[CONCLUSA]Verso l'Origine, il battito del domani. One Heart. - parte 1

Narrazione privata.

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    E così...è arrivato...il momento di riaffrontare quel passato che voglio cancellare.

    Aveva aspettato la notte nel suo Maid Caffè, in quella serata non aveva dispensato sorrisi. Si era proprio divertito lì in quel mese, aveva conosciuto tanta gente, affrontato molte più avventure di quante ne avrebbe mai osato pensare, vissuto momenti belli e brutti ma nulla che si avvicinasse minimamente a ciò che lo aspettava. Un passato che aveva già cercato di distruggerlo, al quale aveva resistito grazie alla forza di chi lo circondava, che stava cercando di cambiare e sul quale aveva iniziando a riportare qualche vittoria, era tornato a pretendere il proprio tributo.
    Quel giorno, la sua visita al Maid Caffè era stata il silenzioso addio al suo mondo. Non sapeva cosa avrebbe dovuto affrontare di lì a poco, non aveva certezza di tornare ed anche se fosse tornato il rischio di diventare un'altra persona era alto.

    Sono delle psicologie troppo particolari, persone troppo contorte per essere analizzate semplicemente. È probabile che se anche riesca ad avere la meglio, a resistere contro tutti loro, la One Heart possa cancellarmi.

    Pensava mentre trovava la forza per alzarsi dal divanetto dove era stato seduto per tutto il tempo.
    L'orologio a muro segnalava che mancavano solo altri dieci minuti alla mezzanotte, dopo poco più di due ore li avrebbe incontrati tutti nell'aula assegnata al terzo anno della sezione 13.
    Lo avevano rassicurato, loro, sulla possibilità di entrare nella scuola a tarda notte, avrebbero pensato loro a far trovare gli ingressi aperti, lui doveva solo presentarti al luogo stabilito nell'ora stabilita.
    Mentre chiudeva il locale iniziò a sentire un peso nel proprio petto.
    Nella notte iniziò a correre quasi cercando di scappare da quella sensazione, come se fuggendo potesse liberarsi dall'oppressione. Aveva paura.
    Era riuscito fin da subito a dare un nome a quella sensazione, non aveva voluto accettarlo.

    Aveva bisogno di rivolgersi a qualcuno, sentiva di non avere abbastanza forza dentro di sé per affrontare questa cosa da solo. Ma da chi poteva andare? Poteva rivolgersi alle sue sorelle, ma loro non sapevano nulla della situazione, avrebbe dovuto spiegare tutto e non sapeva come l'avrebbero presa, una simile cosa avrebbe anche potuto terrorizzare Yuno ed in più lei molto probabilmente non sarebbe riuscita a ricorrere alla sua anormalità in uno scontro, si sarebbe potuta rifiutare per timore di peggiorare le cose. Lili lo avrebbe senza dubbio seguito pronta a prendere a bastonate tutti, però in quel periodo era piuttosto tesa ed occupata per il club, non se la sentiva di piombare da lei in redazione e vedersi in qualche scandalo esagerato sul giornale scolastico. C'era Kuro, ma lui aveva già i suoi di problemi e sarebbe stato sgarbato andare da lui dopo avergli chiesto di lasciarlo solo e non cercarlo. Goro sarà stato chissà dove a fare esperimenti, o forse poteva anche essere con Asako. Mentre pensava a tutto questo, Tatsuya si ritrovò a percorrere i corridoi del dormitorio femminile fino ad arrivare davanti ad una porta. Bussò. Non aprì nessuno. Bussò ancora una volta, con un po' più di forza. Ancora niente. Il terzo tentativo fu come se si abbatté una serie di cannonate contro la porta.
    Finalmente una ragazzina con i capelli rossi, in camicia da notte, aprì la porta. Sbadigliava, ma si vedeva chiaramente che stava fingendo.

    E tu chi saresti?

    Devo parlare con Misaka...

    La ragazza sgranò gli occhi.

    Onee-sama?

    Eh?

    Non ti farò disturbare il sonno di Onee-sama!

    In quel momento si svegliò anche Misaka che, tirandosi su da sdraiata tenendosi stretto il lenzuolo, chiese stropicciandosi gli occhi per il sonno.

    Cosa sta succedendo? Chi è alla porta?

    Non appena riuscì a mettere a fuoco l'immagine che si stagliava oltre la ragazza rossa, Misaka spalancò gli occhi.

    T-T-Tatsuya! C-c-cosa ci fai qui a quest'ora?

    A Tatsuya bastò solo vederla per rasserenarsi.

    Misaka!

    Fece per entrare ma Misaka cercò di fermarlo.

    Waaaahhh!! Fermo! Sono in pigiama! Torna domani mattina!

    Ma non bastò a fermarlo.

    Dovevo assolutamente vederti, non potevo resistere. Un pigiama non è nulla che non abbia mai visto.

    L'altra ragazza commentò queste parole.

    C-Così diretto?

    Ma non la ascoltò. Si avvicinò a Misaka vedendo in lei la sua ancora di salvezza.

    Sei l'unica alla quale voglio chiederlo: vieni con me. Questa notte non voglio essere solo.

    Misaka era diventata più rossa dei capelli dell'altra ragazzina, che osservava la scena sgomenta, e non riuscì a dire nulla. Tatsuya le prese entrambe le mani.

    Ho bisogno di te!

    Il lenzuolo che prima teneva Misaka cadde, lasciando una maggior porzione di pelle scoperta. Tanta pelle. Troppa pelle.

    Misaka, che aveva stabilito un nuovo record d'intensità per un colore, ritirò e si coprì con le mani. Tatsuya distolse lo sguardo esibendo anche lui un certo rossore per l'imbarazzo.

    Ehm...questo è qualcosa che non avevo ancora visto...

    Girandosi dall'altra parte, Tatsuya vide che la rossa teneva nella mano sinistra la camicetta di Misaka. Quando si accorse che la stava guardando, lei cercò immediatamente di nasconderla dietro la schiena, ma oramai anche Misaka, sconvolta per quel che era successo, se ne era accorta.

    Cosa hai cercato di farmi mentre dormivo, maledetta?

    Le urlò.

    Oh...uh..uhm...Ehi! Ecco dove era finita! L'ho ritrovata!

    Mentì l'altra.

    Chi credi di ingannare? Tatsuya, esci un attimo che mi vesto e scappo con te!

    M-Misaka onee-sama, vuoi davvero andare con questo bifolco?

    Piacere di conoscerti, Pigiama-girl

    È sfrontato e sicuramente anche disonesto. Non fidarti di lui.

    Sarò sempre più al sicuro che con te!

    Tatsuya stava per fare come gli aveva chiesto Misaka, ma mentre si alzava dal suo letto, dove si era seduto mentre le parlava, sentì un forte mal di testa, ebbe quasi la sensazione che qualcosa si fosse scontrato. Per lui fu come un corto circuito: ricadde in avanti accasciandosi sul petto di Misaka, perdendo di colpo i sensi.



    Mentre era privo di sensi, Tatsuya forse sognò. Era di nuovo tornato nel suo mondo interiore, come sempre gli accadeva quando dormiva, ma il paesaggio che conosceva non c'era più, tutto sembrava distrutto ed i frantumi, sospesi, occupavano tutto lo spazio. Era impossibile anche solo muoversi senza ferirsi. Molto spesso con Shiro aveva cambiato l'aspetto di quel luogo, ma mai su quella scala e mai in una simile distruzione. Fu lì che se ne accorse: Shiro non c'era. Era la prima volta che succedeva, ogni volta che si addormentava lei era lì ad attenderlo, distesa sull'erba sotto il grande albero di noce, ma quella volta non c'era nulla, non riusciva nemmeno a credere che stesse sognando. Incurante delle ferite che gli procuravano quei frammenti, Tatsuya preso dall'ansia iniziò a correre per quel mondo e continuò ad andare avanti sempre cercandola, fino a che non si rese conto che non poggiava più i piedi a terra, correva sospeso nell'aria densa di detriti. Cercò più volte di chiamarla a gran voce.

    Shirooo! Dove sei?

    Ma non otteneva risposta. All'ennesimo tentativo vide apparire in lontananza una figura.

    Shiro?

    Domandò speranzoso, ma quella figura non poteva essere Shiro, era completamente nera e sopra di essa svettavano dei capelli bianchi lucenti che cozzavano con il resto dell'immagine, i cui tratti erano assolutamente indistinguibili. Giunse una voce da quella creatura

    Tu! Cosa fai qui?

    Dalla schiena spiegò due ali nere che si estendevano per svariati metri, l'apertura alare era maestosa e spaventosa.

    Fuori!

    Intimò minacciosa. Le ali le brillarono e da queste si staccarono innumerevoli oggetti che si scagliarono contro Tatsuya. Riuscì a distinguere chiaramente che erano piume, prima di esserne colpito.
    Spalancò improvvisamente gli occhi nella camera.
    Quella sagoma scura che gli si era impressa nella mente venne scacciata quando iniziò a distinguere il volto preoccupato di Misaka, china su di lui. Mentre era privo di sensi era riuscita velocemente a rivestirsi.
    Tatsuya, con una mano, le scostò delicatamente una ciocca di capelli, aveva bisogno di vedere quel viso più di ogni altra cosa. La testa gli stava esplodendo, il dolore, nuovo, era indicibile, tanto forte da confondergli anche la vista. Non riconosceva nulla di ciò che lo circondava, sembravano tutte delle macchiette indistinte, vedeva unicamente la ragazza.
    La mente sembrava bloccata, i sensi non rispondevano come dovevano, nel suo corpo sembrava che qualcosa stesse cercando di combattere contro di lui, dovette ricorrere alla One Heart per ricostruire la percezione dello spazio tramite la vista di Misaka. In quel momento era diventata i suoi occhi, gli era ancora più necessaria di prima.

    Come vorrei essere stretto dalle sue braccia quando dovrò scomparire, sarebbe la mia unica felicità. La mia ultima gioia.

    Nella sua mente non si stavano facendo largo dei pensieri disfattisti, il suo era soltanto realismo.

