[CONCLUSA] La villa delle verità

Kuro Kamishini

Nome: Kuro | Cognome: Kamishini | Classe: III S11 | Età: 18 | Sesso: Maschio

La giornata era iniziata in modo tranquillo o per lo meno in modo non molto diverso dal solito: la stanza del dormitorio riservava sempre molte sorprese, soprattutto visto con chi condividevo la stanza. No, non sto parlando di Tatsuya; sto parlando di Nizuki. Davvero, a volte mi chiedo veramente come faccia ad essere così spensierato e come faccia a pensare certe cose... Ma questa volta non narrerò con quale strana idea mi abbia sorpreso, dirò solo che c'entrano un paio di occhiali molto strani, frasi sul credere in me che credo in te e una trivella che sfonda i cieli.
Uscito dalla mia stanza, mentre mi stavo dirigendo verso la mia classe, mi squillò il cellulare: era mia madre. Strano, di solito non mi chiama mai a quest'ora...

Pronto? Mamma?
Ciao, Kuro! Come va? Senti, avrei un favore da chiederti...

Riassumendo il tutto: un caro vecchio amico di mio padre, nonché un suo vecchio compagno di liceo, aveva deciso, visto il suo rientro dall'estero, di invitare la nostra famiglia per una cena a casa sua. Per inciso, questo amico è un famosissimo creatore di armi, e molto ricco e possiede una enorme villa subito fuori città.
Devo dire che all'inizio l'idea non mi aveva stuzzicato più di tanto, soprattutto perché il tutto avrebbe implicato un mio prematuro rientro a casa, con conseguente perdita delle attività pomeridiane del club di Kendo, però poi diciamo che venire a conoscenza del fatto che questo caro amico di papà avesse una bella e giovane figlia, più o meno mia coetanea, aveva stimolato di molto il mio interesse e la mia voglia di andare alla suddetta cena.
Terminare le lezioni andai ad avvisare il presidente del club di kendo e gli altri membri che non avrei potuto partecipare alle lezioni di quel pomeriggio, tuttavia notai che anche Sachika non c'era. Strano, però giustamente anche lei poteva aver avuto qualche contrattempo, dopotutto io so davvero poco di lei, nonostante tutto. Corsi poi subito a casa, dovevo ancora prepararmi per bene e rendermi il più presentabile e figo possibile, sia perché stavamo andando in una villa sia per cercare di far colpo sulla figlia, nonostante non sapessi nemmeno il nome. Bisogna sempre partire con un certo anticipo in queste cose, questa è la mia filosofia. Mi ero anche tirato bene i capelli, indossato i miei migliori vestiti e abbondato con il profumo, ovviamente quello per le occasioni speciali. Per la prima volta dopo anni avevo deciso di indossare un paio di mocassini della mia misura, quindi mi sentivo un po' costretto là sotto, ma in questi casi la figura è tutto e poi di certo i miei non mi avrebbero di certo permesso di andarci con degli scarponi, manco stessi andando a fare una scalata in montagna. I miei fratelli non sarebbero venuti alla cena a causa di importanti verifiche e attività pomeridiane, quindi questo creava anche una atmosfera più consona al mio obiettivo. Non che non mi sarebbe piaciuto portare anche loro, che sia chiaro, però...
Comunque, verso le 18 partimmo di casa. Non impiegammo molto ad arrivarci seguendo le indicazioni che ci erano state date, diciamo circa 20 minuti. Che dire, la villa vista dall'esterno era davvero bellissima. Alberi ben curati di ogni genere, un tipico laghetto giapponese con carpe molto colorate, un piccolo fiumicello che attraversa il giardino, con tanto di piccoli ponti di legno e passeggiate lungo lo stesso. Wow, che cosa magnifica, non riesco ad immaginare la meraviglia di questo posto durante il periodo della fioritura dei ciliegi... Magnifico... Chissà quanto deve essere bello abitare in una villa del genere...
Fummo accolti da un maggiordomo di nome Soroi, che ci accompagnò fino all'ingresso, per poi farci accomodare nell'immensa anticamera, grande quasi come l'intera mia camera da letto. Ci togliemmo le giacche e le affidammo al maggiordomo, che le posò con cura su un appendiabiti lì vicino.
Entrate pure ci disse poi, indicando la porta a destra. Il signore e la signorina vi stanno aspettando.
Non vedevo l'ora, ero proprio curioso di vedere questa tanto ricca quanto decantata famiglia, anche se, dalle parole del maggiordomo, sembrava che la madre non fosse presente, almeno non in quel momento.

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Sachika Kurohime

Nome: Sachika | Cognome: Kurohime | Classe: III S11 | Età: 18 | Sesso: Femmina

Mi svegliai nel mio grande letto, coperta con un lenzuolo violetto, un raggio di luce filtrava dalla finestra. Guardai la sveglia: ero perfettamente in orario, non avrei dovuto fare le cose di fretta. Forse vi starete chiedendo: come mai non sei nel dormitorio dell'accademia? Beh, dovreste sapere che mio padre non mi ha permesso di fermarmi là e se non lo sapevate, beh, ora invece sì.
Ma comunque, mentre mi stavo preparando squillò il cellulare: era mio padre. Strano, di solito non mi chiama mai a quest'ora...

