[Closed]Una giornata al parco

[Goro Nishimura] [Aya Ōtomo]

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    Goro Nishimura

    Era domenica, giorno libero da qualunque distrazione e, anche se profondamente odiato da Goro, poiché rubava preziose ore che avrebbe potuto usare per studiare i suoi soggetti. Non stava facendo nulla o, almeno, nulla di diverso dal suo solito, ovvero esperimenti su se stesso, importanti per comprendere meglio il suo corpo.
    Passò la mattinata a studiarsi, facendo strani esperimenti e cose del genere, una volta finito, Goro non seppe più che fare, di esperimenti ne aveva fatti abbastanza per la giornata e non voleva affaticarsi troppo, dunque andò a lavarsi, quelli non erano proprio degli studi "puliti". Fece una lunga doccia, passata più che altro a riflettere sul cosa fare, dunque uscì e si asciugò, poi, tutto d'un tratto, decise che uscire, forse, lo avrebbe aiutato a pensare.
    Si vestì con i soliti abiti e si diresse, con estrema calma, al parco Hijifu, una grande area verde all'interno del complesso, visitata da Goro ben poche volte.
    Una volta giunto al parco, lo attraversò in lungo e in largo, osservando sempre ogni cosa che lo circondava, sperando di vedere qualcosa che lo interessasse, ma nulla.

    "Che stupida idea..."

    Non poté non pensarlo, si stava annoiando non poco, e quando succedeva, beh, si annoiava, incredibile, vero?
    Beh, girò ancora un po' all'interno del parco e, alla fine, decise di fermarsi nei paraggi del laghetto al centro del parco, sedendosi, incredibilmente, sotto un albero, come suo solito, e si mise a guardare in direzione di quella enorme massa d'acqua limpida, riflettendo su cos'altro potrebbe fare per passare quella lunga ed inutile giornata di pausa.






    Edited by .Micael. - 26/2/2014, 21:44
     
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  2. Lady Lucy Lane
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    Quel giorno Aya decise di buttarsi in un esperimento artistico non indifferente.
    Aveva noleggiato una barca, nel laghetto del parco Hijifu, aveva speso abbastanza, visto che ne aveva noleggiata una con traghettatore.
    Ma non poteva certo remare lei.
    Lei doveva disegnare!
    Aveva già sprecato tre matite e cinque album di fogli.
    disegnava ogni cosa vedesse ed, essendo in movimento, i cambi di prospettiva e di visuale su di un unico disegno creavano degli effetti magnifici.
    Durante la sua foga disegnò anche vari esseri viventi.
    12 paperelle, 21 colombe, 8 gatti 14 coppiette ed un ragazzo travestito da scheletro con uno strano diario in mano.
    Decise che quest'ultimo era il suo soggetto preferito e chiese al barcaiolo di fermarsi per un po'.
    Cercando di non farsi scoprire iniziò a ritrarlo in tutte le varie pose in cui lui decideva di mettersi.
    "A casa li colorerò! Ce n'è abbastanza per una mostra interamente sul parco Hijifu!"
    Pensò elettrizzata.
    Ma poi una folata di vento fece volare tutti i suoi disegni già conclusi, compresi quelli già terminati sul tizio-scheletro.
    "OH NO!"
    Gridò Aya e si buttò in acqua per riprenderli, ma il vento era in vena di scherzi e ne portò alcuni proprio ai piedi di quel ragazzo...

     
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    Goro Nishimura

    Goro non sembrava intenzionato a muoversi dalla sua posizione, non perché non ne avesse voglia, ma perché stava cercando di riflettere con attenzione sul cosa fare. Sembrava un comune attacco di noia, ma per lui significava inattività totale, poiché non amava fare altro se non studiare, sperimentare e....beh, solo queste due cose, effettivamente.

    "Se penso che ero venuto qui proprio per non annoiarmi..."

