[Sospesa] Se questa non è vera compassione...

Robb † e ‡ Officer Alex ‡

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    Le lezioni erano finite da una decina di minuti. Hisako stava tornando all'appartamento per cucinare qualcosa di veloce, quel giorno, infatti, le cucine della scuola erano misteriosamente chiuse e piuttosto che aspettare che aprissero nella sala come gli altri studenti preferì andare a casa.
    Era venerdì, quel giorno si sarebbe dovuta accontentare di una monoporzione di ramen scaldata al microonde, nonostante il suo stomaco avesse brontolato per l'intera mattinata. Si stava chiedendo se aprendo la confezione e inserendovi all'interno qualche pezzo di manzo e qualche uova sode la zuppa si sarebbe scaldata allo stesso modo o se fosse il caso di aumentare il tempo di una decina di secondi.
    Meditava su questo dilemma esistenziale quando si accorse che la strada che aveva preso era totalmente sbagliata: si stava dirigendo
    verso il cancello d'ingresso. Lì per lì rimase un po' spiazzata. Sbagliare strada non era una cosa che le capitava spesso, e in quel momento non poteva dirsi esattamente "sovrappensiero", data la rilevanza filosofica dei suoi ragionamenti. C'era qualcosa di strano in lei. In effetti non si era sentita bene per tutta la mattina, niente di chè alla fine: giramenti di testa, tremori, fiacchezza. D'altronde era periodo invernale l'influenza si poteva prendere con poco. "Prenderò due aspirine", disse fra sè, e cercando di allontanare quel pensiero dalla mente, e voltandosi di scatto si mosse verso l'ovile. Ma non fu in grado di arrivare neanche sotto l'edificio che fu colta da un fortissimo mal di testa, talmente potente e anomalo da costringerla ad accasciarsi a terra tenendosi il capo tra le mani. Le orecchie non sentivano più ciò che aveva intorno, ma un ininterrotto e assordante fischio accompagnato dai battiti del suo cuore, potenti come tamburi e dolorosi a tal punto che ad ognuno di essi Hisako sentiva il sangue che crepitava e premeva contro i vasi, come se le orecchie fossero dovute esplodere da un momento all'altro. Probabilmente urlò, ma non riuscì a sentire. Dopo qualche secondo sentì quasi distintamente il pianto di un neonato, e ad ogni suo urlo sentiva il dolore di mille spade le penetravano la fronte. Tutto cessò improvvisamente. "Cosa diavolo è stato?"
    Hisako si rialzò e vide molti studenti che scappavano in tutte le direzioni. Guardò in lontananza l'edificio principale dell'accademia. C'era molto fumo e riuscì a capire che un'ala intera era in preda alle fiamme. Allarmata, anche se ancora stordita, corse verso un ragazza che si stava dirigendo forsennatamente verso il dormitorio.
    "COSA DIAMINE SUCCEDE?!"
    Il ragazza rispose ansimando, senza fermare la sua corsa: "UNA BOBMA! È SCOPPIATA UNA BOMBA NELL'EDIFICIO!!"

    scusa il post striminzito ma avevo sonno e ho stretto molto, se non ti va di iniziare così posso aggiungere cose e continuare XD
     
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  2. ‡ Officer Alex ‡
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    Era una giornata qualunque per Kagari.... Si era alzata presto (anzi non aveva dormito, raramente dormiva più di un paio di ore per notte, aveva troppe cose da fare per permettersi di dormire) si era vestita indossando la sua uniforme scolastica ed era uscita di casa... Lei abitava A Villa Rosa, il dormitorio pubblico destinato alle ragazze nonostante i suoi genitori fossero sufficientemente ricchi da permetterle un appartamento nel Grattacielo Anderson.. Aveva preferito così.

    Aveva attraversato il giardino che circondava il dormitorio (adorava passeggiare in quel giardino tutte le mattine prima di andare a scuola) e si era diretta a scuola. La giornata era passata in fretta, come al solito era circondata da un gruppo di ragazzi e ragazze urlanti e adoranti che le ronzava intorno. Il più delle volte lei non parlava nemmeno ma si limitava ad annuire. Ancora non capiva da cosa derivava la sua popolarità. E oltretutto non era interessata a parlare con loro.... Perché nessuno lo capiva? Vabbé... Lei lasciava credere loro che le importasse.

    Tra gente che la accompagnava, che si offriva per portarle i libri e che le chiedeva i consigli più impossibili ("Hime-sama!!!! Che nome potrei dare al mio nuovo cane?!" a cui verrebbe da rispondere "Ma sei serio?" con faccia molto schifata) Ma Kagari riusciva sempre a rispondere con garbo e in maniera pacata ed elegante. Era ora di pranzo e la ragazza si era fermata in un aula assieme ad un gruppo di persone, il suo bento era qualcosa di perfetto... Un'altra sua passione segreta era la cucina.

    Qualcosa però avrebbe disturbato di li a poco la sua "tranquilla" giornata.

    Si era appena alzata dal tavolo, con una scusa aveva cercato di liquidare la folla che la circondava (ovviamente non ci era riuscita, avessero potuto l'avrebbe accompagnata pure in bagno) ed uscì dall'aula... In quell'istante una potente esplosione fece tremare l'intero edificio... Kagari, pezzi del soffitto caddero.... Kagari agilmente li evitò spostandosi di lato e sollevò lo sguardo... Una bomba.... Nell'Istituto.... Ma chi poteva averla messa? C'erano dei feriti? Quanti? Una miriade di domande affollavano la sua mente!

