[CONCLUSA] Le Vacanze di Sachika

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    (In questa narrazione, racconterò le vacanze di Yuki dal suo punto di vista, quindi l'io si riferirà a lei)




    SACHIKA KUROHIME


    Le Vacanze di Sachika

    Narrato; Parlato; Pensato, Parlato altrui

    Le vacanze erano l'ultimo ostacolo che si frapponeva fra me e la mia vita sociale, fra me e i miei futuri compagni di scuola. Dopo questo mese di chiusura del complesso Hakoniwa, la scuola alla quale avevo deciso di iscrivermi, avrei potuto finalmente iniziare a vivere. Non avendo ancora amici, decisi di andare al mare, nella nostra residenza estiva sulle spiagge di Okinawa. Così chiamamai mio padre per dirglielo e lui accettò dicendo soltanto: "Però non fare cose strane come invitare gente in casa nostra.". Informai i domestici, controllai gli orari degli aerei e iniziai a preparare la valigia. Di solito, a quanto mi sembra mi aver capito, le ragazze impiegano sempre un mucchio di tempo per preparare le valigie, ma io mi ritenevo abbastanza fortunata poiché non avevo questo problema: aprii l'armadio, presi i primi 8 vestiti estivi che trovai e li misi in valigia, poi presi 6 paia di scarpe, di cui 2 ballerine e 4 da ginnastica. Presi anche un paio di infradito per andare in spiaggia, 3 asciugamani, crema solare protezione 50+ (la mia pelle è molto chiara e se non la metto mi scotterei sicuramente), 4 paia di costumi, tra cui quel due pezzi nero che mi ero comprata la settimana prima, visto che l'idea di andare ad Okinawa balenava nella mia mente già allora. Ovviamente non sarei andata da sola: mio padre aveva incaricato la metà dei domestici della villa di seguirmi ad Okinawa, per occuparsi di me e delle faccende casalinghe. La spiaggia sulla quale sarei andata era una spiaggia privata e annessa direttamente alla residenza, quindi non avrei avuto la possibilità di incontrare altra gente, almeno lì. Partimmo il lunedì alle 6:24 dall'aeroporto di Tokyo e arrivammo ad Okinawa dopo 2 ore circa. La "Troupe" comprendeva 5 domestici e me, quindi non ci sarebbe bastato un solo Taxi, contando anche che c'erano anche tutti i bagagli; perciò ci dividemmo in 2 gruppi da 3 e prendemmo 2 taxi che ci portarono fin davanti ai cancelli della villa. Erano le 9 circa quando entrammo in casa: tutto era in perfetto ordine, solo che il tutto era un po' impolverato a causa del poco utilizzo (l'ultima pulizia generale era stata fatta fare da mio padre 3 mesi fa). Ma non mi preoccupai di questo per due motivi: 1) avevo con me 2 domestici che adoravano pulire da cima a fondo tutto ciò che era impolverato (meno male che esiste al mondo gente come loro, se no sarei davvero spacciata); 2) motivo più importante, io avrei passato la maggior parte del mio tempo in spiaggia, o facendo il bagno, o prendendo il sole, o leggendo oppure facendo passeggiate lungo la schiera di pini che delimitava la nostra spiaggia privata.
    Ovviamente avevo anche con me uno o due doken, non potrei mai trascurare l'allenamento, il Kendo era una delle poche cose che mi dava davvero soddisfazione nella mia vita allo stato attuale. Finalmente! Non so quanto mi è mancata questa spiaggia!. Entrai nella mia camera, posai la valigia e mi feci una doccia, per levarmi di dosso il sudore provocato dal viaggio (faceva molto caldo, anche se era mattina presto). L'acqua era fredda ed era piacevole e rinfrescante lasciarla scorrere sulla pelle, tant'è che rimasi circa mezz'ora sotto la doccia. Che bella sensazione. Una volta uscita mi asciugai per bene e indossai il costume, quello nero. Tirai fuori dalla valigia le infradito, 1 asciugamano e la crema solare, misi il tutto in uno zaino che si trovava nell'armadio. Ecco, ora sono pronta per la spiaggia! Uscii dalla stanza, avvisai i domestici e uscii dalla porta-finestra sul retro, quella che si affacciava direttamente sulla spiaggia e sul mare.
    " Io vado!!! A dopo!".
    Mi incamminai verso il gruppo di ombrelloni alla mia destra, che era la parte della spiaggia dedicata ai bagnati: c'erano un sacco di ombrelloni, sdraio, lettini, brandine, un campo da beach volley e uno da calcetto, insomma, di tutto e di più. Un giorno, quando avrò degli amici, mi piacerebbe poter passare del tempo qui con loro, questo posto sembra fatto apposta.... Presi un lettino e lo portai sotto l'ombrellone più vicino alla riva del mare; aprii l'ombrellone, sistemai il lettino e vi appoggiai sopra la borsa, dopodiché ne estrassi la crema solare e iniziai a spalmarmela sul corpo. Come al solito, il mio problema resta quello di spalmarmela per bene sulla schiena...Non mi va di chiamare uno di loro... pensai, riferendomi ai domestici. Cerco di spalmarmela il meglio possibile.... Ci misi un po', circa 10 minuti, volevo essere sicura di essermela spalmata ovunque. Non voglio avere seccature durante quella che è in un certo senso l'ultima vacanza della mia vita. Mi volsi a guardare il mare: come al solito era pulitissimo e non c'era nemmeno un filo di vento, il che lo faceva sembrare un enorme distesa blu quasi piatta, insomma, era uno spettacolo per gli occhi. Rimasi ad osservare quello spettacolo per qualche minuto, dopodiché mi diressi verso di esso. L'acqua era fredda. C'era da aspettarselo, dopotutto con il caldo che fa. Feci qualche passo, l'acqua mi arrivava ancora alle caviglie; proseguii ancora, fino a quando l'acqua non mi arrivava alle ginocchia. A quel punto pensai: O la va o la spacca! Mi buttai nell'acqua, riemersi quasi subito, gridando:
    "Ahh, come è fredda, brrrrr"
    Tremavo un pochino, così decisi di farmi una nuotatina, giusto per riscaldarmi un po', poi tornai verso riva, dove l'acqua era più bassa e mi sedetti sul fondale, mezza immersa nell'acqua, a osservare l'orizzonte. Quanti ricordi... Le poche vacanze che ho passato assieme ai miei genitori, saranno state 3 o 4 da quando sono nata, le abbiamo sempre passate qui, dove mia madre mi ha insegnato a nuotare e dove ho anche imparato a giocare a beach volley... I pochi momenti felici passati assieme ai miei genitori... Spero che tra un mese le cose cambino... Chissà che compagni avrò, chissà se riuscirò a trovare qualcuno che abiti vicino a casa mia, una migliore amica con la quale condividere i propri segreti, chissà chi avrò come compagna di stanza nei dormitori, ma soprattutto... riuscirò a farmi degli amici? Impacciata e poco esperta nei rapporti umani come sono, magari non mi vorranno, magari perché vengo da una famiglia ricca, potrei perfino essere vittima di bullismo... Ma ora non pensiamo a cose brutte, ricordati, Yuki: pensa positivo per vivere positivo! E soprattutto ora goditi questo posto fantastico!. Mi alzai e feci un'altra nuotata. Il mare era calmissimo e non si vedeva anima viva nel raggio di chilometri. Uscii dall'acqua e mi diressi verso il lettino. Controllai l'ora, erano le 11:32. È quasi ora di mangiare... Forse è meglio se mi avvio. Mi incamminai verso casa, tuttavia sentii dei rumori provenire dal fondo della spiaggia, dove c'era la recinzione che dava sulla strada del paese. Decisi di andare a vedere. Da lontano vidi che c'erano due ragazzi che stavano scavalcando la recinzione grazie ad una scala. Quel lato della strada è quasi sempre deserto, non mi sorprende che siano riusciti ad usare una scala... Mi avvicinai di più e vidi che erano un ragazzo e una ragazza:
    "Non ti preoccupare, Asuna, in questa casa non c'è mai nessuno..."
    "Sì, lo so, però..."
    "Non ti preoccupare, piuttosto, hai portato l'asciugamano?"
    "Certo che si.."
    Tirò fuori l'asciugamano dalla borsa tracolla e insieme al ragazzo lo sistemarono per bene sulla spiaggia. Appena terminata l'operazione, il ragazzo saltò addosso alla ragazza che si era sdraiata sul telo e iniziò a baciarla, dapprima sul collo poi sulla bocca. Nel frattempo le sue mani iniziarono a scendere verso il costume che le copriva i seni e verso le mutandine. A quel punto urlai da lontano: "Ehi, voi! Che cosa ci fate in casa mia?!"
    I due trasalirono e gridarono per lo spavento, guardandosi attorno. La ragazza spinse via il ragazzo.
    "Kirito! Avevi detto che non c'era nessuno! Mi fai fare sempre queste figure!"
    "Di solito non c'è mai nessuno! E poi sei tu che hai detto "Mi piacerebbe fare l'amore sulla spiaggia"!"
    "Kirito, sei uno stupido!"
    Gli tirò uno schiaffo
    "E va bene, me lo sono meritato, ma ora... Run for your life!!"
    Corsero il più velocemente possibile verso la scala e in men che non si dica erano di nuovo dall'altra parte, sulla strada.
    Ma guarda questi.. Entrare nelle case altri solo per fare sesso... Che gente... poi scoppiai a ridere. Parlo io che non ho praticamente mai avuto un amico! Su forza, è ora di rientrare, voglio farmi una doccia prima di pranzo!.
    Rientrai e trovai i domestici intenti a preparare il pranzo.
    "Oh, è rientrata giusto in tempo, signorina. Stavo per venire a chiamarla. Immagino voglia farsi una doccia prima di pranzo..."
    "Già, hai indovinato, Tatsugi" dissi, sorridendogli.
    "Come immaginavo, la conosco troppo bene, signorina. Tanto ci vorranno ancora una decina di minuti prima che sia pronto, andate pure."
    "Grazie mille ♫"
    Mi diressi verso il bagno, mi tolsi il costume ed entrai nella doccia. Ahh, una bella doccia rinfrescante dopo una mattinata così è l'ideale!. Rimasi circa 10 minuti, uscii e mi vestii, dopodiché tornai nella sala da pranzo, dove pranzai assieme a coloro che per me erano la mia famiglia, coloro che ho sempre avuto accanto.


    lDsZL2K

    Età: 18
    Sesso: femminile
    Classe: 3^ - s11
    Club: Kendo
    Ruolo: Studentessa
    Interessi: Kendo
    Livello: 5
    Mentalità: Abnormal


    Abilità:
    È molto brava ad entrare in sintonia con gli altri, soprattutto se sono persone che conosce bene o alle quali vuole bene, visto che i suoi genitori sono al lavoro per la maggior parte della giornata e che non ha ne fratelli ne sorelle. Inoltre è dotata di riflessi portentosi, in grado di renderla una campionessa nel Kendo, sport che pratica fin da piccola. La maggior parte delle volte si fa guidare da essi ma non ci fa affidamento in maniera morbosa in modo che se un giorno non potesse contare su i suoi riflessi riuscirebbe comunque a cavarsela.