    Questo pensava Goro, era stata una sua idea andare al parco per osservare le persone che vi giravano all'interno, idea di cui si è subito pentito. Un altro po' e avrebbe deciso di tornarsene a fare esperimenti, per quanto non ne avesse programmato nessuno, ma una cosa lo distolse da ciò, più che una cosa, diciamo vari disegni che si stavano spargendo nel laghetto, alcuni dei quali raggiunsero la riva proprio davanti a lui.
    Si guardò intorno, passando poi ad osservare il lago, notando una barca con sopra un tizio, probabilmente il traghettatore, ma nessun passeggero, poiché questa si era tuffata nel lago per cercare di prendere quei disegni.

    "...mm?"

    Quello fu l'unico suono che emise mentre osservava quella scena, poi, per pura curiosità, cosa che lo caratterizzava, visti i suoi interessi, si mise a raccogliere quei quattro o cinque disegni che arrivarono a riva, davanti a lui, stando attento a non rovinarli più di quanto non avesse già fatto l'acqua, e li osservò, notando che, in alcuni di essi, c'era una figura famigliare, se stesso, a quanto sembrava era stato disegnato da quella ragazza, un po' come faceva lui con chiunque lo interessasse, solo che lui descriveva, mentre lei disegnava.

    "...Interessante..."

    Pensò questo fra se e se, mentre, sempre con cura, appoggiò i disegni su una panchina a pochi passi da li per evitare di rovinarli, perché, se quella ragazza era almeno simile a lui, avrebbe potuto perdere la testa se quei disegni si fossero rovinati, e non era lui il più adatto a farlo, visto che avrebbe avuto la stessa reazione per il suo diario degli appunti.
    Prese posto su quella panchina e aspettò che venisse a riprendersi i disegni, non l'avrebbe di certo fermata, ma una domanda l'avrebbe fatta di sicuro.

    "Soggetti interessanti, quelli dei tuoi disegni..."

    Questo le avrebbe chiesto se gli si fosse avvicinata per prendere i disegni, indicando, in particolare, uno dei disegni in cui lui era ritratto. Ovviamente, quell'osservazione, uscì fredda distaccata come ogni altra parola da lui pronunciata e, ovviamente, nel pronunciarla non fece nessuna smorfia, il che lasciava intuire che l'essere ritratto in quei disegni non lo disturbava affatto.






    Edited by CellO_o - 24/6/2013, 19:29
     
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  4. Lady Lucy Lane
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    Aya nuotava freneticamente, inseguendo i fogli e riportandoli sulla barca, sotto lo sguardo stupito del traghettatore.
    Una volta raccolti tutti quelli in acqua si voltò verso la riva e vide quello strano ragazzo appoggiare ben stesi i suoi disegni su di una panchina.
    "Speriamo siano volati solo dei paesaggi."
    Rimontò sulla barca e chiese al traghettatore di condurla sino alla riva.
    Quando scese dovette pagare caro l'uomo, l'aveva tenuto impegnato per un sacco di tempo!
    "Sigh, la mia borsa di studio è cospicua, non infinita!"
    Pensò sospirando.
    Comunque ora era il momento di recuperare i suoi ultimi disegni, si avvicinò al ragazzo sulla panchina e sorrise imbarazzata.
    "Ehm, quelli sarebbero miei, scusa tanto per il disturbo, posso riprenderli?"
    Accompagnò la frase con un profondo inchino.
    Grazie al quale riuscì a vedere da più vicino i disegni stesi sulla panchina.
    Non erano solo paesaggi!
    "Oh, cavolo, adesso, come minimo, mi prende a sberle!"
    Ma il ragazzo non lo fece e si limitò a dire
    "Soggetti interessanti, quelli dei tuoi disegni..."
    Per fortuna non sembrava irritato.
    Certo, non era neanche amichevole, era un po' freddo, ma certamente non irritato!
    Aya arrossì ed andò nel panico, quindi, non sapendo più cosa dire, iniziò a parlare a macchinetta.
    In mezzo alle mille parole che sparò, le poche comprensibili furono
    "scusa, scusa... mi dispiace tanto... sono un'artista... sono qui con una borsa di studio... ogni tanto faccio mostre e riesco a piazzare qualcuno dei miei quadri... non è mia abitudine dipingere la gente... ti piacciono gli altri?... se vuoi posso farti un ritratto... "
    il ragazzo continuava a fissala, chissà come avrebbe risposto.