Pronto? Papà?
Ciao, Sachika! Come va? Senti, devo dirti una cosa...

Riassumendo il tutto: mio padre stava ritornando a casa per la prima volta dopo tanto tempo e aveva deciso di invitare a cena da noi, per l'occasione, un caro vecchio amico, nonché un suo vecchio compagno di liceo.
Questo implicava un mio necessario rimanere a casa, soprattutto visto che non lo vedevo da molto tempo. Un po' mi dispiaceva, il non poter andare a scuola, però ero anche molto contenta perché finalmente lo avrei rivisto. Mi disse anche un'altra cosa che aveva attirato la mia attenzione, ovvero aveva accennato al fatto che anche io conoscevo il figlio del suo amico. Questo sta a significare che lo incontrai in quel breve periodo durante il quale andai all'asilo... Non avevo molti amici all'epoca... In realtà avevo conosciuto solo un bambino... QUEL bambino... Davvero sto per rincontrarlo? Ma forse mi sto agitando troppo, potrebbe anche essere solo uno dei bambini che frequentavano il mio stesso asilo... Però...
Quel pensiero mi stava mettendo in agitazione, non sapevo che fare. Come avrei fatto a capire... Ah, non era questo il momento, dovevo sistemare le cose e prepararmi per accogliere mio padre.
La giornata passò in fretta mentre gli raccontavo com'era la scuola e tutto ciò che la riguardava, chiedendo anche il permesso di fermarmi ai dormitori, che però mi fu ancora una volta negato, sempre usufruendo della stessa scusa. Uffa... Ma tanto prima o poi riuscirò a convincerlo!

I preparativi per la serata erano stati ultimati: i cuochi si stavano dando da fare, la tavola era imbandita, la casa era pulita e mio padre, che aveva indossato uno dei suoi migliori vestiti, li stava attendendo al piano di sotto. Io ero indecisa, non sapevo che cosa mettermi. Mi ricordai poi del vestito che mia madre mi aveva mandato prima dell'inizio della scuola. Credo proprio che quello sia perfetto! pensai, sfoggiando un sorrisone. Mi piaceva un sacco quel vestito, soprattutto perché era un regalo suo, ma era così vistoso che le occasioni per indossarlo erano davvero poche. Di certo non potrò mostrare le mie ali ma il vestito è già bellissimo di suo, quindi non credo che sia un problema... Così mi sbrigai ad indossarlo e mi precipitai al piano di sotto, visto che gli ospiti erano arrivati. Anche mio padre rimase compiaciuto per il vestito, chiedendomi subito se era stato disegnato da mia madre. Si vede che quei due si intendevano alla perfezione, pur vedendosi molto di rado.
Ma finalmente, ecco che gli ospiti stavano per entrare... Ero un po' tesa, nonostante tutto... La porta si aprì lentamente e...

Kuro?

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Kuro Kamishini

Nome: Kuro | Cognome: Kamishini | Classe: III S11 | Età: 18 | Sesso: Maschio

Non la riconobbi subito: indossava un corpetto che partiva dai seni e arrivava fino alla vita, diviso in due "fasce" unite da delle stringhe e con in cima due orlature piumate; dalla vita in giù partiva una lunghissima e grandissima gonna anch'essa orlata di viola, decorata alla cima da farfalle argentate; infine due lunghe maniche nere ornate con piumini e separate dal resto del vestito.


Sembrava quasi una visione, non riuscivo a distogliere lo sguardo, non potevo. La somiglianza era lampante ma in quel momento era oscurata dalla sua bellezza e dal suo profumo, quasi inebriante, irresistibile, delicato, ah non ci sono parole per descriverlo.
Fui riportato alla realtà dalla parola da lei pronunciata, ovvero il mio nome. Cos... Conosce il mio nome? Stai a vedere che alla fine...

S-Sachika?
Più che una domanda la mia pareva una affermazione stupefatta, come credo che fosse anche la mia espressione facciale.
Q-Quindi sei tu la figlia dell'amico di mio padre...
Per l'amor del cielo, riprenditi! E smettila di balbettare come un ritardato!
Quella voce rimbombò nella mia testa e fu quasi come ricevere un mattone dritto sul naso.
M-Miuna! Te ne sei rimasta buona per tutta la giornata di oggi...
Ma come fai a balbettare anche nei tuoi pensieri! Dovrebbero darti l'oro per questo...
Effettivamente... Ma non credo che esista tale disciplina...
Kuro, mi sa che hai dei seri problemi... Comunque, torna alla realtà, non fare il balengo, altrimenti ti romperò le scatole per tutta la serata.
Nelle sue parole si poteva avvertire una piccola punta di stizza.
Per caso sei gelosa o sbaglio?
Piantala! Pensa piuttosto a continuare a parlare, non vorrai sembrare un ebete anche a suo padre...

