Tutto come sempre

[anno dopo anno]

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  1. Lady Lucy Lane
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    Era il secondo giorno del secondo anno di permanenza di Aya nell'istituto Hakoniwa, e tutto era come sempre.
    Anche il primo giorno era stato abbastanza comune, sino a quando, per qualche motivo, non era scattato l'allarme antincendio e Aya aveva colto l'occasione per "scappare" al parco Hijifu.
    Ma ora era lì.
    E tutto era come sempre.
    Il cancello d'ingresso che si apriva sul giardino.
    Il giardino che, a sua volta, portava alle porte a vetri dei vari edifici di cui si componeva l'istituto.
    Il vociare continuo dei nuovi studenti, un po' spaventati da quest'enorme fonte di cultura.
    Le chiacchiere e le risate degli studenti vecchi.
    Lei li conosceva tutti.
    Tutti quelli che meritavano di essere conosciuti s'intende.
    Li conosceva solo di faccia, o di fama, chiaramente.
    Però li conosceva tutti.
    E oggi li riconosceva tutti lì.
    A cominciare dai due di terza: Quel tamarro con gli occhiali da sole e le scarpe di due misure in più e la biondina così gracile e, allo stesso tempo forte; entrambi del club di Kendo.
    Un altro del club di Kendo è un suo coetaneo, del secondo anno, con i capelli a caschetto neri e gli occhi diversi.
    La maggioranza dei suoi "conoscenti" erano del secondo anno, a partire da quelli della prima sezione, un maschio ed una femmina, lui con capelli bianchi ed occhi rossi, lei tutta viola, e bellissima.
    Essere belli doveva essere prerogativa del secondo anno, c'era anche quello della decima sezione, che non si separava mai dal suo orologio, anche lui decisamente attraente.
    Certo, non tutte le ciambelle escono col buco.
    L'altro della decima sezione era un tizio taciturno con occhi rossi e capelli neri, nulla di che.
    Ah, ecco passare quello strano che non ha ancora capito che qui la sua vecchia divisa non va portata!
    Mai visti degli occhi così gialli.
    Tsk, c'è anche quell'appuntatutto vestito da scheletro, che nervi!
    Cos'avrà da scrivere tutto il giorno?
    Comunque non le interessava più di tanto di loro, aveva già i loro ritratti, senza che loro lo sapessero, erano i suoi amici.
    Ovviamente vi erano anche gli spauriti studenti del primo anno... nulla da segnalare...
    Hey, chi è il furbastro che va in giro in felpa il primo giorno di scuola?
    Avrà una bella accoglienza dal comitato disciplinare!
    Ma non era il momento di pensarci, era meglio andare in aula, era curiosa di vedere se vi erano nuovi studenti.
    E così Aya pose per la prima volta dell'anno la sua mano sulla maniglia che la separava dalla scuola.
    Ma poi un brivido freddo.
    Parole alle sue spalle.
    Qualcuno stava parlando proprio a lei?



    Edited by Lady Lucy Lane - 13/6/2013, 14:20
     
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    Botuko Gashinasaki
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    Anche per lui era iniziato un nuovo anno all'accademia. Tutto era come sempre: sempre affollato, sempre il calore della primavera, sempre la massa di nuovi studenti, un po' spaesati dall'enormità del complesso. Nulla era cambiato, eppure c'era qualcosa di diverso.
    Stava raggiungendo l'edificio scolastico principale dopo essere passato dalla sede del club di Boxe per sistemare alcune faccende in sospeso lasciate la giornata precedente quando da lontano vide una sua compagna di classe, Aya Ootomo, una bella ragazza con la quale ogni tanto faceva due chiacchiere. Decise per qualche strano motivo di chiamarla e andare a salutarla, magari per fare due chiacchiere sulle vacanze appena finite.
    Aya! Aya!
    Lei si girò, ma nello stesso momento il ragazzo che stava camminando dietro di lei le andò a sbattere contro ed entrambi finirono a terra. Allora corse incontro ai due.
    Ehi, tutto bene, ragazzi? chiese una volta raggiunti, per accertarsi delle loro condizioni.






