[CONCLUSA] Waltz For The Moon

Kuro Kamishini, Haiiro Kugetsu

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    Oh... Esclamò Kasumi dopo aver sentito la spiegazione di Miuna sul suo rapporto con Celestia e su quello che era successo alla sua famiglia. Sul volto aveva un'espressione sinceramente dispiaciuta, non era sua intenzione far ricordare a Miuna un evento tragico come quello.
    Mi dispiace per ciò che è successo alla tua famiglia, davvero... In quanto a Celestia, se tra voi le cose si sono in qualche misura sistemate, allora meglio così, di certo non sarò io a dire qualcosa. Se in qualche modo il suo intervento ti ha salvata, immagino che sia uno di quei casi in cui si può dire che “non tutto il male viene per nuocere”.

    Toccò poi a Kuro, insieme a Miuna, spiegare i dettagli che Haiiro aveva richiesto. A quanto pare solo Kuro conservava i suoi ricordi, visto che Miuna nella precedente vita era... morta.
    Immagino che non solo le mie idee sull'uccidere altre persone, ma sugli stessi meccanismi di vita e morte si siano fatti più labili rispetto alla gente normale, se riesco ad accettare un fatto del genere senza farmi troppi problemi.
    Beh... sembra che ne abbiate veramente passate di tutti i colori voi due. Da questo punto di vista, immagino sia una fortuna che siate qua a parlarne con noi...
    Una fortuna in positivo, intendo – aggiunse un attimo dopo, rendendosi conto che “forse” un commento del genere non era il più adeguato per una conversazione.
    Perché, esistono fortune in negativo? Si informò lievemente caustica (come si possa essere "lievemente caustici" lo lascia all'immaginazione di chi legge) Kasumi.
    Se non tutto il male per nuocere, allora immagino si possa anche dire che non tutto il bene viene per giovare...
    Per favore Haiiro, ho già Hiroshi che rompe coi suoi sofismi, non metterci anche tu.
    Rispose Kasumi con un tono di voce più basso (probabilmente per la menzione a Hiroshi, che l'altra coppia non conosceva) al ragazzo. Haiiro stesso non se ne rese conto sul momento, ma quello scambio di battute attestava un ristabilirsi del normale rapporto tra loro due, che era stato scosso dopo il racconto su Kozue.

    Comunque come vi ha detto Haiiro – la ragazza riprese a parlare alla volta di Kuro e Miuna – noi due non ci impressioniamo molto facilmente, quindi se volete dirci qualcosa, fatevelo senza problemi. Noi non vi giudicheremo.
    Chi è che imitava Hiroshi?
    Bofonchiò piano Haiiro. Kasumi lo ignorò bellamente, ma la sua bocca si piegò all'insù in un leggero sorriso.
     
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    Per fortuna loro avevano capito, non si erano allontanati. Forse, come dicevano loro, tutti gli anormali sono, beh, un po' anormali. Non tutti avevano fatto cose brutte ma io so che cosa aveva passato Haiiro e forse anche Kasumi non ha avuto molto di meglio dalla vita. Questa serie di spiacevoli eventi, però, ci ha permesso di incontrarci, conoscerci e fidarci gli uni degli altri. Il mondo funziona proprio in maniera strana a volte. Non tutto il male viene per nuocere, eh? pensai, facendomi sfuggire un sorriso.
    Grazie di tutto. Grazie per averci ascoltato, per averci capito e per avermi accettato. Sono contento di avervi incontrati oggi. Voglio solo dirvi che se avrete mai bisogno di una mano, per qualsiasi cosa, non esitate a chiamarci faremo di tutto pur di aiutarvi e parlo a nome di entrambi.
    Sono d'accordo con lui e anche io sono felice di avervi incontrati oggi. Kasumi, passerò molto volentieri al club di arte, sono curiosa di vedere quello che hai realizzato e magari provare a fare qualcosa anche io! disse, ridendo per qualche secondo alla fine. Aveva trovato una nuova amica e forse un nuovo settore dell'arte in cui provare a cimentarsi. Ero davvero contento per lei, avevo fatto bene a portarla qui. Anche se mi chiedo come stia e dove sia Sachika...
    I miei pensieri vennero interrotti dai rintocchi della torre dell'orologio: era arrivata la mezzanotte! Beh, ora dovevamo solo trovare del vischio e... Beh... Forse però a questo punto era meglio dividersi, anche perché noi ce ne saremo tornati in dormitorio dopo questo, non sono molto un tipo da festività notturna, io, e nemmeno Miuna.
    Beh, è arrivata la mezzanotte... Auguri a tutti! disse, sorridendo e saltellando sul posto. A questo punto conviene che ci separiamo, ognuno deve fare quel che va fatto ed è meglio essere da soli in questi casi o meglio, da soli in due. Mi strinse la mano e appoggiò la testa sulla mia spalla; io, di tutta risposta, le accarezzai dolcemente i capelli.
    Che dire, è stato un piacere avervi incontrato questa sera, Haiiro, Kasumi. Buon proseguimento di serata anche a voi!
    Ci vediamo presto!
    E così ci allontanammo, tornando verso la sala concerti, in cerca del vischio.

