché dovrebbe? Kasumi fu lesta a cogliere la palla al balzo, il ghigno divertito ormai onnipresente sul suo volto.
    Tanto anche da solo lui “non avrà certo problemi a trovare compagnia”, giusto Kuro?
    E qui la ragazza fece un occhiolino al membro del club di kendo, afferrando al contempo il braccio di Haiiro e muovendo qualche breve passo nella direzione in cui prima si trovava la persona che aveva indicato.
    Si sarebbe comunque fermata quasi subito, non aveva nessun interesse ad andarsene visto che la situazione la stuzzicava, ma doveva portare avanti il gioco in qualche modo, no?
     
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    Uhuh, a quanto pare stava diventando un tutti contro uno. Anche se solo in apparenza, non avevo di certo bisogno di controllare i pensieri di Miuna tramite il nostro legame mentale per sapere che cosa stava pensando ora, dopotutto abbiamo "vissuto nella stessa testa" per moltissimi mesi e fidatevi che questa cosa unisce come non mai. Ma decisi comunque di continuare il gioco, che, col il tradimento di Haiiro (non riuscivo a capire se era sincero o meno quando parlava, a volte proprio non lo capisco), stava diventando sempre più difficilmente divertente. Prima di rispondere a Kasumi mi guardai attorno, alla ricerca di una gentil signorina sprovvista di cavaliere che potesse aggiungersi al nostro gioco. Il caso volle che, in maniera del tutto involontaria, o almeno credo visto che non pensavo proprio che LEI si facesse vedere a questo evento, men che meno con il vero aspetto. Forse mi stava seguendo o forse sono solo io che sono paranoico. Ad ogni modo, poco più a destra del nostro gruppo, c'era una bella ragazza con lunghi capelli castano chiari e uno svolazzante vestito bianco, non troppo elaborato ma molto elegante. Faceva la sua buona figura, soprattutto su di lei; non si direbbe, visto che di solito si veste sempre di nero.


    Chiedo scusa un secondo... dissi prima di avvicinarmi velocemente a lei per salutarla e portarla dagli altri.
    Oh, ma chi si aspettava di vederti qui, Celestia! Ragazzi, lei è Celestia, mentre loro sono Haiiro e Kasumi dissi, indicandoli con la mano aperta.
    Miuna di certo non stava apprezzando tanto la direzione che aveva preso la cosa, ma cercò con tutte le sue forze di fare finta di nulla e salutò cortesemente Celestia.
    Piacere mio. Come mai mi hai portato qua, Kuro? disse lei, con sguardo ammiccante. Mi piace quando questa ragazza capisce le cose al volo, glielo devo concedere.
    Mah, a quanto pare le gentil signore qui presenti volevano cambiare cavalieri e Haiiro aveva deciso di seguirle, così ti ho notata e ho pensato che avrei potuto continuare la serata con te... Hai per caso già un altro cavaliere?
    Mentre parlavo con Celestia lanciavo delle occhiate furtive a Miuna, per vedere come reagiva. Per il momento sembrava ancora calma, ma potevo intravedere un filo di gelosia animarle il viso.
    Uhm, al momento non ho nessuno, sono venuta qui da sola. Quindi sarei più che lieta di passare la serata con te. rispose lei, con tono molto calmo e così sincero da essere palesemente falso ai miei occhi, visto che avevo capito che lei aveva capito cosa doveva capire e che non doveva far capire agli altri che aveva capito quello che non doveva capire. Ok, lasciamo perdere... Tornando a noi, Miuna stava iniziando a mostrare i primi sintomi di una brutta reazione.
    Ah, quindi sei a posto, KURO? rispose con un tono non più così calmo come quello di prima, evidenziando in modo particolare il mio nome a fine frase.
    Beh, certo. Dopotutto siete voi quelle che avete deciso di andare con quello là, no? Che male c'è? Andate pure, io continuo la serata con la mia cara Celestia... e così dicendo le appoggiai la mano destra sul fianco e la strinsi più vicina a me. Celestia in quel momento mi sorrise di risposta per poi tornare anche lei a fissare Miuna.
    Lo so, stavo esagerando un po' e forse le cose avevano preso una brutta piega, ma oramai mi ero lasciato trasportare dalla situazione, non potevo più tirarmi indietro.

    Kuro & Miuna
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    Se Kasumi davvero sperava che Kuro si fosse persa d'animo, avrebbe potuto rimanere delusa. Per fortuna la ragazza sperava proprio l'opposto, ossia che lo spadaccino reagisse in qualche modo, magari rendendo ancora più interessante la situazione.
    E così fu: trovando tra le varie persone una ragazza che conosceva e portandola là, Kuro aveva ribaltato le carte in tavola. Kasumi non poteva che apprezzare la sua prontezza... nonché la fortuna sfacciata di trovare una sua conoscente proprio al momento giusto.

    Piacere di conoscerti Celestia.
    Haiiro salutò la nuova venuta, un po' incuriosito dall'osservare come il suo ultimo commento avesse portato a quell'incontro.
    Molto piacere di conoscerti Celestia.
    Rincarò la dose Kasumi con un sorriso che celava appena un certo sarcasmo, osservando allo stesso tempo la reazione di Miuna. Se la situazione stava come immaginava, le cose avrebbero potuto prendere una brutta piega...
    E i successivi sviluppi confermarono la sua supposizione. Kuro chiese a Celestia di unirsi a lei e la ragazza, con un tono che lasciava presupporre che fosse all'oscuro della situazione e che avesse semplicemente accettato l'offerta di un amico, si disse d'accordo.
    Sì, come no! Il copione è troppo ben strutturato per credere che sia spontaneo. Questa Celestia deve aver capito come stanno le cose. Ma va bene così, anzi è più divertente.