    Kuro Kamishini
    Nome: Kuro | Cognome: Kamishini | Classe: III S11 | Età: 18 | Sesso: Maschio
    Era una giornata come tutte le altre. Una miriade di gente si stava riversando dalle strade e dai dormitori all'interno del cortile principale e dei vari edifici scolastici. Anche le sale dei vari club contavano quale visitatore già di prima mattina. Affollato come al solito, eh?, pensai, tirando un sospiro e aggiustando la posizione degli occhiali da sole che stavo indossando. Mi stavo dirigendo verso l'entrata della scuola. Avrei voluto attendere Sacchiyuki davanti ai cancelli, ma faceva troppo caldo e visto che tanto siamo nella stessa classe ho pensato di aspettarla là, in un posto più fresco e meno affollato. Stavo giusto per entrare, quando un mio compagno di classe mi salutò da lontano. Io ricambiai il saluto, continuando a camminare. Non mi accorsi però che la persona davanti a me si era fermata e così... BAM. Ci andai a sbattere contro e volammo per terra. Era una ragazza e non era nemmeno male! Mi rialzai subito.
    Oh, scusami, è tutta colpa mia che non guardo dove vado mentre cammino... Tutto bene? dissi, tendendole la mano, cercando di fare un'espressione seria per darle una buona impressione. Poi sopraggiunse anche un'altra persona. Molto probabilmente era il motivo per il quale la ragazza davanti a me si era fermata di colpo.
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    Edited by ¬SasoRi - 1/7/2013, 15:25
     
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  3. Lady Lucy Lane
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    Sentendosi chiamare Aya si girò.
    BAM!
    Il ragazzo dietro di lei non se ne accorse e le volò addosso.
    "Ahia, che male!"
    Lei non aveva un fisico da combattente e quel tonfo l'aveva davvero spiazzata!
    Ed ora aveva la schiena a terra ed un ragazzo su di lei.
    "Oh, scusami, è tutta colpa mia che non guardo dove vado mentre cammino... Tutto bene?
    Si era alzato con quello che probabilmente non era proprio uno scatto felino, ma era comunque una grande dimostrazione d'agilità agli occhi di Aya.
    Ed ora le teneva la mano.
    Lei arrossì ed aprì la bocca come per dire qualcosa, ma fu interrotta.
    "Ehi, tutto bene, ragazzi?"
    "Botuko! Ecco chi mi chiamava!"
    Botuko Gashinasaki era un ragazzetto un po' strano, sempre gentile con tutti, nonostante gli altri non fossero propriamente gentili con lui...
    Aya lo conosceva perché erano compagni di classe, e perché erano entrambi bersagli dei bulletti dell'istituto.
    Era l'unico con cui Aya parlava senza problemi dei soprusi.
    Erano simili, pur essendo totalmente diversi.
    Vedendolo Aya smise di arrossire e sciolse la sua espressione in un sorriso.
    "Tranquillo, Botuko, non mi sono fatta male!"
    Mentì.
    Rivolse lo sguardo verso l'altro ragazzo e allora lo conobbe.
    "Oh, no, è il tamarretto! E adesso che gli dico?"
    Approfittò della sua mano come appoggio per rialzarsi.
    "Cos'è che mi aveva detto?"
    Cercò di calmarsi e ripensare alle parole del ragazzo
    "Ecco, mi ha detto <oh, scusami, è tutta colpa mia che non guardo dove vado mentre cammino... Tutto bene?> giusto!"
    "Ehm, comunque, no, tranquillo, non è colpa tua! Mi sono bloccata davanti alla porta!"
    Disse, lasciando trasparire il suo imbarazzo, guardando per terra ed accarezzandosi la spalla.
    Che impiastro che era! Era solo il secondo giorno ed aveva già ottenuto una figuraccia!
    Guardò Botuko, che sembrava divertito dalla sua espressione.
    E guardandolo si ricordò
    "Oh, no! Mi aveva chiesto di fargli un ritratto ad olio, durante le vacanze, e tutto quello che ho è uno schizzo a carboncino! Speriamo non se lo ricordi!"

