Don't take her away... don't leave me

Multipla - chiusa [Salvare000 - AlexMatteh]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Plus
    Posts
    126
    Anormalità
    +7
    Location
    Dal luogo in cui si fondono perfettamente Luce ed Oscurità

    Status
    CITAZIONE
    I suoi ologrammi erano riusciti a trattenere la nuova minaccia solo in parte. Il loro avversario era dotato di poteri davvero straordinari, fuori dalla portata di Satomi e anche di Enma. Probabilmente, anche la loro amica Galatea avrebbe avuto immense difficoltà nell'abbatterlo. In poco tempo, infatti, Satomi si ritrovò bloccata: a giudicare da quello che diceva, le sue capacità erano basate sulla fortuna. L'antilogica per definizione. "Come posso sconfiggere con la tecnologia qualcosa che è programmato per essere totalmente imprevedibile e fuori dai paradigmi scientifici? Inoltre, anche la mia empatia sembra essere totalmente fuori gioco: non avverto nulla, se non una generica emozione inclassificabile provenire da lui... Che sia questo ciò che si prova al cospetto di cose astratte come fortuna e destino? Al di fuori del controllo e della comprensione umana? Anche di gente come noi dotata di poteri?". Furono questi i pensieri di Satomi, ma non fu in grado di tradurli in azioni concrete. O meglio, non ebbe minimamente il tempo. In men che non si dica, si ritrovò fuori dall'orfanotrofio, sbalzata nel cortile - probabilmente, quello era un altro dei poteri del loro avversario. "Enma?" Chiese preoccupata. Nessuna risposta. "Quel tipo era ossessionato da lui! E poi...." per un attimo a Satomi era sembrato quasi che i due fossero la stessa persona. La sua empatia era fuori gioco con quell'avversario, eppure quando si era concentrata su entrambi aveva avvertito qualcosa. Un qualcosa in comune. "Ma cosa?" si chiese, mentre continuava a guardarsi intorno. Il cortile dell'orfanotrofio era quasi irriconoscibile: fosse, buche, muri abbattuti, bruciature. Riuscì addirittura a scorgere i corpi delle due guardie che li avevano accolti.

    Satomi si avviò, muovendosi di nuovo verso l'edificio principale, cercando di percepire la presenza di Galatea e della loro nuova, improvvisata, alleata (di cui, ad essere sinceri, Satomi non si fidava affatto). Un concentrato di emozioni proveniva proprio dall'ingresso dell'edificio: Galatea, Anne Redfox e.... Chi era quella terza figura? Satomi fu investita da una serie di emozioni potentissime, quasi incontrollabili. I suoi circuiti e sistemi di controllo avevano iniziato a vacillare. Che fosse così tanto potente? Perché in quel luogo continuavano ad uscire esseri dai poteri eccezionali?

    Satomi percepì istantaneamente le emozioni di Galatea: in quegli ultimi mesi avevano lavorato parecchio assieme, aveva imparato a conoscerla a fondo, soprattutto grazie al suo dono dell'empatia. Eppure, stava avvertendo una sensazione nuova, che non aveva mai avvertito prima nella sua nuova amica: paura. Se anche l'alleata più coraggiosa e potente che avesse mai visto era così spaventata di chi aveva di fronte, allora c'era seriamente di che preoccuparsi.