     
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    Goro Nishimura

    Goro osservò la ragazza nuotare qua e la per catturare i propri disegni sparsi nel laghetto, uno spettacolo strambo, ma anche lui avrebbe fatto di tutto per salvare i suoi appunti, dunque non disse o pensò niente.
    La vide pagare il traghettatore e dirigersi verso di lui, evidentemente per riprenderei i suoi disegni, e ascoltò ciò che aveva da dire, lasciandole riprendere i propri disegni, proprio come intendeva fare dall'inizio.
    Successivamente, a causa della sua precedente affermazione, la ragazza sembrò andare in palla e arrossì quasi ai livelli di Asako, la sua compagna di classe.

    "scusa, scusa... mi dispiace tanto... sono un'artista... sono qui con una borsa di studio... ogni tanto faccio mostre e riesco a piazzare qualcuno dei miei quadri... non è mia abitudine dipingere la gente... ti piacciono gli altri?... se vuoi posso farti un ritratto... "

    A lui sembrava strana come reazione, non aveva fatto niente di strano, aveva solo disegnato un ragazzo qualunque che stava seduto sotto ad un albero, che c'era di strano? In realtà, un paio di cose, ma per Goro non c'era motivo, lui prendeva appunti su chiunque lo interessasse, come poteva pensare male di una persona che disegnava i passanti?

    "Chissà perché, tutti sembrano arrossire in queste situazioni..."

    Comunque, Goro le fece, per prima cosa, un cenno con la mano per farla calmare, non era un mostro....non nell'animo, almeno, dunque non era sua intenzione far venire un mezzo-infarto alla prima che passava. Se fosse riuscito a calmarla, anche poco, avrebbe risposto.

    "Fai dei bei disegni, ma tra tutti i possibili soggetti, perché io?"

    Il tono rimase lo stesso anche questa volta, nessuna emozione, nessuna espressione facciale, nulla di nulla, comunque, non intendeva di certo farle venire i sensi di colpa, non gli aveva mica rubato l'anima, era più interessato alla scelta del soggetto che ad altro, gli interessava capire perché lui tra tanti altri, certo, quella giacchetta aiutava a farsi notare, ma non credeva che si trattasse solo di quella.

    "Comunque, se vuoi farmi un ritratto, non te lo impedirò..."

    Non aveva niente da fare e, di sicuro, stare fermo mentre qualcuno lo dipingeva, non era un disturbo, era abituato a restare fermo, soprattutto quando sperimentava su se stesso. Infine la osservò, attendendo una risposta, la situazione era diversa dai suoi soliti "momenti di studio", magari avrebbe ottenuto risultati diversi lasciando che i soggetti interagissero con lui.






    Edited by CellO_o - 24/6/2013, 19:29
     
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  6. Lady Lucy Lane
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    "Fai dei bei disegni, ma tra tutti i possibili soggetti, perché io?"
    La domanda esplose nella testa di Aya per qualche secondo.
    "Che razza di domanda è? <... ma tra tutti i possibili soggetti... > QUALI possibili soggetti? Cosa intende? <perché io?> Bhe, perché... perché..."
    "Perché sì."
    Disse flebilmente.
    in modo sottile, leggero, morbido.
    Ma un po' troppo a bassa voce, infatti il ragazzo aveva già cambiato discorso.
    "Comunque, se vuoi farmi un ritratto, non te lo impedirò..."
    "Bhe, non è che VOGLIA, chissà se a lui da fastidio... ha sempre la voce così fredda, forse lo dice solo per farmi contenta... però non si è offeso dei disegni, quindi... forse... sotto sotto... "
    "Un po' vanesio... "
    Disse, sempre a bassa voce, salvo rendersi conto subito di ciò che aveva detto e riprendere, a voce più alta:
    "Ehm, certo! Mi piacerebbe davvero molto ritrarti!"
    In fin dei conti sapeva mentire.
    "Però io non sono una di quelle classiche pittrici che vogliono semplicemente che il modello stia fermo, ho anche bisogno di un po' di roba... tranquillo, ora ci penso io!"
    Così detto prese il cellulare dalla tasca e compose rapidamente un numero.
    "Sì, sono io, ho bisogno della roba... Sì tutto... Buona idea, porta anche quello... Al parco Hijifu, di fianco al lago... No, non c'è abbastanza posto per quello... Ok grazie!"
    Riattaccò.
    "Bene, non ci resta che aspettare!"
    Avete presente quegli istanti di imbarazzante silenzio?
    Ecco, quelli furono minuti di imbarazzante silenzio.
    Aya non era solita a parlare agli sconosciuti e tanto meno ai suoi modelli.
    E il ragazzo, bhe, semplicemente, non disse nulla.
    Poi si sentì un gran trambusto ed arrivò un viso noto ad entrambi, senza che nessuno dei due lo sapesse.

