Sfida: Galatea - Kuro VS Hisako - Zeshin

Bruciali tutti! Arrostiscili finchè non diventano ben cotti!
Li devi affogare! Affogali finché non vengono mangiati dai pesci!
Soffocali! Lasciali sepolti sotto terra finchè non vengono decomposti!
Strozzali! Ruba l'aria dai loro polmoni finché non sei l'unico soppravvissuto!
Elettrizzali!
Oscurali!
Illuminali con il sole!
Assorbili!
Corrompili!
ZITTI TUTTI!
La testa... ha la testa pieni di voci. Ma è cosi bello sentire queste voci che lo incitano alla morte.
Una morte violenta, quel che basta per farlo sentire appagato da quella battaglia.
Gli è stata affiancato una ragazza con poteri d'evocazione ma tanto non gli importa.
Lo scontro inizia con fiorellino che evoca a destra e a manca delle piante.... piante...
Quando una corona di denti compare sotto il suo corpo fa una sola cosa. Rilascia le fiamme.
Una fiamma compare intorno a lui (1 Pa), facendo letteralmente terra bruciata. Qualunque cosa di infiammabile del raggio di tre metri prende fuoco, mentre lui si trova al centro di questa gigantesca fiamma. Il ragazzo ride, mentre una fiamma gialla compare nella sua mano destra, facendo comparire dal nulla un arco (1 Pa). Anche nella mano sinistra compare una fiamma verde, ma che stavolta porta una decina di frecce (1 Pa). I due tributi sono stati correttamente pagati.
Le frecce iniziano a cadere dalla mano sinistra finché non ne rimane una. Questa freccia viene incoccata ed attivato subito il “secret fire” (1 Pa). Alza l'arco e mira. Mira verso l'ape gigante senza tanti complimenti. Le voci continuano a gridare di voglie perverse, voglie di sangue e morte. Voglia di uccidere.
Il ragazzo lo fa. Mira e spara, con una freccia contenente delle fiamme. Fiamme che usciranno fuori violentemente dopo quattro secondi, ma con un arco il tempo e la distanza non sono un problema.
Giusto per non essere indifeso, oltre a stare immerso dentro alla fiammona gigante, attiva il minerals illusion (1 Pa). Un sorriso ebete sulla faccia dimostra che non è propriamente sulla terra. Tuttavia un colpo potrebbe schivarlo (una schivata disponibile).

Parlato Zeshin Pensato
La freccia lanciata contro Galatea fila via verso il cielo, esplodendo poco dopo. Ed ecco che le voci tornano prepotentemente.
Sotterralo.
Brucialo.
Mangialo.
Queste sono solo alcune delle voci che continuano a parlare dentro alla testa del ragazzo.
La piccola nebbia prodotta da lui si dissipa lentamente, visto la sua utilità.
Le fiamme continuano ad ardere intorno a lui, continuando ad annerire la terra presente entro un raggio di tre metri da lui, mentre gli ultimi rimasugli delle piante vengono bruciate fino al midollo (1 PA).
Poi tutto diventa nero. Una fiamma nera esplode a circa tre metri da dove finiscono le proprie fiamme. Il nero avanza, cercando di colpirlo con la propria potenza e violenza. Ma il rosso vuole resistere. Il ragazzo urla, cercando di esprimere potenza che sente dalle proprie fiamme. Quelle piccole stronze che continuano a voler uscire e cercar di distruggere il mondo. Ora possono uscire libere per un po'. Il rosso diventa più inteso, quasi riesce a coprire la figura che c'è all'interno da quanto è denso (1 Pa). Ma le fiamme nere avanzano, mangiando un po' delle fiamme rosse ed è adesso che avviene il tocco finale. La fiamme rossa inizia a cambiare forma, concentrandosi in una linea verticale. Sembra quasi che sia diventata una piccola lama, o comunque abbia acquistato il filo (1 PA). Perché dico questo? Perché riesce a dividere in due l'avanzata della fiamma nera, con in mezzo il ragazzo che smette di urla e che guarda catatonico l'attacco. Quando le fiamme nere finiscono la fiamma torna normale ed lo avvolge come prima (1 PA).
Intento le due ragazze combattono per i cavoli loro.
Sta per pensare di tirare un'altra freccia ma dei cristalli che compaiono dal nulla interrompono il suo filo dei pensieri.
Distruggili.
Mandali via.
Mangiati dei cereali e aspetta la fine della battaglia.
Meglio il kebab.
È molto meglio la lasagna della nonna.
Quale nonna? Siamo orfani.
Alla fine non fa niente. Vuole vedere come prosegue la battaglia prima di fare qualcosa.

