[CONCLUSA] La bella e la bestia

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  1. ‡ Officer Alex ‡
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    Ormai si era fatta una certa ora... Le lezioni erano finite da un bel pezzo, Galatea era tornata nel suo appartamento, aveva cenato, studiato e dopo di che era uscita di nuovo, anche se era parecchio tardi.
    Sul tragitto tra il suo appartamento e la sua misteriosa destinazione non incontrò quasi nessuno, perché ormai a quell'ora tutti erano nelle rispettive case o impegnate con i propri amici, parenti, fidanzati e nessuno avrebbe considerato quella zona dell'Istituto.

    C'era una brezza leggera ma piuttosto fredda, tagliente oserei dire, che costrinse la ragazza ad affrettare il passo per non sentire il freddo. Mentre camminava aveva la testa completamente da un'altra parte, pensava a quello che era successo fino adesso da quando si era trasferita nel nuovo istituto e pensava al fatto che ancora non riusciva a sbloccare quel buio che la affliggeva quando cercava di ricordare cosa era successo prima del trasferimento... Ma sapeva solo che dentro di sé qualcosa la spingeva a voler diventare più forte e più potente, ma ancora non sapeva bene la ragione per cui voleva farlo.

    Aveva trovato un luogo in cui allenarsi a suo piacimento, senza pericolo di interruzioni da parte di nessuno... E fu con questi pensieri in testa che la giovane spalancò i cancelli della Babele Fantasma e che vi entrò, pronta per un'altra sessione di allenamento quotidiana. Ci voleva molto coraggio nello stare in quel luogo da sola, perché molte erano le leggende che circolavano a proposito di quella zona, la maggior parte delle quali molto inquietanti.
    A Galatea non importava, aveva fatto "sua" una parte di questo edificio abbandonato, dove aveva creato una vera e propria palestra personale, in cui mettere tutti i suoi attrezzi.

    galateaEntrò nella "sua" stanza, posò la borsa a terra ed indossò la sua "uniforme da battaglia", che consisteva in una specie di abito grigio, molto aderente che le dava la possibilità di muoversi il più liberamente possibile, in allegato ad essa aveva anche un paio di guanti e degli stivali. Si avvicinò al suo manichino da allenamento, ed iniziò a colpirlo ripetutamente, ogni sua mossa era potente, faceva tremare il suo bersaglio, ma allo stesso tempo era aggraziata; sembrava una danza più che una battaglia.

    Eppure quella sera nemmeno l'allenamento la metteva a suo agio.... Le sembrava di non essere sola, aveva il presentimento che qualcuno sarebbe arrivato ad interromperla... Ma non sapeva chi...

     
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    Goro Nishimura
    La sera era giunta anche per Goro che, con la fine delle lezioni, decise di uscire dal dormitorio per fare un giro serale nel polo scolastico, pensando ad eventuali quesiti che gli ronzavano in testa da qualche tempo. Era una serata fredda quella, le stelle sembravano emanare anch'esse una luce gelida, insomma, una serata adatta per andarsene in giro con una giacchetta con sopra disegnato uno scheletro, no? Seguì la stradina principale del polo scolastico, andando in posti che visitò una o due volte al massimo, riportando alla memoria quel noiosissimo tour della scuola prima di iscriversi.

    "Quasi non mi ricordavo di questa parte della scuola."

    Man mano che avanzava verso una meta sconosciuta anche a lui, Goro notò in lontananza un vecchio e cupo edificio, abbandonato al tempo e alle intemperie, quasi come se fosse stato dimenticato dal mondo stesso.

    "Com'è che chiamavano questo posto?...Ah, la Babele Fantasma."

    Una volta ricordato il nome, non gli fu difficile ricordarsi anche il motivo di quel nome: si diceva che quel posto fosse infestato da un fantasma o qualche tipo di demone, insomma, le tipiche idiozie da ragazzini.

    "Uhm...E se si trattasse di un anormale?"

    Non era difficile credere ad una cosa del genere, dopotutto lui diventava un mostro ogni volta che perdeva le staffe, mentre sua sorella era il clone suo e di Asako, insomma, una vita "normale" come la sua era una terra fertile per ipotesi come quella. Vista la sua curiosità, scientifica e non, Goro decise di andare ad esplorare quel posto pieno di mistero e infamia.
    Si avvicinò con passo lento e calmo verso la Babele, privo di preoccupazioni, osservando l'erba alta e non curata li attorno.

    "Con quest'aspetto, non mi sembra difficile credere alla nascita di tutte quelle dicerie."