    Intanto le cose nel “triangolo”, ossia tra Kuro, Miuna e Celestia, andavano avanti, con Miuna che cercava di dissimulare la sua irritazione e Kuro che la stuzzicava.
    Che facciamo Kasumi?
    Sussurrò a bassa voce Haiiro. Anche lui aveva intuito che non tutto stava andando bene.
    Osserviamo. Siamo stati noi a portare a questa situazione, ma ora non possiamo fare che guardare come si sviluppa.
    In qualche modo Kasumi avvertiva un retrogusto amaro nella faccenda, che non le sembrava più così stuzzicante. Vedeva che Miuna rischiava di essere ferita dall'atteggiamento di Kuro e questo fatto non le avrebbe certo fatto piacere. In quel caso la colpa sarebbe stata anche sua perché, pur involontariamente e con l'idea di scherzare, aveva portato a ciò. Però temeva che un suo intervento avrebbe destabilizzato ancor più il fragile equilibrio del gruppo, quindi decise di lasciar le cose a Kuro e Miuna, che del resto si conoscevano da molto più tempo.
    Pur decisa ad attenersi a questa linea, non si risparmiò dal mandare uno sguardo ammonitore allo spadaccino, sperando che lui se ne accorgesse.
    Stai attento Kuro, stai camminando su una linea molto sottile... forse più di quanto credi.
     
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    Forse le cosa ci stavano sfuggendo di mano e si sa che in questo caso conviene evitare, specialmente se consideriamo quello che mi era successo in passato. Sarebbe stato a dir poco spiacevole se una cosa del genere si fosse verificata anche in una tale occasione. Di certo non volevo rovinare la festa a tutti ma soprattutto non volevo davvero litigare con Miuna, soltanto che io reagisco così quando vengo provocato, che ci posso fare, sono fatto così... Lasciai dunque andare Celestia prima di fare un passo verso Miuna e avvicinare il mio volto al suo, sussurrandole:
    Certo che no... Lo sai che io ho occhi solo per te.
    Poi la bacia sulle labbra, un piccolo, improvviso e fugace bacio, non volevo rischiare di metterla in imbarazzo ma al tempo stesso volevo che capisse che stavo parlando seriamente.
    Mentre osservava la scena da dietro, anche Celestia sorrise. Dopo essermi allontanato da Miuna, mi riportai al suo fianco e la strinsi a me come avevo fatto poco fa con Celestia. Miuna non reagì, segno che le andava più che bene. Era soltanto un po' rossa in viso anche se cercava di non darlo a vedere. Poi, all'improvviso, mi tirò un leggero colpo sulla gamba con il suo piede.
    STUPIDO!
    Ahi!
    In realtà non era così forte da farmi male, ma un po' di scena ci sta sempre. E poi non dico che me lo meritassi, però...
    Celestia poi riprese la parola.
    Bene, ora che la situazione si è sistemata credo che andrò a recuperare il mio cavaliere.
    La cosa mi sorprese un po'. Ok che avevamo recitato una parte ma pensavo veramente che fosse sola oggi.
    Ah, quindi qualcuno ti ha invitata? Beh, in fondo non mi stupisco... Per caso conosco il gentil cavaliere?
    Celestia se la rise un po' sotto i baffi.
    Ohohoh, certo che si, mio caro. Anche se di certo non mi aspettavo che proprio lui mi chiedesse di accompagnarlo.
    Indicò poi un punto vicino all'ingresso dei bagni. In mezzo alla folla riconobbi un cappello nero che non avrei potuto confondere con nessun altro. Era Gilbert; e chi se lo aspettava? Io no di certo. Però... Aspetta un secondo... Lì vicino a lui c'era anche una inconfondibile figura con i capelli rosa. Anche Kofuku era qui? Quindi in realtà Celestia era venuta con loro come gruppo ed era davvero sola? Boh, valli a capire, sono davvero strani e non ho voglia di farmi venire il mal di testa per queste cose.
    Salutammo Celestia mentre si allontanava da noi e poi tornai a rivolgermi al gruppo.
    Scusatemi per quanto è successo poco fa, mi sono fatto un po' trasportare, non volevo rovinarvi la serata.... Allora, come volete che prosegua la serata? Magari gettandoci nuovamente in pista? dissi, facendo l'occhiolino ad Haiiro.

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    Vedendo come Kuro si era avvicinato a Miuna per baciarla, Kasumi sorrise, contenta che tutto si fosse risolto bene, mentre Haiiro, leggermente imbarazzato, girò la testa in un'altra direzione. Anche la successiva scenetta tra Kuro e Miuna aveva lo scopo di rimettere a posto le cose. Ora che l'ordine, per così dire, si era ristabilito, Celestia disse che tornava dal suo cavaliere.
    Quindi anche lei come me si è solo divertita a giocare un po'... In qualche modo l'avevo immaginato...

    Salutarono anche loro Celestia e dopo che si fu allontanata Kuro si scuso con loro.
    Non ti preoccupare, anzi è anche colpa mia per come si è sviluppata la faccenda. Forse ho un po' esagerato...
    A quelle parole Haiiro la guardò stupefatto, in parte per finta, ma non del tutto.
    Non ci credo, ti stai davvero scusando per quello che hai fatto? Devo fissare questo giorno sul calendario per celebrare l'evento...
    Guarda che io dico quando sbaglio. Se non te ne sei mai accorto è semplicemente perché sei sempre tu a sbagliare tra noi due.
    Ribatté la ragazza in un tono scherzoso a cui non mancava però una goccia di alterigia.
    Sarà...
    Come sempre è lei ad avere l'ultima battuta.

    Intanto dovevano decidere come proseguire la serata. Ad Haiiro non era sfuggito l'occhiolino di Kuro quando questi aveva proposto di tornare in pista. Il problema è che non sfuggì neppure a Kasumi, che fu lesta a reagire precedendo il ragazzo
    Mi sembra davvero un'ottima idea!
    Rispose in un tono che era appena un poco più alto del normale, abbastanza per dare a intendere l'artificiosità di quell'entusiasmo, ma troppo poco per essere ritenuto strano o fuori dal normale.
    Che ne dici Haiiro? Oppure hai qualche altra idea da proporre?
    Dietro il sorriso che gli stava rivolgendo, Haiiro era in grado di vedere come uno sguardo di sfida nel viso della ragazza, come se gli dicesse “vediamo cosa riesci a tirare fuori?” Kasumi non sembrava ancora essersi stancati di quelle scaramucce verbali.
    Non mi sopravvalutare Kasumi, non ho certo la prontezza di Kuro nel ribattere...
    Mi sembra... una buona idea.
    Disse senza riuscire a nascondere del tutto una certa ritrosia.
    Certo, se a voi ragazze va bene così...
    Dicendo così fisso i suoi occhi su Miuna, forse la sua ultima ancora di salvezza, sperando non sapeva bene neanche lui in quale suo intervento.
     
