[CONCLUSA] About Rage, Love, Sisters and Brothers

Multipla chiusa

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    Multipla chiusa
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    I due giorni sono passati, oggi pomeriggio è davvero andato lì ad affrontarli. Lo so, ho promesso di non seguirlo e di andarlo a cercare solo la mattina dopo, in caso non fosse tornato, però non sono affatto tranquillo. Perché ho fatto quella promessa? Perché l'ho rispettata?
    Non abbiamo idea di chi andrà ad affrontare, e se quelli avessero delle abilità capaci di alterare il suo stato emotivo? È completamente indifeso contro quelle cose. Se utilizzassero contro di lui delle illusioni? Lui ha difficoltà a smascherarle.
    Se si lascia prendere dalle emozioni perde il controllo e diventa quel mostro, cosa accadrebbe se gli facessero un tranello proprio per indurlo in quello stato? Magari hanno un sistema per controllarlo, dopotutto ha come una regressione anche a livello mentale, potrebbero mettergli un guinzaglio, in senso figurato, ed usare tutta quella forza a proprio vantaggio.
    Cercare di trattenere la sua rabbia con la cintura di Sophie non ha funzionato, ma forse se sono io a farlo potrei anche essere in grado di tenerlo sotto controllo ed evitare quello stato alterato.
    Tutte supposizioni che non posso verificare, la One Heart non può certo avvertirlo da qui.
    Ed allora cosa mi resta da fare?
    Dovrei davvero mettermi a dormire come nulla fosse ed aspettare domani mattina?
    E come diavolo dovrei fare a prendere sonno sapendo che, in questo momento, un mio amico sta rischiando la vita?
    È notte, l'orologio mi indica le 23.30 ed ancora non riesco ad avvertire il suo ritorno nel dormitorio, non è ancora nemmeno vicino alla scuola.
    Accidenti, devo fare qualcosa, come posso stare qui ad aspettare fino a domani? Mancano 30 minuti, ancora trenta dannati minuti. Nemmeno un'ora perché cambi la data, dovrò aspettare la mattina? Pensare che da altre parti è già mat..tina...
    In effetti non mi ha detto quale mattina avrei dovuto aspettare! In un punto del pacifico sono già le 4 passate, credo, quindi è già mattina, visto che si dice le quattro del mattino.
    Lo so, è un ragionamento folle, improprio, ma questo mi basta per riuscire a non farti saltare le coronarie nell'attesa.
    Ecco, vestiamoci con velocità ed in silenzio, senza fare rumore per non svegliare Kuro e quella scimmia matta di Nizuki.
    Vediamo, prima di andare devo per forza fare una tappa da una certa persona...dopotutto senza di lei non posso percepirne le tracce.




    Dieci minuti scarsi e sono già davanti alla camera delle ragazze. É tarda notte, mi sto comportando come il peggio farabutto ma sono sicuro che capiranno.
    Certo che di notte, con tutto questo silenzio, più che bussare sembra che stia mettendo in atto la demolizione dell'intero edificio. In effetti sono cretino, potevo entrare nel loro sogno e farle svegliare invece di rischiare la salute delle mie preziose mani da pugile-cameriere-non so che altro contro una superficie di legno come la porta. Sono così agitato ed ansioso che la durata nelle mie farneticazioni mentali copre tutto il tempo necessario perché Yuno venga ad aprire la porta.

    T-Tatsuya! Che è successo? Qualcuno si è sentito male? Un'emergenza? Ci hanno chiamato mamma e papà? Misaka è incinta?

    No, niente del gen-che?

    Ipotizzavo...

    Credo di averle davvero fatto prendere un colpo con una bussata quasi a mezzanotte e per capirlo mi bastano i suoi occhi spalancati ed il fiato corto, una scansione anormale sarebbe superflua.

    Devo vedere Sophie, è importante.

    Si vede che vado di fretta, sono anche stato un po' scortese con Yuno e di questo già mi dispiaccio.

    È rimasta a letto, ha avuto una giornata faticosa oggi, credo che abbia dato la caccia ad un maniaco che si aggira per la scuola, o qualcosa del gener-ehi!

    Perdonami anche questo, Yuno, ma davvero non posso perdere tempo.
    Raggiungo subito il lettino di Sophie, è così carina quando torme che mi dispiace davvero tanto svegliarla, starei a guardarla per ore.

    SVEGLIAAAAAAAAAAAAAAAAA!

    Accidenti che urlo che mi è partito! Dalle camere confinanti qualcuno sta bussando contro le pareti e farfuglia di star zitti. Certo che son stati veloci a lamentarsi, che fossero già pronti per farlo? Oppure erano stati allertati dalla mia bussata e dall'aver sentito una maschile in risposta ad una femminile. Un attimo,qui siamo nell'ala delle ragazze, perché ho sentito bofonchiare voci maschili?
    Meglio non chiederselo, non ho tempo per attivare la One Heart per spiarli, devo parlare con Sophie che si sta svegliando con calma, stropicciandosi gli occhi, per nulla sgomenta per l'urlo con il quale l'ho svegliata.

    Che c'è, fratellone?

    Non mi ha chiamato Tatsu-kun? Deve essere davvero stanca.

    Devi farmi un favore, devi mandarmi in Overflow.

    Ma io ho sonno...

    Lo so, ma devo chiedertelo. Ci vorrà solo un attimo.

    E lasciala dormire! Ma che ti prende? Ti presenti qui in questo modo, ci svegli e pretendi quella cosa da Sophie. Ma ti sei drogato?

    Devo dire che la notte ed il sonno tira fuori un lato della personalità che non si conosce. In realtà lo conosco bene questo suo aspetto, diciamo che ho passato con lei un po' di tempo.

    È importante, davvero. Ora non posso dirti cosa è successo, ma devi fidarti di me.

    È strano, ma sembra che sia riuscito a persuaderla. Certo che ci ho messo davvero poco.

    Spero sia davvero importante...

    Si, lo è.

    Sophie, fai la brava e manda il tuo sciagurato fratello in...comunque si chiami quella cosa che fate voi, io vado a vestirmi.





    La sensazione dell'Overflow è sempre strana, sento in me tanta di quella energia che non la riesco a contenere, si riversa in continuazione all'esterno, ma quel che sento è incredibile.

    Sei sicura di voler venire anche tu.

    Sicurissima. Non mi hai ancora detto che è successo.

    Yuno ha deciso di seguirmi, nonostante io abbia cercato più volte di dissuaderla, ma è stata irremovibile. Dirò la verità: mi fa davvero piacere che sia con me. Non perché penso di usare il suo potere in combattimento, non glielo posso chiedere così, ma solo perché era da tanto che non avevamo occasione di stare insieme solo noi due. Da questo punto di vista mi mancano i vecchi tempi, quando eravamo davvero inseparabili. È dall'inizio della scuola, da quando siamo arrivati qui, che ,a poco a poco, abbiamo iniziato un po' ad allontanarci.
    Prima eravamo tutti nello stesso gruppo ed avevamo gli stessi amici; ora abbiamo ancora molte amicizie in comune, ma abbiamo gruppi diversi. E poi Misaka...

    Allora?

    Yuno ora sembra davvero essersi spazientita, si è vestita e mi ha seguito senza sapere nulla, è giusto che ora voglia sapere quale fosse l'emergenza.

    Si tratta di Goro, di Asako e di Kuron.

    Chi è Kuron? E cosa è successo.

    Asako è stata rapita, Kuron è un essere creato partendo dal codice genetico di Goro ed Asako ed ora lui è andato ad affrontare i rapitori per riprendersela. È la seconda volta che va ad affrontarli, la prima ne è uscito così malconcio da non sembrare nemmeno lui. Sophie ti ha raccontato del magazzino?

    Si, qualcosa mi ha detto. Mi ha parlato di bombe, un edificio distrutto ed altre sciocchezze simili, tipo una cintura per controllare la rabbia.

    Non erano sciocchezze, era tutto vero. La cinta era per Goro, lui quando si arrabbia perde il controllo ed è come se la sua anormalità lo trasformasse in un mostro.

    Più di come è ora?

    Non sei affatto gentile, comunque diventa un vero mostro, l'ho visto nei suoi ricordi. Oggi è andato ad affrontarli di nuovo con Kuron e sono preoccupato, non sappiamo chi si sarebbe potuto trovare davanti e se si trasformasse potrebbe essere un disastro.

    Perché non sei andato con lui?

    Mi sarei aspettato un po' di incredulità invece del rimprovero ma immagino che, con il potere che ha lei, tutto possa sembrarle verosimile, forse anche una specie di divinità capace di sovvertire e ricreare gli equilibri del mondo e la struttura della realtà.

    Glielo avevo promesso, non l'avrei cercato prima del mattino seguente...

    E davvero hai cercato di tenere fede ad una promessa tanto sciocca? Mi meraviglio di te!

    Ha ragione, non avrei dovuto lasciarlo andare da solo, lo avrei dovuto seguire a distanza, avrei fatto in modo che non si accorgesse della mia presenza.

    Perché non mi hai detto nulla?

    Non volevo allarmarti...

    Allarmarmi! Guarda che Asako è una mia amica, mi DEVO allarmare se è in pericolo. Non avrai promesso anche questo a Goro?

    ...si...

    Sta riuscendo nell'impresa di farmi sentire un idiota.

    Siamo fuori dal complesso dei dormitori, non ci resta che metterci in cammino.
    Yuno vuole sapere dove dobbiamo andare, ma io non lo so...

    È a questo che mi serve l'Overflow

    Grazie a questo stato entrare nel Modus: Idea è molto facile, in questo modo riesco anche a vedere le tracce energetiche di Goro e..trovate! Tracce di Goro e Kuron.

    Credo che ci servirà un mezzo.

    L'unica possibilità è prendere delle bici tra quelle ferme nel piazzale.

    Ma che fai? Questo è rubare!

    Non sto rubando, sto solo prendendo in prestito. Prendi questa bici ed andiamo, è già passata la mezzanotte ed ogni minuto può essere fondamentale.

    Troppo drammatico? Non credo.
    Pedaliamo verso l'ignoto attraverso l'oscurità, guidati solo dalla luce della luna – e dalle mie percezioni.
    Ecco, questo è drammatico.
     
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    Goro Nishimura
    Era una sera rossa per Goro e le altre, una sera rossa tanto del suo sangue che quello degli altri, fossero essi nemici o amici. Passarono diverse ore a combattere per la propria sopravvivenza, un combattimento che lasciò cicatrici molto profonde, sia mentali che fisiche, su ognuno di loro, soprattutto su Goro, il quale non subì mai tante ferite in tutta la sua vita, ne avrebbe subite meno se fosse caduto in un tritacarne gigante.
    Asako, con le sue ultime forze, riuscì a trasportarli fino in un campo distante dalla strada e dal luogo dell'accaduto, più vicino alla città, giustamente, ma non abbastanza per renderli visibili ad eventuali passanti, per loro fortuna visto che passarono diverse volanti e un camion dei pompieri diretti al magazzino...o meglio, quel che ne rimaneva tra le rovine fiammeggianti di quel maledetto posto.
    Tirava un certo vento quella sera, ottimo per impedire che il fumo raggiungesse la città, probabilmente un ultimo regalo di Asako prima di perdere i sensi, ma non c'era modo di saperlo, visto che la diretta interessata aveva perso i sensi a causa della stanchezza incredibile a cui aveva sottoposto il suo corpo nelle ultime ore, per non parlare dell'onda d'urto dell'esplosione che li lanciò con non molta delicatezza in aria, quasi come se fossero stati dei sassolini su una catapulta.
    Per riassumere la situazione: Goro era diviso in due, senza la gamba sinistra e il braccio destro, aveva un buco nel petto abbastanza grosso da contenere una palla da bowling, mentre del cuore non vi era traccia alcuna, se non alcuni pezzi qua e la al suo interno, in più il suo corpo stava pulsando come per sostituire le funzioni del cuore mancante; Asako era sfinita oltre ogni suo limite, ferita dai prelievi di Werewolf e dall'onda d'urto dell'esplosione, insomma, una persona dotata di un fisico umano come il suo non poteva non essere al suolo priva si sensi; Kuron, dopo Goro, era quella messa peggio, aveva un buco in pieno ventre che la passava da parte a parte, ben più grosso di una palla da bowling, e non vi era nulla di ciò che un tempo avrebbe dovuto trovarsi li, insomma, la parte superiore del suo corpo non era più collegata dalla spina dorsale alla parte inferiore e non sembrava rigenerarsi...che fosse lei, alla fine, quella ridotta peggio? Respirava, ma molto piano, quasi come se non bastasse più nemmeno la sua anormalità a mantenerla stabile.
    I tre erano ridotti malissimo, non c'era uno solo di loro che non fosse in preda a tipi diversi di sofferenza, erano stati puniti con violenza assoluta da quello scontro, ma avevano vinto...no?
    In ogni caso, per Tatsuya, questi segni volevano solo dire una cosa: doveva fare in fretta...soprattutto perché Goro aveva appena iniziato ad emettere un po' di fumo, pochissimo, quasi invisibile, ma lo stava comunque emettendo.




