[CONCLUSA]Giorni di un futuro passato

Galatea, Tatsuya e Haiiro

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  1. Âlex ‡ Pitoµ
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    Era una giornata di forte pioggia, il cielo era carico di nuvoloni neri e minacciosi, era come se il cielo fosse triste, come se non volesse fare altro che piangere anche lui. Intanto si era anche alzato un leggero venticello che rendeva il tutto ancora più freddo e terribilmente nostalgico; era proprio una di quelle classiche giornate in cui uno non vorrebbe far altro che dormire e che fa fare alle persone pensieri molto tristi.

    Era un periodo di vacanza, quindi la maggior parte degli studenti erano tornati a casa dalle proprie famiglie, lasciando il dormitorio quasi completamente deserto. Non ho detto quasi a caso; infatti al terzo piano dell'edificio vi era un appartamento che non era affatto vuoto, la sua coinquilina non era tornata a casa. Non l'aveva fatto perché non poteva, non aveva nessuno da cui tornare da tanto tempo.

    Ed ora era li, mentre gli ultimi studenti scendevano le scale del dormitorio trascinando le loro valigie, vicino alla finestra, seduta sulla sedia e con i gomiti appoggiati al tavolo, con davanti a sé solamente due fogli di carta bianchi e una biro. Stava scrivendo due lettere, una a dire il vero era già stata completata (infatti si era alzata molto presto, proprio per finire il prima possibile quel "lavoro") ed era già a metà della seconda. Quelle due lettere erano due inviti, per due persone che aveva conosciuto di recente ma che avrebbero potuto essere le uniche a poterla salvare dal dolore profondo che sentiva.
    Si era distratta un attimo, ora stava guardando fuori dalla finestra, con la pioggia che si abbatteva sul vetro facendo il suo classico rumore picchiettante; non sapeva perché ma quel rumore la tranquillizzava, ma non era abbastanza forte da coprire il suono della malinconia, a dire il vero nessun rumore lo avrebbe mai potuto far sparire.

    Dopo circa una mezz'oretta aveva ultimato anche la seconda lettera ed ora erano entrambe completate e pronte ad essere spedite ai due destinatari. Aveva messo tutte le indicazioni per raggiungere il luogo dove si trovava in questo momento, ma rimase tuttavia molto misteriosa sulla propria identità e sul motivo del loro incontro, sperava che sarebbe bastato chiedere il loro aiuto per farli intervenire.
    Uscì dunque dalla porta, nel corridoio ed evocò due fiori azzurri da cui si staccarono due petali che avvolsero le due lettere piegate; dopo di che i due petali azzurri presero il volo con i due fogli lei tornò nella sua stanza lasciando la porta socchiusa e tornando a sedersi vicino al tavolo, osservando ancora la finestra e attendendo i suoi ospiti.

    Intanto i due petali azzurri arrivarono a destinazione, davanti alle case (o appartamenti, uno di loro abitava nello stesso dormitorio dove viveva lei, si era informata) e una volta arrivati sarebbero entrati attraverso la serratura rimpicciolendosi e avrebbero raggiunto il destinatario aprendosi e dandogli la lettera contenuta al suo interno. In caso non fossero in casa li avrebbero rintracciati ovunque fossero e avrebbero consegnato la lettera.

    Questo è quanto era riportato su di esse:

    CITAZIONE
    Caro Haiiro/Tatsuya,
    Ho bisogno del tuo aiuto, non posso spiegarti il motivo di questa lettera e di questa richiesta improvvisa, lo farò personalmente quando e se ci incontreremo; ti posso solo dire che per te non sono un'estranea, ma ci siamo già incontrati, anche se non ci conosciamo molto bene. So che sei un anormale, e ho bisogno proprio del tuo potere. Comprendo benissimo se non vorrai accettare questa mia richiesta, in fondo non sei obbligato a rispondere ad una lettera inviata tramite petali azzurri volanti e scritti da una persona che conosci poco o che potrebbe aver organizzato tutto per ingannarti. Per questo ti chiedo di andare al dormitorio pubblico degli studenti, al secondo piano, la stanza in fondo al corridoio principale che troverai sulla tua destra (dando le spalle alle scale dal quale sarai salito) entro le 15 di oggi pomeriggio. Se dopo quell'ora non sarai arrivato, saprò che avrai preferito ignorare questa lettera, come forse è meglio che tu faccia.
    Firmato: una conoscente misteriosa.

    Vero queste lettere erano criptiche e difficili da interpretare, ma non poteva dire altro, non poteva rischiare che altri le leggessero e sapessero di quell'incontro; quella era l'unica possibilità che aveva per rimediare agli errori commessi in passato. Ora non poteva fare altro che aspettare e sperare che i due ragazzi rispondessero alla sua richiesta di aiuto....

    Inizio alquanto misterioso, il titolo è una citazione di un film, ma rende l'idea di come dovrebbe svolgersi la narrazione, dopo il vostro post iniziale in cui spiegate delle lettere e quale sarà la vostra decisione, ci sarà un mio post di spiegazione facendo parlare direttamente il mio personaggio, a voi il primo post
     
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    Haiiro sbadigliò. L’evento, già trascurabile se riferito a una persona normale, era ancora più inutile quando si trattava di lui, ossia un individuo che a causa della sua anormalità era costretto a diminuire in modo drastico le ore di sonno e a vivere in una situazione di perenne sonnolenza. Stando così le cose gli sbadigli erano il meno che poteva capitare dopo le occhiaie, le cadute di attenzione e la generale indolenza.

    Quel giorno in particolare, vuoi per un tempo piovoso perfetto per dormire, vuoi perché non aveva proprio nulla da fare, la sonnolenza era particolarmente forte. Il caffè appena bevuto e la light novel che stava svogliatamente leggendo riuscivano a malapena a tenere la sua mente concentrata e a sottrarlo a un pericoloso sonno. Così deconcentrato, si accorse del petalo azzurro che stava volteggiando davanti a lui solo quando esso si aprì rivelando una lettera.
    Scritta a mano, in essa veniva richiesto il suo aiuto per motivi non specificati. Chi l’aveva scritta inoltre sosteneva di aver già incontrato Haiiro e di sapere qual era la sua anormalità.

    Che cosa insolita…
    Dentro di Haiiro una certa curiosità si scontrava con la sua prudenza e la sua refrattarietà a prendere iniziative.
    Prima di prendere una decisione sarà meglio riflettere su chi possa avermi mandato questa lettera…
    Ripercorse i meandri annebbiati dal sonno della sua mente, cercando di individuare a chi potevano corrispondere quei requisiti. Di persone incontrate di recente che conoscevano la sua anormalità c’erano gli anormali incontrati nel suo primo giorno e quelli durante la battaglia contro la ragazza dei venti. In totale sette persone.
    Può essere che uno di loro chieda il mio aiuto? Ma perché? E per quale motivo usare metodi così indiretti?
    Certo, c’era la possibilità che quanto scritto fosse falso, ma in tal caso come sapeva quella persona della sua anormalità?

    Ahh, basta! Pensando così non arriverò mai a niente! Il discorso è se voglio o non voglio andare!
    Perché dovrei andare? Perché sono curioso di sapere di cosa si tratta e perché una persona ha chiesto il mio aiuto.
    Perché non dovrei? Perché potrebbe essere un inganno o comunque nascondere qualche pericolo, perché non ho nessun obbligo ad andarci e neanche tanta voglia.


    Per quanto possa sembrare stupido, era proprio l’ultimo argomento a farlo desistere maggiormente.
    Se avete mai sperimentato un tempo come quello che imperversava quel giorno, e di certo l’avete sperimentato almeno una volta, allora capirete meglio la posizione di Haiiro. Era una di quelle giornate in cui tutto ciò che una persona vuole fare è stare rintanato in casa senza essere disturbato da niente e da nessuno. In caso un malaugurato impegno lo costringesse a uscire, avrebbe passato tutto il suo tempo ripetendosi mentalmente “ma chi me l’ha fatto fare a uscire?”.

    Alla fine ciò che lo convinse a muoversi fu un semplice pensiero: cosa sarebbe successo se Hiroshi e Kasumi non mi avessero aiutato per semplice pigrizia?
    Era un ragionamento a cui non si poteva controbattere. Come anormale che era stato salvato da altri anormali sentiva la necessità, quasi il dovere morale, di dare una mano ad altri che si poteva trovare in una situazione simile.

    Si decise ad alzarsi. La lettera diceva di essere là entro le 15, c’era quindi ancora tempo. Tra una cosa e l’altra alla fine quando uscì erano le 13.52. Non era un problema visto che, pur non avendo ancora aperto l’apposito post, anche lui risiedeva nel dormitorio della scuola, in una stanza singola.

    Raggiunse in poco tempo il corridoio descritto nella lettera. Lì si fermò. Se voleva tornare indietro era questo il momento… ma ormai aveva deciso. Con passo cauto, timoroso di non sapeva bene quale insidia, percorse tutto il corridoio e giunse davanti alla porta, contro cui bussò piano.

    Sono io, Haiiro.
    Dopodiché aspettò una risposta dalla misteriosa persona che l’aveva invitato.
     
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    Non so nemmeno dove sono ora, figuriamoci se posso ricordare da dove provengo

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    E così il primo periodo di vacanza dell'anno è arrivato. Mi fa quasi strano, il tempo è passato senza che me ne accorgessi. Cosa ho fatto in questo periodo? Ogni volta che mi guardo alle spalle sento di aver lasciato qualcosa in sospeso, di non aver mai fatto veramente nulla. Eppure ne sono successe di cose.
    Meglio non avventurarsi in questi pensieri dettati dalla attuale solitudine e dalla pioggia che, mai come questa volta, mi mette una certa malinconia.
    Gli altri studenti tornano a casa, si godranno questi giorni di festa con genitori e parenti e potranno rivederli dopo molto tempo. Molto per la loro concezione.
    Per me....per noi non c'è nulla di tutto questo.
    Siamo tutti e tre qui, anzi tutti e quattro, e questo ci basta. Per il momento non possiamo avere altro, ma ci riteniamo già fortunati di questo.
    Non ricordo più quanto tempo è passato dall'ultima volta che li abbiamo visti.
    Disteso sul letto, gli occhi chiusi ed una mano poggiata col dorso sulla fronte, ascolto la pioggia picchiettare contro la finestra.
    Yuno starà salutando le sue amiche, probabilmente si è portata dietro anche quell'altra, Sophie è impegnata con Rin che non vuole staccarsi da lei, Lili e Misaka sono tornate a casa, come credo anche Goro ed Asako, o magari saranno andati in vacanza insieme? Lo escludo.
    Kuro non ho idea di dove diamine sia finito, Nizuki....un giorno di questi lo picchio a prescindere.
    Con Zeshin non ho molta confidenza – e mi fa anche paura, quello psicopatico – e non ho idea di cosa stiano facendo Haiiro, Galatea, Gray, Akune, le ragazze del Maid. E pensare che mi basterebbe espandere la One Heart per capirlo, ma questo è un motivo troppo futile per usarla e questa solitudine non mi invoglia nemmeno.
    Da quanto non mi rilassavo così tanto? Forse da quanto trovai Goro senza la testa...
    Se avessi ancora la mia origine mi basterebbe uno schiocco di dita per ricondurre qui almeno Misaka. Stare da solo con lei in questa stanza e con questa atmosfera autunnale che ti spinge a stare vicini quasi a voler scongiurare i primi freddi con il calore dell'altro...
    Non vorrei neanche spingermi chissà quanto lontano, mi basterebbe solo averla qui accanto e stringerla a me in silenzio, osservando dalla finestra quelle innumerevoli gocce che cadono dal cielo e vanno a disturbare i poveri studenti che si affrettano mentre si trascinano dietro quei valigioni, vincendo la malinconia e la tristezza con la nostra felicità.
    Sento un discreto frusciare provenire dalla porta. Non sono chiavi, fuori non c'è nessuno altrimenti ne avrei sentito i passi.
    Apro un solo occhio per vedere cosa sta succedendo e mi capita di scorgere un petalo azzurro. Che si sia introdotto dalla porta? Che strano pensiero.
    Lo vedo volteggiare nella stanza, mi si sta avvicinando, dondola e piroetta in una danza leggiadra.
    Si sta man mano ingrandendo.
    Mi tiro su per mettermi a sedere, apro una mano per accogliere questo curioso petalo che va ad appoggiarvisi in pieno centro.
    Il petalo si apre e mi consegna quella che ha tutta l'aria di essere una lettera.
    Non avevo mai visto una cosa simile, sono sicuro che ora ho un sorriso beota sul volto, ma che posso farci? Mi ha fatto una consegna un petalo!
    Apro il foglio e leggo con grande interesse il contenuto.
    CITAZIONE
    Caro Tatsuya,
    Ho bisogno del tuo aiuto, non posso spiegarti il motivo di questa lettera e di questa richiesta improvvisa, lo farò personalmente quando e se ci incontreremo; ti posso solo dire che per te non sono un'estranea, ma ci siamo già incontrati, anche se non ci conosciamo molto bene. So che sei un anormale, e ho bisogno proprio del tuo potere. Comprendo benissimo se non vorrai accettare questa mia richiesta, in fondo non sei obbligato a rispondere ad una lettera inviata tramite petali azzurri volanti e scritti da una persona che conosci poco o che potrebbe aver organizzato tutto per ingannarti. Per questo ti chiedo di andare al dormitorio pubblico degli studenti, al secondo piano, la stanza in fondo al corridoio principale che troverai sulla tua destra (dando le spalle alle scale dal quale sarai salito) entro le 15 di oggi pomeriggio. Se dopo quell'ora non sarai arrivato, saprò che avrai preferito ignorare questa lettera, come forse è meglio che tu faccia.
    Firmato: una conoscente misteriosa.