     
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    Botuko Gashinasaki
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    Per fortuna stavano tutti e due bene. Aya infatti si stava rialzando e sorrideva. Poi molto probabilmente rispose alle scuse che le aveva porto quell'altro ragazzo, con impressa sul volto una lieve espressione imbarazzata. Poi cambiò di colpo espressione, proprio mentre stava osservando Botuko, molto probabilmente si era ricordata solo ora che le aveva chiesto quel disegno ad olio e che non aveva finito, ma lui di certo non era il tipo che mette fretta alle persone, per cui fece finta di nulla e non le chiese se lo avesse finito o meno.
    Beh, sono contento che non vi siate fatti nulla! rispose lui, di tutto punto.
    Aya, ti va bene se ti accompagno in classe? Intanto così ti chiedo una cosa... Ho bisogno del tuo aiuto...







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    Nome: Kuro | Cognome: Kamishini | Classe: III S11 | Età: 18 | Sesso: Maschio
    La ragazza sembrava stare bene, anche se effettivamente sembrava, almeno in un primo momento, imbarazzata dalla mia disinvoltura. Poi però si riprese un pochino quando sopraggiunse un altro ragazzo, che mi sembrava già di conoscere ma che sul momento non riuscivo a focalizzare bene. Afferrò la mia mano e si tirò su da per terra, dicendo che alla fine era colpa sua che si era fermata di colpo davanti alla porta.
    Se vuoi posso accompagnarti in classe, almeno siamo pari, credo...
    Dissi questa frase quasi in contemporanea ad una più o meno simile detta dal ragazzo che era sopraggiunto.
    Beh, se c'è già lui non importa, non vorrei impicciarmi negli affari altrui... dissi, guardando prima lui e poi lei, un pochino deluso dal fatto di non poter accompagnare una ragazza così carina in classe.
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    Edited by ¬SasoRi - 1/7/2013, 15:24
     
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    Botuko non menzionò il ritratto ed Aya ne fu sollevata.
    Anzi, il ragazzo continuò a comportarsi gentilmente ed aggiunse
    "Beh, sono contento che non vi siate fatti nulla!"
    La sua dolcezza era confortante.
    Aya sorrise amabilmente, ma poi parlò l'altro ragazzo
    "Se vuoi posso accompagnarti in classe, almeno siamo pari, credo..."
    Aya si girò di scatto, arrossendo.
    "Aya, ti va bene se ti accompagno in classe? Intanto così ti chiedo una cosa... Ho bisogno del tuo aiuto..."
    Nello stesso momento parlò anche Botuko.
    Ovviamente sentì anche l'altro ragazzo, che si voltò con faccia interrogativa, prima verso Aya e poi verso Botuko.
    "Beh, se c'è già lui non importa, non vorrei impicciarmi negli affari altrui... "
    Disse lasciando trasparire un pizzico di delusione.
    Inutile dire che Aya si imbarazzò in una situazione del genere.
    "Oh, cavolo! E adesso che faccio? Botuko ha bisogno e non vorrei contrariarlo, ma l'altro sembra deluso! Cosa posso dire?"
    Si rivolse al ragazzo più grande.
    "Ehm, no, figurati, non è un problema essere accompagnata, chiaramente, però, ecco, non vorrei che Botuko s'imbarazzi a parlarmi, ecco tutto!"
    Mentre parlava arrossiva visibilmente.
    Dopodiché si rivolse a Botuko e, sorridendo, gli rispose.
    "Certo, sai che se hai bisogno di aiuto io ci sono sempre!"
    E così Aya era riuscita a prendere una decisione ed iniziò ad avviarsi verso l'aula con Botuko, ma poi, ancora dispiaciuta, si girò e salutò con un cenno l'altro ragazzo
    "Magari ci becchiamo in giro, comunque mi chiamo Aya Otomo e sono della dodicesima sezione del secondo anno!"
    Così dicendo si allontanò.

