[CONCLUSA] The rage of a monster in love [Parte Terza]

Solitaria

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    CONTENUTO STRONG...ma chi voglio prendere in giro, non importa a nessuno.



    Goro Nishimura
    Il giorno era finalmente giunto, il giorno in cui avrebbero finalmente ripreso Asako e inferto una dura lezione a quei maledetti rapitori, il giorno che Goro stava aspettando con estrema impazienza.
    Era pronto a tutto, sapeva già che avrebbe dovuto affrontare delle difficili prove e fu proprio per questo motivo che, prima ancora di uscire dalla sua stanza, lui e Kuron utilizzarono tutti i potenziamenti a loro disposizione; Goro utilizzò quattro evoluzioni per potenziare la sua muscolatura, una per potenziare la struttura ossea, una per comprimere la muscolatura nella sua forma normale, attivò la rigenerazione, creò un endoscheletro osseo tra la pelle e la muscolatura ed una per potenziare le capacità ricettive dei nervi, così da ottenere reazioni e riflessi estremamente superiori, lasciando un'ultima evoluzione per dopo, mentre Kuron utilizzò cinque potenziamenti per potenziare la propria muscolatura, due per la velocità, uno per la struttura ossea e la rigenerazione ed, infine, uno per potenziare la resistenza fisica, mantenendo la sua normale forma fisica, altra caratteristica del suo potere.
    Erano pronti a partire, ma erano nervosi quanto erano sicuri di ciò che stavano facendo.

    "Non ci sono secondi tentativi, non ci sono altre possibilità, o ce la facciamo oggi, o moriremo...in entrambi i casi sarò ben disposto a sacrificarmi per salvare Asako e Kuron."

    Goro stava partendo con la mentalità di chi è disposto a sacrificarsi per il bene comune, mentre Kuron con quella di chi è sicuro che salverà tutti.

    "Ce la faremo, sono sicura che Goro è pronto per questa battaglia, non possiamo perdere e non lo faremo."

    Uscirono dalla stanza tramite la finestra e si diressero il più rapidamente possibile verso la fermata del bus che li avrebbe portati verso gli estremi della città dai quali sarebbero poi andati alla vecchia zona industriale a piedi.
    Nell'attesa, Kuron osservò Goro, un volto serio era dipinto sul suo volto, non come al solito, era una serietà diversa, determinata...ma allo stesso tempo piena di preoccupazione, era chiaro come il cielo quel giorno che aveva paura di mutare di nuovo.

    "Goro...so cosa ti passa per la testa, non preoccuparti, riusciremo a salvarla e non farai del male a nessuno, sarai troppo occupato a darle a quei maledetti."

    Goro guardò Kuron e vide uno sguardo sicuro e rassicurante, quasi abbastanza da tirarlo su di morale, ma non ci riuscì, anche se gli diede maggiore convinzione.

    "Spero con tutto me stesso che tu abbia ragione..."

    Il bus, dopo alcuni minuti che passarono in attesa del suo arrivo, si mostrò alla fermata e, senza aspettare un solo secondo, salirono e attesero la fermata giusta.

    "Il mostro...il mostro farà bene a restare dentro di me, questa volta."

    Strinse forte i pugni e li osservò, ancora ricordava l'aspetto che la mutazione gli aveva donato, un aspetto terribile e spaventoso, un aspetto che non avrebbe mai dovuto mostrare ad Asako, mai avrebbe dovuto preoccuparla a tal punto.
    Dopo quasi un'ora di viaggio, Goro e Kuron giunsero finalmente agli estremi della città; una volta scesi, si diressero in fretta verso la zona industriale abbandonata, entrambi con tutta la forza che le loro gambe potevano esercitare, giungendo così al luogo prestabilito dai rapitori.
    Goro, ora che era sicuro di essere solo con Kuron, attivò l'ultima evoluzione, ovvero un esoscheletro protettivo su tutto il corpo, così da creare una grande difesa quanto un ottimo attacco, gli sarebbero serviti, dopodiché attivò il Mass Generator che aveva, di recente, ottenuto un nuovo livello di potere, permettendogli di potenziare fino a tre caratteristiche fisiche, in questo caso la velocità, la forza e la resistenza del suo corpo, non avrebbe avuto bisogno dell'agilità, non ora che era potente com'era.
    Finiti gli ultimi preparativi, i due mutanti entrarono nel magazzino più grande del complesso, l'unico con un segno che faceva "Siamo qui", l'unico che poteva ospitarli tutti per lo scontro che stava per scatenarsi, uno scontro che avrebbe fatto tremare il mondo.
    Entrati nell'edificio si diressero rapidamente verso il centro della costruzione, ritrovandosi davanti a due persone che presto si presentarono.

    "Io sono Artist e lui è il nostro capo..."

    "Potete chiamarmi Ogre...capirete presto perché."

    Goro osservò entrambi, il primo sembrava un comune ragazzo dal fisico comunque atletico ma umano, un cricco con il dito indice e sarebbe finito al tappeto, mentre il secondo, il capo, sembrava anch'egli un ragazzo comune, ma era molto più alto e grosso della media, alto quasi due metri e molto muscoloso...non sembrava difficile immaginare il suo potere, visto il nome che si era dato.

    "Non mi importa chi voi siate, voglio solo riavere la mia Asako."

    Stava cercando di mantenere la calma con tutto se stesso, ma i due non sembravano intenzionati a collaborare.

    "Oh, stai tranquillo, la riavrai...quando vi avremo eliminati."

    Goro, ormai molto più irascibile di quanto fosse umanamente consentito, non spese ulteriore tempo a calmarsi.

    "ORA BASTA! Mi sono stufato dei vostri giochetti! Non ve lo chiederò un'altra volta!"

    Nell'urlare questa frase, diede un forte pestone per terra, distruggendo la pavimentazione per una piccola area, non usò tutta la sua forza, ma non sortì alcun effetto.
    Ogre, in compenso, sembrò rallegrarsi nel vedere quello sfogo di rabbia, anzi, sembrò...diventare più forte? I suoi muscoli sembravano essersi rafforzati e la sua forma irrigidirsi, sembrava davvero più forte.

    "Non ci metteremo molto."

    I quattro nemici si osservarono per svariato tempo, cercando tutti di immaginare la prossima mossa del proprio avversario, anche se senza successo, come avrebbero dato inizio a quello scontro?






    Edited by CellO_o - 26/3/2014, 19:50
     
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    Goro Nishimura
    Artist fu il primo ad agire, facendo spuntare dal nulla una grossa colonna di cemento che si diresse ad alta velocità verso Goro, il quale, con estrema semplicità, fermò l'oggetto con una sola mano, rispedendolo indietro come se nulla fosse. I due evitarono con relativa facilità quell'ammasso di cemento, anche se il polverone che questo formò schiantandosi al suolo non fu di molto aiuto ai due rapitori, soprattutto visto che Kuron riuscì a passare la nube per colpire Ogre in pieno volto, scagliandolo molto lontano nella stanza, finché non si fermò contro una parete; Artist, in tutta risposta, creò un'altra colonna, questa volta dal terreno, per colpire Kuron allo stomaco, ma Goro si scagliò contro l'oggetto e lo frantumò in mille pezzi di cemento.

    "La capacità di creare oggetti partendo solo dalla singola idea, non è vero? Un potere inutile contro di me."

    Perché diceva una cosa del genere? Semplice, vedendo cosa si era limitato a creare, era evidente che non fosse in grado di creare oggetti complessi, non senza prima conoscerli alla perfezione.
    Ogre si rialzò tranquillamente da terra, pulendosi dalla polvere che gli era rimasta addosso e dal sangue che gli era uscito dalla bocca, bocca che presto aprì per parlare.

    "Siete davvero forti! Adesso capisco come il nostro Werewolf non sia riuscito ad uccidervi, anche se non dovrebbe esserlo così tanto con la tua Asako, no?"

    Quelle parole andarono a toccare dei nervi già abbastanza tesi da far invidia alle corde di un violino, e questo causò il cambiamento di colore da parte delle iridi, che divennero rosso sangue.

    "...No."

    Goro, scuotendo la testa, fece riprendere il colore normale ai suoi occhi e mantenne il controllo di se stesso, anche se sempre più arrabbiato. Quella rabbia andò visibilmente ad accrescere le capacità di Ogre, il quale divenne ulteriormente più grosso e sembrò non risentire più del pugno di Kuron, quasi come se non l'avesse nemmeno toccato...o come se si fosse rigenerato.