     
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    C'è molto vento questa sera.

    Hai ragione e sento anche che ha qualcosa di strano. Non chiedermi cosa, ma sento delle anomalie.

    Anche questo te lo dice il...?

    Modus: Idea. Si, è così. In questo stato riesco ad avere molte più informazioni, mi sembra di vedere tutto ciò che di solito mi sfugge o mi arriva troppo debole per essere decodificato.

    Come ti è saltato in mente di fare proprio in quel modo per attivare l'overflow? È una cosa folle.

    Lo so che è folle, mi sono solo adattato a quella che è la nostra natura. Tutto ciò che riusciamo a fare è folle. Che dei ragazzi di 16 anni debbano combattere mettendo in gioco la propria vita è folle. È folle che...

    Mi fermo qui. Stavo iniziando uno sfogo che mi risparmierei volentieri.

    Che ci siamo ritrovati da soli.

    Sono sbalordito. È esattamente quel che mi sono trattenuto dal dire. Io non me ne sono mai lamentato, ed anche ora mi sono fermato ad un passo dal farlo, perché ho sempre visto che lei non diceva nulla. Ho sempre saputo che per lei era davvero difficile ma non l'ha mai fatto pesare, non ha mai detto nulla.

    So a cosa stai pensando, che per me è stato più difficile e sono solo io quella che ha il diritto di lamentarsi, ma non è così. A soffrire di più sei stato tu.

    Non deve dire altro, non voglio sentirla. Non devo distrarmi.

    Non possiamo parlarne un'altra volta?

    No, non posso aspettare perché se stiamo andando lì ora, è sempre a causa di questo. Sono anni che ti fai carico di tutto, che non fai altro che cercare di rendere felici le persone. Hai sacrificato tutto te stesso per me e per Sophie, per farci stare bene. Non piangevi, non eri triste solo perché non volevi che noi lo fossimo. Tu cerchi sempre di compiacere gli altri come puoi, arrivando anche a fare delle promesse assurde come quella fatta a Goro, e cerchi sempre di proteggerli e difenderli. Oggi sei finito in contraddizione. Volevi aiutare con tutto te stesso Goro ma non hai potuto far altro che tener fede alla promessa che gli hai fatto. Hai atteso tutto il giorno e te ne sei uscito con una qualche scappatoia assurda, ne sono sicura, solo per stare bene con te stesso. Ti sei imposto questo limite ma non capisci che non fai altro che rischiare? Metti in pericolo te stesso e gli altri.

    Non so cosa risponderle. Non credo di aver nemmeno capito cosa mi ha detto, la mia mente lo rifiuta.

    Cosa dovrei fare? Tornarmene a letto e far finta di nulla?

    Dovevi seguirlo! E dovevi chiamare anche me e subito. Ti fai carico di tutto e non ti affidi agli altri. Eppure dovresti aver capito che non siamo deboli. Che io non sono debole.

    Non voglio vederti di nuovo in quello stato. Non voglio vederti soffrire.

    Ma non capisci che in questo modo soffro di più? Se il mio unico fratello non conta nemmeno un po' su di me mi sento inutile. Mi sento esclusa. Parli tanto di sofferenza ma non sai di cosa parli. Hai un potere che ti fa leggere l'animo delle persone ma non capisci quel che provano e non lo potrai fare mai, perché non capisci cosa provi tu. Non capisci perché ti comporti così. Rispondi solo alla mia domanda, perché vuoi salvare tutti?

    Non capisco. Non la capisco! Devo andare ad aiutare Goro e Kuron, anche Asako potrebbe non essere in ottime condizioni. Perché deve dirmi certe cose proprio ora.

    Perché voglio che ogni ragazza possa sorridere. Il sorriso delle ragazze che aiuto mi fa sentire bene.

    Non so più quante volte l'ho ripetuto. Io mi sento bene, mi basta solo un sorriso di una ragazza per sentirmi pieno e soddisfatto.

    Conosco questa storia, le ragazze e bla bla bla. Goro ti sembra una ragazza?

    Lui è un mio amico.

    Ho fermato la bicicletta, non riesco a pedalare in queste condizioni.

    Ed anche mio! Come anche Asako! Ma tu non aiuti solo loro! Tu aiuti tutti! Ti metti in pericolo per tutti! Mi dà sui nervi questa cosa. Tu aiuti tutti quelli che sono in difficoltà perché ti senti responsabile. Vuoi aiutare tutti e farli sorridere perché non puoi aiutare noi! Perché vuoi aiutare te stesso. Vuoi aiutare Goro perché ti rivedi in lui e vuoi aiutare Asako e Kuron perché in loro rivedi noi. Tu sei convinto di non poterci aiutare e quindi aiuti Goro perché vuoi che almeno lui salvi la sua Yuno e la sua Sophie. Trovi appagamento nella felicità altrui perché tu non credi di poter davvero essere felice. Sei solo un egoista ed egocentrico. Aiuti gli altri per invidiare la loro felicità e sentirti bene, ci tieni fuori per non doverla dividere con noi. Sorridi sempre per non farci pesare la nostra situazione che credi di aver causato tu ed in questo modo non fai altro che farci stare male. Ogni mattina per me è un dramma, ho sempre paura che ti faccia coinvolgere in qualcosa di pericoloso e di non vederti tornare. Quando tardi sono sempre in pensiero. Ho sempre paura che ti sia scarificato per qualcuno. Perché è questo che fai, ti sacrifichi per tutti e basta. Io non voglio un santo. Non voglio qualcuno che pensa solo agli altri, che cerca di rendere tutti felici. Io voglio...io voglio solo mio fratello. Il mio fratello un po' matto che non cercava ad ogni costo di rendermi felice, ma che cercava di essere felice con me. Quello che rideva e che piangeva, che non cercava di fingersi forte perché in colpa. Rivoglio il fratello al quale riuscivo a leggere negli occhi quanto mi amasse.

    È uno sfogo improvviso, non ero pronto a tutto questo, ma...non posso negarlo. Non ho mai pensato a tutto questo perché ho cercato di non farlo. Non l'ho mai voluto accettare.

    Cosa posso fare? Hai ragione, io sto male. Non mi piace stare così, non mi piace avervi trascinato in tutto questo. Se fossimo rimasti con la nonna non ti saresti trovata in questa situazione, a doverti occupare della casa. Non passeresti le giornate a pulire, a fare il bucato ed a cucinare. Durante le vacanze usciresti con le amiche, mi faresti preoccupare, starei lì fino a tarda sera ad aspettarti e poi verrei a cercarti. Immagini? Io che ti vengo a cercare in centro e ti trovo con un ragazzo. Lo picchierei a sangue perché nessuno dovrebbe toccarti. È come se le sentissi, le urla mentre ti riporto di forza a casa contro la tua volontà. Gli insulti ed i litigi.

    Scemo, lo sai che non succederebbe mai.

    Era in quel modo che doveva essere. Per come sono geloso, due sorelline belle come voi mi avrebbero fatto impazzire, però voi sareste state contente.

    Non lo vuoi proprio capire. Noi siamo già felici. Guardami.

    Con un dito si sta tirando la guancia. È una espressione strana, sembra un...

    Se non fossi felice non riuscirei a sorridere in questo modo. Smettila di colpevolizzarti, così stiamo bene. Siamo sempre insieme, grazie alla mensa ed alla tua appartenenza ad un locale non devo nemmeno cucinare, abbiamo una borsa di studio e tanti amici che ci voglio bene. Cosa potremmo volere di più? Solo una cosa.

    Cosa?

    Che tu sia felice con noi, non per noi.

    Lo sento, sto per piangere. Non devo non devo....non riesco...
    Era troppo tempo che non piangevo. Me ne vergogno. Sono vergognoso. Come sono potuto essere così cieco? Così stupido? Non mi rendevo conto di tutto il male che le stavo facendo. Cerco di fingermi felice, di sorridere e far sorridere tutti, ma sono solo un falso. Voglio fare le cose da solo e mi ritrovo sempre sul punto di perdere tutto, sono davvero uno stupido.

    Sfogati, ma fai in fretta. Goro ci aspetta.

    Ha ragione, Goro. E Kuron e Asako.

    Con che spirito andrai da loro?

    I miei amici sono in pericolo e devo andare a salvarli perché domani voglio di nuovo ridere con loro.

    Andiamo già meglio. Vai, ti ho fatto perdere già troppo tempo.

    È sembra un po' più rilassata, meno tesa. A renderla tesa ero io.
    Ora mi sta incitando ad andare e forse ho capito cosa intende. Loro sono già felici, non devo volerle vedere sorridere e non devo volere solo che gli altri siano felici. Devo prendere parte anche io a questa felicità. Devo viverla. Devo sentire con tutti loro. Devo sentire anche con lei.

    Potrà essere pericoloso. Vieni con me?

    Mi è uscita senza nemmeno che ci pensassi.

    Non sai da quanto aspettavo di sentirtelo dire. Si, ti accompagnerò e lo avrei fatto lo stesso.

    Ci sono delle scintille. Qualcosa di luminoso nell'aria e si sta concentrando verso Yuno.
    Ma questo...

    Abbiamo già perso troppo tempo. Ne parleremo di nuovo più tardi, per ora concentriamoci su di loro ed andiamo a salvarli, a recuperare un po' di tempo ci penso io.

    Questa è la sua anormalità!
    Sta raccogliendo delle cariche, è anche abbastanza veloce.
    Le dispone interno ai copertoni delle ruote. È una carica molto grande e sta sciogliendo la gomma!

    Ma non potremo più...

    Primo: non essere così mogio, riprenditi. Secondo: pedalando andremmo troppo piano, meglio accelerare magneticamente.

    Eh?

    Ma da quando...?

    Volevo che credessi di più in me e che tornassi ad essere il mio vero fratello. Ora sembri sulla buona strada. Almeno lo spero per te.

    I copertoni si sono completamente sciolti, le ruote sono elettrificate.

    Manipolando le cariche possiamo levitare magneticamente ed accelerare a velocità grandissime. Sali in sella, si parte!

    Ma come farai a...

    Manipola l'intenzione, così ti porterò dove vorrai.