    Sono tornati...

    Rispose alla domanda che la ragazza voleva fargli, cosa gli fosse preso così d'un tratto, ma non era stato soddisfacente.

    ...quelli che mi hanno portato via Shiro, sono tornati per me. Non posso farcela contro di loro.

    La ragazza non rispondeva, continuava a ricambiare il suo sguardo con incredulità, non voleva credere a quel che stava dicendo, però lui non stava affatto scherzando. Il dolore era ben chiaro nella sua voce.

    Questa notte potrei non sopravvivere.

    Non poteva permettersi di essere reticente, doveva dirle esattamente come stavano le cose, anche a costo di farle scendere quelle lacrime silenziose. Tatsuya la strinse a sé con entrambe le braccia senza incontrare resistenza da parte sua. Era la prima volta che la abbracciava.

    Stai con me in questo finale, non lasciarmi solo. Vorrei fossi tu a tenermi la mano fino alla fine.

    Te la terrò per tutto il tempo ed alla fine torneremo insieme. Domani ci sarà un nuovo inizio.


    Perché stai andando? Non troverai altro che dolore lì. Perché stai andando? Dentro di te hai paura, stai vacillando e le gambe ti sorreggono appena. Perché stai andando? Il tuo corpo sta tremando, eppure continui ad avanzare.
    È il calore di questa mano che mi spinge in avanti.
    Fuggi! Nessuno ti biasimerà.
    Non posso, non davanti a lei.
    Se ci tieni così tanto, allora fuggi insieme a lei, inventati qualcosa e scappate insieme.
    Se tengo a lei è qui che devo restare.
    Restando qui potresti perderti, lo sai.
    Anche se mi perderò lei potrà ritrovarmi, lo sento.
    Affidi le tue speranze ad una farneticazione.
    Affido le mie speranze a...
    Dillo!
    Non ci riesco.
    Di cosa hai paura?
    Che se lo dico tutto finirà.





    Camminavano in silenzio tra i bui corridoi, procedevano senza proferire parola nel grande cortile dell'edificio scolastico, attraversarono l'ingresso del corpo principale dell'istituto senza fare commenti. Cosa sarebbe successo a quella scuola? Cosa sarebbe successo quella notte? Uno scontro? Una battaglia? Un lungo dialogo infruttuoso?
    Come se fossero cose sistemabili con delle parole.
    Continuarono a camminare finché, alzando lo sguardo, non lo lessero.
    “13-3”
    Strinse più forte la mano e si voltò, incrociando lo sguardo della ragazza.
    Lei gli rivolse finalmente un sorriso che lo scaldò dentro, lo tranquillizzò.
    Per quel sorriso avrebbe fatto di tutto, con quel sorriso avrebbe ad ogni costo vinto anche contro chi non poteva battere.
    Quel sorriso gli fece capire che anche lei avrebbe combattuto e non avrebbe accettato obiezioni.
    Poggiarono le mani libere sulla porta e la spinsero insieme. Dentro la classe i cinque Imperius Novus li stavano aspettando.
    I banchi erano stati tutti spostati contro i muri ed anche ammucchiati l'uno sull'altro per farli stare tutti lungo il perimetro dell'aula, stessa sorte toccata alle sedie ed alla cattedra. La luce era spenta, l'unica illuminazione era quella esterna ma tanto bastava per delineare perfettamente le figure di Zwein, Heinz e Zera, disposti a semicerchio quasi a contornare Nova Break, anch'esso in piedi ma di fianco all'unica sedia, occupata da quella che doveva essere Nova Mary.
    In una normale situazione Tatsuya avrebbe commentato con un “ma è una loli!” la giovane età di quella Mary, ma non era quello il caso.
    Il pesante silenzio venne rotto da un veloce battito di mani di Break.

    ”Finalmente sei qui, Tatsuya caro.”

    Quel suo falso sorriso dava i brividi.

    Il bastardo si è deciso.

    Avevo scommesso nella sua fuga.

    Che idiota.

    ”Su su, non fate gli antipatici. Si è anche presentato con una bella ragazzina. Certo, è meno appariscente di quella dell'altra volta, ma è comunque davvero carina. Perché non ce la presenti?”

    Tatsuya non rispose, anche Misaka rimase in silenzio.

    ”Fratellone Break smettila di prenderli in giro, deve essere stato difficile venire qui e forse in compagnia si sentiva più sicuro.”

    Le prime parole pronunciate da Nova Mary. Si rivolgeva a quel Break come fratello ma era difficile pensare che avessero dei legami di sangue.

    ”Come vuoi tu, sorellina Mary. Passiamo ai fatti. Dimmi, Tatsuya caro.”

    Piantò a terra il suo bastone da passaggio proprio davanti a sé, poggiando sopra entrambe le mani e curvandosi un po' in avanti mentre si appoggiava con tutto il peso del busto.

    ”Sei pronto per la morte?”

    Mentre pronunciava quelle parole i suoi occhi erano come delle fessure.

    Fossi in te non mi preoccuperei per lui.

    Misaka immediatamente lasciò la mano di Tatsuya, delle scintille testimoniavano che aveva iniziato a generare elettricità tramite la sua Elettro Master. Varie emissioni elettriche di intensità maggiore uscivano dal suo corpo lasciando fori in ogni punto colpito sui muri e sul pavimento, poi scaricò tutta l'energia che aveva prodotto contro Break.
    La saetta era veloce, lui non ebbe che il tempo per chiudere gli occhi. L'attacco non lo colpì.
    La scarica di Misaka era stata come bloccata e dispersa da uno scudo invisibile, ma lei non si fermava e continuava a scaricare la sua elettricità in produzione.
    Il potere di Break era sconosciuto, l'unica cosa certa è che gli bastò sollevare la mano dal bastone per bloccare l'emissione di energia elettrica.
    Zwain partì veloce, con un movimento della sua hammerstaff mirava a mettere fuori combattimento Misaka con un solo attacco, ma Tatsuya aveva letto l'intenzione, la One Heart era libera da ogni vincolo, e grazie all'attacco di tipo diretto riuscì ad afferrare l'arma alla catena, quindi tirò con forza per disarmarlo, ma senza successo.
    Heinz gli aveva modificato il movimento impedendogli di tirare come avrebbe voluto.
    Tatsuya era comunque riuscito a frapporsi tra loro e Misaka, non avrebbe permesso che le facessero del male.
    Una nuova percezione. Zera aveva lanciato una illusione: innumerevoli pipistrelli erano apparsi dalle sue mani e stavano per attaccare i due ragazzi. Tatsuya contrastò l'illusione creando a sua volta lo stesso numero di pipistrelli ed intercettando i suoi, un morso dei pipistrelli di Zera sarebbe stato doloroso quanto uno reale.
    Era comunque a stretto contatto con Zwain: lui cercò di colpirlo con un pugno mancino, facilmente evitabile ma non con Heinz nelle vicinanze a disturbagli il movimento. Dovette modificare l'intenzione di Zwain per mandare a vuoto il pugno, facendogli colpire un punto al di sopra della spalla. Misaka aveva la possibilità di finire almeno quello. Dalla sua mano partì una scintilla, ma si dissolse prima di colpire Zwain.
    Aveva comunque l'occasione per assestargli un colpo pieno e pulito, il problema veniva da Heinz che poteva modificare l'afflusso energetico per impedirgli certi movimenti o modificarli. Poteva solo provare a giocare d'anticipo, a leggere l'intenzione di Heinz per modificargliela. Non ci aveva provato l'altra volta, ma non aveva tempo. Modificò l'intenzione di Heinz in modo che, modificando l'energia, gli avrebbe fatto fare esattamente il movimento che lui stesso voleva. E così fu.
    Tatsuya assestò un violento montante sul mento di Zwain.
    Aveva trovato finalmente una contromisura anche al potere di Heinz, poteva intravedere un barlume di speranza. Ma, purtroppo, con quel montante abbassò per un attimo la guardia.
    Senti qualcosa di molto freddo ed affilato premergli sulla gola. Solo allora riuscì a percepirlo: celato da una illusione, senza che lui potesse accorgersene nel trambusto della battaglia, Break lo aveva raggiunto. Il bastone da passeggio celava un fioretto ed in quel momento glielo stava premendo minacciosamente contro il collo.

    ”Sarebbe così facile ucciderti, qui ed ora.”

    Tatsuya era paralizzato, non poteva muoversi. Proprio quando aveva intravisto la speranza aveva perso.

    NOOOO!

    Misaka tentò di nuovo di lanciare una delle sue scariche elettriche, ma non riuscì ad emettere nulla, il suo potere sembrava non riuscire ad attivarsi.
    Heinz, celato da una illusione di Zera, la colse alle spalle e la bloccò piazzandogli un braccio intorno al collo, limitandone anche il respiro. Lei cercava di liberarsi, ma non era abbastanza forte.

    ”Leggimi.”

    Gli disse d'improvviso Break, ma Tatsuya non lo ascoltò.
    Zera aveva generato le illusioni di due tigri che si apprestavano a sbranare Misaka. Tatsuya lo percepì e cercò di difenderla generando le illusioni di tre grossi leoni che intercettarono l'attacco delle tigri, iniziando a lottare con loro.

    LASCIATELA STARE! È me che volete, lei non c'entra nulla!

    ”LEGGIMI!”

    L'autorità e la forza nella voce di Break lo fece gelare, Tatsuya si ritrovò quasi obbligato ad ubbidirgli e lo lesse.
    Sgranò gli occhi per quel che trovò. Disse con un filo di voce:

    Ma voi....voi non siete dei nemici!


    Edited by .Micael. - 22/5/2014, 23:15
     
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    La verità che trovò scavando nella sua mente era quella, gli Imperius Novus non erano suoi nemici.

    Cosa significa?

    Chiedeva con stupore. Break tolse la lama dalla sua gola e la ripose nel bastone fodero.

    ”Molto bene. Direi che possiamo finirla. Zera! Heinz!”

    Le illusioni vennero disperse e Misaka fu lasciata libera. Anche lei era confusa per come si stavano mettendo le cose.

