[SOSPESA]Dopo la tempesta

[Goro Nishimura] [Tatsuya Kamishiro]

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    Goro Nishimura
    Erano passati due giorni dal loro ritorno a casa dopo quella guerra, se proprio così la si vuol definire. Lui, Kuron e, all'insaputa di tutti, Asako erano nella sua stanza per passare del recuperare quel che si erano persi e, nel caso delle ragazze, di conoscersi meglio, Kuron era in parte anche il clone di Asako, anche se per una bassissima percentuale. Goro era separato dalle due, stava verificando il suo recupero e, incredibilmente, era semplicemente stanco, poteva evolversi senza dolori indicibili e poteva sfruttare a pieno il suo corpo, solo che la stanchezza che ancora lo opprimeva gli impediva di farlo al massimo.

    "Sento di essere meno spossato, ma non è ancora svanita del tutto...sembra quasi che il mio corpo si stia adattando al cambiamento...forse davvero tornerà..."

    Mentre pensava a queste cose, Asako lo chiamò, ricordandogli una cosa abbastanza importante.

    "Goro, hey! Tutto bene? Tra poco dobbiamo raggiungere Tatsuya al parco."

    Vero, era troppo occupato per ricordarselo, ma lei, non dovendo pensare a quelle cose, non ebbe troppi problemi a ricordarselo.

    "Sì...sto bene, mi sono solo perso nei miei pensieri...andiamo."

    Sia lei che Kuron notarono qualcosa di strano nella sua risposta, ma diedero entrambe la colpa alla stanchezza di cui ancora sembrava portare il peso, dunque non vi diedero troppa importanza e uscirono dal dormitorio, anche se Kuron scese per la finestra, senza farsi notare da eventuali passanti, visto che lei, teoricamente, non doveva neanche esistere.

    "C'è un motivo particolare per cui ci ha invitati al parco?"

    Goro pensò un attimo a cosa dire e presto rispose.

    "Non saprei, ma se lo conosco come credo, è possibile che sia per accertarsi delle nostre condizioni, si preoccupa molto per gli altri."

    "È un amico premuroso, non trovi?"

    "Già...a volte così tanto da non preoccuparsi di se stesso."

    Quell'ultima parte fu un borbottio inudibile per le due, ma era così che la vedeva, a volte si preoccupava davvero troppo per gli altri e finiva per dimenticarsi di se stesso. Presto raggiunsero l'entrata del parco, dove aveva detto di incontrarsi, in attesa che si presentasse, dopotutto erano arrivati leggermente in anticipo.






    Edited by CellO_o - 29/7/2014, 07:47
     
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    Sono passati due giorni da quella assurda sera ma mi sembra che sia passato molto più tempo. Forse è a causa della tarda ora di quella volta, forse perché ci sono delle cose che avrei preferito non dover affrontare o forse è perché il mio orologio mentale sembra essere tornato indietro nel tempo?
    Ciò che c'era prima mi sembra distante, come se non mi appartenesse, il presente mi è molto più consono. Non ricordo da quanto non stavo così bene con Cheria come in questo momento. Mi ha preparato una torta, capite? Mi ha preparato una torta al cioccolato e me l'ha portata al Maid Caffè quando avevo appena finito il turno. È entrata nel mio ufficio quando io mi stavo cambiando ed ero praticamente in mutande... mi sarei aspettato l'inverso, se devo essere sincero. Ma non ha fatto una piega ed è entrata tranquillamente, intimandomi di vestirmi in fretta perché doveva entrare anche Misaka. Credo che stia cercando in ogni modo di farmi mettere con lei prendendo come partenza la nostra passione per le torte al cioccolato. E, diciamolo, come la fa Cheria non la fa nessuno, tanto che le ragazze del Maid hanno in fretta invaso l'ufficio divorandosi la torta... all'inizio era infastidita, ma quando ha visto che io e Misaka ci siamo ritrovati da soli in un angolo del divano a dividerci la stessa fetta di torta, l'unica che siamo riusciti a salvare, ho sentito una certa soddisfazione da parte sua. Scusate se dico così tante volte “torta”, è solo che... quella torta era davvero buona e vorrei mangiarne un altro po' con Misaka. No, via, togliete l'ultima parte che non mi sembra opportuna.

    Tatsu-kun, ti sbrighi? Sembri avere ancora la testa tra le torte...

    Dove?

    Tra le nuvole. Non mi starai diventando sordo!

    Già, non sono disteso sul letto nella mia camera, come sarebbe potuto sembrare, ma sto camminando con Sophie in direzione del parco. Sono passati due giorni da quella sera e voglio assicurarmi delle condizioni di Goro e delle altre. Soprattutto voglio vedere come se la sta cavando Kuron, spero che i segni sul suo corpo siano diminuiti perché sapere una così giovane e carina ragazza con delle cicatrici simili non mi piace molto.

    Sicura che vada bene camminare così?

    Certo! Se no mi scappi. E già così mi fuggi con la testa...

    Vestita con una magliettina blu chiaro a maniche corte, pantaloni lunghi bianchi e nastri rosa tra i capelli, mi è praticamente incollata, aggrappata al mio braccio destro, quasi percorre i miei stessi passi. Sento gli sguardi su di noi, invidia e.... compassione per me? Forse è dovuta alla giacca della vecchia divisa scolastica che indosso sopra la camicia bianca? Con un così cattivo gusto nel vestire non mi merito una ragazza così carina?