    Molto interessante.
    Una ragazza ha bisogno del mio aiuto, dice che ci conosciamo ma non troppo bene. Deve essere una ragazza che ho incontrato una sola volta ma alla quale ho parlato presentandomi. Certo, se come attività di club non lavorassi in un locale dove la quasi totalità del personale è femminile e nel quale sono io a servire tutte quante le ragazze che ci scelgono per passare un po' di tempo in pieno relax sarebbe molto più facile capire chi sia.
    Il fatto che conosce il mio stato di anormale mi fa pensare a due possibilità.
    Prima possibilità: le ho parlato della mia anormalità.
    Seconda possibilità: ha una anormalità che le ha svelato la mia anormalità.
    Ce ne sarebbe anche una terza, a voler essere sinceri: è uno scherzo delle mie sorelle.
    Però il fatto che a portarmi la lettera sia stato un petalo mi dice che loro non possono essere state, non controllano i petali.
    È un petalo, si, ma come potere potrebbe estendersi anche ad altro, magari a tutte le piante in genere.
    Giardinaggio? Una anormalità sul giardinaggio ed appartenente ad una ragazza che ho conosciuto da poco ma che sa dalla mia natura di anormale.
    C'è solo una persona che corrisponde a tutto questo, ha una anormalità derivata dalla passione per il giardinaggio e si porta dentro alcune ombre.
    Deve essere Galatea.
    Galatea mi sta chiedendo aiuto, come posso ignorare questa lettera? Già il solo ricordo dei suoi capelli biondissimi me lo impedisce.
    Bene, è deciso! Tatsuya Kamishiro andrà a salvare la bionda Galatea. L'ozio è finito, si va in scena!
    Ok, potevo risparmiarmi tutto questo entusiasmo, però potrò per un attimo distrarmi altrimenti passerò tutto il pomeriggio a pensare al viso di Misaka.
    Toniamo a noi, alle 15 alla sua camera? Qui c'è scritto come arrivarci.
    Bene, vediamo che ore sono....14,49?
    Accidenti come è volato il tempo.

    Per caso ti eri perso, piccolino?

    Sto parlando con un petalo....sono proprio fuso. Se mi vedesse Misaka....
    Ma perché penso sempre a lei?



    Non mi ci vuole molto per arrivare alla sua camera, oramai sono in vista ed in perfetto orario.
    La porta è quella e vedo che c'è già qualcuno fuori.
    Lo riconosco.
    Lo raggiungo con rapidità.

    Felice di vederti, Haiiro.

    Quindi mi rivolgo verso chi sta dall'altra parte della porta.

    I tuoi ospiti sono qui, Galatea.
     
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  4. Âlex ‡ Pitoµ
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    Il tempo era passato molto in fretta, quasi non si era accorta che ormai erano già quasi le 15 del pomeriggio.... Bene, i suoi due ospiti avrebbero dovuto arrivare di li a poco; chissà perché sapeva perfettamente che sarebbero venuti entrambi e nessuno dei due avrebbe rifiutato di aiutarla.... Sesto senso? No, niente di così complicato e mistico, semplicemente solidarietà fra anormali!
    La stanza era buia, aveva preferito rimanere al buio mentre aspettava e poco prima che arrivassero era andata a preparare un vassoio discretamente grande, con caffè (per Haiiro, dato che aveva bisogno che rimanesse sveglio durante la spiegazione), biscotti e anche del tè, dopo di che appena pronti li aveva appoggiati sul tavolo che aveva spostato al centro della stanza... Dopo di che avvicinò tre sedie al tavolo e guardò l'orologio appoggiato al muro.... Era quasi ora, e proprio mentre stava pensando questo sentì delle voci nel corridoio proprio davanti alla porta della sua stanza...

    "Sono io Haiiro" Il primo era arrivato finalmente....
    "Felice di vederti, Haiiro" Ed ecco anche Tatsuya, come aveva previsto, non si erano tirati indietro... Ma proprio Tatsuya disse subito una frase che la lasciò stupita...
    "I tuoi ospiti sono qui, Galatea." Un leggero sorriso apparve sul volto della ragazza...

    Dunque Tatsuya aveva capito immediatamente chi era la mittente di quel misterioso messaggio; bé dopotutto vi erano molto indizi, a quanto pare quel ragazzo aveva buona memoria e ricordava anche la sua anormalità... Molto bene, era giunto il momento di mostrarsi a loro

    La porta si aprì lentamente e da quest'ultima, come aveva giustamente predetto Tatsuya, apparve Galatea, ma tutti e due avrebbero notato che c'era qualcosa di diverso e che non andava in lei....

    La ragazza che Haiiro e Tatsuya avevano conosciuto tempo fa, quando Haiiro era appena arrivato all'Istituto Hakoniwa, non era più la stessa.
    I suoi occhi erano cambiati, le pupille erano diventate di un rosso sangue ed erano diventate perfettamente rotonde, ricordando due lune piene con il loro aspetto mentre i suoi capelli, sulle punte, avevano iniziato a tingersi di nero ed il colore era arrivato quasi a metà dei lunghi capelli biondi.... Agli sguardi più attenti non sarebbe sfuggito che sulla mano destra e su quella sinistra avevano iniziato a delinearsi due simboli (sempre id colore nero, anzi a dire il vero parevano due tatuaggi) quello sulla mano destra rappresentava un ariete, mentre quello sulla sinistra un lupo....
    Non aveva accennato a questi cambiamenti nelle lettere, ma non poteva permettere che nessun altro scoprisse questi cambiamenti nel suo corpo, e sperava di non averli spaventati...
    Sapeva anche che all'anormalità attenta di Tatsuya non sarebbe sfuggito il bagaglio di emozioni negative che stavano lottando per venire a galla dentro Galatea.... Rabbia, dolore e un sentimento che la ragazza sopprimeva e cercava di controllare più degli altri, che era quello di uccidere e la gioia che deriva dall'aver ucciso qualcuno con le proprie mani, ad un livello che potrebbe sfiorare il sadico ed il crudele...
    "Buongiorno a tutti e due e prima di tutto grazie per aver scelto di aiutarmi.... Come potete vedere non sono più la stessa persona di prima, sto cambiando rapidamente e soprattutto tu Tatsuya dovresti esserti accorto che è in corso anche un altro cambiamento in me.... Oltre che fisicamente sto cambiando anche dentro... Le mie emozioni, i miei istinti.... Assomigliano sempre di più a quelli di un animale feroce e assetato di sangue di cui ora i miei occhi hanno assunto il colore.... Se avete ancora voglia di entrare dopo queste scoperte e vi sentite sicuri (anche se so che è impossibile che vi sentiate al sicuro) prego, ho preparato un po'di cose per fare merenda..." Anche la sua voce era profondamente cambiata... Era insicura e più bassa, evidente manifestazione della fatica che stava facendo nel controllarsi.....
    La stanza al suo interno era pulita e ordinata..... "Si sono una maniaca dell'ordine, e le pulizie ultimamente sono le uniche cose che mi tengono sufficiente impegnata e mi permettono di non perdere il controllo" e detto questo si sedette sulla sedia in modo da dare la schiena alla finestra e da poter fissare i due ragazzi in faccia; appoggiò i gomiti sul tavolo e usò le mani per sostenere la propria testa, diventata improvvisamente pesante....
    "Non vi nascondo che vi ho chiamati qui perché ho bisogno di voi, ma di una cosa in particolare.... Delle vostre anormalità, in particolare della tua Haiiro.... Durante il nostro primo incontro avete parlato del fatto che forse potete combinare i vostri poteri in modo da tenere sotto controllo quello di Haiiro; al più attento di voi, ovvero Tatsuya, non sarà sicuramente sfuggito il mio cambiamento di umore..... Inizialmente volevo chiedervi di aiutarmi a sognare; si avete capito bene, io non sogno mai, e per una volta avrei voluto sognare la mia famiglia.... Dovete sapere che la mia famiglia non esiste più, l'unica cosa che mi resta è un passato in cui ho sempre vissuto da sola...." Fece un profondo respiro e poi continuò a parlare "Ma dopo un paio di giorni è iniziato tutto questo: il mio corpo ha iniziato a cambiare e per la prima volta ho iniziato a sognare.... Pensavo fosse tutta una casualità, magari per errore il potere di Haiiro era arrivato fino a qui, ma non era possibile. Quei sogni erano incubi, incubi orribili e spaventosi e intanto, dopo ogni sogno, il mio corpo cambiava un po'di più, iniziando dagli occhi.... Temo che siano visioni riguardanti il mio passato, ma durante il giorno, mentre cerco di ricordare, non ci riesco.
    Arrivata ad un certo punto, vi è un buio totale e compare solamente un volto, di una persona presente in questo Istituto, quello della Senpai Naze....
    Non chiedetemi come faccia io a conoscerla, all'inizio davo tutto per scontato, la conoscevo perché l'ho conosciuta nella mia infanzia, ma da quando tutto questo è iniziato ho cominciato a pormi delle domande, domande a cui non trovo alcuna risposta... Tutto nel mio passato sembra contraddirsi, nulla pare avere senso.... Vi sono buchi enormi, volti che non mi ricordo di aver mai visto ma per qualche strana ragione io conosco...
    Sono giunta ad una conclusione, tutto questo fa parte di un passato "ricostruito", qualcuno ha inserito nella mia memoria ricordi non miei.... Non so chi sia ne perché l'abbia fatto, ma questo qualcuno vuole qualcosa da me, e sta prendendo il controllo del mio corpo, rapidamente.... Ho un altro sospetto, che in realtà tutto quello che sta accadendo intorno a noi sia cambiato e non sia reale.... Ponetevi una semplice domanda: quanto velocemente è passato il tempo dopo il nostro incontro? Per quanto l'Istituto Hakoniwa sia ricco di divertimenti, i mesi non passano così in fretta....
    Anche l'inizio di tutto ciò mi fa insospettire: tutto esattamente dopo aver incontrato voi due... Evidentemente vi vede come un pericolo, forse se io ricordassi il mio vero passato il suo piano fallirebbe e sta cercando di accelerare i tempi e finire il suo lavoro il prima possibile..."

    La luce era molto soffusa e nel buio del fondo della stanza i due occhi rossi di Galatea brillavano in maniera sinistra ed inquietante; non poteva accendere la luce, le dava molto fastidio....
    "Ah che stupida, ho iniziato a parlare e non vi ho chiesto di sedervi e di prendere qualche biscotto, Haiiro ho preparato anche del caffè per te, ci tengo che tu rimanga sveglio e che mi ascolti per bene" Disse rivolgendo loro un sorriso, ma era un sorriso spento, forzato e privo anche della minima traccia di allegria......
    "Ora, Tatsuya.... Tu riesci a leggere qualcosa nella mia mente?" Chiese al ragazzo "Non voglio una scansione approfondita.... Ma sono sicura che se qualcuno sta facendo tutto questo nel momento in cui tu cercherai di leggere la mia mente interferirà e ti fermerà... Voglio solo averne la conferma..... Sempre che io non ti chieda troppo.... Prima di iniziare voglio dirvi che tutto questo potrebbe essere pericoloso.... Se non volete aiutarmi non mi arrabbierò ne mi offenderò... Devo solo saperlo, in caso che voi non mi possiate concerdermi alcun aiuto, io dovrò andarmene da qui il più lontano possibile.... Sto perdendo rapidamente il controllo e rischierei di ferire persone innocenti, quindi se siete disposti ad aiutarmi bene, sennò, temo che questo sia un addio...."
    Non poteva piangere, i suoi "nuovi occhi" glielo impedivano, ma dentro di sé pregava perché loro la aiutassero a risolvere tutto questo....
    V


    La luce è soffusa, la figura di Galatea in ombra con due occhi rossi scintillanti.... L'intensità delle emozioni negative provenienti dalla ragazza è fortissima..... Ora spetta ai due ragazzi decidere se salvarla, oppure no....

    Se Tatsuya proverà a sondare la mente di Galatea tutto quello che sentirà saranno: rabbia, sete di sangue e voglia di uccidere, con l'aggiunta di pura eccitazione per tutto quello che si prova nell'uccidere qualcuno sono le emozioni dominanti, di quelle di Galatea ne è presente solo una piccolissima parte, ed è puro terrore...
     
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    Haiiro era ancora davanti alla porta quando un’altra sagoma comparve nel corridoio, una figura che conosceva.

    Felice di vederti, Haiiro.
    Tatsuya, buongiorno. Non mi aspettavo di vederti.
    Se era lì, voleva dire che anche lui era stato invitato come Haiiro. Le successive parole del ragazzo svelarono inoltre chi era il mittente di quella richiesta.

    I tuoi ospiti sono qui, Galatea.
    Galatea, un altro nome che suonava famigliare. Era la ragazza che aveva incontrato al maid caffè, Haiiro la ricordava soprattutto per i suoi lunghi capelli di un biondo così chiaro da poter sembrare bianco.
    Ma quando la ragazza aprì la porta, di quel colore chiaro era rimasta solo una traccia: all’incirca la metà dei suoi capelli, a partire dalle punte, si era tinto di nero. Non era né l’unico né il più evidente cambiamento, infatti anche gli occhi erano mutati: erano ora di un colore rosso sangue e ricordavano due lune insanguinate.

    Dalla sorpresa Haiiro non riuscì a evitare di fare un mezzo passo indietro. Ma, oltre l’aspetto, c’era altro a preoccuparlo: pur non avendo l’anormalità di Tatsuya, perfino lui poteva intuire che un simile cambiamento fisico doveva aver ripercussioni anche nella psiche, anzi, forse i due termini andavano invertiti.
    Le successive parole della ragazza non fecero che confermare la sua idea. Anche il suo interno stava cambiando e il paragone con una bestia feroce non era certo rassicurante. Nonostante ciò, Haiiro seguì Galatea dentro il suo appartamento appena questa li fece entrare. Aveva già deciso di aiutarla e vedere la sua condizione aveva solo accresciuto tale decisione. Ma c’era un altro aspetto che lo spingeva a seguirla, qualcosa che ancora non riusciva a inquadrare… e che forse sarebbe stato meglio se avesse evitato di farlo.

