Personaggi in cerca di storia

Personaggi Micael

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  1. .Micael.
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    AF's Master of the End
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    JAN VAN JANSEN

    Nome: Jan
    Cognome: Van Jansen

    Sesso: Maschio
    Soprannome: Zwain
    Età: 21

    Classe: Nessuna
    Sezione: Nessuna
    Occupazione: Maid Caffè
    Posizione: Butler

    Mentalità: Abnormal
    Curiosità: Gli occhiali che indossa sono finti. Le lenti che di solito porta servono a mascherargli il colore degli occhi.

    About Him
    Jan non è altro che un ragazzo nella norma, di altezza normale, con capelli di colore normale ed una corporatura piuttosto normale, di quelle adatte a qualcuno che ha fatto un intenso allenamento fisico per un paio di anni, per “prepararsi”, come sostiene con convinzione pur senza spiegare per cosa si stesse preparando, e che ora fa un leggero allenamento aerobico per mantenere una buona condizione. Praticamente allergico al pettine, porta sempre degli occhiali senza gradazione, dato che non ne ha bisogno e li usa solo per un fattore estetico. Un aspetto molto particolare è l'uso che fa delle lenti a contatto colorate, impiegate per nascondere, sotto un grigio-nero, gli occhi dorati.
    Particolare attenzione pone sull'abbigliamento, prediligendo uno stile informale ma elegante.

    Abituato da sempre ad avere a che fare con delle personalità difficili e capricciose, Jan ha sviluppato nel tempo una grande pazienza ed un grande distacco dalla realtà, che trova molto deludente in quanto ad offerta, prediligendo i sogni perché “È in questi che le cose vanno come voglio, e nemmeno sempre”. Proprio per questo molto spesso sottovaluta i rischi e le conseguenze delle sue azioni, non riuscendo ad anticipare reazioni diverse da quelle che desidera.
    Anche se non vuole darlo a vedere, è un ragazzo tranquillo e gentile, che si preoccupa per gli altri pur negandolo e nonostante spesso sembri agire in modo bizzarro, non è mai senza un motivo. Ha una strana ideologia che si basa sulla misurazione del valore delle persone ed ha un debole per la forza, sia caratteriale che ideologica che combattiva, forza che, se dimostrata, vale la sua piena stima. Forse è per questo che sembra essere il tipo di persone che si mostra come un nemico, ma poi si rivela e diventa uno dei migliori amici del protagonista.
    Sempre questa ideologia lo porta a seguire persone con grande leadership e che sanno quel che vogliono.
    Detto tra noi, sembra che abbia un certo gusto a farsi manipolare, forse per un recondito masochismo, o forse per caricarsi abbastanza e sfogare quel che subisce entrando nei sogni delle sue vittime.
    È sempre alla ricerca di una stabilità, sia geografica che emotiva: per la prima sembra averla trovata, la seconda, invece, è ancora in alto mare.