    Ha già pronta la soluzione, ha già pensato a tutto. Credevo fosse spaventata dalla anormalità ed invece non solo sa usare la propria, sa anche come usare la mia. Forse è il combattimento che non può affrontare, oppure doveva avere solo uno stato mentale un po' più solido e....no, non devo pensare ad una cosa simile. Lei non è instabile mentalmente, è solo una fandonia della quale mi sono convinto.

    Here we go!

    La partenza è violenta! Non ci credo, queste bici si stanno muovendo leggermente staccate da terra e stanno ancora accelerando. Le informazioni sono di più, arrivano più rapide, ma l'overflow riesce a gestire tutto! Percepisco la loro impronta energetica, la direzione è quella del magazzino dell'altra volta. Stiamo ancora accelerando ed abbiamo superato varie macchine, anche la polizia ed i vigili del fuoco.
    Fumo, c'è del fumo. Sento i pensieri, i vigili stanno andando al magazzino, proprio lì. È scoppiato un incendio, lì non possono più essere.
    La velocità è troppo alta! Devo concentrarmi al massimo sul Modus: Idea, ne va della riuscita del salvataggio. Con Yuno al mio fianco ed in questo modo mi sento invincibile. Ci sentiamo invincibili. Perché l'ho sempre tenuta fuori? Perché?
    DOLORE!
    Ho percepito un centro di dolore. È atroce.
    Non lo sento sulla mia pelle, ma riesco a capirne l'entità. Che siano...?

    Di qua!

    Parlo anche se piego comunque l'intenzione. Anche io so come utilizzare il suo potere, siamo davvero fratello e sorella.

    È fuori dalla carreggiata, abbastanza distante dalla strada da non essere visti, che li trovo tutti distesi.
    Asako, Kuron e Goro sono tutti qui.
    Ce l'ha fatta, l'ha salvata.
    Ma...non si può dire che stiano bene.
    Asako a terra dolorante, è stata vittima di prelievi di tessuto ed è stanchissima.
    Kuron ha un buco nel ventre e le connessioni spinali interrotte.
    Goro è....quella cosa sarebbe Goro? Quell'informe masso di carne?

    Ragazzi!!

    È terribile, è davvero terribile.
    Asako, tutto sommato, non sta tanto male. Sono gli altri due che sono più che preoccupanti.

    Che facciamo, Yuno?

    Il fratello che non ha le risposte è tornato. Non lo so.

    All'orrore di ciò che abbiamo trovato si unisce una punta di gioia, ma è più forte l'orrore.

    La rigenerazione non funziona. Le ferite non guariscono ed i tessuti non si ripristinano. Kuron potrebbe risentire del fatto che il suo potere non è originale, ma Goro...fumo? Quello è fumo!

    Io vado dalla ragazza, pensa tu a Goro.

    Faccio come dice, vado da Goro. Devo riuscire a svegliarlo, in quel modo potrà forzare l'attivazione della rigenerazione, spero. E cos'è questo fumo? Non mi piace per niente.
    Se si svegliasse ora potrebbe...quel mostro potrebbe ripresentarsi. Devo sapere cosa sta succedendo, cosa gli passa per la testa, cos'ha nell'animo.
    Attivati, One Heart, portami nella sua mente, portami nel suo sogno.

    Edited by .Micael. - 26/5/2014, 23:52
     
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    Goro Nishimura
    Lo spettacolo che Yuno e Tatsuya si ritrovarono ad ammirare fu qualcosa di orribile, effettivamente. I loro amici erano feriti, chi oscenamente di più e chi meno, e avevano perso i sensi proprio a causa di queste ferite e della fatica alla quale si sottoposero durante quello scontro bestiale.
    Essendo Kuron e Goro i più danneggiati, Tatsuya e Yuno si preoccuparono maggiormente per le loro ferite.
    Yuno si preoccupò del clone che non aveva mai incontrato, in lei avrebbe trovato una grande somiglianza con Asako, ma anche con Goro, cosa che le avrebbe permesso tranquillamente di fare due più due, viste le informazioni precedentemente fornite dal fratello, ma non sarebbe stato questo ad impressionarla maggiormente, bensì le ferite da lei riportate: era ricoperta di tagli, escoriazioni e lividi, per non parlare di alcuni segni sul suo corpo che riconducevano a lame bollenti o, almeno, in grado di causare ustioni. Questa miriade di ferite venne offuscata dalla maggiore e più evidente: l'enorme foro che aveva nel ventre. Tale voragine aveva distrutto tutto ciò che prima vi risiedeva dentro, lasciando un vuoto anche nella zona della spina dorsale, togliendole completamente il controllo delle parti inferiori alla vita e quasi ogni forma di attaccamento con la parte superiore del corpo, se non quel che rimaneva della sua carne in quella zona. Non usciva sangue o altro, anche se sembrava esserci del sangue marcio nella zona della ferita, quasi come se le parti sane di quel sangue fossero state "consumate" da qualcosa, mentre la sua respirazione era assolutamente irregolare ed estremamente lenta...sembrava non avere molto tempo.
    Tatsuya, invece, sembrò trovare qualcosa nella mente di Goro, finendo in una specie di foresta nel bel mezzo di una tempesta, contornata da fulmini rossi e fragorosi tuoni.
    Presto notò una figura in lontananza che lo osservava, dallo sguardo sembrava averlo riconosciuto come l'intruso che, effettivamente, era.

    "Chi sei tu per entrare nel mio mondo?"

    Di colpo, il mondo intorno a Tatsuya sembrò contorcersi fino a quando quella figura non si ritrovò faccia a faccia col ragazzo...o meglio, petto a faccia, visto che vantava un'altezza di apparentemente due metri.

    "Ah, sei quell'amico di Goro che sa "leggere" la vita..."

    Lo conosceva?

    "Prima che tu me lo possa chiedere, è normale che io ti conosca...dopotutto, tu conosci me."

    Prima che Tatsuya potesse chiedergli altro, quella figura svanì nel nulla e con essa anche il mondo dove si era intrufolato, lasciandolo soltanto con delle domande senza risposta...e un nome, Missing Link, quasi come se fosse apparso nella sua memoria dal nulla, una cosa estremamente strana, ma mai quanto quello che accadde dopo la sua fuoriuscita dal mondo dei sogni.
    Di colpo, Goro iniziò a ruggire di dolore, causando l'attivazione dell'effetto di paura che questo causava, il tutto mentre dalle sue ferite, dalla sua bocca, gli occhi e addirittura dalla parte inferiore del suo corpo, usciva una grandissima quantità di fumo nero, rilasciando nell'aria un forte odore di carne e ossa che bruciavano, in più, a causa del vento, da sotto al fumo si potevano notare alcune parti del suo corpo mentre bruciavano e "rinascevano", lasciando capire tranquillamente cosa il suo corpo stesse facendo: una completa rinascita.
    I ruggiti continuavano e con essi la paura che generavano, ma non durò molto; finalmente, dopo diversi istanti, la tortura ebbe termine e, con essa, anche la nube di fumo si dissipò, disperdendosi nell'area come un'esplosione senza suono o onde d'urto.
    Una volta riottenuta la capacità di vedere, Tatsuya e Yuno avrebbero visto un Goro nuovo di zecca, completamente "riparato", anche se non nel vestiario ancora logoro, l'unica cosa che rimase della sua precedente forma furono i capelli, ancora lunghi fino a metà schiena.
    A causa della dispersione del fumo, Asako riprese i sensi a colpi di tosse e lacrime agli occhi dovute ad essa.
    Impiegò un po' di tempo a riprendersi, ma quando lo fece, la prima cosa su cui si posarono i suoi occhi fu il suo amato Goro, tornato come prima. Senza pensarci, con un sorriso in volto, lo raggiunse e lo aiutò a mettersi seduto, lui, in tutta risposta, la guardò come se avesse appena visto l'avverarsi di un miracolo, c'era da ricordarsi che, a causa di Ogre e Artist, lui era convinto di averla vista morire tra le sue braccia. Entrambi agirono senza pensarci e si abbracciarono con grande felicità nello sguardo, anche se entrambi in preda alle lacrime, una perché era grata della sopravvivenza di Goro, e l'altro perché la morte della sua amata non fu altro che una messa in scena. Goro sembrava addirittura soggetto ad un vero pianto di sollievo, stava singhiozzando e sorridendo, non come le altre volte dove, pur piangendo, non riusciva nemmeno ad esternare il suo stato d'animo.
    I due rimasero in quella posizione per qualche minuto, finché non si ricordarono della presenza dei due fratelli vicino a loro.

    "Tatsuya? Yuno? Ti avevo detto...nnnrgh."

    Non terminò la frase, anche se aveva ripreso sembianze umane e guarito ogni sua ferita, nonché recuperato i suoi arti mancanti, il suo corpo non sembrava ancora in grado di funzionare al meglio, causando una stanchezza e debolezza incredibili nel corpo di Goro.

    "Non ti agitare, sei ancora convalescente."

    Aveva ragione, ma ciò che lo preoccupava ora era un'altra cosa.

    "Hai ragione, hai ragione...Ma...dov'è Kuron?"

    Era preoccupato, dalla sua trasformazione, stavano tornando spezzoni del combattimento, e con essi il momento in cui vide Kuron stesa al suolo, ferita in modo estremamente grave.




     
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    È...una foresta?
    Sono entrato nel sogno, nella mente di Goro, e mi ritrovo in questa foresta. Si respira aria di tempesta. Ma che dico si respira? Sono nel bel mezzo di una tempesta, con tanto di tuoni e fulmini..rossi?
    C'è qualcuno!

    "Chi sei tu per entrare nel mio mondo?"

    Non capisco chi possa essere, da lui non percepisco nulla, solo disordine.
    Il mondo si distorce e me lo ritrovo davanti. Non mi spaventa, quel che mi accade qui non può affliggermi nella realtà, almeno con questo tipo di ingresso, e sono prevenuto contro i danni psichici derivanti da shock ben più gravi di un piccolo casi di movimento rapido. Comunque la sua figura alta oltre due metri un po' di soggezione riesce comunque a metterla.

    "Ah, sei quell'amico di Goro che sa "leggere" la vita... Prima che tu me lo possa chiedere, è normale che io ti conosca...dopotutto, tu conosci me."

    È un modo interessante di vedere la One Heart, nemmeno tanto lontano dalla verità, ma queste sue parole mi turbano. Io lo conosco? E se fosse...?
    Non faccio in tempo a fare domande. Il mondo si distorce violentemente, tutto crolla.
    Sono stato espulso dal sogno che si è forzatamente concluso.
    Missing Link?
    Mi è apparso questo nome nella memoria, il suo nome. Forse la One Heart, dopotutto, ha recepito qualcosa. Forse nel sogno non sono riuscito per bene a gestire il Modus:Idea e solo ora ho sentito.
    Non è questo l'importante.
    Goro si è svegliato e sta...ruggendo?
    Dolore. Paura. Fumo. Tanto fumo che fuoriesce da tutte le sue ferite. Oramai non ci sto più capendo nulla, tutte le percezioni sono sballate. Non si sta rigenerando, le cellule stanno rinascendo?
    Devo allontanarmi. Mi preoccupo sempre troppo, lo so, ma questi ruggiti sono tremendi, potrebbero spaventare Yuno...no, non lo faranno. Devo allontanarmi perché non so cosa può succedere.
    Finalmente il fumo si dissipa, offrendoci l'immagine di un Goro con i capelli lunghi. Certo, ha comunque l'aspetto di un barbone con tutti quegli stracci logori addosso, ma sta bene. Sta bene.

    Colpi di tosse. Asako si è svegliata.
    Lo sapevo che non era grave e....no, basta. Questo momento è loro.

    Vieni a darmi una mano!

    Non serve dirmelo, mia carissima Yuno, so bene che devo raggiungerti e vedere cosa ha...OPPORCA MISERIA!
    Avevo percepito quelli che erano i suoi danni ma vedere con i proprio occhi fisici come è conciata non può che turbare. Forse “turbare” non è l'aggettivo giusto.