    Aprì la porta con poca cura e quasi la buttò giù, involontariamente, ma ci andò comunque vicino e creò non poco rumore con quella sua delicatezza. Il posto era tetro e pieno di ragnatele, la vernice si stava staccando dalle pareti e tutto cadeva a pezzi, la tipica casa abbandonata, insomma.

    "Huh? Cos'è questo clangore?"

    Un forte rumore sembrava arrivare dall'interno della Babele, ma non sapeva ancora da dove, dunque seguì il suono, evolvendo il suo udito per poterlo capire con precisione, visto che il suddetto clangore era un suono lontano. Dopo un po' di tempo, girando di stanza in stanza, ne raggiunse una dove una ragazza in un completo grigio stava attaccando con una spada un bersaglio immobile.

    "Che siano queste le leggende che girano sulla Babele? Una ragazza che si allena? "

    Fece dunque il suo ingresso nella stanza, curioso e, ovviamente, senza bussare.

    "Hey, è per colpa tua che girano delle strane voci su questo posto?"

    Dopo aver fatto quella domanda, rimase in attesa di una sua risposta.




     
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  3. ‡ Officer Alex ‡
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    Il clangore della spada risuonava in tutto l'edificio abbandonato... Quella sera era particolarmente ispirata, colpiva sempre più forte, utilizzando mosse sempre più elaborate... Sferzate, affondi.... La spada colpiva e colpiva il manichino da allenamento come se fosse il nemico più mortale che la ragazza potesse avere di fronte. Non smetteva un attimo, apparentemente non si affaticava nemmeno. Ultimamente aveva iniziato ad allenarsi tutti i giorni, stava provando qualcosa di nuovo... Doveva migliorarsi, i suoi poteri erano abbastanza forti, ma doveva migliorarli... E la sua spada le avrebbe fornito quel qualcosa in più che le avrebbe permesso di essere più potente.

    Persa nei suoi pensieri continuava a combattere contro il suo "finto nemico" e non si accorse che qualcuno era entrato nella Babele Fantasma e che non era più da sola. Un'altra persona aveva aperto il portone di quel luogo, ed in lontananza la giovane sentì un qualcosa, una specie di rumore ma non ci fece caso... Quella zona dell'istituto cadeva a pezzi, era vecchia e abbandonata e spesso si sentivano rumori strani, uno in più di certo non l'avrebbe inquietata.

    Mentre si allenava però improvvisamente qualcuno aprì la porta!

    "Hey, è per colpa tua che girano delle strane voci su questo posto?"

    La giovane reagì d'istinto! Si voltò e con uno scatto improvviso e inaspettato si scagliò contro l'intruso; la stanza era piuttosto piccola e la distanza era breve, sarebbe stato impossibile evitare un attacco improvviso... Puntò la lama della spada alla gola di quest'ultimo ma si fermo ad un centimetro prima, non aveva alcuna intenzione di ucciderlo... Tuttavia dopo averlo fissato un attimo lo riconobbe...

    "Goro!? Ma tu.... Cosa fai in questo posto?" La sua voce lasciava intendere una certa sorpresa... E rimase dunque in attesa di una risposta da parte del ragazzo, dimenticandosi addirittura di abbassare l'arma.
     
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    Goro Nishimura
    La sua domanda non ci mise molto a scatenare una reazione da parte della ragazza, la quale scattò all'indietro pronta a colpirlo con la spada con la quale si stava allenando. Evolution, in automatico, creò una protezione ossea sul suo collo, ma lui non fece niente, analizzando i suoi movimenti, non credeva l'avrebbe colpito davvero e, appunto, non si sbagliò.

    "Goro!? Ma tu.... Cosa fai in questo posto?"

    La ragazza armata venne identificata come Galatea, una ragazza anormale come lui che incontrò in un'occasione particolare, diciamo. Goro, con la sua tipica freddezza, annullò la protezione ossea creata da Evolution e, non curante della spada, le rispose.

    "Potrei farti la stessa domanda, Galatea, ma mi risponderei da solo."

    Mentre lo diceva, Goro spostò il capo sulla sua attrezzatura e quel povero manichino maltrattato.

    "Giravo da queste parti e ho notato la Babele Fantasma, dunque ho deciso di esplorarla incuriosito dalle voci che girano su questo edificio decadente."

    Goro iniziò a camminare per la stanza, guardandosi intorno come un ispettore della polizia, neanche stesse cercando le prove di un assassinio, e toccò una parete, finendo per lasciarci un impronta nella polvere che la ricopriva. Dopo essersi pulito la mano da quei tre chili di polvere, si voltò nuovamente verso Galatea.

    "Ci sono molti posti dove allenarsi in questo modo, perché proprio la Babele?"

