[CONCLUSA]Un tè al caffè

Multipla Chiusa

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    Ecco, questo invece era del tutto inaspettato, come se si fosse sforzata di ragionare secondo il modello razionale di qualcuno che conosce e di cui si fida molto.
    Oh, sei proprio una sorpresa, cara Sophie. Non mi sarei mai aspettata questa scelta. Vedi, ho fatto bene a venire qui oggi.
    Appoggiai la mano destra davanti alla bocca per coprire la risata divertita.
    Non sei la bambina che credi di essere, sai ragionare come si deve quando vuoi. Quindi non dare troppo peso alle cose che non lo meritano. Ma tornando a noi... Così hai scelto: potenziale. È un argomento che ho "prelevato" dal nostro ultimo incontro, da quando l'altra ragazza ha evocato quei due piccoli famigli e tu hai provato ad imitarli. Questo mi porta a pensare che anche tu abbia un potere particolare. Ma la domanda vera è: perché lo hai usato senza preoccupazione? Voglio dire, io potevo anche essere una ragazza qualunque. Difatti anche la scelta dell'altra di utilizzare quelle fiamme è stata parecchio avventata, ma qui stiamo parlando di te e non di lei. Mostrare i propri poteri così è molto pericoloso, soprattutto perché c'è della strana gente in questa scuola, più strana di me, più strana di te. Strana in senso negativo.
    Non volevo spaventarla, stavo solo cercando di introdurre l'argomento dei poteri e di proteggerla, anche se non so perché lo stavo facendo, dopotutto anche io potevo essere considerata pericolosa, vista la mia indole e i miei precedenti...

    Celestia Ludenberg
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    Oh! Quello...

    Sophie sembra quasi rilassarsi sentendo cosa intenda Celestia con "potenziale", molto meno inquietante delle idee che le stavano frullando per la testa.

    Me lo dice anche lei...

    Pensa Sophie, ricordando che parole simili gliele hanno già dette i suoi fratelli e quella voce che spesso la accompagna.

    "Mi sa che hai ragione, non dovrei usare così facilmente il Genesis... è che quei famigli erano così carini che mi sono fatta trasportare. Sono così abituata alle stranezze che non me ne rendo più conto. Scusa per averti fatta preoccupare, però..."

    E qui le sue abilità di imitazione entrano in gioco mostrando il "contagio" che la sta accompagnando nella sua crescita e che le permette di seguire il gioco.

    "Se ne parli con questa normalità, allora anche tu hai un potere particolare come me. Chissà se c'è qualcuno di normale in questa scuola."

    Queste parole stupiscono la stessa Sophie.

    Sono stata figa, lo sento!
     
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    Lei stessa si stupì di quelle parole; io invece no. Era proprio il ragionamento che volevo farle fare. Come ho già detto ero qui anche per sperimentare e Sophie si stava rivelando davvero un ottimo elemento, sempre in evoluzione e così mutevole da far impazzire i più. Non era il mio caso, adoro le persone come lei, forse per questo sento uno strano legame tra noi.
    Beh, io te ne ho parlato proprio perché sapevo che tu avevi dei poteri. Tu non sapevi nulla di me perché, nonostante lo abbia appena utilizzato e lo abbia utilizzato anche ieri, beh, l'ho fatto in maniera discreta. A quanto pare ha funzionato. le risposi, sorridendo.
    Hai fatto un buon ragionamento. Hai detto che non te la cavi molto con la mente ma, come vedi, basta solo ricevere gli stimoli giusti e applicarsi per raggiungere dei buoni risultati.
    Appoggiai nuovamente la mano sulla testa accarezzandole dolcemente i capelli. Erano così morbidi...
    Non ti obbligherò a parlarmi del tuo potere, visto che io non parlerò del mio per cercare di mantenermi in sicurezza, sai com'è, al giorno d'oggi non si è mai troppo prudenti. Tuttavia non esiterei a rivelarlo ad una persona con cui ho dei legami molto profondi e intimi.
    Tornai a guardarla negli occhi, spostando la mano dalla sua testa al tavolo, giusto davanti alla sua. Poi risi.
    Beh, ora ti va di scoprire qual è l'altro "argomento"? dissi, facendo con le dita il segno delle virgolette alla parola "argomento" e avvicinando maggiormente il mio viso al suo, sempre guardandola negli occhi.