    E dovreste vedere la altre!

    Ehi! Che ti prende che urli così all'improvviso?

    Nulla, non preoccuparti. Sono solo messaggi che mando al cosmo.

    Continuiamo a camminare costeggiando il parco. Non ce ne eravamo accorti l'ultima volta, sicuramente perché era notte, ma qui ci sono davvero molti alberi di ciliegio. Sarebbe bello venire qui a fare qualche picnic tutti insieme, sederci sotto una pianta e mangiare come quelle volte con...

    Alla sorellona piaceranno...

    Cavolo, l'ho chiamata sorellona. Se ne accorgerà.

    Stai.... pensando a...

    Va tutto bene, Sophie.

    Mi manca...

    Quanto vorrei poterti dire dove si trova ora, ma non posso. Un aiutino dal cielo è troppo?
    Credo di essere stato ascoltato. Si alza una forte folata di vento che smuove con forza i rami dei ciliegi in fiore. Ci ritroviamo sotto una pioggia di petali rosa. Per quanto volte lo vediamo, questo spettacolo ci emoziona sempre. Sophie si è distratta grazie a tutta questa bellezza, il viso le si è illuminato e mi ha anche lasciato il braccio per cercare di avvicinarsi di più alla pianta come ipnotizzata.
    Comunque dovremmo essere vicini all'ingresso e...eccoli! Sono già arrivati.

    Guarda, Sophie, loro sono già arrivati. Presto, andiamo!
    voHwAE6
     
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    Goro e le altre erano in anticipo, dunque passarono qualche momento da soli, un po' tutti immersi nei loro pensieri.

    "Abbiamo solo camminato fino al parco...eppure il cuore sta battendo rapidamente, quasi come se avessi corso...questo adattamento sta rubando molto da me."

    Facendo attenzione a non farsi vedere, osservò la sua mano mentre la stringeva e la apriva, tutto normale finché non gli sembrò di vedere l'artiglio del berserker, così chiamava quella bestia che, effettivamente, si associava anche troppo bene a quel nome. Ebbe un momento di paura, pensando che il suo corpo avesse ripreso a mutare, ma quando chiuse e riaprì gli occhi, vide la sua mano e nient'altro.

    "Maledizione, devo smetterla di pensarci, mi sto autosuggestionando."

    Asako e Kuron notarono quel leggero irrigidimento nella sua schiena, non erano abituate a vedergli fare una cosa del genere, dunque non fu difficile notarlo.

    "Goro, che succede?"

    "Niente...non preoccuparti, ho...ho solo notato Tatsuya e Sophie, sono arrivati."

    Qualcuno, lassù, sembrava voler bene a Goro, poiché i due Kamishiro spuntarono proprio nel momento migliore! Asako e Kuron non erano completamente convinte, soprattutto a causa del tono di Goro che sembrava molto più insicuro del solito, ma nel vedere Sophie salutarle e Tatsuya li accanto, decisero di rimandare a dopo le discussioni. Le due raggiunsero Tatsuya e Sophie, salutandoli, mentre Goro rimase indietro, ancora immerso nei suoi pensieri.

    "Non riesco a capire che abbia..."

    Tutto ciò non avrebbe lasciato Tatsuya in silenzio, dunque decisero di precederlo.

    "È da quando siamo usciti che sembra avere la testa fra le nuvole...non è da lui."

    "Sembra essere turbato da qualcosa."

    Mentre loro parlavano, Goro si trovava ancora nell'oceano della sua mente, quasi dimenticando che Tatsuya e Sophie erano arrivati.

    "Non credo di essere così confuso da essermi autosuggestionato, so perfettamente di essere nel pieno delle mie capacità mentali, l'ultimo test che ho fatto è stato prima di partire e non ha dato risultati strani, cosa sarà stato?"

    Era nel bel mezzo di una riflessione, difficilmente si sarebbe accorto di ciò che stava accadendo intorno a lui.




     
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    Dalla vivacità che dimostrano, Asako e Kuron sembrano stare piuttosto bene. Ci raggiungono subito mentre Goro si attarda un po' e questo dà quasi l'impressione che mi sia dato appuntamento con altre due ragazze. Sento i pensieri della gente, sento la loro invidia. Mi volto un attimo indietro, verso le fonti da tanto livore e non posso fare a meno di giocare loro un piccolo scherzetto. Altrimenti a che servirebbero le mie illusioni?
    Metto su la mia migliore faccia da troll ed inserisco nelle loro visione, dividendola su due righe sopra e sotto la mia faccia, la frase “Haters gonna hate”.
    Che soddisfazione vedere come si stropicciano gli occhi confusi e disorientati per quel che hanno visto. Ok, ora torniamo seri che ci sono alte cose molto più importanti del far crepare d'invidia e deridere questi invidiosi. Mi comporto troppo da persona normale, ultimamente.

    È da un po' che non ci vediamo.

    Ciao ragazze! Che bello vedervi!

    Loro ci salutano ma lo sguardo va su Goro e cerco di acquisire i suoi pensieri. Nel processo intercetto quelli di Kuron con tutta la sua preoccupazione e leggo le intenzioni di entrambe.
    Prende la parola Asako.

    "È da quando siamo usciti che sembra avere la testa fra le nuvole...non è da lui."