    Yako Matsui
    427460_3540729352244_1956239988_n

    "Ciao splendore!"
    Disse la nuova arrivata, facendo un sorriso ammiccante ad Aya.
    "E qua chi abbiamo? Uno scheletrino che non saluta!"
    Ridacchiò in modo quasi malvagio e poi iniziò a lavorare, aveva con se pacchi enormi pieni di roba, che iniziò a svuotare, trasformando il parco in un laboratorio degno del miglior artista che potesse esistere.
    Venne steso atterra un telo ed alzato contro il sole una strana costruzione di vetro colorato che creava magnifici giochi di luce.
    Si vedeva che non era la prima volta che faceva questo lavoro.

    "Ma quindi... si conoscono?"
    Fece appena in tempo a pensare Aya prima di vedere che Yako le stava facendo un cenno, evidentemente aveva bisogno di lei.
     
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    Goro Nishimura
    Dopo aver terminato il proprio discorso, Goro rimase in attesa di una sua risposta, soprattutto perché la vide in uno stato di semi-confusione dovuto alla sua prima domanda, eppure a lui non sembrava così strana.
    A quel punto, dopo aver, probabilmente, liberato la mente da ciò che la opprimeva, flebilmente gli rispose, quasi non facendosi sentire.

    "Perché sì."

    Non era tipo da farsi sfuggire una risposta ad una sua domanda, dunque prestò molta attenzione nel momento in cui mosse la bocca, abbastanza per capire cosa sussurrò.

    "Che strano, normalmente ci sono delle cause che spingono a fare qualcosa, motivi ben specifici che-"

    E continuò per qualche momento nella sua testa a riepilogare le varie cose che potevano spingere qualcuno a fare qualcosa.

    "-ma lei non sembra averne? Che strano..."

    Così terminò il suo pensiero, giusto in tempo per ascoltare le sue successive parole, non comprendendo il suo secondo sussurro a causa dei propri pensieri.

    "Ehm, certo! Mi piacerebbe davvero molto ritrarti! Però io non sono una di quelle classiche pittrici che vogliono semplicemente che il modello stia fermo, ho anche bisogno di un po' di roba... tranquillo, ora ci penso io!"

    Non sapeva perché, ma Goro ebbe, anche se per poco, la sensazione di aver fatto la scelta sbagliata a permetterle di fargli un ritratto, come se un brutto presentimento avesse risalito la sua spina dorsale fino al cervello per gridargli "Hai fatto una stupida scelta!", ma ormai era tardi, e Goro era comunque curioso di capire cosa intendesse.
    Dopo quella frase, la ragazza prese il proprio cellulare e digitò il numero di qualcuno, facendo strani discorsi sul materiale che le serviva e cose del genere.

    "Materiale? Che avrà in mente?"

    Era curioso, non nervoso, non spaventato, nulla, solo curioso, voleva sapere cosa aveva appena liberato attorno a lui, e questo lo portava a chiedersi chi avesse chiamato al cellulare, risposta che dovette mettere in cassaforte per un po' di minuti, visto che, in attesa dell'arrivo di questa persona, ne Aya ne Goro, sembravano intenzionati a proferire parola, Goro perché non aveva nulla da dire, Aya, beh, per motivi suoi, evidentemente.
    Passato quel lasso di tempo, tempo che Goro perdeva volentieri, visto che non aveva di meglio da fare, avvertì un grande trambusto provenire da li vicino, e notò un volto familiare, estremamente familiare, soprattutto se attaccato ad un corpicino così minuto.