    Celestia Ludenberg
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    Mi ha fatto un complimento, mi ha fatto un complimento.

    Pensa la nostra piccola Sophie mentre riceve un'altra dolce carezza sulla testa e rimane incantata da quel tepore anche durante il discorso successivo, almeno fino a che non sente una determinata parola.

    Intimi?

    È convinta di star travisando le parole, di star ricavando la connotazione sbagliata del termine - a meno che Celestia non intenda davvero che le persone intime sono quelle con cui ha mangiato una "omelette dell'intimità", la cosa che è passata per la mente di Sophie - tuttavia non fa domande e non chiede spiegazioni, è troppo presa dal momento e da come si stanno parlando.

    Senpai... si...

    Risponde alla domanda quasi con un sospiro, anche se non riesce ad immaginare cosa ci possa essere di più piacevole di tutto questo.
     
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    Sorrisi mentre annullavo quasi del tutto la distanza tra i nostri volti.
    Ti ho già detto di chiamarmi Celestia.
    A quel punto annullo del tutto la distanza tra noi due, avvicino lentamente le mie labbra alle sue. Chiusi gli occhi. Era la prima volta anche per me, quindi ero curiosa e un po' agitata allo stesso tempo, ma queste emozioni non trasparivano e rimanevano tra me e me. E fu così che accadde: le nostre labbra si unirono in quello che era comunemente definito "bacio". Preferivo non andare troppo oltre, quindi decisi di tenere per me la lingua, era prima necessario capire come avrebbe reagito. Rimasi con le labbra premute sulle sue per qualche secondo, prima di staccarle lentamente e riaprire gli occhi per guardarla. Che strana sensazione... Era come se le labbra delle ragazze fossero molto più morbide di quelle dei ragazzi, una cosa completamente diversa e molto, molto piacevole. Se penso che questo è solo un principio, mi viene voglia di farlo di nuovo, ancora e ancora, ma non è questo il momento di farsi trascinare dalle passioni. Non per me, Celestia Ludenberg; per me non è mai il momento di mostrare i propri sentimenti e le proprie sensazioni. Rimasi a fissarla in attesa della sua reazione, pronta eventualmente a continuare da dove avevamo interrotto.

    Celestia Ludenberg
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    Sophie rimane impietrita. Dapprima sembra non riuscire a capire cosa sta succedendo, poi riesce a rendersi conto di cosa significa tutto ciò. Non riesce a muoversi, a fare nulla, rimane come paralizzata con gli occhi spalancati che fissano da distanza zero gli occhi chiusi di Celestia. Nella mente di Sophie non scorrono immagini, non viaggia, non divaga, lei si ritrova catapultata lì nell'improvvisa coscienza di ciò che sta accadendo con la senpai che tanto l'aveva colpita, che tanto ammirava e che era stata così tanto buona e gentile con lei, ascoltandola ed incoraggiandola dopo aver sentito di tutta quella debolezza.
    Per Sophie è la prima volta che bacia una ragazza e non sa cosa pensare, non sa se le piace o se le sembra strano, sa solo che, quando lentamente le labbra si separano, del sapore di Celestia non ha ancora avuto abbastanza, ne vuole di più.

    Nel locale si sente una voce molto forte, una cameriera urla il nome "Tatsuya", ma questo non fa altro che favorire lo svolgersi di quel che si deve compiere. Anche in Sophie, anche nella "lovable one" si risveglia, anche se non ancora con tutta la sua potenza, il tratto che caratterizza il portatore di quel nome. "Overflowing love".

    La mano di Sophie scatta rapida alla cravatta di Celestia.

    "Dove vai?"

    I sigilli vacillano, ma non possono essere spezzati, non ancora. I limiti sono bene imposti, non può emergere oltre un certo punto, le catene sono ben strette su ciò che lei ignora. Overflowing Love.
    Sarà più piccola, ma fisicamente è probabile che sia lei la più forte delle due.
    La tira, in modo un po' sconsiderato, per la cravatta per riavvicinarla e gustare un altro po' del suo sapore.

