[CONCLUSA]Quegli strani occhiali... by Tabris

H & BL

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    Haiiro stava girando per il Luna Park. L’evento, già di per sé insolito, era reso ancora più singolare dalla presenza accanto al sognatore di una ragazza, Kasumi Natsui. Tuttavia quella situazione aveva un precedente: già una volta Haiiro aveva dovuto recarsi al Luna Park in compagnia di un’altra ragazza, la minus Kuruki. E proprio a causa di quella prima visita, ora si trovava ad affrontare un secondo giro al Luna Park.

    Andiamo con ordine: in occasione dell’incontro con Kuruki, Haiiro era venuto a conoscenza della sua natura di minus. Intuendo che anche Kasumi fosse come lui un minus, il ragazzo aveva deciso di contattarla per spiegarle tutto ciò che aveva appreso da Kuruki.
    Tuttavia, una volta incontratosi con Kasumi dopo la fine delle lezioni, Haiiro non era riuscito neanche a incominciare il discorso: per ragioni che gli restavano sconosciute, appena aveva sentito le parole “una ragazza con cui sono andato al Luna Park mi ha detto che…”, Kasumi si era rifiutata di ascoltare oltre, rispondendo a ogni sua successiva frase con commenti sarcastici e continue domande su Kuruki, senza prestare minimamente attenzione a ciò che il ragazzo voleva comunicarle. Per quanto avvezzo agli improvvisi cambi d’umore di Kasumi, Haiiro si era trovato impreparato di fronte a questo suo comportamento e, nel tentativo di calmarla, aveva finito per acconsentire a fare un giro per il Luna Park insieme a lei.

    L’esperienza si stava rivelando tutt’altro che piacevole: oltre a non essere di per sé un amante dei Luna Park, Haiiro doveva sorbirsi a ogni attrazione i commenti sarcastici di Kasumi che gli chiedeva come fosse stato salirci insieme a Kuruki. Inutile continuare a ripetere di non aver provato nemmeno una giostra insieme a Kuruki: tutto ciò che otteneva in cambio erano delle occhiate scettiche miste a considerazioni sull’improbabilità di recarsi al Luna Park e non provare nessuna attrazione.
    Ormai Haiiro era al limite, quando Kasumi gli propose l’ennesimo stand.

    Degli occhiali per vedere il mondo in un modo del tutto diverso… Uhm, chissà come funzionano… Dimmi Haiiro… quando ci sei venuto con quella Kuruki, per caso con questi occhiali l’hai vista come un mostro deforme e ripugnante?

    Proprio così, si è trasformata in un ragno e ha incominciato a divorarmi.
    Giunto a quel punto Haiiro aveva smesso di negare, limitandosi a rispondere con la prima frase che gli veniva in mente.

    Un ragno… chissà, forse era una vedova nera. E comunque questo stand è nuovo, quindi non puoi averlo visitato insieme a quella.

    Se sai che non sono stato qui con Kuruki, mi dici perché me l’hai chiesto?!
    Fortunatamente Haiiro aveva ancora abbastanza controllo da non tradurre in parole quel pensiero potenzialmente dannoso per la sua salute.

    Bene, che ne dici di provarlo?

    Haiiro ci pensò un po’ su: sembrava più tranquillo della maggior parte delle altre attrazioni e c’era anche la possibilità che gli desse nuove idee per i suoi sogni. Non vedeva motivi per rifiutare.

    D’accordo. Vai prima tu o io?

    Fai con comodo prima tu.

    Kasumi fece un gesto come per invitarlo a prendere gli occhiali. Haiiro li afferrò e, dopo averli scrutati con un residuo di diffidenza, li inforcò. La sua prima impressione fu che… non era cambiato niente. O meglio qualcosa di diverso c’era: come se avesse indossato delle lenti colorate, il mondo gli appariva di una tonalità diversa, tendente al rosa; inoltre vedeva in alto a sinistra, al margine del suo campo visivo, una H. Pur spostando lo sguardo, la H rimaneva sempre lì, come il simbolo dei canali televisivi.
    Il ragazzo, lievemente deluso, si girò verso Kasumi.

