[CONCLUSA]Un risveglio inaspettato

Lo sguardo di lei era sempre più sull'inferocito e Kazuma iniziò a sudare freddo e risvegliare anche i suoi sensi per prepararsi ad evitare qualche manrovescio difficile da dimenticare, ma restò fermo con l'asciugamano sulla testa da cui sbucava il volto e i grandi occhi profondi e vivaci, davanti a lei. Aika s'alzò dal letto e s'avvicinò allo sciamano, ecco le botte sarebbero arrivate più in fretta del previsto e il ragazzo indietreggiò la gamba sinistra pronto ad incassare o evitare il colpo, si doveva capire dove la prima battuta sarebbe arrivata; invece accadde tutt'altro: l'albina si mosse in modo sinuoso e lasciò andare i capelli lunghi togliendosi l'elastico con cui li aveva raccolti verso l'alto e quando fu a pochi centimetri da lui, poggiò le mani sul suo petto carezzandoglielo...
<<ma...che?!>>
Riuscì soltanto a sussurrare il ragazzo preso in contropiede. Cosa stava mai accadendo? Perchè Aika si comportava a quel modo? Niente schiaffoni da far tremare i vetri di casa, nessun calcio volante o un cazzotto ben assestato sulla testa in modo da scaraventarlo a terra? Gli alzò la maglietta e Kazuma istintivamente l'aiutò e restò una seconda volta a petto nudo e iniziarono i baci: prima al collo e infine l'unione tra le loro labbra fu istantanea: oh porca miseria ladra! Aveva capito cosa stava accadendo! Erano di nuovo in parità: eh che cavolo, no! Un'altra volta? Era stato in sorpasso per così poco tempo? Ecco un'altra dannata qualità della giovane sacerdotessa: la furbizia, e di sicuro ne era la figlia legittima con tanto di documento firmato e controfirmato a confermarlo e da mostrare a tutti, seduta su di un trono dorato pieno di boria e genialità femminile. Eppure...si eppure la cosa non era affatto male...ma quelle labbra erano così piccole e dolci? L'aveva sempre vista con delle fauci da lupo quando aveva una fame pantagruelica, tanto da riuscire a tenergli testa nel far sbiancare un qualsiasi proprietario di banchetto del ramen! Kazuma rispose a quel bacio, ma durò poco, dato che alle sue orecchie arrivarono due vocine dambinesche che urlarono un "Ah! Si baciano! Kazuma e Aika si stanno baciando!" e subito il giovane si stacco da quel contatto e fece apparire il suo bastone da sciamano, solo che era talmente imbarazzato da non riuscire ad agguantare l'oggetto come al suo solito, ma farselo cadere in testa e farlo sedere di botto sul pavimento...
<<ahiaaaa!!! Aika! Eiko! Se vi prendo vi ribalto!>>
Urlò infuriato e massaggiandosi la testa, mentre le due bambine scapparono via ridendo come non mai...

Accidenti che botta assurda, quel bastone pesava come non mai e lo aveva beccato proprio in mezzo alla testa e adesso il ragazzo si massaggiava il punto interessato, dove sicuramente sarebbe uscito un gran bernoccolo, restando seduto a terra e ascoltando ciò che Aika rispose alle sorelle e rimase bloccato: cosa voleva combinare mai? Lo sapeva! Era certo che quel...momento era tutta una finta! Accidenti alla furbizia femminile e ai suoi piani con tanto di ricatti futuri; Kazuma balzò in piedi con le fiamme vive che divampavano alle sue spalle e gli occhi omicida puntati verso l'albina...
<<sei una strega! Provaci soltanto e ti appendo a testa in giù sopra una vasca piena di coccodrilli del Nilo in astinenza di carne!!!>>
Urlo furente lo sciamano e le fiamme aumentarono, metaforicamente parlando eh, comunque il giovane Jinnouchi andò a riprendersi la maglietta e dopo averla indossata andò a sedersi sul letto ancora disfatto e portò le braccia conserte al petto e tenne un gran broncio, tanto che uno strano fumo nero s'alzò dalla sua testa e un gran borbottio da pentola a pressione invase la stanza: era davvero incavolato. Ma perché doveva sempre essere la vittima preferita di casa, e ora anche di quell'esemplare di femmina che sarebbe dovuta diventare futura moglie? Da quando Aika aveva iniziato a comportarsi così? D'accordo era sempre stata un maschiaccio, ma perchè ora una specie d'erinni? Con i suoi poteri chiuse di colpo la porta davanti alla giovane sacerdotessa...
<<dimmi un pò: perché ti comporti così? Cioè...per quale motivo mi prendi a mazzate ogni volta?>>
Domandò con un che di serio Kazuma...