    Fragola, cioccolato e panna. Chissà che sapore ha la sorellona.

    Intanto rimane concentrata sul suo attuale bersaglio. Overflowing Love.
    Se Celestia si era trattenuta, Sophie non è più in grado di farlo, spinge la lingua nella bocca della ragazza fino ad incontrare la sua, massaggiandogliela lievemente per prendere la sua essenza, leggermente sospingendogliela perché la accompagnasse nell'esplorazione della sua bocca.
    Per due minuti cerca di imporsi in quel modo, poi si stacca da lei per non violare le regole comportamentali del locale, già ampiamente forzate.

    "Grazie per l'assaggio."

    Dice mentre l'Overflowing Love torna in standby. Tatsuya è avvisato.
     
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    Non la facevo così audace. Mi afferrò per la cravatta, tirandomi a sé e riprendendo da dove avevo interrotto, con tanto di lingua questa volta. Stava quasi cercando di di imporsi su di me. Io ovviamente non opposi resistenza, ma durante il lungo bacio cercai di imporle il mio ritmo, dovevo essere io quella che decideva. Verso la fine, il giorno divenne notte per qualche secondo, mentre una carta brillava dal mio mazzo. Non ci feci quasi caso, non avevo scelto io di attivarla, ma alcune emozioni mi stavano sfuggendo di mano. Oramai tutti ci stavano guardando, ma erano anche rimasti colpiti da quello strano cambiamento delle condizioni atmosferiche, quasi come se una nuvola avesse oscurato il sole: peccato che quel giorno non ce n'era nemmeno una nel cielo che risplendeva azzurro in tutta la sua luminosità. Dopo aver riacquistato una posizione composta ed essermi leggermente allontanata dal volto di Sophie, attivai nuovamente il potere dell'imperatore.
    Vi ho già detto di farvi gli affari vostri!
    Questa volta l'applicazione era più potente e tutti i non anormali lì dentro vennero colpiti e tornarono a fare le loro cose senza più curare a loro, quasi come se se le fossero dimenticate.
    Scusami, è che... Wow, vedo che sei una sorpresa continua, Sophie. Com'è stato? le chiesi, mentre con la mano destra andavo a sfiorarle e accarezzarle la mano sinistra con gentilezza. La sua mano era un po' più fredda della mia.

    Celestia Ludenberg
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    Celestia scaccia una seconda volta tutti i curiosi, abbastanza improvvisamente per provocare un piccolo sussulta nella nostra Sophie, la sua testa non è esattamente concentrata su di loro, ma non le sfugge comunque che è appena avvenuto qualcosa di strano, forse un controllo imposto sulla mente di quella gente.

    Ma... a chi importa?

    Le importa molto di più della parole di Celestia, ascoltate con un piccolo e piacevole brivido quando le loro mani si sfiorano.

    Che calda...!

    Pensa mentre cerca di capire come le è sembrato quel bacio, ma riusciva solo a giungere ad una incertezza.

    Non lo so... non sono molto pratica di queste cose, ma... bello... dolce...

    Sull'ultima parola anche la voce di Sophie si raddolcisce molto e la accompagna con un sorriso in grado sciogliere i cuori più freddi con al sua sincerità ed innocenza, anche se forse questa non sarebbe la caratteristica da attribuirle dopo la performance di poco fa.

    A te è piaciuto?

    Domanda con un pizzico di apprensione.