    Non è cambiato quasi niente, vedo tutto…
    La voce di Haiiro gli si strozzò in gola. Aveva notato in Kasumi un cambiamento che era impossibile non osservare. I due ragazzi erano andati al Luna Park indossando la normale divisa scolastica, con tutte le misure nella norma, tanto che neppure Onigase avrebbe potuto dir nulla. Eppure adesso Kasumi esibiva una scollatura che avrebbe gareggiato con quella della presidente del consiglio studentesco, Medaka Kurokami, e forse l’avrebbe battuta. Dimentico per la sorpresa di ogni ritegno, Haiiro rimase imbambolato a fissarla proprio in quel punto. Fu la voce di Kasumi a riscuoterlo.

    C’è qualcosa che non va Haiiro?

    Accorgendosi solo in quel momento del rischio mortale che stava correndo, Haiiro distolse gli occhi e cercò di assumere un’espressione neutra.

    No… no, io…

    Oh, non dire così… ho visto bene dove stavi guardando…

    Kasumi sorrise maliziosa e Haiiro sentì un brivido di paura solcargli la schiena. La ragazza rise vedendo la sua reazione e si avvicinò.

    Non fare così… come dico sempre, se vuoi una cosa prendila.
    E, dicendo così, Kasumi gli afferrò la mano e gliela spinse contro il suo seno.

    La prima cosa che provò il ragazzo fu un misto di eccitazione, stupore e imbarazzo. Tuttavia, l’istante successivo fu preso da una sensazione ben diversa
    A volte mentre si sogna c’è un momento in cui si prende consapevolezza dell’irrealtà di ciò che sta succedendo e si pensa fra sé “ma questo è un sogno!” Ciò che si prova in quel momento è un senso di distacco dal sogno, talvolta accompagnato da una punta di delusione. Haiiro, che aveva una certa familiarità con le sensazioni dei sogni, provò qualcosa di simile. Quella che aveva davanti non era la vera Kasumi, ma solo un’illusione provocata da quegli occhiali. Un’illusione davvero realistica: non coinvolgeva solo la vista, ma anche, come gli ricordava la sua mano, il tatto. Ma pur sempre un’illusione: Haiiro non aveva voglia di perderci tempo e allungò la mano libera verso gli occhiali, ma…

    Ehi, non vorrai già lasciarmi, abbiamo appena iniziato…

    La H-Kasumi (così aveva deciso di chiamarla per la lettera che vedeva in bella vista con gli occhiali), gli bloccò la mano libera e premette il suo corpo contro quello del ragazzo, che non poté evitare di provare una vampa di calore.

    No! Non devo farmi condizionare, questa è solo un’illusione! È come se fosse uno dei miei sogni! Se voglio posso tranquillamente muovere la mano e togliermi gli occhiali!

    Eppure non ci riusciva: forse quell’illusione era più potente di quanto avesse immaginato. Oppure era il suo subconscio che, non volendo abbandonare quella visione, non lo lasciava libero di agire?

    Ma come tutti sanno, i sogni, anche i più piacevoli, prima o poi hanno fine. Tale fine può avvenire naturalmente o per un fattore esterno, come una sveglia che ti desta. Nel caso di quell’illusione fu il secondo.

    Tutto bene Haiiro?

    Il ragazzo strabuzzò gli occhi, fissando la figura davanti a sé. Era Kasumi, ma non era la Kasumi di prima. Non era avvinghiata al ragazzo e non portava nessuna scollatura profonda (una ben indirizzata occhiata di Haiiro lo confermò. Per fortuna la ragazza non se ne accorse), più importante teneva in mano gli occhiali che Haiiro aveva indossato fino a poco fa. Era stata lei, preoccupata per il comportamento del ragazzo, a toglierglieli.

    Haiiro si lasciò andare a un profondo respiro. È andata…

    Tanto per sapere, cosa hai visto per comportarti così?

    Kasumi guardò il ragazzo incuriosita. All’oscuro di ciò che il ragazzo stava vivendo, Kasumi aveva osservato Haiiro fissare un punto accanto a lei e assumere una strana espressione, difficile da catalogare, mentre la sua faccia si faceva sempre più rossa. L’aveva poi visto muovere le mani stranamente, senza riuscire a capire il senso dei suoi gesti.

    Oh… ecco, io…
    Haiiro cercò disperatamente di trovare una buona scusa per il suo comportamento, frugando tra tutte le sue esperienze, i suoi ricordi e i suoi sogni.