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    Uhm, forse il mio occhiolino era stato colto anche da persone che non avrebbero dovuto, persone molto sveglie e che capivano al volo le cose, un po' più rapide di altre che, a causa del sonno, erano un po' più lente. Siccome non volevo causare disagi cercai di salvare la situazione. Io però avevo già espresso la mia opinione quindi l'unica in grado di salvare Haiiro era Miuna. Non le sfuggì lo sguardo rassegnato di Haiiro e io cercai di farle capire la situazione con il collegamento mentale.
    Beh, in realtà io sento che mi manca un po' il respiro, forse c'è un po' troppa gente qua dentro al momento... Che ne dite di fare due passi fuori, così per prendere una boccata d'aria fresca e riposarci un po' anche le orecchie?
    In effetti il gran trambusto poteva dare alquanto fastidio... Ottima trovata. In questo modo posso anche cercare di creare una buona occasione per far chiarire i due. Da quanto avevo capito la situazione era in stallo per vari motivi ma in quella serata, forse...
    Perfetto! Anche meglio, in fondo anche io mi sto stancando un po' di tutto questo trambusto. Una boccata d'aria ci farà bene, sempre che a voi due vada bene, eh. dissi, guardando Kasumi e Haiiro.
    Se per voi va bene proporrei di andarci a sedere vicino ai giardini all'ingresso della sala concerti, dove c'è la fontana. Quello sì che è davvero un bel posto!
    Rimasi dunque in attesa, sperando che Kasumi acconsentisse, salvando il povero Haiiro dalle torture del ballo.

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    Se non potesse rivelarsi imbarazzante, ti abbraccerei Miuna...
    Stava un po' esagerando, non era comunque un tipo da lasciarsi andare così facilmente, ma di certo era contento per il salvataggio da parte della ragazza. Si girò verso l'altra ragazza, la sua compagna, vedendo come l'aveva presa. Dal suo aspetto avrebbe detto decisamente bene. Sembrava stare meditando su quel suggerimento e dalla sua faccia Haiiro pensava di poter essere, per una volta, positivo.
    Ok, mi sembra una buona proposta, in fondo anche riprendersi un po' non fa male. Immagino che neanche a te dispiaccia, vero Haiiro?
    Oh no, mi sembra una gran bella idea. Proprio una bella idea.
    Chissà perché non dubitavo che avresti detto così... Nonostante il tono fosse leggermente sarcastico, sul volto di Kasumi era stampato un sorriso.
    Deciso quindi la meta – e salvato Haiiro dal ballo – si diressero verso l'esterno.

    Appena superata la soglia e allontanatisi dal rumore della sala, Haiiro si sentì meglio. Quel trambusto, pur avendo l'indiscutibile merito di impedirgli di addormentarsi, non faceva proprio per lui. Là fuori stava molto meglio: dopo l'aria stantia e accaldata della sala, l'arietta frizzante dell'esterno lo rinvigoriva un po'. Era un puro effetto placebo che sarebbe scomparso entro un minuto, ma per quel tempo Haiiro voleva goderselo.
    Il luogo indicato da Kuro, vicino alla fontana, era davvero un bel posto, tanto che era già stato occupato da diverse coppie. Alcune stavano semplicemente parlando, ma altre erano, come dire, più intraprendenti e si dilettavano nello scambiarsi gesti di affetto. Comunque sembrava difficile che se ne andassero nel breve periodo.

    Peccato, sembra che anche altri abbiano avuto la nostra stessa idea e che siano finiti i posti... ehi Kasumi, cosa stai facendo?!
    All'improvviso Haiiro si era sentito strascinato dalla ragazza verso le coppiette. Il diabolico sorriso che vedeva sulle labbra di Kasumi non faceva presagire nulla di buono...
    Kasumi lo portò a un passo da dove era seduta una coppia, fra l'altro quella più “avvinghiata” nel loro baciarsi. Poi si mise a parlare ad alta voce.
    Ah, Haiiro, lo sai che l'altro giorno io... andò avanti così, raccontando storielle di nessuna importanza, all'unico, evidente scopo di far innervosire i due ragazzi là vicino.
    Quello che stava facendo Kasumi era grave: con quel suo modo di agire stava infrangendo le norme sociali non scritte riconosciute dalla comunità e implicitamente accettate da tutti che vigono in tali circostanze. Infrangerle significava porsi al di fuori della socialità comune ed esporsi alle chiacchiere denigratorie dei suoi membri.
    Già... ma quando mai Kasumi si è interessata è tali questioni?

    Intanto la coppia accusava i primi segni di quella tattica: all'inizio avevano cercato di ignorarli e continuare come prima, poi si erano pian piano fatti più distante e si erano staccati per mettersi a guardare Kasumi e Haiiro con palese irritazione. Visto che quell'atteggiamento non sembrava d'aiuto, il ragazzo si era deciso a intervenire direttamente. Ma proprio nel momento in cui stava per aprire bocca, Kasumi si girò verso di lui e con un sorriso affettato, ma che lasciava trapelare un certo che di minaccioso, gli si rivolse.
    Sì? Hai forse bisogno di qualcosa?
    Haiiro vide la faccia del ragazzo, da decisa che era, riempirsi di incertezza. Non si è mai tanto indifesi quanto nel momento in cui si sta per attaccare e Kasumi, con una prontezza che avrebbe ricevuto il plauso anche da Koro-sensei, era stava brava a cogliere il momento adatto. Il resto dipendeva dalla personalità del ragazzo, se era abbastanza deciso e pronto forse avrebbe resistito, altrimenti...
    No, ecco io... noi...
    Andiamocene! Sussurrò la ragazza di quel tale, piuttosto – e a ragione – infuriata.
    Haiiro guardò la coppia allontanarsi, sentendo sentimenti ambivalenti dentro di lui, mentre Kasumi sorrideva trionfante e faceva segno a Kuro e Miuna di avvicinarsi.
    Sei... terribile.
    Lo prendo come un complimento.
    No, non c'è nessun criterio interpretativo possibile e immaginabile per cui tu possa prenderlo come complimento.
    Ma anche dicendole così, Kasumi sembrava tutt'altro che scontenta e continuava a sorridere.
    Se si dovesse tracciare una linea di demarcazione tra tutti gli esseri viventi e dividerli in due gruppi contrapposti, non dubiterei per un solo secondo di dove Kasumi sarebbe collocata: sadica.
    Ma in quel caso, io che continuo a restarle accanto nonostante tutto, sono...?
     