    I ragazzi intorno a lei fuggivano da tutte le parti terrorizzati, Kagari corse verso un ragazzo che aveva una gamba imprigionata sotto un macigno caduto dal piano di sopra, lo aiutò a liberarsi e lo mise in salvo al fondo dell corridoio... Dopo di che evocò i suoi due spiriti delle fiamme, che si materializzarono sotto forma di due fiamme piccoline con tanto di occhi e bocche (che tenere, dovreste vederle! *-*)

    "Aki... Natsu... Aiutate i feriti, conduceteli all'uscita!! PRESTO!!!
    "Hime-samaaaaaaa!!! Cosa succede??? Cos'è questo trambusto??"
    "Vi ho detto di sbrigarvi!!! Non c'è tempo da perdere!!! A dopo le spiegazioni!"
    Odiava trattarle male, ma non avevano davvero tempo! Le due fiammelle si divisero in tante piccole fiamme urlanti e si diressero verso gli studenti e aiutandoli come meglio potevano, conducendoli verso l'uscita più vicina...

    Ora che tutti erano al sicuro Kagari decise che doveva arrivare al fondo della questione..... Salì al piano di sopra, passando attraverso l'apertura che si era creata con l'esplosione... Quanto fumo!! L'aria era quasi irrespirabile.... Dovette mettere una mano davanti al viso coprendo bocca e naso per riuscire a respirare.... Chi poteva essere responsabile di un attentato all'interno della scuola???

    Kagari aveva una mezza di idea di chi potesse essere così folle... Ma poteva davvero essere ancora viva? Sperava di no.... Uno scontro con lei sarebbe stato troppo pericoloso per tutti quanti.....

    E con questi pensieri cupi si mise a cercare per il corridoio, in cerca di studenti colpiti e del responsabile di questo trambusto.
     
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    Una bomba nella scuola? Chi poteva essere stato? Per quale motivo? Hisako era divisa in due: c'era la parte che avrebbe
    voluto andarsene e fare finta di niente e la parte che avrebbe voluto affrotare il pericolo e fermare il pazzo che aveva fatto esplodere la bomba. Alla fine prevalse la parte combattiva, anche perchè non c'era un posto in cui scappare: se era stato colpito l'edificio più importante del complesso ogni altro posto non era al sicuro. Hisako decise di dimenticare quel terribile mal di testa di qualche momento prima per mettersi ad agire.
    Mentre si stava dirigendo verso il luogo dell'esplosione un altro potente scoppio riempì l'aria di un fragore grave. "QUESTA È UNA FOLLIA!!!!" gridò, ed imediatamente corse ancora più velocemente di quanto non stesse già facendo. Manifestò il tengu, che si mise subito a volare in alto. Hisako guardò attraveso i suoi occhi. "TSK!! Solo fumo, questa era sul tetto". Hisako si fuse con il nekomata e con Ushi-oni. Avrebbe saltato intere rampe di scale e sfondato ogni muro od ogni ostacolo in fiamme che le si fosse parato davanti. Arrivò sul tetto in qualche minuto. Il respiro era affannoso ma doveva crecare di fare qualcosa, perciò non dava peso al fiato corto e al cuore che batteva a mille. Forse avrebbe dovuto. La situazione sul tetto sembrava tranquilla. Hisako si mise a muoversi tra il labirinto di grate e condizionatori d'aria. Scorse in lontananza, coperto da fumo, una figura immobile. Il mal di testa ritornò più forte di prima e Hisako si gettò a terra premendosi le orecchie tra le mani e contraendo tutti i muscoli della sua faccia. Ogni qualche secodo si ricordava della figura sospetta e
    aprima gli occhi per pochi istanti. La sagoma si avvicinava sempre di più, ma Hisako svenne.
    Quando riaprì gli occhi sentì subito di avere qualcosa tra le mani, qualcosa di piccolo e cubico: un telecomando probabilmente. Guardò verso l'entrata del tetto. Un piccolo plotone di una dozzina di prefetti stava correndo ordinatamente verso di lei pestando violentemente i piedi sul pavimento. Era nei guai.


    Edited by Robb † - 29/7/2015, 19:33
     
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    Un'altra esplosione.... Questa volta ancora più in alto... Sul tetto probabilmente.... La scuola era sotto attacco..... Gli studenti fuggivano terrorizzati, le fiamme di Kagari continuavano a salvare gli studenti e a condurli al sicuro....

    "Chi può avere il coraggio di prendere d'assalto la nostra scuola?" Ma dentro di se conosceva già la risposta... La prima bomba non era esplosa nelle sue vicinanze a caso, era un puro diversivo perché chi stava attaccando sapeva benissimo che lei la conosceva e che era un pericolo... Riconosceva questo modo di agire, la prima bomba serviva solamente a distrarre Kagari dalla reale minaccia, e probabilmente la seconda esplosione aveva uno scopo ben preciso....

    "Dannata..... Avrei dovuto eliminarti l'ultima volta che ci siamo incontrate.... Questa volta non mi sfuggirai stanne certa....." La ragazza era su di giri....

    Attivò i suoi poteri, i suoi abiti cambiarono e vennero aggiunti un mantello rosso ed un cappello della stessa tinta.... Nella sua mano sinistra comparve una scopa, su cui Kagari si sedette... Era incredibile come riuscisse ad essere elegante anche mentre era sulla scopa...
    Scagliò una palla di fuoco che fece esplodere il vetro di fronte, dal quale lei uscì e si diresse verso il tetto...

    Accelerò, cercando di arrivare il prima possibile ed in pochi istanti fu in cima alla scuola... La seconda bomba era esplosa proprio li... Vide qualcosa che non le piacque per niente... Nel fumo scorse una figura in piedi, che la stava osservando... Quei capelli biondi.... Quel sorriso maligno.... Forse questo era un incubo?

    La misteriosa figura stava vicino ad una ragazza che era accasciata a terra, probabilmente era stata colpita dall'esplosione; la donna mise nelle mani della ragazza qualcosa, poi si voltò e si allontanò..

    "Ma cosa.... Non mi sfuggirai!!!" Kagari si lanciò verso il tetto, il suo corpo era avvolto dalle fiamme, non le avrebbe permesso di cavarsela in questo modo! Ma quando atterrò, lei era già sparita..

    "Devo aiutare quella povera ragazza" ma mentre si stava avvicinando quest'ultima riprese conoscenza.. Un gruppo di prefetti arrivava e non sembrava avere buone intenzione.... Accidenti, cosa stava accadendo in quel dannato istituto?
     