    Kuro & Miuna
    ♪♪♪♪ Waltz fo the Moon ♪♪♪♪ Scheda



    Volendo puoi anche fare tutto nel tuo prossimo post e la role la concludiamo con il mio post, come vuoi tu :asd:
     
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    Sentendo le parole di ringraziamento di Kuro e Miuna, sia Kasumi che Haiiro sorrisero imbarazzati. Non erano abituati a sentirsi rivolgere certi ringraziamenti e non pensavano di meritarseli per aver solo parlato. Allo stesso tempo si ricordarono le parole pronunciate chissà quando da Hiroshi sul fatto che a volte, parlando con gentilezza e ascoltando pazientemente, si può fare per certe persone molto più di qualsiasi altra azione. Le loro risposte incerte riflettevano queste sensazioni contrastanti.
    Non... non c'è bisogno che mi ringrazi così... non abbiamo fatto nulla di che. In ogni caso, mi ricorderò delle vostre parole gentili.
    Esatto, è proprio così... Piuttosto sono io a doverti ringraziare, Miuna, per avermi parlato apertamente nonostante ci fossimo appena incontrate... lo apprezzo davvero e attendo la tua visita dopo le vacanze. Sono sicura che non mancherai di mostrarmi quanto sei brava a dipingere.
    In quel momento che, almeno per Hiroshi e Kasumi, combinava imbarazzo e felicità, suonò la campana della mezzanotte. L'incantesimo di quella magica e gioiosa notte finiva o al contrario stava per rinnovarsi? Intanto era giunto il momento di separarsi; come Miuna aveva sagacemente notato, alcune cose andavano compiute in due soli.
    Ahah, su questo siamo d'accordo... Allora auguri a entrambi e alla prossima! È stata una serata molto piacevole.
    Già... grazie a entrambi e buona serata.
    Scambiandosi questi reciproci saluti, le due coppie si separarono. Kasumi e Haiiro rimasero al loro posto nel giardino, guardando Kuro e Miuna allontanarsi.