    The Office - Tatsuya side

    È già da qualche minuto che sono arrivato al Maid e che mi sono cambiato, in teoria sarei già pronto per prendere servizio, come d'altro ci si aspetterebbe, ma la verità è che al momento non posso ancora farlo. Nemmeno la notizia che mi dà Mimì, appena dopo aver fatto irruzione nel mio spogliatoiosbarraufficio, può spronarmi al farlo.
    "Lo so, non chiedermi come ma so che sta succedendo."
    E queste parole mi consentono di assistere al miracolo di vedere una Mimì che mi guarda incredula.
    "Ed a te va bene?"
    E qui scatta il secondo miracolo, sto facendo un discorso serio con lei, mai avrei pensato che sarebbe giunto il giorno.
    "Certo che non mi va bene, lo sai quanto le sono affezionato e che, se fosse per me, la terrei per sempre con me per preservare la sua purezza. Beh... in questo senso sono più contento che sia con una ragazza, è più facile che lei la capisca e che non le faccia del male. Perché se qualcuno dovesse farle del male... no, l'intero universo non sarebbe abbastanza vasto per potersi nascondere, probabilmente nemmeno abbastanza resistente. Comunque per ora dovrebbe andare tutto bene."
    Queste parole servono più per tranquillizzare me che per altro.
    "Quindi è così che la pensi? Interessante, mentalmente sei più aperto di quel che pensassi. Ora vuoi evitare possibili scenate."
    Mi lascio ricadere sul divano, con le braccia larghe sullo schienale, chiudendo gli occhi.
    "Non ci sono le condizioni, se uscissi ora potrei disturbarle e distrarre Sophie. No, devo fidarmi di lei e restare qui finché non sarà...sicuro."
    Probabilmente è la scelta migliore. Sento la porta dell'ufficio chiudersi ed una serratura scattare. Apro un solo occhio per guardare e vedo una Mimì, di nuovo con il suo solito sguardo inquietante, che armeggia, con le mani dietro la schiena, sulla serratura, togliendo ed esibendo la chiave.
    "Allora mi assicurerò personalmente che tu non interferisca."
    La guardo quasi con una certa stanchezza mista a noia.
    "Che intenzioni hai?"
    Lei ridacchia mostrando di nuovo la chiave, quindi la avvicina al petto e la fa scivolare nella sua divisa. Sbarro gli occhi e quasi faccio per alzarmi, ma il proposito dura poco dato che risprofondo nel divano sbuffando e richiudendo stancamente gli occhi.
    "Tu ed i tuoi giochetti."
    "Non è un giochetto"
    "Tecnicamente è un sequestro di persona."

    Continua...

     
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    Che bel sorriso... Chissà se io riuscirò mai, un giorno, a sorridere per davvero.
    Pensieri amari che però non rovinarono la dolcezza del momento. Diciamo che si era capito da come mi aveva riafferrato ma la sua risposta fu positiva e chiese come lo avevo trovato io, con un po' di apprensione negli occhi.
    Beh, neanche io sono molto pratica di queste cose, però... Sì, è stato molto intenso e bello, un po' dolce, come dici, tu, forse anche a causa di questo. dissi, mentre indicavo la coppa con le fragole, cioccolato e panna e ridevo; stavo continuando ad accarezzarle la mano ma a quel punto smisi e cercai di mettere le mie dita tra le sue per poi stringere delicatamente e dolcemente, sempre guardandola negli occhi e sorridendo. Con l'altra mano afferrai il cucchiaino e dopo aver preso una fragola glielo avvicinai di nuovo alla bocca.

    Celestia Ludenberg
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    Sapere che anche a lei era piaciuto dà a Sophie felicità e la consapevolezza di saperci fare, nonostante questo sia solo il suo secondo bacio, se proprio vogliamo considerare come il primo quello che ha dato due anni fa più per curiosità di sapere cosa si prova che per altro. Con le mani intrecciate, si avvicina al cucchiaino che le protende Celestia ed accetta la fragola nella sua bocca.

    È troppo bella. E carina, gentile...

    Molti aggettivi positivi le scorrono per la testa mentre mangiucchia lentamente la fragola, restando lì nella posizione in cui ha ricevuto la fragola.