    È lei il clone, no? Non dovrebbe rigenerarsi?

    Infatti, dovrebbe, ma non ce la fa.

    Cosa possiamo fare? Le manca la materia da rigenerare.

    Sembra che abbia divorato il proprio corpo ma non capisco il perché. Le cellule sono morte, non riesce a rigenerarle.

    Non c'è niente che possiamo fare?

    Non lo so. I segnali nervosi non passano più, forse se bypassiamo i nervi e portiamo i segnali, forse potrebbe fare qualcosa.

    Ho capito.

    Goro è con Asako, qui dobbiamo cercare di fare qualcosa noi.
    Il foro nel ventre fa impressione, ma non possiamo lasciarci spaventare da questo.
    I segnali nervosi non sono altro che segnali elettrici. Se creiamo una strada alternativa possiamo comunque portare i segnali.
    Metto la mano sopra al foro, Yuno appoggia la propria sulla mia. Ci scambiano un cenno d'intesa prima mettere le nostre mani dentro al foro. Dobbiamo avvicinarci alla colonna vertebrale per prendere i segnali e trasportarli con meno perdita di dati possibile.
    L'unione delle nostre anormalità, con la mia che sta esaurendo l'Overflow, può riuscire a fare questo.
    Mi serve tutta la potenza di calcolo possibile, è una cosa molto delicata.
    I poteri sono in risonanza, lo sento, lo avverto chiaramente mentre iniziamo a prendere i primi segnali nervosi per farli passare da una parte all'altra.
    Posso decidere quali segnali far passare, sto escludendo quelli del dolore.
    Non so se questo potrà servire a qualcosa, se potrà davvero rivitalizzare le sue cellule, ma dobbiamo provare. Dobbiamo provare.
    Questa sensazione...è strana.
    Sento scorrere dentro di me l'anormalità di Yuno ed avverto come un vuoto. Un vuoto che sta cercando di riempirsi e vuole farlo con il potere di Yuno.
    I miei occhi. Li sento caldi.
    Devo chiuderli, ho bisogno di concentrarmi ancora di più ora che l'overflow si è esaurito.
    Eppure lo sento, sento che attorno a me sta succedendo qualcosa di strano.
    No, non attorno a me. È a me che sta succedendo.
    Sento delle...voci? Sento delle voci. Non li conosco, non li ho mai percepiti prima...no, non è così, loro ci sono sempre. La schiena mi brucia.
    Cheria, non abbandonarmi.
    Aspetta, perché l'ho chiamata così invece che Yuno? Lei ora preferisce questo nome.
    Non sento più il terreno, devo aprire gli occhi per assicurarmi che sia ancora qui sotto di me.
    Cosa sono queste...queste catene? Tutto è attraversato da catene. Perché sono qui? Prima non c'erano. Non c'erano....
    Ho qualcosa sulla schiena, qualcosa che vuole uscire ma non ci riesce. Una forza la sta trattenendo.

    Stanno....scintillando? I tuoi occhi scintillano? Riflessi rossastri?

    Yuno ha trovato il tempo di guardarmi ed ha notato questa cosa...impossibile.
    Qualcosa si sta alzando da terra. È come quando Yuno strappa le cariche e le accumula, ma questa non è elettricità. Sembra più l'energia del Protos Heis! Ma Sophie non è qui!
    Io....io...io posso.
    Le sto vedendo, delle crepe nell'aria.
    L'energia si alza dal terreno e si raccoglie attorno a me, mi gira attorno mentre mi risale disegnando attorno a me un vortice luminoso.
    Le catene stanno tremando, qualcosa le sta strattonando, si direbbe.
    La schiena mi brucia.
    Le voci non si placano.

    Sbrigati. Cosa aspetti? Spezza le catene.

    Mi dicono queste parole ma sono pronunciate nella mia mente, lo sento.
    Spezzare le catene. Se spezzo le catene potrò salvarla. Potrò salvare tut...

    AAAARRGH!

    Dolore. La testa mi fa male. Non posso continuare.
    Fa male, fa troppo male.
    Non me ne ero reso conto ma mi sto contorcendo a terra mentre mi tengo la testa tra le mani. Perché tutto questo dolore?
    Ora...è passato? Di già?
    Non capisco, non capisco!
    Mi rimetto seduto, credo di avere una espressione terrorizzata sulla faccia, almeno è quello che mi aspetterei.
    Tutto è tornato normale, forse tutte quelle distorsioni erano solo nella mia testa.
    Yuno è preoccupata ma non riesco a sentire le sue parole.
    Ho una mano piena di sangue, quello di Asako.
    Non siamo riusciti ad aiutarla.
    Yuno non la sento. Ho bisogno di sentirla in qualche modo, per questo la stringo a me, ne ho bisogno.
    Goro sta parlando, dice qualcosa ma ancora non lo sento. L'udito non si vuole attivare, dopo aver sentito quelle voci non vuole più sentire nulla.
    So cosa mi ha detto, la One Heart continua a percepire, è per questo che gli indico Kuron. Spero che lui riesca a fare qualcosa per lei.
     
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    Goro Nishimura
    Mentre Goro e Asako godevano di quell'abbraccio che tanto desideravano darsi, Tatsuya tentò di aiutare Kuron, ma fallì...anche se non senza confondere i presenti.

    "E quello...?"

    Del caos che lui stava vedendo, Goro e Asako ne videro solo sfocate tracce, ma abbastanza per incuriosirli, visto che sapevano in cosa consisteva la sua anormalità, e quello di certo non la rispecchiava in pieno.
    Tatsuya iniziò a contorcersi al suolo dal dolore, ma sembrò sentirsi meglio poco dopo...c'era un'altra cosa che preoccupava Goro, però; mentre l'amico cercava di aiutare Kuron, riuscì a sentire una cosa in particolare.

    "Sembra che abbia divorato il proprio corpo..."

    Questo bastò per farlo scattare in piedi, anche se poi tornò in ginocchio.

    "Non così rapidamente! Ti aiuto io."

    Respirava a fatica, la trasformazione rese il suo corpo molto debole e carente in quanto proteine, carenze che gli avrebbero anche reso difficile l'utilizzo di Evolution per un po' di tempo.

    "In fretta...se ho capito quello che credo, Kuron ha avviato un processo di autofagia per potenziarsi..."

    "A-Autofagia?"

    "Le cellule forti hanno mangiato quelle meno utili per potenziarla momentaneamente, ma adesso le manca la materia organica per far funzionare correttamente il suo potere."

    Era evidente, anche dalla sua memoria si ricordava come gli occhi di Ogre fossero stati danneggiati, e a farlo non fu di certo lui.

    "Non avresti dovuto farlo..."

    Grazie al sostegno di Asako, Goro riuscì ad arrivare dal suo clone per verificarne le condizioni.

    "Vediamo...sangue marcescente, segno che le sue cellule sono arrivate a mangiare pure i nutrienti nel suo sangue, le ferite non sono chiuse, ma sembrano stabili...questo vuol dire che la sua anormalità è ancora in funzione, anche se non molto; respirazione lenta e irregolare, visto lo sforzo a cui si è sottoposta, le sue condizioni possono solo peggiorare...devo sbrigarmi."

    Goro si preparò ad evolvere svariate cose in un colpo solo, ma prima di farlo, giustamente, si sentì in dovere di avvertire Asako di ciò che stava per accadere.

    "Ora dovrò condurre una specie di operazione...qualunque cosa succeda, non preoccuparti per me."

    Subito non capì, ma quando iniziò ad evolvere tutto si fece più chiaro.
    Prima che le evoluzioni divenissero visibili, ogni singola vena del suo corpo si gonfiò abbastanza da rendersi ben visibile sotto la sua pelle, inutile dire che questo non fu di sicuro una causa di benessere per Goro.

    "Aagh...nnnrgh...."

    Delle radici spuntarono dalla sua schiena, facendogli non poco male, per poi penetrare il suolo con grande rapidità, dopodiché la sua mano destra mutò fino ad assumere una forma incerta, quasi come se fosse fatta per adattarsi alla forma della ferita da ricoprire e, appunto, venne posata sulla ferita di Kuron, mentre l'altra veniva usata da Goro per aiutarsi a reggersi in ginocchio.
    Le radici stavano visibilmente assorbendo tutto ciò che il suolo aveva da offrire, visibilmente perché, oltre alle radici che si gonfiavano e sgonfiavano a seconda della quantità di sostanza che stavano trasportando, il suolo sotto i loro piedi si stava seccando, segno anche della grande rapidità di assimilazione data a quelle radici.
    Asako, inutile dirlo, era preoccupata tanto per Goro quanto per Kuron, erano entrambi in pericolo e stavano soffrendo, mentre lei non sapeva cosa fare.

    Asako: "Vorrei solo essere più utile..."

    Man mano che il processo avanzava, Goro si piegava sempre di più, facendo molta fatica a reggersi e a mantenersi sveglio.

    "Anf...Anf... Non so per quanto resisterò..."

    La materia organica che stava prendendo era solo del suolo, ma era lui ad adattarla al corpo di Kuron, era lui ad assimilarla per lei, la fatica era la sua.
    Dopo alcuni minuti, questa "trasfusione" sembrò giungere al termine, e con essa la resistenza di Goro, il quale cadde di schiena al suolo, mentre le sue radici si sbriciolavano come il suolo secco che aveva creato, e la sua mano tornava normale.

    "Goro! Hey! Come ti senti?"

    Era evidentemente preoccupata, lui aveva una cera che non preannunciava nulla di piacevole.

    "St...stanco..."

    Parlava a fatica, gli si erano formate delle occhiaie sotto agli occhi, quasi come se non avesse dormito per dei giorni, anche se non gli avrebbe dovuto fare effetto.

    "...Kuron...?"

    Il buco nel suo ventre si stava lentamente chiudendo e, quando lo fece completamente, si lasciò alle spalle una grossa cicatrice, fu evidentemente uno sforzo enorme anche solo guarirla.

    "Sta bene, le hai salvato la vita."

    "Bene..."

    Goro chiuse gli occhi nel tentativo di riposare, per fortuna non si addormentò, ma era evidentemente stanco; mentre lui si riposava, Kuron riaprì gli occhi, anche lei molto stanca e dolorante.

    "Cosa...cos'è successo?"

    Si tastò il ventre per verificarne le condizioni e, quando non sentì nessun foro, rimase di stucco.

    "Com'è possibile? Non dovrei esserne in grado..."

    Quando pensò a questo, si guardò intorno, vedendo Tatsuya, Asako, quella che, grazie ai ricordi di Goro, riconobbe come Yuno, la sorella maggiore delle due, e lo stesso Goro, completamente rigenerato e nuovamente dotato di sembianze umane.
    Il solo vederlo in quello stato, bastò per farla rilassare enormemente...lo pensava morto, ma quella mutazione doveva essere più forte di quel che pensasse.

    "Se...te lo stai chiedendo, la mutazione mi mantiene stabile anche con ferite come quelle che mi hai visto...addosso...è solo per quello che sono...qui."

    Parlava in modo spezzato, non riusciva a fare tutto in un solo colpo.
    Kuron non rispose, sapeva che non ce n'era bisogno, si limitò ad osservarlo nelle braccia di Asako, finalmente era con lei.

    "Tatsuya, sono felice che tu sia venuto a cercarci, ma avete rischiato..."

    Dopo Goro, ovviamente, doveva preoccuparsi per gli altri due, visto che erano li.




