[CONCLUSA] [Alisa] And now Goro is back

Goro aveva sfidato un modello non propriamente debole la volta precedente, un'esperienza interessante, vista la somiglianza alla fisionomia umana e le abilità di combattimento del robot, dunque decise di sfidarne uno ancora più avanzato, sia per testare i propri limiti che per analizzare bene i funzionamenti di quei macchinari tanto precisi quanto letali e simili all'uomo.
Man mano che si avvicinavano al luogo dove si sarebbe tenuto lo scontro, Goro osservò Alisa che già si trovava li, in attesa del suo arrivo, e, nel momento in cui arrivò davanti a lei, decise di non attendere troppo e attivò almeno le evoluzioni basilari per questo scontro: la rigenerazione, il potenziamento della muscolatura, rendendola molto più possente, un potenziamento alle ossa per renderle più resistenti e, infine, un'evoluzione per compattare tutta quella muscolatura extra, la quale lo rendeva quasi tre volte più grosso, in modo da fargli mantenere la stessa taglia di prima, così da permettergli anche dei movimenti rapidi grazie alla taglia e alla forza muscolare che, però, non impediva i movimenti (4 PA).
Ed eccolo li, quattro evoluzioni già attivate, ignorando, anche se non del tutto, la presentazione di Alisa, ma non perdendosi il suo tipico conto alla rovescia prima di dare inizio allo scontro.
Quando partì, rapida anche più del precedente modello, come si doveva aspettare, mise a segno un potente gancio sul volto di Goro, facendogli sputare del sangue, ma si rigenerò quasi subito, visti i precedenti potenziamenti e, nel vedere il ginocchio del robot dirigersi contro il suo addome, Goro fece un salto abbastanza alto da permettergli di evitare il colpo, ma abbastanza basso de permettergli una certa rapidità nel tornare al suo posto, piegando le gambe per poter diminuire l'altezza necessaria al salto, per poi distendere, di colpo e con tutta la forza possibile, la gamba destra, così da tirare un calcio diretto al petto del robot per tentare di regalarle una forte sensazione di dolore, per poi rimanere in attesa di una sua contromossa, in piedi e immobile, pronto a qualunque nuovo assalto (2 PA).

Il suo attacco non era dei più meditati, appunto, senza troppi problemi, Alisa evitò il colpo scattando all'indietro e lanciando due pugni verso l'addome di Goro, il quale, per evitare il colpo, parò i due pugni con le proprie mani, afferrandoli, venendo spinto all'indietro per l'equivalente di sei passi, prima di lasciarli andare verso terra (1 PA).
A quel punto, evitato il colpo, Goro poté osservare quella che sembrava essere una provocazione da parte del robot, prendendo anche una strana posa di combattimento che, ovviamente, a lui era sconosciuta.
Vista la provocazione, era evidente che Alisa desiderasse assistere ad un suo attacco, dunque la assecondò.
Dando una certa carica alla gamba destra, Goro diede un calcio al terreno, staccando un grosso pezzo di terra dura che venne scagliato contro la robot (1 PA), dirigendosi rapidamente verso il suo ventre.
Quel colpo serviva per distrarla, costringendola o a parare il colpo, o a scansarsi verso l'alto, a destra o a sinistra, considerando anche le direzioni oblique, dunque, per creare delle aperture, Goro, iniziò a correre alla massima velocità verso il punto in cui si sarebbe trovata Alisa, dando un ulteriore calcio al terreno per distrarla ulteriormente, per poi effettuare un balzo felino, dirigendo l'ennesimo calcio al volto del robot, mirando al maggior danno possibile (2 PA).
Fatto questo, rimasto di fronte ad Alisa, Goro si sarebbe fatto spuntare una grossa quantità di spuntoni, simili a quelli di un istrice, su tutta l'area frontale del suo torso, per poi spararli dal proprio corpo ad alta velocità (2 PA), lasciando poi che, vista la volatilità di queste due evoluzioni, si disattivassero da sole.
Sapeva che non avrebbero creato un vero problema per la struttura meccanica del robot, ma se si trattava di una creazione quasi simile all'uomo, allora c'era la possibilità che tutti quegli aculei, infilzandosi nella sua "pelle", le avrebbero creato un forte dolore, magari infilandosi anche in qualche giuntura, ma, come detto prima, questa era solo una speranza.