    The Office - Tatsuya side

    So che probabilmente non dovrebbe essere questo l'atteggiamento in queste situazioni, che ai più la mia indisposizione può sembrare assurda ed incomprensibile, non nego che anche per me resta un po' un mistero questa mia attitudine nei suoi confronti, ma tutto questo non fa altro che spossarmi ed annoiarmi. No, non ho molta voglia di giocare. Resto sul divano con gli occhi chiusi finché Mimì non si siede cavalcioni su di me. Mantengo la mia aria indifferente mentre lei fa passare le sue braccia dietro la mia testa e continua a diminuire la distanza tra di noi.
    "Non vorrai aspettare qui senza fare nulla?"
    Mi dice guardandomi intensamente negli occhi. Si avvicina ancora con le sue labbra fermandosi a pochi centimetri dalle mie, facendomi sentire il suo caldo respiro. Si avvicinano di nuovo, mentre chiude gli occhi, finché non si sfiorano. Sento entrare il suo respiro nella mia bocca leggermente dischiusa prima che lei cambi obiettivo, andando a baciarmi ripetutamente vicino l'orecchio, premendo con il suo seno sul mio petto.
    "Prendimi..."
    Mi sussurra, lasciva.
    Ammetto che tutto questo non può esattamente lasciarmi indifferente, è naturale che io inizi a sentire agitarsi alcune forse che è meglio non precisare, dopotutto avrete già capito a cosa mi sto riferendo. Preme il suo seno con ancora più forza, ora ho capito cosa va fatto.
    "Ragazzina, sei in grossi guai."
    "Quanto grossi?"
    "Lo vedrai."

    Continua...

     
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    The Office - Tatsuya side

    Mimì mi guarda quasi come se stesse esitando, probabilmente non riesce a credere a quello che le ho detto. Mi bacia un po' insicura, quasi come se stesse testando le mie intenzioni, ma vedendo che non la rifiuto e non mi sottraggo inizia a sorridere e ad avere maggiore decisione nei suoi baci.

    ”Finalmente”

    Mi sussurra. In una situazione del genere, cos'altro potrebbe fare il vostro affezionatissimo? Posso solo prendere le redini di questo gioco ed avere un ruolo attivo. Con un po' di impeto, la afferro alla vita e la faccio stendere sul divano senza mai staccarmi da lei e ritrovandomi sopra, con i nostri corpi modellati per amare a stretto contatto. Lascio la sua bocca e mi sposto sul suo collo; mi passa le dita tra i capelli e cerca di tenermi stretto mentre si lascia sfuggire un gemito. La One Heart mi dona la consapevolezza di tutte le sue zone erogene, un bel vantaggio rispetto a chiunque altro.
    Con un certo gusto sadico forzo la sua presa per guardarla negli occhi con una certa curiosità, oltre che soddisfazione, per la sua reazione; lei si morde il labbro ed abbassa lo sguardo prima di guardarmi con un po' di imbarazzo, mostrandomi il lieve rossore che inizia a colorare le sue gote. Torno a dedicarmi al suo collo mentre passo una mano sotto i suoi vestiti per esplorare i contorni del suo ombelico, prima di iniziare una lenta risalita verso il mio vero obiettivo. Ricordate dove aveva messo le chiavi? Esatto. Ora sono di nuovo in mio possesso.
    L'idea iniziale era di fermarmi una volta recuperate le chiavi, magari esibendomi in un'uscita in grande stile sorseggiando una schweppes e dicendo “Ehi, che ti aspettavi?”, ma Mimì ha appena incrociato le gambe dietro la mia schiena, di fatto bloccandomi, ed oltre a questo un'uscita di quel tipo sarebbe fin troppo umiliante per lei, non me la sento di farle questo. Non volevo trovarmi in questa situazione, ma ho partecipato ed ora non ho proprio molta scelta. Purtroppo non sono attrezzato, questa mattina non sono certo uscito di casa pensando che sarei arrivato fino a questo punto, devo essere certo che sia tutto sicuro.

    ”Aspetta”

    Le dico, fermandomi, appena la One Heart carpisce tutte le informazioni che mi servivano.
    Mimì mi guarda sorpresa, mentre spiego perché ho terminato l'azione.

    ”Oggi è una giornata a rischio.”

    Sbatte le palpebre come confusa.

    ”Non ho fatto i calcoli.”

    ”Fidati, lo è. Non posso spiegarti come, ma lo so.”

    ”E quindi?”

    ”Dobbiamo fermarci, non ho le protezioni e non voglio rischiare. Non vorrei restassi incinta la tua prima volta.”