    "Forza! Non credi sia il caso di mostrarci il tuo mostruoso amico, Goro? Lo stiamo aspettando."

    Lo osservò con uno sguardo serio quanto freddo.

    "Se avessi tanto cervello quanto muscoli, capiresti che chiamarlo sarebbe un errore madornale."

    Ogre rise come se Goro avesse fatto una bella battuta di spirito e, di colpo, dalla sua destra dove si trovava Artist, sentì un forte "BANG" e sentì un colpo penetrare il suo esoscheletro, senza però ferirlo.
    Quando si voltò per osservare la fonte di quel colpo, vide in mano ad Artist una pistola.

    "Che abbia creato anche questa?"

    "Niente cose complesse, è vero, ma se le conosco pezzo per pezzo, allora diventano semplici."

    Detto questo, scaricò l'intero caricatore addosso a Goro, riempiendo di fori il suo esoscheletro e distraendolo da cosa Ogre stesse escogitando. Kuron si vide attaccata dal gigante che, approfittando della distrazione di Goro, pensava di poter mandare al tappeto l'anello debole, peccato che questo "Anello debole" si fosse potenziato al massimo delle sue capacità, permettendole di respingere l'attacco di Ogre con un semplice calcio in pieno volto, dandoci la necessaria angolazione per spedirlo al suolo con tutta la forza del colpo. Mentre questo avveniva, Goro afferrò la pistola di Artist e l'accartocciò nella mano sinistra, mentre la rigenerazione si occupava di liberarsi dei proiettili e della riparazione dell'esoscheletro.

    "Avete ancora una possibilità."

    Il tutto detto mentre afferrava Artist e lo lanciava addosso ad Ogre, il quale si rialzò come se nulla fosse successo, seguito poi dal compare.

    "Forse...forse hai ragione...Artist, vai a prenderla e portala qui."

    Artist, per quanto esterrefatto dalla decisione del proprio boss, indietreggiò e si addentrò in una stanza li vicino.

    "Così? È bastato questo? Deve esserci un inghippo di qualche genere!"

    Kuron tentò di farlo capire a Goro, ma non ve ne fu alcun bisogno, lui lo aveva già capito, era evidente.
    Al ritorno del compare di Ogre, lo videro avvicinarsi a loro con quella che sembrava essere...sì, era proprio lei!
    Goro non riuscì quasi a trattenere un sorriso nel vederla, anche se apparentemente priva di sensi, doveva essere una conseguenza dei prelievi di Werewolf.

    "Eccotela..."

    Lasciò che la prendesse in braccio per poterne verificare le condizioni, sembrava proprio lei, ma non ebbe il tempo di osservarla oltre.

    "Sai, credo che Ogre voglia dirti dell'altro."

    Goro lo guardò...mai fu più spaventato in vita sua.

    "Ti ho detto che te l'avremmo riconsegnata...non in che stato!"

    Ogre aveva una pistola in mano, probabilmente fornitagli in precedenza da Artist, e la puntò in sua direzione, cosa che normalmente non l'avrebbe nemmeno preoccupato, ma c'era Asako in braccio a lui.
    Kuron cercò di strappargliela di mano, correndogli in contro, ma era troppo tardi, il colpo era stato sparato.
    Goro, con la faccia di un bambino a cui avevano appena rovinato un sogno, sentì il calore di qualcosa di liquido che scendeva lungo le sue mani, un calore inconfondibile e, quando le guardò, capì che si trattava di sangue, ma non il suo.
    Guardò Asako...ciò che vide lo costrinse a spalancare gli occhi; il proiettile sparato dalla pistola di Ogre aveva centrato il cuore della ragazza che Goro aveva tanto desiderato salvare.
    Kuron, affezionata anch'essa ad Asako, anche se per motivi di nascita, nel vederla così non riuscì a spiccicare parola o a muoversi, riuscì solo a guardare con degli occhi che sembravano voler dimenticare tutto ciò che avevano appena visto.

    "Bene, un problema è stato risolto, no? Ora passiamo al resto!"

    Goro, non si sa con quale forza di volontà, riuscì a parlare.

    "Kuron...portala fuori."

    Non ottenne risposta, era ancora scossa dalla visione.

    "KURON! ORA!"

    Lo sbraitare di Goro la risvegliò e, per quanto fosse ancora scossa, portò a termine la richiesta.

    "Beh? Preoccupato per un cadavere?"

    Goro alzò lo sguardo per scontrarsi nuovamente con il suo...e ciò che mostrò non fu bello.
    Le sue guance si erano appena strappate e le labbra e i denti avevano lasciato spazio a delle zanne che avrebbero fatto invidia a qualunque predatore sul pianeta e non, il tutto contornato da degli occhi che avevano perso tutto ciò che avevano di umano, occhi neri senza iridi, dotati di pupille rosse e verticali e tremolanti, quasi come se i suoi fossero gli occhi di qualcuno dotato di una psiche molto instabile o sotto uno shock perenne.
    Il seguito di questo sguardo furono ruggiti di rabbia che riecheggiarono per l'intero edificio, Goro aveva dato inizio alla sua mutazione più temibile, una che non era ancora stata vista.
    Mentre ciò ancora avveniva, Kuron, dopo aver portato fuori il corpo di Asako, notò qualcosa di molto strano nel corpo.

    "Ma questa è...la cisti di controllo mentale! È un clone!"

    Dopo una più accurata ispezione, capì anche che non fu mai completato, dunque non venne mai portato in vita, Goro non poté capirlo a causa del poco tempo a lui concesso per guardarla, dunque l'avevano creato per...oh no!

    "Goro!"

    Fece appena in tempo a pensarlo che udì dall'edificio abbandonato un ruggito che avrebbe fatto tremare il mondo se udito da tutti i suoi abitanti...il difetto di Evolution aveva preso nuovamente il sopravvento, ma con quali conseguenze questa volta?






    Edited by CellO_o - 25/3/2014, 23:42
     
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    Goro Nishimura
    Goro stava ruggendo con tutta la forza che aveva in corpo, spalancando la bocca piena di zanne acuminate in una smorfia che mostrava solo il sentimento più puro della rabbia.

    "Ha funzionato, ora dobbiamo solo aspettare che diventi quel gigan...ma cosa...?!"

    Cosa aveva interrotto la frase di Ogre? Semplice, ad interromperlo fu il diverso tipo di trasformazione che prese possesso del suo corpo, trasformazione che nessuno aveva mai visto o previsto, nessuno tranne lo stesso Goro che ne sentiva la costante presenza.
    Man mano che ruggiva, il suo corpo si sottoponeva ad una mutazione violenta e brutale: l'esoscheletro che lo ricopriva stava venendo deformato e sviluppò diverse crepe che sembravano doverlo portare alla distruzione. Il suo corpo, coperto da capo a piedi dall'esoscheletro, stava attraversando una mutazione incredibile, lo si poteva capire dal fumo che stava uscendo dalle crepe, i fori per gli occhi e la bocca, cosa rappresentava? Non era possibile capirlo, ma ciò che stava causando quel fumo erano le sue cellule che stavano letteralmente bruciando fino all'incenerimento, facendone nascere di nuove più primordiali; letteralmente parlando, il suo corpo ne stava creando un altro partendo dalla propria anormalità.
    Durante quella trasformazione dall'aspetto irreversibile, Kuron fece la sua comparsa sul luogo e vide Goro nel bel mezzo della mutazione, una visione che, per quanto sapesse probabile, non si aspettava di vedere in quel modo.

    "Goro! Cerca di riprenderti! Era un-GAHCK!"

    Il tentativo di Kuron fu coraggioso ma invano, una grossa colonna cresciuta dal terreno la prese in pieno stomaco, spedendola attraverso una parete in un'altra stanza, dopodiché venne raggiunta da Artist.

    "Non ti azzardare ad intervenire, Ogre sta per guadagnare un potere inimmaginabile grazie al tuo amico."

    Kuron lo osservò con disprezzo mentre si rialzava e riprendeva la posizione eretta, il danno di quel colpo già non c'era più.

    "Quello che lui non capisce è che Goro lo ucciderà se non lo fermiamo!"

    Artist non rispose, si limitò ad ignorarla e a concentrarsi su qualcosa che dava l'impressione di essere molto complesso, e così fu.
    Dopo alcuni istanti di concentrazione, sul suo corpo si creò un'armatura dall'aspetto tanto medievale quanto tecnologico, una cosa che prese Kuron completamente alla sprovvista. [Artist in armatura]

    "La mia anormalità, Free your mind, mi consente di creare ciò che immagino, meglio lo immagino e più caratteristiche potrò ricreare dell'oggetto."