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    La proposta venne accettata e uscimmo fuori. L'aria fresca era quasi una manna dal cielo. Ci dirigemmo verso il luogo che avevamo scelto poco fa ma sembrava quasi tutto occupato da coppiette. Haiiro voleva quasi andarsene ma Kasumi lo trascinò in mezzo. Ero curioso di scoprire che cosa stava architettando la sua malvagiamente geniale mente. Io e Miuna osservammo la scena un po' da lontano: Haiiro e Kasumi che si avvicinavano ad una coppia che stava quasi cercando di mandare avanti la razza umana in pubblico e Kasumi che li aveva infastiditi a tal punto da lasciare il ragazzo senza parole e farli infine allontanare. Mi piace lo stile di quella ragazza, ha un gran carattere. Chissà, magari in un altro universo... In quel momento Miuna mi diede un colpo alla caviglia. Mi ero evidentemente dimenticato del legame mentale.
    Ahi... Non preoccuparti, stavo solo pensando e mi sono fatto trasportare...

    Ci avvicinammo ai due, sedendoci accanto a loro.
    Mi congratulo con te, Kasumi, ottima interpretazione. Non avrei saputo fare di meglio. dissi poi a lei, con uno sguardo di rispetto.
    Già, sei stata davvero brava. Almeno ora possiamo sederci qua anche noi! Si sta davvero bene qua, non trovate?
    Già, molto meglio del luogo uberaffollato di poco fa. Non sono uno che odia le folle, ma in questo caso la cosa era diventata quasi opprimente.
    Bene... Ora che facciamo? dissi, con qualche remora. Eravamo riusciti a salvare Haiiro dal ballo e a scacciare la coppietta, però ora dovevamo decidere che cosa fare in maniera effettiva.

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    Ascoltando le parole Kuro e Miuna a Kasumi, Haiiro li guardò con una punta di risentimento, quasi a voler dire loro con gli occhi “traditori”. Non che provasse reale livore verso di loro, figuriamoci, in fondo si stava scherzando, è solo che non si aspettava una risposta così accondiscendente verso le azioni della ragazza. Kasumi invece strizzò gli occhi con soddisfazione, stiracchiandosi leggermente un attimo dopo. Sembrava un gatto che avesse appena ricevuto una carezza. Haiiro non aveva dubbi che, se avesse potuto, la ragazza avrebbe fatto anche le fusa. E non aveva neppure dei dubbi sul fatto che l'avrebbe trovato adorabile, ancora di più di quanto la ritenesse in quel momento (già, per quanto potesse non essere d'accordo con le azioni di Kasumi, non poteva nascondere il fascino che provava verso di lei).
    Grazie, non è stato nulla di che. Piuttosto sarebbe stato uno spreco lasciare un posto che, come dici tu, Miuna, è così bello... comunque fa piacere che ci sia qualcuno che ti elogia per ciò che fai.
    Calcò la voce sulla parola “qualcuno”, facendo ben intendere che c'era anche “qualcun altro” che al contrario non si era mostrato d'accordo. Ma, invece del suo solito tono tagliente e sarcastico, stavolta suonava più scherzosa e sorrideva sorniona. Inoltre, a smorzare le sue stesse parole, appoggiò la sua mano poco sopra il ginocchio di Haiiro in un gesto di intimo affetto.
    Sai com'è... rispose Haiiro mimando il tono scherzoso della ragazza e intanto accarezzandole la mano. Se tutti appoggiano sempre le tue capricciose azioni, tu continueresti a compierle trascinandomi con te e io non ne verrei mai più fuori...
    Non è stata un'azione capricciosa! Protestò con finta veemenza Kasumi. Grazie a essa noi quattro ci siamo potuti sedere qui e solo due persone se ne sono dovute andare. Pensa: in cambio del transitorio ed effimero fastidio di due soli individui, ben quattro persone possono ora sedersi in tranquillità. Vedi che anche la matematica mi dà ragione?
    Sì, certo, certo...
    Kasumi e Haiiro dovettero però ricordarsi che non erano lì da soli. La domanda di Kuro arrivò pronta a ricordarlo ai due e a sollevare la questione di cosa fare ora.

    Uh? Continuiamo a parlare come abbiamo fatto finora?
    È una proposta o una domanda? Chiese Kasumi col un tono tra lo scherzoso e il sarcastico.
    Comunque un'idea ce l'avrei, ma forse è inopportuna, quindi se volete possiamo fare altro...
    Dovrei preoccuparmi? Disse Haiiro effettivamente un po' timoroso. Non era da Kasumi fare un'introduzione di quel tipo. Nel mentre, la ragazza aveva anche ritratto la mano prima appoggiata sulla gamba del Sognatore.
    Ripensando al tuo incontro di prima con quella ragazza, Kuro, mi ero chiesta se non potessimo raccontare ognuno una storia d'amore che ci riguardi... possibilmente non legata alla persona con cui è venuta al ballo questa sera.
    Fece una breve pausa, osservando le reazioni delle altre persone. Haiiro la guardava perplesso, non capendo il motivo di quella proposta.
    Miuna e Kuro hanno evitato un attimo fa lo scoppio del litigio, perché stuzzicarli di nuovo in questo modo?
    Come Haiiro sapeva, Kasumi poteva mutare in tempi molto brevi l'oggetto del suo interesse. Non che si fosse dimenticata della lite mancata tra Miuna e Kuro, né che i suoi sentimenti sul voler evitare un simile risultato fossero spariti, ma tali elementi erano come passati in secondo piano, rispetto a quello che le interessava raggiungere in quel momento.
    Può essere anche qualcosa di piccolo, non voglio certo creare uno scandalo.
    Le sue parole sembravano voler calmare la preoccupazione di Haiiro, come se gli avesse letto nella mente, ma non ottennero quell'effetto, lasciando il ragazzo ancora più irrequieto.
    Solo una cosa: se volete procedere, vorrei che foste onesti.
    Mentre diceva quest'ultimo avvertimento Kasumi non stava guardando Kuro, come Haiiro avrebbe potuto pensare, ma stava fissando lo stesso Sognatore. Con un brivido, Haiiro capì cosa veramente Kasumi voleva sapere. A differenza di quanto aveva inizialmente pensato, Kasumi non era interessata, se non en passant e in modo secondario, alla possibile storia di Kuro con la ragazza incontrata poco prima. Ciò che voleva sapere riguardava Haiiro stesso e una storia che il ragazzo aveva vissuto due anni fa, dopo che aveva abbandonato Kasumi e Hiroshi e prima di imparare a controllare il suo potere.
    Vuole sapere di lei. Dell'esistenza conturbante che ho incontrato in passato e che di recente è ritornata. Di quella ragazza che, per quanto odi, per quanto la detesti, non posso in nessun modo dimenticare, né ignorare.
     