    Mentre le poneva questa domanda, Goro aveva la mano sinistra nella tasca dei jeans, mentre la destra era libera, pronta ad esaminare qualcosa di strano in quella stanza. A Galatea non sarebbe sfuggito questo suo interesse per l'analisi di ciò che gli stava intorno.




     
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  5. ‡ Officer Alex ‡
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    La ragazza era non poco sorpresa da quella visita inaspettata... Soprattutto non credeva che l'avrebbe raggiunta una persona che lei conosceva proprio in quel posto, anche perché era convinta che nessuno mettesse mai piede in quella zona abbandonata dell'Istituto.

    "Be non mi spaventano più di tanto le storie di fantasmi, anzi direi quasi per niente, ormai un pochino mi conosci... Poi volevo un posto riservato e non troppo lontano, quando mi alleno non voglio essere disturbata da nessuno... Ho scelto la Babele Fantasma proprio per questo motivo, non c'è anima viva che ci metta piede.... Tranne una a quanto pare" Disse sorridendo e appoggiando la spada con la punta a terra e tenendoci la mano sopra, ma di colpo i suoi si fecero più cupi mentre fissava un angolo della stanza.

    L'angolo era buio, ma in mezzo ai quintali di polvere una parte era pulita ed era presente una specie di mobiletto con sopra una piccola foto; il vetro era rotto e si vedeva poco ma sembrava la foto di un gruppo di ragazze....
    L'ombra che le era passata negli occhi scomparve dopo un istante e la giovane ragazza si diresse verso l'armadio che si trovava sul lato destro della stanza, accanto alla parete che sta sulla destra della porta del "salone d'allenamento".
    Lo aprì e ripose dentro la spada; all'occhio attento di Goro non sarebbe sfuggito il fatto che erano presenti molte altre spade uguali a quella riposta, di cui molte rotte e distrutte...
    Dall'angolo dell'armadio prese una scatola quadrata e decorata con moltissimi fiori colorati (coincidenze?) che una volta aperta si rivelò essere la sua cena.... C'erano un sacco di cose da mangiare, tra cui una serie di dolcetti che sembravano squisiti. La porse prima a Goro

    "Prego, serviti pure.... Non c'è moltissimo ma di solito non sono abituata ad avere ospiti per cena in questo posto"
     
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    Goro Nishimura
    La sorpresa di Galatea, agli occhi di Goro, era evidente e, beh, non era assolutamente strana, dopotutto non doveva essere una meta turistica molto ambita, la Babele Fantasma.

    "Be non mi spaventano più di tanto le storie di fantasmi, anzi direi quasi per niente, ormai un pochino mi conosci... Poi volevo un posto riservato e non troppo lontano, quando mi alleno non voglio essere disturbata da nessuno... Ho scelto la Babele Fantasma proprio per questo motivo, non c'è anima viva che ci metta piede.... Tranne una a quanto pare"

    Mentre lo diceva, Galatea sorrise e appoggiò la spada al suolo, tenendoci la mano sopra in ogni caso.

    "In passato ho messo piede in posti ben peggiori di questo edificio...e non sto parlando di quella volta."

    Era serio mentre lo diceva, poiché stava citando il salvataggio di Asako e per lui non vi furono posti peggiori se non quelli dove fu costretto a combattere per la sua vita, quella di Asako e anche quella di Kuron.

    "Perché ci sto pensando proprio ora?"

    Scosse leggermente la testa e poté notare lo sguardo cupo di Galatea posarsi in un angolo della stanza, uno anche abbastanza pulito rispetto a tutto il resto della stanza, dove si trovavano un mobiletto con una foto incorniciata, ma con il vetro rotto. Quando si voltò per andare verso l'armadio, dentro al quale poté notare una buona quantità di spade, alcune anche rotte, Goro si avvicinò a quel mobiletto per vedere meglio ciò che veniva ritratto in quella fotografia.

    "Mmh...questa è Galatea, probabilmente con due sue amiche, sembrerebbero essere felici...perché l'avrà guardata in quel modo?"

    Quando si voltò verso di lei, lasciando la fotografia dov'era, notò la scatola floreale con dentro del cibo, un misto tra dolcetti e altre cose del genere.

    "Prego, serviti pure.... Non c'è moltissimo ma di solito non sono abituata ad avere ospiti per cena in questo posto"

    Si avvicinò a Galatea, tornando ad una distanza da conversazione.

    "Grazie, ma io non ho bisogno di mangiare, se non in rari casi."

    Rari casi che si verificavano quando addirittura Evolution non era in grado di mantenerlo in forze.

    "È la mia anormalità a permettermelo."

    Lei non sapeva molto della sua anormalità, una cosa normale, visto che è abbastanza difficile individuarne le vere capacità, in più l'aveva usata solo per guarirsi e combattere, quella volta.