    "Yako Matsui...secondo soggetto interessante trovato in questa scuola; capacità ignote; mente attualmente indecifrabile; interesse alto."

    Dalla sorpresa, la testa di Goro fece una breve analisi, basata su ciò che ricordava di lei, ovvero tutto ciò che anche lei ricordava di lui, soprattutto a causa dell'interesse reciproco che mostravano.
    Salutò amichevolmente Aya...amichevolmente? Strano, molto strano, e segnato nella sua testa, dopodiché "salutò" anche lui.

    "E qua chi abbiamo? Uno scheletrino che non saluta!"

    Sì, nemmeno lei si era dimenticata di lui, come sospettava, nel mentre, osservando un momento Aya, poté capire che non sapeva della loro conoscenza, non era importante....per molti....ma, per Goro, tutti i dettagli lo erano.

    "Quanto tempo, Yako..."

    Freddo come sempre, non cambiava mai, Yako avrebbe dovuto saperlo, come anche Aya, a quel punto.
    Il freddo saluto di Goro, venne susseguito da una serie di monta e smonta di una serie di "attrezzi" utili ad Aya per ciò che voleva fare, Aya che andò ad aiutare Yako.

    "Si sta rivelando più interessante del previsto..."

    Pensò Goro, rimanendo seduto ad osservarle, curioso.




     
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  8. Lady Lucy Lane
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    Aya stava aiutando Yako quando notò che quello strano ragazzo continuava a fissarle, come divertito.
    "Ma... ci starà guardando il culo?"
    Quel ragazzo non era normale, tutto al contrario, sembrava un po' uno psicopatico...
    Quindi, la cosa che sembrò più logica ad Aya fu di domandare spiegazioni alla sua amica, che aveva già mostrato di conoscerlo.
    Le si avvicinò e bisbigliò:
    "Siamo sicure che QUELLO non ci salti addosso da un momento all'altro?"



    Yako Matsui
    https://fbcdn-sphotos-h-a.akamaihd.net/hphotos-ak-ash4/427460_3540729352244_1956239988_n.jpg
    Goro rispose al suo saluto
    "Quanto tempo, Yako..."
    Effettivamente era un sacco di tempo che non si vedevano, non che a lei importasse qualcosa, era tutta presa dal suo lavoro.
    Lavoro che aveva fatto mille volte, ma, effettivamente, non facile.
    Infatti, nel momento più importante, quando era intenta a posizionare i pannelli riflettenti per creare una luce ottimale, ebbe assoluto bisogno di Aya e la chiamò.
    Ma notò che, una volta avvicinata sembrava un po' sovrappensiero, infatti le si avvicinò e bisbigliò:
    "Siamo sicure che QUELLO non ci salti addosso da un momento all'altro?"
    Yako non poté trattenersi dallo scoppiare in una fragorosa risata.
    "Ma chi? Lo scheletrino? Naaa, lui non è un ragazzo normale, sta tutto il tempo ad appuntarsi cose su cose, si scrive cosa pensa della gente, del loro modo di comportarsi ed anche delle cose più stupide tipo come si veste, dove va, da dove viene, eccetera...
    Disse tutto questo con una naturalezza disarmante, senza preoccuparsi di abbassare la voce o di non farsi sentire da Goro.
    Ma poi sì, sussurrò anche lei.
    "Sai, lui non è come gli altri, lui è come noi, è un anormale!"


    Le ultime parole di Yako la fulminarono, lì, sul posto.
    "lui è come noi, è un anormale!"
    "Quindi... Ce ne sono altri?"
    Tuttavia non poteva fingere che la scenata di prima non fosse mai esistita, quindi si avvicinò al ragazzo e gli disse, facendo finta di nulla:
    "Tranquillo, tra pochissimo saremo pronte... Ehm, comunque, io sono Aya Otomo, e tu chi sei?"
    Disse solo quello "tu chi sei".
    Si fermò lì, nonostante avesse una dannata voglia di chiedergli "Tu COSA sei?".
    Forse, parlando con lui, avrebbe capito qualcosa in più su se stessa.