    Anormalità

    My body is a weapon(Super-Anormalità):
    grazie ad essa sachika è in grado di cambiare la forma della sua spada da allenamento e tramutarla in una qualunque altra arma bianca e da fuoco, a suo piacimento e quante volte vuole, potendo perfino arrivare a trentuplicare il numero delle armi originale che possiede, sia durante un attacco che in qualunque altro momento. Può anche creare armi derivanti dagli Anime e Manga che ha visto, emulandone alla perfezione la forma, la forza e le abilità. Può controllare le armi con i movimenti delle braccia e può controllarle fino ad una distanza massima di 50 metri. Ovviamente grazie ad essa riesce anche a copiare gli attacchi derivanti da ogni singola arma che utilizza. In più può trasformare la sua spada anche a distanza. Oltre all'arma, sachika è anche in grado di modificare gli abiti che indossa e trasformarli in armature varie; anche in questo caso può creare armi derivanti dagli Anime che ha visto, emulandone nuovamente forma, caratteristiche e abilità. Può cambiare armatura in qualunque momento, anche mentre sta subendo un attacco, visto che impiega 1 secondo a cambiarla (idem per le armi).

    Omnivision(Super-Anormalità suprema):

    Con questa, sachika riesce ad entrare in simbiosi perfetta con la persone a cui tiene, condividendo con loro emozioni e dati sensoriali, permettendo a lei e agli altri (fino ad un massimo di 6 persone, lei compresa) di condividere sentimenti, emozioni, conoscenze, udito, vista, gusto, tatto e olfatto. Più la persona (se usa il potere su un solo individuo) o il gruppo (se lo usa su più individui) è affiatato più aumenta il potenziale di questa anormalità, fino ad arrivare ai massimi livelli, dove si ho un campo visivo di 360°, un raggio olfattivo e uditivo di 300 metri, un gusto e un tatto super sviluppati, dove si può persino "scrutare" nella mente e nei ricordi dell'altro o degli altri. Concede anche alle persone messe in contatto di parlare telepaticamente per un raggio di 300 metri e ai massimi livelli di sentire i pensieri dell'altro o degli altri.

    My Wings(Anormalità Biologica)
    sachika può far spuntare due ali da farfalla sulla schiena che le permettono di volare.


    Background

    È la prima e unica figlia dei cogniugi Kurohime, ricca famiglia originaria di Nagasaki. La madre è una prestigiosa stilista e possiede un'azienda leader nel settore della moda; il padre invece è sempre stato ossessionato dai samurai e dalle spade, tanto che lo hanno soprannominato Hattori Hanzo, perciò gestisce un negozio di armi famoso in tutto il Giappone. A causa dei loro lavori non hanno potuto passare molto tempo con la figlia, che trascorreva la maggior parte delle giornate con la tata nella villa di famiglia su una collina fuori città. La villa era così grande e bella, ma alla piccola Yuki non è ai piaciuta; l'avrebbe volentieri barattata con la compagnia dei propri genitori. Essendo anche fuori città non aveva nemmeno molti bambini con cui potesse giocare, quindi la sua infanzia l'ha passata da sola. Iniziò poi a frequentare l'asilo, ma essendo un asilo molto prestigioso e costoso, i bambini erano tutti viziati, sbruffoni ed egoisti; lei non riuscì a fare amicizia con nessuno di loro, tranne con un ragazzino ribelle con i capelli neri che si iscrisse poco dopo di lei. Lui non era viziato con gli altri: era gentile, simpatico e disponibile e fecero subito amicizia. Il ragazzino godeva anche di una certa indipendenza e ogni tanto riusciva ad andare a trovarla a casa sua, nella villa. Con lui guardò il suo primo anime e si appassionò al genere. Poi un giorno egli smise di andare a scuola; gli insegnanti dissero che i genitori lo avevano trasferito altrove dopo i numerosi richiami mandatigli per il suo comportamento a scuola. Da allora non lo vide più. Si sentiva sempre più sola, a tal punto che si mise a guardare quanti più anime poteva, per passare il tempo, per provare quelle emozioni che nella vita le erano state precluse. I suoi genitori la iscrissero poi ad una scuola elementare prestigiosa, ma lei rifiutò di andarci; non voleva fare la stessa fine dell'asilo, perciò volle frequentare una scuola pubblica. I suoi non vollero, così la affidarono ad un insegnante privato, con il quale studiò per tutto il periodo delle elementari e delle medie. Ovviamente lei studiava, però non le piaceva, soprattutto perché mancava tutta la parte divertente della scuola, ovvero l'andare a scuola e i compagni e gli amici. In quel periodo iniziò anche ad interessarsi al Kendo, cosa che al padre piacque molto e per questo fece tutto il possibile affinché la figlia potesse avere degli ottimi insegnanti. Era molto brava, tanto che vinse anche un torneo nazionale. Però in cuor suo avrebbe tanto voluto avere degli amici e magari anche un ragazzo, perciò si iscrisse ad università. Si stava trovando bene, ma suo padre fu costretto a cambiare città a causa del lavoro, costringendo anche la famiglia intera a trasferirsi e lasciando di nuovo la povera e bellissima Yuki da sola. Ma lei non si perse d'animo e si iscrisse alla Hakoniwa, una gran bella università vicino alla città nella quale si erano trasferiti. Riuscì ad entrare e aspettava con ansia il primo giorno, pronta per la seconda volta a ricominciare da capo, a crearsi delle vere e sincere amicizie, ad iscriversi al club di kendo, a iniziare a vivere la propria vita



    Edited by ¬SasoRi - 23/6/2015, 00:11
     
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    SACCHIYUKI KUROHIME


    Le Vacanze di Sacchiyuki

    Narrato; Parlato; Pensato, Parlato altrui

    Dopo pranzo decisi di recarmi nuovamente in spiaggia, per leggermi qualcosa sdraiata su un lettino sotto l'ombrellone. Il tempo era perfetto, non faceva ne troppo freddo ne troppo caldo e, contrariamente alla mattina, soffiava un lieve venticello fresco che rendeva il tutto ancora più piacevole. Iniziai a leggere, ma a causa del tempo perfetto e dell'abbiocco pomeridiano dopo un così buon pasto mi addormentai. Mi risvegliai qualche ora dopo perché un gattino mi era salito sulla schiena. Mi alzai e lui scappò. Dopodiché notai che il cielo si stava rannuvolando, così decisi di entrare in casa. Credo che domani non potrò ne fare il bagno ne prendere il sole... Beh vorrà dire che mi allenerò un po', tanto abbiamo un bel portico dove posso farlo anche in caso piovesse, quindi... La sera rimasi in camera a guardarmi qualche anime. Durante la notte però non piovette e la mattina seguente il cielo era tornato nuovamente limpido.
    La mattina seguente mi svegliai verso le 10. Mi affacciai alla finestra e notai che non c'era nemmeno una nuvola nel cielo. Beh, meglio così, anche se ho deciso che oggi mi allenerò comunque.
    Quindi andai in bagno, mi vestii con un paio di pantaloncini corti che mi permettevano di muovermi più liberamente e una t-shirt sempre per lo stesso motivo. Entrai nella sala da pranzo e vidi la colazione pronta sul tavolo.
    "Caspita come siete previdenti! Grazie mille ♫"
    "È il nostro dovere, signorina."
    "Oh insomma, ragazzi! Non siate sempre così formali! In fondo ci conosciamo da una vita.."
    Mangiai e avvisai che andavo sotto il portico vicino alla strada a fare un po' di allenamento di Kendo. Presi il mio doken e mi avviai. Il tempo anche oggi era molto caldo e si faceva fatica a stare al sole. Per fortuna che c'è il vialetto coperto. Il portico si trovava verso la fine della nostra proprietà, al confine con la strada e attaccata ad un parco giochi, separati solo dalla recinzione. C'erano sempre un sacco di bambini e ragazzi che giocavano lì. Per un momento pensai di andare a farci un salto, ma non volevo disobbedire a mio padre, specialmente ora. Quindi iniziai ad allenarmi. Potevo già muovere la gamba destra a mio piacimento e la cosa destava in me un senso di piacevolezza ma anche di stupore. Poi ripensai bene alle parole di mio padre: In realtà mi ha solo detto di non invitare gente a casa... Quindi io teoricamente posso uscire e andare al parco sempre se ipoteticamente non invito nessuno.... Così scavalcai la recinzione e mi diressi verso il parco: mi sedetti su una panchina per guardare alcuni bambini giocare sugli scivoli. Ahhh dev'essere bello avere qualcuno con cui giocare.... Poi ad un certo punto vidi le madri andare a prendere i loro bambini e farfugliare qualcosa sull'arrivo di un ragazzo. Mi guardai attorno: se ne erano andati quasi tutti ma poi sentii delle grida provenire dall'altra parte del parco. Corsi in quella direzione e vidi un ragazzo con i capelli rossi che stava malmenando 2 o 3 altri ragazzi.
    "Allora, piccoli infami, me li date i vostri soldi o ve li devo prendere con la forza?" disse il rosso.
    Nessuna risposta. Li calciò, o almeno sembrava che li stesse calciando, ma notai subito che in realtà non era lui, ma un cane. Ma che diavolo... Così, ancora prima di rendermi conto di quello che stavo per fare mi rivelai e dissi a gran voce:
    "Lascia stare quei ragazzi!" ero pure in una posa figa, sembravo una protagonista di un anime arrivata a salvare i suoi amici.
    "No, non ti intromette! Altrimenti farà del male anche a te..." disse uno dei ragazzi.
    "Taci tu! Tanto oramai è troppo tardi" rispose il rosso.
    "Ti ripeto, lasciali stare o te la vedrai con me!"
    "Non preoccuparti per loro, carina! Pensa piuttosto a te stessa!"

    Mi corse incontro ad una velocità impressionante e stava per colpirmi con un pugno in faccia. Ma io non sono mica una principiante!. Estrassi rapidissimamente il doken dalla borsa e parai il suo pungo; tuttavia dal suo sguardo sembrava soddisfatto. Poco dopo venni colpita all'addome dal cane di prima, che mi aveva caricato e colpito con una testata. Caddi a terra, il cane si fiondò su di me per azzannarmi: l'unica cosa che mi venne in mente in quel momento fu l'utilizzo di uno dei miei poteri anormali; in men che non si dica stavo indossando l'armatura del Re Nero. Il cane azzannò l'armatura e si rompette i denti; scappò via ululando di dolore.
    Mi rialzai.
    "Come ti permetti di fare del male al mio cane? Brutta..."
    Improvvisamente, il cielo si oscurò. Guardai verso l'alto e vidi che tutti gli uccelli delle zone vicine si erano riuniti in un unico stormo e stavano puntando a me! Pff, questo non è certo un problema!. Il mio doken si trasformò in quella spada e nel frattempo sussurrai:
    "Senbonzakura Kageyoshi"
    L'arma di sparpagliò nell'aria sottoforma di milioni di petali di rosa. Mi perdonino quei poveri animali, ma non mi è venuto in mente null'altro... Tutti i petali si diressero verso lo stormo gigantesco, abbattendo tutti gli uccelli, che caddero come se fossero pioggia sulla città, tra lo stupore dei passanti.
    Anche il rosso dapprima rimase stupito, poi sollevò lo sguardo al cielo in una risata quasi malvagia (?).
    "Muhahaha! Finalmente un degno avversario!"
    Nel frattempo si stava radunando un sacco di gente attorno al parco. È meglio che me ne vada e in fretta anche, qui mi conoscono tutti come figlia del famoso Hattori Hanzo e se lo viene a sapere mio padre... . I miei vestiti e il doken tornarono normali e corsi via velocissimamente, quasi nessuno mi vide. Non so più che cosa successe dopo, ne al ragazzo ne in città. Io ero di nuovo sotto il porticato. Mi sa che la voce si diffonderà presto.. Non mi conviene restare qua.... Tornai di corsa in casa.
    "Larry, Yuuko, Mio, Kaori, Luca! È successo qualcosa di molto strano in città! L'ho visto mentre mi allenavo; una pioggia di uccelli si è riversata sulle case e sulle strade! Io ho paura... Torniamo a casa, per favore!"
    "Ma signorina, siamo qui soltanto da un giorno.. Non so se ci sono degli aerei..."
    "Chiamo papà e gli dico di mandarci il jet, tanto a casa c'è Rito-san, quindi..."
    "Come vuole lei, signorina"

    Chiamai mio padre, gli spiegai la situazione (ovviamente la stessa che avevo spiegato ai domestici e lui acconsentì a mandare il jet, tuttavia sarebbe arrivato verso sera, quindi fino ad allora sarei dovuta rimanere ben nascosta in casa. Cavolo però, mi sono rovinata la vacanza....


    lDsZL2K

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    Club: Kendo
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    Livello: 5
    Mentalità: Abnormal


    Abilità:
    È molto brava ad entrare in sintonia con gli altri, soprattutto se sono persone che conosce bene o alle quali vuole bene, visto che i suoi genitori sono al lavoro per la maggior parte della giornata e che non ha ne fratelli ne sorelle. Inoltre è dotata di riflessi portentosi, in grado di renderla una campionessa nel Kendo, sport che pratica fin da piccola. La maggior parte delle volte si fa guidare da essi ma non ci fa affidamento in maniera morbosa in modo che se un giorno non potesse contare su i suoi riflessi riuscirebbe comunque a cavarsela.