    "Sembra essere turbato da qualcosa."

    Aggiunge Kuron.
    Sophie mi guarda sperando che sia io a dire qualcosa ed io so quello che ho trovato.

    Questo sarà un periodo difficile per Goro. Tutto quello stress ha avuto un forte impatto su di lui e ne sta ancora pagando le conseguenze.

    Non so se posso sbottonarmi più di tanto, la situazione non è delle migliori ed a peggiorare le cose è che non riesco a comprendere il funzionamento di...

    Restategli vicino, dovrete essere voi a renderlo stabile, per un po' dovrete essere la sua certezza e....tenerlo sotto controllo...

    Forse non suona molto bene come frase, ma quello che ci sarebbe da dire sarebbe peggiore.

    Kuron, come va la tua... ferita?
     
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    Goro Nishimura
    Sia Tatsuya che Sophie erano felici di vedere Kuron e Asako, Sophie, ovviamente, lo mostrava molto di più con quel suo comportamento estroverso.

    "È da un po' che non ci vediamo."

    "Ciao ragazze! Che bello vedervi!"

    Era da tanto che non vedevano Sophie, ma quel suo modo di fare sempre raggiante non sembravano esserselo dimenticato. Anche se c'era lei a mantenere alto l'umore, la preoccupazione per Goro rimaneva forte nel loro cuore, non sapevano cosa avesse e di sicuro avrebbe cercato di non dirglielo, lo conoscevano abbastanza bene da poterlo capire da loro.

    "Questo sarà un periodo difficile per Goro. Tutto quello stress ha avuto un forte impatto su di lui e ne sta ancora pagando le conseguenze."

    Le parole di Tatsuya suonarono un campanello nelle loro teste, e che campanello! Il giorno prima, Goro non riusciva quasi a muoversi dalla fatica che lo attanagliava, forse era ancora stanco e la sensazione lo faceva sentire strano, una cosa normale per uno che difficilmente prova vera fatica.

    "Spero sia solo questo."

    "C'è comunque qualcosa che non mi convince..."

    Kuron, delle due, era quella che meglio poteva capire cosa passasse per la testa di Goro, dopotutto condivideva con lui il 95% del suo DNA, oltre al potere di Tatsuya, non c'era nessuno in grado di parlare di lui meglio di Kuron, il suo clone. Mentre loro pensavano a tutto ciò, Tatsuya tornò a parlare.

    "Restategli vicino, dovrete essere voi a renderlo stabile, per un po' dovrete essere la sua certezza e....tenerlo sotto controllo..."

    Per quanto sentire quelle parole risvegliasse brutti ricordi, era vero, dovevano tenerlo calmo per il bene di tutti, anche il suo, visto che non sapevano quando Missing Link sarebbe tornato. Si limitarono a fare un segno d'assenso con il capo, mentre Tatsuya chiese a Kuron della sua ferita.

    "La cicatrice è come te la ricordi, ma la carne si è adattata bene e non crea più problemi."

    Anche lei, come Goro, aveva un tono particolarmente serio, ma meno freddo, molto meno...piuttosto, che sta facendo, lui?

    "Uhm...il cuore ha ripreso a battere in modo normale e la mia vista sembra più chiara di prima, forse è solo la stanchezza che sta giocando brutti scherzi, non sono abituato a provarne tanta, e la difficoltà che ha Evolution ad interagire con essa può solo significare che le ferite che subisco mentre sono mutato sono più difficili da curare, proprio come i contraccolpi che subisco se disattivo troppe evoluzioni in una volta sola..."

    Goro stava finendo di analizzare ciò che il suo corpo stava passando, prelevando vari dati sicuri per aiutare il pensiero.

    "...Il che vuol dire che anche la fatica che provo in quello stato, una volta riportata sul mio corpo non mutato, lo manda oltre i suoi limiti di sopportazione, causando degli effetti di indebolimento sulla guarigione e sul recupero energetico che Evolution mi può garantire...sì, dev'essere solo questo."

    Non poteva essere altro, dopotutto, dunque rialzò il capo e andò ad unirsi al gruppo, mettendo una mano sulla spalla di Asako, come per rassicurarla, era evidente che si era preoccupata, come anche Kuron, che vedendolo di nuovo li con loro, sembrò sentirsi meglio.

    "Eccomi, mi ero perso nei miei pensieri..."

    "Tranquillo, stavamo solo parlando della guarigione di Kuron."

    Rispose Asako con il suo tipico tono tranquillo e un sorriso sulle labbra, era felice che Goro fosse tornato "sulla Terra".

    "Uhm...ora che mi ci fai pensare, come si è adattata la carne? Crea problemi?"

    "In realtà no, va tutto bene. Considerando lo stato in cui ti trovavi, sei riuscito a rigenerarmi perfettamente."

    "Se dovesse creare problemi avvertimi."

    Sapeva anche lui di aver fatto un ottimo lavoro, anche se imperfetto, vista la cicatrice enorme, ma voleva essere sicuro che tutto procedesse per il meglio. Asako, fortunatamente, aveva solo qualche taglio da guarire, dunque bastò una versione infima della sua puntura rigenerante per rimetterla in sesto senza nemmeno farle del male, un vantaggio da non sottovalutare. Kuron rispose con un cenno affermativo fatto col capo, mentre Asako passò a parlare con i due Kamishiro.