    "Piuttosto, come mai quello sguardo a quella foto?"

    Era sempre freddo nelle parole, ma ora capiva quello che la gente pensava meglio di prima, dunque riprese un momento.

    "Se non...ti disturba?"

    Non era sicuro che domande del genere si facessero in quel modo, ma non sapeva in che altro modo porle e di sicuro la sua difficoltà nel relazionarsi con altre persone non sarebbe passata inosservata.




     
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  7. ‡ Officer Alex ‡
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    Che strano... Non aveva mai avuto occasione di parlare con quel ragazzo, perché quando si erano incontrati non c'era stato il minimo tempo per fare conoscenza. Era un acuto osservatore e a quanto le aveva appena detto la sua anormalità gli consentiva addirittura di non mangiare e sopravvivere ugualmente, il tutto era molto interessante, non aveva mai avuto modo di conoscere qualcuno del genere.
    Galatea ritirò la scatola senza prendere nulla, alla fine nemmeno lei aveva molta fame quando improvvisamente giunse quella domanda inaspettata, soprattutto da uno come Goro (ma si può benissimo dire che il suo spirito di grande osservatore lo portasse a fare anche domande più "personali") su come mai lei avesse guardato in modo triste la foto in fondo alla stanza.

    "Devo farti i complimenti per le tue grandi doti di osservatore sai?" Disse con un sorriso, avviandosi verso quell'area della stanza camminando lentamente; si chinò verso il mobiletto e prese la foto con una mano, spolverandola delicatamente con l'altra

    "Vedi è di molto tempo fa, ci sono molto affezionata.... Queste due ragazze per me sono come sorelle, mi hanno aiutato molto... Eravamo tutte e tre nella stessa scuola prima di trasferirci, eravamo come sorelle.... Purtroppo però le cose belle non sono destinate a durare per sempre; ho avuto parecchi problemi col mio passato, molti dei quali ancora da risolvere.. Ho sofferto per anni di una potente amnesia che non mi permetteva di ricordare nulla... Insieme ci sentivamo invincibili, nessuno ci faceva paura, avremmo potuto affrontare qualunque cosa... Sai quei pensieri da giovani fanciulli inesperti? Magari fossero stati veri..."

    Il dolore per le esperienze passate stava tornando, più forte che mai.... Ma la ragazza scosse la testa, posò la foto e tornò sui suoi passi, avvicinandosi di nuovo alla sua spada....

    "Senti un po', tu sei un grande combattente da quel che ho potuto vedere, e devo ammettere che sono parecchio interessata alla tua abilità. Io sono qua per allenarmi, penso che tu vagamente ricorderai i poteri di cui sono dotata, ma penso di avere in mente un modo per usarli al meglio... Ti andrebbe di aiutarmi in questo allenamento?"
    Nonostante stesse sorridendo in modo cordiale era allo stesso tempo molto seria, aveva tutte le intenzioni di analizzare meglio quel ragazzo "strano" che si trovava davanti a lei.
     
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    Goro Nishimura
    La sua domanda non sembrò disturbarla come pensava, anzi, gli sorrise e si complimentò con le sue capacità di osservazione.

    "Devo farti i complimenti per le tue grandi doti di osservatore sai?"

    Era strano, una domanda del genere avrebbe dovuto disturbarla di più, visto come osservò quella foto, ma non era la prima volta che le sue previsioni si rivelavano sbagliate...o semplicemente diverse. Detto ciò, Galatea si alzò e raggiunse il mobiletto con sopra la foto in questione, prendendola con una mano e spolverandola con l'altra.

    "Vedi è di molto tempo fa, ci sono molto affezionata.... Queste due ragazze per me sono come sorelle, mi hanno aiutato molto... Eravamo tutte e tre nella stessa scuola prima di trasferirci, eravamo come sorelle.... Purtroppo però le cose belle non sono destinate a durare per sempre; ho avuto parecchi problemi col mio passato, molti dei quali ancora da risolvere.. Ho sofferto per anni di una potente amnesia che non mi permetteva di ricordare nulla... Insieme ci sentivamo invincibili, nessuno ci faceva paura, avremmo potuto affrontare qualunque cosa... Sai quei pensieri da giovani fanciulli inesperti? Magari fossero stati veri..."

    Iniziò a parlare, confessando ciò che quella foto riportava alla sua mente, di quelle due amiche rappresentate al suo interno e così via. Parlò del suo passato e di come questo le causasse problemi, passando poi a dei pensieri da giovani inesperti, roba che lui non conosceva, anzi, più che altro non la capiva.

    "Mi devi perdonare, ma non sono in grado di capire gli altri come farebbe una persona normale; i pensieri di cui stavi parlando sono cose a me estranee, almeno nella gran parte dei casi."