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    Oh, che argomento delicato aveva sfiorato Kasumi. Beh, diciamo che forse era anche scontato che prima o poi venisse fuori, visto quanto successo poco fa, visto il luogo nel quale si trovavano al momento e vista l'atmosfera generale della giornata. In fin dei conti era pur sempre un ballo scolastico, anche se quella sera avevamo ballato poco o niente.
    Beh, in realtà questo argomento è, come dire... Un po' delicato... Ma non per quello che potreste intendere voi, è tutto legato ad un importante fatto del nostro passato...
    Esitai un attimo, quasi come se non sapessi come proseguire. Certo, Kasumi aveva anche detto che potevamo rifiutarci, ma non sarebbe stato corretto nei loro confronti in caso loro avessero deciso di raccontare la loro storia. In quel momento, Miuna si avvicinò a me e mi strinse la mano per confortarmi. Io ricambiai il gesto e strinsi anche io la sua mano, voltandomi verso di lei per rivolgerle un sorriso pieno di sentimento.
    Quello che voleva dire Kuro è che il tutto riguarda la faccenda di cui abbiamo parlato poco fa io e te, Kasumi... E non è che non voglia raccontarvele perché non si fida di voi ma soprattutto perché ha paura che poi voi non vogliate più fidarvi di lui...
    La ringraziai del suo aiuto con un dolce bacio sulla fronte.
    Ha ragione... Voi ora mi vedete così ma in realtà... Possiamo fare così. Decidete voi se volete ascoltare la nostra storia ma dovete promettere che non vi allontanerete da Miuna, ma solo da me, in caso vi sentiate minacciati...
    Ma Kuro-
    No, non preoccuparti, è tutto ok... dissi, guardandola negli occhi prima di tornare a guardare Haiiro e Kasumi.
    Magari nel frattempo potete anche iniziare a raccontare qualcosa voi, almeno potrò sapere qualcosa prima che mi allontaniate del tutto...

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    Che l'argomento sollevato da Kasumi potesse essere piuttosto spigoloso da affrontare era piuttosto scontato, ma il modo in cui Kuro e Miuna reagirono sorprese sia Haiiro che Kasumi. Entrambi si sarebbero aspettati dell'imbarazzo, ma ciò che avevano fatto trapelare con le loro parole andava ben al di là di un simile sentimento.
    Mi sa che abbiamo toccato un terreno in cui non dovevamo entrare... Pensò preoccupato Haiiro.
    Kasumi al contrario, pur non mancando di impensierirsi, vedeva le cose in un'ottica diversa.
    Sembra che, senza volerlo, io abbia imbroccato un bel jackpot...
    Se... se è questo che vuoi, posso pure promettere quanto hai chiesto... ma non ho alcuna intenzione di troncare i rapporti con te, Kuro. Non so cosa è successo in passato ma... Ad Haiiro tornarono in mente episodi del suo passato, che l'avevano coinvolto in prima persona. Sapeva, per propria esperienza, che ciò che riguardava loro anormali andava ben al di là delle normali faccende da liceali e che certe vicissitudini nascondevano lati ai dir poco oscuri. Per questo la sua voce esitò, mentre si chiedeva cosa poteva essere accaduto a Kuro. Ma poi riprese.
    Purtroppo io sono un tipo assai immaturo, il genere di persona che si interessa solo del presente e non si cura troppo del passato. Per di più sono così ingenuo da fidarmi anche di chi non dovrei. Quindi non credere che sia facile farmi allontanare.
    Per quanto mi riguarda – prese la parola Kasumi – non ho alcun problema a fare questa promessa. Anzi, se devo proprio essere onesta non mi dispiacerebbe né rimanere in contatto con Miuna, né dovermi allontanare da te, Kuro... senza offesa, eh?
    Tutti quei discorsi erano stati fatti in tono sornione e leggero, nel tentativo di scherzare e di sdrammatizzare la situazione. Adesso però toccava a loro dire qualcosa che li riguardasse.

    D'accordo mi sembra giusto che anche noi parliamo. Anzi, credo che espliciterò il motivo per cui ho proposto questo tema. In parte deriva dall'incontro precedente con Celestia che ha stuzzicato la mia curiosità. Ma in realtà per una buona fetta deriva da una semplice gelosia. Da poco ho scoperto una storia che riguarda Haiiro e un'altra ragazza, Kozue si chiama al solo sentirne il nome, Haiiro sentì il suo corpo come attraverso da un brivido – e volevo vederci chiaro. Per questo ho pensato che fosse una buona occasione per verificare quanto accaduto. Da un certo punto di vista, potreste anche dire che sto usando in modo strumentale questo incontro per fugare un mio dubbio personale.
    Riguardo a quanto detto da Kasumi... Haiiro esitò di nuovo e di nuovo riprese il discorso fatto cadere.
    La storia di me e di quest'altra ragazza – non volle pronunciarne il nome. Non ci riusciva, almeno non senza dover deglutire ogni volta un grumo di amarezza – è piuttosto banale. Di più, è quasi insignificante se ci si attiene ai soli fatti materiali. Eppure...
    La incontrai circa due anni fa. A quell'epoca avevo allontanato dalla mia vita Kasumi. Per essere più precisi, ero fuggito da lei. Questo a causa della mia...
    Haiiro guardò Miuna. Quanto sapeva? Era una di loro? Doveva comunque tentare. In ogni caso non sarebbe stato peggio di chiedere a tre sconosciuti incontrati al bar se erano degli anormali. Anormalità. Un potere che non sapevo ancora controllare e che mi logorava giorno per giorno. Gli unici che mi avevano accolto senza preoccuparsi delle conseguenze e che conoscevano la mia anormalità erano Kasumi e suo fratello. Ma dopo alcuni mesi volli lasciarli per non metterli in pericolo.
    Ma da solo, senza nessuno che mi potesse assistere, arrivai ben presto vicino a un collasso tanto fisico quanto mentale. Allo stremo delle forze, parlai della mia condizione e della mia anormalità a una ragazza che avevo appena conosciuto e che non sapevo neppure se fosse un'anormale. Si trattava della ragazza di cui parla Kasumi. E si trattava della persona sbagliata.