    Entrarono e si sedettero. L’appartamento era molto ordinato, ma Haiiro gli gettò a malapena un’occhiata, concentrandosi invece ad osservare Galatea. Superata la sorpresa iniziale il sentimento che ora lo pervadeva era la curiosità verso quel suo nuovo aspetto. Si accorse di quello che inizialmente non aveva notato: due tatuaggi, o almeno sembravano tali, sulle mani, un ariete su quella destra e un lupo sulla sinistra. Quel suo nuovo aspetto, ferino e inquietante, sarebbe benissimo potuta uscire da un incubo di Haiiro o da un dipinto di Kasumi. Però Haiiro non provava verso di esso paura, ma una sorta di strana eccitazione.
    Fin da quando l’aveva vista un pensiero gli aveva attraversato la testa “lei ora è come me, fa parte della mia stessa specie”. Era una sensazione che non aveva provato incontrando gli altri anormali, né quando aveva incontrato Galatea la prima volta. Solo con Kasumi aveva provato qualcosa di simile. Cosa voleva dire? Non erano anormali come tutti gli altri?

    Riprenditi. Non è il momento per questi pensieri, Galatea ti ha chiesto aiuto proprio perché vuole uscire da questa situazione.
    Haiiro fece un respiro profondo e con un notevole sforzo mentale, lo stesso che richiedeva il rimanere sempre svegli e il controllare i propri sogni, riuscì a recuperare la propria presenza di spirito.
    Devo ricordarmelo: io ho scelto di controllare il mio potere e di non cedere al suo utilizzo indiscriminato. Galatea in modo simile ha bisogno del mio aiuto, per riuscire a domare la sua parte più nera.

    Ripreso il controllo si concentrò sulle parole della ragazza. Parlava del suo passato, un passato che temeva fosse in realtà una menzogna, nient’altro che un artificio per controllarla. Quelle parole inquietarono Haiiro ben più del suo nuovo aspetto. Come si sarebbe sentito lui se avesse scoperto che tutto ciò che ricordava del suo passato era falso? Sarebbe stato perso, incapace di dire chi fosse realmente. In quest’ottica il viaggio nei sogni di Galatea, per riscoprire il suo passato, era anche un modo per ritrovare la sua vera identità.

    La parte sulla realtà non reale lo lasciò più dubbioso, ma comunque si pose alcuni interrogativi. Era possibile quello che Galatea sosteneva? Haiiro in effetti non ricordava bene quanto tempo fosse passato da quando si erano visti, ma aveva addebitato ciò alla sua scarsa capacità di concentrazione e alla sua sostanziale noncuranza della questione. Ad ogni modo una cosa simile era possibile? Non si poteva escludere, in fondo da quando aveva scoperto le anormalità Haiiro si era chiesto se c’era qualcosa che non si potesse fare con esse.
    Nonostante Galatea si fosse rivolta per ultimo a Tatsuya, nell’attesa che lui finisse la sua “scansione” Haiiro prese la parola.

    Non ho l’anormalità di Tatsuya, ma anche a me è evidente che ti serve aiuto. Da parte mia sono disposto a dartelo. Però ci sono diversi rischi. Il primo è legato alla combinazione dei miei poteri con quelli di Tatsuya. Di norma posso materializzare solo i miei sogni, ma grazie alla sua anormalità questo problema è superato. In tal modo potremmo dar vita ai tuoi sogni.
    Tuttavia ignoriamo come ciò accadrà nella pratica. Il sogno che vivremmo si sovrapporrà alla realtà, avrà dimensioni solo psichiche o creerà una specie di mondo parallelo sospeso tra i due? Ancora, quale controllo avremmo sopra questo sogno? E quali ripercussioni ci saranno sui nostri veri corpi? Nonostante tutte queste incognite, credo comunque che vada la pena tentare. Anzi, viste le tue condizioni è l'unica scelta che abbiamo.
    Non posso restare fermo mentre tu rischi di perdere te stessa e di trasformarti in una belva. Non per riguardo verso i tuoi confronti – ammetto di non essere così altruista – ma perché anch’io mi sono trovato in una situazione simile e se sono salvo lo devo solo all’aiuto di altre persone.


    Dopo aver detto queste parole bevve il caffè che la ragazza le aveva gentilmente preparato. Sentiva di averne ancora più bisogno del solito.
     
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    Sentivo che ci fosse qualcosa di strano con lei, lo avevo avvertito fin dal nostro primo incontro, ma quel che mi si è presentato davanti non può che superare tutte le mie previsioni. Credo che avrei pensato questo fino alla settimana scorsa.
    La ragazza che mi trovo davanti non è più la stessa, i suoi occhi sono rossi ed i suoi capelli, partendo dalle punte, si erano per metà colorati di nero. Sulle mani ha dei simboli che non conosco, forse qualcosa di mistico o forse altro.
    Ciò che mi sta comunicando la One Heart non è molto incoraggiante. La sto sentendo svanire. In lei ci sono dei sentimenti aggressivi, sete di sangue e desiderio di uccidere. La vera Galatea sembra confinata in un angolo della sua coscienza ed ha paura, è terrorizzata da quel che sta succedendo. Se me ne fossi accorto, probabilmente anche io avrei avuto paura di quel che stava rischiando di capitarmi, ma io mi sono lasciato queste cose alle spalle.
    Un animale. Dice di somigliare sempre più ad una animale e molto torto non le si può dare, stanno affiorando degli istinti da belva feroce, ma non c'è modo che questo basti a spaventarmi. Haiiro è stato un po' sorpreso quando l'ha vista, ma anche lui non ha problemi ad entrare comunque nella sua stanza.
    E poi...ha detto di aver preparato la merenda ed io, ora che ci faccio caso, oggi non ho nemmeno pranzato. No, non sto ragionando con lo stomaco anche qualcosa per merenda me la mangerei volentieri.
    Galatea prende posto su una delle tre sedie che aveva preparato, si vede che aveva grande fiducia nella nostra venuta e spero tanto di riuscire a non deluderla.
    Prende subito la parola, è come un torrente in piena, ma tutto ciò che dice non può fare a meno di toccarmi nel profondo. È ciò che in qualche modo è capitato anche a me. Il buio è una sensazione bruttissima, anche se per me i ricordi sono stati un sacrificio che ho fatto ben volentieri e lo rifarei subito subendone anche le stesse conseguenze. Già, tra tutto quel che ho fatto questa è proprio la cosa che mai cambierei.
    Qualcosa sta cercando di alterarla, conosco bene anche questa cosa.
    Ricordi ricostruiti, alterazione del tempo o stessa modifica della realtà. So che sono cose possibili perché io stesso le ho fatte e so quanto sia importante il tempo in una sostituzione della personalità. Però sembra che lei non abbia avuto la mia stessa fortuna, almeno fino ad ora.
    Accolgo l'invito a sederci, in effetti io ero ancora in piedi perché tutto l'ordine presente in questa stanza quasi mi inquieta. Talmente ordinata che ho il timore di scombinare qualcosa o di sporcare. Solo che...lei ha preparato questo caffè, il tè e questi biscotti, però...quel suo sorriso forzato, privo di sentimento, mi dà un grande dolore.
    Prendo comunque una tazza di tè ed un paio di biscotti, sono il mio tentativo di farmi apparire tranquillo in tutta questa vicenda.
    Si rivolge direttamente a me, mi chiede di farle una scansione e non gliela negherò di certo. Ora posso spingermi quanto voglio, l'effetto collaterale che mi bloccava l'ho eliminato.
    Sto bevendo un sorso di tè, devo dire che è molto buono e questo mi fa star male ancora di più. Un tè di questa qualità può essere fatto solo da una persona buona e meritevole. Fammi assaggiare il tuo tè e ti dirò come sei. Lei è molto saporita e non potrei mai rifiutarmi di aiutarla. Anche Misaka capirà il perché delle mie azioni, si tratta di un bene più grande e di qualcosa che è nelle capacità di ben poche persone. Nova Mary e Zwain forse sarebbero anche più indicati, soprattutto Mary, ma la mia anormalità “artificiale” combinata con quella di Haiiro poteva avere la stessa efficacia.
    Haiiro sta dicendo delle cose molto interessanti, sono tutti rischi ed incognite che non possiamo conoscere finché non ci proviamo però anche lui non può permettere che lei perda se stessa, non per gentilezza ma per riconoscenza verso chi lo ha salvato. Vorrei indagare meglio il passato di Haiiro, ma non è questo il momento, tocca a me parlare.

    Galatea, ma tu...dove sei?

    Perfetto, mi è uscita una cosa così strana alla prima parola pronunciata e tanti cari saluti ad un discorso figo. Non resta che parlare con sincerità e lasciandomi trascinare dalla One Heart.

    Dentro di te avverto una grande lotta in atto, una lotta che stai perdendo. La sete di sangue, l'aggressività, la rabbia, il desiderio di porre fine ad altre vite ti stanno dominando. La tua anima è stata intorbidita, una oscurità sta prendendo il sopravvento e sta lentamente soppiantando il tuo vero io. La sento, in tutta quella impurità, sento l'ultima parte di te che sta lottando per sopravvivere. Hai paura, Galatea cara, è il sentimento più forte che riesco a sentire. E tu non dovrai avere paura, anche io ho affrontato una cosa simile. Ci sono cose che non conoscete di me, che quasi nessuno conosce ed è meglio così. Sono molto meno innocente di quel che potrebbe sembrare ed ho battuto da poco l'oscurità che albergava dentro di me e che io stesso ho creato. È vero, l'unione dei nostri poteri potrebbe anche dare vita a qualcosa di inaspettato, potrebbe avvenire un viaggio onirico e svolgersi tutto nei nostri sogni, potremmo contaminare la realtà con le proiezioni o, potenzialmente, sviluppare una seconda realtà che potrebbe sovrapporsi o soppiantare l'attuale. È una cosa possibile, per quanto difficile, e si sa che con le possibilità non possiamo prevedere esattamente come potranno evolvere degli eventi. Ho sacrificato l'Origine ben conscio che sarei tornato a vivere nell'incertezza e non mi tiro certo indietro. So che le cose che ho appena detto per voi non avranno senso ma vi chiedo di non badarci per ora. Galatea, ciò che ti posso dire è che non verrai abbandonata. Domani, dopo domani e per tutti i giorni seguenti tu continuerai ad essere una nostra compagna, non te ne dovrai andare. E vedrai...

    Mosso dall'istinto sollevo tra le dita una ciocca dei suoi capelli.

    ...i tuoi capelli saranno ancor più biondi di prima. Ti ricondurremo da noi e per domani sera ti inviterò a cena. Naturalmente come amici.

    E mi sono lasciato trasportare. Non ho fatto alcuna menzione del blocco che ho trovato mentre esploravo il suo animo, la avrei spaventata ancora di più e lei è già terrorizzata. No, Misaka, non ho alcuna intenzione di tradirti, so che mi fulmineresti e che Cheria....Yuno ti aiuterebbe.
    Prendo un altro sorso di tè. Mi sto rendendo ora conto che, in fin dei conti, mi sono preso troppa confidenza e l'ho invitata ad un appuntamento. Accidenti, che casino sto facendo?
    Oramai è fatta, la situazione mi preoccupa e la totalità del mio pensiero è su di essa. Il mio solito istinto...non ricordavo di essere così. In fin dei conti qualcosa in me è davvero cambiato.
    Non mi puoi leggere il pensiero, Galatea, ma sappi che non permetterò che tu soffra.



    Molte cose sono anticipazioni dalla mia nuova privata, quindi è normale che non conosciate i personaggi citati ed alcune situazioni, però il tutto rende le cose in qualche modo più pratiche. :shiranui:
     
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  7. Âlex ‡ Pitoµ
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    Dopo aver spiegato ad entrambi quello che aveva "scoperto" e quello che pensava le stesse accadendo, Haiiro espose i suoi dilemmi in proposito, dicendo cose per altro molto giuste: non avevano la minima idea di cosa poteva succedere dalla combinazione di quelle due anormalità, poteva nascerne un sogno o addirittura un mondo parallelo a quello in cui vivevano e che forse avrebbe potuto creare dei problemi e delle conseguenze in quest'ultimo. Però Galatea dentro di se sentiva che se non fossero intervenuti, la situazione avrebbe potuto diventare ben peggiore...
    "Capisco i tuoi dubbi Haiiro, e sono domande che mi sono posta anche io.... Ma se ho ragione e davvero qualcuno sta cercando di prendere il controllo del mio corpo e di controllarmi ed ha addirittura la capacità di alterare tutti i miei ricordi potrebbe avere il potere di prendere il controllo di molte altre persone... Non so esattamente quanto potente sia questa cosa, ma penso che abbia un potenziale molto elevato.... Dubito di poter salvare la situazione allontanandomi da qui e andando a vivere da sola in qualche luogo sperduto, ho provato anche ad uccidermi... Esatto si, avete capito molto bene, ho tentato di togliermi la vita un paio di giorni fa, ma ovviamente non ci sono riuscita... E'li che ho avuto la conferma che c'è qualcuno dietro tutto questo, ma da sola non ho la forza di fermarlo" Galatea sapeva benissimo che con quelle parole e quella sua trasformazione li stava spaventando, ma sapeva che tutto quello non andava affatto sottovalutato; dovevano unire le forze e sconfiggere questo nemico, perché di questo si trattava... Una creatura infida, spietata e potente che andava eliminata al più presto...
    Intanto Tatsuya aveva iniziato a scandagliare la sua mente grazie al suo potere e la prima frase che le disse la lasciò di stucco "Galatea, ma tu.... dove sei?"
    Poi le spiegò quello che avvertiva dentro di lei, e corrispondeva al vero.... Aveva letto dentro di lei e aveva esposto tutto quello che la ragazza stava provando da una settimana.... E aveva azzeccato particolarmente un'emozione... La paura! In quel momento Galatea provava una paura sconvolgente, come mai in vita sua, ed era questo che la rendeva vulnerabile.
    Dopo di che il ragazzo parlò un po'di lui, a quanto pareva anche Tatsuya aveva dei lati oscuri (come tutti gli altri) e questo lo rendeva più vicino a Galatea e ad Haiiro... Dopo un po'però Galatea lo interruppe....
    "Non devi nascondermi quello che hai percepito.... So che qualcosa ti ha bloccato, ho bisogno che tu mi dica se davvero c'è qualcosa che ti impedisce di bloccarmi.... Perché se è così, potrebbe bloccare anche il vostro tentativo di raggiungerla unendo le vostre anormalità...." Disse la ragazza a Tatsuya, che poco prima le aveva afferrato dolcemente i capelli, rassicurandola e dicendole che sarebbero tornati più biondi di prima....
    "Ti ringrazio, non sai quanto significa per me quello che state fac....." Ma la frase della ragazza non venne terminata..... Un dolore terribile alla testa la costrinse a fermarsi e a portarsi entrambe le mani alla testa.... Fece un urlo di dolore terribile, quasi inumano "GYAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!"