    Tatsuya?

    Le luci si accesero, Nova Mary aveva lasciato il suo posto per raggiungere il più vicino interruttore.

    ”Fratellone Break, è lui?”

    ”Si, è proprio lui.”

    Perché devo sempre essere io a prenderle?

    Zwain si era alzato, si stava massaggiando la mascella, dolorante.

    Ti lamenti per così poco? Pensa alle mie povere tigri. Anche se si lamentava, quei suoi leoni me le stavano sbranando. Per fortuna che non può comunicare il dolore.

    Dannato Zera, fatti prendere tu a pugni per due volte da questo maledetto, quelli si che fanno male.

    Anche i miei fanno male, vuoi provarli?

    Vuoi botte?

    ”Basta litigare!”

    Nova Mary era intervenuta mettendosi in mezzo ai due per fermarli. Una scena forse un po' ridicola, l'atmosfera pesante che c'era prima era stata completamente distrutta, contribuendo ad aumentare il senso di smarrimento di Tatsuya e Misaka.

    ”Poverini, già loro due non capiscono, poi voi fate queste scenate. Lasciateli fare le loro domande.”

    Quei due ragazzi si calmarono, continuando però a promettersele alle spalle di Mary, così il centro dell'attenzione di tutti si spostò su Tatsuya e compagna. Lui la domanda l'aveva già fatta ma era stata completamente ignorata, quindi si limitò a ripeterla.

    Che significa?

    Break gli rivolse uno sguardo quasi compassionevole e molto fastidioso, tanto che i due pensarono contemporaneamente “Quanto mi dà sui nervi questo!”.

    ”È esattamente come hai letto, noi non siamo tuoi nemici ma i tuoi migliori alleati.”

    Non fece altro che aumentare gli interrogativi, solo che Tatsuya non poteva essere ingannato quando faceva una tale lettura quindi doveva per forza essere vero. Lesse le intenzioni di tutti i presenti e le trovò tutte concordanti, loro davvero non volevano stare contro di lui. Le sue letture erano infallibili e funzionavano con tutti, poteva essere ingannato solo grazie ad anormalità con l'esatta funzione di bloccarlo o di depistarlo e se lui si concentrava sufficientemente riusciva ad accorgersi anche di questo. Da ciò sorse la domanda che prese la precedenza su tutte le altre.

    Perché l'altra volta non sono riuscito a leggere Zwain?

    Quella domanda ottenne anche la precedenza su quella che riguardava il perché dei loro attacchi e soprattutto quello che avevano fatto.

    ”Perché lei non lo ha permesso.”

    Rispose Break.

    Lei chi?

    ”La ragazza bianca.”

    Tatsuya non riusciva a capire, sembrava tutto sempre più strano. La ragazza alla quale faceva riferimento era fin troppo ovvia, non poteva che essere Shiro.

    Ma non ha senso...

    Se in quel tempo non avesse imparato a fidarsi abbastanza della sua anormalità, sentire uno di loro alludere a Shiro lo avrebbe mandato su tutte le furie; in questo caso lui voleva solo capire.
    Ma all'improvviso un incredibile mal di testa lo colse, tanto forte da farlo urlare dal dolore. Era come se la testa gli stesse cercando di scoppiare. Tatsuya era sulle ginocchia, Break sembrò per la prima volta agitarsi.

    ”È di nuovo lei, non vuole farti sentire. Ragazzina! Presto, poggiagli una mano sulla fronte.”

    Misaka non riuscì ad obiettare o a fare domande, dovette ubbidire a tutta quell'autorità. Si avvicinò e posò una mano sulla fronte di Tatsuya. Tanto improvvisamente come era venuto, il mal di testa passò.

    Cosa è successo?

    Chiese Tatsuya mentre si rialzava ancora un po' stordito, oltre che completamente disorientato dagli avvenimenti.

    ”A quanto pare la ragazzina ha una costante emissione elettromagnetica. Sono onde molto deboli ma sembrano piacere molto alla tua mente tanto da riconfigurarsi su di loro.”

    Una specie di affinità elettiva, ma la mia One Heart non sente nulla di tutto ciò.

    Break esibì uno strano sorriso a quelle parole, era come se non aspettasse altro.

    ”Perché non è la One Heart ad essere affine, ma il tuo potere originale.”

    Ancora una volta questa storia. È questo il mio potere, non ne ho altri.

    ”Allora mettiamola in altri termini. Perché ogni tua abilità sembra fatta apposta per contrastare tutti i nostri poteri?”

    Tatsuya non ci aveva fatto caso ma era vero, la sua anormalità gli dava delle abilità che andavano ognuna a limitare se non del tutto annullare i poteri degli Imperius Novus,molto probabilmente se le avesse usate nel modo giusto avrebbe potuto vincere contro di loro anche da solo, in fin dei conti la sua sconfitta era stata dettata da ingenuità e supponenza la prima volta, da una disattenzione la seconda.

    ”Non crederai davvero che sia solo una coincidenza?”

    Ma che domande sono? Non vorrai farci credere che qualcuno l'ha creata solo per battervi? È assolutamente ridicolo!

    ”È esattamente ciò che sospettiamo.”

    Una simile ammissione spiazzò Misaka che si ammutolì.

    ”È ora che ti dica la verità che quella ragazza non vuole farti conoscere.”
     
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    La verità...

    Non obiettava, non rispondeva, non diceva assolutamente nulla, voleva solo sentire. Tutto di lui era concentrato sulle parole che avrebbe pronunciato Break.

    ”Tu non lasciarlo per nessuna ragione, mantieni il contatto.”

    Imposizione per Misaka, non una richiesta ma un vero e proprio ordine.

    Ehi!

    Per favore, fa come dice.

    Tagliò corto Tatsuya.

    Va bene. Fin dall'inizio avevo detto che non ti avrei lasciato. Ti terrò la mano fino alla fine.

    Imbarazzati perché si tengono la mano. Stupidi scolaretti, in questo modo non riuscirete mai a concludere.

    L'osservazione cattiva ed anche fuori luogo che fece Heinz e che mise in imbarazzo la povera Misaka, cosa che Tatsuya non poteva far passare come se nulla fosse. Misaka gli teneva la sinistra, la destra era libera.

    Seguimi un momento.

    Si avvicinò ad Heinz tirandosi dietro Misaka. Quando gli fu vicino sul principio lo guardò con grande calma e sorridendo, poi gli assestò un gancio destro dritto in faccia, cogliendolo di sorpresa e non dandogli il tempo di reagire o di usare il suo potere. Un colpo a piena forza che stese il tizio all'istante.

    Questo perché hai anche osato toccarla.

    Quindi tornò dove si trovava prima.

    ”Che caratterino, eppure lui lo dovresti ringraziare, è solo merito suo se siamo arrivati a te.”

    Quindi è tutta colpa sua? Ci sono andato anche troppo leggero.

    ”Questo perché tu vuoi sapere, altrimenti non ci saresti mai stato ad ascoltare, l'avresti caricato a testa bassa. Anzi, avresti colpito per primo me perché non mi comprendi, mi consideri il più pericoloso”

    Break aveva colto nel segno con ogni sua parola.

    ”Come ti dicevo, è stato grazie ad Heinz che vi abbiamo trovato. Il nostro è un gruppo particolare, cerchiamo di radunare tutti coloro che hanno poteri molto speciali, quelli che possono interagire ed alterare la realtà su più livelli. Noi possiamo modificare i sogni, creare realtà illusorie, piegare le intenzioni, accedere all'animo ed impedire l'alterazione della realtà. Come vedi ci manca qualcuno che possa fare proprio quel che ci serve, modificare la realtà.”

    Ma io riesco solo a..

    ”Non interrompere!”

    Il fatto che quest'ordine fosse stato accompagnato con un falsissimo sorriso che celava tutto il suo fastidio costrinse Tatsuya a non finire la frase.

    ”Andavamo sempre per licei a caccia di qualcuno che completasse il nostro allegro gruppetto. Un giorno arrivammo al tuo. Era un liceo come tanti, forse anche un po' brutto, avremmo creato un po' di scompiglio e ce ne saremmo andati se Heinz non si fosse spaventato per quella cosa insolita. Vuoi dirglielo tu, visto che ti sei ripreso?”

    Heinz si era rimesso in piedi e si stava massaggiando la guancia, nonostante fosse stato colpito in quel modo non sembrava dare troppo peso alla cosa, come se quasi si colpevolizzasse per essersi fatto sorprendere.

    Due presenze uguali. Due esseri identici nell'essenza e legati da un sottile filamento di energia. Non avevo mai visto nulla del genere, non potevano esistere due persone legate in quella maniera, a meno che...

    A meno che?

    Quasi miracolosamente, Tatsuya schivò il bastone di Break diretto alla sua testa che doveva ricordargli di non interrompere quando gli altri parlavano.

    ....a meno che quelle in realtà non fossero una sola persona. Una matrice ed un surrogato.

    No, aspettate, non è possibile. Io e Shiro saremmo stati la stessa persona?

    No, lei è una tua creazione.

    Una mia...creazione?

    Una tua fantasia diventata realtà.

    Questo è troppo! Lei era qui, era lei viva. Aveva una sua esistenza, una sua personalità, una sua indipendenza. Lei esisteva. Ciò che mi dite è impossibile.

    ”Lo pensavamo anche noi, Tatsuya caro. Per questo abbiamo cercato la presenza più vicina. Sfortunatamente non abbiamo trovato te.”

    Abbiamo trovato la ragazza. Non sapevamo se fosse il surrogato o la matrice. Dovevamo scoprirlo. Volevamo sfruttare l'abilità di Zwain per accedere al suo subconscio tramite il sogno e scoprire qualcosa di più. Purtroppo le cose non sono andate come volevamo. Non appena le abbiamo indotto il sonno ho visto spezzarsi il suo equilibrio energetico. È finita in uno stato simile ad un coma irreversibile perché lei non aveva un subconscio e non aveva dei sogni. Come un segnale d'emergenza, ha richiamato ciò che c'era dall'altra parte del filamento.