    Mentre spiegava, sul suo volto si costruì un elmo.

    "Più la cosa è complessa, più difficile sarà crearla, ma se conosco ogni suo singolo componente a memoria, allora non c'è nulla che mi impedisca di farla...dimenticavo, studio cibernetica e meccanica, questa armatura l'ho ideata io, ma non potrei mostrartela..."

    Di colpo sparì, la sua velocità era divenuta incredibile e la sfruttò per cogliere Kuron alla sprovvista, colpendola in pieno volto con un pugno che la spedì contro ad una parete, facendole davvero molto male.

    "...Se non fosse per la mia anormalità."

    Kuron si trovava nei guai, non sapeva come sarebbe andato il suo scontro, ma allo stesso tempo era preoccupata per Goro.
    In questo lasso di tempo, la corazza protettiva di Goro si frantumò, rivelando un mostro dalle proporzioni umane ma mutanti: gli avambracci, gli stinchi, il ventre e il torace erano coperti da un esoscheletro che sembrava più una serie di nodi d'ossa che altro, la bocca era come precedentemente descritta, le gambe, come per la precedente mutazione, presero una forma animalesca, ma sembrarono mantenere una leggera somiglianza con la fisionomia umana, la pelle era di un colorito grigio scuro, i capelli, a causa della mutazione subita a livello cellulare, erano cresciuti fino a metà schiena...insomma, ormai non c'era più nulla di Goro se non il "progetto di base" del corpo.
    Mentre la fuoriuscita di fumo terminava, Goro alzò lo sguardo, mostrando degli occhi completamente neri, come se la pupilla fosse sparita, e pronunciò alcune parole che crearono non poca confusione nella mente di Ogre.

    "Io...SoNo...MiSsInG LiNk."

    La sola pronuncia di quelle parole creava terrore nell'animo, la voce era qualcosa di terribile e spaventoso, sembrava quasi che fosse qualcun'altro a parlare; infine, le pupille riapparirono nei suoi occhi, tremando come prima, dando nuovamente inizio ai ruggiti di rabbia di Goro, ma cos'era successo al potere di Ogre? Semplice, man mano che Goro mutava, il suo potere si adattava alla sua rabbia, ma ad un certo punto si fermò, quasi come se non potesse più seguire la sua furia.

    "Non può essere! So per certo che la sua rabbia sta crescendo, il mio potere lo sente, ma non riesce ad andare oltre!"

    Era diventato molto più forte di prima, ma sembrava tutto meno che adatto a combattere il mostro che si trovò davanti.
    In meno di un millisecondo, Goro sparì e riapparì solo nel momento in cui il suo artiglio destro afferrò il volto di Ogre per sbatterlo al suolo e spingervelo dentro, trascinandolo in avanti ad alta velocità, creando una lunga striscia di cemento frantumato.
    Ogre tentò invano di liberarsi dalla presa del mostro, e questo lo lanciò contro la parete davanti a lui, accompagnando l'azione con un ruggito, il quale manteneva la stessa capacità di generare paura della sua precedente mutazione.

    "Werewolf non ha visto...non ha visto questo! Cosa diavolo sei?!"

    Lentamente si rialzò dalla buca che creò, rigenerato quasi come nuovo, visto che la sua capacità andava a potenziare ogni caratteristica fisica, compresa la guarigione.
    Non sapeva che fare, il suo potere non lo stava assolutamente aiutando come pensava e la cosa lo spaventava, ma mai quanto Goro in quello stato.
    Era fermo ad osservarlo, respirando con una gran foga, quasi come se fosse stato attratto dall'idea di smembrarlo, ed era così; di colpo scattò in avanti, ma Ogre si era abituato ai suoi movimenti, dunque gli riuscì, anche se difficilmente, di evitarlo come fece con la sfuriata che seguì quel colpo. Goro stava combattendo con l'unico intento di ucciderlo con la massima violenza, i suoi colpi erano imprevedibili poiché dettati da un istinto che andava oltre l'animale, un istinto primordiale, e la sua velocità e forza erano aumentate a dismisura, quasi come se la muscolatura della sua mutazione precedente fosse stata compressa in quella forma umanoide insieme ad altri muscoli ancora.
    Il loro combattimento fu questo, una serie di colpi seguita da una serie di scatti per evitarli, Ogre non sapeva quanto sarebbe durato, era troppo occupato per pensarci, troppo occupato a sopravvivere.




     
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    Goro Nishimura
    Kuron era alle prese con un avversario temibile, equipaggiato con un'armatura tecnologica e incredibilmente potente e resistente che sembrava metterlo sul suo stesso piano fisico se non oltre.

    "Maledizione, colpisce forte."

    Si rialzò da terra, sfruttando la parete come supporto, il pugno che le tirò non le fece bene e la sua mascella lo sapeva, visto che si era praticamente rotta.
    Una volta ripresa la posizione eretta, Kuron sapeva cosa avrebbe dovuto fare e lo fece senza ripensamenti; lo caricò alla massima velocità, costringendolo ad una posizione difensiva, ma frenando di colpo, poté cambiare con altrettanta velocità la direzione in cui scattare, girandogli intorno e colpendolo alla schiena con un possente calcio che lo lanciò contro la stessa parete dove venne lanciata lei, questa volta sfondandola.

    "Hah! Questa armatura è un portento."

    Si rialzò dalle macerie come se non fosse accaduto nulla, come se quel calcio lo avesse appena infastidito.
    Kuron, per quanto stupita, si mise in posizione difensiva, poiché il nemico aveva già iniziato a caricarla ad alta velocità, probabilmente con l'intento di testare le capacità della sua armatura...dava quasi l'impressione di non averla mai provata prima di allora.
    Quando la raggiunse, si fermò di colpo infilando le mani nel cemento davanti a lui, sfruttando quella spinta per poterla colpire con un doppio calcio in pieno volto. Il clone, fortunatamente, era in grado di combattere, dunque evitò quell'attacco e, sfruttando tutta la forza che aveva in corpo, lo afferrò per le gambe e iniziò a sbatterlo ripetutamente al suolo come se non esistesse altro modo per combattere.
    Dopo alcuni secondi di sballottamento, Artist creò una lama dal terreno per farla crescere attraverso il corpo di Kuron, cosa che riuscì a fare tranquillamente, costringendola a lasciarlo libero, anche se significava lanciarlo contro una parete.

    "Gahck! Maledizione...non me l'aspettavo."

    Avrebbe dovuto aspettarselo, il suo potere era quello di creare cose con il potere del pensiero, nulla di più semplice e potente.
    Mentre lei cercava di riflettere sul suo errore, la spada all'interno del suo ventre sparì nel nulla da dove era nata.
    Kuron cadde in ginocchio, aspettando che la ferita di venti centimetri che aveva nel ventre finisse di guarire, il tutto mentre Artist si avvicinava lentamente a lei, pensando che non avrebbe potuto fare niente per ferirlo, e fu proprio qui che si sbagliò.
    La rigenerazione finì di richiudere quella ferita molto in fretta, così poté attaccarlo altrettanto velocemente, scagliandosi contro di lui con un pugno diretto al volto; rispose creando due lame davanti a lei e due colonne ai lati, ma non le fu difficile evitare quei colpi, sfruttandoli, anzi, per scagliarsi nuovamente verso di lui e afferrarlo per la testa, proiettandolo al suolo con estrema forza, causando l'apparizione di un grosso cratere nel suolo.

    "Rrrkh...allora il potere di Werewolf non è inutile come credevo."

    Si era fatto male questa volta, ma non abbastanza da tappargli la bocca.

    "Tu non sei quel genere di persona che tace, vero?"

    Nel dirlo, iniziò a zigzagare da tutte le parti per confonderlo, prendendolo poi dal lato sinistro, ma lui l'aveva vista arrivare grazie al sistema di puntamento dell'armatura, permettendogli di bloccarla.

    "Esatto, tu, invece, sei quel tipo di persona che ripete gli errori più volte!"

