[CONCLUSA][Lavoro] Un lavoro per Tatsuya

Ed eccoci qui, alla stazione radio. Non credevo che avrei mai accettato questo lavoro, condurre un programma dove spesso hanno sparlato di me, almeno così mi hanno detto. Figuriamoci propormi volontariamente.
Eppure sono qui, convinto dall'insistenza di mezzo Maid Caffè. Mimì mi ha anche dato i miei occhiali da servizio special....chissà che le passa per la testa.

Lo so, dovrei dar retta al tizio che mi sta illustrando lo studio e come funzionano le cose, ma la mia One Heart mi ha già fornito tutte le conoscenze necessarie e l'abilità per condurre, tutto quel che mi sta spiegando lo so meglio di lui.
C'è solo una cosa che mi quasi mi toglie il fiato, anzi una persona: Kuruki Tamisako.
Non mi aspettavo di poter far coppia con lei quest'oggi. Tutto avrei pensato tranne questo.
Purtroppo non ho tempo per poterle dire alcunché, i tempi stringono e dobbiamo subito metterci alla postazione ed iniziare.
Non appena ho il via non aspetto nemmeno un istante, mi lascio andare alla recitazione di tutto quel che mi passa per la testa.

Buonasera, signore e signori, e benvenuti ad una nuova puntata di “Pettegolezzi tra banchi”. Già, il conduttore ha avuto uno spiacevole inconveniente e questa sera sarò io a tenervi compagnia! Se vi state chiedendo chi sono, vuol dire che non ho ancora avuto il piacere di accogliervi. Sono Tatsuya Kamishiro. Di questo programma sono stati fatti anche degli special dedicati a me, mai avrei immaginato di trovarmi io, un giorno, a condurlo. Ma ora passiamo a cose più piacevoli. Questa sera ho l'onore, anzi il privilegio, di avere come ospite Kuruki Tamisako.

Lo ripeto, tra tutte mai mi sarei aspettato di avere con me proprio lei. Questa pausa serve per permetterle di salutare il pubblico e per non rischiare di rendere il tutto un one man show.

Ma guardati! Sei davvero splendida! Se solo voi la poteste vedere come me.

Che ci stia prendendo la mano?

Che poi, e questa la devo raccontare, noi ci siamo già incontrati il primo giorno di scuola. Ricordate? Quando è scoppiato l'allarme antincendio. E tu, mia cara, ti ricordi? Anche se eravamo nel pieno di un'emergenza il sussulto maggiore l'ho avuto quando ti ho vista. Fin da allora parte del mio cuore ha iniziate a battere solo per te. Ma oggi siam qui non per creare altri pettegolezzi me per parlarne. Sperando, almeno questa volta, di essere risparmiato da quelli su di me.

Vediamo, da che possiamo iniziare? Sì! Ci sono.

Visto che tu sei sempre molto informata, c'è una cosa che vorrei chiederti. Riguarda il più che celebre sempai Akune, il segretario del nostro concilio studentesco. Ogni volta che glielo chiedo, svicola e cambia discorso, ma è vero che, nella stanza del concilio studentesco, gira spesso in mutande sperando che la signorina Kurokami resti ammaliata dal suo fisico? Salutiamo il sempai Akune, il mio carissimo vicino il banco.

Lo ammetto, è davvero molto divertente parlare di cose del genere, di gossip e simili. All'osservazione di Kuruki rido di gusto e dico a bassa voce "vero, vero" concordando con lei. Quindi con uno sguardo che... mmmh cosa ti farei... mi sprona ad andare avanti con la domanda successiva.

Già, già, Medaka è davvero un bel personaggio, dà sempre nuovi argomenti, pensare che una volta ha baciato anche me, ma l'argomento credo sia già stato affrontato altre volte e...

Sento vibrare il cellulare nella tasca. Lo estraggo in un sol gesto, senza problemi - miracolo! - e...

Guarda, guarda! Un Sms dal senpai Akune, allora ci stava davvero ascoltando. Sentiamo che dice: "Ma come puoi andare in radio a dire certe cose", oddio, non che fossi l'unico curioso nella scuola. "Mi vedo costretto a dire di..." okay, lasciamo perder...un altro messaggio di Akune, "Tu cosa?!?"... si.

Metto via il telefono, non posso davvero sprecare il programma per parlare con Akune in questo modo... assurdo.

Si stupisce di questo piccolo bacio... allora non gli piacerà la prossima indiscrezione sulla quale vorrei chiedere qualche conferma o smentita alla nostra esperta. Si, si tratta proprio di Medaka e...

Pausa per far crescere la tensione.

Suo fratello, Maguro Kurokami.

Si, qui sto per sganciare una piccola bomba.... e proverrà proprio da me! Che meraviglia essere il toyboy di una aspirante giornalista che tiene in scacco mezza scuola... di questa frase suona male tutto.
Caccio una mano nella tasca dell'abito.

Doveva essere il pezzo finale, ma non mi lasci scelta.

Tiro fuori una...

Riproduzione di Medaka in scala 1 a 20, tranne in alcune "parti femminili" dove è 1 a 15. Se la giro vedo che è numerata, è la 144. Questa, a quanto pare, proverrebbe dalle camere di Maguro. La domanda sarebbe ben precisa, ma non potrei farla in questa fascia oraria.

Sento qualcuno sghignazzare dalla regia.

Boni, state boni.

Ma viene anche a me da ridere.

Sai se sta succedendo qualcosa di strano da quelle parti?

Sì, è solo per questo che ho accettato il lavoro.