Già, aveva ragione. Quelle parole mi avevano fatto recuperare un po' di sanità mentale, se così la si può chiamare.

Ah, perfetto! Vedo che vi ricordate l'uno dell'altra! disse suo padre. Non so perché ma sembrava parecchio entusiasta. E senza perdere altro tempo salutò noi tre e ci fece accomodare alla tavola. Io fui messo a sedere di fronte a Sachika, un po' più lontani da loro quattro, secondo il volere di Hattori.
Di sicuro avrete molto da raccontarvi, non vi vogliamo annoiare con certi discorsi da adulti. Ohohohoh
Non vorrei sembrare scortese ma quella risata lo fa sembrare quasi Babbo Natale...
In effetti...
Di certo non avevo alcuna obiezione nello stare da solo con lei, dopotutto giusto oggi avevo pensato che non sapevo praticamente nulla di lei e ora mi trovavo nella situazione perfetta per approfondire l'argomento. Però, mi sorge spontaneo un dubbio... Le parole di Hattori e dei miei quasi sottintendevano il fatto che io e lei ci conoscessimo, ma io non avevo mai parlato loro del nostro incontro all'accademia... Forse mi sfugge qualcosa. Alzai lo sguardo per posarlo su di lei, che era seduta davanti a me con quel suo magnifico vestito. Anche lei sembrava molto pensierosa ma sembrava anche un po' rossa in viso, chissà perché. Dovevo rompere il ghiaccio.

Ehm, allora è qui che abiti. Che bel posto, davvero! Dunque è per questa cena che oggi non sei venuta né a scuola né al club di kendo...

Non volevo subito fare la figura del beota chiedendo come facessero a sapere che ci conosciamo, quindi decisi di rimandare quella domanda ad un momento e forse anche ad un luogo più consoni. Nel frattempo iniziarono ad arrivare i primi antipasti.
Se dall'altra parte del tavolo i genitori stavano parlando in maniera abbastanza vivace e tranquilla da questa parte, invece, regnava un'innaturale e imbarazzante silenzio. Non ero io a volerlo, però lei sembrava quasi assente, come se stesse rimuginando intensamente su qualcosa, qualcosa che doveva turbarla molto a quanto pare.
Su, non fare il timido, non ti si addice per nulla quel ruolo... Reagisci!
Sacrosante parole, ma non riuscivo, era come se fossi bloccato.
Come mai sei così pensierosa, se posso saperlo?
Cosa? Ero così distratto che non mi sono nemmeno accorto di averle dato il permesso di parlare! Però devo dire che forse ha sbloccato la situazione, anche se lo ha fatto imitando la mia voce di certo le sarà sembrata un po' strana. Così bevvi un sorso d'acqua, fingendo che qualcosa mi fosse rimasto in gola e, trovando il coraggio, le ripetei la domanda che poco prima le aveva rivolto Miuna.
Come mai sei così pensierosa, se posso saperlo?

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Sachika Kurohime

Nome: Sachika | Cognome: Kurohime | Classe: III S11 | Età: 18 | Sesso: Femmina

Kuro sembrava sorpreso di vedermi lì, dopotutto come dargli torto? Anche io ero molto sorpresa e confusa in un certo senso... Ma allora... È lui? Non che la cosa non mi convincesse, anzi, tutt'altro. La prima volta che lo vidi in classe mi aveva ispirato un certo senso di familiarità e affetto e ora forse ero finalmente riuscita a capire il perché. D'altra parte, però, questa scoperta mi aveva un po bloccata e pensierosa come sono mi sa che riuscirò a parlare poco questa sera...
Eh già, anche io sono un po' sorpresa, in effetti.
Sorrisi, nel mentre mio padre si avvicinò, contento del fatto che già ci conoscessimo (o riconoscessimo). Tuttavia, mentre prendevamo posto a tavola e notai con piacere che eravamo lasciati un po' "in disparte", riflettevo anche sul fenomeno opposto: Kuro era sì sorpreso ma credo più che altro perché non credeva di trovarmi qui. Non ha accennato nulla riguardo al periodo trascorso assieme all'asilo. Oppure non lo ha ancora fatto perché non ne aveva ancora avuto l'occasione?
Mangiavamo in silenzio e la mia mente non voleva fermarsi, continuava a pensare, rimuginare e formulare ipotesi. Fu lui a spezzarlo: era evidente che volesse parlare con me, dato che quella frase era semplice e diciamo quasi un classico. Ma non potevo certo far finta di nulla e non rispondergli. Ma poi, per quale motivo mi sto comportando così?
Sì, abito qui... In effetti non ti ho avvisato che non sarei venuta, mi dispiace...