    "Piuttosto, ora che siamo tutti qui, cosa volete fare?"

    Se ciò che Goro disse riguardo allo scopo di quell'incontro era vero, e conoscendolo, molto probabilmente lo era, allora Tatsuya doveva anche avere in mente qualcosa da fare per assicurarsi del loro stato psicofisico.






    Edited by CellO_o - 15/10/2014, 21:26
     
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    Non so nemmeno dove sono ora, figuriamoci se posso ricordare da dove provengo

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    Sentire delle sue condizioni riesce un po' a rassicurarmi ma non quanto avrei sperato. Anche solo il pensiero di quella cicatrice mi rende inquieto ed infastidito, ho già detto perché, ma il sapere che per lo meno inizia ad andare meglio con la carne nuova... no, a questo modo di parlare in Gorese non credo che riuscirò ad abituarmi.
    Sto ancora seguendo Goro nei suoi pensieri e credo di condividere la sua autoanalisi, anche se l'essere l'unico a non percepire da lui solo il silenzio della sua voce mi dona un vantaggio che quasi non mi sembra giusto nei confronti delle altre.
    Per fortuna riesce a tornare tra noi e devo dire che mi stupisce – anche se non più di tanto – che non abbia ancora chiesto a Kuron come si trovi con il rimedio posto sulla ferita.
    Dal mio canto, essere riuscito con Cheria ad alleviarle per un po' l'immane dolore iniziale dovrebbe essere motivo di una certa soddisfazione, ma questo non credo che ora c'entri.

    ”Piuttosto, ora che siamo tutti qui, cosa volete fare?”

    Vedo che Asako non perde tempo e passa all'azione. Vediamo, cosa potremmo fare qui? Beh... la mia risposta è fin troppo semplice.

    Dici che qualcuno le vende le omelette al granchio?

    Volevo dire qualcosa ma le parole di Sophie non possono far altro che costringermi a guardarla chiedendomi cosa diamine le passi per la testa. Non lo leggo, ho troppa paura di quel che potei trovarci.

    Non...lo so?

    Mi scrollo via dalla testa questi interrogativi che...che non so nemmeno io da dove provengano...certe volte riesce proprio a confondermi, soprattutto quando ho in mente tutto un discorso studiato a tavolino che...che ho dimenticato...
    Comunque torno a rivolgermi ad Asako che aveva posto la domanda.

    Cosa faremo? Molto semplice da dire. Questo è un posto molto particolare, ha un significato unico come i ricordi che gli sono associati. Ricordate cosa è successo qui?

    Già, sono in vena di indovinelli per coprire il mio vuoto di memoria.
     
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    Goro Nishimura
    La conversazione procedeva tranquilla, Sophie era saltata su con una domanda casuale quanto inaspettata, cosa stranamente normale per lei, ma comunque inaspettato per chiunque altro, anche per Tatsuya, incredibilmente. Quel Sophie-esco momento venne messo in ombra dalla successiva domanda del fratello maggiore.

    "Cosa faremo? Molto semplice da dire. Questo è un posto molto particolare, ha un significato unico come i ricordi che gli sono associati. Ricordate cosa è successo qui?"

    Quella frase non impegnò molto la memoria di Goro, dopotutto la sua memoria era praticamente perfetta grazie ad Evolution, ma anche Asako non ebbe difficoltà a ricordare, mentre Kuron, per quanto ci provasse, poteva collegare a quel luogo solo un avvenimento particolare, ma non in senso negativo.

    "Qui è dove abbiamo incontrato te, le tue sorelle e Misaka e vi abbiamo detto di esserci fidanzati."

    Asako ancora sorrideva a ricordare quel giorno, mentre Kuron capì il senso delle informazioni nella sua memoria.

    "Già, una giornata apparentemente come un'altra, e invece abbiamo incontrato voi."

    Goro rimase in silenzio per un po' di tempo, ma non passò molto prima che tornasse nuovamente a parlare.

    "Quei giorni era tutto più tranquillo..."

    "Vero...ma vedila dal lato positivo, se non avessimo passato tutti questi pericoli, ora non avremmo Kuron."

    Goro tornò nel silenzio, poi si voltò a guardarla.

    "Già..."

    "È vero, in più, non fosse stato per lei, avrei rischiato di perdere completamente il controllo quella volta nel bosco."

    Anche quello non era propriamente un bel ricordo, ma per lui si trattava comunque di un valore positivo da aggiungere a quelle caotiche battaglie che lo videro come protagonista, in più era un buon metodo per non pensare al lato negativo, ovvero alla mutazione di Evolution. Passato questo momento riflessivo, Goro si concentrò di più sulle parole di Tatsuya.

    "Sbaglio a credere che non sia solo per questo ricordo che ci hai fatti riunire qui?"

    Serio come sempre, ma ormai tutti sapevano quando era serio-serio o serio-amichevole, un piccolo vantaggio che tutti i suoi conoscenti potevano vantare.