    Lui non era ancora in grado di capire certe sottigliezze, certo, le basi le aveva, ma nulla che gli donasse una comprensione completa di quelle cose.

    "Però...diciamo che sto imparando"

    Era vero, stava imparando, ma non allo stesso ritmo di una persona normale, ovviamente, visto che per lui si trattava di cose difficilissime da analizzare e immagazzinare. Comunque, la sua successiva proposta la capì perfettamente.

    "Senti un po', tu sei un grande combattente da quel che ho potuto vedere, e devo ammettere che sono parecchio interessata alla tua abilità. Io sono qua per allenarmi, penso che tu vagamente ricorderai i poteri di cui sono dotata, ma penso di avere in mente un modo per usarli al meglio... Ti andrebbe di aiutarmi in questo allenamento?"

    Si vide dalla smorfia che apparve sul suo volto che quel genere di argomento era qualcosa che preferiva evitare, smorfia visibile anche da sotto il cappuccio proprio per la normale assenza di espressioni sul suo viso.

    "Non mi ritengo un combattente, anzi, odio combattere e la possibilità di...beh, fare troppi danni."

    Era evidente che per "danni" non intendeva danni a quello che gli stava intorno, ma a chi gli stava intorno e lo avrebbe capito anche lei senza nessun problema.

    "Se proprio vuoi, devi assicurarmi che non ci sarà uno scontro tra noi due, il mio bersaglio non dovrai mai essere tu, solo le tue piante."

    Queste erano le sue condizioni, soprattutto ora che c'era il rischio di svegliare il Berserker, un rischio che non voleva correre assolutamente.




     
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  9. ‡ Officer Alex ‡
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    A quanto pareva Goro aveva qualche difficoltà nel capire gli altri... Be niente di scioccante visto che anche Galatea non era di certo un genio nel comprendere i sentimenti altrui e soprattutto nell'esternare i propri, non per niente l'unico luogo dove si sentiva a suo agio era su un campo di battaglia dove i sentimenti non erano per niente importanti.

    Peccato.... Avrebbe tanto voluto scontrarsi con lui, sarebbe stato uno scontro alquanto interessante... Era stufa di allenarsi da sola, era noioso perfino per lei, ma conosceva qualcuno che avrebbe potuto aiutarla ed allenarsi con Goro sarebbe stato alquanto interessante...

    "Uhm... Confesso che sono un po'delusa, mi sarebbe piaciuto scontrarmi con te, sarebbe stato una battaglia interessante... Non importa, ho in mente un altro modo, sai sono stufa di allenarmi da sola, è davvero noioso! Comunque non preoccuparti, nemmeno io sono un genio nel capire e nell'esternare emozioni e sentimenti, quindi non è un problema, anzi sono contenta di trovare qualcuno che mi assomiglia sotto questo aspetto..." Disse sorridendo al ragazzo "Comunque ho un'idea divertente grazie alla quale potremmo divertirci entrambi... Se sei d'accordo ci troviamo domani sera al tramonto sul tetto della Babele Fantasma... Mi raccomando puntuale! Se non verrai sarà peggio per te, ti troverò e ti farò molto male!"
    Mentre diceva queste ultime parole chiuse l'armadio, prese una borsa che si trovava di fianco a quest'ultimo e si avviò verso l'uscita... Mentre era sulla porta si voltò e disse "A domani dunque, e mi raccomando cerca di essere in forma, sarà parecchio stancante!"

    E così dicendo uscì dalla stanza a gran velocità.
     
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    Goro Nishimura
    Delusione fu ciò che Goro poté notare sul volto di Galatea, doveva essere molto eccitata all'idea di scontrarsi con lui, ma lui non lo era all'idea di scontrarsi in generale, visto che il suo scopo è studiare, non distruggere...quello sarebbe il Berserker. Presto, la sua coetanea riprese a parlare, come se qualcosa l'avesse di colpo illuminata.

    "Uhm... Confesso che sono un po'delusa, mi sarebbe piaciuto scontrarmi con te, sarebbe stato una battaglia interessante... Non importa, ho in mente un altro modo, sai sono stufa di allenarmi da sola, è davvero noioso!"

    "Un altro modo? Uhm..."

    La cosa lo incuriosiva, in più dubitava che si trattasse di uno stratagemma per costringerlo a combattere contro di lei, sarebbe stato troppo diverso dallo schema caratteriale che si era creato nella testa.

    "Comunque non preoccuparti, nemmeno io sono un genio nel capire e nell'esternare emozioni e sentimenti, quindi non è un problema, anzi sono contenta di trovare qualcuno che mi assomiglia sotto questo aspetto..."