     
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    Goro, sostenuto da Asako, si sta avvicinando a Kuron.
    Le mie difficoltà non sono ancora passate, ma sentire il calore di Yuno mi sta aiutando molto a tranquillizzarmi. Non capisco perché abbia avuto all'improvviso questo bisogno, mi sembra ancora di avere quel vuoto dentro e che Cheria sia l'unica a poterlo colmare, che sia lei la mia parte mancante.
    Non può. Non in quel senso. Non mia sorella.
    Non devo essere molto lucido, non sono proprio nelle migliori condizioni...ma perché è così? Cosa è successo?
    Pensieri e parole si confondono ora che l'unica mia fonte per sentire è la mia anormalità, il potere che io stesso temo.
    Sento quel che dice Goro...o pensa, non lo so, parla di autofagia ed analizza la situazione di quella che potremmo definire la sua di sorella, condizioni stabili ma gravi senza possibilità concrete di miglioramento. Deve pensarci lui ed è qui che non riesco più a seguirlo. Non ci riesco, non riesco a pensare.
    Non riesco a capire quelle radici....quel terreno che si sta seccando...
    Forse...se riesco ad interpretare quel che mi giunge....le sta procurando la materia organica che ha perso. Sì, con questo Kuron può essere salvata, credo...
    Si, è così!

    L-lasciami. È imbarazzante così davanti a loro...

    Ho sentito la sua voce, l'ho udita. Forse sono riuscito a superare quel momento. Si, sento di starmi normalizzando, mi risento come al solito.
    La lascio, come mi ha chiesto, non senza ringraziarla, non senza che lei non capisca perché l'abbia appena ringraziata. Vorrei spiegarglielo, ma non credo di poterci riuscire.
    Se devo essere sincero, non l'ho ancora ringraziata abbastanza per ciò che mi ha detto prima.
    Più tardi lo farò ancora, ora devo preoccuparmi per loro, per i nostri amici.

    Finalmente riesco a seguire il processo e riesco ad avvertire che sta avendo effetto, la ferita si sta davvero richiudendo.

    Stai seguendo? Come sta?

    Le resterà il segno, ma vivrà.

    Stiamo entrambi cercando di trattenere la gioia, per le loro condizioni potrebbe essere inopportuno lasciarsi andare all'entusiasmo, ma quel che conta è che è salva. Goro l'ha salvata!
    Lui è di nuovo tra le braccia di Asako, tutto è finito nel migliore dei modi. Un po' stanchi, si, ma ancora con noi.
    È il pensiero che condividiamo.

    "Tatsuya, sono felice che tu sia venuto a cercarci, ma avete rischiato..."

    Mi dice Kuron.

    Non preoccuparti di me, sono venuto con quella forte, non c'era modo che potessi essere in pericolo.

    Vedi di non esagerare, manchi di rispetto verso loro che hanno combattuto.

    Su questo non posso darti torto. Scusami Kuron.

    Ho la strana sensazione di essere tornato indietro nel tempo, a quando...già...come a quel tempo che eravamo spensierati...

    Piuttosto...

    ...cosa è successo a...

    Yuno fa un cenno con la testa in direzione di Goro.

    Questo non lo riesco a leggere...

    ...quando siamo arrivati era in uno stato molto strano...

    ...ed in lui ho visto un essere...non lo so...era inquietante...

    Missing Link...chi sarà quest'essere? Perché è dentro di lui? Che ruolo ha giocato in questa vicenda?
    Nemmeno Goro può saperlo.
     
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    Goro Nishimura
    La situazione di pericolo era finalmente passata, Kuron era guarita, anche se segnata a vita da quella cicatrice, mentre Goro era finalmente tornato normale e tra le braccia di Asako, non poteva che essere una bella nottata quella...certo, il terreno completamente inaridito non aiutava a creare l'atmosfera più adatta, ma c'era poco da fare in proposito.
    Kuron, oltre ad Asako, era l'unica con ancora un po' di forze in corpo, probabilmente solo grazie alla trasfusione di materia organica, ma almeno sembrava riuscire a mantenersi seduta, cosa che non si poteva dire di Goro, invece.
    Era steso al suolo con il busto leggermente rialzato solo grazie al sostegno di Asako che gli rimaneva di fianco, era evidentemente stremato, si sentiva dal suo tono di voce e si vedeva dal suo aspetto, aveva fatto tutto ciò solo per permetterle di vivere, era già la terza volta che le salvava la vita...ma ora c'erano anche Tatsuya e Yuno, era ora di far luce sugli avvenimenti.

    "Non preoccuparti di me, sono venuta con quella forte non c'era modo che potessi essere in pericolo."

    Beh, i ricordi di Goro le dicevano che non aveva torto, con quel tipo di potere avrebbe addirittura fatto la differenza nel loro combattimento, ma non contro Ogre, non con il potere che aveva ottenuto a causa della rabbia di Goro.

    "Meglio per te...dai ricordi di Goro, so che non hai torto...agh!"

    Una forte fitta nel ventre, come se non fosse ancora del tutto guarito.

    "Kuron...cerca di non tirare troppo la nuova carne...sei ancora indebolita, rischia di cedere..."

    Goro sfruttò una parte delle sue energie per spiegarglielo, non voleva di certo ripetere la trasfusione, non ci sarebbe riuscito.

    "Hai ragione, farò più attenzione."

    Nel dirlo sorrise, era felice di vedere che era tornato tutto come doveva essere...sorriso che durò poco, le domande che Tatsuya e Yuno stavano facendo non erano delle più rosee.
    Per questa volta, Goro lasciò parlare Kuron, lei aveva assistito alla maggior parte dell'accaduto, mentre lui ricordava solo alcuni pezzi.

    "Ogre e Artist, rispettivamente il capo del gruppo e un suo scagnozzo, hanno consegnato a Goro un clone incompleto di Asako, incompleto perché non fu mai vivo..."

    Questa parte fece spalancare gli occhi a Goro, aveva rischiato di scatenare un mostro per le strade a causa di un trucco, era furioso, ma...ma non sembrava sentire le mutazioni...era ancora se stesso.

    "Cosa...?!"

    Mentre Goro analizzava la sua situazione, Kuron continuò a spiegare ciò che vide.

    "...Dopo avergli consegnato il clone, Ogre le sparò al cuore, scatenando una mutazione terribile in Goro, quella che avete visto poco fa, immagino."

    Kuron prese un profondo respiro, toccandosi il ventre che le diede un'altra fitta.

    "A quel punto è iniziato il vero scontro, e Goro sembrava inarrestabile, solo che il potere di Ogre era quello di potenziarsi in base alla furia del nemico...potete immaginare che tipo di scontro hanno condotto..."

    "Mentre loro due combattevano, Kuron è riuscita a sconfiggere Artist, liberandomi, ma è a quel punto che è arrivato Werewolf..."

    Ora era Asako a narrare, e questa parte prese Goro completamente alla sprovvista.

    "Cosa!? Quand-COUGH COUGH!"

    Sapere una cosa del genere lo innervosì, ma la spossatezza lo riportò alla calma.
    Asako lo aiutò a calmarsi, riprendendo subito il discorso.

    "Siamo riuscite a sconfiggerlo solo grazie a Kuron che lo ha tenuto impegnato mentre usavo il mio potere, ma poi sono svenuta perché l'ho usato in maniera poco cauta."

    A quel punto, mentre Goro cercava ancora di immaginare l'accaduto, Kuron riprese il discorso.

    "A quel punto, io sono andata a cercare Goro per aiutarlo nello scontro, ma quando l'ho trovato, Ogre lo aveva ridotto come avrete visto poco fa, e quando mi ha visto è entrato nella sua cassa toracica con i pollici, distruggendogli il cuore..."

    Il pensiero di quella scena ancora la turbava, mentre Asako, nel sentirla parlare, non poté che sentirsi male per le prove che Goro fu costretto a superare a causa del suo rapimento.

    "...È stato in quel momento che ho costretto il mio corpo ad usare l'autofagia per potenziarsi, ma sono solo riuscita a ferirlo agli occhi, dopodiché ho subito la ferita che mi ha quasi uccisa...da li non ricordo più nulla."

    Asako sapeva cos'era successo, ma sembrava ancora indecisa sul modo in cui dirlo, ma ci pensò Goro a farlo.

    "Io...io ricordo cos'è successo dopo...Mi sono risvegliato e...ero in me, sapevo cosa stava succedendo, ma poi ho visto come ti aveva ridotta e, unendo ciò che vidi al pensiero della morte di Asako, sono mutato ancora...ricordo solo di aver colpito Ogre più e più volte con una forza che non sarò mai in grado di raggiungere nemmeno con Evolution...e dopo il nulla finché non mi sono svegliato qui..."

    Era quello che Asako sapeva ma non che riuscì a dire.

    "Come fai a ricordartelo?"

    "Non lo so..."

    Fu solo in quel momento che Goro fece mente locale.

    "Tatsuya, hai detto di aver visto un essere dentro di me? Come ti ha detto di chiamarsi?"

    Asako e Kuron erano perplesse.

    "So che vi sembrerà strano, ma poco prima di perdere i sensi ricordo una voce che mi ha detto che non sarei più mutato...non prima del momento giusto, anche se non so cosa possa voler dire."

    E, effettivamente, lui non poteva più mutare, anche Tatsuya lo avrà sentito quando Goro si è innervosito a causa della notizia del clone.

    "Non capisco più cosa sia preso alla mia anormalità...non capisco."

    "In un modo o nell'altro troveremo il modo di capire, per ora cerca di restare calmo, ti fa solo del male."

    Kuron non disse nulla, lasciò che fosse Asako a dire ciò che anche lei stava pensando.

    "...Va bene...Tatsuya, prova a leggere la mia mente, voglio essere sicuro che sia tornato tutto come prima anche qua dentro."

    Una domanda sensata, sapeva che la sua anormalità si era calmata, ma non sapeva cosa si nascondeva nella sua mente, non ora almeno.




     
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    Ascolto questa spiegazione che mi danno tutti e tre insieme, il racconto di quegli avvenimenti che avevano ridotto Goro e Kuron in quelle condizioni così gravi. Come sempre è quasi assurdo riuscire a credere a quelle cose, se li dovesse sentire qualcuno che non li conosce crederebbe che loro lo stiano prendendo in giro, perché non saprebbe che Goro, e quasi sicuramente anche Kuron, non mentono mai, non ne sono capaci. Non ne capiscono l'utilità.
    Cheria è frastornata da ciò che ha sta sentendo, è troppo e tutto insieme, è difficile da accettare. So come si sente, lei sa cosa vuol dire essere in difficoltà e perdere il controllo, rischiare di danneggiare ciò che si ha di più caro e correre rischi affrontando situazioni che fanno paura pur di difenderlo.
    Le tiro leggermente la manica, non voglio che si addentri in quei pensieri.
    Lei, in risposta, mi stringe la mano, l'ho sentita soffocare un piccolo sorriso.
    Un piccolo gesto che è bastato per tranquillizzarla, come io sono qui anche loro sono proprio davanti ai suoi occhi. Quel passato, per quanto spaventoso e recente, fa parte di ciò che è stato ed il presente non ne ha risentito troppo.
    Alla fine di tutta la spiegazione Goro ha fatto caso a quelle parole che avevo rivolto a Kuron, l'essere che avevo trovato dentro di lui. Vuole sapere cosa sia, come si chiami.

    "So che vi sembrerà strano, ma poco prima di perdere i sensi ricordo una voce che mi ha detto che non sarei più mutato...non prima del momento giusto, anche se non so cosa possa voler dire."

    Credo che questa sia la prima volta nella sua vita che la sua anormalità, la sua famigerata Evolution, gli risulti incomprensibile e misteriosa. Il normale anormale Goro è pieno di domande su se stesso.
    Le sue ragazze lo rincuorano e lo rassicurano, in qualche modo riusciranno a venire a capo del mistero ed a districare questa matassa evolutiva che non è mai stata più intricata.

