Fraintendimenti sotto le stelle

Alla fine le mie ultime preoccupazioni sono risultate infondate, non si può esprimere quanto ne sia felice, l’atmosfera non potrebbe essere più gioiosa. Anzi, diciamo pure che sentendomi tirare in ballo per un attimo son anche sorpreso. Kazuma mi raggiunge e prende subito a scompigliarmi i capelli. E per una volta che mi sono anche pettinato, si vede che questa immagine un po’ più in ordine non mi si addice per niente, forse mi sta pure facendo un gran favore a rendermi un po’ più naturale, se possiamo dire.

« Ahahah! Far colpo su tutte le ragazze? Non ci avevo pensato, per fortuna non ho messo in crediti altrimenti che li avrebbe sentite quelle se mi avessero beccato assediato da ragazze. »

Ma ecco che, un po’ emulando Kazuma, le sue sorelline si lanciano su di me.

« E così ho fatto colpo su di voi? »

Faccio con tono giocoso, ritrovandomi d’un tratto a terra travolto dalle due bambine. Sono troppo adorabili, è impossibile resistere, Kazuma ha proprio delle belle sorelline di cui andare molto orgoglioso.
Tra le rise generali, anche di qualche astante che assiste divertito alla scena, mi ritrovo ad essere “torturato” dalle due, con tanto di tirate d’orecchi, di capelli e di tentativo di sottomissione sedendosi sulla mia schiena.

« È come se fossi tornato a quando Sophie era piccola. »

Credo che non ci sia bisogno di specificarlo, ma quando Sophie aveva la loro età era esattamente così, la differenza è che anche io all’epoca ero più piccolo e… no, un momento! Non era solo lei! Quando Sophie si lanciava su di me in questo modo… Bianca la spalleggiava e mi metteva sotto! E se cercavo di reagire poi Cheria si arrabbiava con me così che mi ritrovavo uno contro tre e… Dio, ma come sono sopravvissuto a tre sorelline? Ah, giusto, perché io ero ancora peggio! Chissà, magari un giorno racconterò qualche altro aneddoto di quando eravamo piccoli – per ora accontentatevi di quella volta che ho citato il carnevale alle elementari dove io e Bianca ci vestimmo da Re Artù e Ginevra e cercammo di instaurare il nostro dominio sui samurai nostri compagni di classe, ma ora sto divagando.
Con la gente che inizia a defluire, abbandonando il posto, lasciandoci spazio per una maggiore intimità, posso provare con…

« Se volete vi faccio vedere qualche altra magia. Ma prima… »

Con qualche illusione creo una specie di “spazio separato” dove nessun altro può vedere ciò che accade realmente dove ci troviamo, quindi ricorro ad una delle mie abilità per svanire per un momento e riapparire di fianco alle due bimbe.

« Tadà! »

Esclamazione trionfale e compiaciuta, concedendoci anche di fare un po’ di scena per il mio piccolo pubblico, forse mi sto mettendo un po’ troppo in mostra.

« Kazu, ora non mi ricordo, ma non ti ho mai mostrato queste cose? Tipo il trucchetto di prima: illusione emozionale di gruppo, una estensione delle normali illusioni. »

Aprendo la mano con un gesto plateale, sempre per intrattenere le bambine, faccio apparire sul palmo una piccola coppia, modellati sull’aspetto di Kazuma ed Aika, impegnata in un ballo senza musica.

<b> « Oltre a questa c’è ancora un’altra estensione. » <b>

Dopo aver fatto fare un inchino alla piccola coppia, chiudo la mano facendola svanire, quindi, sempre aggrappandomi alla mia nuova, o ritrovata, verve scenica, faccio per allargare leggermente il mio yukata all’altezza del petto facendo spuntare una piccola fenice alta poco meno di un metro.

<b> « Questa è al momento una normale illusione. »

Con la mano attraverso il corpo dalla bestiola mostrando che non ha consistenza.

<b> « Ma se adesso faccio questo… »

Questa volta muovo la mano fino ad appoggiarla sulla fenice e faccio la mia magia: le assesto un colpetto sulla testa mostrando che ora ha preso consistenza, con tanto di animaletto che si gira verso di me guardandomi arrabbiato.

« Ora è diventata vera. Una illusione rinata. Purtroppo posso farne rinascere solo una per volta, ma credo sia un limite giusto per un piccolo miracolo come questo. Non è pericolosa ed ha un ottimo carattere, l’ho creata così. »

Alle ultime parole accompagno un occhiolino verso le sorelline di Kazuma come rassicurazione, anche se dubito possano farsi intimidire da così poco.

« Un po’ di magia in questa notte estiva, ma credo che nulla sia magico quanto questo cielo stellato sopra di noi. »

E nonostante la roba che ho appena detto, ridacchio perché…

« Se Cheria scopre che ho mostrato queste cose mi folgora, »