     
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    Goro Nishimura
    Goro continuò ad osservarle, indisturbato e senza alcun problema. Gli fu facile intuire una specie di perplessità da Aya, non ne sapeva propriamente il perché, poteva solo immaginare che si trattasse del fatto che non sapeva della conoscenza tra lui e Yako, anche se, a sua insaputa, si trattava di pensieri ben diversi.
    Non la sentì bisbigliare a causa del monta-smonta che stavano facendo e, a causa della posizione, non poté nemmeno comprenderlo dal movimento delle labbra, dunque non si chiese nulla, finché non sentì Yako scoppiare in una fragorosa risata, cosa che non gli era ancora capitato di vedere, dunque lo colpì per qualche istante.
    Quella risata fu presto seguita da una spiegazione, alquanto diminutiva, a parer suo, del suo "Hobby" di studiare le persone, hobby che, alla fin fine, aveva anche diminuito leggermente, in quanto non provava più interesse per tutti i passanti, ora si concentrava maggiormente su chi riusciva ad interessarlo. Successivamente a questa descrizione che lasciò Goro leggermente perplesso, in quanto non capiva che tipo di domanda potesse aver fatto scaturire quella risposta, Yako sembrò sussurrare qualcosa ad Aya, ma non intendeva perderselo, questa volta, dunque, senza pensarci due volte, potenziò il proprio udito, non perdendo, così, almeno una parte del discorso.

    "...come noi, è un anormale!"

    Interessante parte del discorso, quella che riuscì a captare, poteva voler dire diverse cose, ma, conoscendo Yako, queste diminuivano a due: o erano anche loro anormali o, semplicemente, erano persone interessate negli anormali, entrambe cose che potevano rientrare tranquillamente nell'origine di quella frase.

    "...Molto più interessante del previsto, mi correggo..."

    Eh sì, Goro, a questo punto, era interessato seriamente, ogni qualvolta un anormale o qualcuno a loro interessato, rientrava nella situazione, allora non doveva uscirne senza prima essere "Conosciuto" da Goro.
    Mentre era preso da questi pensieri, Aya si allontanò da Yako e lo raggiunse.

    "Tranquillo, tra pochissimo saremo pronte... Ehm, comunque, io sono Aya Otomo, e tu chi sei?"

    Nonostante la domanda, Goro si lasciò prendere da altro, tipo il come mai Yako, colei che sembrava detestare le persone più di ogni altra cosa, avesse un'amica così apparentemente normale, qualcosa non quadrava, ma, per non far aspettare Aya, Goro si presentò.

    "Io sono Goro Nishimura..."

    Presentazione fredda e...vuota, aveva detto tutto e niente, ma non era un suo problema, il problema, adesso, era cercare di capire esattamente da che parte si trovassero quelle due, se si trattasse di due anormali, cosa che non avrebbe nemmeno stupito Goro, vista Yako, o se si trattasse di semplici persone interessate ad essi.




     
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  10. Lady Lucy Lane
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    "Io sono Goro Nishimura..."
    "Ma mi prende in giro? Non è in gradi di dare risposte un po' più corpose? Tsk, ma chi me l'ha fatto fare?"
    Aya era molto critica riguardo al fatto che questo tizio potesse portarla a creare un'opera degna di nota, ma non poteva più tirarsi indietro, e così si girò nuovamente verso Yako, la quale stava ridacchiando e le fece un cenno con la mano, come a dire "Si può iniziare!".
    Aya tirò un sospiro di sollievo e sorrise in direzione di Goro.
    "Possiamo iniziare, va' e posizionati in piedi sul telo!"
    "Spero solo che sia in grado di reggere un mio quadro"
    Effettivamente, essere modelli per Aya non era affatto facile, soprattutto a livello fisico.
    Infatti lei poteva reggere ore ed ore a disegnare, ma, come aveva già detto, non era la tipica pittrice che lasciava semplicemente i modelli seduti e fermi.