    Anormalità

    My body is a weapon(Super-Anormalità):
    grazie ad essa Sacchiyuki è in grado di cambiare la forma della sua spada da allenamento e tramutarla in una qualunque altra arma bianca e da fuoco, a suo piacimento e quante volte vuole, potendo perfino arrivare a trentuplicare il numero delle armi originale che possiede, sia durante un attacco che in qualunque altro momento. Può anche creare armi derivanti dagli Anime e Manga che ha visto, emulandone alla perfezione la forma, la forza e le abilità. Può controllare le armi con i movimenti delle braccia e può controllarle fino ad una distanza massima di 50 metri. Ovviamente grazie ad essa riesce anche a copiare gli attacchi derivanti da ogni singola arma che utilizza. In più può trasformare la sua spada anche a distanza. Oltre all'arma, Sacchiyuki è anche in grado di modificare gli abiti che indossa e trasformarli in armature varie; anche in questo caso può creare armi derivanti dagli Anime che ha visto, emulandone nuovamente forma, caratteristiche e abilità. Può cambiare armatura in qualunque momento, anche mentre sta subendo un attacco, visto che impiega 1 secondo a cambiarla (idem per le armi).

    Omnivision(Super-Anormalità suprema):

    Con questa, Sacchiyuki riesce ad entrare in simbiosi perfetta con la persone a cui tiene, condividendo con loro emozioni e dati sensoriali, permettendo a lei e agli altri (fino ad un massimo di 6 persone, lei compresa) di condividere sentimenti, emozioni, conoscenze, udito, vista, gusto, tatto e olfatto. Più la persona (se usa il potere su un solo individuo) o il gruppo (se lo usa su più individui) è affiatato più aumenta il potenziale di questa anormalità, fino ad arrivare ai massimi livelli, dove si ho un campo visivo di 360°, un raggio olfattivo e uditivo di 300 metri, un gusto e un tatto super sviluppati, dove si può persino "scrutare" nella mente e nei ricordi dell'altro o degli altri. Concede anche alle persone messe in contatto di parlare telepaticamente per un raggio di 300 metri e ai massimi livelli di sentire i pensieri dell'altro o degli altri.

    My Wings(Anormalità Biologica)
    Sacchiyuki può far spuntare due ali da farfalla sulla schiena che le permettono di volare.


    Background

    È la prima e unica figlia dei cogniugi Kurohime, ricca famiglia originaria di Nagasaki. La madre è una prestigiosa stilista e possiede un'azienda leader nel settore della moda; il padre invece è sempre stato ossessionato dai samurai e dalle spade, tanto che lo hanno soprannominato Hattori Hanzo, perciò gestisce un negozio di armi famoso in tutto il Giappone. A causa dei loro lavori non hanno potuto passare molto tempo con la figlia, che trascorreva la maggior parte delle giornate con la tata nella villa di famiglia su una collina fuori città. La villa era così grande e bella, ma alla piccola Yuki non è ai piaciuta; l'avrebbe volentieri barattata con la compagnia dei propri genitori. Essendo anche fuori città non aveva nemmeno molti bambini con cui potesse giocare, quindi la sua infanzia l'ha passata da sola. Iniziò poi a frequentare l'asilo, ma essendo un asilo molto prestigioso e costoso, i bambini erano tutti viziati, sbruffoni ed egoisti; lei non riuscì a fare amicizia con nessuno di loro, tranne con un ragazzino ribelle con i capelli neri che si iscrisse poco dopo di lei. Lui non era viziato con gli altri: era gentile, simpatico e disponibile e fecero subito amicizia. Il ragazzino godeva anche di una certa indipendenza e ogni tanto riusciva ad andare a trovarla a casa sua, nella villa. Con lui guardò il suo primo anime e si appassionò al genere. Poi un giorno egli smise di andare a scuola; gli insegnanti dissero che i genitori lo avevano trasferito altrove dopo i numerosi richiami mandatigli per il suo comportamento a scuola. Da allora non lo vide più. Si sentiva sempre più sola, a tal punto che si mise a guardare quanti più anime poteva, per passare il tempo, per provare quelle emozioni che nella vita le erano state precluse. I suoi genitori la iscrissero poi ad una scuola elementare prestigiosa, ma lei rifiutò di andarci; non voleva fare la stessa fine dell'asilo, perciò volle frequentare una scuola pubblica. I suoi non vollero, così la affidarono ad un insegnante privato, con il quale studiò per tutto il periodo delle elementari e delle medie. Ovviamente lei studiava, però non le piaceva, soprattutto perché mancava tutta la parte divertente della scuola, ovvero l'andare a scuola e i compagni e gli amici. In quel periodo iniziò anche ad interessarsi al Kendo, cosa che al padre piacque molto e per questo fece tutto il possibile affinché la figlia potesse avere degli ottimi insegnanti. Era molto brava, tanto che vinse anche un torneo nazionale. Però in cuor suo avrebbe tanto voluto avere degli amici e magari anche un ragazzo, perciò si iscrisse ad università. Si stava trovando bene, ma suo padre fu costretto a cambiare città a causa del lavoro, costringendo anche la famiglia intera a trasferirsi e lasciando di nuovo la povera e bellissima Yuki da sola. Ma lei non si perse d'animo e si iscrisse alla Hakoniwa, una gran bella università vicino alla città nella quale si erano trasferiti. Riuscì ad entrare e aspettava con ansia il primo giorno, pronta per la seconda volta a ricominciare da capo, a crearsi delle vere e sincere amicizie, ad iscriversi al club di kendo, a iniziare a vivere la propria vita

     
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    Le Vacanze di Sacchiyuki

    Narrato; Parlato; Pensato, Parlato altrui

    Erano quasi le 19 e non ero ancora uscita da camera mia. Di lì a poco sarebbe arrivato il jet, quindi avevamo preparato le valigie e chiamato un taxi. Vorrei andare a salutare la spiaggia.... Così decisi di uscire. Arrivai sulla spiaggia: la vista era meravigliosa: nella penombra in spiaggia c'era un'atmosfera magica, la luna piena che si rifletteva nell'acqua del mare, non un filo di vento. Mentre ero immersa nell'atmosfera, vidi un gatto vicino al bagnasciuga. Mi avvicinai ma il gatto scappò via, così cercai di inseguirlo e mi allontanai da casa. Ad un certo punto si fermò di colpo e si girò verso di me, emettendo un forte miagolio. All'improvviso vidi qualcosa nel cielo e si stava avvicinando: era un'aquila e stava trasportando una persona. Dopo qualche secondo vidi con chiarezza chi essa fosse: era il tizio con i capelli rossi di oggi pomeriggio! Ma che diavolo vuole! Spero non voglia combattere qui!
    Arrivato quasi a terra, l'aquila mollò la presa e il rosso mise piede sulla spiaggia.
    "Ehila! Quanto tempo, piccola impertinente! Io e te abbiamo ancora un conto in sospeso da regolare!"
    "Spero solo che tu stia scherzando! Come potrei mai lottare qui?!"
    "Non ti preoccupare, questa volta pensavo di utilizzare un'isoletta sperduta che si trova proprio da queste parti. Ho anche preparato la moto d'acqua per te" disse lui, indicando un oggetto sul mare nascosto vicino agli scogli.
    "Ah! Di certo non userò mai quella cosa, chissà che cosa le hai fatto... Sai, non ti ritengo esattamente la persona più onesta di questo mondo..."
    "Ahhh, peccato, allora penso che ti potrò far usare.."
    Non ce ne è alcun bisogno... Posso arrivarci benissimo da sola detto questo, comparirono due bellissime ali da farfalla sulla mia schiena.
    "Oh oh! C'era da aspettarselo da una come te... Allora seguimi! Muhahaha"
    Utilizzò di nuovo l'aquila per spiccare il volo e si diresse verso il mare aperto e io lo seguii.