Kuro si era trasformato in una ragazza poco prima, ma ora aveva cambiato aspetto: capelli lunghi e bianchi e vestito diverso. Kuro (o forse più lui) si guardò intorno, chiaramente per valutare la situazione, e diventò palese che Hisako era il suo nuovo bersaglio. Evocò poi al suo fianco un uccello di cristallo "possibile che qusto nuovo potere sia in qualche modo collegato all'aspetto della ragazza in cui si è trasformato?"
Kuro/la ragazza poi creo vari cristalli sparsi per tutta l'arena. "Vuole attaccarmi... "
Hisako guardò il terreno sotto i suoi piedi e si accorse che stava in qualche modo annerendo o bruciando.
WOOOO
Hisako prima si sbilanciò su un fianco, poi fece un piccolo balzo all'indietro per evitare di essere penetrata (letteralmente) da due enormi cristalli che inaspettatamente spuntarono sotto di lei. I due cristalli "emersi" dal terreno le stavanò pressochè due metri davanti e quasi le bloccavano la visuale se non fosse stato per la loro trasparenza. Hisako potè vedere in modo confuso svariate "Galatea" e pensò che potesse essere frutto di qualche effetto di riflessione o rifrazione dei cristalli. Improvvisamente i due cristalli da trasparenti assunsero una sorta di sfumatura metallica e riflettente, e, questione di istanti, da uno di quei due specchi emerse la figura della ragazza dai capelli bianchi, che sferrò in fendente infuocato verso Hisako con una lancia lunga.
Accadde tutto velocemente. Troppo velocemente. Un urlo squarciò l'aria. Hisako fu colpita in pieno dalla lama e dalla scia rovente della lancia, bruciando parte della divisa e laciando sul suo corpo di Hisako una spessa linea netta di pelle bruciata e croste di sangue fatto già rapprendere dal calore. Lei, rovesciata a terra con la faccia al suolo, si contraeva in spasmi e tratteneva lunghi respiri tra i denti stretti, ingrossando e cercando di indurire il petto e l'addome come a creare un'armatura, sperando che fosse utile perchè il dolore le stesse fuori dal corpo.

Da sotto al corpo di Hisako iniziò ad espandersi una macchia scura . Sangue. La macchia aumentava e aumentava velocemente di dimensioni, ma il sangue non era il suo [usato lo Yokai Blood Sacrifice. Sacrificato lo yokai toro] (1PA).
Hisako si era totalmente ristabilita e le pelle bruciata e pustolosa si era ristabilita completamente, il dolore sparito e di conseguenza, eventuali conseguenze del colpo (sul fisico) scongiurate. In ogni caso Hisako era restata immobile. Dopo il Blood Sacrifice il battito del suo cuore aumentava e lui poteva sentirlo chiaramente come se qualcuno stesse suonando un crescendo al tamburo nelle sue orecchie: sempre più veloce, sempre più potente. Ritmicamente, con tutta la velocità del Nekomata al quale era legata, si rialzò ad una altezza appena sufficiente per far strisciare violentemente una gamba in senso circolare, con l'obiettivo di far rovinare a terra Kuro (1PA). Fu talmente repentina che non capì se il colpo era riuscito come lei lo aveva immaginato e tanto veloce che sentì il battito successivo quando la gamba era tornata in posizione. Quel suono le diede il ritmo per proseguire la sua azione, che il calcio da terra fosse riuscito o meno. Sciolse la manifestazione del corvo Tengu, e vi si unì, spiccando un velocissimo volo verticale (2PA).
Poi Hisako si ricordò il possibile collegamento tra capelli e vestito delle ragazze con i poteri di Kuro. Aveva notato che l'abito bianco della ragazza (Kuro) aveva dei lacci e delle legature che lo sostenevano, in particolare si interessò di quello che aveva al collo come collana e quello del corsetto [quello davanti, non so se è un corsetto asd]. Su ognuno di questo lacci usò lo Yokai Genesis, in modo che ognuno avesse vita propria. I lacci del corsetto si sarebbero sciolti per far cadere l'abito e dopo di chè si sarebbero legati alle trecce e avrebbero tirato i capelli cercando di strapparli, quelli attorno al collo si sarebbero stretti come una morsa per tenere impegnata, e magari far mancare il respiro alla ragazza. (1PA)
Hisako urlò:"Bruciali! BRUCIALI TUTTI!"