    Background
    Il più noto del suo gruppo, oltre che il folle pensatore del Butler Time per l'attrazione di “altro pubblico” al Maid Caffè, Jan non è un tipo che ama parlare di sé o della sua famiglia. Nato in Olanda, fin da piccolissimo ha avuto una vita caratterizzata dagli spostamenti, non ha mai potuto conoscere la stabilità di una casa o preservare le sue amicizie. I suoi genitori erano costantemente in viaggio per lavoro e, volendo essere loro a crescere lui e la sorella, preferivano portarli con loro invece di fare come tanti altri ed affidarli alle cure della nonna. È cresciuto senza poter avere delle certezze materiali, senza una città che potesse definire sua. Aveva l'opportunità di conoscere molta gente, è vero, ma non poteva affezionarsi a nessuno di loro, altrimenti l'addio sarebbe stato fin troppo doloroso. Molti dei ricordi di quegli anni sono stati o dimenticati o rimossi, per tutta la vita non ha fatto altro che desiderare di avere diciotto anni, età che avevano stabilito i suoi, per potersi staccare da quella folle ruotine fatta di continui traslochi e giornate passate in alberghi sconosciuti di città sconosciute. Il suo unico obiettivo era di fermarsi, di stabilirsi da una parte ed avere una vita come tutti gli altri, con delle certezze solide e durature, per potersi svegliare la mattina e vedere sempre il solito soffitto, guardare fuori dalla finestra e vedere sempre il solito panorama, uscire in strada ed incontrare le solite persone. Raggiunti i diciotto anni si sarebbe ripreso la sua vita ed avrebbe lottato per garantirne una anche alla sorella, più piccola di cinque anni. Raggiunta quell'età, però, la sua “libertà” si fece molto pesante, ma, in un certo senso, proprio quel suo desiderio di indipendenza e stabilità gli aveva salvato la vita.
    Era in albergo con sua sorella, aveva compiuto gli anni da una settimana e stava prendendo appunti su varie località per scegliere dove andare a vivere, consultava anche la sorella tredicenne per coinvolgerla e la entusiasmava con le promesse su come sarebbe stata bella la loro nuova vita e quanto sarebbe stato bello avere finalmente degli amici, erano entrambi felici; in quegli stessi momenti i loro genitori avevano un terribile incidente d'auto.
    Jan fu guidato dagli infermieri in terapia intensiva, stavano facendo tutto il possibile per salvarli, ma le lesioni da impatto e da schiacciamento erano troppo gravi. Era stato sempre con loro e li aveva odiati per il caos portato nella sua vita, ma era in quel momento che sentiva di più il bisogno di stare con loro, di parlargli per un'ultima volta. In quel momento si manifestò la sua anormalità.
    Trascinò la coscienza di sua madre e suo padre in un mondo onirico, così li vide e parlò con loro un'ultima volta. Entrambi si spensero mentre si dicevano addio, la loro coscienza svanì anche da quel mondo.
    Per due anni rimase in quella città, non riusciva ad andarsene nonostante odiasse stare lì. Con i risparmi di famiglia ed il guadagno di un lavoro part-time riuscì a provvedere a sé ed alla sorella, ma non poteva bastargli. Le cose non dovevano andare in quel modo, quella libertà e quella noia che tanto aveva desiderato erano troppo amare.
    Quando una sera un gruppo di quattro persone si presentò alla porta del suo piccolo bilocale, Jan non ebbe dubbi su cosa fare. Prese il nome di Zwain e si unì all'Imperius Novus di Break, sentiva che, con lui, avrebbe finalmente trovato un posto da chiamare casa ed avrebbe assicurato a sua sorella Nora la vita che le aveva promesso.
    Dopo un anno riuscì realmente a trovare tale posto.
    Anormalità
    Sweet Dreams – Anormalità Psicologica

    L'anormalità che gli è valsa l'accesso al gruppo di Break ed il soprannome di Zwain, con questa riesce ad entrare nella mente e manipolare il mondo onirico. Se il suo bersaglio è sveglio, forza in esso il sonno e lo fa addormentare, insieme a tutte le persone nelle vicinanze. Per entrare nel mondo onirico, Jan deve riallineare le sue onde cerebrali con quelle del bersaglio, ovvero deve addormentarsi a sua volta per entrare nel sogno. Una volta nel sogno, lui lo può gestire come un sogno lucido, con la possibilità di manipolarne il mondo a proprio piacimento. La azioni fatte in questo mondo non hanno ripercussioni nel mondo fisico e reale, i bersaglio potrebbero al limite riportare qualche danno da suggestione; in pratica tutto si decide nel sogno.
    Il dolore provato nel mondo onirico dura solo per l'istante che lo si subisce, svanendo subito dopo. Se il bersaglio si rende conto di essere nel proprio sogno – con questo potere puoi solo entrare nei sogni altrui – può sottrarre il controllo della realtà a Jan, lasciandolo nelle condizioni di poter solo apportare cambiamenti minori o non troppo invasivi.


    Edited by .Micael. - 3/1/2016, 20:42
     
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1 replies since 3/1/2016, 00:51   671 views
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