    Sentendo queste parole Mimì sgrana gli occhi e mi spinge via. Mi tiro su rimettendomi a sedere e lei fa altrettanto, ma non è proprio tranquilla. Mi afferra per le spalle ed inizia a scuotermi.

    ”Come lo sai? Chi te l'ha detto?”

    La sua reazione mi sembra strana.

    ”Ho i miei metodi... metodi anche per questo. Ora smettila prima che mi becchi un colpo di frusta.”

    Per fortuna Mimì la smette davvero; sospirando si lascia sprofondare nello schienale del divano.

    ”C'eravamo quasi... che fregatura.”

    ”Certo non potevo usare la carta del Kinder Bueno”

    Sbotto sorprendendomi un po' di me. Che ci tenessi davvero a farlo con lei?
    Mimì mi guarda come se non capisse cosa abbia detto, che non abbia mai mangiato un Bueno?
    Non se se è davvero il caso, ma nel dubbio vado ad aprire il mobiletto nel quale ho la mia piccola dispensa privata e ne prendo uno. Lo apro e torno da Mimì per offrirglielo, lei prende uno dei due dolci e senza pensarci su lo assaggia.

    ”Non male.”

    Si volta di scatto verso di me quasi facendomi prendere un colpo.

    ”Quindi... ora stiamo facendo merenda insieme? Su questo stesso divano dove due minuti fa eravamo avvinghiati in quel modo?”

    Mi appoggio con la schiena al divano stringendo il mio Kinder tra i denti.

    ”E che altro potremmo fare?”

    ”Magari un po' di petting.”

    ”O magari torniamo a lavoro, ci siamo divertiti abbastanza e non ci pagano per questo.”

    Mi lancia la carta sbuffando.

    ”Che noioso.”

    La aiuto ad alzarsi e cerchiamo di sistemarci un po', con l'aspetto stravolto che abbiamo vedendoci non sarebbe difficile immaginare cosa stavamo per fare e credere che lo abbiamo fatto davvero.
    Apro la porta e ci prepariamo, io ad entrare in servizio e lei a calmare un po' il suo spirito.

    Continua...

     
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    Tutto stava andando bene, fin troppo bene e come insegna la mia vita questa cosa non è destinata a durare a lungo. Quasi come se avessi avvertito un presagio mi girai verso la porta d'ingresso e rimasi a fissarla per qualche secondo proprio mentre questa si spalancò con una tale forza che per poco non venne scardinata. Calò il silenzio nel locale. Una giovane donna con lunghi capelli rosso fuoco entrò, squadrando con uno sguardo freddo tutti i presenti. Stava cercando qualcuno. Non appena mi vide, un malvagio sorriso affiorò sul suo volto.
    Eccoti! Finalmente ti ho trovata. Io e te abbiamo ancora un piccolo conto in sospeso.
    Come dicevo sopra... A quanto pare non mi resta che affrontare il mio passato.
    Ti trovo bene, cara Aika. L'ultima volta che ci siamo viste non eri messa poi così bene, ti sei ripresa in fretta a quanto vedo.
    Parole prive di sentimenti, in quel momento l'unica cosa che dovevo fare era mantenere il controllo e proteggere i presenti ma soprattutto Sophie, anche se non so nulla del suo potere non posso coinvolgerla. Da quando in qua mi preoccupo per gli altri? Beh, diciamo che in realtà li faccio per proteggere il segreto dei poteri, sì, diciamo così... Aika stava per ribattere ma la interruppi.
    Che ne dici di continuare il discorso in separata sede?
    Oh, vedo che ti sei accasata ben qui con la tua nuova "amica". Quanto durerà questa volta? rispose lei, ridendo di gusto. Va bene, muoviti e non fare brutti scherzi, sai che la cosa potrebbe finire molto male.
    Non avevo altra scelta. Dovevo andare. Ero sicura che forse avrei dovuto combattere. Mi rivolsi poi a Sophie.
    Non preoccuparti per me, me la caverò. Ecco, questo è il mio numero, richiamami stasera, credo che sarò libera per allora.
    Rimasi poi ferma, in attesa della reazione di Sophie.