Mentre lui tentava di colpirla con un calcio al volto, lei, sfruttando quella specie di stile, usò le sue dita come degli artigli per ferirlo al costato, lacerandogli la carne.
Quell'attacco andò a segno, ma grazie alla muscolatura potenziata e compressa, risultò essere una lacerazione abbastanza superficiale, ma si trattava comunque di una macchina, dunque sempre di lacerazione si trattava, in compenso, una parte degli aculei riuscì a ferirla al fianco, risultato accettabile, considerato tutto.
Mentre la carne finiva di rigenerarsi, un'idea pervase la mente di Goro, una strategia abbastanza buona, con pochi rischi e una decente possibilità di riuscita, dunque decise di metterla in pratica.
Sfruttando la forza delle gambe, potenziate anch'esse dalla nuova muscolatura, scattò velocemente verso Alisa, senza preoccuparsi di eventuali colpi di bassa lega, visto che, in ogni caso, le ferite avrebbero avuto vita breve, dunque portò un possente pugno verso il fianco ferito della robot, consapevole della grande prevedibilità dell'attacco, ma era proprio su questo che puntava (2 PA).
A quel punto, le probabilità erano la schivata o la parata del colpo e, in quell'istante, avrebbe dato il via alla creazione di una grossa e lunga punta d'osso che avrebbe fatto crescere sul suo petto per poi scagliarla, come fece con gli aculei, verso Alisa, sfruttando il momento di distrazione causato dal precedente colpo-esca sferrato al suo fianco già precedentemente ferito (2 PA), con l'unica differenza che, questa volta, il proiettile avrebbe avuto una maggiore consistenza e durezza dovute ai potenziamenti apportati al suo scheletro e al bersaglio scelto che, questa volta, sarebbe stato precisamente lo stomaco del robot.
C'era tempo per effettuare un'altra mossa, dunque, approfittando della distrazione/del dolore generato da quello spuntone osseo, avrebbe effettuato uno scatto fulmineo all'indietro, concedendo ad Alisa l'ennesimo proiettile di terra, calciato in sua direzione con la gamba destra, così da mantenere le distanze e non darle tregua, mantenendo uno sguardo fermo in direzione del robot, non perdendola di vista. (2 PA).

La sua mossa andò a segno solo in parte, ma riuscì comunque a danneggiarla ulteriormente al fianco già ferito, un risultato più che decente, a dirla tutta.
La zolla di terra mancò il bersaglio, nulla di strano, visto che era intesa più che altro come fonte di distrazione, ma la parte che incuriosì Goro fu il vedere Alisa raccogliere lo spuntone osseo da lui lanciato, un comportamento interessante, visto che credeva che fosse creata solo per seguire uno schema di combattimento preciso che non prevedesse oggetti estranei, beh, anche se ora aveva un'arma, si trattava di una parte del suo corpo, dunque avrebbe fatto bene a stare attenta alle conseguenze.
Vedendola alzarsi ad un metro da terra, Goro si mise a pensare ad eventuali strategie, sapeva di non essere il meglio del meglio a distanza, e ora che si era alzata in volo, anche se a bassa quota, era avvantaggiata.
Dopo qualche istante, un'idea lo illuminò, dunque non aspettò oltre e, dopo aver aggiunto al suo DNA quello delle cavallette, modificò le sue gambe fino a renderle uguali, per struttura, a quelle di una cavalletta, strappando i pantaloni dal ginocchio in giù (2 PA). Ora che le sue gambe erano modificate, non restava che una cosa da fare, saltare!
Mettendo molta forza nelle gambe, Goro iniziò a saltare di qua e di la con una velocità stupefacente, fintando in varie direzioni, per poi scagliarsi contro Alisa a tutta velocità, girando a mezz'aria per dirigere le proprie gambe verso di lei, così da "regalarle" un doppio calcio con una potenza più che inumana (4 PA).
Un colpo del genere avrebbe lasciato più che qualche graffio, anzi, le avrebbe rimodellato qualche pezzo, se l'avesse colpita, vista la forza che le sue gambe avevano appena guadagnato.