     
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    Botuko Gashinasaki
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    Anche il ragazzo contro cui Aya era andata a sbattere si era offerto di accompagnarla in classe, per "ripagarla del torto subito". Lei però aveva preferito dare la precedenza al suo amico, presentandosi comunque al ragazzo con cortesia e scusandosi ancora.
    Non beh, non è una cosa urgente, possiamo anche parlarne nell'intervallo... Così può accompagnarti in classe. Tanto mi sono ricordato che ho ancora delle faccende da sbrigare... Sai, quando si è il presidente di un club il lavoro non finisce mai! Allora... Ci vediamo dopo, Aya! E arrivederci anche a te, Kamishini! disse, allontanandosi in direzione dell'area dove si trovava la sede del club di boxe.
    È anche meglio che lei si faccia qualche nuova amicizia, è una ragazza così dolce ma anche timida... Questa cosa forse potrebbe aiutarla a superare un po' la timidezza...







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    La ragazza aveva deciso di andare in classe con l'altro ragazzo e stava per allontanarsi, senza prima essersi presentata però.
    Aya, eh...
    Ma poi l'altro ragazzo disse che poteva anche farsi accompagnare da me, che avrebbero potuto parlare nell'intervallo e che tanto doveva sbrigare alcune faccende per il club di cui era presidente.
    Ah, un presidente... Eh... UN PRESIDENTE? Di che club sarà? Boh, ora non ha importanza... L'importante è che mi ha passato il testimone ehehehe
    E così pensando, mi rivolsi ad Aya:
    Senti, Aya... Ehm, posso chiamarti così? Non mi piace molto utilizzare i cognomi, sono un po' contro questa tradizione, forse a causa dei miei parenti occidentali... Ma non voglio annoiarti con questa storia... Beh dicevo, ti va bene allora se ti accompagno in classe? Hai detto di essere della dodicesima sezione, giusto? Non è nemmeno molto lontana. Poi ovviamente se non ti va di farti accompagnare da un ragazzo che hai appena conosciuto posso capire...
    Nascosto dietro agli occhiali da sole, cercavo comunque di mantenere lo sguardo fisso sui suoi occhi, la avrei osservata meglio in seguito.
    Giusto, gli occhiali...
    Così tolsi gli occhiali da sole e ripresi a fissarla negli occhi in attesa di una risposta, dopo aver infilato una delle due aste nel colletto della giacca dell'uniforme.

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    Edited by ¬SasoRi - 1/7/2013, 15:23
     
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    Aya era sollevata di poter andare in classe con Botuko e stava già per entrare quando lui disse una cosa che la fece rabbrividire.
    "Non beh, non è una cosa urgente, possiamo anche parlarne nell'intervallo... Così può accompagnarti in classe. Tanto mi sono ricordato che ho ancora delle faccende da sbrigare... Sai, quando si è il presidente di un club il lavoro non finisce mai! Allora... Ci vediamo dopo, Aya! E arrivederci anche a te, Kamishini!
    E così dicendo si stava allontanando.
    Era una di quelle situazioni in cui Aya si trova in imbarazzo.
    Avrebbe voluto scomparire e non farsi più vedere, purtroppo era impossibile.
    "Senti, Aya... Ehm, posso chiamarti così? Non mi piace molto utilizzare i cognomi, sono un po' contro questa tradizione, forse a causa dei miei parenti occidentali... "
    "Ma cos?"
    Aya non si aspettava che il ragazzo ricominciasse a parlarle con tale disinvoltura.
    Non che ci fosse qualcosa di strano, ma lei non ce l'avrebbe fatta.
    "Ma non voglio annoiarti con questa storia... "
    "Oh, no!"
    Stava iniziando a cambiare discorso ed Aya sapeva benissimo dove sarebbe andato a parare.
    "Beh dicevo, ti va bene allora se ti accompagno in classe? Hai detto di essere della dodicesima sezione, giusto? Non è nemmeno molto lontana. Poi ovviamente se non ti va di farti accompagnare da un ragazzo che hai appena conosciuto posso capire..."
    "Come Volevasi Dimostrare... "
    E così quel ragazzo appena conosciuto si era fatto avanti senza problemi.
    Aya avrebbe desiderato più di ogni altra cosa di poter avere un'altra opzione.
    "...non è un problema essere accompagnata, chiaramente... "
    Ripensò alla frase che gli aveva detto, e a quando si era girata.
    "<magari ci becchiamo in giro... > Chissà se questo è definibile beccarsi in giro... "
    Aya stava iniziando a perdersi nei suoi pensieri, le capita spesso quando teme di andare nel panico ed iniziare a straparlare.
    Poi il ragazzo fece una cosa che attirò la sua attenzione, si tolse quegli osceni occhiali da sole e guardò Aya negli occhi.
    Aya fece giusto in tempo a pensare: "Ha gli occhi neri"
    e poi... PANICO!
    Iniziò a parlare a raffica, senza sapere bene cosa dire, ma tanto la maggior parte delle parole erano incomprensibili, le uniche di senso compiuto furono quelle dell'ultima frase.
    "No, figurati, non è un problema andare in classe con te!"
    Dopodiché arrossì.
    Poi sbiancò leggermente, capendo quello che aveva appena detto.
    Comunque stava fissando le strane scarpe del ragazzo, quindi, forse, lui non lo notò.