    Altra pausa, in cui Haiiro cercò di riordinare i suoi pensieri. Operazione che per lui era già difficile di norma, figuriamoci quando riguardava sensazioni e ricordi ancora contorti e spiacevoli.

    Si mostrò gentile e accondiscendente con me, almeno all'apparenza. Io pensai di aver finalmente incontrato una persona di cui potermi fidare e le rivelai tutto. Disse di volermi aiutare e che sarebbe rimasta accanto a me, in modo da essere presente se mai avessi perso il controllo. E invece non lo fece. Io mi fidai, ma lei se ne andò alla prima occasione. Senza nessuno a vegliare su di me, mi lasciai andare e scatenai il mio Dream Teller, l'anormalità che concretizza i sogni. L'unica fortuna fu che non ebbi un incubo, anche se la zona in cui mi trovavo riportò comunque qualche danno e una persona alla guida di un auto fece un incidente.
    Amareggiato e furente, più con me stesso che con lei, la cercai per chiederle spiegazioni. Ciò che lei mi disse, in tono falsamente innocente fu “scusa, starti a guardare mentre cercavi di riposarti senza dormire era noioso”. Tutto qua, una cosa del genere per lei era sufficiente a giustificare le sue azioni. Mi accorsi che la sua gentilezza era tutta una finta e che l'intera faccenda per lei non rappresentava che un passatempo, come può essere per un bambino il gettare del sale su una lumaca. E un dolore simile a quello della lumaca fu ciò che provai io verso questo pigro tradimento.

    Finito di raccontare, Haiiro rimase di nuovo in silenzio per un certo tempo. Ma non aveva ancora detto tutto quello che doveva dire.

    Ma a ben vedere questo racconto non si intona molto col tema richiesto da Kasumi di “una storia d'amore”. Mi ero fidato della ragazza gentile che credevo di aver incontrato, ma non me ne ero certo innamorato. Invece, quando rivelò il suo vero volto...un volto in cui si mescolavano crudeltà e noncuranza, indifferenza e piacere perverso, ne fui irretito, molto più di quanto ne fossi stato dalla sua facciata di gentilezza. È difficile descrivere esattamente le emozioni che provai, neanch'io le comprendo bene, ma non riuscivo a staccarmi dalla sua figura, che allo stesso tempo detestavo. Per due settimane dopo il suo “tradimento” le rimasi accanto, a volte cercando spiegazioni che già conoscevo, altre una vendetta che sapevo non ci sarebbe mai stato. Alla fine, mi accorsi di essere giunto al limite e che dovevo andarmene prima che fosse troppo tardi. E così feci.
    Haiiro si fermò, come se quel racconto avesse esaurito tutte le sue energie, e guardò fisso in basso, sentendosi prosciugato. A riprendere il discorso, stavolta fu Kasumi.
    Ho capito. Allora è come mi ha detto lei... È tutto uguale al suo racconto, tranne...
    La ragazza si toccò con le dita le labbra, in un gesto che per Haiiro era evidente. Il ragazzo guardò Kasumi con profonda comprensione e con stanca rassegnazione.
    A parlarti di questa storia... è stata Kozue stessa, non è così? Solo lei e io conosciamo quanto accaduto... e lei ti deve aver detto tutto.
    È come immagini: quello che lei ti ha detto corrisponde a verità.

    Kasumi distolse gli occhi, ai cui angoli Haiiro pote vedere delle lacrime. Un dettaglio che Haiiro aveva taciuto nel suo racconto, era che la ragazza, Kozue, l'aveva baciato: era stato il primo bacio di Haiiro. Che Kasumi si preoccupasse di una cosa così puerile come il primo bacio può sembrare esagerata. Eppure Haiiro sapeva che non era così. A causa della sua anormalità, Kasumi aveva sempre evitato il contatto troppo stretto con le altre persone. Il suo fiato toglieva le forze e più si avvicinava più diventava forte. Il bacio per lei simboleggiava quindi il massimo contatto fisico possibile e insieme il rischio più grave. L'impossibilità di poter baciare una persona senza rischiare di ucciderla, era assurta per Kasumi al simbolo stesso della sua incapacità di avvicinarsi alle persone. Anche se negli ultimi mesi, dopo aver appurato la vera natura della sua anormalità, aveva scoperto che le cose stavano in maniera diversa, quel sentimento di inadeguatezza legato al baciare permaneva. Ma pur capendo tutto questo, Haiiro sentiva che mentirle sarebbe stato ancora peggio.

    Haiiro provò a prenderla per mano, per consolarla (ma sarebbe bastato?), per comunicarle qualcosa (qualcosa, sì, ma cosa?), ma Kasumi si ritrasse. Con un sospiro il ragazzo ritirò la mano.
    Immagino che ci vorrà un po' di tempo perché la questione si risolva...
    Questo è quanto, almeno per quel che riguarda me. Disse rivolto a Miuna e Kuro. Ora, se volete, potete parlare voi. Ma se temi che io possa odiarti, Kuro, e allontanarmi da te, puoi anche tacere.
    La sua voce trasmetteva la sorda stanchezza che provava. Non aveva detto quelle parole per una sorta di cortesia (non aveva nemmeno le forze di essere cortese in quel momento), ma perché lo pensava davvero: dopo aver rivelato quanto accaduto a Kasumi, si era reso conto cosa potesse significare distanziarsi da una persona per aver raccontato un fatto del passato. Obbligare un'altra persona a fare altrettanto gli sarebbe sembrato meschino. Ma anche così, immaginava che Kuro avrebbe parlato: conoscendolo, dopo aver ascoltato la storia di Haiiro, lo spadaccino si sarebbe sentito in obbligo di raccontare a sua volta quanto gli era accaduto.
     