    Cose da fare da soli in due... Mormorò Haiiro quasi sovrappensiero.
    Cos'è, sei così addormentato da non capire nemmeno questo? Vuoi che ti spieghi cosa intendeva Miuna? La voce apparentemente aspra di Kasumi non nascondeva il suo divertimento.
    Lo so già, non c'è bisogno che me lo dici. Il suo tono irritato pareva voler dire: “va bene essere addormentati, ma certe cose le capisco persino io”.
    Chissà, magari stanno andando a cercare del vischio... aggiunse maliziosamente, non ancora soddisfatta, Kasumi.
    Del vischio? E perché? L'espressione interrogativa di Haiiro rendeva evidente che il ragazzo non aveva la minima idea di cosa stesse parlando Kasumi.
    La ragazza sembrava sul punto di rispondere, ma poi scosse la testa.
    Lascia perdere. Trattandosi di te, non è strano che l'ignori. Te lo mostrerò prima che la serata sia finita.
    Uhm, ok... Rispose Haiiro con un tono incerto.
    Bene, allora che ne dici di farci un altro ballo in pista?
    Per me va bene.
    Quella risposta così immediata sorprese Kasumi, che si sarebbe aspettata una certa resistenza alla sua proposta.
    Credevo che non ti piacesse ballare...
    Infatti è così. Non sono bravo a ballare e non mi piace, inoltre mi danno fastidio sia il fracasso che la calca della gente. Però almeno, se mi impegno in un'attività come questa, la notte passa più in fretta di quanto succeda se rimango a casa. Queste mie notti insonne... sono troppo lunghe perché io riesca a sopportarle...
    Sul volto di Kasumi passò un'ombra di comprensione e di amorevolezza, ma il ragazzo era così preso dai suoi pensieri che neanche se ne accorse. L'attimo successivo, quella fuggevole ombra era già svanita.
    È per questo che hai accettato l'offerta di Kozue? Per poter fuggire, anche di poco, a questo circolo senza tregua o riposo?
    Haiiro sentì un brivido lungo la schiena. Immaginava che l'argomento non sarebbe passato sotto silenzio, anche se l'avrebbe voluto.
    Esatto. Per questo ...e per altri motivi.
    Capisco.
    La voce di Kasumi era calma, ben diversa da come Haiiro l'avrebbe immaginata.
    Non... non sei arrabbiata?
    Dire che non sono arrabbiata sarebbe eccessivo, ma... Haiiro, secondo te per quale motivo ti ho chiesto di lei, pur avendo ascoltato l'intera storia da Kozue stessa?
    Beh... per scoprire se quanto ti aveva detto era vero?
    Già, questo era uno dei motivi. Però, allo stesso tempo, io sentivo che lei non mi aveva raccontato delle bugie. Certo, era solo una sensazione, però se la storia che Kozue mi ha raccontato fosse stata troppo diversa dalla tua, avrei pensato che a mentire fossi tu.
    Quindi è per questo che me l'hai chiesto? – Esclamò stupefatto Haiiro. – Per vedere se ti avessi detto la verità oppure no?
    Esatto – ammise candidamente Kasumi. – Era per questo.
    Guardando fisso Haiiro, Kasumi gli chiese: Mi detesti per averti messo alla prova in un modo simile?
    Beh, dire che non sono irritato sarebbe eccessivo – non a caso o senza malizia, Haiiro aveva usato la stessa frase adoperata prima da Kasumi – ma, diciamo che, tra i possibili sviluppi che era possibile immaginare dopo che ti avessi parlato di Kozue, questo mi soddisfa abbastanza.
    Ahah, buona risposta, soprattutto considerando che viene da te. Allora – la ragazza porse la sua mano verso Haiiro – mi concedi questo ballo?
    Con infinito piacere.
    Afferratole la mano, Haiiro si diresse insieme a Kasumi verso la sala concerti.
    Senza preoccuparsi delle persone accanto a loro, Haiiro e Kasumi danzarono nell'improvvisata sala ballo finché la gente non cominciò a sfollare e la coppia fu troppo stanca per continuare. Avvistato il vischio, Haiiro lo comunicò a Kasumi che, tenendo fede alla parola data, gli diede un esempio pratico di quale fosse l'usanza a cui prima aveva accennato.
    Infine, anche loro imboccarono il sentiero per tornare a casa.

    Haiiro, ti va di venire fino a casa mia? Lo so che è più lungo, ma...
    Per me non c'è alcun problema. Per lui che non conosceva sonno, il tempo si dilatava in una maniera inaspettata.
    Camminarono, come era già successo diversi mesi fa, verso casa in silenzio e tenendosi per mano, godendosi quella pace. Fu Kasumi a rompere il silenzio, quando già si stavano approssimando alla loro destinazione.
    Quello che ti aveva proposto Kozue – di nuovo Haiiro sussultò interiormente a quel nome, ma cercò di rimanere calmo, anche perché il tono piano di Kasumi non sembrava far presagire discussioni – di dormire senza problemi, perché lei ti sarebbe rimasta accanto... io non ho intenzione di farlo. Io ho visto, ormai quasi quattro anni fa, le conseguenze del tuo potere quando tu non lo controlli e non ho abbastanza fiducia in me per asserire che sarei capace di fermarti.
    Io non ti ho chiesto... La replica del ragazzo fu stroncata da un solo gesto di Kasumi, che con la mano gli fece segno di fermarsi.
    Lo so, so che non è una tua richiesta, ma per ora lasciarmi parlare.
    Non posso fare quello che Kozue ti aveva promesso, non rispettando poi la parola data. Però se per te la notte non è altro che un lungo tormento quotidiano, posso se non altro portarne il peso insieme a te. Da capodanno fino alla settimana successiva il locale sarà chiuso. In quei giorni, anzi in quelle notti, puoi venire da me. Io starò insieme a te, senza dormire. Forse, se saremmo in due, il tuo tormento sarà migliore.
    Haiiro guardò Kasumi con quella che non potremmo che definire commozione. Senza riuscire a replicare, cinse con le braccia la ragazza, abbracciandola.
    Grazie Kasumi – le mormorò delicatamente all'orecchio.
    Rimasero abbracciati così per un lasso di tempo indeterminato, fin quando entrambi non si sentirono appagati di quel contatto. Poi, sempre in silenzio, si staccarono e percorsero l'ultimo tratto di strada che li separava dall'appartamento di Kasumi e Hiroshi. Fu a quel punto che ad Haiiro venne un dubbio.
    Kasumi...
    Sì?
    Volevo chiederti... sbaglio o mi avevi detto che Hiroshi sarebbe andato dai vostri genitori nel periodo di chiusura del locale?
    ...Sì, è proprio così.
    Quindi... saremmo solo noi due in appartamento?
    Nell'oscurità è difficile scorgere le emozioni che illuminano il volto umano, ma ad Haiiro parve proprio di vedere dell'imbarazzo nel volto di Kasumi.
    La cosa... è un problema per te?
    N...no, nessun problema...
    Giunsero all'uscio dell'appartamento, titubanti e senza quasi riuscire a guardarsi negli occhi. Kasumi chiese ad Haiiro se volesse entrare, ma il ragazzo rifiutò.
    No, grazie. Sono già soddisfatto della serata che ho passato insieme a te. Salutami Hiroshi e... ci vediamo.
    Sì, ci vediamo...
    Esitarono ancora un po' sulla soglia, poi, prima di andarsene, Haiiro si sporse verso Kasumi e, a mo' di saluto, le diede un bacio.
    Lungo la strada che portava all'ovile, Haiiro si scoprì a canticchiare una canzone ascoltata chissà quando, chissà dove, sulla gioia dell'essere innamorati.