     
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    Kuro Kamishini
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    La ragazza sembrava alquanto agitata dalla mia proposta. Ho forse detto qualcosa di sbagliato? Non mi sembra... Magari è solo un po' timida.
    Mi stava fissando le scarpe. Oddio le scarpe. Spero solo che non stia pensando a cose strane solo perché sono molto più grandi... Magari crede che abbia i piedi giganti. Oddio no, devo cambiare discorso e farla distrarre.
    Non ho capito molto di quello che hai detto, però se non erro ho capito che non hai problemi se ti accompagno in classe, giusto? Beh allora in questo caso direi di incamminarci, che dici? dissi, compiendo i 3 passi che mi separavano dalla porta, per poi aprirla e invitarla ad entrare con un gesto del braccio.
    Prego, prima le signore. Ah, non hai ancora risposto alla mia domanda... Posso chiamarti Aya o ti imbarazza troppo?
    Era una cosa fondamentale da sapere, ne dipendeva l'intera conversazione e anche il tipo di relazione e il modo di relazionarsi alla ragazza appena conosciuta, dovevo saperlo.

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  9. Lady Lucy Lane
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    Il ragazzo aveva delle scarpe incredibilmente grandi.
    "Forse ha i piedi molto grossi... "
    Pensò Aya, facendo poi un sorrisino, perché, bhe, si sa cosa si dice dei ragazzi coi piedi grandi.
    Ma poi si ricordò di quei rumor sul ragazzo di terza e con gli occhiali da sole.
    Si diceva in tutta scuola che portasse delle scarpe troppo grandi.
    Aya l'aveva sentito dire in un bagno per ragazze.
    "Se fosse stato per l'altro motivo, sicuramente quelle ochette l'avrebbero detto"
    Un altro pensiero che la fece ridacchiare.
    Perdersi nei suoi pensieri la tranquillizzava, al contrario che parlare con gli sconosciuti.
    Per questo molti la descrivevano come "asociale".
    Sì, adesso era proprio pronta ad entrare in classe!
    "Non ho capito molto di quello che hai detto, però se non erro ho capito che non hai problemi se ti accompagno in classe, giusto? Beh allora in questo caso direi di incamminarci, che dici?"
    "DICO DI NO! Cavolo, non so se reggo tutto questo tempo sola con lui!"
    Il ragazzo si avviò a passo spedito verso la porta e l'aprì.
    "Prego, prima le signore. Ah, non hai ancora risposto alla mia domanda... Posso chiamarti Aya o ti imbarazza troppo?"
    "Ah, ormai che siamo in ballo, balliamo!"
    Pensò sconsolata.
    "Ehm, no, non è un problema! Però è un po' strano! Se mi chiami di nome io come devo chiamarti? In effetti... Come ti chiami?"