     
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    Le parole sulla giornata normale prima di aver incontrato noi, appena pronunciate da Asako, per un attimo mi fanno riflettere, ma per il resto hanno, proprio come mi aspettavo, centrato in pieno ciò a cui mi stavo riferendo. Quella è stata davvero una giornata memorabile. Ho appreso della storia sentimentale tra Goro ed Asako ed ho scoperto che anche lui può avere delle emozioni. Beh, è stato anche il giorno nel quale mi sono visto per la prima volta con Misaka senza che indossassimo una divisa... e sono stato pedinato da Yuno e dalla qui presente.
    Niente, è più forte di me. Nonostante stia davvero ascoltando le parole di Goro ed Asako molto lietamente, non posso fare a meno di tirare a me Sophie per spupazzarmela un po'. Le carezze sono troppe ed improvvise, ma so che le piacciono.

    Dai, smettila...

    Mi dice ridendo, ma io non le do retta.

    Già, alla fine in ogni disgrazia c'è del bene.

    Dico riferendomi alle parole di Asako su Kuron. Sophie oramai sembra essersi dimenticata di tutto e si è abbandonata alle fusa.
    La ultime parole che mi rivolge Goro mi fanno sorridere.

    Non sbagli se lo ritieni come "solo un ricordo". Non è per questo che vi ho chiesto di venire qui, ma per "quel ricordo". È una delle cose più preziose che possiamo avere, il ricordo della pace e della tranquillità.

    Lo so che sono molto nebuloso, davvero poco chiaro.

    Ora potrebbe sembrare che io stia perdendo tempo, ma non è così. Poter coccolare un po', anche se in mezzo alla strada e sotto gli sguardi non oscurati della gente, la mia adorata sorellina è la cosa più importante. Non c'è altro al mondo che in questo momento vorrei fare. E le carezze non sono abbastanza per esprimere quanto le voglia bene. La bacerei anche, se poi non venissi preso per un lolicoon incestuoso

    Qualcuno, più probabilmente Asako, avrà capito cosa stia dicendo, ma non basta.

    Voglio dire che non c'è nulla di più importante di quei momenti e non voglio che restino solo nella memoria. Avete affrontato molte difficoltà, combattuto battaglie pericolose e siete stati benedetti dall'arrivo di Kuron. Quel che ora voglio è che voi possiate tornare come eravate in quel momento, voglio che torniate a quella spensieratezza, a quella felicità e che la rendiate ancora più grande per la presenza di Kuron. Il vostro...

    La vostra prima figlia.

    Sophie mi interrompe un momento e sono contento che l'abbia fatto. Stavo per dire "clone", ma le sue parole sono di maggiore effetto. Le sistemo con affetto i capelli, glieli ho scompigliati per bene, poi chi la sente Yuno?

    Si. Vostra figlia.

    Non diciamo altro, io e Sophie, diamo il tempo di pensare un po' su queste parole.

     
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    Dopo le loro parole, Tatsuya iniziò a scompigliare i capelli di Sophie in preda ad un attacco di improvviso affetto fraterno, doveva aver pensato a qualcosa anche lui, probabilmente sempre riguardante quel giorno al parco. Presto rispose anche alle parole di Goro con un altro seme di confusione.

    "Non sbagli se lo ritieni come "solo un ricordo". Non è per questo che vi ho chiesto di venire qui, ma per "quel ricordo". È una delle cose più preziose che possiamo avere, il ricordo della pace e della tranquillità."

    Lo si capiva perfettamente dalle sue parole, Tatsuya stava puntando a qualcosa, stava arrivando a qualcosa.

    "Ora potrebbe sembrare che io stia perdendo tempo, ma non è così. Poter coccolare un po', anche se in mezzo alla strada e sotto gli sguardi non oscurati della gente, la mia adorata sorellina è la cosa più importante. Non c'è altro al mondo che in questo momento vorrei fare. E le carezze non sono abbastanza per esprimere quanto le voglia bene. La bacerei anche, se poi non venissi preso per un lolicon incestuoso"

    Asako rise per qualche momento dopo la sua ultima affermazione, mentre Goro e Kuron sembravano avere l'encefalogramma piatto, anche se lei aveva capito in parte il senso della frase grazie alla sua parte più "umana".

    "Lolicon?"

    Mentre lui si chiedeva questo, Tatsuya continuò il suo discorso fino ad arrivare al punto focale.

    "Voglio dire che non c'è nulla di più importante di quei momenti e non voglio che restino solo nella memoria. Avete affrontato molte difficoltà, combattuto battaglie pericolose e siete stati benedetti dall'arrivo di Kuron. Quel che ora voglio è che voi possiate tornare come eravate in quel momento, voglio che torniate a quella spensieratezza, a quella felicità e che la rendiate ancora più grande per la presenza di Kuron. Il vostro..."

    Prima che lui potesse finire il discorso, Sophie lo terminò al suo posto.

    "La vostra prima figlia."

    Per quanto il discorso fosse bello e facilmente inteso dai tre, quell'ultima frase prese abbastanza alla sprovvista Goro e Asako, mentre Kuron, avendo sentito quel paragone in passato, non si stupì neanche tanto.

    "B-Beh...figlia, non s-saprei se...G-Goro?"

    Lui rimase in silenzio, non voleva ammettere che, nonostante la sua perfetta conoscenza della biologia e della genetica, nemmeno lui sapesse come "chiamare" Kuron, mentre lei, semplicemente, osservò la situazione divertita.

    "Non preoccupatevi, nemmeno io saprei come chiamarmi, in questo senso."

    "Beh..."

    Finalmente anche lui intervenne.

    "Se non figlia, almeno sorella."