    Atterrammo sulla spiaggia dell'isola, vicino alla foresta; dall'alto avevo potuto constatare che era disabitata, visto la mancanza di edifici. Questo mi faciliterà molto le cose.
    "Eccomi, sto arrivando!" disse, partendo alla carica.
    "Gli attacchi frontali con me non funzionano!" risposi prontamente, indossando l'armatura del Re Nero e preparandomi a parare il colpo.
    All'ultimo si spostò verso destra e l'aquila mi attaccò dall'alto. Sei prevedibile. Mi preparai a schivare i colpi, quando all'improvviso spuntò fuori dalla foresta un elefante che mi colpì con una testata con la rincorsa. Il colpo fu così potente da spedirmi nel mare e da farmi schiantare contro il fondale. Mi fece molto male, tuttavia sia grazie all'armatura che all'acqua le ferite erano lievi e superficiali. Dannazione, sono stata una stupida! Si era preparato il terreno di battaglia!
    "Nerina, ti piace il mio animaletto? Benvenuta nel mio zoo! Shishishishi"
    "Non pensare di aver vinto solo perché hai il campo di battaglia dalla tua!" esclamai, uscendo dall'acqua.
    Rimasi a mezz'aria, puntai alla spiaggia:
    "Vorpal Strike!"
    Dal mio braccio destro partì un raggio di luce viola diretto verso di loro.
    "Ah, non penserai mica che io stia fermo a farmi colpire!" disse il rosso, facendo un grandissimo balzo indietro e facendolo compiere anche ai suoi due animali. Il Vorpal Strike colpì così il terreno, in particolar modo la sabbia, tirando su un grande polverone. A quel punto mi fiondai velocissima in mezzo ad esso e trasformai il doken che avevo legato in vita. Pensi che darebbe bastato un attacco che avrebbe stordito i suoi animali, senza che ci fosse la necessità di ucciderli. Così ecco pronta una spada con un anello incastonato nell'elsa.
    "Nake, Suzumushi" Si diffuse nell'aria un suono molto particolare che fece svenire gli animali.
    Pensavo che oramai fosse fatta quando dal polverone sbucò il rosso gridando:
    "Pensi davvero che basti questa sciocchezza per mettermi al tappeto?" Che ingenua! Shishishishishi
    Mi colpì la spada, facendomela volare via cadde qualche decina di metri più in là, conficcata nella sabbia.
    "Pensavi davvero che fossi così sciocco da non aver capito che il tuo potere risiede in quella spada?!"
    Preparò un alto pugno; non avevo altra scelta...
    "Death by embrassing"
    Le lame dell'armatura si illuminarono, pronte a tagliare il bersaglio. Lui se ne accorse in tempo e riuscì a fare un altro grande salto all'indietro riuscendo a schivare l'attacco.
    "Uh hu, è così hai deciso di fare sul serio, eh? Bene, ora è il mio turno!"
    Appoggiò la mano sul vicino elefante, che si illuminò e dopo qualche secondo sparì; in compenso il rosso aveva in mano una spada grigia molto grande ma anche molto strana, non riuscivo a capirne l'utilità, visto che era troppo grossa per essere usata in battaglia. Ma non ebbi molto tempo per pensarci: lui puntò la spada per terra, iniziarono a comparire dei cannoni nascosti nell'arma. Ohh, dunque non è una spada.
    Senza la tua spada ti sarà impossibile fermare tutte le 666 zanne di elefante che stanno per esserti sparate addosso da tutti i lati! Shishishishishishi Mi hai fatto sudare ma alla fine ho vinto io!
    "Tu pensi di sapere tutto, ma non è così..." barbottai a voce bassa.
    "Eh, che cosa hai detto, maledetta? Stai forse farfugliando le tue ultime parole?!"
    Non risposi.
    "Ohi! Rispondimi!"
    Non risposi.
    Lui si infuriò.
    "Bene, ora dimmi addio!"
    Il cannone iniziò a sparare le zanne, ma non ebbe tempo di spararle tutte. La mia spada stava volando verso esso e poco prima dell'impatto si trasformò in una spada enorme, frantumando il cannone. Le zanne che erano già partire le bloccai grazie ad altre copie di quella spada gigante. Lì dove fino a poco fa c'era la sua arma ricomparve l'elefante, sempre svenuto
    Tch! Ne tiri sempre fuori una nuova, eh!
    "È finita ora, tornatene a casa"
    Mi voltai e feci per volare verso la spiaggia di casa mia.
    "Muhaha se pensi che sia finita qui ti sbagli di grosso! Poverina, non sai quello che ti aspetta!"
    Dalla foresta si levarono numerosissimi ruggiti, ma non erano ruggiti normali, sembravano quasi provenire da una creatura sconosciuta. In men che non si dica sbucarono dalla foresta un sacco di felini, almeno una centinaia. Però hanno qualcosa di strano... Li osservai meglio: sembravano leoni, ma allo stesso tempo presentavano il caratteristico manto a strisce delle tigri e come se non bastasse sembrava che fossero pure protetti da un'armatura.
    "Ecco un paio di esemplari del mio piccolo tesoro! Le ligri da battaglia! Per anni ho cercato di far nascere questa specie quasi invincibile e una volta riuscito nel mio intento, ne ho creato un esercito! Shishishishi"
    Però non sanno volare... Spiccai il volo, ma rimasi a bassa quota. Poi all'improvviso anche il rosso prese il volo: rimasi di stucco. Mentre stava per fiondarsi su di me vidi con la coda dell'occhio che anche le ligri stavano iniziando a volare. Non ho altra scelta... Colpii alla testa il ragazzo, che per lo stupore e a causa dei danni subiti cadde in mare. ORA!
    Trasformai la mia spada nel Cannone Elettromagnetico.


    Sparai all'isola, chiudendo gli occhi. Il colpo che uscì da quel cannone rase al suolo tutta la foresta e rocce dell'isola, nonché uccise qualunque forma di vita presente sulla stessa. Lo feci a malincuore dato che avrei preferito non uccidere nessuno, ma la situazione stava per sfuggirmi di mano e non avevo altra scelta. Il rosso era sopravvissuto poiché lo avevo buttato in acqua ad una distanza di sicurezza dall'isola.
    Bene, ora è meglio che ritorni, altrimenti se non mi trovano chi lo sente papà... Mi avviai verso la spiaggia; atterrai e corsi verso casa mia. Per fortuna non era ancora ora di partire.



    lDsZL2K

    Età: 18
    Sesso: femminile
    Classe: 3^ - s11
    Club: Kendo
    Ruolo: Studentessa
    Interessi: Kendo
    Livello: 5
    Mentalità: Abnormal


    Abilità:
    È molto brava ad entrare in sintonia con gli altri, soprattutto se sono persone che conosce bene o alle quali vuole bene, visto che i suoi genitori sono al lavoro per la maggior parte della giornata e che non ha ne fratelli ne sorelle. Inoltre è dotata di riflessi portentosi, in grado di renderla una campionessa nel Kendo, sport che pratica fin da piccola. La maggior parte delle volte si fa guidare da essi ma non ci fa affidamento in maniera morbosa in modo che se un giorno non potesse contare su i suoi riflessi riuscirebbe comunque a cavarsela.


    Anormalità

    My body is a weapon(Super-Anormalità):
    grazie ad essa Sacchiyuki è in grado di cambiare la forma della sua spada da allenamento e tramutarla in una qualunque altra arma bianca e da fuoco, a suo piacimento e quante volte vuole, potendo perfino arrivare a trentuplicare il numero delle armi originale che possiede, sia durante un attacco che in qualunque altro momento. Può anche creare armi derivanti dagli Anime e Manga che ha visto, emulandone alla perfezione la forma, la forza e le abilità. Può controllare le armi con i movimenti delle braccia e può controllarle fino ad una distanza massima di 50 metri. Ovviamente grazie ad essa riesce anche a copiare gli attacchi derivanti da ogni singola arma che utilizza. In più può trasformare la sua spada anche a distanza. Oltre all'arma, Sacchiyuki è anche in grado di modificare gli abiti che indossa e trasformarli in armature varie; anche in questo caso può creare armi derivanti dagli Anime che ha visto, emulandone nuovamente forma, caratteristiche e abilità. Può cambiare armatura in qualunque momento, anche mentre sta subendo un attacco, visto che impiega 1 secondo a cambiarla (idem per le armi).

    Omnivision(Super-Anormalità suprema):

    Con questa, Sacchiyuki riesce ad entrare in simbiosi perfetta con la persone a cui tiene, condividendo con loro emozioni e dati sensoriali, permettendo a lei e agli altri (fino ad un massimo di 6 persone, lei compresa) di condividere sentimenti, emozioni, conoscenze, udito, vista, gusto, tatto e olfatto. Più la persona (se usa il potere su un solo individuo) o il gruppo (se lo usa su più individui) è affiatato più aumenta il potenziale di questa anormalità, fino ad arrivare ai massimi livelli, dove si ho un campo visivo di 360°, un raggio olfattivo e uditivo di 300 metri, un gusto e un tatto super sviluppati, dove si può persino "scrutare" nella mente e nei ricordi dell'altro o degli altri. Concede anche alle persone messe in contatto di parlare telepaticamente per un raggio di 300 metri e ai massimi livelli di sentire i pensieri dell'altro o degli altri.

    My Wings(Anormalità Biologica)
    Sacchiyuki può far spuntare due ali da farfalla sulla schiena che le permettono di volare.


    Background

    È la prima e unica figlia dei cogniugi Kurohime, ricca famiglia originaria di Nagasaki. La madre è una prestigiosa stilista e possiede un'azienda leader nel settore della moda; il padre invece è sempre stato ossessionato dai samurai e dalle spade, tanto che lo hanno soprannominato Hattori Hanzo, perciò gestisce un negozio di armi famoso in tutto il Giappone. A causa dei loro lavori non hanno potuto passare molto tempo con la figlia, che trascorreva la maggior parte delle giornate con la tata nella villa di famiglia su una collina fuori città. La villa era così grande e bella, ma alla piccola Yuki non è ai piaciuta; l'avrebbe volentieri barattata con la compagnia dei propri genitori. Essendo anche fuori città non aveva nemmeno molti bambini con cui potesse giocare, quindi la sua infanzia l'ha passata da sola. Iniziò poi a frequentare l'asilo, ma essendo un asilo molto prestigioso e costoso, i bambini erano tutti viziati, sbruffoni ed egoisti; lei non riuscì a fare amicizia con nessuno di loro, tranne con un ragazzino ribelle con i capelli neri che si iscrisse poco dopo di lei. Lui non era viziato con gli altri: era gentile, simpatico e disponibile e fecero subito amicizia. Il ragazzino godeva anche di una certa indipendenza e ogni tanto riusciva ad andare a trovarla a casa sua, nella villa. Con lui guardò il suo primo anime e si appassionò al genere. Poi un giorno egli smise di andare a scuola; gli insegnanti dissero che i genitori lo avevano trasferito altrove dopo i numerosi richiami mandatigli per il suo comportamento a scuola. Da allora non lo vide più. Si sentiva sempre più sola, a tal punto che si mise a guardare quanti più anime poteva, per passare il tempo, per provare quelle emozioni che nella vita le erano state precluse. I suoi genitori la iscrissero poi ad una scuola elementare prestigiosa, ma lei rifiutò di andarci; non voleva fare la stessa fine dell'asilo, perciò volle frequentare una scuola pubblica. I suoi non vollero, così la affidarono ad un insegnante privato, con il quale studiò per tutto il periodo delle elementari e delle medie. Ovviamente lei studiava, però non le piaceva, soprattutto perché mancava tutta la parte divertente della scuola, ovvero l'andare a scuola e i compagni e gli amici. In quel periodo iniziò anche ad interessarsi al Kendo, cosa che al padre piacque molto e per questo fece tutto il possibile affinché la figlia potesse avere degli ottimi insegnanti. Era molto brava, tanto che vinse anche un torneo nazionale. Però in cuor suo avrebbe tanto voluto avere degli amici e magari anche un ragazzo, perciò si iscrisse ad università. Si stava trovando bene, ma suo padre fu costretto a cambiare città a causa del lavoro, costringendo anche la famiglia intera a trasferirsi e lasciando di nuovo la povera e bellissima Yuki da sola. Ma lei non si perse d'animo e si iscrisse alla Hakoniwa, una gran bella università vicino alla città nella quale si erano trasferiti. Riuscì ad entrare e aspettava con ansia il primo giorno, pronta per la seconda volta a ricominciare da capo, a crearsi delle vere e sincere amicizie, ad iscriversi al club di kendo, a iniziare a vivere la propria vita

     
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    Le Vacanze di Sacchiyuki

    Narrato; Parlato; Pensato, Parlato altrui

    Rientrai in casa. Mio stava per venire a chiamarmi visto che era ora di partire. Salutai a malincuore la casa nella quale ero rimasta soltanto un giorno e caricammo le valige sui due taxi proprio come all'andata e ci dirigemmo verso l'aeroporto, dove ci attendeva Rito, il nostro pilota. Caricammo le valige sul jet e decollammo verso casa. Dopo qualche ora atterrammo nella pista privata dietro casa. Era notte fonda e tutti erano un po' assonnati per cui dopo aver sistemato tutto andammo tutti a letto. Io tuttavia non riuscivo ad addormentarmi; ero tormentata da quanto accaduto qualche ora prima, dal combattimento, dagli animali, da come sono stata costretta a concludere il tutto. Sono sempre stata una persona sensibile e l'uccisione di quegli animali non mi andava giù. Cercai di convincermi che non era colpa mia, che ero stata costretta, inoltre è stato lui a cercarmi e a sfidarmi e a tendermi quella trappola però io sono stata stupida a cascarci... Va beh.. Non posso tormentarmi a vita... Dopotutto... AAAAHHHHWW Posso anche....pensarci domani.... Mi addormentai, alla fine la fatica aveva avuto la meglio. Il giorno dopo mi sveglia molto tardi, erano quasi le 13 del pomeriggio. Cavoli! Gli altri mi staranno già aspettando per pranzare! Mi vestii in fretta e furia e mi diedi giusto una pettinata, visto che i miei lunghi capelli neri erano tutti arruffati. Arrivai nella sala da pranzo, gli altri si stavano sedendo a tavola. Fiuuu, pensavo di essere in ritardo...
    "Buongiorno! Scusatemi, ma ho dormito un pochino più del previsto ehehe"
    "Non si preoccupi, doveva essere stanca a causa del viaggio notturno di ieri e stava dormendo così bene che non abbiamo voluto svegliarla. Ma visto che ora è qui, pranziamo tutti assieme"