     
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    Accidenti, che scortese che sono! Non mi sono nemmeno presentato! E pensare che credevo di averlo già fatto... Comunque io sono Kuro Kamishini, ma puoi chiamarmi semplicemente Kuro. le risposi, sorridendo. Caspita, è vero. Non mi ero ricordato di presentarmi. Questo potrebbe essere un punto a mio sfavore... Ma non era il momento di rimuginare troppo su questo fatto. Ci incamminammo verso la classe. Dopo qualche secondo di silenzio decisi che dovevo impostare un argomento di conversazione. Così decisi di ripiegare sull'argomento "classe".
    Allora... Mi pare che tu avessi detto di far parte della sezione 12, giusto? Quella dovrebbe essere la sezione delle borse di studio per motivi artistici, se non erro. Quindi sei una pittrice? Oppure una scultrice? Devo dire che l'arte, nonostante non sia molto appassionato, non mi dispiace per niente, anzi, molti quadri sono davvero belli e significativi. Però l'arte contemporanea mi fa rimanere un po'... Boh, un po' stranito. Non capisco come certe cose possano valere miliardi e miliardi di Yen solo perché fatti da una persona famosa...
    Poi smisi di parlare. Mi sono accorto di aver parlato forse un po' troppo e speravo anche che non fosse una appassionata di arte contemporanea, altrimenti mi ero appena chiuso la porta in faccia da solo. Spero vivamente di no, era molto carina. Certo, c'è anche Sacchiyuki, ma non si può mai sapere, meglio essere preparati...
    Mentre camminavo al suo fianco, in attesa della sua risposta, posai lo sguardo fuori dalla finestra. Che bel tempo che c'è oggi... Mi feci sfuggire quella frase e non ci feci nemmeno troppo caso.

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  11. Lady Lucy Lane
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    Il ragazzo fu rapidissimo a presentarsi e scusarsi.
    "Kuro? I suoi genitori non devono avere molta fantasia... "
    Pensò fissando i capelli e gli occhi del ragazzo.
    Nel giro di poco Aya si rese conto di non avere la minima idea di come iniziare una conversazione, per fortuna, il suo accompagnatore sembrava un esperto.
    "Allora... Mi pare che tu avessi detto di far parte della sezione 12, giusto? Quella dovrebbe essere la sezione delle borse di studio per motivi artistici, se non erro. Quindi sei una pittrice? Oppure una scultrice? Devo dire che l'arte, nonostante non sia molto appassionato, non mi dispiace per niente, anzi, molti quadri sono davvero belli e significativi. Però l'arte contemporanea mi fa rimanere un po'... Boh, un po' stranito. Non capisco come certe cose possano valere miliardi e miliardi di Yen solo perché fatti da una persona famosa..."
    "Bhe, quando parte, parte in tromba!"
    Aya non se l'aspettava proprio.
    Dopodiché il ragazzo sembrò un po' perso nei suoi pensieri, sino a quando non disse, guardando distrattamente fuori dalla finestra:
    "Che bel tempo che c'è oggi... "
    Aya sorrise, non le sembrava più così sovrumano.
    "Di solito si parla del tempo quando non si sa cosa dire... Almeno così credo... "
    Quella sua divagazione meteorologica la fece sentire un po' più simile a lui, sciogliendo quanto basta la sua timidezza e portandola a parlare.
    "In effetti sono più una pittrice, ma sto imparando a cimentarmi anche nelle sculture, sai, per essere un artista completa! Ho ottenuto una borsa di studio dopo aver presentato la mia prima mostra; riguardo all'arte contemporanea, bhe, è un discorso molto variabile, ovviamente, se si fa riferimento a Fontana, il quale ha avuto l'idea di tagliare la tela per creare nuovi spazi e dare nuovi respiri all'arte si capisce che questo tipo d'arte è molto più significativa dei classici, nei quali, al massimo, possiamo sottolineare nuove letture della bibbia. Certo è che Fontana, vedendo che l'idea funzionava, non ha più fatto altro ed ora i musei sono pieni di tele tagliate, ma molte senza significato effettivo, se non quello del voler avere un guadagno, però, per fortuna, è una mosca bianca, infatti, moltissimi autori contemporanei tengono più ad esprimere la propria anima che all'effettivo guadagno, dando anche vita ad opere raccapriccianti e, allo stesso tempo, magnifiche, come "La nascita di Hitler" di Errò, la conosci? È stupenda!"
    Aya si stupì di aver parlato così tanto e non era neanche certa che a quel ragazzo importasse qualcosa dell'arte contemporanea o volesse solo fare quattro chiacchiere di circostanza.
    Quindi, quasi per emulare la capacità di Kuro di fare conversazione riprese:
    "Già, speriamo che non si guasti nel pomeriggio!"
    Certo, non uscì bene quanto a lui.
    E lei non era neanche sicura che si capisse che "il tempo" era il soggetto in questione, quindi cercò di seppellire questa frase sotto un'altra, decisamente più appropriata e comprensibile.
    "Ehm, comunque, parliamo un po' anche di te! In che classe sei?"
    Disse, mostrandosi sorridente ed alla mano.
    Cosa che, ovviamente, non era affatto.