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    Hisako era terribilmente nei guai. Una squadra di prefetti le stava correndo incontro già intimando i primi "ferma!", quando ancora era a terra. A mala pena riusciva a capire quello che stava vedendo, ma non ci voleva un genio per avvertire le intenzioni di loro: la ritenevano colpevole
    di aver fatto esplodere quelle bombe e di aver distrutto parte degli edifici scolastici. Ovviamente una persona ritrovata nel luogo dell'esplosione con un innesco a distanza in mano poteva quantomeno sembrare sospetto, no? Hisako non voleva essere catturata. "NO! PORCA..." urlò angosciata mentre si rialzava di scatto dal pavimento polveroso. Corse più velocemente possibile nella direzione opposta, ma fu subito in trappola. O le manette o il vuoto. Hisako scelse il vuoto: si lasciò cadere dal tetto di uno degli edifici più alti del complesso. Nella fretta tenne in mano detonatore in mano, anche stretto per giunta, perchè nella foga del momento si era soltanto resa conto che era un oggetto importante. Non si era chiesta come esso fosse finito nelle sue mani, nè tantomeno aveva avuto il tempo di pensare che portarlo con sè sarebbe stato come una dichiarazione di colpevolezza. Così inconsciamente lo tenne serrato in un pugno come se fosse stato un prezioso diamante. Una volta iniziata la caduta Hisako si fuse con il tengu e ciò le permise di volare via. Doveva muoversi: nessuno poteva sapere se tra quella olgia sul tetto erano presenti senpai come Unzen o Medaka, che sarebbero stati in grado di fermarla. "Devo andarmene da qui, pensano che sia colpevole!". E volando a velocità elevatissime uscì dai muri di confine del complesso; verso nord.

    questa è la parte che ti serve per andare avanti con la tua pg, domani aggiungo una parte in cui descrivo cosa succede una volta uscita
     
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  6. ‡ Officer Alex ‡
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    Successe tutto molto in fretta... Mentre Kagari stava osservando quello che stava accadendo sul tetto della scuola la ragazza si lanciò da quest'ultimo... Era impazzita? Addirittura tentare il suicidio? Ma Kagari non dovette nemmeno intervenire perché la giovane si salvò da sola, usando una particolare abilità che le permise di volare e di allontanarsi da quella zona.

    Perché i prefetti la inseguivano? Cosa le aveva messo in mano quella figura "misteriosa"? Troppi quesiti a cui dover rispondere, per prima cosa doveva andare a parlare con i prefetti.
    Disattivò i suoi poteri e scese sul tetto, domandando spiegazioni allo squadrone di prefetti su quanto era accaduto quel giorno all'interno dell'istituto.

    "Kagari-san, qualcuno ha compiuto un attentato ai danni dell'istituto Hakoniwa piazzando ben due bombe e facendole esplodere...Per fortuna eri presente sul luogo dell'incidente, abbiamo saputo che sei riuscita a mettere in salvo la maggior parte degli studenti ed i pochi rimasti sono solo lievemente feriti, per fortuna non abbiamo nessun caso grave o peggio nessun deceduto" Le disse uno dei prefetti "Ti ringraziamo per quanto hai fatto oggi per la scuola" concluse con un inchino.

    "Sono contenta che nessuno si sia ferito, ma ditemi... Si sa qualcosa sul colpevole?"
    "C'era una ragazza prima qua sul tetto, è stato detto da uno di noi che aveva in mano il congegno per detonare gli esplosivi presenti all'interno della scuola, sicuramente lei fa parte di questo attentato, per questo è ricercata e deve essere fermata il prima possibile!"
    "Cosa?..... Dubito fortemente che sia lei la colpevole, sarebbe alquanto stupido rimanere qua sul tetto e farsi scoprire da voi... Oltretutto era a terra, di conseguenza è stata per lo meno coinvolta dall'esplosione... E lei pensa che chi ha architettato tutto questo sia così idiota da farsi colpire dalle sue stesse bombe?"

    Ma i prefetti sembravano non volerle dare ascolto, ormai erano convinti che quella ragazza centrasse con l'attentato all'Istituto. A volte Kagari si chiedeva se la gente faceva finta di non capire o se fosse semplicemente stupida, ma ora doveva esaminare quanto era accaduto.

    Due bombe erano esplose nella scuola, la prima vicino a lei, al seconda sul tetto. Una volta uscita aveva visto una donna bionda mettere qualcosa in mano alla ragazza che era già a terra.. Probabilmente era stata colpita dall'esplosione ed inconsciamente aveva fornito un alibi perfetto a chi aveva piazzato le cariche esplosive che in questo modo aveva messo l'attenzione dei prefetti su di lei. Fortunatamente non c'era nessun ferito grave.
    Sapeva che nel caso in cui il nemico fosse chi temeva Kagari, la questione non era finita li e non aveva scelto la giovane che era fuggita a caso, faceva parte di un piano ben congegnato.

    "Credo che la cosa migliore per ora sia controllare da cima a fondo l'Istituto per scovare eventuali esplosivi nascosti ed ancora inesplosi. Dovrete chiudere la scuola nel mentre, per evitare che ci siano altri incidenti come quello di oggi" Per fortuna Kagari aveva parecchia influenza sulle persone (come avete visto poco fa) e i prefetti decisero finalmente di ascoltarla.

    Nel frattempo io ho qualcosa da fare.... Devo fare un paio di ricerche...

    "Aki! Natsu! Ho bisogno di voi!" E così dicendo evocò di nuovo le sue piccole fiamme-spirito.
    "Hime-samaaaaa!!"
    "Una ragazza è scappata dalla scuola... Tutti credono sia colpevole ma dubito fortemente che lo sia... Ora è volata proprio in quella direzione, ha attivato un potere particolare che le permette di volare... Ho bisogno che voi la troviate il prima possibile! Mi raccomando fate molta attenzione e non spaventatela, ditele che ho bisogno di mettermi in contatto con lei.... Se dietro tutto ciò si cela chi penso io la ragazza è in grave pericolo! Avete accesso a tutti i miei ricordi e alla mia mente, rimarremo sempre collegati telepaticamente durante il vostro viaggio, vi raggiungerò il prima possibile! E ora andate!"
    "Agli ordini Hime-sama!!"