    Fino a quell'urlo, nella stanza vi era molta tensione ma nulla era paragonabile a ciò che stava per accadere.
    Nella stanza risuonò una risata stridula e agghiacciante, che sembrava provenire da tutte le parti... Dai muri, dalle sedie, dalle finestre, dalle loro menti.... L'oscurità aumentò e tutta l'area circostante cadde nell'oscurità più totale......
    "KYAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!" Un'orrenda risata isterica si levò e continuò per una buona manciata di secondi, diventando sempre più forte e nel frattempo dalla finestra apparve una luna rossa, dello stesso colore degli occhi della sfortunata ragazza vittima di chi la stava controllando da giorni.
    Galatea cadde dalla sedia e si accasciò a terra sulle ginocchia, tenendosi la testa, ma non poteva urlare, perché ad un occhio attento non sarebbe sfuggito che la risata proveniva proprio da lei! Le mani le caddero lungo i fianchi, lentamente ed in modo del tutto innaturale la ragazza si rialzò in piedi, le braccia sempre lungo i fianchi e la testa piegata verso il basso, con i capelli che le ricadevano davanti al volto coprendolo....

    "Ho io la risposta che cerchi, ragazzo.... Lei se ne sta andandp.... Se ne sta andando dal vostro patetico mondo, che presto io visiterò prendendo il suo posto.... Ho sempre desiderato venire a vederlo, sapete io non ci sono mai stata..... Dicono che sia molto interessante, che voi umani siate interessanti! Con tutte le vostre emozioni, le vostre paure, le vostre menti fragili.... Non vedo l'ora di controllarle.... Sapete a me piace molto vedere la sofferenza negli occhi delle persone, adoro quei pochi istanti che precedono la morte e vedere la disperazione che scaturisce dalla consapevolezza di non avere scampo... Disperazione, paura, odio, rabbia e tutti gli altri istinti primitivi che vi portate dietro... Di questo io mi nutro! Posso scatenarli, reprimerli.... Fino ad ora ho potuto controllare solamente una persona alla volta, torturarla, lentamente.... Ma non avevo mai soggiogato un anormale... In fin dei conti siete quasi come me.... Ma poi ho trovato questa ragazza.... Ahahahahah ho prosciugato tutti i suoi ricordi tristi o felici che fossero, li ho riempiti di menzogne e poco alla volta mi sono sostituita a lei.... Bé non capisco il vostro stupore, in fin dei conti questa ragazza è inutile.... Non ha più nessuno, è sola.... Anche se morisse che male ci sarebbe? AHAHAHAHAHAHAH" concluse con la stessa risata isterica di prima....
    Intanto il corpo di Galatea si mosse, la testa si sollevò di scatto ed i capelli fluttuarono nell'aria.... Il suo volto era deformato da una ghigno malvagio e isterico che le lasciava scoperti quasi tutti i denti... Gli occhi rossi erano più luminosi di prima ed i cappelli fluttuanti contribuivano a rendere ancora più inquietante la scena.... Colei che controllava Galatea si era finalmente fatta avanti, e parlava attraverso il volto ghignante della ragazza.... La voce non era naturale, era acuta, metallica.

    "Vi avvertirò una volta sola: provate a fermarmi e vi ucciderò.... Ucciderne una, due, tre.... Non fa differenza per me... Che lo vogliate o no, io verrò nel vostro mondo tramite questa ragazza.... Dopo tutto cosa vorreste fare? Farla sognare e tornare nel suo passato, usare i sogni per cercarmi e uccidermi?.... I sogni non sono altro che piccole ed effimere fantasie, che la maggior parte delle volte svaniscono nel cuore della notte e del sonno, ed è esattamente la stessa cosa che accadrà a voi se cercherete di fermarmi!"

    Dopo aver detto ciò, la voce sparì, il volto di Galatea tornò normale e il rosso degli occhi divenne meno luminoso... La ragazza cadde a terra sulle ginocchia, dovette appoggiare anche le mani per evitare di cadere; aveva ripreso conoscenza, un rivolo di sangue le scendeva dal naso. Lo asciugò con la mano destra.

    La ragazza non riusciva ad alzarsi... Tremava come una foglia.... Nel frattempo l'oscurità era sparita dalla stanza e la Luna era tornata del suo colore naturale....
    "Avete sentito? Non mi sbagliavo....." Disse la ragazza ansimando.... Pareva essere esausta... "Fuggite.... Non posso permettere che vi faccia del male.... Me la vedrò io da sola..... Andate via! Correte il più lontano possibile, io farò lo stesso!"
    Quello che temeva da una settimana era accaduto.... Aveva ceduto alla paura.... Il panico dilagava dentro di lei... Quello che era appena accaduto le aveva mostrato che quella cosa poteva vedere, sentire e ascoltare tutto quello che stava accadendo.... E che era molto potente e soprattutto spietata.... Poteva disporre del suo corpo come voleva ormai... Il terrore che provava in quel momento era indescrivibile.... I due ragazzi erano in pericolo.....



    La scena che si presentò di fronte ai due ragazzi era qualcosa di spaventoso.... La creatura era stata chiara... Non avrebbe avuto scrupoli nell'ucciderli e per lei, Galatea non era altro che un oggetto, la riteneva inutile....
    Questo era quello che aspettava i due ragazzi e Galatea se avessero deciso di intraprendere quel viaggio sfruttando le anormalità dei due.... Quel mostro li aspettava in agguato, pronta a balzare fuori all'improvviso come fa il lupo con l'agnello indifeso....
     
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    Le parole di Galatea in risposta ad Haiiro e il risultato della scansione di Tatsuya non erano incoraggianti… ma del resto nulla in quella faccenda lo era.
    Era arrivata addirittura a tentare il suicidio… Nonostante Galatea probabilmente pensasse il contrario, Haiiro era sollevato che la persona che la controllava, chiunque fosse, l’avesse fermata. Però questo voleva dire che la situazione era anche peggiore di quanto avesse pensato.
    Anche la rivelazione di Tatsuya sul suo passato rivelava delle ombre che gravavano su di lui. L’argomento era interessante ma purtroppo non c’era tempo per approfondirlo, meglio preoccuparsi di un passato alla volta.

    Se non altro siamo tutti concordi su cosa fare, dobbiamo provare a salvarla a ogni costo…
    Il filo dei pensieri di Haiiro fu rotto dal grido di Galatea, grido che ben presto si trasformò in una risata isterica.
    Ciò che seguì fu tanto anomalo che il ragazzo si chiese se non si fosse addormentato e stesse sognando, ma subito si rese conto che era la pura e semplice realtà. La stanza si fece più scura, la luna divenne rossa e Galatea si accasciò per terra, mentre risuonava ancora quella risata. L’essere di cui parlava Galatea, il manipolatore dei suoi ricordi, prese possesso del corpo della ragazza e cominciò a parlare attraverso la sua bocca.

    Haiiro ascoltando il discorso precedente di Galatea si era convinto che il loro misterioso avversario fosse un qualche tipo di anormale, ma ora si chiese se fosse umano. Pareva di no: il modo in cui parlava di loro, degli esseri umani e del loro mondo, il modo in cui muoveva il corpo di Galatea, così innaturale, e il tono di voce freddo e metallico.
    Li derise, loro e tutti gli esseri umani, ma se il suo scopo era intimidirli con Haiiro ottenne il contrario.

    Come osa giustificare ciò che ha fatto a Galatea definendola inutile e sola? Forse che le persone che hanno perso tutto possono essere tranquillamente sfruttate per i propri scopi?! Forse che la loro vita vale meno di quella degli altri individui?! Anche loro, anche io, tutti noi esseri deboli e inutili abbiamo sogni e desideri che vogliamo realizzare!
    Sentiva la rabbia, quella emozione così inusuale per lui, farsi strada nel suo petto e sostituirsi al timore. Presto trovò il momento in cui incanalarla nelle sue parole.

    Dopo tutto cosa vorreste fare? Farla sognare e tornare nel suo passato, usare i sogni per cercarmi e uccidermi?.... I sogni non sono altro che piccole ed effimere fantasie, che la maggior parte delle volte svaniscono nel cuore della notte e del sonno, ed è esattamente la stessa cosa che accadrà a voi se cercherete di fermarmi!

    I sogni… solo effimere fantasie? Hai una visione piuttosto ottimistica dei sogni. Nelle parole di Haiiro la rabbia si mescolava al sarcasmo, condito da una certa esperienza personale. Ma non ti preoccupare, ci penserò io a farti scoprire quanto possano essere terrificanti i sogni. Quanto una persona possa temerli, quanto possa tremare nel letto senza sapere se quelle “effimere fantasie” diverranno realtà oppure no. Dici di poterci eliminare senza difficolta. Beh, non so qua, ma dentro i sogni sono IO a giocare in casa.

    Si fermò. Galatea era stesa a terra, ansimante. L’essere se n’era andato, almeno per ora. Haiiro istintivamente allungò il braccio verso la ragazza, per toccarle la spalla e confortarla. Ma a metà di quel gesto si fermò. Cosa pensava di poter fare? Si fermò inebetito guardandosi il braccio. La rabbia, dopo il suo sfogo, era come scomparsa e ciò che rimaneva era solo una plumbea stanchezza, come se avesse esaurito tutte le energie. Si trovò a diffidare delle stesse parole che aveva appena pronunciato. Davvero in sogno avrebbero avuto la possibilità di battere quell’essere misterioso, di cui non conoscevano l'esatto potere ma di cui avevano appena sperimentato la forza e il controllo che esercitava? Nondimeno…
    Dobbiamo provarci, è l’unica possibilità.

    Avete sentito? Non mi sbagliavo…. Fuggite.... Non posso permettere che vi faccia del male.... Me la vedrò io da sola..... Andate via! Correte il più lontano possibile, io farò lo stesso!
    No Galatea, non lo faremo. Lo dobbiamo affrontare, altrimenti prenderà il controllo del tuo corpo e, con i suoi misteriosi poteri uniti alla tua anormalità, chissà cosa farebbe…

    L’argomento era ragionevole, ma in realtà non era per quello che non voleva arrendersi. Le parole di derisione di quell'essere, la decisione di salvare Galatea, questi erano i veri motivi. Era tutto o c'era dell'altro? Neanche lui lo sapeva. Si accorse di tremare, non sapeva se per la rabbia improvvisa, la tensione o forse la paura che nonostante tutto aveva provato. Non aveva importanza. Avrebbe fatto quanto appena dichiarato.

     
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    Quest'urlo. Il suo dolore, le mani alla testa e l'urlo. Proprio ora che sembrava essersi tranquillizzata un po'. Lo sento arrivare, è un qualcosa che sembra nutrirsi di disperazione, sembra bramarla. Ed ecco, questa risata isterica, l'oscurità che aumenta, la luna che diventa rossa. La sta controllando.
    É caduta dalla sedia, non riesce a parlare, non riesce ad urlare ma il tuo grido mi giunge più forte di questa orribile risata.
    Ecco, ora l'essere sta parlando, conferma un po' la mia tesi: è interessato alle emozioni negative, alla paura, alla disperazione ed alla rabbia. Vuole sostituirsi a lei cancellandole i ricordi, sta cercando di cancellarle la sua personalità per ricreare la propria. Che cosa...familiare...

    ”Bé non capisco il vostro stupore, in fin dei conti questa ragazza è inutile.... Non ha più nessuno, è sola.... Anche se morisse che male ci sarebbe? AHAHAHAHAHAHAH"

    No, ti sbagli, ti sbagli di grosso.

    Lei non è sola. Galatea ha noi. Galatea non sarà mai più sola. Chi non è in questo mondo desidera arrivarci, lo capisco, ma non ti permetteremo mai di sostituirti a lei o a chiunque altro.

    È legittimo bramare l'esistenza ma non è giusto pretenderla a discapito di altri. È stato questo desiderio a farmi compiere il sacrificio, non permetterò che accada l'irreparabile.

    Ora ci minaccia, se proviamo a fermarlo ci ucciderà. Se punta a spaventarmi è fuori strada, sta anzi ottenendo l'effetto contrario. Più parla e più mi sento deciso a fermarlo. Cercarlo nei sogni per ucciderlo? Non è una brutta idea. Il modo in cui sta denigrando i sogni ha fatto davvero arrabbiare Haiiro ed io sono d'accordo con lui. Non bisogna mai sottovalutare il piano onirico, dopotutto è lì che ho combattuto la mia più grande battaglia.
    Se cercheremo di fermarlo scompariremo come i sogni? Sento che questa frase mi sta facendo sorridere.

    La voce è scomparsa, ha lasciato il corpo di Galatea, se così si può dire. È a terra, tremante come una foglia. La stanza e la luna sono tornate normali.