Kazuma tenne quello sguardo serio e le braccia conserte al petto, restando seduto sopra al suo letto e non distolse gli occhi da Aika mai, ascoltò ciò che ella disse e rimase in silenzio. Ovvio che il più delle volte scappava: non riusciva mai a capire cosa passasse per la testa dell'albina e quindi era meglio prevenire che curare no? Ma tanto le beccava lo stesso, sia in fase buona che no di lei, quindi cosa cambiava? Però ricordò quel periodo in cui passò qualche tempo da loro, dopo la morte dei suoi genitori e quando riusciva ad addormentarsi, lo sciamano andava a spiarla e a volte restava sveglio tutta la notte per vegliarla, soprattutto quando la ragazzina si agitava per gli incubi e chiamava a gran voce sua madre; quindi Kazuma non era poi così distaccato da lei: solo che non si sarebbe mai aspettato un cambiamento radicale di quel tipo e soprattutto per causa sua...
<<no tu mi meni sempre: a prescindere da ogni umore che hai. L'ultima volta mi avevi detto, dopo avermi ficcato la testa nel pozzo della rana ovviamente, che facevi così per rendermi più forte perché non volevi un marito smidollato. E così io ho imparato a difendermi e scappare da te! Quindi siamo pari>>
Lo disse con voce sicura e veritiera, ma di sicuro uno schiaffo sarebbe arrivato, perché l'aria da convinto lo rendeva antipatico sotto ogni aspetto e forse l'aver ragione non gli si addiceva del tutto, ma la sincerità si. Alla fine tornò ad essere il solito vivace liceale e con noncuranza, prese a stiracchiarsi e sbadigliare contro un braccio e si grattò una spalla...
<<non hai sonno?>>
Domandò facendole segno d'avvicinarsi e salire sul letto: lui ormai penzolava con la testa dalla stanchezza...

Ma perché le ragazze erano sempre così complicate? Che cavolo! E ancora una volta Aika si dimostrò piuttosto manesca, rifilando a Kazuma un bel colpo di ventaglio sulla testa e aumentando il bernoccolo di prima; ma insomma non le andava mai bene nulla? Prima è lusingata e poi offesa? Che razza di umore ballerino teneva? Lo sciamano si passò una mano sul punto della testa dolente....
<<e chi dice che vincerai tu? Tsè sempre sicura di te!>>
Altro che cocciuto e testardo lui, guarda un pò da che pulpito veniva la predica: la cocciuta e pure instabile di carattere era lei e beato chi la capiva davvero! Che bella situazione che gli avevano mollato i suoi avi: una futura moglie più dolce no? Era tanto difficile o chiedere troppo? D'accordo si era pazienti: ma a tutto ci sarebbe stato un limite. Kazuma sbuffò e quando s'accorse dell'invito che Aika gli fece per dormire, scosse la testa e appoggiò schiena e testa contro al muro, stando però molto vicino a lei. Per una volta poteva lei fare il contrario e usare una sua spalla come cuscino; senza aggiungere altro s'addormentò di netto con la testa piegata lievemente verso il cuscino, nella zona vuota e il suo resiro si fece più profondo e lento; ogni tanto muoveva appena le palpebre o il naso in piccole scosse appena percettibili, non era del tutto in un sogno, era più una fase di dormiveglia...