Dopo qualche minuto, mentre eravamo intenti a mangiare i primi antipasti, che a dirla tutta non mi ispiravano poi così tanto, Kuro parlò, ma lo fece con una voce abbastanza strana, più... Femminile, ecco. Alzai lo sguardo verso di lui e vidi che si stava apprestando a bere un bicchiere d'acqua. Probabilmente gli era rimasto qualcosa in gola, ecco il perché di quella strana voce.
Come ulteriore conferma di ciò, dopo aver posato il bicchiere lui ripetette la sua domanda e lo fece con la sua voce normale. La sua era una domanda più che legittima, dopotutto mi stavo comportando in modo abbastanza strano; o meglio, strano per una persona che non mi conosce ancora bene, visto che tecnicamente ci siamo incontrarti un mese fa e ci vediamo principalmente a scuola e al club, dove cerco di essere il più attiva e vivace possibile ed evitare di chiudermi in me stessa a pensare come sono solita fare da troppo tempo oramai. Però quella domanda chiarì in un certo senso i miei dubbi: Kuro non si ricordava di quel periodo oppure non lo aveva mai vissuto e io lo stavo scambiando per qualcun altro.
Certo che puoi saperlo, Kuro... Diciamo che io in realtà sono una persona molto pensierosa... So che non puoi saperlo perché ci conosciamo da poco, anche se in realtà credevo che ci conoscessimo già da tempo...
Ops, ma cosa mi era saltato in mente?! Gli avevo appena detto una cosa poco piacevole e poco lodevole.
Ehm, nulla, nulla, fai finta che non ti abbia detto nulla!
Avevo alzato leggermente il tono di voce ed ero sicuramente diventata rossa in viso. Distolsi anche lo sguardo e ripresi a mangiare con più foga, quasi come per mascherare il tutto, anche se in realtà stavo sicuramente aumentando la sua curiosità e ingigantendo la mia reazione e la mia brutta figura. Oddio, chissà cosa starà pensando ora di me...

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Kuro Kamishini

Nome: Kuro | Cognome: Kamishini | Classe: III S11 | Età: 18 | Sesso: Maschio

Uhm, non si era accorta del fatto che avevo parlato con una voce abbastanza femminile, o meglio se ne era sicuramente resa conto ma non parve darci troppo peso... Però, aspetta...
Che voleva dire con "conoscessimo già da tempo"? Intende forse prima del nostro incontro a scuola? Eppure è strano, me la ricorderei di sicuro...
A meno che...
"A meno che" cosa?
Beh, io mi ricordo una cosa, una cosa che mi avevi detto tanto, tanto tempo fa... E che, controllando nei tuoi ricordi, anche tu dovresti sapere. Sempre controllando posso effettivamente confermare a posteriori...
Tanto tempo fa? Quando stavamo insieme?
Sì, anche se direi più che altro quando ero ancora una persona...
Forse l'avevo un po' "offesa" con questo ultimo pensiero...
Scusami, hai ragione... Però non capisco dove tu voglia arrivare...
Uff, che zuccone! Mi riferisco all'incidente...
Parli di QUELL'incidente?
E di quale , se no? Scemotto. Ti ricordi che avevi tenuto nascosto ai tuoi genitori e a tutti gli altri il fatto che...
... avevo perso la memoria, non ricordavo e non ricordo tutt'ora nulla dei fatti avvenuti un mese prima dell'incidente...
Bravo! Vedo che nonostante tutto la testa ancora funziona! Ma ora che ti sei ricordato di non ricordare cerca anche di dire qualcosa a quella povera ragazza...
Giusto, io me ne stavo lì a parlare con Miuna e se fossi stato in silenzio per troppo tempo Sachika si sarebbe comunque sentita offesa. Di sicuro voleva dire quelle parole e il suo subconscio l'ha costretta a farlo.
Scusa, ma non posso ignorarle... Spiegami meglio quello che intendevi, te ne prego.
La fissai con uno sguardo molto serio, ero davvero interessato sia alle sue parole che alla sua reazione. Dovevo conoscerla meglio e osservarla in questo particolare contesto extrascolastico era una occasione più unica che rara. Mi accorsi però che i genitori dall'altro lato avevano abbassato un po' la voce, quasi come se volessero sentire quello che ci dicevamo. Che curiosoni... E meno male che ci avevano messi lontani per farci parlare, eh...
Però, se è una cosa che non ti senti di dirmi non sei obbligata a sforzarti. Sappi comunque che qualcuno potrebbe "accidentalmente" origliare, quindi possiamo anche rimandare, volendo, il discorso a cena conclusa e magari in separata sede...