    Ah, anche lei, dunque, non era eccelsa nel campo sociale, ma di sicuro in modo differente da Goro; lei sapeva, ad esempio, come stare ad una festa, probabilmente, mentre lui fece solo un paio di feste di compleanno da piccolo, finché i suoi genitori non capirono che era difficile portarne avanti una senza invitati...già.

    "Hai sicuramente più competenze in materia di me, credimi."

    Successivamente, Galatea riprese a parlare della sua idea.

    "Comunque ho un'idea divertente grazie alla quale potremmo divertirci entrambi... Se sei d'accordo ci troviamo domani sera al tramonto sul tetto della Babele Fantasma... Mi raccomando puntuale! Se non verrai sarà peggio per te, ti troverò e ti farò molto male!"

    Divertimento nel combattere? Goro non si sarebbe divertito, molto probabilmente, ma almeno poteva sperare in una sensazione neutra. Detto questo, Galatea finì di prepararsi per tornare al dormitorio.

    "A domani dunque, e mi raccomando cerca di essere in forma, sarà parecchio stancante!"

    Altra parola raramente usata da Goro, ma sapeva bene cosa volesse dire.

    "...A domani."

    Uscì anche lui dall'edificio, tornando nella propria stanza e spiegando a Kuron cosa avrebbe dovuto fare il giorno dopo, rassicurandola del fatto che avrebbe fatto attenzione a non "stuzzicare" il Berserker. La sera successiva venne presto, passò la giornata con Asako, dunque il tempo sembrò volare; raggiunse la Babele e, visto che non c'era nessuno nei paraggi (chissà perché), optò per una via più rapida, evolvendo la muscolatura delle braccia e, aggrappandosi con forza alla parete, si lanciò sul tetto, sfruttando le mura dell'edificio per catapultarsi in avanti per due volte.

    "Chissà che piano le passa per la testa."

    Una volta sul tetto, Goro annullò le evoluzioni con calma, risparmiandosi perdite di energia, vista la bassa complessità di quelle evoluzioni, osservando poi ciò che Galatea aveva in serbo per lui.




     
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    Galatea e la sua amica erano appena arrivate, si trovavano sul tetto della Babele Fantasma e aspettavano il loro compagno di allenamento... Stavano chiacchierando allegramente quando qualcuno arrivò di sorpresa, come immaginavano loro era Goro, finalmente era arrivato anche lui.

    La ragazza che parlava con Galatea si avvicinò per prima, aveva lunghi capelli neri ed indossava una semplice uniforme scolastica verde e bianca. Si presentò subito, parlando con tono calmo e pacato "Buongiorno, anzi buonasera visto che ormai è il tramonto.. Piacere di conoscerti, Galatea mi ha chiesto di assistervi in questa sessione di allenamento... In genere quando ha queste idee improvvise non la ascolto o cerco di fermarla ma questa mi sembra l'idea meno pericolosa che lei abbia mai avuto fin'ora"

    Galatea sorrise dall'altro lato del tetto, indossava la sua armatura grigia e aveva con se la sua spada, sembrava strano che una ragazza così esile potesse sollevare con una mano sola un'arma simile.

    "Bene, siamo pronti dunque! Inizieremo gradualmente.... Tu Goro ancora non mi conosci, ma io ho il potere i controllare le fiamme, dato che Galatea mi ha detto che non ami particolarmente scontrarti con le altre persone creerò una serie di avversari per voi.... Partiremo da creature piuttosto deboli, giusto per fare un po'di riscaldamento e man mano aumenteremo il ritmo, io terrò la situazione sotto controllo da laggiù" Disse indicando il bordo del tetto, sul quale si sarebbe seduta "Nel caso in cui le cose si mettessero male per uno di voi due sospenderò l'allenamento immediatamente"

    Dopo di che si avvicinò a Goro e iniziò a sussurrare qualcosa "Devo chiederti un favore, tienila d'occhio... Ultimamente è più spericolata del solito, temo sia successo qualcosa ma non so bene cosa, non vorrei facesse qualche sciocchezza... Ho intenzione di calcare un po'la mano in questo allenamento, devo scoprire fino a che punto lei possa spingersi, anche perché ho una mezza idea di cosa le sta passando per la testa"

    Fece qualche passo indietro e la ragazza venne avvolta dalle fiamme, quando scomparvero i suoi abiti erano cambiati, ora sembrava una vera e propria strega... Si avviò sul bordo del tetto, intanto Galatea si avvicinò a Goro e prese posizione, impugnando la sua spada.
    "Siete pronti?" chiese; dopo aver aspettato qualche secondo dette il via all'allenamento "Che l'allenamento abbia inizio!"