Era sul dormiveglia, quindi quando sentì gli spostamenti di Aika, si destò per qualche secondo e udì quelle parole sussurrate e sorrise in silenzio, per poi addormentarsi del tutto, accanto all'albina. Ormai stava arrivando l'ora del pranzo, ma i due seguitavano ancora a dormire della grossa e dato che Aru s'era destato già da un pò e stufatosi di giocare con le piccole di casa, andò a cercare il suo amico/nemico Kazuma e lo trovò bello addormentato e con un'aria pacifica: che razza di dormiglione! Ci voleva una bella sveglia e il drago osservando la futura sacerdotessa nel mondo dei sogni, volle fare uno scherzo ad entrambi: s'infilò nel corpo dello sciamano, dato che le sue difese al momento erano assai basse, e così poté fare la fusione in tutta tranquillità e prendersi in prestito il ragazzo dal ciuffo rosso, una vera pacchia! Il guerriero dai lunghi capelli bianchi, gli occhi rosse e le corna che formavano una specie di corona alta, aprì gli occhi molto smaliziato e divertito e senza fare alcun rumore allungò una mano verso la scrivania dello sciamano e richiamò con la magia sciamanica un pennarello nero e una volta avutolo in mano, cominciò a pasticciare il fine visino di Aika, andandole a creare una maschera da Tanuki. A fine opera prese a ridere, ma in modo silenzioso e più mimato di viso; infine liberatosi del pennarello, allungò ancora una mano verso il seno della fanciulla e glielo tastò con aria malandrina e in modo che ella si svegliasse per farle una sorpresa...

Il risveglio dall'albina non si fece aspettare molto e neanche il contraccolpo che buttò a terra la fusione tra Kazuma e Aru; ma quel pugno gli era parsa una carezza, così subito si rialzò ridendo come non mai e quando vide la fusione di lei, sul suo volto si disegnò un sorriso di sfida e subito...
<<oh finalmente un pò di movimento!>>
Esclamò entusiasta il guerriero dai lunghi capelli bianchi e la coda di drago che si muoveva sul pavimento; richiamò a sé il suo bastone grigio con fiamma a vortice come punta e svariati grani di rosario e campanelle lungo di esso. Una vera lotta come si doveva, era tanto che non gli capitava e conosceva bene il suo avversario: quel bisonte non era affatto da sottovalutare, anzi era quasi un suo pari nella potenza e nella magia sciamanica. Intanto Kazuma continuava a dormire e non s'era accorto di nulla, restando in un cantuccio buio nell'animo della fusione, meglio così, pensava Aru: si sarebbe divertito di più e nella sua mutazione preferita. Con un colpo del bastone andò a creare un gran colpo di vento che sferzò nella stanza e in direzione dell'avversario per poi sfiorarlo a destra e distruggere il muro alle sue spalle...
<<andiamo fuori: sarà più divertente!>>
Disse il guerriero spiccando un salto e atterrando nel giardino che stava sul retro della casa, una zona in cui nessuno passava quasi mai, a meno che non fossero gli stessi padroni di casa. Intanto le sorelline dello sciamano sentirono il botto e arrivarono di corsa alla camera del fratello e videro lo sfacelo, urlando alla mamma di chiamare l'impresa edile per la solita riparazione; mentre la fusione tra Aru e Kazuma se ne stava bello in piedi all'esterno e invitava con un gesto della mano l'altra fusione a raggiungerlo e battersi...