    Questo è "La nascita di Hitler", per me è davvero meravigliosa! *.*
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    La ragazza rispose con un gran discorsone per rispondere al mio monologo: era una pittrice, me lo sentivo e la cosa venne confermata, aggiungendo che si stava anche allenando per la scultura per diventare un artista completo. Ma che brava ragazza... Ha anche già fatto delle mostre, deve essere davvero brava.
    Poi passò alla mia affermazione sull'arte moderna, che contrastò in modo abbastanza abile, difatti mi sentii un po' stupido per quello che avevo detto, sembrava una opinione stereotipata di un giornaletto da quattro soldi.
    Proviamo a rimediare
    No, mi spiace, Errò non lo conosco... Anche perché io principalmente mi interesso di artisti molto più datati... Potremmo definirmi una sorta di "classicista", preferisco sempre le cose più antiche, come nell'arte ad esempio, ma anche nella filosofia, nella storia. Sono sempre stato così. Però ciò che hai detto prima ha fatto ravvedere la mia opinione stereotipata. Ecco, se devo essere sincero, tra i quadri delle varie avanguardie mi è piaciuto molto "Giallo, rosso, blu" di Kandinsky.
    Poi ripresi fiato e lei espresse una frase che sembrava fuori da ogni contesto, ma molto probabilmente era riferita al commento sul tempo che mi era accidentalmente sfuggito. Tuttavia non ebbi il tempo di rispondere che Aya riprese a parlare.
    Cavoli, all'inizio era molto timida, sembra che abbia toccato gli argomenti giusti per scioglierla un po' e farla divertire pensai, sorridendo.
    Le spostò i riflettori su di me, chiedendomi che classe facessi.
    Mi sembra anche giusto. Io invece sono della III classe, sezione 11...
    Poi misi la mano nei capelli e alzai la testa verso il soffitto, per poi riabbassarla e tornare a guardare Aya.
    Ah per la storia della tua mostra, mi piacerebbe molto poter partecipare alla prossima.
    La mia espressione era seria ma allo stesso tempo sorridente: è questo che la gente potrebbe definire un "sorriso serio"?
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    Edited by ¬SasoRi - 8/7/2013, 23:58
     
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  13. Lady Lucy Lane
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    Kuro ascoltò interessato tutto ciò che Aya gli disse.
    E questo la sollevò, temeva davvero di averlo messo in imbarazzo parlando così dettagliatamente di arte che, probabilmente, a lui faceva schifo.
    Infatti, come risposta, si definì un "classicista" sotto vari aspetti dello scibile umano, non solo riguardo all'arte.
    In compenso aggiunse di apprezzare Kandinskij, specialmente "Giallo, rosso, blu".
    "Magari potrei regalargli la mia riproduzione della "Composizione VII", dovrebbe piacergli ed io non me ne faccio nulla"
    Ad Aya stava iniziando a sembrare più interessante, prima lo vedeva solo come un sensei un po' troppo convinto delle sue doti, ora lo stava rivalutando.
    Sorrise a seguito del suo commento sul tempo.
    "Sì, mi è uscito decisamente male"
    Pensò Aya tra una parola e l'altra della sua frase seguente.
    E, in men che non si dica, Kuro rispose.
    "Mi sembra anche giusto. Io invece sono della III classe, sezione 11... "
    "Una borsa di studio in ambito sportivo?"
    Aya fece mente locale e si ricordò, effettivamente, di saperlo iscritto al club di Kendo.
    "Allora dev'essere molto forte... "
    "Ah per la storia della tua mostra, mi piacerebbe molto poter partecipare alla prossima."
    Disse questo con uno strano sorriso, non sembrava una frase buttata lì a caso, al contrario, sembrava veramente interessato alle opere ed alle mostre di Aya.
    "Anche a me piacerebbe partecipare ad una prossima... "
    Peccato che non fosse ancora programmata una "prossima mostra" era un po' un periodo di magra.
    "Ehm, certamente! Non appena ne programmerò una prossima mi occuperò personalmente di farti arrivare l'invito!"
    Rispose, sorridente; era la prima volta che qualcuno s'interessava in modo così esplicito alla sua arte.
    "Ma solo a patto che mi inviti alla tua prossima gara di... Kendo?"
    Pronunciò l'ultima parola a voce più bassa e con un tono meno sicuro, non voleva dare l'idea di sapere troppo su di lui, anche perché non c'era motivo per cui lei dovesse sapere qualcosa.
    E man mano che parlavano, continuavano a camminare verso la sua classe, passo dopo passo, ma nessuno dei due stava più badando alla strada.
    Perciò, forse una svolta sbagliata, forse per aver salito troppe scale, preso si trovarono all'altro capo della scuola, senza neanche rendersene conto.