    Dopo pranzo decisi di riprendere l'allenamento lasciato in sospeso il giorno precedente. Andai nella nostra palestra, fatta costruire da mio padre dopo che mi ero interessata al kendo e mi allenai per circa 2 ore, durante le quali cercai di non pensare alla giornata precedente. Dopodiché mi feci una doccia e come ben si sa la doccia è un ottimo posto dove riflettere. Rimasi circa 30 minuti dentro, pensando alle possibili conseguenze della mia azione ma alla fine decisi che era meglio non pensarci più, ero stata costretta, non c'era altro modo, o loro o me. Speriamo solo che almeno il ragazzo non ne sia rimasto coinvolto.... Uscii dalla doccia, mi asciugai e mi vestii e mi misi davanti al computer. Ultimamente avevo iniziato a frequentare un forum di anime e manga e alcuni utenti mi avevano consigliato di iniziare a leggere i manga in quanto nella maggior parte dei casi sono molto più dettagliati e molto più coinvolgenti rispetto al loro alterego anime.
    Trascorsero altri 6 giorni e un pomeriggio, siccome non avevo nulla da fare, decisi di andare alla fumetteria in città. Così chiesi ad Luca se potevo andarci da sola.
    "Vostro padre non me lo permetterebbe mai, soprattutto visto che deve andare in città... Ma.."
    "Dai per piacere!"
    "Per favore, mi lasci finire... Dicevo, ma siccome presto andrà finalmente ad una scuola pubblica penso che debba iniziare ad abituarsi, di conseguenza..."
    "Awwww, grazie mille, Luca!"
    Lo salutai, nel mentre inziai a saltellare verso la porta di casa e dissi:
    "Io vado! A dopo! Ah, dimenticavo, ho lasciato il cellulare in camera mia, se mai chiamasse mio padre ditegli che mi sto allenando!"
    Uscii e mi diressi verso la città. Sapevo solo approssimativamente dove si trovava la fumetteria, visto che ci ero passata un sacco di volte davanti quando Luca mi portava in giro, però non avevo mai considerato l'idea di leggere dei manga quindi non avevo mai prestato particolare attenzione. Arrivai in quella zona, ma non ricordavo con esattezza la posizione, così chiesi ad un ragazzo e ad una ragazza lì vicino.
    "Scusatemi, sapete per caso dirmi come arrivare alla fumetteria?"
    "Prosegui fino in fondo alla via, poi giri a destra e prosegui per 100 metri, poi giri a sinistra ed è subito lì, sull'angolo"
    "Grazie mille!"
    "Di nulla"

    Seguii le indicazioni e trovai la fumetteria. Era immensa: un mucchio di scaffali stracolmi di manga di ogni genere e colore. Mamma mia, ce ne sono un mucchio! Da quali posso iniziare? Uhm.. Beh io direi di prendermi Angeloid e Defense Devil, non che anche gli ultimi volumi di Bleach... Fatto sta che per trovare tutto rimasi dentro almeno un'ora e qualche minuto.
    Caspita, quanto ci ho messo?! È meglio che torni a casa velocemente, non vorrei mai che mio padre mi scoprisse...
    Così iniziai a correre verso casa.


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    Con questa, Sacchiyuki riesce ad entrare in simbiosi perfetta con la persone a cui tiene, condividendo con loro emozioni e dati sensoriali, permettendo a lei e agli altri (fino ad un massimo di 6 persone, lei compresa) di condividere sentimenti, emozioni, conoscenze, udito, vista, gusto, tatto e olfatto. Più la persona (se usa il potere su un solo individuo) o il gruppo (se lo usa su più individui) è affiatato più aumenta il potenziale di questa anormalità, fino ad arrivare ai massimi livelli, dove si ho un campo visivo di 360°, un raggio olfattivo e uditivo di 300 metri, un gusto e un tatto super sviluppati, dove si può persino "scrutare" nella mente e nei ricordi dell'altro o degli altri. Concede anche alle persone messe in contatto di parlare telepaticamente per un raggio di 300 metri e ai massimi livelli di sentire i pensieri dell'altro o degli altri.

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    Le Vacanze di Sacchiyuki

    Narrato; Parlato; Pensato, Parlato altrui

    Arrivai a casa e Luca disse che non aveva chiamato nessuno. Meno male.. Almeno evitiamo liti inutili. Dopodiché, quasi per caso, passai davanti a Minari (altro domestico) che stava leggendo un giornale e vidi un articolo che aveva come titolo:

    Le vacanze estive in montagna: secondo un sondaggio queste sono state le più "quotate....

    Così mi venne un'idea: perché non affittare un piccolo chalet in montagna per passare le vacanze in modo diverso dal solito? D'altronde ci sarò stata si e no 2 volte e quando ero molto piccola...
    Decisi così di chiamare papà: gli chiesi se, visto il piccolo incidente successo nel paesino dove si trovava la nostra casa ala mare potevo andare in montagna. Lui rispose dicendo che conosceva un tizio che aveva una casa in montagna e che la affittava proprio per il periodo delle vacanze estive e quindi mi avrebbe richiamato dopo avergli chiesto.

    Papà sta diventando un po' troppo accondiscendente... Quasi non lo riconosco... Beh meglio per me ♪

    Tornai in cucina e dissi agli altri la mia idea e la risposta di papà. Subito dopo squillò il telefono: era papà; mi disse che la casa del suo amico era libera e che l'aveva affittata per una settimana.
    "Grazie papà! Ti voglio bene!"
    "Anch'io cara. Ma vedi di non combinare altri pasticci, almeno non questa volta..."
    "Ma guarda che io non ho fatt-...."
    Aveva riattaccato.

    Chissà cosa voleva dire.... Va beh, l'importante è che andrò in montagna, yeeee

    Lo dissi agli altri:
    "Lo sappiamo già... Vostro padre ci ha informato per messaggio... Io e Mikano siamo stati incaricati di accompagnarla... Se si sta chiedendo come mai solo 2 è perché ci è stato riferito che la casa è abbastanza piccola."
    "Papà è previdente... Va bene non ci sono problemi! Partiamo domani?"
    "Suo padre ha detto che se vuole possiamo anche partire oggi stesso."
    "Waaaa! Questa non me l'aspettavo! Ok, datemi giusto il tempo di preparare la valigia... Tanto penso che anche voi dobbiate prepararvi---"
    "Affermativo, signorina."
    "Luca! Ti ho già detto di non chiamarmi così! Ihihihi" dissi, correndo verso la mia stanza.

    Mi misi a preparare la valigia: un po' di maglioni pesanti, pantaloni, guanti. Poi però pensai: Però è anche vero che siamo in estate, non è detto che faccia tutto questo freddo... Meglio metterci magari anche un po' di roba leggera... Tolsi così qualche maglione e misi delle magliette, nonché la biancheria intima e anche una coperta. Così vado su sicuro.Ci impiegai circa una mezz'oretta, dopodiché scesi al piano terra portando con me la valigia. Anche Luca e Mikano erano già pronti.

    "Vedo che siamo già tutti pronti! Avete già chiamato John..?"
    "Certo, lo abbiamo chiamato una ventina di minuti fa. Dovrebbe arrivare tra una decina di minuti." rispose Luca.
    "Bene... Oh, cavoli, a momenti mi scordo di prendere il io bellissimo cappello! Torno subito"

    Corsi in camera, lo presi e lo misi nella valigia. Era il cappello che mi aveva regalato mia madre tempo fa, l'ultima volta che la vidi, ovvero circa 2 anni fa...
    Non si fa nemmeno mai sentire e quando la chiamo c'è sempre la segreteria... Chissà come sta.. Potrei poi chiedere a papà, magari lui sa qualcosa...

    Una voce mi chiamò dal piano terra: "Signorina, è arrivato John!"
    "Arrivo subito!" corsi giù, portando la valigia, salutai tutti gli altri domestici e salii sull'elicottero. "Verso l'infinito e oltre! Come diceva quello..."

    Durante il viaggio mi addormentai, d'altronde ero ancora stanca dal giorno della lotta sull'isola con quello strano tizio... Chissà se si è salvato, chissà che cosa starà facendo...
    Fui svegliata da Mikano: "Si svegli, signorina. Siamo arrivati."

    Aprii gli occhi, ancora un po' addormentata e confusa; mi guardai intorno: lo Chalet era molto bello, rustico e pittoresco, non molto grande ma davvero molto bello. Corsi subito verso la porta, ansiosa di vedere l'interno ma mi ricordai di non avere la chiavi. Ehm......
    Nel frattempo arrivarono anche Luca e Mikano ai quali avevo lasciato l'ingrato compito di portare anche la mia valigia.
    "Scusatemi tanto! Me ne ero completamente dimenticata! Ero ansiosa di vedere l'interno ma poi mi sono accorta di non avere le chiavi...."
    "Non si preoccupi. Ecco le chiavi, ce le ha date John da parte di suo padre."
    Aprimmo la porta: l'interno rispecchiava completamente l'esterno, rustico, pittoresco, con quelle pareti, pavimenti e mobili di legno, il caminetto.
    "È BELLISSIMO!" dissi, con gli occhi scintillanti.
    "Sono contento che le piaccia" disse Mikano, posando le valigie per terra.
    "Si faccia un giro delle stanze e decida quale camera da letto usare per lei, signorina"
    "Aye sir!" [cit.]

    Le stanze non erano molte: c'era la cucina, la sala, il bagno (molto ampio e spazioso), una sorta di sgabuzzino che conduceva da un ampio balcone e 3 stanze da letto (Una matrimoniale e due singole). Uhm.. se mi prendo la matrimoniale è meglio, tanto loro starebbero comunque in due stanze diverse per evitare "strani equivoci".....
    Così lasciai la mia valigia lì e lo dissi a Luca e Mikano. Tornai nella mia camera per disfare la valigia, dopodiché mi sdraiai sul letto. Mi ritornò in mente di nuovo lo scontro e quel misterioso ragazzo. Nel mentre mi girai verso la finestra: c'era uno strano tizio con i capelli rossi che mi fissava. Io, sorpresa, chiusi gli occhi e li riaprii ma in quel momento non c'era più nessuno. Allora corsi verso la finestra. Ma siamo al primo piano! Come diavolo può esserci riuscito.... Però, ora che ci penso , assomigliava a quello strano tizi- Oddio, ma era lui!!? Deve essere per forza così, è l'unico in grado di arrivare ad una simile altezza e di sparire così rapidamente!.
    Mi misi il maglione, la giacca, i guanti, la sciarpa e il cappello di lana e uscii alla sua ricerca.
    Non può averi seguito fino a qui! Ma poi, cosa vuole da me? Speriamo solo di non dover nuovamente combattere contro di lui, non voglio combinare di nuovo qualche casino, sarebbe troppo "antisgamo", no?
    Mentre pensavo mi accorsi che per terra c'erano delle impronte che appartenevano certamente ad un animale.
    Se non sbaglio lui "usava" gli animali per spostarsi e combattere... Può darsi che, seguendo queste orme, lo trovi... Però potrebbe anche essere una trappola, come quella volta della moto d'acqua e dell'isola piena di animali.... Tuttavia non ho altra scelta, voglio risolvere la questione il più in fretta possibile.
    Iniziai così a seguire le orme; esse si allontanavano dal paese e si dirigevano verso un bosco che si trovava ad una altitudine molto più elevata.
    Brrr, anche con tutta questa roba addosso fa molto freddo....Se proseguo a piedi non arriverò mai più...
    Mi guardai intorno per accertarmi che non ci fosse nessuno. Feci spuntare le ali di farfalla e spiccai il volo; rimasi quasi congelata. Tornai a terra. Cavoli che freddo!! Proviamo a metterci una armatura... e i miei vestiti si trasformarono nell'armatura del Re Nero Black Lotus. Così dovrebbe andare....
    Spiccai nuovamente il volo. Faceva comunque freddo ma rispetto a prima si stava da Dio.. Raggiunsi in poco tempo il boschetto e dall'alto vidi anche che al suo interno c'era una vecchia casa abbandonata. Mi diressi lì, sempre in volo. Atterrai nella radura e mi diressi verso la casa, tuttavia scivolai per terra, sbattendo la faccia contro quello che sembrava ghiaccio. Aiiaiaiai che botta!. Mi rialzai e spostai la neve: sotto di me si estendeva una grande pozza d'acqua congelata! Udii una voce:

    "Bentornata, mia cara. Finalmente ci rincontriamo."