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Sachika Kurohime

Nome: Sachika | Cognome: Kurohime | Classe: III S11 | Età: 18 | Sesso: Femmina

Kuro per un secondo mi era sembrato totalmente immerso nei suoi pensieri, dai quali poi riemerse bruscamente, quasi come se fosse stato svegliato ed esordì con la sua frase. Ecco, ora ho suscitato il suo interesse... Maledetta, ma perché non riesco mai a stare zitta?
Ehm, ecco...
Stavo per iniziare a parlare, anche se probabilmente avrei detto una bugia o raccontato una storia inventata di sana pianta o qualcosa di simile... Credo... Però lui mi fermò ancora, mettendomi in guardia da eventuali ascoltatori abusivi. Era chiaro a chi si riferisse, dopotutto c'eravamo solo noi e loro in quella sala da pranzo immensa.
Separata sede? Dovrei portarlo in sala di là a fine pasto? Non sono sicura che sia il luogo adatto, o almeno credo... C'è solo un luogo... Ma fraintenderà? Cioè, insomma... No, non devo preoccuparmi, anche se in teoria lo conosco poco so di per certo che non è quel genere di ragazzo... Solo che la mia stanza è piena di poster e figure di anime... E se a lui non piacessero? Se li odiasse? Se odiasse gli otaku? Cosa dovrei fare... Potrei portarlo nella camera di mia madre e spacciarla come mia...
Lo fissai intensamente e lui ricambiò.
Quello sguardo... Che senso di nostalgia... È proprio come...
Ehm, ecco... Ok, rimandiamo il discorso a dopo allora... E che ne dici di parlarne in ca... camera mia?
Quasi sicuramente avrò distolto lo sguardo pronunciando la parte finale della frase, non me ne ero nemmeno accorta, c'è chi li chiama "riflessi condizionati", ma io preferisco chiamarli sistemi di autodifesa o armata Timidezza. Non so perché ma la situazione stava diventando un po' imbarazzante, almeno per me...
Devo comunque trovare qualcosa di cui parlare durante la cena, non possiamo stare in silenzio come prima, ora sarebbe ancora più imbarazzante... Però, qualsiasi cosa succeda non devo assolutamente nominare gli anime, altrimenti il mio piano potrebbe andare a mont-
Per caso sei un appassionato di anime?
Ma... Dannazione! Ma cosa ti ho appena detto, Sachika! Ascoltami una buona volta...
Ma solo così, per sapere, non che non mi piacciano i tipi a cui piacciono o che mi piacciano i tipi a cui non piacciono oppure i tipi a cui non piacciono piacendo poco... Ehm...
Oddio che macello... Che frase... Sempre se così la possiamo definire... Ma forse ha un pochetto salvato la situazione o almeno lo spero...
Abbassai la testa, cercando di nascondere alla sua vista la mia faccia e iniziando a mangiare quello che c'era nel piatto, senza nemmeno sapere con precisione cosa fosse, con voga.

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Kuro Kamishini

Nome: Kuro | Cognome: Kamishini | Classe: III S11 | Età: 18 | Sesso: Maschio

Le cose stavano prendendo una piega leggermente inaspettata. La sperata sede da lei decisa era... Camera sua?! Oddio, non devo saltare alle conclusioni subito, dopotutto l'idea l'ho proposta io, lei ha solo deciso il luogo più appartato e "sicuro", anche forse a causa dell'importanza di ciò che voleva dirmi e della sua timidezza, che aveva comunque un po' vinto proponendomi tutto questo. E così nonostante tutto è molto timida e riservata... È proprio vero che non la conosco per nulla...
E allora quale occasione migliore di questa?
Infatti, non ho intenzione di farmela sfuggire.
Stavo per aprire bocca quando aggiunse una ulteriore frase che mi colse un po' di sorpresa. Mi chiedeva se mi piacevano gli anime. Allora, questa potrebbe essere una domanda a trabocchetto. Fissato come sono io potrei saltare dalla sedia tirando fuori un lenzuolo con lo stemma della brigata Gurren e sventolarlo a 'mo di bandiera urlando: "Con chi credi di avere a che fare!" ma a pensarci bene non sarebbe una bella presentazione. Potrebbe anche aver fatto questa domanda per sondare il terreno: potrebbero non piacerle come sì, però...
Oh, insomma, basta riflettere su cose inutili! Si vede lontano un miglio che anche a lei piacciono o molto probabilmente ha poster e cose varie in camera sua: ed ecco spiegato il motivo della domanda.
Mi sa che hai ragione... Proviamo così...
Sì, in realtà mi piacciono molto, quindi non preoccuparti...
Forse la seconda parte potevo risparmiarmela.
Comunque per me va bene andare in camera tua, non preoccuparti, non fraintenderò le tue intenzioni.
Ero serio, volevo che lei si fidasse completamente di me, solo così mi avrebbe rivelato ciò che la affliggeva.
Dunque, sbrighiamoci a finire la cena, è tutto ottimo, però sono molto più curioso, voglio sapere davvero che cosa ti rattrista e, se possibile, risolverlo.
Ok, mi stavo facendo decisamente trascinare dalla situazione, ma forse era giusto così, dovevo sfruttare tutto quello che la vita aveva da offrirmi, specialmente visto che le occasioni come questa erano più uniche che rare.

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Sachika Kurohime

Nome: Sachika | Cognome: Kurohime | Classe: III S11 | Età: 18 | Sesso: Femmina

Oh, meno male, ha detto che gli piacciono e ha anche aggiunto che gli piacciono molto! Mi sento sollevata, almeno per questo...
E difatti mi feci scappare un sospiro di sollievo. E per fortuna non aveva nemmeno frainteso la mia proposta, tutto è bene quel che finisce bene. Ora non restava che finire la cena.