Finalmente, finalmente un combattimento con i contro fiocchi: la fusione non stava più nella pelle e dopo aver accusato un'altro colpo, stavolta alla pancia, non se lo fece ripetere due volte e prese a combattere sul serio. Il guerriero si scagliò contro l'essere taurino coi guantoni e menò di fendenti con il bastone cercando di fermare i suoi pugni con grazia e maestria, oltre ad andare a creare delle gran fruste d'aria che colpivano il terreno e si creavano su di esse buche o tagli profondi; intanto le piccole di casa tifavano per l'avversario munito di corna e il guerriero fece due belle linguacce, a turno, alle bambine segno di quanto gliene potesse fregare di loro e il caos andò sempre peggio. Colpi, difesa, attacchi, assalti, retrocessioni e botte d'aria la stavano facendo da padrone, mettendo a soqquadro l'intero giardino alle spalle della casa dei Jinnouchi e alzando un polverone infernale che pareva non finire più; a quel punto la madre di Kazuma prese la situazione in mano e corsa alla volta della torre centrale del Tempio, agguantò l'asta giusta e battè diverse volte e con forza al grande gong che demandò i suoi rintocchi profondi verso il luogo della battaglia. L'eco del suono colpì all'udito il guerriero e questo si portò entrambe le mani, con bastone al seguito, alle orecchie e cercò di mantenere la linea d'attaccò al toro pugile, ma dentro di sé il giovane sciamano si ridestò e dopo aver realizzato dove si trovava, andò su tutte le furie e urlò così tanto e di tutto verso il drago, che questi infastidito e offeso se ne scappò e la fusione ebbe termine. Kazuma finalmente tornò alla sua forma umana normale, solo che il suo avversario era ancora li e mandava certi pugni violenti da far paura a chiunque; così dovette prendere il bastone ancora integro e mettersi sulla difensiva e cercare di controbattere in qualche modo: ma si sà, le fusioni sono più forti d'un corpo umano di adolescente, anche se esso era uno sciamano. Accidenti che situazione!...
<<ferma...ferma...FERMA!>>
Cercava d'urlare in direzione di Aika e del suo spirito fusi assieme. Intanto Aru si godeva lo spettacolo accanto alla sacerdotessa e alle sue figlie e i tre presero a commentare come nulla fosse ciò che stava accadendo, anche se il drago prese una bella ramanzina difficile da scordare...

Fortunatamente le parole di Kazuma funzionarono e la battaglia ebbe fine perchè la fusione di Aika venne meno, grazie a quest'ultima che riuscì a riprendere la situazione e bloccarla a tempo dato che lo sciamano stava per ricevere un bel cazzotto in pieno volto, ma il guantone s'era fermato a tempo prima che colpisse con violenza e mira impeccabile. Il giovane Jinnouchi era mezzo piegato in avanti e con il fiatone alle stelle, oltre allo sguardo vacuo e la mete assente; infatti come l'albina prese a parlare e naturalmente dire la sua su cosa le aveva combinato Aru approfittando del corpo dell'amico umano in pieno sonno e quindi andando a fare la fusione con tranquillità e infine piena libertà di movimento, lo sciamano cadde a terra in avanti, senza muoversi d'un millimetro e con gli occhi privi di pupilla ma la respirazione bassa e più calma, anche se i movimenti pancia e schiena erano lentissimi: in pratica il ragazzo era svenuto privo di forze; il combattimento gli aveva prosciugato energia e la dormita di prima era come servita a niente. Kazuma restò immobile al terreno, rivolto a pancia sotto sul prato verdeggiante e ancora in lontananza l'eco del gong suonato qualche secondo prima per mettere fine a quella faccenda poco rassicurante e inutile causata da uno scherzo stupido da parte del drago Aru, quest'ultimo s'era avvicinato al ragazzo e gli galleggiava sopra...
<<niente di grave. Si risveglierà tra qualche ora>>
Disse con tono rassicurante per poi scomparire nel nulla, mentre le due piccole di casa s'erano munite di scopettoni ed erano andate alla statua del drago a prenderla a colpi e dicendogliele d'ogni; la sacerdotessa del Tempio e madre del giovane Jinnouchi andò verso di esso e lo volse con aria arrendevole ma con un piccolo sorriso, andandogli a chiudere gli occhi e tenerlo tra le braccia: oramai era abituata a quello status del figlio dovuto ad una fusione sbagliata o non del tutto corretta, e invitò Aika ad avvicinarsi...