    Alzai lo sguardo e vidi un tizio con un'aquila appoggiata sulla spalla. Era lui, non c'erano dubbi. Alto, capelli rossi, voce profonda, atteggiamento da duro e accompagnato sempre da un'aquila.
    "Ancora tu!? Cosa vuoi ancora da me? Vuoi vendicarti?"
    "Naaa, vendicarmi è l'ultimo dei miei obiettivi. Dopo la tua vittoria sull'isola, dove per altro ho rischiato di morire, non ero triste, avvilito o arrabbiato; anzi, ero soddisfatto. Erano anni che cercavo una persona con la quale confrontarmi e alla fine l'ho trovata proprio quando meno me l'aspettavo! Non potevo di certo lasciarti scappare, così ti ho seguito: grazie alla mia aquila e al mio ghepardo ti ho raggiunto all'aeroporto, lì ho messo una cimice, non una trasmittente, una vera e propria cimice, sull'aereo. Ti ho raggiunta in volo proprio prima che tu partissi per venire qui e ti ho nuovamente seguito."
    "Wow, hai delle grandissime abilità da stalker. Non avrei mai pensato che saresti arrivato a tanto; se volevi vedermi bastava chiederlo..."
    "Non fare la spiritosa, non sono venuto qua per giocare ne per scherzare" disse lui, facendo levare l'aquila in volo.
    "Il campo questa volta ti è ancor più sfavorevole! Non potrai utilizzare i tuoi attacchi di distruzione di massa, a meno che tu non voglia creare una valanga che sommerga il paese Muhahahah"
    Ecco perché mi ha trascinato fin quassù...Questa volta dovrò combattere seriamente, se combino altri casini papà potrebbe decidere di non mandarmi più a scuola... Considerando anche che la casa è di un suo amico le probabilità che ciò accada aumentano... E va bene, non ho altra scelta...
    "E va bene, non ho altra scelta se non quella di combattere seriamente! Potresti anche pentirti di avermi costretto a farlo!"
    "Finalmente, non vedevo l'ora, nerina!" esclamò lui, partendo all'attacco.
    Sta utilizzando lo stesso schema della volta scorsa... Che ingenuo. Ma questa volta non aspetterò che mi si avvicini
    VORPAL STRIKE!
    Il raggio di luce viola partì dal mio braccio e diretto verso di lui; tuttavia egli lo schivò con un enorme balzo laterale. Il raggio colpì la neve che iniziò a cadere.
    Dannazione!
    La mia spada si infiammò e lanciai un piccolo raggio infuocato verso quella neve, che si sciolse.
    Fiu, pericolo scampato... Tuttavia i miei attacchi sono troppo pericolosi, non posso utilizzarli qu-..
    Nel mentre vidi il rosso comparire davanti a me a mezz'aria: mi colpì con un pugno troppo forte per essere un semplice pungo e mi scaraventò a terra; l'impatto fu lievemente attutito dalla neve. Mi rialzai a fatica.
    Cavoli... Devo assolutamente cambiare il campo di battaglia...
    Mi venne un'idea: in un attimo comparii alle se spalle e dopo qualche secondo eravamo in mare aperto.
    Lui, mezzo frastornato a causa dell'immane velocità dello spostamento e mezzo spaesato, disse:
    "Ma come cazz..."
    Nel frattempo la mia spada si trasformò e bisbigliai qualcosa.
    "Ohh, quindi anche tu puoi rimanere sorpreso per qualcosa..."
    "Dannazione, non pensavo potessi accelerare così tanto..."
    "Non ti preoccupare, non posso più utilizzarlo per un po' di tempo, ho dato fondo a tutte le energie possibili per compiere quello spostamento. Tuttavia ora la situazione è ribaltata: il campo è a mio favore, visto che in mare gli animali non hanno terra sulla quale poggiare le zampe e gli animali marini non possono colpirmi se sto ad una elevata quota. Gli unici sono gli uccelli, ma quelli sono problematici ovunque... E soprattutto non c'è nessuno nel mezzo del mare! Posso dare sfogo a tutta la mia potenza senza preoccuparmi di nulla!"
    Lui sogghignò. Dietro di lui, in lontananza, si vedevano un sacco di oggetti volanti che si avvicinavano a noi; guardai meglio: erano tutti animali! Tigri, ligri, leoni, elefanti e ghepardi!
    Ma che... Ora che ci penso anche l'altra volta le ligri avevano iniziato a volare...In più anche lui vola e senza l'ausilio della sua amata aquila...
    Improvvisamente, per riflesso, feci un balzo all'indietro: un coccodrillo stava per azzannarmi.
    Ma che...
    Guardai verso il basso: una marea di coccodrilli e ippopotami stava volando verso di me.
    "Muhahahah la mia potenza e la mia versatilità sono infinite! Ora non hai più scampo!"
    Tutti gli animali mi avevano accerchiato, ne avevo sopra, sotto, a destra e a sinistra.
    "Questa volta non ho scampo..."
    Tutti gli animali mi si fiondarono addosso contemporaneamente, mi devastarono e dopo i loro pesanti attacchi caddi in acqua, senza riemergere.

    "Ops, forse ho esagerato un po'... Mi sa che l'ho uccisa... Uff e io che pensavo di aver trovato qualcuno alla mia altezza.. Vorrà dire che me ne tornerò a casa..."
    Si gira e fa per partire quando udì una voce:
    "Pensavi davvero di avermi sconfitta con una simile banalità? Sei patetico.... Guarda un po' cosa sta galleggiando sull'oceano..."
    Lui, pietrificato, abbassò lo sguardo e vide il cadavere della sua aquila.
    Si rigirò, arrabbiato nero ma anche spaventato, nella direzione dalla quale proveniva la voce: io ero lì, a pochi passi da lui, tutta intera.
    "Sei pieno di aperture."
    Lo ferii al petto, uno squarcio non molto profondo ma che lo percorreva quasi tutto. Lui emise un lieve guaito e cadde all'indietro; prima che cadesse in acqua lo afferrai. Aveva perso conoscenza. Con l'accelerazione lo riportai alla casa nel boschetto.
    Era la sua pseudo-base, quindi avrà sicuramente il necessario per il primo soccorso
    Ed effettivamente era così: fermai l'emoralgia, lo medicai e lo fasciai, dopodiché attesi che riprendesse conoscenza.

    "Ohh, guarda chi è tornato tra noi"
    "Come...che......cosa..."disse lui, ancora evidentemente agitato.
    "Sta calmo e soprattutto non ti muovere. Ti ho praticato il primo soccorso, però ti consiglio fortemente di recarti in un ospedale e anche di inventarti una buona scusa per quella ferita" gli dissi, sorridendo. "Dovrebbe essere molto superficiale, soltanto che è molto grande.... Non sono riuscita a controllarmi molto bene, chiedo scusa.. È solo che quando ho visto che non ti importava di aver ucciso una persona ho perso un po' le staffe..."
    "Non devi scusarti, è stata colpa mia... Mi sarei anche meritato di morire. Grazie a te per avermi salvato, non so proprio come sdebitarmi..."
    "Beh io qualche idea ce l'avrei... Allora, iniziamo dalle cose semplici: come ti chiami e quanti anni hai?"
    Lui rimase un po' sorpreso, poi rispose:
    "Il mio nome l'ho scordato tempo fa... sono orfano praticamente dalla nascita e venni lasciato ad una famiglia che non si preoccupava minimamente di me, mi trattavano come uno schiavo, così dopo un anno sono scappato e da allora vivo per strada, affidandomi solo a me stesso e ai miei adorati animali, gli unici che sono sempre stati in grado di capirmi, i miei unici amici... La gente mi chiama, in modo dispregiativo, "Il domatore"... Sono sempre stato visto come un teppista e uno rissoso..."
    "Davvero non ricordi il tuo nome?"
    "Certo che me lo ricordo, è solo che non lo uso da troppo tempo oramai, ho quasi paura a pronunciarlo..."
    "Dai su, dimmelo, non farti pregare!"
    "Mi chiamavo Īguru-"
    "Īguru, eh? Bel nome." sorrisi "Io mi chiamo Sacchiyuki, piacere!"
    "Sacchiyuki...."
    "Ora devi rispondere all'altra domanda!"
    "Eh?...Ah, l'età...Ho 19 anni..."
    "Ohh, proprio come me."
    "Davvero? Che coincidenza..."
    Si era creata una strana atmosfera di confidenza; lui mi guardò negli occhi e poi mi si avvicinò.

    "Ehm, non mi sembra il caso, visto che fino a poco fa ci stavamo scannando a vicenda.." dissi io, respingendolo.
    "In effetti non hai tutti i torti... Però..."
    "Ehm, forse è meglio se ti riposo un po' prima che la ferita peggiori..." dissi, sbrigativamente.
    "Già... Mi sa che farò così... Poi domani andrò in ospedale..."
    Io mi alzai e mi diressi verso la porta

    "Allora alla prossima, Sacchiyuki"
    "Alla prossima..."

    Uscii. Fuori era già quasi buio.. Cavoli com'è tardi! Spero che Luca e Mikano non mi stiano cercando!. Volai fino alla casa, atterrai su retro. Feci poi il giro della casa cercando di non farmi vedere dai due che erano seduti in sala e stavano guardando la televisione. Entrai dall'ingresso principale:

    "Sono a casa! Luca, Mikano, scusate se non vi ho avvertito ma avevo troppa voglia di andare a fare una passeggiata... E poi ero così assorta che non mi sono nemmeno accorto che stava facendo buio..."
    "Non si preoccupi, signorina. Però la prossima volta ci avvisi, almeno non dovremmo preoccuparci di cercarla..." rispose Mikano.
    "Avete ragione, scusatemi ancora! Ora vado di sopra a farmi una doccia, se ne frattempo vi va di preparare la cena..."
    "Come desidera, signorina" rispose Luca.
    "Ok Allora a dopo, ciaooo" esclamai, salendo le scale di corsa.
    Ok, me la sono cavata abbastanza bene... Ora una bella doccia rilassante awww
    Rimasi nella doccia per circa una ventina di minuti, durante i quali ripensai anche a ciò che aveva detto il ragazzo. Anche lui è stato sempre solo... Poverino, penso proprio di capire come si senta e anche di capire le azioni che ha compiuto... Certo, non sono giustificabili, ma comprensibili sì....
    Dopo la doccia, scesi e cenai assieme ai Luca e Mikano.

    Nel frattempo, fuori dalla casa, una figura nera stava osservando la casa.
    "Sacchiyuki, eh?"