Naturalmente rido alla finta sbadataggine di questo splendore, finta perché, se ho imparato a conoscerla abbastanza bene dalle poche interazioni che abbiamo avuto, non è il tipo da dire certe cose per sbaglio. Qui le cose si fanno ancora più interessanti: non stiamo solo lavorando in un programma radiofonico che parla di gossip, lei sta anche sfruttando al situazione per mandare un messaggio ad una parte degli ascoltatori, oltre che a me. Molto astuta, non c'è che dire, oltre che abile. Contro risposta?

È proprio questo il bello della diretta, una volta che sfugge qualcosa il danno è fatto. Visto, però, la natura nebulosa dell'informazione, diciamo che resterà tra di noi. Ma sai...

Mi prendo un attimo per rendere più evidente il "ma", voglio che si senta bene e che, soprattutto, sia lei a sentirlo bene.

Forse potrebbe diventare una cosa a tre.

Dopo una affermazione con una tale intensità di sottintesi, rivolgo alla meravigliosa Kuruki uno sguardo di malizia. Voglio che dalla regia intendano proprio quello che voi pensate, infatti mi avvicino all'orecchio di Kuruki, scostandole leggermente i capelli in modo che senta il mio respiro sulla pelle, coprendo il microfono perché nessuno senta, e le sussurro.

Questo sarà il nostro piccolo segreto.

Con ogni probabilità avrò fatto credere alla regia che le abbia fatto una qualche proposta strana, mentre sono sicuro che lei avrà capito a cosa mi riferisco. Cerco di incontrare il suo sguardo con il mio mentre torno al mio posto e riprendo con il tono mezzo scanzonato che avevo prima.

Ma a proposito di cose a tre, questo mi fa pensare ai triangoli che spesso non vengo considerati. Quindi.... Shiranui e Zenkichi!! Il terzo vertice è già conosciuto e risaputo, almeno tra gli spettatori più attenti e fedeli al programma. Ma... cosa volevo dire... che sento di voler fare il tifo per questa coppia al posto di quella canon. Già, questa è la breve rubrica "La Coppia che Scoppia" dedicata alle coppie della nostra fantasia. Son solo io quello che pensa che la Shirakichi sia più puccia della Medakichi?

Sul "poveri loro" la seguo ridendo a mia volta.

Nessun problema, sono abituato ad essere odiato dai ragazzi, e dopo ciò che ho detto in apertura probabilmente qualcuno di loro penserà che voglia Medaka tutta per me.

Faccio una risata malvagia molto finta per schernire chi può pensare ad una simile possibilità ben sapendo di non fare altro che rafforzare la convinzione dei mal pensanti o spingere in quella direzione gli indecisi.
Devo dire, però, che un po' mi mancano quei tempi in cui dovevo sempre guardarmi le spalle degli invidiosi. No, aspetta, è tutt'ora così!!
Ma continuando ad ascoltare Kuruki rido anche io, cercando di aiutarla a mascherare la punta di malvagità che io sento...io sento tutto!

« Allora non ci sarà bisogno di proteggerti. Peccato, speravo tanto di farti da cavaliere. »

Allora siamo in chiusura? Il tempo vola quando ci si diverte. Va bene, ultima domanda: Isahaya ed Ariake del club di atletica, cosa ne pensi delle voci sulla loro intimità?

Condivido la sua preoccupazione, anche a me dispiacerebbe un sacco non essere più invitato alla radio per presenziare a questa trasmissione come conduttore e dovermi accontentare di far parte unicamente delle chiacchiere del programma, devo restare più concentrato sull'argomento principale e contenere le divagazioni, anche se immagino che per alcuni possano essere pure divertenti. Speriamo di non aver fatto troppo danno.

Ed è così che arriviamo alla fine, ai saluti agli ascoltatori ed alla speranza di poter un giorno fare di nuovo questa interessante esperienza, magari con la stessa compagna, dopotutto non posso dire di non gradire la compagnia di Kuruki. Forse, se ci penso, mi trovo quasi più a mio agio con le persone come lei. Deve essere una qualche reminiscenza di quel periodo ormai lontano nel tempo. Quanto sarà passato? Centoquindici anni? Ehm, volevo dire otto.
Durante i saluti mi lascio scappare distrattamente una frase.

Non dimenticate di tenere d'occhio le bacheche, spesso si trovano notizie interessanti anche lì.

Ma non credo che in molti ne terranno conto, forse non è nemmeno stata sentita.
Tolte le cuffie mi esibisco in un sospiro che è insieme di sollievo e di rammarico.

Anche questa è fatta.

Dopo non accade molto, torniamo nei camerini - il mio è provvisorio dato che è un angolo del corridoio separato solo da un trabattello mobile, probabile testimonianza di recenti lavori interni, o magari è un tocco di originalità dei responsabili? Chi son io per deciderlo.
In verità un camerino non si serve nemmeno.
Ci fanno i complimenti per la trasmissione, sembra che abbiamo riscosso in discreto successo con la nostra originalità e spontaneità, forse non siamo un cattivo duo. Spero di avere ancora occasione di lavorare con lei, o collaborare in qualche modo, o semplicemente bere un caffè, magari al locale di cui mi ha parlato Sophie, al Maid per ora sarebbe sconsigliabile farci vedere insieme, anche se accompagnati da amici.
Kuruki saluta tutti e, per qualche ragione, non riesco a risponderle come dovrei, mi limito a mettermi di tre quarti, girare la testa in direzione opposta alla sua, mettermi una mano davanti alla faccia, separando le dita in modo da lasciare scoperti gli occhi, per poi voltarmi con decisione verso di lei, alterando abilmente durante il processo alcuni tratti del mio aspetto tramite una illusione per risultare più nerboruto.

Yare yare daze

Esclamo guardandola allontanarsi saltellando e ridacchiando. Dato che saltella, non posso non seguirla con lo sguardo per quanto mi è possibile.
Bene, è ora che vada anche io, c'è una furia da placare. Oh, già, sono io la furia.