    Come ti sarai accorto io ho finito, lascio a te l'onore del post finale :asd:
     
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    Dopo esserci separati da Haiiro e Kasumi ci dirigemmo verso i giardini davanti alla biblioteca. Diciamo che era il nostro posto speciale... E poi non c'era nessuno lì, avremmo potuto godere di tutta la calma e il silenzio necessari. Dopo esserci seduti su una panchina le strinsi forte la mano e lei appoggiò la sua testa sulla mia spalla. Rimanemmo così per un bel po', in silenzio, a fissare il cielo e il parco, godendo della compagnia reciproca. In certi momenti non servono le parole. Ogni tanto, con l'altra mano, le accarezzavo dolcemente i capelli.
    Possiamo restare qui?
    Finché tu lo vorrai, io resterò qui, con te.
    Dopo qualche minuto, Miuna si mosse all'improvviso.
    Ah! Guarda che cosa ho portato. disse, alzandosi e frugando nella borsa. Da lì estrasse la sua ocarina.
    Te la sei portata dietro? chiesi, sorridendo.
    Perché? Non ti va di sentimi suonare?
    No, no. Sono contento che tu l'abbia fatto.
    Detto questo si alzò e si mise in piedi davanti a me, appoggiò l'ocarina alle labbra, prese fiato e iniziò a suonare. Quella canzone. La adoravo. E lei sapeva suonarla benissimo. Chiusi gli occhi e ascoltai la canzone, nel più totale silenzio, mentre venivo travolto dalle emozioni.


    *Ascoltatela tutta prima di proseguire*




    Quando finì di suonare mi guardò.
    Com'era?
    Magnifica, proprio come te.
    Mentre lei probabilmente arrossiva io mi alzai e la abbracciai, stringendola forte a me. Poi feci per baciarla ma lei mi fermò.
    E il vischio?
    Non ho bisogno di una pianta per baciare la ragazza che amo.
    A quel punto le nostre labbra si unirono in un lungo e dolce bacio di passione.
    Vuoi che ti suoni ancora qualcosa? chiese lei, rossa di felicità, dopo esserci separati.
    Con immenso piacere, mia dama le risposi, facendole un mezzo inchino. A quel punto Miuna scoppiò a ridere e io la seguii. Tornai poi a sedermi mentre lei avvicinava di nuovo l'ocarina alla bocca e iniziava a soffiarvi dentro, pronta a suonare una nuova canzone.



    Immerso in quella nostalgica melodia mi lasciai trasportare dalle emozioni e mi scappò una lacrima. Se ripenso a tutto quello che abbiamo passato mi sembra quasi impossibile vivere questo momento con lei. Eppure eccoci qua. Il destino è strano.

    Miuna suonò ancora un paio di canzoni prima che la riaccompagnassi nella sua stanza del dormitorio e ci salutammo con un bacio. Quasi mi dispiaceva far finire la serata in quel modo. Così, sapendo che i controlli del dormitorio durante gli eventi di festa erano molto più permissivi e sapendo che la sua camera era singola entrai anche io, volevo passare la notte con lei e nulla me lo avrebbe impedito.

    Kuro & Miuna
    ♪♪♪♪ Eyes on Me ♪♪♪♪ Scheda




    FINE

     
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    Non so nemmeno dove sono ora, figuriamoci se posso ricordare da dove provengo

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    Il commento ve lo dico su Skype
     
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