    Nel dirlo la scagliò contro una parete ancora intatta, ma nella sua agilità, Kuron sfruttò la spinta di Artist e la parete per scagliarsi in aria, verso il soffitto, ad alta velocità, sfruttando anch'esso come rampa e volandogli addosso senza possibilità di evitarla, vista la velocità. Non cadde a terra, ma la nuova posizione di vantaggio le consentì di riempirlo di cazzotti in pieno volto, anche se lui rispose stritolandola in un abbraccio mortale.

    "Non...respi...respiro!"

    Faticava a respirare, quella presa era davvero mortale.
    Fu costretta a prestare particolare attenzione alle braccia di Artist, e cosa vide se non due grossi cavi all'altezza della spalla?
    Rapidamente portò le mani ai due cavi e li strappò, costringendolo a mollarla, il tutto mentre il braccio sinistro sembrava perdere sempre più potenza e rapidità.

    "Maledizione!"

    Il braccio sinistro, dunque, era diventato un comune braccio, ma questo non bastò a demoralizzarlo.

    "Bene, credo sia il caso di estrarre l'artiglieria pesante."

    Dagli avambracci uscirono tre coltelli, formandone dunque sei, collegati all'armatura solo tramite un filo elettrico e percorsi da corrente, evidentemente.
    Questi sei coltelli si divertirono a girare attorno a Kuron, mentre l'elettricità che li percorreva continuava ad aumentare e ad un certo punto iniziarono ad attaccarla uno alla volta o anche insieme, visti i loro movimenti.
    L'attacco ebbe inizio e i coltelli, surriscaldati dall'energia elettrica che li attraversava, fendevano l'aria con maggiore velocità rispetto alla norma, creando una maggiore difficoltà a Kuron, ma ancora non abbastanza per fregarla, non finché non decise di darle un calcio in pieno stomaco, lanciandola contro la parete dove venne letteralmente inchiodata con quei coltelli, uno attraverso il ventre, due nelle braccia e due nelle gambe, il tutto mentre una elevata scossa elettrica la attraversava da capo a piedi.
    I coltelli fecero il giro nella parete e uscirono nuovamente per avvolgerla del tutto, questa volta limitandosi a legarla, aumentando il numero di zone colpite dalla scarica elettrica e dal grande calore, costringendo Kuron a delle urla di dolore disumane senza, però, nessuno che la volesse ascoltare.
    Sentendo quelle urla, Goro smise di attaccare Ogre, il quale non poté essere più felice di così, dopodiché si lanciò in direzione delle urla, sfondando qualunque parete si trovasse tra lui e Kuron e, quando arrivò, nel vederla in quello stato, un ruggito uscì dalla sua bocca, seguito subito dalla carica verso Artist per colpirlo con un pugno in piena schiena, lanciandolo attraverso la stanza e attraverso il muro, strappando i cavi che collegavano i pugnali al generatore di corrente.
    Kuron fece appena in tempo a vedere l'aspetto che Goro aveva assunto dopo la mutazione, che questo si lanciò a dare battaglia ad Artist, riempiendolo di attacchi, alcuni evitati e altri no, lasciandole inconsapevolmente il tempo di riprendersi, anche se solo in parte.

    "Cosa...ti è successo...?"

    Una domanda retorica dal suono triste girò per la sua mente, finché Ogre non caricò Goro, prendendolo relativamente alla sprovvista, lanciandolo poi nella stanza precedente con estrema fretta, quasi come se non avesse voluto che rimanesse li.
    Erano nuovamente lei e Artist, ma questa volta, le carte erano state rimescolate; la sua armatura era stata gravemente danneggiata e lui non aveva di sicuro la capacità di ignorare i colpi che Goro gli scagliò contro.

    "Voi...sembrate così...così dannatamente fortunati."

    Aveva ragione, tutto sembrava volgere a loro vantaggio prima o poi, però non sembrava durare molto visto che, ogni dannatissima volta, qualcosa doveva causare dolore a loro o a chi li circondava, quasi come se fosse una fortuna dotata di controindicazioni.
    I due rimasero fermi ad osservarsi, mentre Goro, appena rialzatosi da terra, caricò Ogre che l'aveva portato nella stanza di partenza, riempiendolo di calci e pugni come se fosse stato il suo peggiore nemico, il suo più odioso difetto, quasi come se tutto il suo odio dovesse essere riversato su di lui e, effettivamente, era questo ciò che stava accadendo.
    Infine, dopo svariati attacchi mortali per qualunque umano normale o superiore, venne lanciato contro svariati scaffali che gli crollarono addosso, seppellendolo del tutto e impedendo a Goro di vederlo, il quale tornò a ruggire come prima, mantenendo fresca la sua furia.

    "Ce l'ho fatta!"

    Di colpo, tutte le macerie vennero spazzate via e, dopo la totale sparizione del polverone generato da tale azione, saltò fuori un gigante che avrebbe potuto rivaleggiare, se non superare in altezza e larghezza, la trasformazione che Goro fu costretto a subire contro Werewolf, cos'era successo?




     
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    Goro Nishimura
    In quella stanza si trovavano due mostri, non più uno solo, solo che uno dei due manteneva il controllo su se stesso, mentre l'altro era in preda all'istinto primordiale e la furia più ceca e terribile, chi dei due fosse il più forte, non si poteva capire.

    "Finalmente! Alla fine ha assimilato la tua rabbia! Ora non sei che una pulce per me!"

    Inizialmente, la mutazione e la rabbia bestiale di Goro impedirono alla sua anormalità di funzionare adeguatamente, costringendola a fermarsi molto prima di raggiungere il suo effettivo livello di rabbia, come spiegare tutto ciò? Semplice, la sua anormalità si basava sulla rabbia umana, dunque non "comprese" quella di Goro che era diventata una rabbia animalesca e primordiale, ben superiore a quella umanamente comprensibile, bloccandosi ad un livello ancora umano.

    "Anger Management funziona!"

    Con quest'ultima affermazione, fece appena in tempo a veder partire Goro all'attacco, cosa che gli permise di mettersi in posizione difensiva, cosicché, all'arrivo del colpo, non subisse danno alcuno.
    Effettivamente, non subì alcun danno dal suo colpo, dunque aprì rapidamente le braccia per respingere Goro, facendogli perdere la posizione, dopodiché lo colpì in pieno petto con un possente calcio, spedendolo dall'altra parte della stanza, attraverso una parete.

    "Hah! Sei debole, ora!"

    Goro, anche dopo aver subito tutto il danno di quel colpo, si rialzò rapidamente come se nulla fosse, lasciando che alcuni pezzi dell'esoscheletro che copriva il suo petto cadessero, anche se non molti e non grandi, lasciando alcuni piccoli spazi vuoti contornati da svariate crepe.
    Ruggì ancora, alimentando nuovamente la paura in Ogre, il quale riuscì ad ignorarla grazie alla consapevolezza della sua attuale potenza, ma non aveva previsto una cosa, ora che era così grosso, la sua velocità era diventata inferiore a quella di Goro, dunque anche dopo averlo tenuto d'occhio, furioso com'era, il mostro scattò a tutta velocità e colpì Ogre in pieno volto, facendo sì che fosse lui, questa volta, a volare dall'altra parte della stanza.
    Il colpo non lo danneggiò come prima, ma fece lo stesso molto male, anche se ogni traccia di quel pugno sparì rapidamente grazie alla rigenerazione potenziata.

    "Ok, forse non così debole, alla fine."

    Ogre e Goro scattarono l'uno contro l'altro, tentando entrambi di farsi il maggior quantitativo di danni possibile; Ogre attaccò per primo con un possente pugno che avrebbe dovuto spappolare la testa di Goro, ma lui reagì aggrappandosi al suo braccio e mordendone via un grosso pezzo, dopotutto, ora era un mostro dotato di svariate zanne acuminate, sarebbe stato strano se non l'avesse fatto. Ogre, dolorante, tentò di sfracellarlo al suolo, ma lui fu più rapido e, prima che toccasse il suolo, scivolò via per attaccarlo ad un fianco, colpendolo con un'artigliata data dal piede destro, questa volta, entrando in profondità nella sua carne.
    I danni si rigenerarono relativamente in fretta, ma come per Goro, il dolore e l'affanno da essi generati sarebbero rimasti, anche se un po' meno.
    Poco prima che sparisse completamente dal suo fianco, Ogre riuscì ad afferrarlo per la testa e, con un rapido movimento, lo atterrò violentemente, creando un grosso cratere nella pavimentazione, dopodiché lo lanciò con forza verso il soffitto, intenzionato a sfondarlo con il suo corpo. Una volta lanciato, con un possente salto, lo seguì verso l'alto, intenzionato a rimandarlo al suolo dopo che avesse sfondato il soffitto, ma ancora una volta non tenne in conto la sua velocità; una volta raggiunto il soffitto, Goro vi appoggio i piedi e, sfondandolo con la forza della spinta, si scagliò contro Ogre, colpendolo con un braccio teso e portandolo con se al suolo, creando un nuovo cratere con il suo corpo.
    Lo scontro si stava rivelando qualcosa di brutale, due mostri si stavano sfidando in una lotta all'ultimo sangue e nessuno sembrava poterli interrompere in alcun modo, tale era la violenza che stava imperversando fra i due; nel mentre, nell'altra stanza, Kuron stava combattendo contro Artist, entrambi feriti chi nel fisico, chi nella corazza, entrambi affaticati.