    ”Ed è così che sei arrivato tu ed hai frainteso tutto. Quando hai visto il corpo hai perso la ragione, sei stato dominato dalla rabbia ed il tuo potere si è risvegliato. Le nostre parole non ti raggiungevano, dovevamo combattere se volevamo salvarci. Accidenti, quella volta sì che ho avuto paura. Non avevo mai visto nulla di simile. Ancora non capisco come abbiamo fatto a salvare la pellaccia.”

    Io non ho alcun ricordo di tutto questo. So solo cosa è successo fino a quando vi ho trovati e poi il nulla, fino a quando non mi ha svegliato Yuno. Perché non ricordo nulla? Eppure sento che le tue parole sono sincere e questo è ancora più strano, questa volta sento tutto. Perché questa volta ci riesco?

    C'è un elemento di disturbo. Ma ci arriveremo con ordine. Devi prima sapere cosa è successo in quel periodo di vuoto. Io, seguendo i flussi energetici ho visto tutto. È stato come se qualcuno avesse premuto un interruttore. Quando il tuo potere si è attivato si è liberata una parte di te che sembrava sigillata. Abbiamo capito subito che il tuo minus era un qualcosa di diverso. In quello stato hai riassorbito il corpo della ragazza ed hai lasciato che ti spuntassero quelle ali...

    ”Le illusioni venivano subito dissipate, i movimenti non potevamo manipolarteli, abbiamo cercato di addormentarti ma niente. Per qualche tempo sono riuscito io a trattenerti, impedendoti di fare tutte quelle alterazioni alla realtà, finché non hai gettato il mio potere in un loop di ripristino e distruzione imponendo un ritmo troppo alto per la mia stessa anormalità. È solo un caso se non ci hai uccisi, siamo stati fortunati che ti sei improvvisamente fermato. Inspiegabilmente sei caduto a terra privo di sensi. Anche se eravamo terrorizzati, quella era la giusta occasione per esplorare la tua psiche e scoprire cosa fosse quel tuo potere, quel tuo minus di distruzione e creazione della realtà. Lo avremmo anche fatto se non ci fossero stati un flash ed un tremendo rombo. Sopra di noi erano apparse due strane figure alate. Erano quasi trasparenti ma quando si scontrarono tremò la stessa terra sotto i nostri piedi. Siamo riusciti a fuggire mentre l'intero edificio si accartocciava sotto la pressione dell'urto. Il resto lo sai.”

    Dopo aver sentito tutte queste cose, dopo aver accertato tramite la One Heart la sincerità di Break e di Heinz, Tatsuya non riuscì a dire nulla.
    Gli avevano servito le risposte a molte domande che aveva ma, al contempo, gli interrogativi erano aumentati.

    ”Immagino tu voglia sapere perché siamo tornati da te.”

    Asserì Break, indovinando cosa Tatsuya gli avrebbe di lì a poco domandato.

    ”Non potevamo certo dimenticarci tutto. In realtà potevamo e devi ritenerti davvero fortunato. Abbiamo continuato a tenerti d'occhio in quella tua ridicola vita. Iniziavi ogni giorno fissando la tua immagine nello specchio del bagno nel tentativo di non piangere. Ti sforzavi di sorridere davanti a quelle ragazzine facendole preoccupare perché non ti vedevano versare una singola lacrima ma al mattino il tuo cuscino era umido. Ti comportavi come un normale mostro, ma...”

    Incalzò Heinz a ricominciare a parlare, pretendeva che fosse lui a fornire tutte le spiegazioni ad un Tatsuya che non sembrava essere capace di avere una reazione anche ad una simile provocazione.

    Ma un giorno ho visto una impurità nella tua immagine energetica. Qualcosa aveva iniziato ad intorpidirti ed ogni giorno la situazione peggiorava anche se ad un ritmo molto lento. Abbiamo continuato a seguirti e ad osservarti restando in disparte fino al giorno che ti sei messo a giocare all'allenatore con la ragazzina. C'erano tutti i segnali della ricomparsa di una anormalità ma sembrava diversa da quella dell'altra volta. Abbiamo deciso di testarti ed abbiamo messo tutto nelle mani di Zwain. Vuoi raccontare tu?

    La parola passava a Zwain, ovvero colui che si era in prima persona occupato dei test.

    Il primo è stato quella sera al mare. Ti ho creato una situazione di pericolo per spingerti ad usare il tuo potere. Ho pagato quei teppisti perché ti picchiassero ma si sono rivelati meno affidabili di quanto pensassi. Non avevo detto niente sulle ragazze ed hanno cercato di prendersela con loro. Non volevo metterle in pericolo ma ho pensato che quella cosa potesse tornare utile. Se fossero state loro sotto minaccia saresti stato più motivato ad usare quel potere, ma non l'hai fatto. Dopo che a quello hai fratturato la mano con un solo colpo mi aspettavo di veder apparire quelle dannate ali bianche ed invece ti sei fatto aiutare dalle ragazze. Ti sei mosso in perfetta armonia con tutti e li hai comunque massacrati. Quello che hai quasi ucciso era in stato di shock. Quando l'ho recuperato ti descriveva come un demone. I tuoi occhi lo hanno terrorizzato, l'ira di quegli occhi gialli con riflessi rossi che lo guardavano come si guarda un sasso. È stato lì che mi hai notato per la prima volta. Il secondo test te lo ricordi bene. Abbiamo sospettato che riuscissi anche a leggere le intenzioni e mi sono preparato di conseguenza. Volevo vederti tirare fuori quel tuo potere ma anche lì non ci sono riuscito. Sembravi non ricordare nulla ed insistevi con quel tuo potere, quella tua One Heart. Ti ho già detto che pensavo fosse una abilità sempre di quel potere, continuavo a colpirti ma non riuscivi a fare nulla. Ti sei fatto di nuovo aiutare dalle ragazze ed ho pensato che in qualche modo avessi perso quel minus terrificante, ma quando hai bloccato quella scarica immane ho capito che c'era dell'altro. Per la cronaca, quella con i capelli rossi è una psicopatica con un potere allucinante, assurdamente distruttivo. Se siamo sopravvissuti è stato solo perché hai attivato qualcosa di più grande senza saperlo. Mi sono fatto battere dalla ragazzina solo per prenderti di sorpresa e portarti sul piano onirico. Volevo solo obbligarti a vedere la nostra verità ma quel che ho trovato lì è stato terribile. Quella ragazza non doveva esserci. Mi hai mostrato quel tuo lato che ha terrorizzato quel povero sfigato alla spiaggia, ma prima mi avevi detto che la tua nuova anormalità ti dava problemi quando doveva funzionare insieme alle tue caratteristiche. Mi avrai anche scacciato ma ormai avevo tutte le informazioni che servivano. Tutto finalmente aveva un senso.

    Che senso? Hai parlato per due ore e non s'è capito nulla. Che vuoi dì?

    Sembrava che si stesse agitando più Misaka di Tatsuya; questo continuava ad ascoltare senza dire nulla, continuava incredulo a constatare che per la One Heart loro erano sinceri.
    Zwain sbuffò infastidito.

    Noi abbiamo visto il tuo vero potere, abbiamo visto scomparire la ragazza, il suo ritorno e la tua nuova anormalità. Le cose sembravano troppo casuali eppure tutto era collegato. Detto in parole povere, il tuo minus originale ha proiettato nella realtà quella ragazza dandole una esistenza finta. Quando è tornata a te ha mantenuto la sua personalità ed ha esplorato il tuo animo e la tua mente, acquisendo tutte le tue conoscenze e trovando quel blocco sul tuo potere e sulla tua personalità. Ha iniziato ha cercare un modo per appropriarsene ed ha iniziato, a poco a poco, ad acquisire potere. Le impurità nella tua immagine energetica era lei che si rafforzava dentro di te. Purtroppo si è accorta che ti stavamo osservando ed ha subito provveduto a crearti una anormalità adatta a difendersi. La One Heart è una anormalità artificiale che ha creato lei grazie al tuo vero potere, una anormalità fatta su misura per battere noi e sulla quale ha mantenuto un margine di controllo sufficiente ad impedirti di sentire cosa per lei scomode. Vuole mettere le mani sul tuo minus originale e per farlo sta cercando di sovrascrivere il tuo animo con il proprio. Vuole diventare la presenza dominante e tornare in questo mondo. Questo è quello che pensiamo.

    Concluse Zwain.
    Tatsuya non trovava la forza per controbattere o per fare osservazioni, non poteva dire assolutamente nulla. La sua anormalità era finta, solo una creazione per controllarlo meglio mentre Shiro lo distruggeva. Anzi, forse tramite l'effetto collaterale della contaminazione dell'animo la procedura di sostituzione poteva anche essere più veloce. Mentre la sua testa era piena di pensieri, Break riprese la parola.

    ”Tuttavia si è presentato un elemento di disturbo che lei non si aspettava.”

    Un elemento...di disturbo?

    Si riconcentrò su Break e guardò attentamente come alzava il dito per indicare un punto vicino a lui. Seguì con lo sguardo la traiettoria.

    I-io?

    Misaka non capiva, come poteva essere lei l'elemento di disturbo?

    ”Da quando siete qui vi abbiamo continuato a tenere d'occhio ed abbiamo notato una cosa molto interessante: quando sei vicino a lei la tua immagine energetica subisce un riallineamento e le impurità vengono disperse. Quella viene bloccata ed anche il controllo che sta prendendo sul tuo minus originale viene meno. Per questo sei riuscito a leggerci mentre l'altra volta non hai potuto, per questo vi abbiamo chiesto di mantenere il contatto. Per qualche motivo il tuo potere è attratto da quello di questa ragazzina e, di conseguenza, anche tu sei attratto da lei. Questo ha scombinato i piani di quella, si è ritrovata qualcuno capace di ostacolarla e più tempo passavi con questa, più il suo piano rallentava. Negli ultimi giorni deve essere successo qualcosa che ti ha avvicinato ancora di più a...Misaka, vero? Qualcosa che l'ha messa in allarme e costretta ad accelerare. Se ci siamo fatti vedere così è perché abbiamo notato questa cosa. Le impurità in te sono aumentate vertiginosamente nel giro di una sola notte. Se ti abbiamo attaccato nel quartiere commerciale è stato perché volevamo capire se fossi ancora tu. Se avessi mostrato la One Heart avremmo capito che c'era ancora tempo; se così non fosse stato...”