    Una serie di fiamme apparvero a cerchio intorno ai due giovani (10 in totale), ogni fiamma poi si trasformò in una creatura infuocata che poco alla volta prese l'aspetto di un'aquila di medie dimensioni. Le creature si sollevarono in volo, girarono intorno ai due, dopo di che si scagliarono all'attacco. Come aveva detto la ragazza, queste erano le prime creature, quindi non erano particolarmente imponenti e forti.
     
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    Goro Nishimura
    Goro, una volta raggiunta la cima della Babele Fantasma, si ritrovò davanti a Galatea e un'altra ragazza, probabilmente una sua amica disposta ad aiutarla in questo suo allenamento speciale; si trattava evidentemente di un'altra anormale come loro.

    "Buongiorno, anzi buonasera visto che ormai è il tramonto.. Piacere di conoscerti, Galatea mi ha chiesto di assistervi in questa sessione di allenamento... In genere quando ha queste idee improvvise non la ascolto o cerco di fermarla ma questa mi sembra l'idea meno pericolosa che lei abbia mai avuto fin'ora"

    Dal tono di voce e dal modo in cui parlava, sembrava conoscerla da molto tempo, che fosse una delle ragazze nella foto? Probabile, ma non era per investigare sul passato di Galatea che si trovava in quel posto.

    "Piacere."

    Con il suo solito tono di voce, rispose al saluto della ragazza, osservando Galatea dall'altro lato del tetto con indosso la sua armatura e la spada pronta nella mano...sembrava pronta ad una guerra.

    "Bene, siamo pronti dunque! Inizieremo gradualmente.... Tu Goro ancora non mi conosci, ma io ho il potere i controllare le fiamme, dato che Galatea mi ha detto che non ami particolarmente scontrarti con le altre persone creerò una serie di avversari per voi.... Partiremo da creature piuttosto deboli, giusto per fare un po'di riscaldamento e man mano aumenteremo il ritmo, io terrò la situazione sotto controllo da laggiù. Nel caso in cui le cose si mettessero male per uno di voi due sospenderò l'allenamento immediatamente"

    Un'altra con il potere di controllare le fiamme? Ottimo, adesso il rischio di incenerimento casuale era raddoppiato...battute a parte, da come parlava, sembrava che il programma d'allenamento non sarebbe stato particolarmente pericoloso...meglio così, visto il mostro che nascondeva nel suo corpo. Mentre Goro pensava a questo, la ragazza si avvicinò a lui e gli sussurrò qualcosa nell'orecchio.

    "Devo chiederti un favore, tienila d'occhio... Ultimamente è più spericolata del solito, temo sia successo qualcosa ma non so bene cosa, non vorrei facesse qualche sciocchezza... Ho intenzione di calcare un po'la mano in questo allenamento, devo scoprire fino a che punto lei possa spingersi, anche perché ho una mezza idea di cosa le sta passando per la testa"

    Ascoltò con attenzione le sue parole e le memorizzò.

    "Capisco, in tal caso mi preparerò come si deve."

    Detto questo, Goro iniziò il processo evolutivo, creando un esoscheletro che lo andò a ricoprire completamente, potenziando la muscolatura per tre volte e, per evitare che gli si strappassero i vestiti, concentrò la muscolatura nella sua taglia umana, potenziando, infine, la sua struttura ossea, così che non si rompesse sotto tutti quei muscoli, e la capacità di rigenerarsi. Attivate le evoluzioni, passò al Mass Generator, potenziando la forza, la resistenza e la velocità, mettendo finalmente fine ai suoi preparativi.

    "Ho finito, si può cominciare."

    Quelle improvvise mutazioni, di sicuro avrebbero avuto qualche effetto sulla ragazza, non troppo su Galatea, considerando le modalità in cui si sono conosciuti, ma non era questo il punto.

    "Siete pronti? Che l'allenamento abbia inizio!"

    Detto ciò, dopo aver assunto un aspetto quasi da strega, un cerchio di fiamme li circondò, trasformandosi poi in dieci aquile di taglia media che presto li assaltarono tutte insieme.

    "Nemici multipli...va bene."

    "Cinque a te e cinque a me."

    Non disse altro, dopodiché prese di mira i cinque più vicini a lui e si preparò al contrattacco. Quando le aquile furono abbastanza vicine, Goro fece crescere rapidamente e inaspettatamente degli spuntoni sul suo corpo, puntando nelle direzioni generali delle creature, così da non colpire Galatea per sbaglio (1 PA), ma nel caso in cui fossero riuscite a fermarsi prima di impalarvisi contro, li avrebbe sparati addosso alle aquile per colpirle, così da distruggerle subito, senza lanciare a caso gli spuntoni, ma mirando nelle posizioni delle aquile, così da aumentare le possibilità di colpirle (2 PA).