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    La prima cosa a cui pensai quando Haiiro parlò del suo potere fu che molto probabilmente Kasumi ne era a conoscenza e forse anche lei era anormale come tutti noi. Questo mi tolse un leggero peso dalla stomaco, sarebbe stato difficile raccontare tutto quello che ci era successo senza toccare gli anormali... Ascoltammo tutta la storia di Haiiro, le motivazioni che avevano spinto Kasumi a fare quella domanda, e la "pseudo-litigata" tra i due, in quanto non era proprio un litigio quanto una presa di distanza. Era incredibile che certa gente si annoiasse ad aiutare gli altri, soprattutto se hai fatto una promessa. Non mi piaceva molto questa Kozue, almeno di primo impatto. Nemmeno a Miuna piaceva molto e potevo percepirlo molto chiaramente; anche il fatto di aver raccontato tutto a Kasumi non era stato di certo un bel gesto, anche perché sembrava che per Haiiro la cosa non avesse avuto alcuna importanza.
    Bene, ora toccava a noi. Haiiro cercò di rassicurarmi un ultima volta, dicendomi che non dovevo per forza dirlo se non me la sentivo ma dopo aver udito la sua non potevo non parlare, era in qualche modo una cosa scorretta, almeno per i miei canoni.
    Bene, ora tocca a noi. Non preoccuparti, Haiiro, mi sento in dovere di farlo, oramai.
    Guardai Miuna e lei annuì, stringendo la mia mano con la sua.
    Bene, allora inizio io. Per non fare confusione chiamerò la situazione attuale "Periodo A", mentre la situazione precedente, capirete dopo, "Periodo B". Dunque, nel periodo A non ho avuto molte relazioni, solo quella con Miuna e qualche piccola storia durante il liceo, ma nulla di serio. La situazione complicata è quella attuale, ma preferirei non parlare di questo, non siamo sicuri nemmeno noi di quello che vogliamo fare. Comunque, da quanto ho capito a Kasumi interessava in particolar modo il rapporto con Celestia. Beh... Possiamo dire che non ci sia stato nulla tra di noi nel periodo A, solo un bacio in una particolare occasione. Però, nel periodo B stavamo insieme, in maniera molto diretta anche. Ci siamo poi lasciati quando incontrai, in circostanze strane che non starò qui a narrarvi, la Miuna del periodo B.
    A quel punto intervenne Miuna.
    Vi starete chiedendo il perché di questi due periodi. Beh, è molto semplice ma al contempo molto complesso. Quello con cui state parlando ora è Kuro Kamishini, ma non è sempre stato così. In realtà lui era Kuro Monoko e a causa di una serie di sfortunati eventi decise di cambiare la sua storia con l'aiuto di un potere di una sua cara amica che può manipolare i ricordi.
    Fece poi una pausa, controllando le espressioni di Haiiro e Kasumi per assicurarsi che avessero capito.
    Lo so, è una storia assurda e non è facile da spiegare... Riprendendo il discorso, io non ho avuto molte storie: nel periodo B ero quasi sempre chiusa in casa ed ebbi solo la relazione con Kuro, che durò circa un mese e mezzo prima che... Beh... Accadesse ciò che fece cambiare la storia di Kuro. La ragazza con cui stava allora, Celestia, mi uccise con una nuova malattia mortale progettata da lei. Nel periodo A, beh, successe una cosa molto simile. Devo dire che io e Celestia non abbiamo avuto dei buoni rapporti nei passati... In pratica successe qualcosa di strane alle medie, mentre stavo con Kuro, il mio primo ragazzo, e la mia esistenza venne cancellata dal mondo. Nessuno si ricordava più che io ero esistita, soltanto Kuro riuscì a farcela e dopo molti anni, grazie a quei ricordi, sono riuscita a tornare nel mondo, dapprima come persona all'interno della sua testa, poi come persona con un corpo, prendendo in prestito il suo, e poi finalmente come persona autonoma e indipendente. Era per questo che dissi quelle parole prima, Kasumi.
    Wow, avevamo parlato per tanto tempo e in maniera un po' confusa, spero soltanto che abbiano capito. Però Miuna aveva tralasciato un particolare che ritenevo importante.
    Quello che Miuna si è dimenticata di dirvi è che, come Kuro Monoko, fondai una organizzazione criminale con altre 2 persone ed ero un assassino di professione...
    Ecco, l'avevo detto. Dovevo soltanto aspettare le loro reazioni. Aggiunsi soltanto una cosa, prima di tornare a tacere.
    Se non avete capito qualcosa, comunque, potete fare delle domande e cercheremo di rispondervi per farvi comprendere meglio.

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    Bene, ora tocca a noi. Non preoccuparti, Haiiro, mi sento in dovere di farlo, oramai.
    Haiiro, che si era aspettato una risposta simile da parte di Kuro, si limitò ad alzare le spalle. Dopo, Haiiro e Kasumi si misero all'ascolto della storia di Kuro e Miuna. Inizialmente il sognatore, la cui mente era ancora focalizzata su quanto aveva narrato, fece fatica a concentrarsi sulle parole di Kuro. Ma capendo che il racconto esigeva la massima attenzione, riuscì in qualche modo a richiamare il suo interesse sulle parole del ragazzo e di Miuna, che proprio in quel momento aveva preso la parola.
    Ma anche così il discorso non era facile da seguire e una rapida occhiata al volto aggrottato di Kasumi gli fece capire che non dipendeva solo da lui.
    In qualche modo, grazie a un potere legato ai ricordi, Kuro sembrava aver vissuto due diverse esperienze di vita, con due diversi cognomi. In uno Miuna era anche morta, mentre nell'altro era stata fatta sparire dal mondo. Non si poteva certo dire di lei che non avesse vissuto esperienze spiacevoli.