    Per quanto fosse strana la cosa, questa spiegazione dava alcune risposte agli strani avvenimenti che lo avevano riguardato ma rifiutava categoricamente di accettare che ciò che sentiva per Misaka fosse solo una interazione tra poteri. Quello non lo poteva accettare. Ma non lo fece presente.

    Cosa volete che faccia?

    Chiese Tatsuya.

    Ma tu ti fidi davvero di loro?

    Non ho molta scelta. Molte cose che hanno detto le ho verificate io stesso, la One Heart mi ha detto che sono sinceri e, se hanno ragione, non ho più molto tempo. Cosa volete che faccia.

    ”C'è solo una cosa che puoi fare: risvegliare la parte di te che hai bloccato e riprenderti il tuo minus.”

    'Io, Mary, ti aiuterò con la mia New Age, l'anormalità dello spirito guida'

    Va bene, iniziamo pure.

    Aspetta! E se fosse...pericoloso?

    'Stai tranquilla, non è mai successo niente prima, ci penso io.'

    Nova Mary cercava di rassicurare Misaka mentre, dopo aver lasciato andare la mano della ragazza visto che avevano ritenuto fosse abbastanza stabile da non dover più mantenere il contatto, Tatsuya veniva fatto sedere a terra, con la gambe incrociate, al centro dell'aula.

    'Sei pronto?'

    Gli chiese Mary. Lui guardò di nuovo Misaka prima di rispondere.

    Si, sono pronto.

    Gli passò una mano sugli occhi per chiuderglieli, quindi gliela posò sulla fronte.

    'Rilassati, vedrai che sarà un bel viaggetto.'

    Tatsuya cadde di colpo in un profondo sonno, il viaggio alla ricerca del suo potere potere perduto poteva avere inizio.

    Ma d'un tratto Mary urlò, aveva sentito un forte dolore. Venne sbalzata violentemente via, solo la pronta presa di Break le evitò di farsi ancora più male.
    Guardarono verso Tatsuya e non credettero ai loro occhi: sulla schiena del ragazzo erano apparse due grandi ali nere. La metà destra del suo corpo venne rapidamente inghiottita dall'oscurità.

    'Oh no! Che disastro!'

    ”Dannazione! Se l'è preso!”

    Cos'è successo? Che sono quelle ali? Che significa tutto questo?

    ”Ho paura che ora dovrà vedersela con lei. Possiamo solo aspettare e sperare.”

    Avevate detto che era sicuro, che non c'erano rischi!

    ”Quella strega è stata più furba di noi.”
     
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    Dove mi trovo?

    La luce era davvero molto scarsa ma abbastanza da permettergli di vedere quel posto sconosciuto. Era un cortile molto ampio, circondato da un grande porticato sorretto da colonne di marmo. Oltre le colonne, su tre lati, si vedevano unicamente rovi. Davanti, il quarto lato, si trovava quella che sembrava una vecchia magione, dalla quale partiva il porticato, sulla parete erano collocate due pesanti portoni in ferro battuto.
    Tatsuya si trovava perfettamente al centro di quel cortile, alzando lo sguardo scorgeva in ogni dove le fronde sinistre di neri alberi. L'aria era completamente immobile, non si udiva alcun suono dall'ambiente, non c'erano forme di vita.
    Ad un tratto un tonfo, quindi un cigolio, uno dei portoni si stava aprendo pesantemente.
    Tatsuya sapeva chi era, la One Heart glielo comunicava.

    Quindi mi funziona anche qui.

    Ma sapeva che le cose non erano andate come dovevano.
    Non avrebbe mai dovuto incontrare Shiro.

    La ragazza gli si avvicinava con molta grazia, il passo elegante e deciso, quel suo incredibile candore contrastava fortemente con il tetro ambiente. Sembrava una luce nell'oscurità.

    Alla fine lo hai saputo...

    Esclamò con un sorriso amaro. Non provava a negare o a discolparsi, sapeva che lo stesso potere che lei gli aveva creato lo avrebbe reso inutile.

    Perché stai facendo questo?

    Stentava ancora a credere che lei davvero stesse cercando di cancellarlo.

    Perché voglio quello che hai tu. Voglio la tua vita.

    La ragazza si portò una mano alla fronte e cominciò a scuotere la testa.

    Guardami. Vedi dove mi trovo? Sono confinata in questo posto, nella tua mente. Non ho ambizioni, non ho futuro, non ho possibilità, non ho niente! Sto qui e ti osservo, giorno dopo giorno osservo quello che fai, la gente che conosci, i tuoi impegni ed i tuoi divertimenti senza poter comunicare con nessuno. Sto qui ed aspetto che tu torni da me perché non posso fare altro.

    Sembrava sul punto di scoppiare a piangere, era un dolore che si portava dentro da davvero tanto tempo e del quale Tatsuya non sapeva nulla. Si sentì in colpa.

    Capisco quello che provi.

    NO! Tu non puoi capire! Non sei una persona finta, non sei solo un pensiero! Tu sei vero, tu vivi davvero!

    Mentre urlava teneva una mano sul petto, sul proprio cuore che non aveva mai battuto.

    Sei stato tu a crearmi, è per colpa tua se ora soffro in questo modo e dovrai prenderti la responsabilità.

    Sul finire, la ragazza era riuscita a recuperare la sua compostezza e ad escludere dal proprio volto ogni emozione; Tatsuya, in quel momento, non riusciva più a percepire il suo stato d'animo, doveva avere un sistema per riuscire ad escluderlo, però, fin tanto che aveva parlato, lo aveva avvertito e mai aveva davvero sentito del rancore. Anche questa cosa, però, non poteva essergli utile.

    È per questo che vuoi sostituirti e me?

    Shiro rise.

    No, non voglio sostituirmi a te, voglio il tuo potere, voglio l'Origine che mi ha creata. La tua distruzione è solo un danno collaterale.

    Un danno collaterale...è questo tutto ciò che significo per te.

    Shiro esitò un momento prima di rispondere.

    È irrilevante. Ho solo bisogno di quel potere e se significa sostituirmi a te, lo farò.

    Tatsuya la fissò per qualche istante, poi abbassò la testa e sospirò.

    La fai fin troppo facile. Credi davvero di poterti sostituire a me? Alle ragazze non riusciresti a nasconderlo neanche per un momento.

    È per questo che mi serve quel potere. Se prendessi semplicemente il tuo corpo mi scoprirebbero subito, però con quell'abilità...quella cambia tutto. La prima cosa che farò sarà cambiare il tuo aspetto, riprenderò il mio e mi presenterò da quelle due.

    Se non mi vedessero tornare soffrirebbero.

    Cancellerò dalla loro memoria e da quella di chiunque altro il tuo ricordo, tutti sapranno che il maggiore di Kamishiro è una ragazza.

    Ci sarà sempre qualcuno a fermarti.

    Ed è qui che ti sbagli. Nessuno potrà mai più battermi.

    Oh! Ma davvero? Misaka sa tutto, gli Imperius Novus la aiuteranno ed anche Yuno e Sophie darà una mano. Se le mie teorie sono giuste...

    Misaka e Yuno, insieme, con un piccolo aiuto di Sophie, possono battere chiunque. Era questo che volevi dire? Povero ingenuo. Sophie, senza te che la guidi, è solo una bambina viziata e senza malizia, Yuno è una ragazza emotivamente instabile con un peso troppo grande sulle spalle, trova in te il suo equilibrio, se le mancassi probabilmente si suiciderebbe. E poi lei non riesce a resistermi. Ho già controllato.

    Quelle ultime parole soppiantarono la rabbia, provocata dalle altre, con la sorpresa e la preoccupazione.

    Come...? Come hai controllato? Non è possibile.

    Non sono così sprovveduta. Fin da quando hai resistito a quell'incidente elettrico nel bosco ho capito che c'era qualcosa di strano. Quelle scariche ti hanno improvvisamente ridato qualcuna delle abilità originali, naturalmente le ho subito ribloccate. Sospettavo che fosse pericoloso quel potere e dovevo fare qualcosa. Se quella sera alla spiaggia fossi riuscita a farvi baciare le avrei rimosso quella sua anormalità.

    Cosa?

    Oh! Non te ne eri accorto? Allora ti svelo in segreto: sono io la responsabile di tutti i vostri comportamenti strani. Sono mesi che vi manipolo e vi porto dove voglio io. Visto che riesco a manipolare anche la tua caaaara sorella, allora il suo potere non mi ostacola.

    La mente di Tatsuya stava ripensando a quel momento, sotto la luna, quando aveva quasi baciato Yuno, non ci erano riusciti solo per un colpo di fortuna, ripensava anche a quella volta nel parco, quando avevano dato spettacolo davanti a Goro e ad Asako. Ed a Misaka.

    Cosa mi dici di Misaka?

    Per un momento si notò una fugace espressione di disappunto e fastidio sul volto di Shiro, celermente cancellata.

    Lei è un problema. È fastidiosa. Gli influssi che ha su di te disturbano il mio lavoro e non va bene. Interagisce con te ancora meglio di tua sorella. Sarà la prima che schiaccerò. Se ora hai finito con le domande possiamo iniziare. Vedrai, ci vorrà poco.

    Shiro era davvero fiduciosa e piena di sé, aveva preparato tutto e si sentiva pronta.

    Non voglio combattere contro di te. Probabilmente sarai anche più potente di me, però...

    Tatsuya stava stringendo il pugno così forte che le unghie gli stavano entrando nella carne.

    ...ho troppi motivi per vincere. Non ho intenzione di dire addio a nessuno. Senza di me quelle due sarebbero perse, e poi Misaka...no, io tornerò da loro.

    A quelle parole Shiro rise.