    "Fuggite.... Non posso permettere che vi faccia del male.... Me la vedrò io da sola..... Andate via! Correte il più lontano possibile, io farò lo stesso!"

    Correre? Scappare? Non credo.

    ”No Galatea, non lo faremo. Lo dobbiamo affrontare, altrimenti prenderà il controllo del tuo corpo e, con i suoi misteriosi poteri uniti alla tua anormalità, chissà cosa farebbe…”

    Vedo che Haiiro la pensa come me. Noi non fuggiremo.

    Noi non ti lasceremo sola. Noi non possiamo permettere che faccia del male a te. Crede di spaventarci, crede di intimorirci, ma con chi diavolo crede di avere a che fare?

    Attivo uno dei poteri della One Heart, eviterò che tu scappi o che lui ti faccia scappare.
    Afferro per un braccio Haiiro, forse sto facendo le cose un po' troppo in fretta, ma vedo che anche lui è carico.

    Chi ha potere deve difendere chi non ne ha. Chi vince la proprie battaglie deve aiutare chi non ci riesce. Non sottovalutare il potere dei sogni. Non sottovalutare il potere dell'animo umano. Non profanerai il suo corpo! Non ti prenderai la sua libertà!

    Appoggio una mano sulla fronte di Galatea, le sto impedendo di scansarsi o di fuggire.

    Stiamo venendo a prenderti!

    Il contatto c'è con entrambi, il tutto sarà più efficace e potrò veicolare più velocemente. È ora di mettere in moto la One Heart. Misaka, Sophie, Cheria, Shiro, ci vediamo dopo. E non arrabbiatevi con me, il mio animo me lo impone.

    Andiamo!
     
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  10. Âlex ‡ Pitoµ
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    "Parole, parole, parole..." Così recitava quella sciocca canzone degli esseri umani che lei aveva sentito una volta. Esatto. Parole. Questo erano per lei i discorsi che i due ragazzi avevano fatto.... Nient'altro che deboli parole, vuote e prive di significato per lei. Sacrificio, coraggio, carità, amicizia, tutta questa ostinazione per salvare le vite altrui.... Ma perché? Perché andare contro forze più potenti di loro e cercare sempre di cambiare il proprio destino? Non li sopportava più.... Il loro unico scopo nella vita era nutrire gli esseri come lei con la loro disperazione e la loro paura... E ora cercavano addirittura di fermare il suo piano...
    Non potevano semplicemente accettare il loro destino? Lasciare che accadesse ciò che era scritto e deciso dalla sorte? Queste cose le sapeva bene chi secoli prima l'aveva cacciata da quel mondo impedendole di tornarvici, ma ora lei stava per spezzare le catene che la tenevano imprigionata... E anche quella dimensione sarebbe stata sua, e di certo non sarebbero stati un gruppetto di tre adolescenti pidocchiosi a fermarla!

    Con entrambe le mani strinse i braccioli del trono sul quale sedeva, sbriciolandoli, stava digrignando i denti con tutta la sua forza, sembrava un sorriso ma in realtà era un'espressione di pura furia quella che si era dipinta sul volto di colei che stava tentando di uccidere Galatea per conquistare il mondo degli umani... "Insopportabili piccoli scarafaggi.... E' da circa un anno che preparo tutto questo... Sapevo che si sarebbero intromessi... Ma io li ho avvertiti! Loro non hanno voluto darmi ascolto...." Trasse un profondo respiro.... Nel buio circostante apparve una serie di occhi gialli e inquietanti.... La figura congiunse entrambe le mani davanti al petto, appoggiando i gomiti sui braccioli semi distrutti e trasse un profondo respiro per rilassarsi... Le creature dagli occhi gialli iniziarono a ringhiare.... Nel cielo, in alto in mezzo alle nubi grigio scuro la luna si tinse di rosso, dello stesso colore del sangue....

    "Piccoli miei non preoccupatevi.... Avrete presto da mangiare..... E presto io otterrò il completo controllo anche della loro dimensione, come ho fatto con tutte le precedenti" Un ghigno malefico si dipinse sul suo volto nascosto dall'ombra.... "Bel colore il rosso non trovate?" Si alzò in piedi... Le creature abbassarono gli occhi, non osando guardarla mentre lei camminava lungo la strada in mezzo al loro branco "Lo stesso colore del sangue che verseranno quei tipi e quella ragazza.... L'avrei fatta cessare di esistere senza farla soffrire... Non troppo almeno! Ma loro niente.... Eeeeeeeeeeeeeeeeeeeh, non li capirò mai.... Che facciano come vogliono.... Che intraprendano il loro viaggio privo di senso.... Ho in serbo molte sorprese per loro...." Appoggiò la mano destra sulla testa di una delle creature, accarezzandola.... la creatura si irrigidì, la paura si percepiva nell'aria e permeava tutta la zona circostante... Ogni singola essere vivente aveva i muscoli tesi ed era in allerta per il terrore che provava.... La causa del terrore era lei, che camminava in mezzo a loro, lei che ora mentre accarezzava la creatura osservava quella Luna rossa come il sangue che scorre nelle vene degli esseri viventi...

    "Ho già tutto in mente sapete? Massi, darò alla ragazza e a loro la soddisfazione di vedere i veri ricordi di lei.... Dopotutto ho aspettato tanto, non mi costa nulla aspettare ancora... Ma per me sarà un gran divertimento mettergli i bastoni fra le ruote! Mi hanno detto che i sogni non sono solo effimere fantasie.... AHAHAHAHAHAHAHAHAHHAHAHA non hanno ancora capito che il più terribile dei loro sogni sarò proprio io!" e continuò a ridere, con la sua risata terribile e dopo qualche istante, a sorpresa una serie di lame oscure come la notte trapassarono la povera creatura, uccidendola sul colpo..... La paura esplose fra le altre, che tuttavia rimasero immobili, se si fossero mosse sarebbe scattata una carneficina.... "Che c'è? Sapete benissimo che amo i sacrifici! KYAHAHAHAHAHAHAHAH" disse ridendo come un'ossessa con le braccia spalancate mentre osservava la Luna.....

    Il dolore era cessato quasi del tutto, a favore della paura.... I due ragazzi avevano sfoderato tutto il loro coraggio! Cercavano di farle forza con le parole, ma nulla sembrava riscuoterla dal terrore nel quale era scivolata! Lei aveva sentito tutto.... Questa volta più chiaramente delle..... L'istinto omicida di quella creatura era qualcosa di incredibile! Non aveva mai avvertito nulla di così mostruoso in vita sua....
    Tatsuya prese forse la decisione migliore che potesse prendere... La immobilizzò, probabilmente usando la sua anormalità... Galatea non poteva muoversi, ma non provava nemmeno a liberarsi da quella presa..... Se loro erano così determinati a salvarla, lei non poteva essere da meno!
    Tatsuya afferrò anche Haiiro e così il loro viaggio cominciò... Non sapevano dove sarebbero finiti, ne cosa sarebbe successo... Avrebbe scoperto i suoi veri ricordi? Chissà com'era stata davvero la sua vita prima di quei giorni al Liceo Hakoniwa... I suoi genitori, la sua famiglia, l'origine del suo potere.... Aveva tante cose da scoprire e se da un lato la paura che provava era incredibile, lo era ancora di più la sua voglia di compiere questo viaggio e capire finalmente quali erano le sue origini!
    Tante domande e troppe risposte da dare.... Eppure, in mezzo a tutta quella voglia di uccidere che aveva percepito, a quel sadismo e a quella pazzia che emanava la persona o l'essere che la stava controllando, aveva percepito una leggerissima punta di preoccupazione... Doveva ricordarsi di dirlo a Tatsuya e Haiiro! La creatura tanto malvagia e potente era preoccupata che loro potessero fermarla una volta per tutte! E se lei poteva sentire tutti i suoi sentimenti, era u n grande vantaggio per loro!
    La loro avventura attraverso i sogni era iniziata, ora non restava loro che aprire gli occhi e vedere dove erano finiti e cosa era successo a ciò che li circondava!



    I tre giovani avevano creato un enorme sogno... O un'altra dimensione, o un universo parallelo.... Insomma, ovunque fossero andati a finire in quel momento, non erano più nel mondo degli esseri umani.... Quello che apparve davanti a loro non era la camera di Galatea, o il dormitorio del Liceo Hakoniwa, ma un piccolo villaggio costruito sul mare.
    Le case erano tutte fatte di legno ed erano moltissime forme diverse, sembravano semplici ma allo stesso tempo fantastiche, tutta la costa era occupata da questo magnifico villaggio in cui si alternavano ponti di legno altissimi, vere e proprie ville a più piani fatte di legno ed enormi alberi dalle foglie larghissime, alti anche qualche decina di metri.... Il tutto era circondato dal mare, era il tramonto quindi l'arancione e il giallo luminosi tipici di quel periodo della giornata si riflettevano sull'acqua, creando un gioco di riflessi colorati che rendeva il tutto ancora più suggestivo e magnifico...

    Le persone conducevano una vita semplice, erano tutti vestiti con abiti colorati, lunghi, corti, larghi, a strisce, a fiori ce n'erano davvero di tutti i tipi e di tutti i colori possibili.... Probabilmente erano un popolo di pescatori e mercanti, per niente povero, la loro doveva essere una scelta di vita perché sembravano tutti felici e dei gran lavoratori... Insomma pareva che fosse un vero e proprio paradiso!

    Alle spalle del villaggio di ergeva un'alta collina, ed sulla cima si poteva scorgere un alto palazzo a più piani, ma aveva qualcosa di strano.... La collina era avvolta dalla nebbia e da essa si poteva scorgere solamente la punta del palazzo, che doveva essere gigante, per vedersi da così lontano....E sulla cima era raffigurato un simbolo.... Un simbolo che tutti e tre i ragazzi avevano visto da poco... Una tonda e perfetta Luna piena, di colore rosso.... Cosa ci faceva quello che pareva essere il marchio di fabbrica della creatura che voleva eliminarli li in quel posto magnifico? Non restava che scoprirlo!

    Quel posto era magnifico!! A dir poco stupendo... Sembrava così semplice ma allo stesso tempo stupefacente... Quello era un luogo della sua infanzia? Del suo passato? Non si ricordava nulla del genere... Be erano li proprio per scoprirlo! Si alzò in piedi, perché si accorse di essere ancora in ginocchio come era nella sua stanza, si fissò le mani e una ciocca di capelli, i cambiamenti erano ancora presenti sul suo corpo! non erano spariti e questo la deluse un po', sperava che almeno li sparissero... Dopo di che si voltò verso i due ragazzi e disse "Innanzitutto grazie per il vostro aiuto, siete stati e siete davvero coraggiosi! Non so come ringraziarvi.... Non ho idea di cosa sia questo posto, non me lo ricordo, ma penso sia un luogo collegato a me in qualche modo... Non so se le persone potranno vederci, ma penso non dovremmo intervenire negli avvenimenti che vivremo perché potremmo sconvolgere il futuro in cui viviamo ora.... Spero solo di scoprire qualcosa di utile e chi sono veramente.... Sono stanca delle menzogne! e dicendo questo si voltò verso il villaggio, anzi verso la città perché era davvero grandissima, e lo vide.... Il palazzo sulla grande collina e quella grande luna rossa raffigurata... "Oh no..... Anche qui.... Guardate!" Disse agli altri due indicandolo "E'il simbolo di quella creatura! La luna rossa di prima! Cosa ci fa qui?!" Galatea era sorpresa e pensava che dovessero esserlo anche gli altri.... Quindi quella creatura era collegata al suo passato? Doveva scoprire in che modo!
    Si avviò verso la città, voleva sapere, aveva il diritto di sapere!



    Il viaggio era finalmente iniziato, i tre avevano intrapreso un'avventura come mai avevano vissuto prima in vita loro.... Chissà cosa li aspettava alla fine di tutto ciò.
    Le persone della città continuavano la loro vita normale, sembravano non vedere nemmeno i ragazzi e ad un certo punto un bambino che giocava con la palla la fece cadere dietro a Tatsuya e mentre cercava di recuperarla passò attraverso al ragazzo.... Quindi era un sogno per davvero, loro non potevano toccare ne parlare con le persone, erano li solo come spettatori!
    Un enorme corteo passò in mezzo alla città... C'erano un sacco di persone, ed al centro un gruppo portava un lettino sopra al quale era seduta una donna molto bella, giovane, con i capelli biondi e un vestito lunghissimo... Aveva in mano un lungo bastone... Poteva essere una specie di sacerdotessa o una persona importante.... E nella folla scorsero una famiglia, una donna, un uomo e una bambina che camminava con loro, aveva i capelli lunghi e... Biondissimi!
    Galatea sentì il suo cuore fermarsi per un attimo.... Era lei! Da piccola... Non sapeva come aveva fatto a capirlo, ma lo sapeva! Sapeva di essere lei! Ma cos'era quel corteo? Sembrava che si stesse dirigendo verso la collina alle spalle della città.
    Nel frattempo una serie di campane iniziarono a suonare e il cielo iniziò a farsi più scuro.... Qualcosa di inquietante stava per accadere.....
     
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    Quando Tatsuya lo afferrò, Haiiro chiuse gli occhi e si lasciò andare al sonno, dispiegando i pieni poteri del suo Dream Teller. Si era chiesto come sarebbe stato tornare a dormire, un sonno vero e non i surrogati a cui si era affidato, dopo tutto quel tempo. Fu sorprendentemente facile, come quando dopo anni di separazione si rincontra un amico e si scopre che nulla, tra loro, è cambiato. Che quel rapporto che una volta li legava era ancora là, saldo come sempre.
    Caro m’è il sonno… E con queste parole il ragazzo si congedò dalla realtà, piombando nel sogno collettivo, nelle pieghe dei ricordi sepolti, che aspettavano i tre.