     
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    Kendo? Come sai che faccio Kendo? Sono così famoso nella scuola? risposi alla sua richiesta, scoppiando poi a ridere, una risata ironica, di certo per non mi aspettavo che sapesse quale sport pratico. Grazie comunque. Certamente te lo farò sapere. Anzi, forse proprio domani pomeriggio potrebbe esserci uno scontro al club, con i nuovi arrivati e forse ci sarà anche il presidente... Se ti va... dissi, riferendomi all'evento che si sarebbe tenuto il giorno seguente, ovvero la riunione dei club per cercare nuovi iscritti.
    Ma forse anche tu hai già degli altri club da visitare e non voglio di certo toglierti questo piacere.
    Di certo, Aya quando sorrideva era molto carina e in questo discorso lo aveva fatto già più volte. Mi capitava spesso di rimanere a fissarla negli occhi mentre parlava, soprattutto se trattava di argomenti come l'arte, alla quale sembra essere appassionatissima: in quei momenti le si accende una strana scintilla negli occhi, testimone del fatto che sta parlando quasi a cuore aperto e a me piaceva un sacco questo suo lato, anche se la conoscevo da... Da pochi minuti?
    Mi dimenticai perfino che ci trovavamo a scuola e che la stavo accompagnando in classe, chissà dove eravamo finiti.
    Ah, ora che ci penso... Tu cosa dipingi, esattamente? Cioè anche tu quadri astratti o anche altro?
    Effettivamente, non ci avevo pensato, ma questo dato poteva essere assai rilevante per il prosieguo della conversazione.
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  15. Lady Lucy Lane
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    Kendo? Come sai che faccio Kendo? Sono così famoso nella scuola?
    Ad Aya si gelò il sangue.
    "E adesso cosa gli dico? Come posso io sapere che sport pratica?"
    Grazie comunque. Certamente te lo farò sapere. Anzi, forse proprio domani pomeriggio potrebbe esserci uno scontro al club, con i nuovi arrivati e forse ci sarà anche il presidente... Se ti va...
    "Ha già cambiato discorso, forse potrei, semplicemente, ignorare la sua prima domanda, sperando che non se la prenda male.
    Ma forse anche tu hai già degli altri club da visitare e non voglio di certo toglierti questo piacere.
    Ehm, in effetti sì, vorrei andare al club dei manga e poi dovrei accompagnare una mia amica al club di street fight, però immagino ne avrai altre in programma, giusto?
    Aya sperava, in questo modo, di cambiare discorso e pensò di esserci riuscita, quindi si fece scappare un sorriso e si girò verso destra, dov'erano poste le grandi vetrate delle finestre che percorrevano tutto il corridoio.
    Da quel punto si riusciva a vedere la torre dell'orologio.
    "otto e mezza... OTTO E MEZZA!?"
    Era tardissimo! A quell'ora sarebbe già dovuta essere in classe.
    Si guardò attorno spaesata, non vedeva il cartello indicante la sua classe, quindi si rivolse esterrefatta a Kuro.
    "Ma dove siamo?"

     
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