    Che bravo. Anche se senti di essere inferiore vuoi comunque combattere. Non ti tiri indietro ed affronti ogni avversario ed ogni situazione a testa alta e per gli altri più che per te stesso. Sei sempre stato così.

    La figura di Shiro aveva iniziato a sbiadire, dal basso sembrava si stesse cancellando.

    Forse è per questo che mi piaci. Sono contenta di averti incontrato.

    La sua immagine si era cancellata fino alla vita.

    Ho costruito una anormalità per affrontarti, quando l'avrò attivata non sarò più quella che conosci, questa Shiro svanirà per sempre e ne nascerà una nuova. Quindi...

    Era scomparsa fino al petto, un piccolo rivolo di sangue stava sgorgando da una leggera ferita che si era formata sul suo volto e si dirigeva verso l'alto. Gli rivolse il suo ultimo sorriso.

    Tatsuya, addio.



    La sua figura svanì completamente, senza lasciare tracce.

    Tatsuya stava per urlare il suo nome, per lui restava comunque una persona importante nonostante cosa avesse cercato di fare, l'idea di perderla di nuovo non poteva che dagli un grande dolore.
    Ma non emise suono.
    Tatsuya aveva avvertito un cambiamento, era appena arrivato qualcuno e la sua presenza ostile stava facendo quasi rabbrividire l'intero mondo. Alle spalle del ragazzo era apparsa una nuova figura, una ragazza vestita con abiti gotici neri che avevano un grande contrasto con il bianco puro di quei capelli ed il rosso di quei occhi. Le ali, quelle ali nere come la notte che le spuntavano dalla schiena, incutevano timore.



    Non aveva idea di che demone fosse appena nato, Tatsuya sapeva solo che quella era la stessa figura che aveva visto quando aveva perso i sensi in camera di Misaka, quella era Shiro.

    Cosa....?

    Black Wings Shiro. Rallegrati, sarò l'ultima cosa che vedrai nella tua patetica vita.
     
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    Shiro sembrava completamente cambiata, non solo nell'aspetto, ma anche nell'animo.
    Non era la ragazza che lui conosceva, non per come l'aveva conosciuta, ma quella era comunque lei. Una diversa versione.

    Shiro..?

    Basta parlare!

    Tatsuya avvertì con un attimo d'anticipo l'intenzione di attaccare. Non ne era affatto felice, ma doveva combatterla. La cosa migliore sarebbe stato usare un singolo attacco, un solo colpo per cercare di metterla fuori gioco, un augurio più che una vera possibilità. Lo aveva chiaro in mente, ma era l'unica opzione che gli avrebbe permesso di sperare.

    Shiro spiegò le ali e si lanciò in avanti a gran velocità.
    L'intenzione: un pugno al volto.
    Piegare l'intenzione, ecco la mossa del ragazzo. Un contrattacco sfruttando la velocità della ragazza per amplificare la forza dell'urto.

    Intenzione piegata: il pugno venne mandato a vuoto e, sullo slancio, Shiro era destinata a sfilare sulla sua destra. Tatsuya impresse la sua forza nello stesso pugno per colpire con forza sullo sterno quel demone alato. Le avrebbe spezzato il respiro ed aumentato le proprie chance di farcela.
    Nella mente aveva già fatto la simulazione di come comportarsi, il colpo era andato a segno, aveva preso il bersaglio. Purtroppo non come avrebbe sperato.
    Sotto la pressione del pugno sentì qualcosa di morbido, delle piume.
    Con l'ala sinistra la ragazza si era fatta scudo, parandosi da quel pugno.

    Troppo veloce!

    Pensò mentre la ragazza gli assestava una violenta sberla con il dorso della mano destra.
    Tatsuya fece un balzo indietro e valutò quello che era stato il suo errore: non aveva previsto un simile uso di quel potere.

    In verità non ho nemmeno idea di che potere abbia...devo prima studiarla, non devo agitarmi. Resta tranquillo. Resta concentrato.

    Piegare le intenzioni? Mi spiace, ma so come funzioni.

    Non gli lasciò tregua, lo caricò di nuovo intenzionata a colpirlo nuovamente.

    Mi servono informazioni!

    Non schivò, non piegò le intenzioni ma le lesse per bloccare il colpo.
    Si mosse per afferrarle con la mano sinistra il pugno destro, ma lei, prima di farsela bloccare, aprì la mano e le loro dita si intrecciarono. Lo stesso con l'altra mano.
    Per forza fisica sembravano equivalersi.

    Non ti servirà cercare d'analizzarmi. IO ho creato la One Heart, non puoi usarla per sconfiggermi.

    Un leggero brillamento nelle ali che aveva spiegato.
    Tatsuya stava cercando di bloccarla lì per prendere abbastanza tempo da capire la sua anormalità. La ragazza gli strinse con forza le mani, sarebbe stata lei ad impedirgli di scappare.
    Dalle ali partirono numerose piume. Erano affilate e puntavano tutte su Tatsuya.
    Il ragazzo venne investito da quello sciame di piume nere che, come lame, tagliavano la sua carne. Urlò per l'indicibile dolore, non c'era parte in lui che venisse risparmiata.

    Piegò la sua intenzione, riuscendo a farle allentare la presa ed a liberarsi. Lo sforzo immane che fece era dettato solo dall'istinto di sopravvivenza. Dall'istinto per la lotta.
    La presa della ragazza era allentata, lui sfruttò le mani per bilanciarsi mentre saltava e, colpendola con un calcio frontale allo stomaco, si dava con tutta la sua forza una spinta per allontanarsi.
    Con una illusione si nascose ai suoi sensi e corse via come meglio poteva, cercando riparo dietro una colonna del porticato.
    Il dolore che sentiva era terribile ma sul suo corpo non c'erano segni, non una ferita od un graffio.

    Non colpisce il corpo, non taglia la carne, sembra più infliggere dolore ai sensi. Le sue piume provocano solo dolore. Dovrò riuscire ad ogni costo a sopportarlo.

    Oltre a questo si rese conto di un'altra cosa: il calcio che le aveva dato era andato a segno colpendola in pieno, facendole accusare il colpo.

    Quando usa le ali per attaccare non può difendersi e se sono troppo vicino non può usarle per farsi scudo.

    Non ti illudere, le illusioni non funzionano, ti ho solo lasciato allontanare. So dove sei.

    Non fece alcuna menzione al colpo che aveva subito, il vero motivo per cui lui era riuscito ad allontanarsi, prima di ricominciare a lanciare quelle sue piume, una tempesta nera che non dava tregua.
    Tatsuya restava nascosto dietro la colonna. Non poteva uscire, altrimenti sarebbe stato colpito in pieno da quelle piume, ma da dove si trovava non poteva fare nulla.
    Doveva inventarsi qualcosa, doveva rischiare. La ragazza aveva dato prova di soffrire un po' lo scontro ravvicinato, se attaccava non poteva difendersi e viceversa. La loro forza era simile, Tatsuya poteva contare su una maggiore esperienza e sulla One Heart. Si rifiutava di pensare che la sua anormalità fosse inutile. Doveva avvicinarsi.

    Spero di essere abbastanza veloce, fa troppo male.

    Il dolore che gli avevano inflitto le precedenti piume stava iniziando ad affievolirsi, non essendoci una ferita o un danno era più facile che passasse.

    Anche se non è proprio dignitoso per me.

    Doveva distrarre la ragazza, così ingannò i suoi sensi con una illusione, le fece sentire un rumore proveniente dalla parte opposta a dove lui si trovava, sperava che lei credesse di essersi sbagliata e seguisse il suono per il bersaglio delle sue piume.
    La tattica sembrò aver successo: Shiro fu sorpresa da quel suono e si girò in quella direzione. Era l'occasione.
    Tatsuya saltò fuori dal suo nascondiglio e corsa con tutta la sua velocità. Nemmeno dieci metri li separavano.
    Riuscì a fare solo due metri prima che la ragazza scoprisse il tentato inganno e tornasse a bersagliarlo con le sue piume che,ancora una volta, dettero a Tatsuya la sensazione di essere attraversato da infinite lame. Ma lui non si fermò.
    Ignorando ogni istinto continuò a correre in avanti. Ogni passo era più difficile, ogni metro sembrava un chilometro, ogni istante eterno. Doveva resistere.
    Sei metri.
    Le gambe non volevano muoversi, lui le costringeva.
    Cinque metri.
    La sua coscienza stava vacillando.
    Quattro metri.
    Oramai era in vista, mancava poco.
    Tre metri.
    Svanirono le sue speranze.
    L'ala sinistra era improvvisamente mutata, si era trasformata, aveva preso la forma di un drago.
    Lo vide; vide gli occhi rossi della bestia prima di esserne travolto.
    Venne scaraventato contro il porticato, rompendo una colonna all'impatto e schiantandosi contro quella dietro, scivolando lentamente a terra.
    Quel demone dai capelli bianchi trasmutò anche l'altra ala, ora si era circondata di due draghi che partivano dalla sua schiena al posto delle ali.
    Tatsuya vedeva ciò che era diventata Shiro, sapeva di non avere alcuna speranza ma si rifiutava di arrendersi. Impediva con tutte le sue forza alla coscienza di abbandonarlo.
    Tentò di alzarsi ma una grave fitta glielo impedì. Si toccò il fianco e sulla mano vi trovò del sangue. Quel drago lo aveva ferito davvero ed anche in modo serio.

    Hai capito quel è la differenza di forza tra noi due?