    ...Va bene...Tatsuya, prova a leggere la mia mente, voglio essere sicuro che sia tornato tutto come prima anche qua dentro.

    Goro che mi chiede di indagare la sua mente, anche questa è una novità.

    Va bene, prima però...

    Cerco lo sguardo di Cheria – perché questa sera continuo a chiamarla così? Era da tanto che non usavo il suo vero nome. - per avere la sua disponibilità. Lei con un cenno acconsente.

    Non mi piace che tu senta dolore.

    Rilassati, questo non farà male.

    Poggio la mia mano sulla fronte di Kuron, Cheria la propria sulla mia, quindi riproviamo a fare ciò che abbiamo tentato prima.
    La risonanza tra i nostri poteri ci consente di intercettare i segnali nervosi e bloccarli.
    Il tutto dura solo un istante.

    Fatto.

    Abbiamo, diciamo, bloccato i nocicettori. Per un po' non potranno inviare i segnali di dolore.

    Dovrebbe darti abbastanza tempo per riprenderti del tutto, credo.

    Ora che questa è fatta non rimane che controllare la mente di Goro. È vero che l'avrei potuto fare anche dopo, ma non sopportavo che lei potesse ancora sentire dolore dopo tutto quel che aveva passato, dopo aver sacrificato parte del suo corpo per ottenere una forza che non ha.
    Volevo anche verificare cosa sarebbe successo rifacendo passare attraverso di me l'anormalità di Yuno – ecco, è così che la dovrei chiamare – per una seconda volta, ma non si è verificato il fenomeno di prima. Niente catene, niente voci, nulla. Che me lo sia immaginato?

    Prima quell'entità mi ha comunicato il suo nome. Dice di chiamarsi Missing Link. Io vado.

    Questa volta non sono in Overflow, le capacità percettive sono quelle normali. Non ho idea di fino a che punto riuscirò a spingermi, ma se non provo non posso scoprirlo.
    Con Yuno riuscii ad entrare nel suo mondo interiore, vediamo se mi riesce anche qui.
    Punto il dito indice contro la fronte di Goro e chiudo gli occhi.

    È meglio se mi lasci la mano, Cheria, non so cosa potrei intravedere e la risonanza potrebbe avere effetti collaterali.

    S-sì..

    L'ho detto ad alta voce, l'ho chiamata con il suo altro nome per sbaglio. Non mi era mai stato così difficile chiamarla Yuno. Per fortuna lei non ci ha dato troppo peso, forse gli altri nemmeno se ne sono accorti. Non lo so, forse l'hanno sentito, ma in questo momento non è importante.

    Nella mia mente c'è oscurità.
    Qui c'è Goro, sento la sua persona, sento i suoi pensieri, vedo i suoi ricordi. Ci sono molte cose che sono inframezzate, come se mancassero dei passaggi. Vedo i suoi esperimenti biologici, ma non è questo che ora sto cercando.
    Devo andare da una parte diversa, verso il suo subconscio.
    È qui che trovo gli aspetti involontari della sua anormalità, i frammenti di potere che non hanno bisogno di essere attivati perché facciano il loro lavoro. Le capacità di adattamento, le piccole evoluzioni per mantenere il suo equilibrio e la sua costante adeguatezza per l'ambiente. Le evoluzioni automatiche.
    Mi aspettavo di trovare più ordine ma qui c'è una grande confusione.
    Gli ultimi eventi si sono fatti sentire qui più che altrove, l'emotività che ha sviluppato ha spezzato la calma assoluta che era presente qui, l'estrema organicità del suo essere.
    Lo stress per tutto ciò che aveva vissuto negli ultimi tempi, il dolore della perdita.
    Ci sono flash della battaglia, istantanee fissate nel suo animo. Non trovo, però, quel mondo interiore.
    Qui tutto ciò che c'è è Asako. È qui, radicato nel suo essere, perché è il suo nuovo equilibrio. Non è solo la rabbia, la sofferenza per aver visto quella sua finta morte gli ha come distrutto l'equilibrio, forse questo ha scatenato quella reazione. Ma non lo trovo ancora.
    Dove sei, Missing Link? Dove sei?
    Non lo trovo. Non qui.
    Dovrei andare ancora più a fondo, ma non ne sono sicuro.
    Se toccassi l'equilibrio le conseguenze con una psiche simile e con una entità come quella che ho visto prima sono sconosciute, non le riesco ad anticipare.
    Lui è vicino, ne sono sicuro. Non lo riesco ancora a sentire ma c'è.
    Non andrò più giù, la contaminazione mentale potrebbe essere troppo pesante, il pericolo è alto.
    A questa forma dell'anima di Goro, un laboratorio che tutto contiene ma al quale manca un registro, è stata aggiunta la luce. In uno di questi cassetti potrebbe ancora annidarsi l'oscurità, uno di questi contiene quella foresta e quella entità, quel Missing Link, ma non voglio cercarlo. Non voglio rischiare di liberarlo.

    Riemergo dalla sua anima e riapro gli occhi.
    Questa volta sento di aver fatto davvero fatica, non me lo aspettavo.

    Non l'ho trovato.

    Come sta?

    La battaglia ha avuto conseguenze, ma il suo animo sta bene. L'anormalità si è come riorganizzata, c'è confusione ma funziona come dovrebbe, non ci sono anomalie o stranezze. Missing Link deve essere da qualche parte, non so dire dove ma so con certezza che ora non è qui.
     
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    Goro Nishimura
    Goro osservò le azioni di Tatsuya e Yuno, sembravano voler fare la stessa cosa che non riuscirono a fare prima, ma ora era tutto tranquillo e riuscirono nel loro intento.

    "Abbiamo, diciamo, bloccato i nocicettori. Per un po' non potranno inviare i segnali di dolore."

    Una cosa utile, lei non era in grado di farlo con la sua anormalità, dunque l'avrebbe aiutata a riprendersi più rapidamente o, almeno, a sentire meno gli effetti della guarigione, mentre per Goro non c'era molto da fare, non ci riusciva la sua anormalità, figuriamoci un impulso elettrico che lui stesso poteva riprodurre, anche se in modo diverso.

    "Grazie."

    Un semplice ringraziamento il suo, ma esprimeva tutto ciò che doveva essere espresso.

    "Prima quell'entità mi ha comunicato il suo nome. Dice di chiamarsi Missing Link. Io vado."

    Il nome gli ricordava qualcosa, non sapeva a chi appartenesse, ma era quasi come se appartenesse al suo essere.

    "Missing Link..."

    Era un qualcosa su cui pensare, ma ora doveva lasciare la mente libera per il lavoro di Tatsuya, avrebbe rischiato di incasinarlo ancora di più.
    Il viaggio nella sua mente ebbe inizio e con esso un leggero mal di testa, probabilmente era dovuto alla confusione causata dalle sue mutazioni, ma poco male, ora doveva restare concentrato per lasciar lavorare Tatsuya in modo fluido.
    Questo lavoro durò per alcuni momenti, momenti che sembrarono minuti e ore, ma quando riemerse dalla sua mente, lo fece con una cattiva notizia...

    "Non l'ho trovato."

    ...Seguita, però, da una buona, preceduta dalla giusta domanda di Yuno.

    "La battaglia ha avuto conseguenze, ma il suo animo sta bene. L'anormalità si è come riorganizzata, c'è confusione ma funziona come dovrebbe, non ci sono anomalie o stranezze. Missing Link deve essere da qualche parte, non so dire dove ma so con certezza che ora non è qui."

    Goro era ancora un po' frastornato da quell'esperienza...fu forse questo a farglielo tornare in mente.

    "Missing Link...Missing Link...ora ricordo!"

    "Ora mi ricordo perché quel nome mi sembrava familiare..."

    Kuron e Asako lo osservarono confuse.

    "Cosa intendi?"

    "Missing Link, è così che ho detto di chiamarmi quando terminai la mutazione."

    Beh, che dire, Kuron e Asako non sapevano che dire, era una notizia preoccupante sotto molti aspetti.

    "Hai detto di averlo incontrato nella mia mente? Questo vuol dire che la voce che ho sentito era la sua, sembrava quasi conoscere la mia anormalità, da come ne parlava, dunque non mi stupirei se fosse così."

    Era confuso e non sapeva esattamente cosa dire o come reagire a tutto ciò, la sua anormalità aveva forse creato qualcosa, o Missing Link è sempre stato una parte di essa? Non lo sapeva, ma di una cosa era certo, ora era tutto come prima, ma quelle mutazioni sarebbero tornate, questo gli disse quell'essere.

    "Non so cosa dire, ma dovresti approfittarne, ora che sai che quelle mutazioni non torneranno per un po', puoi prepararti per tenerle sotto controllo."

    Una luce nell'oscurità, questo fu quella frase.
    Ora non era in grado di controllarle, ma con del tempo sarebbe riuscito a trovare delle possibili soluzioni o misure di sicurezza.

    "...Sì, non hai torto, potrebbe essere vantaggioso..."

    Era riuscita a dare una mezza speranza a Goro, una missione abbastanza complessa in quella situazione.

    "Asako, tu come ti senti? Sei ancora stanca?"

    Lei gli sorrise, dando la finta impressione che fosse tutto a posto, anche se era ancora un po' stanca, e agli occhi di Goro era difficile nascondere delle cose.

    "Sto bene, mai stata meglio."

    Lui ci pensò un po', poi rispose.

    "Presto sarà meglio cercare un modo per tornare ai dormitori, l'esplosione ha portato qua alcuni detriti, potrebbe arrivare qualcuno in cerca di indizi."

    Effettivamente, l'esplosione del magazzino attirò pompieri e, probabilmente, anche la polizia, stare li era abbastanza rischioso, ma era anche difficile spostarsi, viste le loro condizioni.




     
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    Non so nemmeno dove sono ora, figuriamoci se posso ricordare da dove provengo

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    Ed è con un po' di speranza, con una prospettiva incoraggiante per il futuro, che viene presa la decisione di cercare un modo per tornare a casa, o meglio ai dormitori.
    Ci sarebbero le bici, ma sono solo due, i copertoni sono andati, le ruote sono fuse e l'accelerazione magnetica non è la cosa più sicura in assoluto.

    Se ci fosse qualcosa da elettrificare abbastanza grande...

    Potrebbe sfruttare la levitazione magnetica.

    Sarebbe comunque rischioso, se perdessimo il controllo su un oggetto troppo grande potrebbe essere un bel problema ed in più finiresti per stancarti troppo. Bisogna andarci più cauti.

    Tu riusciresti comunque a controllarlo.

    Non lo so, però qui non c'è nulla per fare una prova.

    E poi prima ero in Overdrive, ora come ora rischierei di perdermi dei dati importanti. Non mi stuzzica l'idea di schiantarmi come un proiettile contro qualcosa.

    Già...se solo qui ci fosse Sophie...

    Beh...lei potrebbe generare qualcosa con le giuste proprietà e mandarmi in Overflow.... Però dobbiamo pensare ad altro.

    La cosa che più mi preoccupa è che possano vederci. Proprio mentre venivamo qui abbiamo visto una camionetta dei vigili del fuoco.

    Mentre ci facciamo venire in mente qualcosa, farò in modo che non ci vedano.

    Innalzo, quindi, un campo illusorio. Se qualcuno dovesse avvicinarsi a noi si ritroverebbe le percezioni visive riscritte in modo da escluderci dal suo campo visivo. Una soluzione di sicuro affidamento e che ci fa guadagnare tempo e tranquillità.

    Ora non ci potranno vedere e dubito che si siano portati strumenti di rilevazione termica o simili.