    E così dicendo le due piccole fiamme partirono velocemente nella direzione in cui si era diretta la studentessa poco fa, avrebbero fatto di tutto per trovarla. Nel frattempo Kagari scese dal tetto e lasciò la scuola... Doveva andare in un luogo ben preciso, dove sapeva avrebbe trovato quello che stava cercando.

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    Nel frattempo qualcuno stava già aspettando in una zona a qualche chilometro di distanza.... Sorrise.
    "Ihihihi... Kagari-chan.... Non sei cambiata di una virgola...."

    Premette un bottone su un suo congegno.. Ora non restava che aspettare l'arrivo della giovane fanciulla

    Il bottone premuto attiva il dispositivo nella mani di Hisako. Inizierò a illuminarsi e ad emettere una luce viola ad intermittenza. Dopo qualche istante apparirà una mappa olografica, che indicherà la direzione ad Hisako. L'oggetto porta con se un messaggio vocale registrato, la voce è tagliente, pacata ma allo stesso tempo inquietante. Nel caso in cui la giovane avesse provato a prendere una strada diversa, sarebbe esploso all'istante uccidendola.
     
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    Ormai si doveva trovare ad un paio di chilometri dall'istituto. Aveva infatti volato per quasi mezz'ora alla stessa velocità con la quale era scappata dal complesso. Non sapeva se poteva tirare un sospiro di sollievo: dopotutto non aveva mai cambiato direzione da quando aveva lasciato il tetto, e ormai anche il consiglio studentesco doveva essere stato informato. Senza dubbio all'Hakoniwa si stavano formando le prime squadre di cattura, il cui bersaglio sarebbe stato sicuramente Hisako. "OH POVERA ME!" pensò. "In che razza di casino mi sono messa!". Rimpiangeva quella parte di lei stessa che avrebbe voluto far finta di niente quando avvenne la seconda esplosione. Se avesse dato ascolto quella vocina non sarebbe mai salita sul tetto, non sarebbe mai svenuta e non si sarebbe mai trovata nei guai con i prefetti a causa di quel maledetto detonatore chele era spuntato in mano dal nulla. Qualcuno doveva averglielo messo in mano di proposito, per far ricadere ogni colpa sudi lei... Ma perché? Possibile che Hisako si fosse soltanto trovatone posto sbagliato al momento sbagliato? E perché ogni volta che aveva quegli strani attacchi alla testa succedeva sempre qualcosa di brutto? cos'erano quegli improvvisi dolori, e chi era quel neonato di cui sentiva il pianto?
    Due chilometri. Troppo poco spazio la separava da gente che l'avrebbe rinchiusa e forse torturata per sapere dove si trovavano altre bombe di cui Hisako non sapeva nulla. Doveva scappare.
    Il congegno che teneva tra gli artigli incominciò ad emettere strani rumori, dei sinistri "bip" che non lasciavano prevedere nulla di buono. Sulle prime Hisako temete di averlo innescato e che avesse fatto esplodere qualche altra ala della scuola e sperò che il raggio d'azione fosse inferiore della distanza che la separava dal complesso. Stava già entrando in panico quando scoprì la vera causa di quei rumori: i suoi occhi furono disturbati dal basso a causa di una proiezione olografica che veniva dal telecomando. Si fermò e atterrò sul primo spiazzo libero da alberi che vide nella foresta che stava sorvolando.
    La proiezione era una mappa: mostrava l'area che circondava Hisako e nella direzione verso la quale stava guardando c'era una grossa freccia rossa intermittente. Parallela ad essa c'erano due linee verticali anch'esse rosse che dividevano la mappa in tre parti. Dal congegno uscì poi una voce. Subito era molto disturbata e si sentiva poco e niente di quello chela voce diceva a parte qualche "prova". Si trattava evidentemente di una registrazione. Quando la voce iniziò ad esprimere
    il messaggio l'audio si fece improvvisamente nitido. Era una voce di donna con una strana cadenza. Disse la voce:" Segui la freccia rossa, prova ad uscire dalle linee rosse o a stare ferma che faccio esplodere tutto: questo detonatore e tutte le altre bombe che ho piazzato all'Hakoniwa... Hai dieci minuti... Hihihihihihi!"
    "É stata lei!!!".Hisako non perse un istante: per creare un esca manifestò il Nekomata e si fece inghiottire in forma di corvo. Il gatto assunse il suo stesso aspetto.
    Poi entrambi i "corvi" volarono al massimo delle loro possibilità.
    Arrivarono ad una radura al cui centro si trovava una ragazza bionda dall'aspetto molto strano. Era sicuramente pazza, e pericolosa. Un corvo le sfrecciò verso il viso e la graffiò. Neanche un secondo dopo l'altro fece lo stesso dalla direzione opposta. Poi ancora; lei rimase immobile. Poi dimostrò un grande spirito di osservazione e disse:"Due? ... Bene, vediamo un po' qual è quello vero... hihihihih"
    Sfilò da una tasca un telecomando, e girando una manopola fece esplodere il detonatore che aveva Hisako tra gli artigli, perchè quello replicato dal Nekomata sarebbe stato solo esteticamente uguale all'altro. Hisako, per fortuna, fece in tempo a capire la sua mossa, e fece cadere il detonatore, tuttavia le zampe furono comunque colpite e lei si vide costretta a sciogliere la fusione e a cadere rovinosamente a terra.
    Hisako era al suolo, con le gambe lievemente ustionate e doloranti, mentre la ragazza le si avvicinava.

    "Hihihihihih!!!"
     
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    Molto bene... La ragazzina aveva deciso di seguire la mappa (come se avesse potuto fare diversamente), era il momento di prepararsi per accogliere al meglio la sua imminente ospite, non voleva di certo essere scortese... L'ospitalità è un fattore di educazione dopotutto no?