    La voce era fredda ed inespressiva.
    Non riuscendo nemmeno a rialzarsi, a Tatsuya non restavano altre carte da giocare.
    Continuava a guardarla ma non vedeva il demone, continuava a vedere la sua Shiro.
    Provò a nascondere la propria presenza con una illusione, ma ben sapeva che sarebbe stato completamente inutile. I due draghi si avventarono su di lui intenzionati a sbranarlo. Il ragazzo non poté opporre resistenza alcuna.
    Non riuscì a perdere i sensi nemmeno quando le zanne lacerarono la sua pelle. Rimase cosciente per tutto il tempo, il dolore aveva raggiunto una tale intensità da non riuscire più a sentirlo. Il sistema nervoso era stato danneggiato gravemente. Dal suo corpo volavano brandelli di carne mentre i due mostri lo dilaniavano.
    Lui continuava a restare cosciente.
    Stringendolo tra le fauci dei draghi che gli presero le braccia, Shiro lo avvicinò a sé. Oramai non era rimasto nulla di sano in lui, tutte le ossa gli erano state rotte, alcune ridotte in polvere, i tendini erano recisi e non gli avrebbero più permesso di muoversi, se i muscoli non fossero stati lacerati. Dalla vita in giù aveva perso ogni sensibilità e non poteva sentire il dolore della mancanza di un polpaccio. Tuttavia poteva ben sentire l'atroce sofferenza per la parte del fianco che gli mancava: parte di intestino era saltata come anche il fegato, un polmone era stato divorato per metà e varie costole erano come scomparse. Era un miracolo che fosse ancora in vita; una terribile tortura l'essere rimasto cosciente per tutto il tempo.
    In quel mondo, in quell'arena che Shiro aveva preparato con tanta dovizia per il loro scontro, era come se quella proiezione fosse il suo corpo reale, ogni danno era come se si ripercuotesse sul fisico inteso in senso figurato come la coscienza di sé.
    Anche in questi termini, Tatsuta aveva i minuti contati.

    Che aspetto sciatto.

    Tatsuya non era in grado di risponderle ed in verità non l'aveva nemmeno sentita con le orecchie, ma con la One Heart che non poteva più trattenere in alcun modo ed operava come se fosse impazzita cercando di percepire tutto il possibile. L'individualità di Tatsuya stava svanendo, sostituita dalle percezioni, tutto ciò che restava era il dolore.

    Potrei lasciarti così ed osservarti agonizzante fino alla tua fine, ma non te lo meriti. Dopotutto sei tu che mi hai creata, meriti un po' di compassione.

    I draghi non lasciavano la presa, lei portò in alto un amano e subito, attorno ad essa, si radunarono innumerevoli piume. Quel fitto vortice nero di piume cominciò a muoversi, svelando l'elsa di una spada. Le piume continuarono a spostarsi fino a rivelare tutta la lama che scintillò appena esposta alla flebile luce che rendeva un po' meno buia la completa oscurità.

    Non preoccuparti, mi prenderò cura di loro.

    Mosse lentamente la spada colpendolo nel fianco e, sempre lentamente, iniziò ad attraversagli di lato l'addome.
    Tatsuya avvertì una cosa strana: invece del dolore che si aspettava, dopotutto stava per essere tagliato in due, non avvertì altro dolore. Al contrario, mentre la spada avanzava non sembrava che stesse tagliando alcunché e lui iniziava a sentire un po' di sollievo. Le ferite su tutto il suo corpo avevano iniziato a rigenerarsi.
    Questa era stata l'impressione che aveva avuto mentre, con l'affievolirsi del dolore ed il ritorno della sensibilità, iniziava a tornare lucido.
    Non gli servì molto, però, per accorgersi che non si stavano rigenerando, non era nulla di simile al fenomeno che riusciva ad innescare quel suo amico, ma stavano venendo rimosse.
    A poco a poco che la spada avanzava le ferite venivano rimosse, i tessuti che erano stati strappati tornavano, gli organi riprendevano il loro stato originale, il suo fianco maciullato tornava in perfette condizioni.
    Spaventato, con la personalità completamente sconvolta dalla One Heart fuori controllo, attendeva con terrore cosa lo avrebbe aspettato dopo quegli attimi dilatati da una scarica immane di adrenalina conseguente l'eccessivo stress che aveva sperimentato.
    La lama raggiunse l'altra estremità dal fianco, stava per lasciare il suo corpo. Pochi altri millimetri e sarebbe stata fuori. Sembrò rallentare ancora di più in quegli ultimi millimetri,finché non fu completamente fuori.
    Nello stesso istante Tatsuya subì lo shock più grande di tutta la sua vita.
    Tutto il dolore che gli avevano procurato le ferite che gli erano appena state rimosse venne riversato in lui tutto insieme.
    Fu come se fosse stato attraversato da una improvvisa scarica elettrica infinitamente potente, si sentì bruciare dall'interno, ogni singola parte di lui era stata portata oltre il limite di sopportazione.
    Tutto quello stress era eccessivo per la sua mente, tutto quel dolore era intollerabile per il suo corpo. Il cuore andò in arresto cardiaco e smise di battere.

    Shiro se ne accorse, quindi fece si che i draghi adagiassero a terra il corpo esanime di Tatsuya. Dissipò la spada e le ali tornarono normali.
    Guardava quel corpo adagiato a terra, privo di vita.

    Non credere che sia ancora finita

    Si chinò su di lui, lo sollevò e lo girò quel tanto che bastava per poterlo guardare in faccia. Avvicinò le proprie labbra alle sue e soffiò, gonfiandogli il petto d'aria forzandolo ad inspirare. Quando espirò, insieme al respiro usci anche una strana gemma molto brillante che andò ad adagiarsi tra le mani di Shiro.

    Finalmente ho preso la tua anima! Ora è davvero la mia vittoria!

    Esultava e gioia per il risultato stringendo tra le mani quella pietra.



    Se la avvicinò alla bocca e la baciò, prima di ingoiarla.



    Ora che ti ho assimilato devo solo aspettare. Il tuo potere originale sarà presto mio e potrò tornare nel mondo, ma il tuo ricordo resterà vivo dentro me come è stato fino ad ora per me.

    Parlava anche se sapeva bene che lui non l'avrebbe potuta sentire, era già morto.



    Ma la One Heart era ancora attiva
     
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    L'esito della battaglia ebbe conseguenze anche nella realtà.
    Mentre Misaka e gli Imperius Novus vegliavano su di lui, in attesa di conoscere il risultato di un incontro tanto temuto, l'oscurità sul suo corpo iniziò ad aumentare. L'ombra che lo avvolgeva per metà iniziò ad invadere anche l'altra.
    Tutti loro sussultarono. Nova Mary si strinse il capo tra le mani e lo scosse.

    'No. No. No!'

    Nova Break le posò una mano sulla spalla ma sapeva che non l'avrebbe certo calmata.

    ”Era proprio ciò che temevo. Ora è un problema.”

    Anche lui era visibilmente scosso per la cosa.
    Misaka capì dalle loro reazioni che quella non era una cosa positiva, ma non aveva davvero idea di cosa significasse.

    C-cosa è sta succedendo? Cosa vuol dire tutto questo?

    Tutti gli Imperius Novus distolsero lo sguardo per non incrociare i suoi occhi, tutti tranne Break che continuava a guardare dritto verso di lei. Era quasi ovvio che, alla fine, sarebbe stato lui a prendersi la responsabilità di parlare.

    ”Tatsuya ha perso.”

    Ok, ma era solo in un sogno. Ora lui si sveglierà e tornerà tutto come prima.

    Stava cercando di convincersi che tutto sarebbe andato bene, voleva sperare che, tra qualche momento, si sarebbe svegliato ed avrebbe fatto un commento stupido su come fosse si fosse fatto battere.

    ”Vorrei che fosse così. Lì dove ha combattuto era tutto reale. Una sconfitta lì è una sconfitta vera”

    Misaka, spaventata, guardò di nuovo Tatsuya, vedendo come l'oscurità stesse continuando ad avanzare.

    Mandatemi lì. Magari non ha ancora perso, forse è solo in difficoltà. Per favore, fatemi andare ad aiutarlo. Se sono con lui allora...

    Se potessimo l'avremmo già fatto! Cosa credi? Che saremmo rimasti qui senza far niente?

    Sbottò con rabbia Zwain, sorprendendo gli altri che non sembravano aspettarsi una simile reazione proprio da lui.

    L'ho seguito per 5 mesi e mi ha battuto due volte, stavo iniziando ad affezionarmi a quel bastardo.

    Allora cosa possiamo fare per salvarlo?

    ”Niente.”

    Ma potrebbe...

    ”È già morto. Il suo spirito è perso per sempre.”

    Il cuore di Misaka saltò un battito e perse il respiro.
    Era proprio ciò che non voleva sentire, ciò che non voleva nemmeno immaginare.
    Si avventò sul corpo d Tatsuya ed iniziò a scuoterlo con forza.

    Svegliati! Forza, svegliati! Apri gli occhi! Sono io, svegliati! Che scherzi sono! Tu non puoi morire! Tu non devi morire! Devi tornare da me! Cosa dirà Yuno? E non ci pensi a Sophie? Ti prego, svegliati!

    Lei continuava a scuoterlo sotto lo sguardo degli Imperius Novus che assistevano alla dolorosa scena.
    Mary non riuscì a resistere e scoppiò in lacrime, consolata da Zera.

    ”Se anche si svegliasse non sarebbe più lui. L'oscurità è quella Shiro che sta prendendo il controllo del corpo. Presto, quando l'oscurità sarà completa, tornerà nel nostro mondo ed avrà quel potere terribile. Non possiamo permetterlo.”

    Break cercava di mostrarsi ancora freddo,ma anche lui non era rimasto indifferente. Purtroppo qualcuno doveva sopprimere i sentimenti e restare lucido e lui era il più adatto.

    C-cosa volete fare?

    Tratteneva i singhiozzi, ma le sue guance erano rigate dalle lacrime.

    ”Dobbiamo ucciderlo, prima che l'assimilazione sia completa.”

    NO! Non potete!

    ”Ma non capisci? È l'unico modo per non sprecare il suo sacrificio! È l'unica cosa che possiamo fare per lui. Per onorarlo.”

    Break aveva cercato di scegliere le parole migliori, ma il suo attuale stato psichico non era particolarmente buono, stava come risentendo di qualcosa.

    Misaka, stretta al collo di Tatsuya, non trattenne più i singhiozzi e scoppiò in un pianto disperato.
    L'oscurità lo aveva avvolto quasi completamente, mancava solo metà del volto.

    Almeno....almeno... permettetemi di dirgli addio...vi prego.