    "Devo finirla in fretta, altrimenti sarò nei guai per davvero."

    Kuron iniziò a zigzagare per la stanza nel tentativo di confondere l'avversario, attaccandolo poi dal lato sinistro il cui braccio era ora normale a causa della rottura del cavo d'alimentazione, piano che riuscì quasi alla perfezione. Il suo pugno destro andò perfettamente a segno, danneggiando gravemente la corazza già rovinata, ma Artist si piegò di lato e, con tutta la forza di cui disponeva quella corazza, le diede una testata in piena fronte, atterrandola con violenza e stordendola per bene.
    Tentò di rialzarsi, ma il sangue della ferita che le colò sugli occhi e lo stordimento causato da quella botta, le impedirono di evitare il successivo colpo dell'avversario, ovvero un indecente calcio che la colpì in pieno stomaco, spedendola contro l'angolo della stanza, ovviamente sfondandolo.

    "Non...non può essere...così forte, ancora..."

    Respirava a fatica, il colpo l'aveva presa nel diaframma, e la stanchezza si faceva sentire, ma non poteva mollare ora.
    Artist iniziò a dirigersi verso di lei, ma Kuron non lo attese e si rialzò, mettendo in pratica la stessa strategia di prima; lui la prese, visto che andò a caricarlo nella stessa zona, ma non poteva sapere che si trattasse del suo piano.
    Ciò che pensava essere il suo collo, era in realtà la sua gamba, mentre lei approfittò di quella presa per afferrare il suo busto e, facendo forza, riacquistò la libertà della gamba e, con la forza guadagnata da quello strattone, dopo aver effettuato una rotazione con il suo corpo come base rotatoria, lo colpì in pieno volto, distruggendo l'elmo e lanciandolo oltre all'ultima parete senza un buco, sfondandone poi un'altra e volando fuori dall'edificio, ormai privo di sensi.
    Kuron cadde in ginocchio e cercò di riprendere fiato, quando sentì i passi di qualcuno li nelle vicinanze, dunque cercò di alzare almeno un po' la guardia.

    "Stai tranquilla, non sono un nemico."

    Una voce familiare quella che udì provenire da un volto altrettanto conosciuto.

    "Sei...sei tu!"

    Chi era arrivato non vi è ancora dato saperlo, ma presto sarà tutto rivelato.






    Edited by CellO_o - 4/4/2014, 18:42
     
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    Goro Nishimura
    Non sapeva dove si trovava, non sapeva come avesse fatto a finire li, sapeva solo che c'era e che nessuno sapeva della sua presenza in quel posto, una prigionia dalla quale non sapeva se avrebbe fatto ritorno.
    Aveva passato diversi giorni in mano a persone senza scrupoli intenzionate a fare del male alla persona che amava, ma non poteva farci nulla, non poteva salvarsi in quelle condizioni, doveva solo sperare che venissero per porre fine alla sua prigionia, cosa in cui sperava e che, allo stesso tempo, pregava non avvenisse mai.
    Quei criminali stavano sfruttando quella situazione per fare del male ad entrambi, non avrebbero mai posto fine alla sua prigionia, anzi, l'avrebbero sfruttata per attirare i suoi salvatori in trappole sempre più pericolose e mortali, sempre con l'intento di cancellare le loro vite, uno scopo malvagio quanto deviato, il loro.
    Si erano spostati per diverse volte in quei giorni, non volevano rimanere nella stessa zona per troppo tempo, sapevano che, altrimenti, sarebbero stati trovati di sicuro, appunto riuscirono a non farsi trovare per tutto quel tempo, finché, da quel che riuscì a capire, non decisero di incontrarsi con quelli che avrebbero dovuto porre termine a quella situazione.
    Lasciarono la loro "merce" incatenata ad una parete di una stanza, catene e lucchetti creati da uno di loro, Artist si faceva chiamare, un nome assolutamente inappropriato per gli utilizzi che stava facendo del suo potere, poi costrinsero al sonno quella loro "assicurazione" tramite una dose pesante di tranquillanti, così che non si svegliasse nemmeno durante lo scontro che volevano causare.
    Mentre lo scontro imperversava, lei rimaneva vittima di quel tranquillante e delle sue catene che impedivano ogni suo movimento, finché, per chissà quale gioco del destino, dei coltelli percorsi da corrente non attraversarono la parete alla quale era stata legata, distruggendo le sue manette e colpendola, anche se per poco, con una scarica abbastanza potente da risvegliarla, anche se non senza dolori. Era fortunata, le sue catene erano collegate alla parete dietro alla colonna dove lei era stata appoggiata, non fosse stato per quella, il sesto coltello le avrebbe trapassato il ventre, ferita alla quale non sarebbe sopravvissuta.

    "Le catene sono spezzate...ack...che male!"

    Quella scossa le aveva fatto male, ma l'aveva anche liberata da quel sonno indotto.

    "Cos'è questo ru-RROOOOAAAAAAAARRR!"

    Un ruggito che sembrò metterle del ghiaccio direttamente nelle vene interruppe il suo pensiero, causandole una paura non indifferente, non sapeva cosa fosse...o forse non voleva accettarlo.

    "C-Cos'è stato?!...Aspetta..."

    Si fermò a pensare ai suoi rapitori, nessuno di loro parlò mai di un potere del genere...non fino a tre giorni fa!

    "No...Goro!"

    Era preoccupata, dunque cercò una via d'uscita da quella zona, ma era tutto murato, solo delle sbarre per far entrare della luce, doveva essere opera di Artist, ma non bastò a bloccarla; la parete danneggiata da quei coltelli, a causa del danno strutturale, venne giù e le permise di uscire, lasciandole vedere una ragazza ferita e in ginocchio, in guardia come se l'avesse scambiata per un nemico.

    "Stai tranquilla, non sono un nemico."

    Quella, come se avesse visto un fantasma, le rispose.

    "Sei...sei tu!"

    La conosceva, chi era? E perché sembrava vestita come Goro? Ma, soprattutto, perché le somigliava così tanto?

    "Mi conosci?"

    Sì, è una lunga storia, ma sono un clone nato dal cinque percento del tuo DNA e il novantacinque percento di quello di Goro, un tentativo del tuo rapitore di fermarlo.

    Rimase completamente stordita da quelle informazioni, ma non furono le ultime.

    "Devo ringraziare Goro se ora sono libera, dunque l'ho aiutato a trovarti, Asako."

    Come ormai avrete capito, le precedenti righe riguardavano i giorni di Asako nella prigionia, giorni terribili che sarebbero passati presto...sperando bene.

    "D-Dunque...sei un nostro clone?...Beh, non importa, ti ringrazio per l'aiuto che gli hai dato, grazie davvero."

    Era, come sempre, gentilissima, anche ora che si ritrovava davanti una ragazza nata dal suo DNA e quello di Goro.
    Aiutò Kuron ad alzarsi, lasciando che guarisse come poteva, sperava di poter raggiungere il suo amato per aiutarlo, ma ci fu un altro imprevisto.

    "Dove credete di andare? Un clone fallito e una merce di scambio non dovrebbero muoversi così liberamente!"

    Una voce fin troppo conosciuta, quella che udirono, Werewolf era li e non ne sapevano il perché, cosa che lui capì.

    "Ho paura di Goro, è vero, ma non di voi due!"

    Cosa avrebbero fatto ora che un nuovo nemico, più forte di entrambe, si era parato davanti al loro cammino?