    Bisogna aver visto-letto Bleach per capire cosa è successo in conclusione della battaglia :asd:


    La mattina seguente mi alzai intorno alle 10, feci colazione e uscii per una passeggiata. Sono voluta venire in montagna ma effettivamente senza amici c'è ben poco da fare qui... Non sono neanche capace a sciare e non mi va di imparare.. Per il momento andrò a farmi una passeggiata in paese.... La casa che avevamo affittato si trovava poco più in basso rispetto al paese, percorrendo un sentiero in una quindicina di minuti ci arrivai senza molti problemi. Non era molto grande e le uniche "attrazioni" erano la taverna, qualche negozio d'abbigliamento e un hotel. Arrivai davanti ad uno di quei negozi: una grande insegna illuminata indicava la presenza del negozio. Visto che tanto non ho niente da fare posso anche farmi un giro dentro.. Magari troverò anche un vestito disegnato dalla mamma.... Entrai: era un negozio abbastanza grande ma non molto affollato; iniziai a girare nella parte riservata ai vestiti femminili, senza cercare nulla in particolare. Beh se trovo qualcosa di carino potrei anche comprarmelo, tanto mi sono portata dietro qualche soldino...Ad esempio questo maglione nero non è male...

    "Mi scusi, mi saprebbe dire dove posso provarmi questo?" chiesi ad una commessa lì vicino.
    "Prego, da questa parte" rispose lei. Mi accompagnò fino al camerino.

    "Grazie mille!"

    Entrai e provai il maglione: mi andava bene e mi piaceva anche ...Senza contare che di solito non trovo un vestito che secondo me mi stia bene, questo mi sa che lo compro...
    Uscii dal camerino e feci per dirigermi alla cassa quando, non so come, sbattei contro una ragazza.
    "Scusami, non so come ho fatto a non vederti!" la aiutai a rialzarsi.
    "Non preoccuparti, è colpa mia che non guardo mai dove vado..." rispose lei.
    La aiutai a tirare su i vestiti che aveva in mano.
    "Scusa se mi permetto ma penso che su di te starebbe veramente bene... Hai già visto l'ultimo abito disegnato da Mashiro Mozomi?"
    Quando sentii quel nome rimasi visibilmente stupefatta.
    "Che succede? Ho forse detto qualcosa di sbagliato?"
    "No no scusami, continua pure!" dissi, sorridendo.
    "OK! No, dicevo... Ah sì, il vestito... Lo avevo visto in questo negozio, aspetta un secondo..." Si guardò intorno.
    "Ecco, è da questa parte!" mi disse e nel mentre mi trascinò via nella direzione che aveva indicato. Mi portò davanti ad un vestito tanto stupendo quanto particolare: una sorta di corpetto che partiva dai seni e arrivava fino alla vita, diviso in due "fasce" unite da delle stringhe e con in cima due orlature piumate; dalla vita in giù partiva una lunghissima e grandissima gonna anch'essa orlata di viola, decorata alla cima da farfalle argentate; infine due lunghe maniche nere ornate con piumini e separate dal resto del vestito.

    lo so, non sono capace a descrivere un vestito, mi scuso con i lettori postandone un'immagine:
    dsds


    Penso di avere avuto gli occhi che sbrilluccicavano mentre lo guardavo dato che la tipa mi disse:
    "Piace un sacco anche a te, vero?" sorrise.
    "Già! Mi piace veramente tanto, però ovviamente non posso comprarlo.." Meglio non far vedere che sono ricca...
    "Eh già, nemmeno io... " affermò lei, delusa.
    "Allora io vado alla cassa... Arrivederci!"
    "Aspetta! Ehm, vedi... sono da sola e diciamo che mi sto un po' annoiando... Ti andrebbe di andare a prendere qualcosa al bar assieme? Ah, che sbadata, io mi chiamo Kanzaki Urumi, piacere di conoscerti!" disse lei, sorridendo e allungando la mano verso di me.
    "Piacere! Io sono Sacchiyuki... Kurokawa.." Evitiamo di dirle il mio cognome...
    Le strinsi la mano.
    "Allora è deciso! Ti accompagno alla cassa."
    Così ci dirigemmo là, pagai il maglione e uscimmo dal negozio. Il bar non era molto distante, ci impiegammo circa 3 minuti, durante i quali lei mi raccontò come era finita in quella località. Disse che era colpa di un ragazzo, non specificò il nome, al quale stava cercando di dichiararsi in tutti i modi ma non ci riusciva mai e siccome era venuta a sapere che si sarebbe diretto qui ha ben pensato di seguirlo e di dichiararsi qui, ma lo aveva perso di vista e non riusciva più a trovarlo...
    Entrammo nel bar, ordinammo 2 caffè e ci sedemmo ad un tavolino.
    "Difatti penso che me ne andrò via domani mattina... E tu invece? Hai un qualche particolare motivo per essere venuta qui o sei semplicemente venuta per trascorrere le ultime vacanze in tranquillità prima dell'inizio della scuola?"
    "Esatto, sono venuta qui solo per rilassarmi, nessun motivo particolare..."
    Finimmo di bere il caffè e lei me lo offrì.
    "Vedilo come un ringraziamento per avermi ascoltata e per averi tenuto compagnia!"

    Uscendo dal bar:
    "Io ora devo tornare a casa, è quasi ora di pranzo..."
    "Oh già, hai ragione! Va beh, allora vado anche io! Grazie di tutto, Sacchiyuki!"
    "E di cosa? Ahahah Ciao, Urumi!"
    Ci salutammo, dopodiché tornai a casa per pranzare con Luca e Mikano.
    Il resto della giornata lo trascorsi in casa, guardando anime.

    I rimanenti 5 giorni della montagna trascorsero tutti tra grandi dormite mattutine e passeggiate e vagabondaggi al pomeriggio, senza nessun evento rilevante; non seppi più niente del ragazzo con i capelli rossi, Iguru, né lo vidi più in giro. Chissà come sta....
    Il mattino del 6 giorno eravamo all'aeroporto con le nostre valige, in attesa dell'arrivo del jet privato con Rito alla guida; arrivò verso le 10 e partimmo.

    La prima mezz'oretta di volo tutto filò liscio, tuttavia incontrammo una brutta tempesta che ci costrinse a deviare leggermente la rotta. Quando pensavamo di averlo evitato, il temporale ci raggiunse. Nello stesso momento, una persona sfondò un finestrino del jet, irrompendo al suo interno. La pressione causata dal vetro rotto stava risucchiando tutto all'esterno, ma qualcosa di invisibile "tappò" il vetro rotto. Mezza frastornata e stupita mi girai verso la persona che era entrata in quel modo. Ma come cavolo avrà fatto?! Siamo ad una quota altissima e per di più in mezzo ad una tempesta!
    Quando la vidi, rimasi di stucco.

    "Benritrovata, "Kurokawa"! Ne è passato di tempo, vero? " un ghigno malefico disegnato sul suo volto.

    Era la ragazza del negozio di qualche giorno prima. Accidenti, ma capitano tutti a me i tipi strani??
    Beh che fai, non reagisci? Sei ancora frastornata o non capisci come mai io stia facendo questo?
    Diciamo entrambe... Ma soprattutto la seconda.. Cosa vuoi da me? dissi con un tono scocciato.
    Beh sai, non sono io quella che ha incominciato.
    Eh? Non capisco...
    Sisi brava, continua a far finta di non capire
    Io a guardai con una faccia mezza tra lo stupita e l'arrabbiata.
    Insomma, si può sapere cosa vuoi da me? esclamai, estraendo la spada.
    Vedo che inizi a fare sul serio... Molto bene, se mi sconfiggerai ti "ricorderò" cosa mi hai fatto! nel mentre si era già scagliata contro di me; io feci per reagire, ma all'improvviso fui schiacciata al suolo, incapace di muovermi. Ma cosa...
    Non avevo tempo di pensare, dovevo difendermi: il mio corpo brillò e pochi istanti dopo stavo indossando l'armatura del demone di Freed, che parò il colpo; tuttavia non ero riuscita a capire con cosa aveva cercato di colpirmi.
    Tsk.. Fece un balzo indietro e ripartì all'attacco, non voleva lasciarmi il tempo di riflettere. Anche questa volta il mio corpo non riusciva a muoversi e come se non bastasse, l'armatura aveva iniziato a gelare. Ma.....
    Venni colpita in pieno e l'armatura, dato che era congelata, si frantumò; fui investita in pieno dal colpo che mi fece urlare dal dolore e mi scaraventò dall'altra parte dell'aereo. Mi rialzai, ancora dolorante.Accidenti, che dolore.... Tuttavia sono finalmente riuscita a capire che arma usa. Poi dell'acqua iniziò a concentrarsi attorno a me, grazie alla quale riuscii a chiudere la ferita ed a alleviare il dolore. Bene, ora sono pronta. La ragazza non profferiva parola, era molto concentrata, pronta a tutto per sconfiggermi.
    Proprio in quello istante si aprì la porta dell'altro scompartimento: sbucò Mikano. Ma cosa sta-
    NO! Non venite qui! Non preoccupatevi! ma con la coda dell'occhio vidi che la ragazza stava per scagliare un attacco proprio in quella direzione, così mi buttai davanti alla porta, subendo il colpo e venendo scaraventata contro di essa. Questa volta la ferita era più profonda ma più sottile. Un altro urlo di dolore part dalle mie labbra. Accidenti, i suoi colpi fanno davvero male.. Ugh.. Non riuscivo a rialzarmi, doveva aver colpito un organo vitale. Così la rigenerazione non basterà.... Ma all'improvviso si riaprì la porta e un'enorme bacinella piena d'acqua mi investì. Era stato Luca... Ma come fa a ....
    Concentrai quell'acqua attorno a me e riuscì a bloccare temporaneamente la fuoriuscita di sangue.
    Ha due tipi di armi.... Mi può distruggere facilmente le armature e può bloccare i miei movimenti.... Non mi resta che quello.
    La mia spada si trasformò; lei si accorse che stavo per contrattaccare e decise di impedirmelo, schiacciandomi al suolo e partendo alla carica verso di me; tuttavia non avevo bisogno di muovermi per utilizzare quell'attacco. Bankai, nome del bankai di Tosen, altresì detto Tendone dei barboni!
    Al'ambiente iniziò ad oscurarsi e improvvisamente un grosso tendone nero lo aveva ricoperto (tutto tranne la cabina di pilotaggio). La ragazza non poteva né vedere né sentire ora. Tutta convinta, partì all'attacco verso di lei. Ho vinto...
    Ma venni nuovamente schiacciata al suolo. Non mi fregherai di nuovo! Indossai l'armatura del gigante di Erza, quella che potenzia notevolmente la forza, riuscendo così a resistere parzialmente e continuando a muovermi verso di lei. All'improvviso il tendone si strappò, riportando la situazione alla normalità. Accidenti, deve aver applicato la forza al tendone, distruggendolo!. Pensavi di aver vinto eh, ragazza! Stava per colpirmi, ma prontamente trasformai di nuovo la spada e colpii il pavimento del jet, dal quale spuntò all'improvviso una parete gommosa, che bloccò il suo attacco e fece rimanere bloccate le sue due armi al suo interno. Di primo acchito potrebbero sembrare dei ventagli, ma in realtà sono pieni di lame nascoste e fatti di acciaio: uno era più lungo e sottile (quello che provoca ferite più piccole ma più profonde) e l'altro era più spesso ma meno lungo (ferite più grandi ma meno profonde).
    Finalmente ce l'ho fatta a toglierti di mano quei due aggeggi. Ora è finita! Ma non era così; l'aria iniziò a farsi calda, troppo calda, così tanto che alcuni sedili presero fuoco. Trasformai la mia armatura in quella del Re delle Fiamme, con una elevatissima resistenza al fuoco. Con tutta la forza che avevo in corpo tentai di resistere alla pressione e, per non ferirla né distruggere il jet le sferrai solamente un pugno, in modo da farla svenire. Ora sorgeva un altro problema: il jet stava precipitando a causa della continua pressione esercitata dalla ragazza si erano rotti i motori.
    Dannazione, devo salvarli! Non importa se scopriranno che non sono normale.
    Feci spuntare le ali da farfalla e mi buttai giù. Volando il più velocemente possibile mi posizionai un bel po' sotto al jet, trasformai la spada:
    Bankai: Kyojo Tengen Myo Hou (o come cazzo si scrive)
    Comparve un colosso alle mie spalle che seguiva i miei movimenti: grazie ad esso afferrai il jet prima che si schiantasse e lo posai a terra. Mi chiedo come spiegherò tutto questo a papà.... L'importane ora è che siano tutti salvi..
    Andai ad accertarmi della situazione: stavano tutti bene, qualcuno era svenuto ma nessun ferito. La ragazza si riprese.
    Ora devi spiegarmi che cosa ti avrei fatto io di così tanto grave da farti attaccare un jet, distruggerlo e uccidere i passeggeri.
    Ammetto la mia sconfitta... Non sono ancora all'altezza... Ma io dovevo proteggerlo, dovevo vendicarlo..
    Ma chi? oramai ero evidentemente spazientita.
    Iguru, chi altri sennò?!
    Cercai di fare mente locale... Ah sì, era il nome del ragazzo coi capelli rossi.
    Iguru? Ma cosa centra lui ora? E poi soprattutto era lui a tormentarmi...
    Da quando ti ha incontrato quel giorno, non ha fatto altro che parlare di te, non ne potevo più! Così sono venuta a cercarti, pronta a farti vedere chi comanda, ma a quanto pare non sono stata all'altezza della situazione... Prenditi pure Iguru, se è questo che desideri...
    Ero senza parole:
    Ma chi ti ha detto che lo voglio?? Come ti ho già detto e ri detto era lui a tormentarmi! dissi, cercando di mantenere la calma.
    È inutile che cerchi di giustificarti, io lo so e basta.
    Ma questa è matta!
    Ma-
    Mi interruppe: Toh, come si dice, quando parli del diavolo...
    Mi girai: Iguru stava volando verso di noi, con la sua aquila.
    Forza, va da lui e lasciatemi in pace! esclamai, spingendola in quella direzione.
    Nel mentre, il pilota, Mikano e Luca uscirono dal "Jet"; cercai di trovare una scusa ma Luca mi disse: Va tutto bene, signorina, non c'è bisogno che si preoccupi di nulla.
    Io continuai a non capire ma lo assecondai. Ora, cerchiamo di tornare a casa... Ehm.. Dove siamo?
    Iguru si avvicinò:
    Non preoccupatevi, mi scuso per l'inconveniente, ben consapevole del fatto che delle semplici scuse non bastano... Diciamo che un amico mi deve un favore ed è ora che me lo restituisca. così dicendo, guardò verso l'alto: un elicottero si stava dirigendo qui. È per voi... Ah, Sacchiyuki... Grazie per non averla ferita..
    Non preoccuparti, piuttosto, sei sicuro di non rivolere l'elicottero? Insomma, non è che sia una-
    È tutto a posto, non preoccuparti. disse lui, sorridendo.
    Ok... Se lo dici te... Allora, addio
    Addio... Anche se magari ci rivedremo presto...
    Spero vivamente di no...
    Ehm.. chissàdissi io, cercando di fare un sorriso forzato.