    Celestia Ludenberg
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    Tutto procede bene, l'appuntamento con Celestia è davvero molto divertente per Sophie, è valso tutto lo sforzo fatto per aprirsi con lei, ma sembra che anche questo non solo non debba durare per sempre, ma che si stia avviando verso la fine.
    Il tonfo con cui si apre la porta è il preludio a qualcosa di grave. La ragazza che entra e che raggiunge subito Celestia introduce lo stravolgimento della situazione. Se questa fosse una sceneggiatura, staremmo per arrivare alla parte centrale, ovvero alla vicenda vera e propria. Sophie resta in silenzio, non fa bene che fare e non sembra intenzionata ad intromettersi in situazioni che non conosce o comprende.

    Se solo ci fosse Tsu-kun, lui sì che saprebbe cosa fare.

    Pensa mentre le due ragazze scambiano battute

    Quanto durerà questa volta.. cosa?

    Evidentemente non ha ancora ben compreso cosa potrebbe significare ciò che è successo tra lei e Celestia pochi minuti fa.
    Il "molto male" la mette in allarme, ma Sophie sembra propensa a dare fiducia a Celestia. Prende il suo numero e lancia uno sguardo alla ragazza rossa.

    "Si, ti chiamerò, e se non sarai ancora libera potrò venire a darti una mano a..."finire" con qualcuno molto affidabile."

    Ed allora Sophie fa una cosa piuttosto improvvisa e strana. Blocca una delle cameriere, in questo caso Inaho, e si fa prestare un attimo il telefono, quindi compone il numero e fa suonare il cellulare per qualche secondo.

    "Non ho con me il telefono, ma per un altro po' di tempo sarò qui, quindi se devi dirmi qualcosa puoi chiamare questo numero."

    Sophie si è fatta piuttosto seria, è facile capire a cosa si stia riferendo e quale sia il messaggio per Celestia: chiama questo numero ed accorrerò.
     
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    Grazie... Anche se non credo di meritare così tanta gentilezza...
    Sussurrai quelle parole, ma arrivarono comunque all'orecchio attento di Aika.
    E puoi ben dirlo! Ma non sta a me intromettermi in queste cose. Ora voglio solo regolare i conti con te e la tua banda di amichetti spastici.
    Era molto seria e ferma nelle sue intenzioni. Sapevo di avere ben poche speranze contro di lei, ma non volevo coinvolgere Sophie in questa faccenda e Kuro e gli altri, beh, non sapevo bene dove fossero.
    D'accordo. Andiamo pure, non voglio rovinare la giornata ai clienti e al maid caffè per un secondo di più.
    Salutai con la mano Sophie, ma poi ci ripensai e mi riavvicinai a lei per darle un bacio sulle labbra. Una cosa veloce e sfuggente. Qualcuno a stento trattenne le risate. Quindi Aika mi tirò via, facendomi camminare davanti a lei e impedendomi di fuggire. Uscii dal locale e la rossa chiuse la porta alle sue spalle, con la stessa gentilezza con la quale l'aveva aperta.

    Celestia Ludenberg
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    AF's Master of the End
    La Luce

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    Non so nemmeno dove sono ora, figuriamoci se posso ricordare da dove provengo

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    Prima di uscire, Celestria saluta Sophie prima con un gesto della mano, poi con un bacio sulle labbra, bacio che non si aspetta di certo, infatti resta un po' disorientata mentre vede la ragazza allontanarsi e scomparire dietro una porta chiusa violentemente.

    ”Ma quindi ora stiamo insieme?”

    Domanda quando non può più essere sentita.

    Volevo anche..

    Ferma anche il suo pensiero quando sente il suono di una voce che conosce molto bene. Dal corridoio che porta alla zona dello staff compaiono suo fratello Tatsuya e Mimì.

    ”Ma insomma, che sta succedendo? Chi è che sbatte la porta in questo modo? Cavolo, manco per qualche minuto ed è già anarchia?”

    Dice il ragazzo con un certo fastidio.

    ”Lascia stare, Tsu-kun, sono successe cose... ma... perché la stai tenendo per mano?”