     
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    Goro Nishimura
    Goro era bloccato in un combattimento mortale con Ogre, il quale stava guarendo ogni ferita subita da quello scontro, mentre lui ne evitava la maggior parte, anche se venne colpito diverse volte, causando svariate crepe nei pezzi di esoscheletro che lo proteggevano e potenziavano i suoi attacchi.
    Il combattimento non sembrava voler cessare e loro non erano da meno; Goro sbatté i pugni al suolo, distruggendolo per una vasta area e togliendo stabilità a Ogre, dopodiché lo caricò e, con un possente calcio in pieno volto, lo spedì in aria, verso il soffitto.
    A causa della forza esercitata da quel colpo, non riuscì a frenare, ma una volta superato il soffitto, uscendo dall'edificio, si aggrappò all'orlo del buco creatosi con il suo passaggio e si lanciò contro Goro, il quale evitò tranquillamente l'impatto con lui e cercò subito di attaccarlo nuovamente, ma prevedendo una mossa del genere, Ogre fermò il suo pugno e iniziò a sbatterlo ripetutamente al suolo, intenzionato a fracassarlo totalmente.
    Andò avanti per diversi secondi, poi decise di lasciarlo al suolo per pestarlo col piede destro, ma Goro, risoluto nel non volersi far pestare, fermò la discesa del suo piede e lo buttò al suolo, spingendolo via.
    Una volta a terra, Goro poté infilargli gli artigli nelle gambe e, mentre lui era preso da quel dolore, lui strinse i suoi stinchi e fu lui, questa volta, a sbatterlo ripetutamente al suolo, una cosa assai violenta e bestiale per come la mise in pratica.

    "Argh! Mollami stupido mostro!"

    Dopo essere stato sbattuto al suolo per la quinta volta, Ogre si aggrappò al terreno con le proprie mani e, con la sua enorme forza, strinse le gambe attorno a Goro, bloccandogli le braccia e dando inizio ad uno stritolamento che non lo avrebbe lasciato illeso; si sentì schiacciato e sempre più a corto di respiro, il suo esoscheletro si stava rompendo sempre più, ma quel mostro non era assolutamente intenzionato a mollare, anzi, era sempre più furioso, ma Ogre non sembrava crescere di più, il che voleva dire che la sua anormalità era arrivata al limite.
    Goro spinse con forza e, grazie alla posizione in cui era stato bloccato, passò totalmente le gambe del suo nemico, rompendogli gli stinchi, cosa che non lo lasciò indifferente; lo lasciò libero, libero di cadere al suolo stremato a causa della forza esercitata da Ogre mentre lo stritolava, ma anche lui non era pieno di energie, viste le ultime ferite.
    Lui iniziò a rigenerarsi, mentre Goro si limitò a rialzarsi, lo scontro sembrava dalla sua parte, ma in realtà, chi stava sprecando la maggiore quantità di energie, non era altri che lui, Ogre, invece, stava recuperando tutto, ferite, fatica, anche se con molta lentezza, tutto sembrava scivolargli addosso, alla lunga, Goro avrebbe perso.
    Nell'altra stanza, invece, un nuovo avversario si era presentato alle due ragazze; Werewolf, il quale si pensava assente a causa della sua paura di Goro, era arrivato sulla scena del combattimento contro Artist, il quale giaceva svenuto fuori dall'edificio, una fine inaspettata, davvero.

    "La tua è stata fortuna, hai vinto solo perché il tuo amico mostro è passato di qui..."

    A quelle parole, Asako non poté che rispondere.

    "Goro non è un mostro! Siete voi che lo avete costretto a diventarlo!"

    "Hah! Non diciamo stupidaggini! Lui stesso crede di essere un mostro, dunque non sarò certo io a fargli cambiare idea!"

    A quelle parole, per quanto disprezzasse ogni cosa di quel tipo, non poté rispondere, poiché sapeva benissimo che Goro non si era mai visto come un umano, ma non pensava fino a quel punto.

    "Ti sei visto allo specchio, di recente?"

    Kuron si rialzò con calma da terra, cercando di reggersi in piedi da sola.

    "Non c'è mostro peggiore dell'uomo che perde l'umanità, esattamente quello che hai fatto tu con il tuo potere, o mi sbaglio?"

    Werewolf, normalmente quello che giocava con i sentimenti altrui, era appena stato schiaffeggiato dallo stesso guanto che si era tolto, una figura pessima, bisognava dirlo; mentre lui pensava a come smembrare Kuron, questa riferì il suo piano ad Asako.

    "Io cercherò di distrarlo più che posso, tu cerca di raggiungere Goro e farlo ragionare."

    Stava quasi per interromperla per dirle che non l'avrebbe mai fatto, ma il clone la interruppe.

    "Non pensare a me, pensa a lui, piuttosto."

    Indicò la voragine dalla quale entrò Goro, attraverso la quale si sentiva il rumore della battaglia che imperversava tra Ogre e lui.
    Prima che potessero parlare ancora, Werewolf diede inizio al combattimento, saltando addosso ad una già ferita Kuron, la quale non poté fare altro che subire per i primi istanti.
    Quando la spedì a terra a causa di quel balzo, lei gli diede un calcio in pieno stomaco, facendolo indietreggiare di diversi metri, ma senza fargli alcun male.

    "Non riusciva a farmi male Goro, vuoi riuscirci tu?"

    Era vero, lei non poteva ferirlo in quel modo, ma poteva distrarlo quanto bastava per far andare via Asako, anche se lei non lo fece, rimase ferma con gli occhi chiusi, concentrata come non mai.

    "Devo farcela."

    Alcune gocce di sudore colarono lungo il suo volto, mentre Kuron veniva percossa dagli attacchi di Werewolf, anche se non sembrava andarci pesante come contro Goro, quasi come se si stesse divertendo; Asako, approfittando della distrazione del nemico, si stava concentrando sulla creazione di diverse sfere d'aria compressa, molte e colme di un enorme quantitativo d'aria, mossa che richiedeva tutta la sua concentrazione, qualcosa di sbagliato e sarebbero esplose prima del dovuto.
    Dopo un lungo pestaggio, Kuron si ritrovò al muro, ferita e sanguinante, mentre il nemico le si avvicinava lentamente per darle il colpo di grazia...ma non ci riuscì! Quando fu ormai troppo tardi per fare altro, si accorse della presenza di una grossa bolla d'aria sopra di lui, bolla che presto si abbassò e lo colpì in pieno stomaco, esplodendo con una violenza tale da distruggere la pavimentazione sottostante per quasi due metri e lanciandolo in aria, solo in quel momento notò più di una dozzina di quelle sfere.
    Asako, mentre controllava quelle bolle, impegnò il suo corpo in quella che sembrava quasi essere una danza composta da movimenti forti ma delicati, rapidi ma anche lenti, fluidi e allo stesso tempo rigidi, una danza che sembrava meravigliosa, ma che stava portando la distruzione sul corpo di Werewolf.
    Dopo la prima bolla, Asako, usò le altre per colpirlo ripetutamente ovunque nel corpo, senza farle esplodere, ma lanciandolo in ogni direzione e anche fuori dal soffitto, questo solo dopo averlo ferito più che poteva; una volta spedito all'esterno dell'edificio, tutte le sfere si concentrarono davanti a lui e, con la forza di un uragano, lo colpirono ed esplosero all'unisono, lanciandolo con estrema potenza fuori da quella zona, schiantandolo ad una trentina di metri, se non di più, dall'edificio.
    Cadde in ginocchio, completamente spossata e scarica, quella mossa la prosciugò di ogni energia.

    "C-Ce l'ho...ce l'ho...f-fatta..."

    Dopodiché cadde a terra svenuta, mentre Kuron si stava rigenerando dalle ferite subite.

    "È incredibile la forza di questi due, non sembrano conoscere la parola "fine", neanche in momenti come questo"

    Erano davvero in una situazione particolare, era tutto ancora incerto, ma presto si sarebbe risolto tutto, in un modo o nell'altro.




     
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    I due non si perdevano di vista, l'uno guardava l'altro e non sembravano intenzionati a mettere fine a quella scena, finché Ogre, a causa dello stupore causato da quella serie di esplosioni causate da Asako, non si voltò per la sorpresa, dando a Goro l'opportunità che cercava per sconfiggerlo una volta per tutte.
    La carica ebbe inizio, con tutta la velocità che aveva in corpo, il mostro lo attaccò a piena forza con i propri artigli, conficcandoli nel suo ventre e sollevandolo da terra, continuando la propria carica fino a raggiungere il muro, sfondandolo e piantando, successivamente, a terra il proprio nemico, costringendolo a sputare non poco sangue.