    Illusioni? Puoi fare anche questo?

    ...Sì,

    E non mi parli di una cosa così forte?

    Non ne ho avuto l'occasione...anche io non è che conosca questo potere da tanto tempo...nemmeno una settimana...

    Non lo userai per...?

    Ma no! Non lo uso per spiare le ragazze sotto la doccia! O nei bagni, tanto meno negli spogliatoi.

    Ma io non ho detto nulla del genere...

    Ma l'hai pensato.

    ....One Heart....

    Non mi freghi, bella.

    Forse è bene mettere da parte queste cose.
    E poi...ho ancora qualcosa di cui sincerarmi.
     
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    Goro Nishimura
    Tatsuya e Yuno discussero su alcune possibilità di trasporto, e in ogni proposta rientrava qualcosa da elettrificare, probabilmente volevano usare i poteri elettrici della ragazza per far fluttuare magneticamente un pezzo di metallo, un utilizzo al quale Goro non aveva ancora pensato, effettivamente.
    Dopo una breve discussione sui possibili pericoli dell'utilizzo di un pezzo di metallo tanto grande, Tatsuya utilizzò le sue illusioni per oscurarli alla vista altrui, cosa che creò un discorso abbastanza strano sul possibile spionaggio da parte sua verso gli spogliatoi femminili.

    "Quei due non cambieranno mai."

    Il discorso terminò presto tramite l'utilizzo del potere di Tatsuya.

    "Ma io non ho detto nulla del genere..."

    "Ma l'hai pensato."

    "....One Heart...."

    "Non mi freghi, bella."

    Discorso che fece ridere Asako, un suono melodioso per Goro, soprattutto visto che la pensava morta fino a non più di un'ora fa, mentre Kuron si limitò a sorridere, era già più emotiva di lui, ma non così tanto.
    Per qualche momento tutti rimasero in silenzio, finché non fu la stessa Asako a romperlo.

    "Credo di potervi portare io al dormitorio."

    Goro, ancora steso, lentamente e in modo ben poco preciso, si tirò su per guardarla e, beh, ciò che vide era la stanchezza che ancora si portava addietro, cosa che di sicuro lo aiutava a votare in modo negativo per quella decisione.

    "Asako..."

    "Stai tranquillo, Goro, sto bene, posso riuscirci."

    Non rispose, sapeva che era inutile.

    "Asako, anche io riesco a vedere che sei stanca, ne sei sicura?"

    Anche Kuron l'aveva capito e, per quanto fosse dotata anche lei di grandi capacità d'osservazione, non era difficile capirlo.

    "Stai tranquilla, sono più resistente di quello che do a vedere."

    Sorrideva, voleva calmare sia il suo ragazzo che Kuron, ma entrambi sapevano bene che lei era ancora affaticata...Goro poteva aiutarla a recuperare le forze, ma non voleva usare i "suoi metodi" per farle recuperare un po' di energia, erano dolorosi e di sicuro non voleva farle del male, tutto ma non quello.

    "Forza, preparatevi."

    Detto questo, una forte corrente d'aria si alzò e presto si ritrovarono tutti sollevati da terra di qualche metro, stava ovviamente usando il suo potere per farli volare tutti, una prova non da poco, visto il numero di persone li presenti.

    "Visto? Nessun problema."

    Una gocciolina di sudore le rigò la guancia destra, non era credibile, ma per ora sembrava in grado di mantenerli in volo, dunque qualcosa riusciva ancora a fare. Presto la semplice levitazione divenne volo, non rapido, visto il numero di "passeggeri", ma comunque volo; Goro era vicino a lei e a Kuron, mentre i due Kamishiro erano tenuti vicini a breve distanza, così da rendere il volo più semplice da mantenere per lei.

    "Se e quando ti dovessi sentire stanca, portaci a terra, va bene?"

    "Goro-"

    La interruppe subito.

    "Ti prego, promettimelo."

    Rimase in silenzio per alcuni momenti.

    "Non voglio sembrare debole, non dopo tutto quello che tu e Kuron avete passato."

    "Debole? Hai battuto Werewolf con l'aiuto di Kuron, mentre io non sono nemmeno stato in grado di fargli del male, per non parlare del tempo che hai passato prigioniera di quei tre."

    Asako lo stava ascoltando e Kuron non era da meno.

    "Tu non sei debole, ma sei stanca, per questo sono preoccupato, non voglio che rischi di usare troppo il tuo potere, sai che richiede uno sforzo considerevole."

    "...Grazie...va bene."

    Asako era convinta di ciò che diceva e questo tranquillizzò Goro, soprattutto perché era troppo debole per poterli salvare da una caduta del genere, mentre Kuron, anche se non più in preda alle fitte, non era nelle condizioni per farlo.




     
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    Non so nemmeno dove sono ora, figuriamoci se posso ricordare da dove provengo

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    Appena ci stacchiamo dal suolo, grazie ai venti che sta iniziando a muovere Asako, Yuno mi stringe la mano spaventata. Certo questa sera quando è uscita non si aspettava di certo uno sviluppo simile, anche se lei potenzialmente potrebbe fare una cosa simile.
    Capisco quelli che sono i suoi problemi non appena la sento urlare.

    Ah? NOO! La gonna!

    Con la mano libera cerca di tenerla giù, con l'altra non vuole lasciarmi andare. Per fortuna siamo in fondo e le illusioni ci camuffano, nessuno potrebbe comunque vederla, ma è difficile convincerla che davvero non c'è alcun pericolo e poi figuriamoci se riuscirebbe a starmi di fianco con la gonna alzata.
    Ci siamo sollevati da terra e stiamo già iniziando a muoverci quando faccio l'unica cosa che mi sia venuta in mente.
    Con uno strattone alla sua mano, la tiro verso di me e con un po' di fortuna, ed anche di modifica delle intenzioni, le sue braccia finiscono attorno al mio collo. Forse sono stato un po' avventato, perché adesso sono io a tenerle giù la gonna reggendola dai lembi e ci ritroviamo forse troppo vicini.
    Non riesco a credere nemmeno io che lo abbia fatto davvero, comprendo pienamente il suo stupore per la cosa. Non si arrabbia, però, e nemmeno si agita, si limita solo a guardarmi come si guarderebbe un animaletto un po' stupido che ha appena fatto una grande idiozia. La cosa mi fa quasi ridere.

    Scusa. Volevo risolvere il problema della gonna e te ne ho creato un altro.

    Pensavo che si arrabbiasse, che mi distruggesse psicologicamente e fisicamente per la cosa, invece si limita a ridere.

    Hai sempre fatto stupidaggini simili, anzi ultimamente iniziavo anche a sentirne un po' la mancanza. Si, hai continuato a fare buffonate varie, ma niente di così idiota.

    Continua a ridere, una risata che sembra salirle dall'anima. È realmente divertita, ne sono davvero contento. Smette solo quando si accorge che io continuo a guardarla, mi rivolge uno sguardo interrogativo. Volgo gli occhi al cielo e lei fa altrettanto.
    Il cielo questa notte è davvero magnifico, non ci sono nuvole, siamo lontani da fonti di luce e la volta celeste mostra tutto il suo splendido manto ricamato di stelle. Da casa nostra le stelle si vedono benissimo, molto spesso la sera ci mettiamo tutti insieme a guardarle sognando cosa si trovi lì sopra, da quando siamo in città questo piacere ci è stato negato da tutte le sue luci. Una notte senza stelle non si può davvero definire tale.
    Spinti dal vento ci libriamo nella notte, avvicinandoci alle stelle.

    Ti ricordi quella volta al parco?

    Le faccio improvvisamente rompendo quell'incanto che la costringeva a tener su la testa verso le meraviglie del cosmo. Dal suo sguardo non sembra aver capito.

    Anche quella volta c'erano Goro ed Asako, è stata la prima volta che abbiamo saputo che stanno insieme. In confronto ad allora mancano Misaka e Sophie.

    Però abbiamo una Kuron in più.

    Mi risponde prontamente.

    Si, hai ragione.

    L'atmosfera che si sta creando mi ricorda anche quell'episodio di quel giorno al mare, quella sera che l'ho quasi baciata. Non dovrò ricadere in tentazione e non devo distrarmi, c'è una cosa alla quale sto pensando.

    Te lo avevo detto, ricordi? Che un giorno saremmo volati alti nel cielo, tanto in alto che avremmo guardato in basso per vedere le nuvole invidiarci.

    Il suo stato d'animo cambia più volte in breve tempo, lo capisco solo dal suo sguardo che, inizialmente sorpreso, diventa prima incredulo e poi spaventato.

    Non è stato solo un sogno? Solo una mia fantasia?

    Mi chiede con un po' di paura, non riesce a spiegarsi come faccia a sapere una cosa che non è mai avvenuta nella realtà, però la spiegazione è molto semplice.

    È il sogno che abbiamo avuto insieme. È ciò che abbiamo desiderato nel nostro animo.

    In effetti come spiegazione non è facile per niente ed è anche un po' confusa, però lei sembra aver capito. Fa come un sospiro di sollievo.

    Per un attimo ho creduto di aver scambiato la realtà con la fantasia.

    Fa una leggere risatina di imbarazzo.

    È da quel giorno che mi sono sentita meglio. Prima ero un po' depressa, ma quel sogno di libertà mi ha dato la forza ed ora...ora stiamo davvero volando.

    Chiudendo gli occhi, si abbandona sulla mia spalla. La abbraccerei se non fossi impegnato a tenerle ferma la gonna, ma, in fondo, è come si già la stessi abbracciando.
    La situazione, però, mi rende inquieto.

    Yuno...

    Si?

    Posso....posso tornare a chiamarti Cheria?

    Non risponde subito, ci pensa un attimo come sorpresa dalla richiesta.

    Se proprio vuoi...

    Mi dice mentre col capo cerca una posizione più comoda.

    Mi sembra di averti ritrovato dopo tanto, sembri essere in qualche modo tornato. Dove sei stato per tutto questo tempo?

    Si muove ancora cercando una maggior comodità che sembra, finalmente, trovare.

    Dov'era il mio fratellone?

    La voce le esce come un sospiro per quanto si è rilassata. Io sto esitando.

    Cheria...

    Deglutisco rumorosamente – ed anche un po' dolorosamente – non ho quasi il coraggio per dire queste parole, ma devo farlo.

    Hai mai pensato di...di essere tu la mia... anima gemella?

    Ecco, alla fine l'ho detto. Quasi mi stupisco per aver trovato il coraggio di dire una cosa così folle ed assurda.

    Io sono la tua anima gemella, così come tu sei la mia.

    La rapidità con la quale mi ha risposto mi ha spiazzato. Una cosa che mi aveva creato un po' di problemi lei è riuscita a dirla con così tanta semplicità e naturalezza.

    Siamo fratello e sorella, ci conosciamo meglio di chiunque altro, ne abbiamo passate tante e ne siamo sempre usciti insieme, non può che essere così. Siamo due persone che si completano l'un l'altra.

    Invece che rassicurarmi o rallegrarmi, le sue parole mi riempiono di tristezza.

    Però...però è sbagliato. Non potremmo mai... sarebbe sbagliato farlo, sarebbe...

    Le parole mi sfuggono, non riesco ad esprimere quel che sento, lo sdegno verso me stesso che trascina verso pensieri immorali la mia Cheria.

    Non possiamo essere in quel modo e non ne abbiamo bisogno. Noi siamo diversi da quelle coppie che dicono di amarsi e poi si lasciano alla prima incomprensione o alla prima difficoltà. Il rapporto tra di noi non potrebbe mai spezzarsi, siamo legati dal sangue, siamo congiunti nell'anima. Noi non ci lasceremo mai, saremo insieme per sempre.