    Io… mi sono trovato davanti un esercito di lupi guidati da Cappuccetto Rosso che mi stavano per attaccare. Ero spaventato e… ho cercato di fermarli.
    Dicendo così mimò il gesto di stendere davanti a sé la mano aperta nel classico gesto che indica lo “stop”, sperando che fosse abbastanza simile a ciò che aveva fatto.

    Kasumi lo guardò ancora un istante e poi, con grande gioia di Haiiro, alzò le spalle.

    Ho capito. Certo che, per l’anormale capace di materializzare i sogni, farsi spaventare da una cosa simile è davvero ridicola.

    In… in effetti hai ragione…
    Haiiro proruppe in una risata poco convincente, a cui Kasumi non presto attenzione.

    Bene. Tocca a me.

    Co… cosa?!

    Gli occhiali. Tocca a me.

    Sì, ma… è tardi, siamo stati abbastanza… e poi non è niente di che… e il post è già troppo lungo…

    Nemmeno Haiiro sapeva perché non volesse che Kasumi provasse gli occhiali, forse temeva che la ragazza avesse una visione simile. In ogni caso le sue parole, come benzina sul fuoco, non fecero che accrescere la decisione di Kasumi di provarli.
    Senza rispondere ad Haiiro, Kasumi si mise su gli occhiali.

    Vediamo… mi sembra che sia tutto più o meno lo stesso… oh, ecco, arriva Hiroshi.

    Haiiro si voltò come se dovesse davvero arrivare Hiroshi, ma non vide nessuno.

    Certamente io non sarò così stupida da credere che sia il vero Hiroshi. Io sono capace di distinguere tra la realtà e le illusioni. Non mi faccio certo ingannare da…

    Kasumi interruppe il suo soliloquio, mentre la sua faccia assumeva una strana tonalità. La sua espressione… Haiiro non avrebbe saputo dire se esprimesse profondo disgusto o interesse. In un modo contorno, gli sembrava che Kasumi stesse provando contemporaneamente entrambe le emozioni, disgusto e interesse. Alla fine la stessa Kasumi si tolse gli occhiali. Poteva essere solo una sua impressione, ma ad Haiiro sembrò che la sua mano tremasse leggermente.
    Senza dire una parola, Kasumi mise giù gli occhiali e si diresse fuori dallo stand. Ad Haiiro non restò che inseguirla.

    Aspetta Kasumi! Ma che cosa…
    “Che cosa hai visto” voleva domandarle. Ma, ricordando ciò che lui aveva visto, Haiiro preferì non terminare la frase.

    Ci sono cose che è meglio non sapere…

    Senza più parlare dello stand degli occhiali, Haiiro e Kasumi si diressero fuori dal Luna Park: per quel giorno ne avevano avuto abbastanza.

    Eppure, come forse aveva intuito Haiiro, la visione di Kasumi era stata simile alla sua. Come lui, mettendo gli occhiali Kasumi non aveva notato nessun cambiamento immediato, ma il mondo si era tinto di una sfumatura diversa ed era comparsa una scritta in alto a sinistra.
    Ma la scritta di Kasumi non era una “H”.
    Kasumi aveva visto un “BL”.


    Spiegazione: la “H” stava per ecchi (se avete pensato che indicasse hentai… beh, è comprensibile xD), mentre BL sta per Boy’s Love… e vi lascio immaginare cosa ha visto Kasumi con Hiroshi e Haiiro xD.
    L'utilizzo degli occhiali è forse un po' diverso da quello previsto, ma mi era venuta questa idea e ho voluto realizzarla.


    Edited by Tabris_17 - 1/12/2014, 21:51
     
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    Non so nemmeno dove sono ora, figuriamoci se posso ricordare da dove provengo

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    Si, ho immaginato cosa ha visto Kasumi e mi ha sconvolto :derp:
    Hai fatto benissimo a seguire questa idea, il tutto mi è davvero piaciuto e mi ha davvero divertito.
    Calcolando tutto, non scriverò i conti perché se no le parole di Haiiro sarebbero da applicare a questo di post XD, ti porti a casa il perfect score.
    10/10!!


    Quindi ottieni EXP: 10
     
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1 replies since 20/10/2014, 10:29   46 views
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