    La stava aspettando in una radura, dove non c'era nulla da fare e si stava annoiando a morte; se non altro di li a poco avrebbe avuto modo di divertirsi un po'.... Odiava non avere nulla da fare, la metteva di cattivo umore!
    In lontananza scorse un puntino nero che si avvicinava, la studentessa stava arrivando a tutta velocità.... Non appena fu a portata, Hisako (almeno dovrebbe chiamarsi così, ma poco importava del suo nome alla terrorista che le stava di fronte) la attaccò... Un paio di corvi la sferzarono, provocandole ferite lievi...

    "Ooooh.... Accidenti, sei proprio maleducata... Non conosci le buone maniere? Quando si incontra qualcuno per prima cosa lo si saluta! Ihihihi" Disse con voce ironica la donna "Hai portato degli amichetti con cui giocare? Sappi che io odio i pennuti come i corvi... Rozzi, volgari, starnazzanti e rumorosi.."

    Estrasse un telecomando con la mano destra "Due? ... Bene, vediamo un po' qual è quello vero... hihihihih" e così dicendo premette sul pulsante, facendo esplodere il congegno che la ragazza teneva facendola cadere e ferendola anche se non in modo mortale ne grave.

    La donna iniziò ad avvicinarsi "Sai quel congegno era molto particolare.... Adoro gli esplosivi nel caso in cui non te ne fossi accorta! Ihihih questo l'ho fabbricato con le mie mani, senza ricorrere a nessun potere particolare! Anche i due presenti nella tua scuola sono una mia invenzione! Ti sono piaciuti? Spero di si" Mentre parlava continuava a camminare e si arrestò a circa una decina di metri da Hisako.

    "Lascia che mi presenti giovane fanciulla, il mio nome è Nozomi Shimizu! Non starò a spiegarti chi sono, ti basti pensare che ho bisogno di te per.... Un piccolo progetto diciamo! Vuoi farne parte? Hai due opzioni: puoi dire si e seguirmi senza fare storie oppure essere costretta a dire si dopo che avrò innescato una serie di esplosioni a catena nella tua adorata scuola!" Disse ridendo "Aspetta non è ancora finita! Manca la parte divertente! Gli esplosivi di cui sto parlando sono molto particolari... Una volta esplosi rilasciano un particolare gas velenoso che infetterebbe tutta la zona circostante all'edificio... Quanta gente morirebbe!!" la sua risata raggiunse un'acutezza tale da diventare fastidiosa per l'orecchio della povera Hisako che era costretta ad ascoltarla.

    Di colpo però mentre rideva si interruppe e diventò seria, la sua voce era profondamente bassa... Qualcosa era cambiato, ora incuteva timore, sembrava sadica, arrabbiata e pronta ad uccidere "Oppure potresti scegliere un'ultima opzione... Affrontarmi in combattimento e uccidermi... Eliminarti mi darebbe molte soddisfazioni, credimi... Ma penso sia meglio che tu mi segua sana e salva, dopotutto il mio obiettivo non è farti del male!"

    Sadica, pazza, lunatica, pluriomicida... Questa tizia era davvero inquietante, sembrava non avesse nulla da perdere ne che provasse alcuna pietà o rimorso, era una donna estremamente pericolosa.
     
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    "Sai quel congegno era molto particolare.... Adoro gli esplosivi nel caso in cui non te ne fossi accorta! Ihihih questo l'ho fabbricato con le mie mani, senza ricorrere a nessun potere particolare! Anche i due presenti nella tua scuola sono una mia invenzione! Ti sono piaciuti? Spero di si. Lascia che mi presenti giovane fanciulla, il mio nome è Nozomi Shimizu! Non starò a spiegarti chi sono, ti basti pensare che ho bisogno di te per.... Un piccolo progetto diciamo! Vuoi farne parte? Hai due opzioni: puoi dire si e seguirmi senza fare storie oppure essere costretta a dire si dopo che avrò innescato una serie di esplosioni a catena nella tua adorata scuola! Aspetta non è ancora finita! Manca la parte divertente! Gli esplosivi di cui sto parlando sono molto particolari... Una volta esplosi rilasciano un particolare gas velenoso che infetterebbe tutta la zona circostante all'edificio... Quanta gente morirebbe!!"

    Hisako era stata zitta per tutto quel tempo, a metà tra l'incredulità e la rabbia.
    TU SEI PAZZA!” La interruppe violentemente. Probabilmente non avrebbe dovuto insultarla in quel modo: far arrabbiare una psicopatica che ha piazzato esplosivi ovunque non era una grande idea. Fortunatamente la sua unica reazione a quelle parole fu un largo e compiaciuto ghigno. Poi riprese, quasi traanquillamente: "Oppure potresti scegliere un'ultima opzione... Affrontarmi in combattimento e uccidermi... Eliminarti mi darebbe molte soddisfazioni, credimi... Ma penso sia meglio che tu mi segua sana e salva, dopotutto il mio obiettivo non è farti del male!"
    Nella mente di Hisako presero vita i pensieri più truci.
    Oh sì, non hai idea di quanto mi farebbe piacere affrontarti e fartela pagare per quello che mi hai fatto passare e per quello che hai fatto all'Hakoniwa... Ti farò soffrire...
    Ma era in quel momento che Hisako si rese conto che la persona che si trovava di fronte era piena di risorse, ma soprattutto era imprevedibile. Pensandoci bene era riuscita ad infiltrarsi nell'istituto e piazzare ordigni proprio negli edifici scolastici e altri sparsi chissà dove. Ad Hisako non passò neanche nell'anticamera del cervello che quella pazza potesse bluffare: c'erano davvero troppe persone a rischiare la vita e Hisako era l'unica che poteva salvarle. Se anche ci fosse stato l'un percento di probabilità che quella minaccia fosse vera Hisako avrebbe lottato. Non era pensabile attaccarla, per quanto Hisako avrebbe tratto godimento da una battaglia che verosimilmente avrebbe potuto vincere nonostante la pericolosità degli esplosivi, per il fatto che quella nemica era imprevedibile, estremamente labile. Hisako aveva il terrore che se messa alle strette avrebbe fatto esplodere la scuola.
    TSK! Che progetto?” disse abbassando la testa. Sottomessa.
     