    Haiiro aprì gli occhi. Stavano sognando? A quanto pare sì, ma era un sogno diverso da quelli normali, un sogno reale e allo stesso tempo staccato dalla normale realtà. Davanti a lui c’era un paesaggio marino, il cielo al tramonto, un mare sconfinato e un pacifico villaggio sulla costa. Sembrava un luogo idilliaco, eri lì che Galatea aveva vissuto?
    La ragazza si rivolse a loro, ringraziandoli. Rispetto a prima era più calma, quasi serena, sembrava aver recuperato il suo controllo. Haiiro stava per dirle che non serviva ringraziarli, quando Galatea, giratasi, portò la loro attenzione al palazzo con disegnato una grande luna rossa. Il suo stupore era condivisibile, significava che già in passato aveva avuto a che fare col misterioso manipolatore. Dall’altra parte quello significava che forse avrebbero potuto scoprire cosa li collegava.
    Hai ragione, quel simbolo non sembra indicare nulla di buono, ma forse potrebbe permetterci di scoprire qualcosa di più sull’essere che sta cercando di controllarti e sul legame che avete. Comunque è meglio stare attenti, dobbiamo sempre ricordarci che lui sa che noi ci troviamo qui…

    Galatea si avviò verso la città, ma Haiiro aspettò a incamminarsi, doveva prima verificare qualcosa. Si trovava in un sogno, ma quali erano in quel momento i suoi poteri? Provò, da sveglio, a modificare il paesaggio, in particolare si concentrò su un albero lì vicino. Non successe nulla. Allora entrò nel dormiveglia. Come al solito un sogno si creò nella sua mente e Haiiro avvertì il suo potere su di esso. Anche se il suo corpo fisico stava dormendo, sembrava che là il suo potere seguisse le stesse meccaniche e si comportasse come se Haiiro fosse sveglio. Beh, in fondo in quel mondo lui era sveglio, quindi la cosa aveva il suo senso…
    Si affrettò a raggiungere il resto del gruppo e a entrare in città. I tre erano come fantasmi, invisibili e intangibili. Vedendo come un bambino passò attraverso il corpo di Tatsuya gli venne voglia di fare altrettanto. Quando vide una persona camminare davanti a lui Haiiro non si spostò e quella gli passò attraverso, senza accorgersi di niente. Che strana sensazione…
    Si rivolse a Tatsuya che camminava là vicino.
    Senti, la tua anormalità funziona su queste persone oppure così come non possiamo toccarli non riesci nemmeno ad avvertire le loro emozioni e i loro pensieri?
    La risposta a quella domanda poteva essere un discrimine importante per la riuscita della loro missione.

    Nel frattempo erano giunti davanti a un corteo. Haiiro si accorsero di una famiglia dai tratti inconfondibili: lunghi e biondissimi capelli, che potevano quasi sembrare bianchi.
    Galatea… quelli sono i tuoi genitori? E quella là… sei tu?
    Faceva uno strano effetto vederla da bambina mentre quella “reale” era accanto a lui. Ma non aveva tempo da perdere a fissarla, perché il paesaggio sembrò farsi più cupo e carico di oscuri presagi.
    Che quel sogno idilliaco si stesse per trasmutare in incubo?
     
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    Non so nemmeno dove sono ora, figuriamoci se posso ricordare da dove provengo

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    Che strana sensazione, di familiarità ed estraneità. Con Shiro ho già costruito interi mondi nel sogno, ho attraversato mondi e dimensioni, ma non credo che riuscirò mai ad abituarmici completamente. Mi riporta alla mente ricordi spiacevoli, dovrei quasi essere nauseato, eppure mi sento...bene. Fosse ancora stata in me forse l'avrei portata anche portare qui, in effetti ci sarebbe tornata anche utile con quel potere. E se l'avessi ancora avuta in me, allora avrei ancora...

    Riapro gli occhi in un altro mondo. Le anormalità sembrano aver funzionato, con Haiiro si riescono a fare delle cose davvero spettacolari.
    Siamo in un paesaggio costiero, un paese che non sembra neanche tanto piccolo, in cui si respira una bella aria di mare. Paese di pescatori e di mercanti, molto caratteristico e colorato. Case in legno, ponti molto alti, ville ed imponenti alberi dalle larghe foglie, il tutto tinto dai colori del tramonto, del Sole calante che si specchia nel mare.
    Questo mondo sarà un sogno? Sarà una illusione? Forse un'altra dimensione? O magari è tutto ciò insieme?
    Siamo tutti qui e non abbiamo subito danni per il “viaggio”. I capelli Galatea non sono tornati normali, eppure mi aspettavo che riprendesse il suo normale aspetto. Forse ora l'alterazione fisica si è radicata, per la preoccupazione e la paura, nella sua mente e non riesce a vedersi in modo diverso. Forse.

    Galatea ci ringrazia per aver accettato di aiutarla, ma dovrebbe sapere che non c'è bisogno di farlo. Lei non ricorda questo posto ed ipotizza che le persone qui non possano vederci, molto probabilmente ha ragione, tre tizi sono apparsi dal nulla se potessero vederci credo che ora almeno uno di loro ci additerebbe sconvolto e non c'è nessuno che lo stia facendo.
    Ci sono molte cose da scoprire qui dentro, forse è anche meglio così.
    Ora Galatea è sorpresa, ci sta indicando il grande palazzo sopra la collina, dietro la città, c'è un particolare anche abbastanza inquietante: una luna rossa.
    Haiiro è d'accordo sul fatto che non è uno sviluppo positivo per noi, il nostro nemico potrebbe essere vicino e sapere che noi siamo qui.

    Per lo meno sappiamo da dove iniziare.

    Ci incamminiamo, abbiamo un bel po' di strada da fare per raggiungere i nostri obiettivi.

    Waaah!

    Un bambino mi ha attraversato!
    Ecco, questa è una cosa nuova, non l'avevo ancora mai sperimentato.
    Mi ha attraversato come se non avesse consistenza, come se fosse un'illusione. Davvero loro non possono vederci e non possono interagire con noi. Siamo qui solo come dei semplici osservatori? Lo escludo a priori.

    "Senti, la tua anormalità funziona su queste persone oppure così come non possiamo toccarli non riesci nemmeno ad avvertire le loro emozioni e i loro pensieri?"

    La domanda di Haiiro è giusta ed è mooolto interessante. Quel bambino non lo avevo proprio avvertito, ma vista la natura del nostro viaggio ho già una teoria al riguardo che potrebbe essere giusta, almeno se le cose funzionano come in quel caso. Speriamo.

    È difficile da dire. Qui è come se stessimo guardando un film: vediamo unicamente i personaggi come devono essere e non gli attori come sono davvero. Non percepisco nulla da loro. Almeno è la prima impressione che ho avuto, però se fosse così noi non potremmo interagire, saremmo solo degli spettatori, non potremmo alterare nulla e nemmeno essere danneggiati da queste figure. È per questo che è più adatta, anche pensando all'altra volta, un'altra teoria: è come se fossimo dentro un videogame. Tutti questi che ci stanno attorno sono npc, personaggi che popolano il mondo e seguono uno schema prefissato di azioni. Con alcuni non puoi proprio interagire, altri ti diranno in eterno la stessa frase, altri ancora possono darti delle missioni. Magari ci sarà qualcuno qui collegato a qualche emozione e che potrò leggere, in attesa di trovare gli altri personaggi giocanti.

    Un pensiero fin troppo complesso per essermi uscito all'improvviso e senza un attento ragionamento, infatti è così confuso che anche io ci ho capito poco. Chissà se avrò davvero ragione...le basi che ho mi fanno essere piuttosto ottimista...o pessimista, in base a come si scelga di vedere la cosa.
    Ed ora passa un corteo. C'è davvero molta gente ad assistere, il centro dell'attenzione sembra essere un lettino, o meglio una donna su di esso. Non ho idea di chi sia, ma non è affatto male.
    In mezzo alle gente noto una bambina con dei capelli biondissimi, troppo biondi per passare inosservati. È un colore che ho già visto, per quanto straordinario e raro e...

    N-non sarà...?

    Mi volto verso Galatea, quelli sono i suoi stessi capelli, quella bambina potrebbe essere lei!
    Haiiro ha la stessa sensazione, quella deve essere lei.
    Forse siamo vicini ad un importante tassello del suo passato da recuperare.
    Non mi sarei mai aspettato di vedere Galatea da piccola non in una foto. Era carina anche allora.
    Il corteo sembra dirigersi verso la collina, forse anche noi dovremmo andare là....che succede? Campane? Il cielo si sta oscurando? Forse sta per arrivare un protagonista.
    Non c'è tempo di vacillare, affronteremo qualunque cosa accadrà d'ora in poi.
    Mi rivolgo a Galatea.

    Questa è la tua storia. Tutto inizia qui.
     
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  13. Âlex ‡ Pitoµ
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    La creatura smise di ridere e divenne improvvisamente seria:
    "Molto bene.... A quanto pare hanno iniziato il loro viaggio, quella è la prima tappa, l'infanzia della giovane..... Mostrerò loro il motivo per cui io e lei siamo legate e chi sono realmente, tanto dopo averlo fatto li ucciderò e proseguirò con il mio piano... Ancora non sanno con chi hanno a che fare, ma glielo farò vedere, si rimangeranno tutte le parole coraggiose che hanno pronunciato poco fa, anche se mi spiace un pochino in fondo, hanno tutti poteri così interessanti ma pazienza, dopo che avrò conquistato il loro mondo e la loro dimensione potrò avere tutte.... Come le chiamano loro? Ah si anormalità! Potrò avere tutte le anormalità che voglio!" E detto questo iniziò di nuovo a sorridere "Preparatevi piccoli miei" Disse al branco di esseri che la circondavano.... "Si va in scena!"

    Intanto nel loro sogno creato grazie alle due anormalità, l'avventura dei nostri tre eroi proseguiva.

    Non c'era bisogno che gli altri lo dicessero.... Si era riconosciuta! Quella piccola bambina dai capelli biondissimi era proprio lei da bambina! Per un attimo si dimenticò che lei non poteva essere vista ne tanto meno toccata (o toccare) gli esseri viventi presenti in quel luogo.... Iniziò a correre, voleva fermare il corteo, voleva fermare tutto, corse verso la bambina e tentò di abbracciarla, ma le sue braccia si chiusero intorno al vuoto senza abbracciare nessuno.... Era in ginocchio ora e osservava la bambina, il suo sguardo si rivolse verso l'alto ad osservare l'uomo e la donna che tenevano per mano la piccola bimba, quelli erano i suoi genitori. Gli occhi le si inondarono di lacrime, scattò in piedi ed iniziò a chiamarli "Mamma, papà! Sono io!!! Galatea, non mi riconoscete???!!!" ma era tutto inutile, i due continuavano a guardare la propria figlia, sorridendola e a camminare. Lui aveva i capelli castani, corti ed era un uomo di bell'aspetto e vestito con un abito che pareva molto antico e di colori molto accesi; la donna invece aveva capelli biondissimi e molto lunghi, proprio come quelli che aveva la figlia ed era molto bella, molto più bella della stessa Galatea da adolescente, con occhi azzurri molto profondi ed anche lei in un lungo abito elegante e lungo, di colore rosso.
    Entrambi sembravano felici, probabilmente quello a cui stavano partecipando era un evento importante.... Galatea si fermò.... Non poteva parlare con loro, era li solo come osservatrice e doveva rassegnarsi. Si asciugò le lacrime e si rivolse ai suoi due accompagnatori: "Dobbiamo seguirli credo, a quanto pare questa è una specie di cerimonia.... Ma quel tempio ha la stessa Luna Rossa che è apparsa quando quella creatura ha parlato attraverso la mia voce e mi stava controllando ed è lo stesso colore che hanno assunto i miei occhi; temo che scopriremo molto presto in che modo io e lei siamo collegate, ma per ora sono già felice, ho visto i miei genitori! A quanto pare non ho fratelli o sorelle, o per lo meno, non sono qui in questo momento!" trasse un profondo respiro, il corteo stava procedendo ed al centro di esso spiccava la portantina all'interno della quale vi era la giovane donna che avevano notato appena arrivati. Dopo di che proseguì dicendo "Mi spiace solo non poter interagire con nessuno di loro, ma chi lo sa, forse mentre procederemo il vostro potere si evolverà e potremo essere in grado di interagire.... Per ora osserveremo solo!" Si voltò, ma non appena l'ebbe fatto fece una smorfia di dolore, la testa iniziava a farle male e quello non era un buon segno, ma dopo qualche istante di esitazione si mise in marcia verso la collina con tutti gli altri.



    Il colore della Luna si fece più splendente e tutta l'area circostante si tinse di bagliori rossi, l'atmosfera si fece più cupa ma nonostante tutto il corteo andò avanti... L'immagine era davvero molto suggestiva, vedere tutte queste persone camminare in fila ordinata, adulti, giovani e anziani; tuttavia nonostante i tre giovani fossero delle "presenze estranee" a quel mondo potevano percepire molto bene la tensione che aumentava man mano che ci si avvicinava al tempio.
    La camminata durò per circa mezz'ora e per tutto il trascorrere del tempo Galatea non aveva perso di vista un attimo i suoi genitori e se stessa da piccola, era davvero una bella famiglia, lei rideva i suoi genitori sembravano felici eppure non pote fare a meno di notare che i suoi genitori erano preoccupati, forse era l'istinto che glielo diceva, o forse per il semplice fatto che quelli erano i suoi genitori e lei poteva capire meglio degli altri quello che stavano provando, non lo sapeva per certo.
    Non sapeva se anche Haiiro e Tatsuya avessero intuito che c'era qualcosa che non andava, stava per chiederglielo ma erano appena arrivati di fronte al tempio.
    Era qualcosa di maestoso, dire che era alto come un palazzo di 10 piani era riduttivo, perché era imponente in ogni sua singola parte, a partire dal colonnato gigantesco che correva lungo tutto il suo perimetro per passare all'enorme portone che si stava aprendo di sua spontanea volontà all'arrivo del corteo (sfido chiunque nel poter aprire una cosa con un peso simile, dato che era non solo altissima ma di un spessore enorme e tutta fatta di oro, argento e altri materiali pregiati).
    Sorge spontaneo chiedersi non solo chi potesse aver costruito un'opera così monumentale e quanto tempo ci avessero impiegato, ma soprattutto quanto potesse essere costato! Ma la città in cui aveva vissuto Galatea da giovane sembrava essere molto ricca, di conseguenza potrebbero aver disposto di grandi somme di denaro.
    Ma era il momento di passare oltre queste questioni "materiali" e chiedersi un attimo che significato potesse avere quel tempio per i suoi abitanti e soprattutto perché stessero facendo quel corteo; tuttavia i tre giovani non sapevano che stavano per scoprirlo e quello che avrebbero visto di li a poco li avrebbe scioccati come mai in vita loro.