    Asako fu piacevolmente stupita da quella frase e lo stesso valeva per Kuron, mentre per Goro, per quanto capisse il significato intrinseco di quella frase, si trattava solo del ragionamento logico secondo alla prima opzione fornita...anche se un po', l'idea di un famigliare oltre ai suoi genitori, beh, gli piaceva.

    "Beh, che dire, sorella mi sembra appropriato sotto molti aspetti."

    Kuron rimase in silenzio per ancora un po', ma non molto.

    "A me...sta bene."

    Stavano sorridendo tutti, anche Goro, per quanto il suo fosse nuovamente il sorriso invisibile, ma era già un buon inizio.

    "Beh, questo bel momento merita un festeggiamento, che ne dite di andare a prendere un frullato?"

    Lo fece di proposito, il ricordo di quel loro incontro passato aveva fatto partire tutto ciò, dunque perché non rivivere quella parte, almeno?

    "A me sta bene, mi ricordo che a Goro è piaciuto il frullato."

    "Sì, non me l'aspettavo, ma mi è piaciuto."

    Detto questo, rimasero in attesa dei due Kamishiro.




     
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    Non so nemmeno dove sono ora, figuriamoci se posso ricordare da dove provengo

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    È buffo vedere la loro sorpresa davanti alla nostra affermazione. Non che non m l'aspettassi, sentire certe parole mette sempre in imbarazzo soprattutto conoscendo certi lati della loro anima che non posso svelare a nessuno, nemmeno al pubblico dei lettori, la reazione l'avrei data quasi come scontata. Però devo dire che la conclusione alla quale sono arrivati mi piace allo stesso modo. Una sorella. Se non sbaglio Goro è figlio unico, almeno mi pare di ricordare così...o forse l'ho dedotto dal fatto che non ha mai parlato di fratelli, ma se c'è una cosa che so bene è come sia avere una sorella. Si, noi siamo un caso a parte, ma anche il loro è alquanto particolare visto che sua sorella è anche sorella della sua ragazza. No, è vero, per loro la parentela è strana solo in via teoria, noi siamo un disastro all'atto pratico e per i più disparati motivi. Si, son sicuro che gli piacerà avere una sorella.
    Anche l'idea di festeggiare mi piace.
    Vorrei dire "sì, perché no?", ma l'anticipazione sull'intenzione di Sophie mi trattiene.

    Evviva! Un frullato! Andiamo ragazze!

    Si separa da me, scatta in avanti con la sua agilità da ex ginnasta prodigio ed afferra la mano di Kuron ed Asako con l'intenzione di iniziare a correre insieme a loro verso il chioschetto dell'altra volta. Un atto del genere è certamente di maggior impatto rispetto alle parole che mi sono trattenuto dal pronunciare. Magari posso avere qualche secondo per confrontarmi con Goro. Con la sua nuova umanità - certo che è strano da dire - dovrebbe riuscire a capire perché tenterò di attardarmi un po', se Sophie sarà in grado di trascinare con sé le due ragazze.
     
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    Goro Nishimura
    Quella giornata sembrava non dover finire più e di sicuro non c'era uno solo di loro che ne desiderasse il termine, addirittura Goro sembrava desiderare che quella giornata andasse avanti il più possibile. In quel momento, Tatsuya sembrò voler dire qualcosa, ma come avveniva praticamente sempre, Sophie saltò su e lo interruppe con estrema naturalezza.

    "Evviva! Un frullato! Andiamo ragazze!"

    A quel punto, con una velocità e agilità incredibili, scattò in avanti e convinse con la sua foga sia Kuron che Asako a seguirla verso il chioschetto dove avrebbero dovuto comprare i fantomatici frullati.

    "A-Aspetta, Sophie! Vai più piano!"

    Voleva che rallentasse un po', ma non smise comunque di ridacchiare per l'energia che stava sprigionando Sophie, mentre Kuron si limitò a seguire le due, correndo o camminando, a seconda di come avrebbero deciso di proseguire, anch'ella sorridendo. Mentre loro tre si allontanavano rapidamente, lasciando Goro e Tatsuya bellamente indietro, questi due procedevano con calma verso la meta, come se non ci fosse nessuna fretta al mondo.

    "Hai fatto bene a portarla con te, ha un effetto positivo su loro due."

    Mentre diceva tutto ciò, Goro si sentì strano, quasi come se qualcosa in lui fosse, come dire....storto, fuori posto.

    "Uhm...che strano, non dovrei avere altri contraccolpi...non sarà niente, ma è meglio stare attenti."

    Mantenne allerta tutti i suoi sensi e lasciò Evolution libera di reagire a qualunque possibile pericolo interno al suo corpo, visto che era da li che sembravano arrivare i suoi problemi.

    "Dunque, di cosa volevi parlare? Se ti conosco come credo, allora hai di sicuro qualcosa in mente."

    Una volta fatta questa domanda, Goro rimase in attesa di una risposta da parte di Tatsuya.




     
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    Non so nemmeno dove sono ora, figuriamoci se posso ricordare da dove provengo

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    Si, credo proprio che mi conosca esattamente come crede. Immagino anche che sappia cosa aspettarsi da me senza dover avere i miei poteri.

    Sì, è così. Il fatto è che sono preoccupato per quello che ti sta succedendo. Anche alla altre non è sfuggito che non ti senti ancora particolarmente bene, ma io avverto la tua ansia per il tuo stato.