    "Gahck! Non ti distrae proprio niente! MOLLAMI!"

    Nell'urlare quell'ordine, Ogre, approfittando della poca distanza tra i due, alzò di colpo il capo per colpirlo in piena fronte con una testata, mossa che lanciò Goro a diversi metri di distanza, mentre lui guariva le ferite.

    "È ora di porre fine a questa battaglia!"

    Detto questo, caricò Goro con estrema velocità, anche se non pari a quella raggiunta dal mostro, e lo afferrò per le braccia, approfittando dello stordimento causato dalla testata; si dimenò per liberarsi, ma riuscì solo ad estrarre il braccio destro dalla presa di Ogre, con il quale gli diede un potentissimo pugno in pieno volto, rompendo non poco la sua mascella, ma questo non bastò ad impedirgli di vendicarsi, così, afferrando il braccio libero, con grande forza lo strappò.
    Goro ruggì di dolore e rabbia, mentre il momentaneo zampillo di sangue si placò, come se non vi fosse nemmeno stata una ferita, ma non si rigenerò; Ogre lo scaraventò contro una parete, sfondandola, dopodiché si pavoneggiò della sua forza, agitando il braccio di Goro per prenderlo in giro mentre parlava.

    "Hah! Hai bisogno di una mano o preferisci tutto il braccio?"

    Una battuta pessima, abbastanza da far piangere un clown, ma Goro, ovviamente, non venne minimamente toccato dal suo pessimo umorismo; rialzandosi come se niente fosse, anche se, in realtà, il dolore era fin troppo vero, caricò Ogre, dirigendosi apparentemente verso la sua gamba destra, ma, quando lui cercò di fermarlo, scattò subito verso la sinistra, placcandola in pieno ginocchio e fratturandola come avrebbe fatto con un grissino; visto che il semplice fratturarla non gli bastava, decise di rendergli pan per focaccia e la strappò, sbattendolo poi al suolo con estrema forza e ruggendo poco dopo.
    Ogre, preso da un dolore estremo, gli afferrò la gamba sinistra e, con l'altra mano, gli diede un pugno all'altezza della metà della coscia, distruggendola e staccando la parte inferiore ad essa, costringendolo a cadere al suolo.
    La gamba di Ogre si stava riattaccando, mentre Goro era steso al suolo, dolorante e confuso dallo shock, anche se durò poco, visto che tentò subito di balzargli addosso con la poca forza che aveva in corpo, balzo che non fece altro che peggiorare la sua situazione, ma come poteva pensarci un mostro primordiale?
    Ogre afferrò con una mano la parte superiore del suo corpo, mentre con l'altra afferrò il suo bacino e, inutile dirlo, Goro smise di sentire quel che rimaneva delle sue gambe, poiché venne separato dal suo corpo, lasciando libera una buona parte delle sue budella e finendo contro l'ennesima parete, debole e sfinito.

    "Anche dopo...anche dopo aver perso un braccio e una gamba...anche dopo questo, TU volevi ancora combattere? Sei davvero solo uno stupido mostro..."

    Dalle sue severe parole, si poteva intuire una grande fatica, ma non sembrò impedirgli di alzarsi sulle due gambe, sì, erano tornate due. Lentamente si diresse verso Goro, intenzionato, probabilmente, a porre fine alle sue sofferenze...con altra sofferenza.
    Mentre questo massacro si faceva strada nel magazzino, Kuron, sentendo chiaramente gli avvenimenti nell'altra stanza, cercò in ogni modo di rialzarsi, ma con scarsissimi risultati, finendo solo con l'aggravare le sue condizioni, rovinandosi un fianco nel tornare al suolo.

    "Maledizione! Devo andare di la!"

    Si fece forza, molta forza, e costrinse la sua rigenerazione a completare il lavoro molto più in fretta del previsto, lasciando da parte la precisione e la sicurezza, poiché voleva solo potersi rialzare per andare da Goro e vedere cosa stava accadendo.

    "Spero solo che Asako sia al sicuro, qui."

    Pensò tra se e se mentre la metteva in una zona relativamente sicura della stanza, dirigendosi poi verso l'altra, con estrema lentezza dovuta alle ferite non rimarginate correttamente; ciò che vide non la rassicurò affatto: Goro, smembrato e quasi privo di sensi, giaceva per terra, in balia di ciò che Ogre gli avrebbe voluto fare.

    "NO!"

    Tentò di raggiungerlo, ma la gamba cedette e non riuscì a rialzarsi, cadendo impotente al suolo mentre Ogre, sentendo il suo lamento, sorrise e, con un tetro piano in mente, sollevò Goro da terra con le proprie mani, posando i pollici sul suo petto, mentre lui tentava di liberarsi con l'unica mano che gli rimaneva.

    "Sai, mi sono sempre chiesto cosa si trovasse nel petto di un mostro, vediamo!"

    Premendo con forza sul suo petto, Ogre penetrò nella cassa toracica di Goro e ne spappolò il cuore, facendolo ruggire di dolore per quella che sembrava essere l'ultima volta, lasciando che cadesse al suolo privo di vita.
    Kuron non disse nulla, non riuscì nemmeno ad urlare, semplicemente iniziò a piangere nello stesso modo di Goro, senza espressione o sintomi di sofferenza apparenti, solo con un volto che non sembrava voler credere a ciò che vedeva.

    "No...non può essere...non è possibile...Goro è..."

    In preda alle risate, Ogre esclamò ciò che anche Kuron poté notare da se.

    "Morto, finalmente morto! Ora la sua rabbia mi perseguiterà in eterno, lasciandomi per sempre questo potere!"

    Questo era il suo vero piano, uccidere la fonte di tanta rabbia per ottenere un potenziamento perenne del proprio corpo, questo pensava sarebbe successo mentre il suo potere era attivo e questo sembrò accadere.
    Kuron non sapeva come reagire, la cosa più vicina ad un fratello che aveva era appena morta, e lei era li, in preda al nulla, incapace di capire cosa fare in quel momento...cosa poteva fare?




     
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    Kuron era rimasta in silenzio da quando vide Ogre commettere quell'atto ignobile, i resti di Goro giacevano a pochi metri da lei, una lei impotente contro una forza tanto grande quanto malvagia, e non poteva farci nulla.

    "Non può averlo ucciso...Evolution non glielo permetterebbe mai, non per una ferita come quella!"

    Non voleva credere che Goro fosse morto e stava cercando di convincersi in ogni modo, ma Ogre non impiegò molto a spezzare quella sua illusione; sollevò il corpo o, più precisamente, ciò che ne restava, e lo fece dondolare lentamente, prendendosi gioco della povera Kuron.

    "Lo vedi? È morto! Non ci speravi, eh?"

    Lui era felice, quasi entusiasta di aver massacrato Goro e non aveva alcun rimorso nel mostrarlo, tanto da mettersi a ridere mentre lasciava cadere al suolo i resti del cadavere, badando ben poco a come li lasciò andare.
    Diede le spalle a Kuron, dandole quasi nessuna importanza, lasciando spazio al recupero delle sue energie con la rigenerazione, una sensazione quasi meravigliosa per lui, visto che nasceva dalla morte di quello che lui vedeva come solo un mostro, ma Kuron non era dello stesso avviso.
    Si riprese da quel suo stato di assoluta debolezza e, con un ultimo sforzo, diede un pericolosissimo ordine al suo corpo: diede inizio all'autofagia.
    Le cellule "non importanti", il che significava "quelle che non le servivano al momento", divennero cibo per la sua anormalità, così da permetterle di rigenerarsi in poco tempo e, con un'ulteriore perdita di cellule, di dare più potere ai suoi potenziamenti fisici.

    "SEI MORTO!"

    Più ruggendo che parlando, Kuron si lanciò a piena velocità contro il suo avversario, il quale, fin troppo confidente delle proprie abilità, non si aspettava assolutamente un suo attacco, non dopo averla vista in quello stato, dunque non poté nulla contro quell'assalto.
    Kuron non si lasciò scappare una sola parte del suo corpo, colpendo con tutto ciò che aveva a sua disposizione, ma poco era il danno che stava realmente causando ad Ogre, per quanto ferito.

    "Fuori dai piedi!"