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    Bene, finalmente la ragazzina aveva deciso di collaborare... Quanto era noiosa, aveva sempre odiato le persone come lei, sempre preoccupate per gli altri, sempre pronte a gridare vendetta. La verità è che la gente come lei la vendetta non aveva nemmeno idea di cosa fosse, ma lei glielo avrebbe insegnato.

    "Finalmente hai deciso di ascoltarmi! Brava bambina" Disse sfoderando un altro dei suoi ghigni malefici ed inquietanti. Solamente guardandola si poteva capire il livello di follia che aveva raggiunto e veniva spontaneo chiedersi cosa potesse averla fatta degenerare a quel livello.

    "Bene ora ho un'altra bella notizia per te... Adesso dovrai seguirmi, perché per spiegarti il mio piccolo progetto dovrò mostrarti un paio di cose di persona. Seguimi senza fare storie e molto probabilmente risparmierò la tua miserabile vita" Quella situazione stava prendendo una brutta piega, mentre parlava il suo ghigno si era accentuato e aveva piegato la testa da un lato... La follia aveva preso il sopravvento.

    Un attimo dopo però la tizia bionda si bloccò. Rimase muta, ferma in quella posizione strana ed innaturale. Qualcosa non andava, era come se il tempo si fosse bloccato. La sua espressione cambiò ed iniziò a contorcersi. Sembrava in preda ad un dolore immenso ed iniziò ad emettere una serie di urla strazianti.
    Improvvisamente poi da sotto di lei comparve una pianta, ricca di denti. I petali enormi di quest'ultima si chiusero intorno alla donna a formare un bocciolo di colore viola scuro. Iniziarono a sentirsi dei rumori disgustosi misti alle urla della donna. La pianta la stava mangiando viva. In pochi istanti quella scena straziante finì. Che ne era stato della donna bionda?

    La pianta si riaprì e la donna era completamente sparita. Al suo posto ne era comparsa un'altra, che ora stava al centro della pianta. Sembrava molto più elegante, aggraziata e "normale" della tizia precedente.

    "Piacere di conoscerti, mi chiamo Cosmos. Spero che il mi corpo ospite non ti abbia causato troppi danni. Ora se vuoi seguirmi sono la tua nuova guida."



    Ospite? Guida? Cosa voleva dire tutto ciò? Ma soprattutto perché aveva ucciso in maniera così brutale la donna bionda?
    Nuovi quesiti e nuove minacce per la povera Hisako. Cosa sarebbe successo ora?
     
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    Finalmente hai deciso di ascoltarmi! Brava bambina
    L’atteggiamento di superiorità di quella donna era qualcosa di esasperante, eppure inopinabile, data la sua estrema pericolosità e, a quanto pareva, follia. La sua faccia si contorse, a riprova della sua insanità, in un sorriso a dir poco iquietante e la sua testa, che si piegò di lati, era presagio di infiniti ed infiniti pensieri dio solo sa quanto truci, deviati e malati.
    Hisako era davvero del tutto rassegnata, soggiogata, per così dire, alla volontà di un essere del genere? A quanto pareva sì, e purtroppo era la sua unica possibilità davanti alla perdita di centinaia di persone innocenti, che, seppure la maggior parte di esse estranee ad Hisako, erano ormai sue compagne, della sua vita all’Hakoniwa e, avendo ora la responsabilità di scegliere per le loro vite, non le era nemmeno passata per la testa l’idea di farla morire. È interessante il modo in cui gli uomini si trasformino improvvisamente in eroi nel momento in cui il potere e la responsabilità non sono cercati, eppure, pesanti, vengono dati.
    Tornando alla donna bionda, disse
    "Bene ora ho un'altra bella notizia per te... Adesso dovrai seguirmi, perché per spiegarti il mio piccolo progetto dovrò mostrarti un paio di cose di persona. Seguimi senza fare storie e molto probabilmente risparmierò la tua miserabile vita"
    Hisako tacque, non per rassegnazione, quanto per timore del momento di pazzia, che in quell’istante sembrava aver assalito la donna. Ovviamente Hisako on l’avrebbe mai, categoricamente, aiutata nei suoi oscuri piani. Dopotutto era un individuo che non aveva avuto scrupoli a riempire di esplosivo una scuola. Cercava il momento opportuno per fare qualcosa, tramortirla e renderla innocua, spoglandola di tuttie le sue risorse, per poi interrogarla sull’esplosivo nella scuola sarebbe stata la cosa migliore probabimete, ma diciamo che anche una secca uccisione, anche se non nel suo stile, avrebbe reso Hisako la sua libertà e forse anche un minimoo di giustizia per le esplosioni e i feriti o imorti che potevano aver provocato. La domanda era il Come, ed anche il Quando. Come una preghiera, i pensieri di Hiskao vennero esauditi, sotto forma di una vera manna, mandata dal cielo per esaudire una sete di sangue. La donna, immobile, iniziò a produrre espressioni di puro dolore sul viso, e urli orribili non lasciavano dubbio sulla sua condizione. Una pianta, orribilmente dotata di denti, spuntò dal terreno sotto i piedi della bionda, rinchiudendola in un bocciolo viola. Ad ogni movimento del bocciolo si potevano sentire le grida della donna, che, al suo interno, stava per essere mangiata.
    Quando il bociolo si aprì, Hisako vide al suo interno un’altra figura femminile, diversa, molto diversa, da quella precedente. Non aveva l’aria di essere folle come la bionda, ma certamente era ambigua e imprevedibile tanto quanto.
    "Piacere di conoscerti, mi chiamo Cosmos. Spero che il mi corpo ospite non ti abbia causato troppi danni. Ora se vuoi seguirmi sono la tua nuova guida."
    Hisako era del tutto sconcertata, sembrava che il mondo intero avesse bisogno di lei per i suoi piani, ma per quale motivo? Ovviamente la domando principale era sull’identità di quella nuova e pericolosa figura. Innanzitutto Hisako, dopo aver sentito “corpo ospite” fece un passo indietro, come se, assurdamente, il farlo avesse impedito di diventare un ospite a sua volta. Come minimo avrebbe evitato qualsiasi contatto con lei o con una pianta. Tornando all’identità della donna, inizialmente a Hisako venne da pensare che fosse un’amica, in quanto l’aveva liberata dal suo principale problma, ma ragionando sul suo legame con la bionda, poteva benissimo avere i suoi medesimi scopi, e averla usata soltanto per attirare Hisako, per poi ucciderla quando la sua utilità si era esaurita. Era un dilemma, ma la cosa importante era che Hisako, data la fine della minaccia per la scuola, non era più in obbligo di fare nulla. Galvanzzata da questa presa di coscienza, volle mettere in discussione ciò che aveva udito.
    Seguirti dove, e soprattutto, chi sei tu e perchè dovrei assecondarti?