    Una leggera folata di vento scuote le fronde degli alberi, il loro frusciare è una dolce melodia alle mie orecchie.

    Questo posto, questo stesso parco è anche il luogo dove siamo "atterrati" quella sera. Qui è un po' dove si celebra quella vittoria ed il luogo dove ci siamo sentiti, per la prima volta, fuori pericolo.

    Quella sera chiamai questo parco "casa". Qui si è anche compiuta quella che Cheria chiama "la mia rinascita", anche se non mi piace molto definirla così, solo che resurrezione suona ancora peggio.

    Il pericolo ora viene da dentro di te e senti che può minacciare le persone che ti stanno attorno. Temi di perdere il controllo, che Missing Link possa di nuovo sopraffarti. È una paura che riesco a comprendere.

    Quella volta che con Sophie sperimentai l'Overdrive, ebbi davvero timore del mio potere. Passare la lettura a riscrittura mi fece capire quanto possa diventare non mostruoso, ma demoniaco. L'abilità di manipolare l'animo umano e controllare la gente nel loro intimo è un potere che non deve esistere.

    Non per questo, però, devi vivere nell'ansia, spaventarti per ogni cosa che ti sembra strana ed essere sempre vigile. Per quale che sia la forza della tua mente, nemmeno tu puoi reggere una cosa simile. Non aver paura di rilassarti, non essere sempre teso, le ragazze ne risentono. E se Missing Link dovesse ripresentarsi, allora ce ne occuperemo tutti insieme. Ricordati che non sei solo, e che le persone che ti stanno attorno sono più forti di quel che credi.
     
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    Goro Nishimura
    Goro e Tatsuya continuarono a muoversi verso la loro meta, molto più lentamente delle ragazze, ma proprio per questo motivo riuscirono ad iniziare un discorso importante. Tatsuya iniziò con il fargli notare che sia le ragazza che lui avevano percepito la sensazione di malessere che ancora adesso continuava a perseguitarlo, solo dopo avergli riferito tutto ciò passò a fargli notare che quel parco era anche il luogo dove tornarono dopo la loro vittoria su Ogre e il suo gruppo di malviventi.

    "Il pericolo ora viene da dentro di te e senti che può minacciare le persone che ti stanno attorno. Temi di perdere il controllo, che Missing Link possa di nuovo sopraffarti. È una paura che riesco a comprendere."

    Il suo potere non era mortale per chi gli stava intorno, per Goro non poteva davvero capire, ma c'erano cose che non sapeva di lui, molto probabilmente.

    "Non per questo, però, devi vivere nell'ansia, spaventarti per ogni cosa che ti sembra strana ed essere sempre vigile. Per quale che sia la forza della tua mente, nemmeno tu puoi reggere una cosa simile. Non aver paura di rilassarti, non essere sempre teso, le ragazze ne risentono. E se Missing Link dovesse ripresentarsi, allora ce ne occuperemo tutti insieme. Ricordati che non sei solo, e che le persone che ti stanno attorno sono più forti di quel che credi."

    Quelle parole fecero pensare Goro, ma non ebbero propriamente l'effetto desiderato.

    "So che ve ne siete accorti, ma non riesco a calmarmi, l'ultima volta che credevo di essere me stesso, di essere calmo, ho rischiato di uccidere qualcuno, per quanto fosse una persona ignobile."

    Mentre diceva tutto ciò, Goro sentì nuovamente quella strana sensazione, ma con più forza di prima.

    "Cos'è?"

    Ma non vi prestò troppa attenzione, tornando, invece, al discorso con Tatsuya.

    "So che ciò che dici è giusto, ma non ne sono capace, non fino in fondo, almeno. Io sono sempre tranquillo quando sono con loro due, ma è anche per loro che sono diventato quel mostro, mantenere il controllo, in questo caso, sembra un costante lancio della moneta."

    Fu al termine di quella frase che la strana sensazione divenne un bruciore, come se avesse acidità di stomaco, ma in tutto il corpo.

    "Nngh."

    Si piegò in due dal bruciore, non capiva cosa gli stesse succedendo, finché non sentì qualcosa, o meglio, qualcuno nella sua mente.

    "Indovina chi è tornato?"

    "Cosa?! Avevi detto che non avrei più subito mutazioni!"

    "E appunto non le subirai...finché rimarrai calmo e composto, s'intende."

    Nella sua mente, Missing Link iniziò a ridere, mentre Goro liberava quel bruciore con del fumo dal suo corpo, una cosa molto dolorosa, ma che durò relativamente poco. Ansimante, guardò Tatsuya e, per quanto potesse aver già capito cosa fosse successo, gli parlò.

    "È...È tornato."

    Nella sua mente c'era il silenzio, la sensazione che lo pervadeva prima era sparita per essere rimpiazzata da un senso di nuova preoccupazione.

    "Non doveva tornare così presto...non era previsto..."

    Guardò momentaneamente al suolo.

    "Non dobbiamo dirlo alle altre, non subito almeno...non voglio che passino la giornata a preoccuparsi."

    Si ricompose e fece un respiro profondo per normalizzare il suo stato d'animo, più o meno.

    "Oggi non ci saranno problemi, non dovrebbe esserci il rischio di perdere la calma, ma terrò comunque pronta Evolution per fermare eventuali eccessi di rabbia."