Mezz'ora più tardi - Camera di Sachika
Ecco, q-questa è camera mia...
Attesi qualche secondo, per vedere la sua reazione, che però mi stupì positivamente: era molto entusiasta e amava tutto quello che si trovava in quella stanza. Di seguito partì infatti una lunga discussione sugli anime e i manga: i preferiti, i migliori, i flop, i più odiati, i personaggi preferiti e così discorrendo. Diciamo che quella cosa ci aveva un po' "deviato" dall'argomento principale, motivo per il quale ci trovavamo lì.
Non appena me ne ricordai decisi di interrompere il discorso, anche se un po' a malincuore, visto che mi stava piacendo molto, ma dovevo farlo.
Ehm, ecco... Vedi, il motivo era... Era... Che, anche se non ne sono sicura, credo che io e te ci conoscessimo già in passato, prima del nostro incontro all'accademia Hakoniwa... È solo una sensazione, ma credo che il nostro incontro risalga ai tempi dell'asilo...
La mia mente era così piena di pensieri da risultare vuota... Non riuscivo a pensare e attesi una sua risposta, mentre continuavo con lo sguardo a fissare il mio poster di Gurren Lagann. Ah, Kamina, se solo potessi essere come te...
Fidati di me che mi fido di te!
Mi stava incoraggiando? O forse stavo semplicemente impazzendo? Non saprei, me decisi comunque di finire la frase.
Però se non te lo ricordi non importa, eh... Può anche essere che mi sia sbagliata io, in questo caso ti chiedo scusa...

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Kuro Kamishini

Nome: Kuro | Cognome: Kamishini | Classe: III S11 | Età: 18 | Sesso: Maschio

Oh, io adoro questa ragazza!
Quello fu il mio primo pensiero quando entrai in camera sua: avendo molti soldi poteva permettersi molte più cose di me e quindi la sua stanza era davvero piena di poster, figure, manga e altri gadget. Iniziai a fare un rapidissimo giro di tutto, probabilmente sembravo un cretino celebroleso, ma non riuscii a farne a meno, soprattutto quando mi fermai di fronte ad una colossale figure di Kamina, sembrava quasi la sua statua nel centro di Kamina City. Ovviamente, non appena riuscii a calmarmi, iniziammo una luuuunga digressione sugli anime e sui manga, sui nostri preferiti, sui personaggi migliori, sugli anime odiati, sui generi preferiti e così via, scoprendo che in realtà avevamo dei gusti davvero simili! Che gioia, che piacere!
Stava procedendo tutto alla grande, quando all'improvviso lei cambiò discorso, facendomi tornare in mente la reale motivazione per la quale ci trovavamo lì, ovvero il problema che fino a poco fa, e forse ancora adesso, la affliggeva. Sembrava molto impacciata e timida, non mi aspettavo che avesse un carattere così fragile, ma dopotutto non l'avevo ancora conosciuta veramente...
Dunque questa è la vera Sachika.
Dopo le sue parole mi fermai un attimo per riflettere e pensare, o meglio per discutere con Miuna che sembrava conoscere tutto quello che mi riguardava meglio del sottoscritto.
Uhm, dunque era questo... Dici che è possibile ricollegarlo a quel periodo? Quello dell'incidente dico...
In un certo senso me lo aspettavo... Sì, credo proprio che si riferisse a quello, non posso esserne sicura al 100% perché anche da qui non riesco ad accedere a quei ricordi mancanti, però diciamo che le probabilità superano il 90%...
Da quando parli in percentuali?
Da quando sei così rompiscatole?
Credo da sempre...
... Comunque, non è questo il vero problema. Dille dell'incidente e non farla preoccupare, ma dille anche che pure a te sembra di averla già incontrata tanto tempo fa...
So quello che devo dire...
E allora fallo! Non stare lì a perdere tempo! Se sai anche che è una ragazza fragile vedi di trattarla bene e non farla aspettare troppo, di sicuro nella sua testa stanno vorticando chissà quali pensieri.
Hai ragione, scusami, sia per quello che ho detto a te che per come mi sto comportando. Sto facendo troppo affidamento su di te per comprendermi e questa cosa non va affatto bene...
No beh, non era questo...
Ok, ho capito. Grazie mille per tutto quello che fai per me.
Per un secondo avvertii le sue emozioni vacillare un pochino, ma dovevo dire qualcosa a Sachika e anche Miuna ne era consapevole.
Non ti preoccupare, non c'è bisogno di scusarsi. Beh, che dire... Io non ricordo, almeno con precisione... Però posso anche spiegare il perché: da piccolo, proprio durante il periodo in cui avevo iniziato a frequentare l'asilo, ebbi un brutto incidente stradale che mi costrinse a rimanere in ospedale per mesi. Inoltre questo causò una perdita della memoria, non ricordo quasi nulla dei mesi trascorsi all'asilo. Dopo questo i miei hanno deciso di non mandarmici più e quindi non ho ricordi di quel periodo e non sono mai riaffiorati, almeno fino ad ora. Perché, nonostante tutto, anche io ho come la sensazione di averti già incontrata molti anni fa...
Questo fu tutto quello che riuscii a dire. Ora dovevo aspettare la sua reazione; non dovrebbe rimanere delusa dalla mia risposta, almeno lo spero visto che ho fatto di tutto per evitarlo.