    Una volta che il corteo fu entrato (ed i tre ragazzi con loro) proseguì ancora per qualche metro e poi si fermò in mezzo all'enorme sala. Al fondo della sala si poteva intravedere un trono, molto grande e su di esso era seduta un figura inquietante e minacciosa. Le mura enormi del tempio erano state dipinte con una serie di immagini che raffiguravano delle creature, ma non creature qualsiasi.... Erano lupi, o per lo meno sembravano lupi ma ad un occhio attento non sarebbe sfuggito che erano molto più grossi, con zanne molto più affilate e con occhi gialli ed inquietanti.

    La creatura (con sembianze umanoidi) parlò dal fondo della stanza..... "Benvenuti, benvenuti..... Non ho per niente voglia di rispettare tutti i soliti convenevoli... Basta datemi il mio sacrificio e finiamola qui, tornate alle vostre misere vite e preparatevi fino al prossimo incontro, ovvero quando la Luna si tingerà di rosso" Ordunque quello era un rito sacrificale e chiunque avrebbe capito che la vittima sarebbe stata la ragazza che veniva trasportata dal corteo; i genitori di Galatea iniziarono a piangere ed anche la bambina piccola smise di giocare e di ridere perché aveva capito che c'era qualcosa che non andava....

    All'improvviso però, mentre la creatura sfoderava un sorriso compiaciuto nel vedere tutta quella disperazione, tutti gli uomini (fra cui il padre di Galatea) sfoderarono una serie di armi, principalmente spade, pugnali e sciabole e si spostarono in avanti facendo da scudo alle mogli ed ai figli.... La ragazza che avrebbe dovuto essere sacrificata si alzò in piedi ed estrasse un bastone intagliato e con alla cime una sfera di colore viola. I capelli biondi arrivavano quasi a toccare terra ed era avvolta in un abito lungo viola e nero.... Anche i suoi capelli avevano un'aria molto familiare.... E se il padre e la madre di Galatea stavano piangendo, poteva voler dire solamente una cosa.... Quella era.....

    La creatura al fondo della sala cessò di sorridere, i suoi occhi si ridussero a due fessure e pronunciò un'unica domanda, con tono gelido "Ordunque questa è una ribellione?"

    A parlare fu la ragazza "Si! Non tormenterai più queste terre e questo mondo con i tuoi atti malvagi! Io discendo da una stirpe di antiche streghe che hanno sempre vissuto a contatto con la natura ed utilizzato i suoi poteri a fin di bene, loro hanno costruito questa città, loro hanno sempre voluto il bene per il loro popolo e non permetterò più che tu continui ad uccidere i membri della nostra comunità! Con quel potere che ho ereditato da loro, io ti distruggerò qui e ora!!!" Il padre di Galatea guardò verso la ragazza mentre lei si era voltata verso di lui ed entrambi annuirono dopo di che gli uomini impugnarono le armi e la giovane donna sollevò il braccio sinistro e il destro che teneva il bastone intonando una cantilena in una lingua sconosciuta, stava per attaccare... Dopo che ebbe finito, dal terreno e dai muri del tempio uscirono una serie di enormi rami e radici di alberi, era un'abilità simile a quella di Galatea, anche se decisamente più potente della sua e su ampia scala. Tutte si diressero verso la creatura che non batté ciglio. Semplicemente una serie di mani di colore nero uscì dal terreno, cosparso da un liquido nero ed ognuna di esse si scontrò con i rami e le radici bloccandole e tagliandole....

    "Sei patetica.... Molto bene, sapevo che prima o poi sarebbe successo... Come sempre voi umani ritenete di poter combattere il destino e di cambiarlo, come sempre pensate di poter dominare qualunque cosa.... Ma come pensate di cavarvela contro un semi-dio? Contro che colei che domina il tempo e lo spazio e può creare a suo piacimento infinite dimensioni?" Ora si era alzata in piedi ed anche i tre ragazzi, in preda allo stupore per quello che stava accadendo, poterono vederla: non era molto alta, sembrava una ragazzina di quindici anni, ed il corpo era proprio quello di una ragazzina, se non fosse che sulla testa aveva una specie di cappuccio nero, che lasciava intravedere solamente l'occhio destro e da esso partivano una serie di mani nere molto grandi, su ognuna delle quali erano presenti un occhio ed una bocca....


    "Mi avete stancata..... Patetici esseri inutili, vi ammazzerò tutti quanti!! Vi farò a pezzi! Dopo di che farò in modo che questa dimensione cessi di esistere!! Come ho fatto con tutte quelle precedenti!!!" Un bagliore rosso si diffuse per tutto il tempio e le creature sui muri presero vita.... Erano enormi, alte almeno quanto un uomo adulto e avevano bocche enormi da cui sbucavano zanne giganti ed affilate. Erano centinaia!
    Gli uomini impugnarono le armi ma erano terrorizzati, i bambini iniziarono a piangere e le donne con loro, compresa la piccola Galatea.

    Galatea temeva quello che stava per succedere e quello che avrebbe visto di li a poco! Era terrorizzata! E sapete qual'è il brutto? Non poteva fare nulla, assolutamente niente!! Le creature si lanciarono sulle persone, gli uomini cercavano di difendersi come meglio potevano da quelle creature... La giovane donna lanciò una serie di incantesimi con i quali creò dei giganteschi fiori con i quali poteva utilizzare gli elementi e colpì i mostri con fuoco, ghiaccio e con il vento abbattendone diverse, ma erano troppe, molti uomini vennero presi e sbranati vivi davanti agli occhi increduli di Galatea e dei due ragazzi...
    "Dobbiamo fare qualcosa!!! Presto!!! Non potete controllare il vostro potere? Fare in modo di combattere e fermare quei mostri!!!" La ragazza era disperata, le donne ed i bambini erano fuggiti dal tempio ma un'orda di mostri era uscita inseguendoli e avrebbe raggiunto la città, avrebbero ucciso tutti quanti! Galatea corse in mezzo alle creature, cercando di colpirle, cercando di attivare i suoi poteri ma non poteva fare nulla, tutti i colpi le attraversavano e non poteva fermarle, in nessun modo.... Cadde a terra esausta... Tutti gli uomini erano stati uccisi e giacevano in una pozza di sangue, le armi sparse per il Tempio.... L'unica ancora in piedi era la donna ma ora era sola contro moltissimi nemici... Il capo di questi ultimi stava seduta sul treno, ridendo e godendosi lo spettacolo.... Quella giovane donna era coraggiosa, era potente! Contrattaccava i mostri ma ad un certo punto uno di loro la colpì alle spalle e la fece cadere.... Tutte le altre creature la circondarono.... Ma ad un certo punto.... Tutto si bloccò.



    Il tempo si bloccò, nessuno si mosse, solamente i tre ragazzi potevano muoversi.... Galatea era ancora in ginocchio al centro della stanza in lacrime.... Ma dopo un po'sentirono una voce alle loro spalle, era la voce di una ragazzina adolescente e giovane.... Quando si voltarono videro la creatura di prima ad un passo da loro.... Che li fissava con disprezzo

    KYAHAHAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH
    KYAHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAAH
    Iniziò a ridere, quella risata era inconfondibile!! Era la creatura che controllava Galatea.....
    "Ciao a tutti... Come vedete ora potete incontrarmi! Ti piace lo spettacolo ragazzina? Si questo è il tuo passato, così io ho eliminato la tua gente e quella donnetta bionda li.... Si è tua sorella, sei proprio stolta, non hai notato i capelli biondi? Gli occhi uguali ai tuoi? Ed i tuoi stessi poteri? Volevate fermarmi, ed eccomi qua, provateci! Ma cosa pensate di riuscire a fare? Questa ragazza è più potente di tutti voi messi assieme e non è riuscita nemmeno a toccarmi! KYAHAHAHAHAHAH Ma voglio essere buona..... Avete un'ultima possibilità..... Potete tornare indietro, lasciare perdere e lasciare che io uccida questa ragazza di nome Galatea.... Oppure morire durante questo viaggio, a voi la scelta!!"


    Che cosa avrebbero scelto i nostri eroi? Avrebbero continuato nella loro impresa o avrebbero lasciato perdere per salvarsi la vita?
     
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    Galatea si lanciò verso i suoi genitori, evidentemente emozionata alla loro vista, tanto da farle uscire qualche lacrima. Purtroppo, come con il resto delle persone, non poteva interagire con loro. Incontrarli dopo tanto tempo e non poter scambiare nessuna parola… sembrava quasi una beffa del destino, ma quella era la natura del sogno in cui erano finiti, almeno per ora. Eppure già solo il fatto di averli potuti vedere aveva reso Galatea felice.
    Per lei che non possiede nessun ricordo dei suoi genitori, poterli anche solo vedere dev’essere un’emozione unica. Per me invece…
    Haiiro scacciò via quei pensieri, non c’era alcuna utilità a rimuginarci sopra. Inoltre dubitava che seguendo quei ricordi la ragazza avrebbe trovato altre memorie felice; oltre all’inquietante palazzo con la luna rossa, il suo istinto di sognatore lo avvertiva che quel sogno non avrebbe avuto un lieto fine.

    Si misero a seguire il corteo. La camminata durò circa mezz’ora, durante essa la sensazione d’inquietudine di Haiiro non era andata che aumentando. Non sapeva cos’era, ma avvertiva che ciò che li aspettava non sarebbe stato per niente piacevole.
    Giunsero così al tempio, un edificio così enorme da far sembrare le persone a confronto poco più che formiche.
    I casi sono due: o ci vivono dei giganti, o chi l’ha costruita soffre di una evidente megalomania…
    Il corteo non si fermò là, ma proseguì dentro il tempio, arrivando in un’enorme sala dalle pareti contornate da pitture di minacciosi lupi. Sul fondo si stagliava un enorme trono (sì, deve proprio trattarsi di megalomania…) su cui sedeva una figura apparentemente umana. Essa rivelò la natura del corteo: era in realtà la celebrazione di un sacrificio umano, offerto a lei.
    Ma le persone lì riunite non volevano sottoporsi a quel crudele rito e impugnarono le armi per combattere. La ragazza al centro del corteo, colei che avrebbe dovuto essere sacrificata, si levò per combattere la creatura impugnando un bastone e rivelando… capelli così biondi da sembrare bianchi!
    Non è possibile! Allora quella è la sorella di Galatea!
    Ma la sorpresa di Haiiro si trasmutò presto in orrore, quando la creatura bloccò il colpo della ragazza e i lupi dipinti sulle pareti presero vita, attaccando tutti i presenti.

    Galatea incitò i due ragazzi a combattere. Pensandoci razionalmente non aveva alcun senso. Erano in un sogno, erano solo spettatori che non potevano intervenire e stavano assistendo a dei ricordi. Se anche avessero potuto intervenire il passato non sarebbe cambiato, le persone morte sarebbero rimaste morte. Inoltre, illustrando il suo potere sui sogni, Tatsuya aveva ben messo in luce che i ricordi dolorosi erano comunque costitutivi dell’identità personale e non andavano modificati.
    Ma a questi pensieri razionali Haiiro non prestò neanche un attimo di attenzione. Potevano essere solo immagini, ma davanti ai suoi occhi delle persone stavano morendo e una ragazza, Galatea, stava disperatamente cercando di intervenire. Haiiro chiuse gli occhi entrando nello stato di dormiveglia. Sogni emersero nella sua mente, ma erano solo illusioni che non potevano influenzare ciò che stava accadendo. Peggio, non poteva neanche proiettarli nella mente di quelle persone, era come se appartenessero a dimensioni diverse e non fosse possibile raggiungerli.
    Aveva annunciato a gran voce il suo potere sui sogni, ma ora che era lì si scopriva impotente, come nella realtà, anzi ancora peggio. Rabbia e frustrazione si accumularono nel suo animo. Uscì dal dormiveglia e tirò un pugno alla parete. Doveva essere solo un gesto per sfogarsi, e invece ebbe un effetto inaspettato: l’intera sala tremò, come se una mano avesse afferrato da fuori l’edificio e l’avesse scosso. Il tutto durò solo un istante e non ebbe nessun effetto sulla battaglia che si stava svolgendo, ma dimostrava che Haiiro poteva in qualche modo interagire su quel sogno, anche se in modo ancora inconsapevole.
    Intanto la sorella di Galatea era stata accerchiata, ma, prima che potesse succedere qualcosa, la scena si fermò, come un dvd messo in pausa.