    Con un possente movimento della mano, tentò di scacciarla come si fa con le mosche fastidiose, ma lei era più veloce e riuscì ad evitare quel colpo, afferrando il suo braccio per farsi dare un passaggio in una zona difficile da proteggere per come era posizionato: il fianco.
    Da quella posizione, Kuron riprese la carica, colpendo maggiormente la zona renale e delle costole fluttuanti, tentando di romperle o danneggiarle per causargli dolore alla sola respirazione, evitando il suo tentativo di scacciarla e passando alla schiena, dove colpì al disotto delle scapole, lacerando la carne con degli "affondi" usando le mani.

    "Argh! Sei più fastidiosa di quel maledetto cadavere!"

    Si voltò di colpo e tentò di schiacciarla con entrambi i pugni uniti a martello, ma lei si spostò di nuovo, questa volta sul fianco sinistro, dove andò a colpire seguendo lo stesso schema usato per la destra, terminando il tutto con un potentissimo calcio dritto mirato al ginocchio per romperlo lateralmente, e ci riuscì, ma l'autofagia si fece sentire e lei cadde in ginocchio, sputando sangue.

    "Hah....hahNon posso continuare così, devo mirare alle zone vitali più importanti..."

    Si rialzò con molta fatica, ma Ogre era già in piedi e, questa volta, non riuscì a sfuggirgli, finendo nelle sue mani.
    La afferrò per le due braccia come fece con Goro, ma non le avrebbe permesso di liberarsi come fece lui, non questa volta.

    "Se volevi morire per raggiungerlo, bastava chiedermelo, sai?"

    Kuron, anche con i potenziamenti quasi mortali che aveva ottenuto, non fu in grado di fare nulla contro quel mostro, dunque, consapevole della sconfitta che avrebbe subito, tentò almeno di ferirlo nell'orgoglio.

    "Vai al diavolo!"

    Alzò le gambe e, con tutta la forza di cui era dotata, colpì con i talloni gli occhi di Ogre, riducendoli a meno di una poltiglia, cosa che lo fece urlare dal dolore, soprattutto perché lei fece di tutto per spingere sempre di più sui suoi occhi.
    In preda al dolore, Ogre la allontanò dalla sua faccia, sempre tenendola per le braccia e, con il pugno destro, andò a colpirla in pieno ventre con una forza tale da farle "esplodere" la parte lombare della schiena, costringendola a delle urla disumane di dolore.
    Mentre lei soffriva in quel modo, Asako si risvegliò e, sentendo quelle urla, corse subito verso l'altra stanza, inciampando a causa della sua stanchezza, ma senza mai fermarsi e, vedendo Kuron in quello stato, la prima cosa che le venne in mente fu aiutarla, ma non fece in tempo; Ogre, non soddisfatto del colpo precedente, mise altra forza nel pugno e fece in modo che passasse il clone da parte a parte, aprendo un enorme buco nel suo ventre e costringendola allo svenimento quasi istantaneo.
    Asako sentiva quasi il dolore di Kuron e la preoccupazione che aveva per lei in quel momento era grande, ma tutto venne eclissato quando vide i resti di Goro li, a pochi metri da lei.

    "Go-Goro...?"

    Cadde in ginocchio e non sembrò volersi rialzare, lacrime uscirono senza pietà dai suoi occhi, lacrime di dolore e di assoluta tristezza, lacrime che non avrebbe mai voluto versare, non in quel modo, non per un avvenimento del genere.
    Il suo pianto attirò l'attenzione di un accecato Ogre che, anche se ferito, non perse l'occasione per godere della sua opera.

    "Piangi finché vuoi, ma finché resta in quella forma, il massimo che può fare è mantenersi stabile! Non può rigenerarsi!"

    Non lo ascoltò, piangeva e lo chiamava.

    "Goro! Ti prego, svegliati! Non puoi lasciarmi così! Non puoi!"

    E continuò per molto, chiamandolo e sperando nel suo risveglio, finché Ogre non si stufò di quelle lacrime e decise di porre fine anche alla sua di vita, doveva solo attendere la guarigione dei suoi occhi.
    Quel pianto, effettivamente, svegliò Goro, il quale non era sicuramente nel migliore degli stati; il suo corpo, vista la mancanza del cuore, impiegò molto tempo per trovare una sua stabilità, ma alla fine iniziò lui stesso a pulsare, permettendo al sangue di fluire nel suo corpo, anche se non con la stessa efficienza.
    Era sveglio e, per quanto incredibile, una parte della sua coscienza sembrava essere stata richiamata dalla voce di Asako, anche se lui non se ne accorse, poiché la credeva ancora morta, ma il suo cervello sapeva di chi era quel lamento.
    La sua coscienza durò quel che bastava per vedere come Kuron fosse ridotta.

    "Prima...hanno preso Asako, e ora Kuron?!GROOOOAR!"

    Quel ruggito terrorizzò Ogre, il pensiero che Goro fosse ancora vivo lo spaventò di per se, ma qualcos'altro aumentò quella paura più di prima, trasformandola in puro e semplice terrore, quel ruggito era diverso da quelli che fece prima.
    Asako, anch'essa spaventata da quei ruggiti, annegò il terrore con la felicità di vedere Goro vivo e vegeto, ma quel che accadde dopo fu una sorpresa sia per lei che per Ogre.
    Continuò a ruggire, i suoi occhi, prima tremanti, ora erano fermi e concentrati sulla preda, mentre le parti mancanti del suo corpo si rigenerarono, anche se non avrebbero dovuto farlo, ma erano diverse: le parti mancanti rinacquero sotto forma di arti mostruosi e completamente ricoperti da un esoscheletro completamente bianco che lasciava intravedere un colore rosso solo nelle giunture, esoscheletro dotato di un aspetto mostruoso, come già detto, ma dotato di un'essenza così primordiale da renderlo spaventoso.
    Stava sbavando come un mostro furioso, i suoi denti sembravano anche più aguzzi di prima e una seconda fila era spuntata all'interno della bocca, rendendolo estremamente pericoloso in caso di morso, anche se pericoloso lo era già di per se.
    Ogre, accecato precedentemente da Kuron, non poté vedere quell'ultima mutazione, ma non ci mise molto a provarla sulla propria pelle; Goro lo caricò con una velocità tale che il suo solo passaggio distrusse la pavimentazione sottostante, e lo portò con se all'interno di una stanza che aveva appena sfondato.
    Dopo quello scatto, Asako sentì la terra tremare ripetutamente, un terremoto? No, era Goro che stava massacrando Ogre senza che lui potesse farci nulla; passarono diversi secondi prima che Ogre venisse letteralmente catapultato fuori dalla stanza e, successivamente, dall'edificio, lasciandosi addietro una massiccia quantità di sangue.
    Goro, ancora mutato, uscì dallo stesso buco che lui aveva creato, sempre con il corpo che pulsava come un cuore, poi, come se nulla fosse, cadde a terra privo di sensi, mentre quelle parti sostitutive si sgretolarono, tornando al nulla.

    "...A...Al...meno...ci....ci penserà....la....bomba...."

    Furono queste le ultime parole, mai udite dagli altri, che Ogre esalò prima di svenire a causa delle ferite subite, parole seguite, appunto da una serie di esplosioni all'interno dell'edificio.

    "Oh no! Devo fare in fretta!"

    Le esplosioni la presero alla sprovvista, ma non aveva il tempo di spaventarsi, doveva preoccuparsi della salvezza di Kuron e Goro, dunque, prima che l'edificio finisse di crollare su se stesso, usò l'aria per trasportare se stessa, Kuron e Goro...più la parte inferiore del suo corpo...al di fuori dell'edificio, venendo sbalzati via dall'ultima esplosione che rase al suolo l'intero edificio...doveva essere l'ultima bomba creata da Artist.
    I tre vennero sbalzati lontano dall'edificio, ma Asako riuscì a frenare la loro caduta, trasportandoli il più lontano possibile dal magazzino e dalla strada, così che potessero riposare e guarire le proprie ferite, sempre che Goro fosse ancora in grado di rigenerarsi.

    "Goro...ti prego...guarisci..."

    Queste furono le sue parole prima di svenire, rimanendo al suolo insieme a Kuron e Goro, in attesa che questi guarissero.

    THE END






    Il finale vero e proprio potrà essere ammirato nella mia prossima multipla...come sono malvagio, muhuhahahahaha!
     
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    Non so nemmeno dove sono ora, figuriamoci se posso ricordare da dove provengo

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    Ed arriva anche qui la valutazione.
    Narrazione molto spessa con dei post piuttosto corposi :asd:
    Al mio posto farò parlare la tua ricompensa.

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9 replies since 24/3/2014, 22:15   139 views
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