    Attendere oltre è rischioso!

    Disse subito Heinz, ma venne fulminato da una occhiata terribile da Break.

    ”Non possiamo negarle questo.”<i>

    Guardò verso Misaka incitandola con gli occhi a far presto, non avrebbero avuto a disposizione ancora molto tempo ed era come se sapesse che lei aveva ancora qualcosa da dirgli, come se volesse che fosse lei a farlo.
    Misaka annuì e si asciugò le lacrime come poté. Guardò intensamente quel che restava di Tatsuya.

    <i>Alla fine non ce l'ho fatta, non sono riuscita a starti vicino fino alla fine e non ho potuto aiutarti. Con te sono stata davvero bene, sono stata felice in questa scuola, anche se è durata troppo poco. Sono troppe le cose che avrei voluto fare con te o dirti Se solo avessi trovato il coraggio non dovrei rimpiangere di non avertelo mai detto quando potevo.


    Si avvicinò e gli sussurrò nell'orecchio ancora normale.

    Ti amo.

    Lo guardò ancora una volta, voleva quasi sperare che quella dichiarazione gli desse nuove forze per ribaltare la situazione, che quelle parole lo riportassero da lei come nei più scontati finali felici di una storia, ma non accadde nulla. Quello funziona solo negli anime.
    In lacrime, attivò il suo Electromaster ed iniziò a produrre grandi quantitativi di elettricità.
    Il volto di Tatsuya era, infine, stato quasi completamente avvolto dalle tenebre, la sua figura nera era terribile e spaventosa, come il bozzolo di un demone.

    Addio, Tatsuya. Addio, mio amore.

    E gli affidò il suo primo bacio, un bacio carico di sofferenza e tristezza, di dolore e rimpianto, sovraccarico di una energia elettrica enorme che gli avrebbe dovuto arrestare il cuore reale.
    Qualcosa,però, andò diversamente.
    L'energia elettrica era potentissima, niente sarebbe riuscito a resistere ad un voltaggio del genere, qualunque essere vivente sarebbe stato anche ridotto in cenere.
    Lui, invece, sembrò assorbirla e farla sua.
    La carica era tanto grande che non poteva assolutamente trattenerla tutta nel corpo, era eccessiva ed iniziò a “traboccare”, scaricandosi all'esterno. L'aula fu invasa dai fulmini che si scaricavano a terra e contro le pareti mentre l'energia continuava ad attraversarlo, fino ad andare a toccagli la One Heart.
    L'anormalità era stata creata da Shiro, era rimasta attiva dopo la scomparsa di Tatsuya perché si basava su di lei e sul potere che aveva usato per forgiarla ed ora tutta quell'energia la stava facendo mutare, la mandò in Overflow, poi in Overdrive, in fine superò anche quello stato ed entrò in risonanza con qualcosa che le somigliava.
    L'attività era massima, dall'energia aveva decodificato i ricordi della ragazza, tutti i ricordi che riguardavano Tatsuya; partendo da quelli la One Heart creò una copia dell'anima del ragazzo e si mise in comunicazione con ciò che la aveva preceduta.

    Un improvviso bagliore superò in luminosità tutte quelle saette che continuavano a scaricarsi nella stanza. Poi tutto si placò.
    Le ali sulla sua schiena, prima nere, erano diventate bianche, quasi di luce.
    L'avanzata dell'oscurità si fermò, un attimo prima di avvolgerlo del tutto.
    La scena lasciò tutti senza parole, ma quando Break guardò i muri gli cadde dalle mani il bastone.

    “Non piangere”
    “Aspettami”
    “Sorridi”
    “Grazie”

    Sui muri campeggiavano queste scritte.
    Erano tutti messaggi per Misaka.

    ”Quel potere... deve essersi attivato e sta cercando di riportarlo indietro. Come è possibile?”

    Tutti lo guardarono, poi contemporaneamente alzarono lo sguardo verso il soffitto e lessero tutti:
    “Origine”.

    Il soffitto era ricoperto da questa parola, scritta in italiano e che loro non riuscirono a leggere, non la giapponese Misaka, né il tedesco Zera o gli olandesi Heinz e Zwein, tanto meno l'australiana Mary. Solo Break, il greco di origini spagnole.

    ”Origine...”

    Farfugliò Break tra sé.

    ”Lui ha l'Origine...”

    'Che hai, fratellone?'

    ”Ci eravamo sbagliati. Quel potere non è un minus e nemmeno un'anormalità. Al contempo è entrambe le cose e nessuna delle due. Ben fatto, Misaka cara, il tuo bacio apocalittico ha funzionato, possiamo dire che gli ha risvegliato il potere. Ora potrà iniziare il viaggio, nemmeno tu, Mary, potrai accompagnarlo. Una volta che sarà arrivato potrà tornare, una volta che avrà raggiunto la sua Origine.”
     
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    Dove mi trovo?

    In nessun posto in particolare.

    Chi sei?

    Per te non sono nessuno.

    Dove sei?

    Esattamente dove sei tu. Tu dove sei?

    Ho detto che non lo so.

    E prima lo sapevi?

    Che razza di domanda

    Prima di venire qui sapevi dov'eri?

    Dove sono sempre stato.

    Dove?

    In nessun posto.

    Chi sei?

    Non sono nessuno.

    Allora potresti essere me.

    Che cosa vuoi?

    Sapere da dove vieni veramente.

    Non so nemmeno questo.

    E non vorresti conoscerla? Non vorresti conoscere la tua origine?
     
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    Tatsuya spalancò improvvisamente gli occhi.
    Era confuso, disorientato.

    Cos'è successo?

    La vista era appannata e gli facevano male gli occhi tanto da faticare a tenerli aperti. Dopo poco il male passò e gli occhi si abituarono a tutto quel bianco che lo circondava.
    Era in uno spazio vuoto, mancava tutto: non c'era un paesaggio, non c'era un contenuto, non c'erano esseri viventi o inanimati, non esisteva un sopra o un sotto, probabilmente nemmeno il tempo e lo spazio.
    Una voce squarciò il silenzio.

    Questo è Idea. In questo mondo si raccolgono tutte le percezioni del tuo spirito. Da qui puoi raggiungere tutto ciò che ti riguarda, anche quel che non sei cosciente di avere. Funziona anche come spazio extra di immagazzinamento, ci riversi tutto quel che raccogli quando sei in Overflow e, senza saperlo, entri qui per vedere tutto, altrimenti non funzionerebbe.

    Tatsuya si guardò attorno ma non c'era nulla che potesse aver prodotto o riprodotto quella voce.

    Sei quello di prima! Dove sei? Fatti vedere!

    Non puoi vedermi ma io ti sono proprio accanto.

    Come fai a sapere quelle cose?

    Ti conosco meglio di te stesso ma non posso dirti perché. Ti chiedo solo di aver fede in me, sono qui per guidarti.

    Fu solo allora che Tatsuya notò la particolarità di quella voce: era incredibilmente simile alla sua.
    Probabilmente fu questo che lo convinse a fidarsi di chiunque fosse quello che gli stava parlando.

    Un momento! Ma io...

    Ricordò improvvisamente le ultime cose che gli erano successe, si guardò e controllò vedendo che era in perfette condizioni.

    Io ero...

    Tu non puoi morire, non così. Se te lo stai chiedendo, questo non è il corpo che avevi prima, quello è ancora da quella ragazza bianca, anzi ora è diventata nera.

    Tatsuya non chiese altro sulla faccenda, su dove realmente si trovasse in quel momento, su cosa stesse facendo Shiro o su come fosse arrivato in quel posto.

    Perché sono qui?

    C'è qualcosa che hai dimenticato, qualcosa a cui hai rinunciato tempo fa. È arrivato il momento di riprendertela.

    Cosa avrei dimenticato?

    Te stesso

    Tatsuya era sul punto di arrabbiarsi davvero. Tutti continuavano a dirgli delle cose senza senso, cose che lui non riusciva a capire..
    però si trattenne. In quel giorno era morto eppure era ancora lì a conversare con una voce, la normalità per lui. Continuare a lamentarsi per qualcosa che non capiva sarebbe stato sciocco ed inutile.

    Cosa vuoi che faccia?

    Si risolse a chiedere,non senza preoccupazione. Aveva deciso di fidarsi di quella voce, ma non poteva immaginare cosa avrebbe potuto significare.

    Bene. Vedi quella porta?

    Dal nulla, in mezzo al vuoto, apparve una porta. Non era particolare, non aveva stranezze, era una semplice porta di legno di quelle che avresti potuto trovare in una scuola. A dire il vero era una porta che, dall'aspetto, doveva essere nuova, questo basterebbe a renderla una rarità in una scuola.
    Ma torniamo a noi.

    Attraversa quella porta e potremo iniziare questo tuo viaggio

    Tatsuya era dubbioso, quella era una porta che si ergeva in mezzo a niente, nell'aria si sarebbe potuto dire, se solo l'aria ci fosse stata.

    Una porta che non porta da nessuna parte? È insieme una porta ed una non porta.

    Attimi di silenzio.

    Apri la dannata porta!

    Meglio non contraddirlo.

    Pensò Tatsuya,così aprì la porta aspettandosi di trovare dall'altra parte il nulla che c'era dietro.
    Purtroppo per lui, dietro non c'era il nulla, ma l'oscurità più totale.

    Ma che succede?!?

    Urlò mentre l'oscurità lo attirava.

    Non avere paura,. Non temere la tua Origine.

    L'oscurità lo trascinò oltre la soglia, lo inglobò.

    La porta si richiuse e svanì.



    Fine prima parte

     
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    «Water is the best!»

    





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    Ora iniziano i casini :asd: Inizio chiedendo scusa per il ritardo, tra una cosa e l'altra me ne ero completamente dimenticato D: Ho avuto un flash soltanto qualche minuto fa Che dire, è tutto incasinato, troppo, proprio come il personaggio, o meglio, i personaggi. Beh, ovviamente mi è piaciuta e non ho altro da dire se non che aspetto con ansia la continuazione :sisi:

    EXP: 20
     
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