    Chi poteva essere stato? Se non era stato uno di loro tre, l’unica alternativa rimasta era… Una risata alle sue spalle attirò l’attenzione di Haiiro. Quella strana creatura era lì vicino a loro. Li guardava con disprezzo, denigrando Galatea, ora in lacrime al centro della stanza, e tutti loro. Haiiro capì che era per quel motivo che li aveva lasciati vedere il passato della ragazza.
    Ci ha mostrato il passato di Galatea, illudendoci che fossimo nella giusta strada, solo per farci vedere questo massacro e la potenza di cui dispone! Ha mostrato a Galatea i suoi parenti solo per poi farle vedere la loro morte! Il sogno che abbiamo visto non era altro che un modo per illustrare la sua potenza e spezzarci l’animo!
    Haiiro sorrise, del sorriso sardonico e derisorio che caratterizza i minus, una derisione rivolta a se stessi quanto al resto del mondo. Spezzarci l’animo? Farci piombare nella disperazione? Ah! Come se il mio animo non fosse già stato spezzato innumerevoli volte! Come se non respirassi ogni giorno la disperazione!
    Forse nelle narrazioni precedenti è emerso meno di quanto avrebbe dovuto, ma Haiiro è pur sempre un minus e, come tale, nasconde un pessimo carattere. Alle parole della creatura non replicò né con la rabbia che aveva mostrato prima, né con frasi da eroe dei videogiochi. Invece, assumendo un atteggiamento di scocciata indifferenza, appoggiò la schiena al muro, come se si trovasse in un’aula a scuola e non all’interno di un maestoso palazzo, e incominciò il suo stupido e infantile discorso.

    Ancoraaaaaaaa?! Ma quante volte vuoi chiederci di arrenderci? Per essere un semi-dio che controlla tempo, spazio, dimensioni e bla bla bla, sei parecchio prudente o sbaglio? Ti facciamo così tanta paura, io e Tatsuya? Neppure io ho così tanta considerazione di me stesso da ritenermi temibile…
    Il suo tono di voce si situava tra l’infastidito e l’annoiato. Era un tono di voce fatto apposta per scocciare l’interlocutore, ma che inevitabilmente faceva sembrare chi lo usava uno stupido. Ma Haiiro se ne fregò di come poteva apparire agli altri e continuò a parlare in quel modo.
    E poi, secondo te ho voglia di arrendermi e svegliarmi quanto questa è la mia prima vera dormita, eccettuato un breve pisolino al Luna Park, da due anni e mezzo a questa parte? Solo perché una qualche creatura sconosciuta che sembra una ragazzina delle medie mi minaccia di morte? Ma ci sei o ci fai?!
    Haiiro si staccò dal muro e si mise ben eretto. Ricordò il discorso con Kuruki, su come lui era veramente e sulla natura del suo potere. Quando riprese a parlare, il suo tono era ben diverso.
    Inoltre, per una volta che posso usare il mio potere per salvare una persona e non per distruggere, non mi tirerò indietro.

    Senza indugiare entrò nello stato di dormiveglia. Grazie allo sviluppo delle sue capacità, poteva ora scegliere la “tonalità” del suo sogno, ossia la sensazione da cui partiva e si sviluppava il sogno. Poteva scegliere la paura per un incubo, la felicità per un sogno rincuorante, oppure tristezza, dolore, soddisfazione e così via. Non era comunque una scelta assoluta, il suo stato d’animo presente infatti influenzava in ogni caso la natura del sogno (se in quel momento provava angoscia, difficilmente avrebbe potuto generare un sogno allegro) e l’immagine era pur sempre inconscia. Ma grazie a ciò poté mandare il messaggio che voleva alla creatura e ai suoi compagni.
    L’emozione che scelse infatti era la “fermezza”. Nel sogno la visualizzò come delle radici che affondavano nel terreno e si connettevano salde ai tre ragazzi, dandoli forza e coraggio. Trasmise l’immagine sia alla creatura sia a Tatsuya e Galatea, rafforzandone l’effetto con l’altro sviluppo sbloccato, Sweet dreams, che permetteva di trasmettere non solo l’immagine ma anche la sensazione collegata, in questo caso la risolutezza di continuare a esplorare quel sogno e, nel caso, a combattere (fece comunque in modo che l’immagine non ostacolasse la visuale dei due ragazzi).
    Il messaggio era chiaro: rivolto alla creatura significava “noi resteremo saldi al nostro posto", mentre era un’incitazione ai suoi due compagni, soprattutto a Galatea ancora sconvolta per ciò che aveva visto, a continuare nella loro strada. Loro non si sarebbero arresi.




    A proposito, la morte in questo mondo non comporta davvero la morte nel mondo reale, no?
    ...
    Ho paura di essermi ficcato in un bel guaio...
     
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    Sono trenta minuti che camminiamo, secondo più secondo meno, verso il tempio della luna rossa, seguendo la processione di persone e la probabile famiglia di Galatea, qualche margine all'incertezza continuo a riservarlo.
    L'avvicinamento provoca strane sensazioni. Credo che siano emozioni ambientali. Lo stesso ambiente è pregno di emozioni e le comunica all'inconscio alterando il tuo stato d'animo per procurarti lo stato mentale più appropriato. Si, se un'emozione è legata a qualcosa allora riesco a sentirla, oramai credo di essere diventato abbastanza bravo in questo.
    Qui si respira tensione.
    Il tempio è inutilmente grande, troppo maestoso e quasi non alla portata dell'uomo, è un monumento più indicato ad essere un tributo per un dio o magari una dimora per esso. Non sarei nemmeno molto stupito se fosse realmente così, magari qualche anormale con poteri abbastanza grandi da avere una parvenza di divino. Chissà, magari anche a me avrebbero potuto riservare un trattamento simile.
    Oltre i pesanti portoni, ci fermiamo nell'enorme sala. Una sala del trono, sembrerebbe.
    Anche le decorazioni sono interessanti e particolari, soprattutto questi enormi lupi dagli occhi gialli, forse lo stesso colore dei miei.
    Che siano raffigurazioni di creature dell'Origine?

    Sul trono c'era una figura, qualcuno vi sedeva, ed ora sta parlando. È molto diretta, quasi annoiata, non vedeva l'ora di farla finita con il...sacrificio? Una cerimonia sacrificale? Non mi piace questo ricordo, non mi piace questo mondo.

    Però vedo che nessuno ha intenzione di vivere in modo passivo l'evento. Una ribellione!
    Gli uomini imbracciano le armi, la ragazza ricorre ai suoi poteri, abilità della stessa tipologia di quella di Galatea che producono radici che si scagliano contro la lontana figura sul trono. L'attacco è inutile, è facilmente parato da un'altra abilità. Mani nere fuoriescono dal terreno che annullano l'attacco delle radici

    La figura si è alzata, non la vedo molto bene e non sto ricercando con la One Heart una immagine migliore. Sembra una ragazzina con uno strano...cappuccio, forse. Che sia del cappuccio che partono le mani? Potrebbe essere.

    Il modo in cui parla è particolare, si erge al di sopra degli altri esseri umani e minaccia, minaccia e continua a minacciare. Vorrebbe distruggere l'intera dimensione. Un bagliore. Le figure sulle pareti hanno preso vita, quei lupi hanno preso esistenza nell'ambiente come reali creature.
    Potrei essermi imbattuto in qualcuno di loro...

    La scena alla quale sto assistendo non credo di volerla raccontare. Troppo grande è il dolore di questo mondo, troppo grande la sofferenza ed il male che si diffondono in ogni dove. Galatea quasi ci prega di fare qualcosa, ma siamo impotenti.
    Tutto questo si è già svolto, non possiamo fare altro che assistere a questo massacro.
    Vorrei intervenire, vorrei cambiare il passato ma non mi è più possibile.

    Solo quella donna continua a lottare, è l'unica rimasta che può ancora farlo. Che la luce illumini tutti gli altri e li guidi verso la loro nuova dimora. È tardi per fare questa preghiera, questo non sta realmente succedendo.

    È per questo che vedere bloccarsi tutto, quasi come se qualcuno avesse premuto il tasto pausa, non mi stupisce più di tanto.
    Galatea è in lacrime al centro della stanza. Vorrei poterla incoraggiare o rincuorare, ma non posso ancora lasciarmi andare a questi sentimentalismi, non posso entrare in questo dolore. Lei è qui ed io la sento con tutto me stesso, sento la sua anima.
    Una voce alla spalle mi dà ragione a non aver abbassato la guardia.
    È la figura di prima, la creatura che sedeva sul trono ed ha ordinato il massacro. È qui, ad un passo.
    Ma questa è...

    UNA MONSTERGIRL!

    Non ci credo, non posso crederci.

    Una vera, autentica monster girl! Che carinaaaa!

    Ma che mi salta in testa? Accidenti, non è il momento adatto, devo controllarmi, devo trattenermi. Sarà una monster girl ma è pur sempre la responsabile di tutta questa strage ed è anche l'essere che sta arrecando tutta questa sofferenza a Galatea. Riprendi il controllo, riprendi il controllo.
    Riprenderlo? E quando mai lo avrei perso?

    Ascolto le sue parole, sono solo una provocazione. Ci offre ancora una volta la possibilità di andarcene sacrificando Galatea, ma sembra più una supplica la sua. Non vuole averci tra i piedi. Non ha percepito, non lo sa, quindi non può essere una posseditrice.

    Nel mentre sta venendo fuori la natura minus di Haiiro. Ne parlo quasi con distacco, ma oramai, per me, anormalità e negatività, plus e minus, tutto ha lo stesso peso.
    È divertente ascoltarlo, mi piacciono le sue parole e come le pronuncia.
    Ciò che più mi rimane del suo discorso è l'intento di riuscire a salvare qualcuno con il suo potere.
    Non perde tempo e lo attiva, entra nel dormiveglia, lo avverto, e ci comunica l'immagine.
    Salde radici che affondano nel terreno e ci connettono? È la fermezza. Il suo potere si è evoluto ed ora trasmette anche le emozioni. Ancora più interessante.
    Curioso che l'immagine scelta sia un non velato riferimento al potere di Galatea ed a quello della ragazza del ricordo.
    Restare saldi ed uniti e continuare ad avanzare.
    Haiiro ci sta spronando a combattere. Spero che riesca a scuotere Galatea, se non è solo una strana suggestione posso affermare che il suo potere ci sarà di grande utilità per non soccombere. In quanto a me....beh, come se potessi tornare indietro senza aver raggiunto nulla.
    Questo ricordo non basta, non è abbastanza. C'è ancora dell'altro che dobbiamo scoprire e vedere, ne sono sicuro. Non arretreremo difronte al nostro avversario.
    Già....il nostro avversario...

    Non voglio combattere contro di te, contro una monster girl così carina. Però.....questo tuo voler uccidere Galatea...non sono molto d'accordo. Una volta sono morto e non è una bella cosa. Non posso essere d'accordo con questi tuoi metodi, con l'uccidere tutta questa gente a sangue freddo. Certo, i lupi che prendono vita sono un bel trucchetto, ma come sono stati usati non mi è piaciuto. Per un momento ti ho scambiata per uno di noi, ma non lo puoi essere. Tuttavia i miei obblighi non sono così limitati, purtroppo. Hai dei grandi poteri ma li usi in un modo un po' contestabile. Sembra che tu abbia perso la strada, probabilmente in passato sei stata una brava ragazza, molto studiosa e diligente, poi qualcosa deve averti fatto cambiare. Magari i tuoi genitori litigavano spesso davanti a te, o magari sei stata respinta dal ragazzo che ti piaceva ed hai avuto una delusione d'amore o non ti sei sentita abbastanza amata.
    Pensa quel che vuoi ma ora che ti ho davanti non voglio farti a pezzi, distruggerti o cancellarti. Ho abbastanza anni da non poter più essere serio con quelle parole. Ciò che voglio è capirti. Vedrai, riuscirò ad entrare nel tuo animo, a leggerti dentro ed a comprendere ciò che custodisce il tuo cuore. Se sono qui non è solo per salvare Galatea, ma anche per farti pentire e salvarti. Per questo credo che rifiuterò sia la strada della fuga che quella della morte, ma sceglierò la terza, la mia strada. Come ti ho già detto, sono venuto a prenderti.


    Mi prendo del tempo per respirare e deglutire. Potevo anche continuare, ma così è più figo.

    Effettivamente per venirti a prendere avrei bisogno di qualche informazione. Si, vuoi ucciderci, far fuori Galatea per prendere il suo posto, sottomettere la nostra dimensione e bla bla bla. Sei una divinità, più o meno, quindi hai tutto il tempo che vuoi per farci la pelle, puoi prenderti qualche minuto per parlare con noi. O per lo meno con me se gli altri non ne hanno voglia. Visto che ci hai portati tu qui vorrei chiederti dove siamo. È un'altra dimensione, vero? Poi, cosa abbiamo appena visto? Cos'era questo rito? Era una celebrazione, un sacrificio, ma a cosa ti serviva? Non solo per esaltare la tua persona, sarebbe troppo banale e tu non mi sembri banale. Deve esserci qualche altro motivo. Per passare da noi hai bisogno di un contenitore, probabilmente è questo che ti serve per passare da una dimensione all'altra, quindo potresti averlo fatto anche qui. È davvero questo il tuo aspetto? È questa la corruzione che porti al corpo che ti ospita? Qual è la tua origine? Da dove vieni? Come vedi sono molto curioso, ma la cosa che più mi incuriosisce è sapere chi sei, voglio conoscere il tuo nome. Come a me piace farmi chiamare Tatsuya, anche tu avrai un modo in cui ti piace farti chiamare, oh dea. È il tuo nome che voglio conoscere più di tutto, come si chiama la ragazza che salverò.

    Non voglio solo guadagnare tempo, ci tengo proprio ad intessere una conversazione con questa tipa. Non posso affrontarla senza conoscerla, senza sapere almeno un po' come ragiona o cosa sente. La One Heart è ovviamente attiva ed in funzione, come sempre del resto, essendo qui con noi posso avvertirla e leggere le sue intenzioni ed emozioni, anche se queste restano ancora un po' oscure ma si schiariranno, devo solo abituarmi al suo essere.
    No, non ho un modo figo per chiudere.
    Chiudere? Ma che vado a pensare? Qui c'è ancora tanto da fare.
     
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