    Edited by Robb † - 26/7/2015, 17:30
     
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    La donna uscì dalla pianta che sparì, ora Hisako poteva vederla interamente. Non aveva l'aspetto folle della donna bionda, ne tanto meno sembrava così pazza. Anzi, trasmetteva un senso di tranquillità dato il tono cauto e rilassato della voce.

    "Mi presento nuovamente, il mio nome è Cosmos. Non posso spiegarti molto, ti basti sapere che devi seguirmi in un luogo piuttosto lontano, abbiamo bisogno di te per salvare qualcuno, una bambina. Una bambina dai poteri molto particolari... E potenti, potenti come non mai. A seguito di numerose ricerche abbiamo capito che qualcuno era in contatto profondo con questa piccola creatura. E quel qualcuno sei tu Hisako Tanaka, studentessa dell'Istituto Hakoniwa. Abbiamo scoperto che per qualche strano motivo le onde cerebrali della bambina e le tue sono sincronizzate e a volte succede che voi possiate vedere una con gli occhi dell'altra. E'grazie a questa connessione che siamo riusciti a trovarti sai? I progressi della tecnologia sono enormi, mi stupiscono sempre di più. Incontrerai di persona i miei "padroni" e la bambina ma dovrai accettare di seguirmi.
    Penso tu ti stia chiedendo un'altra cosa anche, ovvero come mai abbiamo deciso di attaccare la scuola. Be ci serviva un diversivo e tu dovevi allontanarti dalla scuola. Devo dire che il mio corpo ospite era particolarmente azzeccato in questo. Ti sembrerà esagerato immagino, ma conosci anche tu il detto "Il fine giustifica i mezzi" no?"
    e detto questo sorrise.

    Aveva dato le dovute spiegazioni alla ragazza, ma quest'ultima ancora non sembrava convinta. Ora attendeva una risposta, ed era pronta ad usare le maniere forti nel caso lei avesse rifiutato di seguirla di sua spontanea volontà.

    Nel frattempo le fiamme magiche di Kagari avevano raggiunto Hisako e stavano sorvolando la zona, comunicando a Kagari la loro posizione. Doveva fare in fretta. Più in fretta possibile. Ma di che progetto si trattava? A quanto pare una bambina, probabilmente anormale come loro, era coinvolta. Non c'era tempo da perdere e infatti Kagari accelerò di brutto per cercare di arrivare il prima possibile.
     
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    La figura, che dopo essere uscita dalla pianta si mostrò nella sua interezza, sembrava aver assunto un atteggiamento molto cordiale, pacato e gentile nei confronti di Hisako, molto diverso da quello della bionda che l’aveva preceduta. Tuttavia “Cosmos” rimaneva una figura del tutto enigmatica, indecifrabile, e di certo Hisako non era propensa a fidarsi di lei, soprattutto dopo ciò che aveva appena visto. Cosmos non perse la sua calma serafica nemmeno quando rispose alle domande di Hisako. Seppur contenta di aver a che fare con una figura, apparntemente, tutt’altro che folle, quest’ultima rimase scioccata dalle sue parole, che dietro una tranquillità disarmante celavano verità orrorifiche.
    La prima parte del discorso fu una rivelazione, finalmente Hisako sapeva il motivo del perchè si trovava in quella situazione. Apparentemente i forti dolori alla testa, gli svenimenti e i pianti che aveva udito quella mattina erano ausati da una strana, o quantomeno inspiegabile, connessione che la legava ad una bambina dai grandi poteri. “a volte succede che voi possiate vedere l’una con gli occhi dell’altra” In realtà Hisako non aveva mai visto con gli occhi di nessun altro se non se stessa, probabilmente se non fosse svenuta per due volte la connessione l’avrebbe permesso, ma la cosa che si premurò di constatare di più era che Cosmos non era al corrente della condivisione di altre aree sensoriali oltre la vista. Cosmos disse che la bambina doveva essere salvata, ma non specificò da cosa, o perchè, oltretutto dalle sue parole si poteva intuire chiaramente che non era sola, l’iniziativa, evidentemente non era sua, o, almeno, dietro di lei si celavano altre persone che dovevano salvare la bambina. Questa prima parte del discorso, tuttavia, passò in secondo piano, quando Cosmos, di sua volontà e con una malsana naturalezza, spiegò il perchè aveva fatto attaccare la Hakoniwa con esplosivi. Era semplicemente per attirare Hisako al di fuori della scuola e chiede (estorcerre?) il suo aiuto. Non soltanto aveva permesso che parte di una scuola venisse distrutta e studenti venisero colpiti, ma aveva anche brutalmente ucciso una sua compagna, terrorismo e tradimento. Di certo Hisako non poteva fidarsi delle sue parole, o almeno non l’avrebbe mai e poi mai seguita. SE, però le sue parole fossero state vere e davvero era in pericolo una neonata, come poteva avere questo peso sulla coscienza? Hisao, in preda ad un cieco delirio di onnipotenza, decise che avrebbe da sola cercato la bambina, e se davver fosse stata in pericolo, lei stessa l’avrebbe salvata.