    Yako Matsui
    427460_3540729352244_1956239988_n
    "Adesso vedremo se lui è davvero in grado di fare ciò che vuole col suo corpo!"
    Pensò sorridente Yako mentre posizionava e caricava lo spara-palle.
    Dopodiché si girò verso Aya e Goro.
    "Ah! Lei non riesce ad abituarsi al suo genere di risposte!"
    Ridacchiò e poi fece cenno ai due di avvicinarsi.
    "Si va in scena!"
    Non perse l'occasione per deridere Aya.


    Yako amava prendersi beffe dei lei, ma non riusciva quasi mai a scatenare una reazione.
    Ho detto "QUASI" mai...
    "Ah-ah-ah-ah. Non fai ridere!"
    Poi si rivolse a Goro, che si era già posizionato, come lei gli aveva detto, sul telo che Yako aveva già steso a terra.
    E lei si sedette su una seggiola pieghevole appoggiata al bordo dello stesso.
    "Bene... fa' qualcosa, puoi fare tutto ciò che ti senti, divertiti, insegui farfalle, fa' tutto quello che vuoi, basta non stare lì impalato!"
    Dopodiché aspettò che la magia iniziasse.

     
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    Goro Nishimura
    Goro, dopo aver dato la sua vuota e sintetica risposta, si limitò a continuare a pensare a ciò che Yako aveva detto ad Aya, per essere precisi, alla parte che era riuscito a carpire del suo discorso, ma bastò anche quel piccolo indizio ad interessarlo oltremodo.

    "Quante volte mi ha portato nuove e interessanti informazioni, quella ragazza?"

    Pensò Goro, riferendosi, ovviamente, a Yako, pensando a quanto lui fosse interessato ad una persona con un carattere, anche se di poco, simile al suo, prestando successivamente attenzione alle parole di Aya.

    "Possiamo iniziare, va' e posizionati in piedi sul telo!"

    Era giunta l'ora di fare questo benedetto quadro, cosa aspettarsi? Bella domanda.
    Goro, come suggerito da lei, si posizionò sul telo, prendendo posizione al centro, iniziando ad osservare la sua postazione di disegno, anche questa volta, incuriosito, poiché non aveva mai assistito alla creazione di un quadro, più che altro perché non gli era mai interessato, ma adesso c'era dentro, dunque poteva fare ben poco.
    Ascoltò Yako deridere Aya, causando una reazione....ostile? Non sapeva bene come definirla, non era pratico di sarcasmo e battute...strano, eh? Successivamente, ascoltò le parole di Aya.

    "Bene... fa' qualcosa, puoi fare tutto ciò che ti senti, divertiti, insegui farfalle, fa' tutto quello che vuoi, basta non stare lì impalato!"

    Divertirsi? Inseguire farfalle? Non rimanere impalato? Gli era stata chiesta la più semplice delle cose e, chissà perché, Goro non seppe che fare. Non era mai stato un tipo amante del movimento, lui amava la calma, il restare fermi e gli esperimenti, che fossero le sue solite vivisezioni o il prendere appunti, non gli piaceva nient'altro, nulla rientrava nelle cose che lo interessavano oltre a quelle cose.
    Si guardò intorno, come se fosse spaesato, cosa difficile da comprendere, visto il cappuccio e la sua immutata espressione, per poi posare lo sguardo su Aya e, dopo un leggero silenzio (Tipico silenzio da Anime che precede una frase disarmante), Goro aprì bocca.

    "...Non so che fare..."

    E avrebbe fatto ridere, oh se avrebbe fatto ridere! Ma, a causa del suo tono gelido e del suo sguardo tremendamente serio, era evidente che non l'avesse detto per scherzare o per chissà quali altri motivi, diceva la verità, non sapeva davvero che fare, e fu questo a rendere la sua frase così disarmante, l'estrema sincerità che la accompagnava.

    "Yako avrebbe potuto spiegarle qualcosa in più su di me, adesso chissà che situazione ne verrà fuori...."

    Pensò Goro, più frustrato che serio, sì, frustrato, non gli piacevano le situazioni strane, e lui solo sa in che stranezze s'era infilato.




     
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