    Strinse i pugni fino a far tremare le mani.

    "Non doveva essere così, oggi..."




     
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    Non so nemmeno dove sono ora, figuriamoci se posso ricordare da dove provengo

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    Ha ragione, l'ho fatta un po' troppo semplice, so che non è propriamente facile riuscire a calmarsi, che ha tutti i motivi per non essere tranquillo visto quel che gli è successo, ma c'è qualcosa che sento, qualcosa che la mia One Heart mi sta comunicando e che non posso ignorare.

    "So che ciò che dici è giusto, ma non ne sono capace, non fino in fondo, almeno. Io sono sempre tranquillo quando sono con loro due, ma è anche per loro che sono diventato quel mostro, mantenere il controllo, in questo caso, sembra un costante lancio della moneta."

    Vorrei rispondergli con una battuta sagace, qualcosa come cercare di far cadere la moneta di taglio perché non deve per forza essere o l'uno o l'altro, o il mostro o il Goro che tutti noi conosciamo, ma il fenomeno che si verifica e che lo coglie non me lo permette. Ero in stato di preallarme grazie alle percezioni anomali della One Heart, quindi sono già pronto per sfruttare il mio potere e fornire una copertura illusoria al fumo che emette dal corpo. Dura poco, ma ho sentito quanto è stato doloroso.

    "È...È tornato."

    Mi dice, ma me ne sono accorto, come mi sono accorto di quanto sia preoccupato da tutto questo, che questo non era previsto e che sperava non si facesse ancora vedere. Si, è una cosa che infastidisce anche me, oltre ad incuriosirmi a dismisura. Quell'essere è l'unica cosa che sia in qualche modo riuscito ad ostacolare la mia indagine dell'animo, mi ha catturato e condotto nel suo mondo prima di sbattermi fuori, un'onta grande per uno che è abituato ad indagare per comprendere le persone che ha davanti. Probabilmente c'è qualcosa che non vuole che io scopra. Probabilmente è questo che scatena in me tutta questa curiosità. Si, ora che ha dato di nuovo segno della sua presenza posso dirlo, sono curioso.

    Tranquillo, non dirò nulla alle ragazze, anche io voglio che la giornata odierna sia una festa per un trionfo. Non importa quanto sia passeggero, che in realtà non lo sia ancora, ma voglio che per loro la nostra piccola bugia possa essere una gradevole verità.

    Non gli dico che lo sto monitorando, che da ora in avanti avrà l'occhio della mia One Heart puntato addosso e pronto ad ottenere ogni singola informazione su quel che gli potrebbe accadere, pronto ad oscurare la realtà con le mie illusioni al primo accenno di pericolo. Mi ha detto che per oggi sarà tutto tranquillo e mi fido di lui, però non posso non valutare anche questa possibilità.

    Raggiungiamole, anche se Sophie le ha trascinate via velocemente, se ci attardiamo troppo potrebbero sospettare qualcosa.

    E non vorrei che ordinasse per me il frullato di lime e menta piperita....rabbrividisco al solo pensiero.
     
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    Goro Nishimura
    Goro era ancora nervoso, ma non per rabbia o altro, nervoso nel senso di teso, testo perché un mostro che pensava essere sparito per un po' era appena tornato per rovinagli la vita, proprio come tentò di fare nei giorni passati.

    "Tranquillo, non dirò nulla alle ragazze, anche io voglio che la giornata odierna sia una festa per un trionfo. Non importa quanto sia passeggero, che in realtà non lo sia ancora, ma voglio che per loro la nostra piccola bugia possa essere una gradevole verità."

    Goro cercò di calmarsi, sapeva che sarebbe stato calmo per tutta la giornata, sapeva che Tatsuya non ne avrebbe fatto parola con le ragazze, dunque non aveva motivo di essere spaventato...eppure...

    "Non posso rischiare che succeda qualcosa, tanto vale mettere ora un blocco alle mutazioni, so di poterlo fare."

    Senza pensarci due volte, Goro utilizzò Evolution per bloccare letteralmente le ghiandole nel suo cervello che producevano il Berserker Blood -sì, aveva già studiato il proprio corpo abbastanza bene da riconoscere delle anomalie piccole come delle nuove ghiandole nel suo cervello- e pose così fine alla minaccia, sperando che bastasse.

    "Ho bloccato completamente le ghiandole, nemmeno se dovessi arrabbiarmi abbastanza da mutare nella quinta forma riuscirei a farlo."

    Si sentiva sollevato, ora davvero poteva sentirsi tranquillo, ma c'era ancora qualcosa che non lo faceva stare del tutto bene.

    "Comunque, continua a monitorarmi, è quello che ti avrei chiesto di fare io, dopotutto."

    Prima che potesse fargli domande sul come facesse a saperlo, Goro riprese subito a parlare.

    "Era facile intuirlo, soprattutto perché sei uno dei pochi a sapere della mia condizione e non credo ci sia modo migliore di tenermi d'occhio se non con la tua anormalità."

    Era serio, non stava scherzando, si fidava davvero di lui e della sua capacità speciale.

    "Forza, come hai detto tu, è meglio raggiungerle prima che si facciano delle domande."

    Si apprestò, dunque, a seguire Tatsuya per raggiungere le ragazze che li stavano aspettando al chioschetto dove fanno i frullati.




     
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