    Inoltre Kuro nell'altro periodo era un assassino...
    Mentre ci pensava, Haiiro si accorse che quella notizia lo colpiva meno di quanto avrebbe pensato. Gli sembrava una cosa lontana e senza alcun legame con lui. Anche pensando che Kuro fosse stato un assassino, non riusciva a pensare male di lui.
    Forse mi sono ritrovato troppo spesso in situazioni tra la vita e la morte negli ultimi mesi, ho visto più di una persona morire e ora non riesco a essere scosso come dovrei? Mi sento... troppo freddo di fronte a questi eventi.
    Il giovane provò una paura quasi irrazionale di perdere i suoi sentimenti, di diventare apatico e insensibile di fronte alla morte. Guardò Kasumi e si chiese cosa avrebbe provato se lei fosse morto. Ma proprio pensando a questo, riuscì a scacciare i pensieri oscuri che si erano formati nella sua mente.
    Lei no. Se lei morisse, sono sicuro che non potrei rimanere indifferente in nessun modo. E lo stesso vale per Hiroshi e per le altre persone a me care. Non so se è un bene essere così indifferenti di fronte alla morte delle persone, ma finché chi mi è caro è vivo a me va bene così.
    Rinfrancato da quel pensiero, allungò la sua mano verso quella di Kasumi, in cerca di quel contatto umano che per un istante gli era parso spaventosamente lontano. E si beccò una sonora pappina sul dorso della mano da parte della ragazza, la quale ovviamente non poteva sapere quanto passasse per la testa di Haiiro e di certo non aveva dimenticato la storia appena sentita su Kozue.

    Prima che qualcuno avesse il tempo di dire qualcosa su quello schiaffo, il cui suono alle orecchie di Haiiro sembrò essersi propagato per tutto il giardino, Kasumi esternò i suoi pensieri.
    Adesso comprendo a cosa alludevi prima, Miuna. Ma quindi quella Celestia sarebbe la persona che in un altro “periodo” ti ha ucciso e che in questo ti ha fatto scomparire dalla faccia della Terra? Considerando questo, i vostri rapporti attuali altro che poco buoni, a me sembrano ottimi, se non le sei neppure saltata alla gola quando l'hai incontrata poco fa. Io a una tipa simile non so cosa farei... e non so neppure cosa farei se il mio ragazzo si intrattenesse con lei in modi anche solo amichevoli.
    Come sempre non ha peli sulla lingua... Pensò Haiiro, riflettendo sull'evidente frecciatina al comportamento di Kuro poco fa. Allo stesso tempo notò come neppure Kasumi era stata troppo colpita dalla rivelazione di Kuro di essere un assassino. Ma forse la cosa si accordava con lei, il cui potere all'origine era di concedere la morte misericordiosa a chi la reclamava.
    Però per come l'ha detta, Kasumi non sembra essere nel torto. A confronto di quanto ha fatto quella Celestia, Kozue sembra un agnellin... no, non esageriamo. Piuttosto meglio verificare se ho davvero capito bene...
    Uhm, sì, a proposito di domande anch'io vorrei farne una. Più che altro di conferma. In pratica questi periodi sono due vite diverse giuste? Quindi voi avreste vissuto due periodi , due vite insomma, diverse? Ma diverse dall'inizio alla fine o hanno cominciato a divergere da un certo punto? E ricordate tutto del periodo precedente o... o no?
    Rimase un silenzio un attimo, poi pensò di dover dire qualcosa anche sull'altra rivelazione di Kuro.
    Ah, sul fatto che eri un assassino... Se come dici tu è qualcosa che appartiene a un altro tempo, né io né, credo, Kasumi, ti allontaneremo per questo. In fondo, come anormali, neppure noi siamo immacolati...
     
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    Nessuno dei due aveva reagito male all'idea che io fossi un'assassino e la cosa mi rincuorava, non mi sarei aspettato una cosa del genere ma come ha detto Haiiro, in quanto anormali non siamo di certo tutti immacolati... Kasumi aveva sollevato una importane e pesante questione.
    Comprendo la tua reazione e il tuo pensiero, Kasumi. Di certo all'inizio non è stato di certo tutto rose e fiori. Tuttavia, durante le vicissitudini che hanno portato Kuro a riscoprire la sua vita precedente lei ha giocato un importante ruolo, aiutandoci a sopravvivere e combattendo con noi. Inoltre, in seguito, durante le lotte contro persone generate da quella specie di paradosso temporale creato dal cambio dei ricordi ha rischiato più volte la vita per salvare la mia. Io credo che le persone possano cambiare, una volta trovato un motivo per farlo e le persone giuste ad aiutarti. Al momento, comunque, non è di certo tra i miei migliori amici ma diciamo che abbiamo fatto un accordo. disse, rimanendo sul vago.
    Ancora una cosa. Lo so che non è proprio una giustificazione ma... In questo mondo, la mia famiglia è stata... uccisa. È sopravvissuta solo mia sorella ma non credo che io ce l'avrei fatta. Quindi sarei morta in quelle circostanze e non so se sarei riuscita a ritornare in questo mondo in quel caso...
    Cercava di mantenersi calma ma strinse comunque la mia mano con forza, la morte della sua famiglia era un argomento sempre doloroso per lei, sin da quel giorno.
    Per rispondere ad Haiiro intervenni io, dandole così il tempo di calmarsi.
    In pratica sì, abbiamo vissuto due vite diverse. Cambiano sin dal momento della nostra nascita, tuttavia la prima finisce il giorno in cui Miuna muore e io decido di cambiare. Non ricordo tutto quello che accadde prima poiché alcuni ricordi sono andati persi durante il recupero, però ricordo tutti i fatti più importanti. Miuna invece...
    Va bene, posso dirlo io... disse, interrompendomi.
    Io non ho recuperato i ricordi perché la mia vita era finita. Tutto quello che so l'ho appreso dai suoi ricordi però riesco comunque a percepire che quelle cose le ho davvero vissute in prima persona. Non ricordo nulla della mia vita precedente prima di incontrare Kuro, se non che la mia famiglia non era proprio molto legata a me e che mi sentivo molto sola.
    Era strano parlare di tutto questo. Eppure erano passati molti mesi da allora ma suppongo che questo non possa passare in così poco tempo. Che strana sensazione. Però era anche liberatorio, almeno in parte.

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