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Sachika Kurohime

Nome: Sachika | Cognome: Kurohime | Classe: III S11 | Età: 18 | Sesso: Femmina

Kuro si prese del tempo per riflettere su ciò che gli avevo detto e la sua risposta fu tanto esauriente quanto triste, tanto positiva quanto negativa. Dunque è questo quello che... Oh, che brutta persona che sono, fare delle domande tanto indiscrete senza sapere di questi suoi problemi...
Oh, scusami, non avrei dovuto essere tanto indiscreta, mi spiace. Non sapevo di questo incidente... In questo caso i tuoi ricordi sono andati perduti... Però non è detto che essi non possano tornare, giusto?
Insomma, era più una domanda retorica che una vera domanda, però una idea in testa ce la avevo, anche se...
Ecco, vedi... Una idea ce la avrei... Non sono sicura che possa funzionare però potrebbe essere un inizio...
Raccolsi tutto il poco coraggio che avevo in corpo per riuscire a continuare la frase.
T-Trascorrere moltissimo tempo della giornata con me... Sì, insomma... In questo modo forse potrebbero tornarti... Se invece non funziona potrebbe significare che mi sono sbagliata e che tu non sei quel bambino che tanto mi ricordi...
Non era quasi da me dire le cose in maniera così diretta, ma soprattutto questo genere di cose! Stavo facendo dei passi avanti ma la strada era ancora lunga. Ma il mio io riflessivo non tardò a farsi sentire, specie dopo una affermazione tanto audace quanto quella di poco fa. Ma come mi è venuto in mente di chiedere una cosa del genere in maniera tanto sfacciata!? Ma poi, che razza di richiesta è? Mah, non so più cosa pensare della mia testa incasinata...

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Kuro Kamishini

Nome: Kuro | Cognome: Kamishini | Classe: III S11 | Età: 18 | Sesso: Maschio

Oh cielo...
Beh, devo proprio ammetterlo, non mi aspettavo di sentire quella proposta da lei, soprattutto dopo aver scoperto la sua vera indole. Difatti credo che il mio stupore sia stato ben manifestato dai movimenti quasi involontari del mio corpo.
Secondo te che cosa dovrei fare?
Non chiedere sempre tutto a me! Che ne è stato della tua sicurezza? Quasi non ti riconosco più... Devi ricordarti che non sappiamo se e per quanto io continuerò ad "esistere" in questo modo, non devi affidarti completamente a me, potrei anche sparire definitivamente da un giorno all'altro, all'improvviso. La mia "esistenza" è instabile, innaturale. Quindi...
Tristezza. Quello percepivo dalla sua coscienza, ma anche paura, paura di lasciarmi solo, paura di scomparire. Dolore, dolore per quello che le era capitato. Non potevo non sentirmi in colpa, in un certo senso sento che è tutta colpa mia, quello che le è successo è stato sicuramente provocato da me, in maniera diretta o meno. Se solo potessi ricordare... Devo cercare Celestia, non ho altra scelta.
NO! Non andare da lei, non sappiamo che cosa potrebbe farti!
Non importa, non posso vederti in questo stato, sento una fitta terribile al cuore. Non posso, non esiste proprio. Tu sei la mia piccola Miuna, nessuno avrebbe dovuto osare farti del male e questo gesto non resterà impunito.
Kuro...
Sembrava che stese piangendo, potevo quasi sentire le sue lacrime, potevo quasi vederla piangere... Aspetta... Ma io la vedevo piangere! Era davanti a me, proprio come la prima volta che la rividi in questo stato! Forse la forza che la mantiene qui che prima si stava indebolendo ora si stava rafforzando.
Miuna!
Lei alzò lo sguardo di scatto e notò la stessa cosa. Poi nuove lacrime rigarono le sue guance, ma dalla sensazione che avvertivo potevo capire che erano lacrime di felicità.
Grazie, Kuro... Però ora devi tornare alla realtà...
Diamine, è vero. Dovevo rispondere a Sachika. Ma cosa fare? Beh, non potevo di certo deluderla, dopo tutto quello che aveva fatto per me e dopo quanto si era sforzata di cambiare per me. E poi anche l'impressione che mi aveva fatto...
Perfetto, nulla potrebbe rendermi più felice. Accetto volentieri la proposta di stare accanto a te il più possibile, Sachika.