     
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  13. ‡ Officer Alex ‡
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    Conosceva Kagari da moltissimo tempo e sapeva che anche se quello era un allenamento non esitava a fare sul serio... Cinque aquile di fuoco erano solamente un assaggio di quello che stava per arrivare, ma dopotutto la parte divertente era proprio quella.
    Come al solito Goro non aveva perso tempo ed aveva attaccato metà del branco di nemici ed iniziando ad eliminarli; Galatea non voleva certo rimanere indietro e si fiondò sugli altri 5 esemplari.

    L'armatura le aumentava la resistenza e brandendo la spada si gettò contro le cinque creature a testa bassa, colpì con due fendenti in volo due delle aquile che stavano arrivando tagliandole perfettamente in metà (2PA) dopo di che atterrò a terra e fece una capriola trovandosi faccia a faccia con quella che stava subito dietro di loro trafiggendola (1PA)

    Ne mancavano ancora due all'appello e quando si rialzò impugnò la spada e si scagliò verso le ultime due che si stavano voltando per attaccarle trafiggendole entrambe (3PA)
    Nel frattempo Goro aveva agilmente eliminato i suoi avversari. "Non male" Disse voltandosi verso di lui, ma non c'era tempo da perdere, l'allenamento stava proseguendo.

    Le fiamme rimanenti delle creature distrutte si ravvivarono e si unirono formando una sfera di fuoco unica e parecchio grande dalla quale una serie di sfere di fuoco partirono e caddero in cerchio intorno ai due giovani; da ogni fiamma nacque un'altra creatura, questa volta erano lupi ed erano parecchio grandi, alti come un essere umano. Pareva inoltre che la temperatura fosse leggermente aumentata. I lupi stavolta erano 6 ed iniziarono a girare intorno ai due.

    Dopo qualche istante attaccarono da varie direzioni.
     
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    Dopo aver distrutto la prima ondata, le fiamme rimanenti si trasformarono in una grande sfera che, successivamente, si divise in sei lupi di fuoco, più grandi e caldi delle precedenti creature.

    "Mmmh..."

    Mentre questi giravano attorno ai due, Goro, visto che gli spuntoni si erano annullati dopo essere stati lanciati, creò delle "lame" dai lati degli avambracci lunghe cinquanta centimetri circa, mediamente affilate, ma non troppo, vista la loro creazione, ma estremamente resistenti grazie ai potenziamenti ossei (1 PA). Quando i lupi gli balzarono addosso, Goro aspettò l'ultimo momento, quando praticamente gli furono addosso, e poi iniziò a girare su se stesso, mettendo le lame all'altezza delle creature per colpirle prima che queste colpissero lui con il loro assalto (2 PA). Successivamente, fermata o meno la loro carica, avrebbe dato un'occhiata a Galatea, mettendo in pratica il suggerimento della sua amica e, se l'avesse vista in pericolo, avrebbe lanciato una o entrambe le sue lame verso i suoi lupi di fuoco (2 PA).




     
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  15. ‡ Officer Alex ‡
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    La battaglia proseguiva ed ora le fiamme si erano trasformati in lupi e dopo averli accerchiati erano partiti all'attacco... Goro li stava eliminando facilmente, Galatea non sarebbe stata di certo da meno!
    Evocò le sue fidate radici (1PA) con due di esse colpì a destra e a sinistra i lupi riunendoli di fronte a lei, dopo di che schiacciò sopra di loro con un'altra radice quello che stava saltando riunendo anche lui nel gruppo (2PA), le radici presero fuoco, ma ormai il loro compito era stato svolto.
    Galatea impugnò la sua spada, tese il braccio all'indietro e lo scagliò con tutta la sua forza verso il gruppo di lupi (1PA) la spada iniziò a roteare con forza diventando praticamente una lama circolare che trafisse il gruppo di lupi fiammeggianti dritto in mezzo.
    Anche i lupi erano stati eliminati, chissà cosa aveva in serbo per loro Kagari.

    Kagari attivò di nuovo il suo potere, questa volta le fiamme si riunirono tutte assieme, creando un'unica creatura più potente. La sua forma era quella di un serpente gigante la cui lunghezza superava la ventina di metri ed il cui diametro era superiore a quello di un uomo adulto.
    Il serpente si avvitò su se stesso e con la sua coda creò un fendente ampissimo che teneva quasi tutto il tetto, lasciando come unica speranza di fuga il saltare molto in alto. Dopo di che si sarebbe scagliato con la bocca spalancata pronto a divorarli una volta che avrebbe saltato.
     
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33 replies since 26/12/2014, 11:55   336 views
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