    Detto questo, salimmo sull'elicottero che ci riportò alla nostra villa. Durante il viaggio chiesi a Luca come mai non aveva fatto nessuna domanda su come avevano fatto a salvarsi.
    Perché lo so già e non ci do peso, l'importante è che lei stia bene... disse, sorridendo.
    Bah, ultimamente sono tutti strani....

    Rientrati in casa, mi avvisarono che mia madre mi aveva mandato qualcosa e che avevano portato il pacco di sopra nella mia camera. Corsi di sopra per vedere che cosa fosse: era il vestito bellissimo che avevo visto in montagna con "Urumi", disegnato proprio da mia madre. C'era anche un biglietto:

    Questo è per la mia amata figlia, questo vestito non può stare meglio a nessun altro sulla faccia della Terra

    Ti voglio bene,
    Mamma.


    Chissà perché... Lo indossai e mi specchiai: il vestito era bellissimo con tutti quei drappi, quelle decorazioni a forma di farfalla... Aspetta... Farfalle.. Chissà se...
    Feci comparire le ali a farfalla; con quelle il vestito mi stava veramente da dio.

    Ultimamente succedono troppe cose strane attorno a me... Chissà come sarà il mio primo giorno di scuola allora!



    lDsZL2K

    Età: 18
    Sesso: femminile
    Classe: 3^ - s11
    Club: Kendo
    Ruolo: Studentessa
    Interessi: Kendo
    Livello: 5
    Mentalità: Abnormal


    Abilità:
    È molto brava ad entrare in sintonia con gli altri, soprattutto se sono persone che conosce bene o alle quali vuole bene, visto che i suoi genitori sono al lavoro per la maggior parte della giornata e che non ha ne fratelli ne sorelle. Inoltre è dotata di riflessi portentosi, in grado di renderla una campionessa nel Kendo, sport che pratica fin da piccola. La maggior parte delle volte si fa guidare da essi ma non ci fa affidamento in maniera morbosa in modo che se un giorno non potesse contare su i suoi riflessi riuscirebbe comunque a cavarsela.


    Anormalità

    My body is a weapon(Super-Anormalità):
    grazie ad essa Sacchiyuki è in grado di cambiare la forma della sua spada da allenamento e tramutarla in una qualunque altra arma bianca e da fuoco, a suo piacimento e quante volte vuole, potendo perfino arrivare a trentuplicare il numero delle armi originale che possiede, sia durante un attacco che in qualunque altro momento. Può anche creare armi derivanti dagli Anime e Manga che ha visto, emulandone alla perfezione la forma, la forza e le abilità. Può controllare le armi con i movimenti delle braccia e può controllarle fino ad una distanza massima di 50 metri. Ovviamente grazie ad essa riesce anche a copiare gli attacchi derivanti da ogni singola arma che utilizza. In più può trasformare la sua spada anche a distanza. Oltre all'arma, Sacchiyuki è anche in grado di modificare gli abiti che indossa e trasformarli in armature varie; anche in questo caso può creare armi derivanti dagli Anime che ha visto, emulandone nuovamente forma, caratteristiche e abilità. Può cambiare armatura in qualunque momento, anche mentre sta subendo un attacco, visto che impiega 1 secondo a cambiarla (idem per le armi).

    Omnivision(Super-Anormalità suprema):

    Con questa, Sacchiyuki riesce ad entrare in simbiosi perfetta con la persone a cui tiene, condividendo con loro emozioni e dati sensoriali, permettendo a lei e agli altri (fino ad un massimo di 6 persone, lei compresa) di condividere sentimenti, emozioni, conoscenze, udito, vista, gusto, tatto e olfatto. Più la persona (se usa il potere su un solo individuo) o il gruppo (se lo usa su più individui) è affiatato più aumenta il potenziale di questa anormalità, fino ad arrivare ai massimi livelli, dove si ho un campo visivo di 360°, un raggio olfattivo e uditivo di 300 metri, un gusto e un tatto super sviluppati, dove si può persino "scrutare" nella mente e nei ricordi dell'altro o degli altri. Concede anche alle persone messe in contatto di parlare telepaticamente per un raggio di 300 metri e ai massimi livelli di sentire i pensieri dell'altro o degli altri.

    My Wings(Anormalità Biologica)
    Sacchiyuki può far spuntare due ali da farfalla sulla schiena che le permettono di volare.


    Background

    È la prima e unica figlia dei cogniugi Kurohime, ricca famiglia originaria di Nagasaki. La madre è una prestigiosa stilista e possiede un'azienda leader nel settore della moda; il padre invece è sempre stato ossessionato dai samurai e dalle spade, tanto che lo hanno soprannominato Hattori Hanzo, perciò gestisce un negozio di armi famoso in tutto il Giappone. A causa dei loro lavori non hanno potuto passare molto tempo con la figlia, che trascorreva la maggior parte delle giornate con la tata nella villa di famiglia su una collina fuori città. La villa era così grande e bella, ma alla piccola Yuki non è ai piaciuta; l'avrebbe volentieri barattata con la compagnia dei propri genitori. Essendo anche fuori città non aveva nemmeno molti bambini con cui potesse giocare, quindi la sua infanzia l'ha passata da sola. Iniziò poi a frequentare l'asilo, ma essendo un asilo molto prestigioso e costoso, i bambini erano tutti viziati, sbruffoni ed egoisti; lei non riuscì a fare amicizia con nessuno di loro, tranne con un ragazzino ribelle con i capelli neri che si iscrisse poco dopo di lei. Lui non era viziato con gli altri: era gentile, simpatico e disponibile e fecero subito amicizia. Il ragazzino godeva anche di una certa indipendenza e ogni tanto riusciva ad andare a trovarla a casa sua, nella villa. Con lui guardò il suo primo anime e si appassionò al genere. Poi un giorno egli smise di andare a scuola; gli insegnanti dissero che i genitori lo avevano trasferito altrove dopo i numerosi richiami mandatigli per il suo comportamento a scuola. Da allora non lo vide più. Si sentiva sempre più sola, a tal punto che si mise a guardare quanti più anime poteva, per passare il tempo, per provare quelle emozioni che nella vita le erano state precluse. I suoi genitori la iscrissero poi ad una scuola elementare prestigiosa, ma lei rifiutò di andarci; non voleva fare la stessa fine dell'asilo, perciò volle frequentare una scuola pubblica. I suoi non vollero, così la affidarono ad un insegnante privato, con il quale studiò per tutto il periodo delle elementari e delle medie. Ovviamente lei studiava, però non le piaceva, soprattutto perché mancava tutta la parte divertente della scuola, ovvero l'andare a scuola e i compagni e gli amici. In quel periodo iniziò anche ad interessarsi al Kendo, cosa che al padre piacque molto e per questo fece tutto il possibile affinché la figlia potesse avere degli ottimi insegnanti. Era molto brava, tanto che vinse anche un torneo nazionale. Però in cuor suo avrebbe tanto voluto avere degli amici e magari anche un ragazzo, perciò si iscrisse ad università. Si stava trovando bene, ma suo padre fu costretto a cambiare città a causa del lavoro, costringendo anche la famiglia intera a trasferirsi e lasciando di nuovo la povera e bellissima Yuki da sola. Ma lei non si perse d'animo e si iscrisse alla Hakoniwa, una gran bella università vicino alla città nella quale si erano trasferiti. Riuscì ad entrare e aspettava con ansia il primo giorno, pronta per la seconda volta a ricominciare da capo, a crearsi delle vere e sincere amicizie, ad iscriversi al club di kendo, a iniziare a vivere la propria vita




    FINE

     
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    Non so nemmeno dove sono ora, figuriamoci se posso ricordare da dove provengo

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    Ok, ora si passa alla valutazione.

    Innanzitutto non può che partire la lode per la lunghezza complessiva di tutta questa narrazione, è un qualcosa di mastodontico. Nella sua lunghezza risulta comunque scorrevole ed interessante. Taglio qui il commento per non dilungarmi troppo e passo all'assegnamento di Exp 12
     
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5 replies since 8/5/2013, 14:56   114 views
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