    Non mi fido di te, Cosmos, il tuo mezzo non può essere giustificato da alcun fine. Siete senza il minimo scrupolo, e qualcosa mi dice che tu e i tuoi “padroni” avete degli interessi. Mi spiace, ma devo declinare la tua offerta
    Detto questo, il corpo di Hisako venne coperto da una spece di poggia bianca, e quando questa cadde, al suo posto era comparso un grosso gatto da due code attorte su loro stesse. Questo alzò la zampa e una pallina di fuoco gli si formò sul cuscinetto. Il gatto, lanciò la sfera verso Cosmos con un ghigno, per poi sparire con una scintilla.
    Hisako aveva sfruttato il momento in cui la pianta stava mangiando la bionda per far assumere al Nekomata le sue sembianze, e nascondersi dietro una pianta. Ora, si fuse al Tengu e in forma di enorme corvo, spiccò il volo in verticale verso l’alto. Forse sarebbe riuscita a scappare, o forse aveva dato inizio ad una battaglia.
     
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  14. ‡ Officer Alex ‡
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    Cosmos emise un sospiro rassegnato. A quanto pare la ragazza non aveva la minima intenzione di ascoltarla. Ma in fin dei conti lo aveva previsto, la gente come lei di solito non capisce i fini superiori. Ma ormai ci era abituata.

    "Non ti fidi di me. Molto bene, date le circostanze mi vedo obbligata a costringerti con la forza!" E mentre diceva questa frase mantenne il suo tono tranquillo ma deciso.
    La ragazza le aveva scagliato una palla di fuoco, travestita da gatto. A quanto pare aveva un'anormalità che le permetteva di trasformarsi.
    Cosmos schivò la palla di fuoco scartando di fianco. In quel momento vide un corvo spiccare il volo. Stava tentando di scappare.

    "Grow Flow" Cosmos evocò un fiore gigantesco, alto svariati metri e con petali enormi. Dopo un istante attivò un vortice potentissimo che iniziò a risucchiare tutto quello che c'era presente nell'area verso di lui, la ragazza compresa. Un semplice corvo difficilmente sarebbe resistito a quel vortice gigantesco, che stava sradicando anche tutti gli alberi della foresta circostante. Una volta risucchiata il fiore avrebbe chiuso i suoi petali e l'avrebbe rinchiusa al suo interno, intrappolandola definitivamente.
    Mentre la risucchiava Cosmos evocò una schiera di rovi, che l'avrebbe intrappolata mentre veniva risucchiata legandola e impedendole i movimenti. (2 PA)

    Dopo di che iniziò ad evocare una serie di piante colorate su tutto i campo di battaglia, che iniziarono a rilasciare una enorme quantità di spore nell'aria. (1 PA)
    A cosa mai sarebbero potute servire?
     
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    "Non ti fidi di me. Molto bene, date le circostanze mi vedo obbligata a costringerti con la forza!"

    Hisako aveva decisamente dato inizio ad una battaglia, suo malgrado. Se non altro ora aveva la consapevolezza che Cosmos la necessitava nell'accezione più morbosa del termine. Mai e poi mai, per quanto fosse imprevedibile, le avrebbe fatto del male. Non che ci potesse riuscire, effettivamente Hisako si stava sempre di più guadagnando l'appellativo di "immortale". Comunque sia, aveva in quel momento iniziato l sua ascesa verso cieli più sicuri, tuttavia non aveva a che fare con una sprovveduta qualunque. Il Nekomata non aveva turbato o nemmeno confuso Cosmos, a quanto pareva, dato che lei, con estrema freddezza di sangue, non appena vide qualcosa muoversi nel cielo fece crescere un enorme fiore che, appena aperto prese a risucchiare non solo ogni cemtimetro cubo di aria in un raggio molto vasto, ma persino la vegetazione circostante e gli animali venivano tutti sospinti verso di esso. Inutile dire che il potentissimo vuoto che si venne a creare nei pressi del fiore attirò il corvo Hisako come una fa calamita con la limatura di ferro. Non appena Hisako toccò la pianta questa si richiuse, intrappolandola. I petali si stringevano contro il corpo di corvo di Hisako per imprigionarla definitivamente, per costringerla con la forza. Per avere un attimo, soltanto uno, di respiro sciolse la fusione e rimase con il suo corpo umano, che essendo più piccolo le permise di avere più spazio in quella prigione, anche solo per pensare con un minimo di calma al da farsi. Tuttavia i petali stringevano sempre di più, allora Hisako ebbe un'idea abbastanza folle. Manifestare Ushi-oni, il mostruoso enorme toro, avrebbe forse, grazie al nuovo imponente volume all'interno del fiore, strappato per la pressione i petali. E se fossero stati tanto forti da resistere? In tal caso era morte quasi certa, nemmeno il Blood Sacrifice l'avrebbe salvata dal soffocamento. La parte folle, ovviamente, ebbe la meglio e Hisako fece apparire l'Oni. La pressione dei petali provocava un dolore fortissimo. Sembravano resistere, dannazione!
    Eppure, seppur uno Yokai, nei muscoli di Ushi-Oni, come dice anche il nome, pulsava potenza demoniaca. Essere sconfitti da una angiosperma non era nemmeno contemplato. I petali si stavano ormai arrendendo, piegandosi e ammaccandosi sotto la potenza del toro, e le corna di questo, orribilmente ritorte, già erano pronte per lacerarne le membrane ormai deboli. In quel momento, nel buio dell'interno del fiore apparve una luce bianca, arancione e gialla e un calore investì Hisako. La pianta stava bruciando. I suoi petali, anneriti e fatti appassire dal fuoco, si aprirono, quasi dolcemente. Hisako, spaesata, si guardò intorno. L'aveva "salvata" una figura femminile.


    Edited by Robb † - 4/8/2015, 12:27
     
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