    Le sue parole sono come un toccasana per me, per i miei dubbi e le mie paure.

    Ovunque saremo, qualunque cosa accada, niente potrà cambiarlo.

    La sento soffocare un risolino, non c'è bisogno che aggiunga altro a questo.
    Continuiamo a volare spinti dal vento nella buia notte, non percorriamo le vie battute dall'uomo, ci muoviamo come in un sogno.

    Ti voglio bene, fratellone.

    Ti voglio bene, sorellina.
     
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    Goro Nishimura
    La serata, per quanto in modo strano, sembrò riuscire a calmare un po' i nervi di tutti, addirittura di Goro, anche se continuava a non darsi pace su un unico particolare: chi o cosa era esattamente Missing Link? E come era nato? Avrebbe voluto studiarsi per capirlo, ma dopo il caos generato dai suoi campioni genetici, decise di limitarsi a prelievi del sangue, dopodiché li avrebbe distrutti, così da non lasciare traccia e non rischiare di conservare materiale genetico utilizzabile da Werewolf.
    Il volo procedeva tranquillo, tutti loro si stavano lasciando trasportare dalle correnti d'aria create da Asako, la quale non sembrava propriamente nel pieno delle forze come voleva lasciar credere.

    "Asako, tutto bene?"

    Aveva qualche goccia di sudore qua e la che le rigava il volto, ma anche dopo essere stata scoperta, cercò di sembrare più resistente.

    "Sì, sto bene, è solo che non sono abituata a trasportare così tante persone."

    Sorrideva, cercava di nascondere la sua fatica, ma a Goro, per quanto sfinito, nulla poteva sfuggire.

    "Perché continua a fare così? Nessuno se la prenderà con lei se non riuscirà a trasportarci a casa..."

    Kuron, cercando di mantenere la voce ad un livello udibile solo a lei e Goro, iniziò a parlare.

    "Se i ricordi che il vostro DNA mia fornisce non mi ingannano, questa è la prima volta che ti vede in uno stato così...debole."

    Con l'ultima parola, Goro iniziò a capire dove stava andando a parare.

    "Sta cercando di non farti affaticare, per una volta è lei che deve badare a te, per questo sta cercando di resistere, non vuole deluderti."

    "Come potrebbe deludermi?"

    "Non può, ma in questa situazione, capisco perché le sia difficile capirlo."

    Goro rimase in silenzio per alcuni momenti, anche lui stava iniziando a capirlo, anche se non del tutto, viste le sue difficoltà nell'afferrare alla perfezione i sentimenti umani.

    "Dopo tutto quello che è successo, si sente in colpa per le tue lotte, per le tue ferite...per questo crede che ti potrebbe deludere."

    La sua idea era simile, ma non ci sperava.
    Rimase in silenzio per un po', osservando tutto ciò che stavano attraversando, riuscendo a vedere anche la città in lontananza che, ormai, si faceva sempre più vicina.

    "Tatsuya, Yuno, manca poco."

    La voce era tornata fredda, questo succedeva quando troppe cose gli passavano per la testa, era come se il freddo fosse ciò che rimaneva dopo tutti quei pensieri assillanti che lo distraevano.
    Asako sembrava sempre più stanca, ma riuscì a portarli fino al parco Hijifu, dove atterrò lentamente, ma con qualche, difficoltà.

    "Ci...sia-"

    Prima di poter finire la frase, le sue gambe cedettero e rischiò di cadere a terra, ma Goro, ormai ben consapevole della fatica alla quale si era sottoposta, era pronto a prenderla, anche se cadde in ginocchio nel farlo.

    "Sono ancora...molto debole."

    Asako lo guardò con uno sguardo un po' imbarazzato, sperava di resistere di più.

    "Sta tranquilla, hai fatto tutto ciò di cui avevamo bisogno, ora puoi anche riposarti."

    Ora che le stava parlando, la voce era più normale, e questo servì ad aiutarla a rilassarsi, poiché, a causa della stanchezza alla quale si era sottoposta, non sarebbe stata più in grado di far volare una foglia.

    "Te l'avevo detto...che vi avrei portati a casa..."

    "Già."

    Goro le stava porgendo la spalla per camminare, ma anche lui non era nella migliore delle forme, dunque sarebbero stati un po' lenti.

    "Siamo arrivati...e questa volta siamo tutti."

    I combattimenti erano finalmente finiti.






    Edited by CellO_o - 25/7/2014, 21:03
     
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    Non ho idea di quanto tempo stia passando, restiamo in silenzio in quell'abbraccio. Da quelle parole di affetto che si siamo scambiati, da quella promessa di eterno amore, e non mi immaginavo così sentimentale, non abbiamo più parlato. In questo viaggio anche il silenzio è fin troppo piacevole. Cheria è più bassa di me, non di troppo perché non è che io sia questo gigante, però, riversa sulla mia spella, sento il suo caldo respiro sul mio collo. Ho chinato il capo per appoggiarlo contro il suo, sentendo con la guancia i suoi morbidi capelli rossi.
    Per quanto ho memoria noi siamo sempre stati così. Probabilmente per essere fratello e sorella siamo fin troppo legati ma è proprio come ha detto lei, siamo due complementari. In lei ho sempre sentito ciò che mi manca, ciò di cui ho bisogno per essere completo.
    È buffo se ci penso. Della gente passa la propria vita cercando ciò che io ho trovato così vicino a me. Solo che mi è troppo vicino, così tanto che non potrò averlo. Mi è così vicina che non potrò mai davvero averla. Ma sono comunque contento. Siamo contenti perché possiamo comunque essere insieme.

    "Tatsuya, Yuno, manca poco."

    È la voce di Goro. Ci fa quasi sobbalzare ma almeno ci riporta alla realtà.
    Io e Cheria ci rivolgiamo lo stesso sguardo, ci siamo entrambi spaventati. Ci tratteniamo a stento dal ridere.

    Questo non è mai successo.

    Mi dice con sguardo d'un tratto serio. È più che ovvio a cosa si stia riferendo.

    Ovviamente.

    Le dico anche se io stesso non prendo molto seriamente le mie parole.
    Per un attimo aggrotta la fronte ma si rilassa immediatamente, non le sembra importare più di tanto quella sua stessa richiesta. Che serata strana.

    Chissà che starà facendo Sophie...

    È notte fonda, al cento per cento starà dormendo rivoltandosi nelle lenzuola. Quanto tornerai la troverai in formazione involtino. Anche se lei preferirebbe le omelette...

    Immagino che agli occhi di un lettore tale battuta possa risultare stupida, ma basta a farla ridacchiare.

    Ricordi quella volta che ci costrinse a mangiare omelette per due settimane di fila? A pranzo e cena, con frittata a colazione.

    Si, me lo ricordo. Non rifacciamolo mai più. Dopo tutte quelle uova avevo iniziato a guardare le galline con rimorso. Mi venivano i sensi di colpa...

    Qui non trattiene più la risata. No, non chiedete, sono cose che solo chi le ha vissute può capire.

    Io non c'entro, dovrai prendere accordi con lei. Ora però non dovresti avere problemi, potrà cucinare per te una delle tue tante ragazze.

    Scorro mentalmente tutte le ragazze che conosco o almeno quelle con cui sono più in confidenza.

    Uhm....con la maggior parte sarei io a dover cucinare per loro, le altre non credo lo farebbero perché sarebbe una cosa un po' fraintendibile e temerebbero il diffondersi dei pettegolezzi a scuola. Poi ce ne sarebbe una della quale non credo mangerei qualcosa, sarei terrorizzato all'idea di quel che potrebbe averci messo dentro. Una che inizia per “Mi” e finisce con “mì”.

    Allora non hai molta scelta.

    Lo dice quasi compiaciuta. Io la vedo un po' più come una sventura, ma non fasciamoci la testa per nulla.

    Nel frattempo siamo arrivati al parco che è a tutti tanto caro. È qui che quella volta mi pedinarono.
    Lo sforzi di trasportarci deve essere stato davvero eccessivo per Asako, appena mettiamo i piedi per terra quasi crolla ma per fortuna Goro la prende in tempo. È stata comunque davvero brava.
    Sento che la loro intenzione, di Goro ed Asako, sarebbe di camminare subito verso i dormitori, via da lì, ma sento che sono davvero troppo stanchi.

    "Siamo arrivati...e questa volta siamo tutti."

    Dice Goro. Si, finalmente siamo tutti e siamo al sicuro.
    Ho una tentazione e credo che la asseconderò.
    Senza spiegazioni, senza preavviso, mi lascio cadere a terra sulla schiena tirandomi dietro Cheria che urla di sorpresa. Non ha paura, non avrebbe senso per lei averne.
    Per me la caduta è un po' goffa, mi sono proprio lasciato andare di schianto. Per lei ho attutito la caduta facendola cadere su di me. Non sarà pesante ma fa comunque male. Più lei della caduta in sé visto che siamo su un prato.
    Allargo le braccia sull'erba, è un po' umida ma comunque molto piacevole.

    Ma che fai? Scemo.

    Questa sera non ha la forza di arrabbiarsi, non ce la fa. Si tira su, era finita sdraiata su di me ma non c'era alcuna malizia in ciò, e si siede sulla mia pancia. Sono abbastanza allenato per sopportarla senza problemi. Il tempo che stiamo perdendo così dovrebbe riuscire a far un po' rifiatare soprattutto Asako.

    Guardo gli occhi di Cheria, quindi alzo lo sguardo verso il cielo.
    Ora ci sono già più luci artificiali, ma le stelle si vedono ancora piuttosto bene.

    Niente. Sono contento che sia finita. Sono solo contento di essere di nuovo a casa.

    Siamo nel bel mezzo di un parco, non credo si possa proprio chiamare casa...

    Per me la “casa” non sono i muri.

    Ah, no? Allora cos'è per te?

    Casa è dove possiamo essere al sicuro e felici. Qui siamo lontani dal pericolo ed in questo posto abbiamo dei bei ricordi. Si, per me qui inizia la nostra casa.

    Mi sto lasciando trascinare da....non so nemmeno io da cosa. Deve essere tutto quel che è successo questa sera, il mio rilassamento per il pericolo scampato, il fatto che stiamo tutti bene, che dopo quel...non ho idea di cosa abbia visto, mi sento di nuovo bene con Cheria...Yuno. Quel che dico non ha senso, ma non importa.

    Se vuoi restare qui va bene, tanto come sedia sei anche comodo

    Dormiresti seduta?

    Con gli occhi le faccio cenno verso Asako. Non mi ha propriamente capito. Oh, ma che diamine, posso comunicare telepaticamente, più o meno.

    Prendiamo tempo, Asako è stravolta e sta cercando di farsi vedere forte. Ha troppe poche forze, serve del tempo per farla riposare.

    Le comunico ingannandole l'udito per farle sentire la mia voce.

    Bastava dirlo. Cerchi sempre la soluzione più complicata.

    Ride anche nei suoi pensieri, ma forse non ha tutti i torti.

    Ok, riposiamoci un attimo ma fa' presto. Anche voi, sedetevi. Si sta bene qui, ci aiuterà a rilassarci un po'.

    Questa volta ho difficoltà a capire come andranno le cose. Diciamo meglio, non voglio saperlo. Potrebbero anche decidere di dirigersi subito a letto per riposarsi meglio e non potrei nemmeno biasimarli per questo. In effetti il nostro è un invito ben più che rifiutabile per una infinita serie di motivi, primo fra tutti il proposito di Asako di non volersi mostrare debole che potrebbe spingerla a non voler indugiare in riposi od altre cose. Certo, poi crollerebbe sul letto, ma non sarebbe strano.
    So solo che Cheria ha ragione, si sta davvero bene qui e ci si rilassa molto.
    C'è pace, finalmente.
     
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