    "Fa bene a preoccuparsi, nemmeno io ritenevo che fosse possibile una cosa simile"
    "Come scusa?" Satomi avvertì tutto lo stupore di quella parte nascosta nella sua mente, che era riuscita a recuperare dopo mesi di esperimenti, sfruttando sempre il suo dono.
    "Galatea sta affrontando qualcuno che nemmeno io pensavo potesse essere ancora vivo... Ero convinta di averla eliminata tantissimo tempo fa, nella nostra dimensione"
    "Quindi la conosci... Akane?"
    "Certamente. Riconoscerei quell'aura dovunque: siamo al cospetto della mia seconda figlia. O almeno, di ciò che ne è rimasto. Tempo addietro la utilizzai per stabilizzare e generare gli Eaters: i suoi poteri erano molto simili a quelli di Galatea, ma lei era dotata di una forma diversa di poteri legati alle piante. Era in grado di generare vita, di curare e ridare forma a ciò che era stato reciso o distrutto. Ecco perché ho utilizzato i suoi poteri per fare in modo che gli embrioni, se così possiamo chiamarli, degli Eaters composti da un mix di creature sopravvivessero. All'epoca non sapevo affatto che questo suo potere avesse degli effetti secondari non di poco conto
    "Stai dicendo che il potere di questa donna aveva degli effetti negativi? Beh, non mi stupisce, d'altronde si tratta di un potere decisamente avanzato"
    "Per ogni corpo o essere che curava, rigenerava e rimetteva in sesto, infatti, la sua stessa essenza vitale ne assorbiva il dolore ed il vissuto. Fra le sue piante risuonava, dunque, il dolore del corpo che lei stessa stava curando. E, di conseguenza, nella sua mente e nel suo corpo. Ora: tutto questo era sopportabile nel caso di una, due o poche persone. Guinevieve (questo è il suo nome, lo avevo scelto appositamente con un'altra G) era in grado di distribuire quel dolore nel tempo."
    "Immagino, però, che non avesse il tempo di farlo sotto le tue pressanti richieste"
    "Precisamente... Non vado fiera di quello che ho fatto, penso tu più di tutti possa sentirlo. All'epoca, il potere che avevo dentro di me era così potente da rendermi un essere totalmente alieno dalla razionalità e alle emozioni umane. Tutto quel dolore rese Guinevieve sempre più vicina al baratro della follia: iniziò ad avere visioni, incubi, dolori fisici. Anche il suo aspetto cambiò, a partire dal colore dei suoi occhi. Fui costretta ad allontanarla, non solo perché non disponeva più del suo potere così tanto utile ai miei scopi, ma perché quello stesso potere era mutato."
    "Mutato? In che cosa?"
    "In qualcosa che mai avrei potuto ritenere possibile: Guinevieve è ora in grado di proiettare tutto quel dolore nei suoi poteri. Si tratta di una sorta di empatia al contrario. Lei può sentire il dolore negli altri, da cosa è causato e da dove arriva. Ma il suo potere si è evoluto nella capacità di proiettare quello stesso dolore in illusioni. All'inizio erano semplici, rudimentali e basilari. Nel tempo sono cresciute a dismisura. Al punto che addirittura io ho dovuto provare ad eliminarla. Non riuscendoci, come possiamo chiaramente vedere"
    "Nemmeno tu sei riuscita ad eliminarla?"
    "Ero convinta di sì... Ma a quanto pare non è così"

    Satomi continuava ad avvicinarsi. In laboratorio era riuscita a collegarsi, tramite il computer principali, agli angoli più remoti e reconditi della sua mente. Il suo inconscio. Era sempre stata affascinata dalla mente umana e, proprio lì, aveva scoperto una cosa che mai si sarebbe aspettata di scoprire: la mente di Akane, il cui corpo si era sacrificato per salvarla, era ancora lì. Satomi era riuscita ad estrarne i frammenti e a ricomporli, creando una sorta di memoria interna che poteva farla funzionare. Rispetto a prima, però, le due menti non erano in conflitto e potevano comunicare. L'unica ad avere il controllo del corpo e della mente principale, però, era Satomi. Galatea ne era a conoscenza e, un paio di volte, aveva anche scelto di parlare con Akane. Senza perdonarla, ovviamente.

    "Galatea!" Urlò Satomi una volta raggiunta la sua compagna di avventure. Anne Redfox non sganciò lo sguardo dalla loro avversaria nemmeno per un istante: ne avvertiva tutta la potenza e la pericolosità. Ecco da dove erano arrivati i due gemelli: quale mostro era in grado di creare e manipolare la realtà in quel modo?

    "Non ti avvicinare Satomi! Dov'è Enma?"
    "Lui è.... Ecco.... Lui è rimasto dentro! C'era un tipo fortissimo e... Mi dispiace!"
    "COOOOSA?! " la fiamma della volontà della ragazza si era accesa di nuovo. "Fatti da parte, sorella! Non ho tempo da perdere con te!"

    Guinevieve si limitò a sorridere: "beh, che dire, non sei cambiata di una virgola". Con le mani sollevò leggermente la lunga gonna, per scendere gli scalini. Era dotata di una grazia fuori dal comune. Ogni suo movimento lasciava con il fiato sospeso. Una volta scesa, lasciò andare i lembi della gonna e allargò le braccia, senza perdere il suo sorriso. "Ti aspettavo da una vita! Quel ragazzo è destinato ad altre cose, non dovrai interferire. Soprattutto, non ne hai il diritto!" Mentre parlava, Galatea, Anne e Satomi si accorsero che l'intera zona aveva iniziato a cambiare. Una serie di ombre stavano uscendo dal terreno, l'orfanotrofio era sparito. Dalle buche aveva iniziato a fuoriuscire lava incandescente, il cui fumo creava dei piccoli banchi di nebbia.

    "Queste sono solo illusioni! Non cascateci"
    "Davvero, sorellina? Solo illusioni? E il dolore? Quello anche è un'illusione? Proprio come pensavo... Ti farò conoscere io il vero dolore adesso".

    Satomi si preparò alla battaglia, e così le altre due. Galatea, però, aveva la mente altrove. Cosa sarebbe accaduto ad Enma?
     
    Top
    .
15 replies since 25/9/2017, 21:31   225 views
  Share  
.
Top