    Sophie ha notato che il fratello sta tenendo per mano quella ragazza; appena lo fa notare lui cerca di lasciarla andare, ma Mimì non molla la presa.

    ”Anche per noi sono successe... cose...”

    Risponde prendendo la parola. Tatsuya la guarda e si affretta ad aggiungere come a chiarire.

    ”Purtroppo ha visto le mie scorte e l'ho dovuta trascinare via per evitare che me le finisse.”

    È evidente che non è altro che una scusa molto campata per aria, ma Sophie sembra credergli comunque.

    ”Forse è bene che mi faccia vedere da Kyoko, potrebbe arrabbiarsi se non vado da lei entro un minuto a dirle che prendo servizio. E tu lasciami.”

    Mimì si dimostra ubbidiente e, dopo avergli mandato un bacio mentre si allontanava, trascina in disparte Sophie per farle qualche domanda.

    ”Come è andata?”

    Sophie si chiede perché sia così interessata, ma decide di lasciar correre e risponderle.

    ”Penso bene. Mi ha dato il suo numero.”

    "La chiamerai?”

    ”Sì, questa sera.”

    ”Magari al prossimo appuntamento riuscirete a diventare più intime e provare il labbra-labbra”

    ”Labbra-labbra? L'ho quasi limonata davanti a tutti.”

    Mimì è colpita da queste parole, come se stesse facendo un paragone con una sua esperienza personale, ma la cosa dura molto poco, il tempo di riprendere il controllo e perderlo immediatamente sotto la spinta dell'eccitazione.

    ”Daaww! La mia piccolina...”

    La tira a se ed inizia a strusciare la guancia contro quella di Sophie.

    ”Promettimi che la prossima che limonerai sarò io, magari in mezzo tra fratello e sorellina.”

    ”Seriamente, non puoi parlare in modo che ti capisca?”

    Come in un gioco di sliding doors, appena Mimì si allontana ricompare Tatsuya. Sophie fa per aprire bocca, ma lui la ferma all'istante.

    ”So già tutto.”

    Altri sarebbero spaventati da una risposta del genere, Sophie invece ne è tranquillizzata, gli sorride felice e si stringe al suo braccio sperando nelle coccole che puntualmente riceve.

    ”Ti comporti come una bambina, ma sei capace di fare anche cose di quel tipo. Forse è stata un po' anche la tua influenza a farmi comportare in quel modo...”

    ”Quale modo?”

    ”Meglio che non te lo dica.”

    Il suo volto era comunque solcato da un dubbio.

    ”Non era tutto a posto?”

    ”Non sei tu e nemmeno lei, è quell'altra ragazza. Qualcosa non mi piace, ma non posso intromettermi e nemmeno tu dovresti. Anche se lo usi sempre, il tuo potere è qualcosa che non deve essere visto in una battaglia.”

    ”Credi che combatteranno?”

    Domanda alzando la voce.

    ”Ci sono tanti modi per combattere e le loro capacità al momento sono ancora un mistero.”

    ”Come te?”

    ”Io per te non sono un vero mistero.”

    ”Ma ce ne sono tanti, non è vero?”

    ”Dove vorresti arrivare?”

    ”Hai visto che mi hai sempre detto di trovarmi un bel club? Ne voglio fondare uno.”

    Tatsuya la allontana un attimo e la guarda con occhi increduli, sembra gli risulti difficile credere a qualcosa che non è stato ancora detto ma che ha appena appreso.

    ”No!”

    ”Oh sì!”

    ”Ti dico di no! Non farai un club abusivo nel mio ufficio, non ospiterò organizzazioni segrete e, soprattutto, non creerai un club tutto al femminile che si riunirà lì dove mi cambio, nel posto dove lavoro, con tutte le voci che già circolano ci manca solo che mi si accusi di rinchiudere delle ragazze per disporne come preferisco.”

    ”La prima riunione è prevista per domani. Non fermerai il Club dei Misteri.”

    ”Che qualcuno di aiuti.”


    Fine?

     
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30 replies since 3/2/2015, 01:02   292 views
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