Parlato Zeshin Pensato
Ancora fuso come chissà cosa, il ragazzo osserva uno dei cristalli situati dentro alla sua fiamma come una scimmia che osserva un monolito nero. Continua ad osservarlo mentre i fiori spuntano intorno a lui, evitando le sue fiamme (1PA). Poi una voce urla. Urla dicendo una cosa a lui piace tanto fare. Urla di bruciarli tutti.
Piano piano una risata inizia a salire dal ragazzo, una risata che diventa sempre più alta... e pazza.
Per lui quella frase è un invito a nozze. Finalmente può sfogare le sue bimbe. Finalmente non le deve più trattenere. Finalmente possono divertirsi.
Le fiamme che stanno intorno a lui salgono, coagulandosi in una palla di fuoco sopra alla sua testa. Il fatto è che altre fiamme si formano intorno alla palla e si uniscono ad essa, creando una sfera infuocata con un diametro di 10 mt (3 PA). Un gesto della mano destra, ed ecco che la sfera inizia a scendere contro il gruppo. Ma non è finita qui. Il problema è che ha creato quella palla solo da usare come distrazione. La mano sinistra prende fuoco, ma non di un fuoco normale. La fiamma è blu con delle venature bianche. Barcolla verso il prato e si lascia cadere sopra a peso morto. Appena la fiamma tocca un fiore, quello inizia a congelare, mentre la fiamma inizia a propagarsi come una fiamma normale. La cosa veramente anormale è il fatto che al suo passaggio la fiamma non lascia cenere, ma ghiaccio spesso. La fiamma non accenna a fermarsi e continuerà imperterrita ad andare avanti a congelare tutto finché la fiamma presente sulla mano sinistra del ragazzo non scomparirà.

La ragazza riuscì a contrastare quella sorta di scivolata che aveva improvvisato Hisako qualche istante prima, e lo fece nel peggiore dei modi... per Hisako. Infatti lei non aveva calcolato il possibile uso del potere dei cristalli che Kuro aveva mostrato con l'attacco di poco prima, tantomeno avrebbe pensato che il suo calcio potesse essere bloccato da un cristallo semplicemente innalzato sotto i piedi del nemico. Eppure fu così, e funzionò pure. La velocità che Hisako aveva impresso al colpo, si tramutò in un violentissimo impatto contro la durissima superficie cristallina. Lo chock fu forte, perciò Hisako non sentì dolore subito, il che le permise di rimediare alla meglio a quella situazione poco favorevole per lei. Era inevitabilmente ricaduta a terra con il sedere, perciò cercò di bloccare, facendo peso sulle mani, la poca potenza di rotazione che era rimasta, per evitare di subire gravi traumi, dopodichè, sempre grazie alla presa delle mani, si diede una forte spinta all'indietro per non rimanere troppo vicino a Kuro, che in quel momento, ovviamente, la doveva vedere vulnerabile. Lo chock, tuttavia, ebbe anche un effetto non voluto: se Hisako non sentiva dolore in quell'area, non poteva capire in che condizioni si trovava il suo stinco destro e avrebbe quindi rischiato di aggravare la sua situazione. I lacci dell'abito della ragazza/Kuro si erano, per fortuna, animati, il chè diede ad Hisako un buon margine di tempo per reagire al contrattacco e allontanarsi da lei come detto prima. Tuttavia i lacci non avevano avuto l'effetto sperato, anche perchè vennero cristallizzati insieme a tutto il vestito, che poco dopo, quando Hisako era ancora a terra, riprese lo stesso aspetto metallico che avevano assunto i cristalli prima di far apparire Kuro con la sua lancia. Hisako vide uscire dall'abito l'uccello di cristallo che poco prima stava al fianco di Kuro. Nel frattempo l'area della gamba riprese sensibilità e Hisako potè sentire un dolore infuocato nello stinco, non meno infuocato del colpo della lancia di Kuro; c'era certamente qualcosa di rotto, e la gamba non poteva essere mossa correttamente.
Hisako non poteva nè alzarsi nè muoversi mentre un enorme uccello cristallino la stava caricando, quindi decise di lasciarsi colpire, per quanto doloroso sarebbe potuto essere. Si voltò di scatto (sempre con le gambe verso la fenice, che non poteva muovere) e cercò di abbassarsi il più possibile, esponendo la schiena, che certamente avrebbe assorbito meglio il colpo (anche grazie alla flessibilità dovuta alla fusione) rispetto ai fianchi (1PA). L'impatto fu talmente forte da spazzare Hisako ancora qualche metro più indietro.
Si voltò a fatica con le braccia, e vide che già sopra di lei stava Kuro con la sua lancia che mirava al petto.
Non poteva fare altro che spingersi di lato con tutta la forza che aveva (1PA), mentre usò ancora una volta lo Yokai Genesis, questa volta sulla lancia, che avrebbe strattonato il portatore in una direzione a caso (1PA). Hisako sperò che non fosse la stessa dalla quale era cercata di sfuggire al colpo, e se non la fosse stata, si sarebbe fusa con il Tengu, diventando di nuovo corvo, e volando in alto, cercando di tenere d'occhio sia Kuro, sia il suo uccello di cristallo, che presumibilmente poteva volare.
La rottura della gamba si sarebbe fusa anch'essa con il tengu, provocando quindi la rottura della zampa destra del corvo, con la quale, nonostante la sua naturale rigidità, non sarebbe stato facile nè attaccare nè atterrare.