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Sachika Kurohime

Nome: Sachika | Cognome: Kurohime | Classe: III S11 | Età: 18 | Sesso: Femmina

La mia audacia lo aveva di certo stupito, era fin troppo evidente. Ecco, sapevo che non avrei dovuto farlo... Ma che mi è preso... Ci fu poi qualche secondo di silenzio, durante i quali lui sembrava completamente assorto nei suoi pensieri, probabilmente stava pensando. Attesi senza muovere un muscolo, cercando di svuotare la mia mente, non dovevo pensare, non volevo.
Ma non riuscii a resistere a lungo, dopo poco mi ritrovai la testa affollata di così tanti pensieri che sembrava quasi Lampedusa nei periodi di piena. Fui riportata alla realtà da un bisbiglio che si fece sempre più chiaro: era la voce di Kuro. Drizzai lei orecchie e mi misi ad ascoltare. Avrei accettato qualsiasi sua decisione, se non se la sentiva e avesse rifiutato non gli avrei certo potuto portare rancore né dargli torto. Ma le parole che uscirono dalla sua bocca non avrebbero potuto rendermi più felice. Ha accettato... Ha accettato... Ma davvero lo ha fatto? Davvero?
Accetti, davvero?! Ah, sono così felice!
E, quasi come se stessi assistendo alla scena in terza persona, quasi come se non fossi più padrona del mio corpo, mi accorsi che mi ero letteralmente fiondata addosso a Kuro per abbracciarlo.
Grazie, grazie davvero, sono così felice! Finalmente...
Poi alzai lo sguardo e incrociai il suo. Lo fissai intensamente per un attimo ed ebbi come l'irrefrenabile desiderio di... Chiusi gli occhi e feci come per avvicinarmi ancora di più a lui, al suo viso, a quella sensazione di familiarità. Era come se avessi completamente perso i freni, la ragione e le mie solite remore, come se fosse passato tutto in secondo piano rispetto a quella risposta e a quello che stava per accadere...

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Kuro Kamishini

Nome: Kuro | Cognome: Kamishini | Classe: III S11 | Età: 18 | Sesso: Maschio

Cosa stava accadendo? Beh, non saprei spiegarlo con precisione nemmeno io.
Ma ricominciamo dall'inizio: Sachika era euforica.
Per cosa? Probabilmente era felice del fatto che avessi accettato la sua proposta. Meno male, almeno per questo mi sentivo sollevato, ero riuscito a farla di nuovo sorridere e a toglierle quell'espressione triste e pesante dal volto.
E fin qui tutto ok, però lei all'improvviso non mi saltò letteralmente addosso per stringermi forte a sé (per fortuna eravamo seduti per terra, anche se in questo modo lei si trovò praticamente sopra di me) farfugliando qualcosa, qualcosa che non riuscii a sentire, è come se i suoni del mondo fossero ovattati, come se mi fossi dimenticato di tutto il resto.
Quel vestito era stupendo su di lei, esaltava la sua bellezza, una bellezza irresistibile.
Non riuscivo più a trattenermi.
Ma a quanto pare non ce ne sarebbe stato bisogno: lei chiuse gli occhi e fece per avvicinarsi al mio viso. Il mio cuore saltò qualche centinaio di battiti.
Era tutto pronto: anche io chiusi gli occhi e mi avvicinai al suo viso, alle sue labbra.
La distanza tra noi si era quasi del tutto annullata. Mancava così poco, sempre meno.
E alla fine-
Kurooo! È ora di andare! Ricordati che domani dovete comunque andare a scuola...
Odio, non riconobbi nemmeno la voce. Tuttavia essa ci prese ala sprovvista e ci fece aprire gli occhi. Eravamo così vicini che riuscivo quasi a scrutare nella sua anima attraverso quei magnifici occhi. Però credo che l'interruzione fece ritornare la sua timidezza: difatti il suo viso cambiò completamente colore e si allontanò di colpo, spingendomi all'indietro e facendomi crollare rovinosamente a terra e tirare una zuccata contro il pavimento.
Wow, sei fortissima... dissi, mentre stavo per perdere conoscenza.

Mi risvegliai dopo qualche minuto. Ero sdraiato sul suo letto. Era così comodo... Mi girai e vidi che lei era seduta a fianco a me, tutta preoccupata.
Non è nulla, suvvia, non darci troppo peso... Sorrisi, dopotutto non era di certo colpa sua, ma solo di quei tre rompiscatole al piano inferiore. Mi tirai su e scesi dal letto. Dopodiché mi avvicinai a Sachika per abbracciarla, ringraziarla (anche se in realtà non sapevo bene per quale motivo) e per salutarla. Dopodiché scesi al piano inferiore, salutai suo padre e mi avviai verso l'auto, accompagnato dai miei e dal maggiordomo. Ci avviamo così verso casa, mentre i miei chiacchieravano allegramente di quello che era successo in serata e facendomi anche domande e battutine, che io schivai con vari colpi da maestro. Stavo ancora ripensando all'accaduto, ancora incredulo.
È fatta! Posso vedere come finirà!
Non citare in causa il povero...
Tuttavia non riuscii a sentire la conclusione della frase, visto che il sonno mi avvolse come una calda coperta in invero.

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