La tecnica da lui messa in pratica era ottima, aveva dei rischi, certo, ma doveva trovare un modo per minimizzare le distanze, dunque non poteva fare altro che questo.
Nel vederla spostarsi mentre sparava il suo pugno con dentro lo spuntone, Goro, prontamente, cercò di muovere il braccio destro per deviare almeno un po' il colpo, ma la spalla venne perforata dal suo stesso aculeo osseo e, grazie alla spinta del pugno, iniziò a girare su se stesso, decidendo di non fermarsi, in quanto ottimo diversivo per la prossima mossa che voleva testare (1 PA).
Approfittando di quel momento di rotazione, visto che era ancora in aria, Goro modificò le due evoluzioni da cavalletta in qualcosa di più utile.
Il DNA da cavalletta divenne DNA da calamaro e le gambe tornarono come prima, mentre il braccio sinistro, poiché non ferito, perse le ossa dal gomito in giù, pur mantenendo la muscolatura potenziate, e prese ad allungarsi fino a raggiungere quasi 6 metri, ricoprendosi, sempre dal gomito in giù, di ventose (3 PA), e per quanto la fatica di quel cambiamento radicale lo avesse colpito, lui ignorò tutto, lasciando che fossero le sue azioni a parlare.
A quel punto, mentre la spalla destra "sputava" l'aculeo per potersi rigenerare, sfruttando la rotazione, Goro lanciò il proprio braccio verso Alisa, velocemente e con forza, intento ad avvolgerle la vita (1 PA), dopodiché, sfruttando la possente muscolatura del braccio, avrebbe dato uno strattone, il più forte che poteva, nel tentativo di farla schiantare con se o, comunque, renderle il volo una cosa praticamente impossibile, così da costringerla ad atterrare (1 PA).

Il piano di Goro andò a buon fine, il suo braccio riuscì ad avvolgere la robot come lui sperava, mentre lo strattone ebbe anche troppo successo, cosa che lo mise un po' in guardia, visto che, normalmente, Alisa sapeva come opporre resistenza.
Quando la vide scattare contro di lui, comprese che non aveva tutti i torti a preoccuparsi, e se ne accorse anche meglio quando questa lo afferrò, avvicinando la propria testa alla sua.

"Maledizione! Non di nuovo!"

Preoccupato? Certo che sì! Anche Goro ci sarebbe rimasto secco con un'esplosione il cui epicentro era la sua testa!
Fu costretto ad agire in fretta, dunque, sfruttando le evoluzioni che gli erano rimaste, iniziò a generare massa, molta massa, così tanta massa che nei pochi istanti prima dell'esplosione, la grandezza del corpo di Goro era triplicata, continuando a crescere anche durante l'esplosione, così da dare qualcosa alle fiamme che non fossero i suoi organi interni, affaticandosi più del dovuto, in quanto non aveva mai prodotto tanta massa (4 PA).
Finita l'esplosione, Goro si alzò, lentamente e traballante, con una buona parte della carne del suo torso andata a quel paese e le gambe che, protette anche dalla massa del torso, risultarono le meno danneggiate, per quanto ferite.
La massa non fu l'unica cosa a salvarlo, doveva ringraziare anche la muscolatura aumentata che rese la massa più resistente e le ossa più dure che gli salvarono il cranio, senza contare la rigenerazione che non aveva smesso di lavorare dalle prime ferite, non impedendo, però, che il corpo di Goro venisse ridotto ad uno schifo.
Muscoli bruciati e danneggiati, ossa rotte e organi danneggiati a causa dell'urto, vene ustionate, tendini bruciati e sangue che, a causa delle ustioni, non usciva, per non contare la fatica che Goro fu costretto a sopportare per generare tutta quella massa.
Doveva rigenerarsi più in fretta, dunque trasformò le evoluzioni della muscolatura e della densità muscolare in potenziamenti alla rigenerazione, non dovendo disattivare quelle per la massa, vista la volatilità di queste ultime, causa anche della sua fatica (2 PA).
Avrebbe voluto dire al Vice-presidente di stare più attento ai programmi che mettevano dentro Alisa, ma le corde vocali non c'erano, dunque lo guardò, sperando che capisse.
Era l'ultimo rimasto in piedi, aveva vinto? Sì.
Aveva rischiato fin troppo? Assolutamente.