[CONCLUSA][QUEST FANTASY] Parte 2: The Forbidden Land

Parlato Zeshin, parlato Sat, parlato altrui.
Azzurro. Vedo di nuovo azzurro. Ancora una volta azzurro e pouf, ecco che mi trovo di nuovo con il culo per aria, faccia distesa sul lato destro del volto mentre nella mano destra sento il mio bastone di legno pietrificato. No, un momento.
Il bastone che avevo la volta scorsa dovrei averlo rotto in testa al drago, per liberare tutti i miei poteri in un colpo solo.
Dopo l'esplosione mi sono svegliato nel mondo reale, esattamente qualche secondo dopo il “trasporto”.
Questa volta mi ha preso mentre stavo versando del latte dentro alla pentolino per scaldarlo. Se al mio ritorno troverò il latte per terra, so già a chi dar la colpa.
Sollevo la faccia facendo pressione con le mani e mi do un'occhiata, confermando le mie peggior ipotesi. Sono tornata ad essere una donna con dei vestiti che persino la lingerie di Emi non è nulla in confronto. MALEDIZIONE!
Mi sollevo in piedi aiutandomi con questa nuova specie di bastone. Che diavolo è? Una lancia?
Sempre una spada corta con la lama tozza e con l'impugnatura lunga quasi quanto me. Come se non bastasse, alla fine dell'impugnatura c'è una sfera bianca.
Mi soffermo un attimo sull'impugnatura. A sentire con il tatto, sembra quasi che l'asta sia di legno pietrificato, lo stesso materiale del bastone precedente. Con un dito percorro un breve tratto dell'asta seguendo una delle tre linee a spirale che avvolgono tutto il bastone: quella rossa. Vedendo di nuovo il colore rosso, immagino che avrò a disposizione i miei vecchi incantesimi, però c'è una sensazione strana... o almeno, una sensazione mancante, visto che non sento più quel potere che l'altra volta mi opprimeva. Osservo le altre due linee, che sono di colore verde e grigio metallico. Che significano?
Il re inizia a parlare, dicendo le esatte, identiche parole dell'altra volta. Ha imparato tutto il discorso a memoria o una sua magia a disposizione consiste nel copia e incolla dei discorsi?
Però ha variato l'inizio. Mentre continua con il suo discorso, decido di continuare a esaminare il bastone, soprattutto la sfera. Non so perché, ma quelle due chiazze di luce mi sembrano due occhi.
Mentre continuo a osservare la sfera, sento distrattamente il re ringraziarci per la storia del drago, dandoci un piccolo rimprovero sul fatto che siamo scomparsi prima del dovuto (come se avessimo la possibilità di uno straccio di decisione in questo mondo), per poi fare la solita domanda. Sento che dice che me e il mezzo demone (se non mi ricordo male dovrebbe essere quell'odioso di Goro) possiamo tranquillamente aspettare, mentre altri devono avere subito delle trasformazioni tale non renderli riconoscibili.
A quelle parole giro di scatto la testa osservando con attenzione i presenti. C'è da dire che stavolta la presenza femminile è aumentata. Che anche a loro sia capitata la maledizione del cambio sesso?
Sogghigno un attimo a quei pensieri, per fortuna molto probabilmente non sono più l'unico.
Una volta che tutti si sono presentati decido di dire solo il mio “nome”.
Chieko Fu-
ZESHIN SAKAMOTO.
Per la sorpresa lascio andare la lancia, guardandola sbalordita. Rettifico, la lancio contro una parete vicina, visto che è l'arma ad aver parlato.
Sento anche provenire un gemito di dolore falso come un serpente provenire da quello schifo che impugnavo prima.
Quando il re dice che è meglio spostarsi nella sua sala del trono, usando il mantello come protezione, prendo di nuovo in mano quella lancia.
Ho la sfera bianca circa alla mia altezza, solo un po' inclinata. Le due chiazze di luce hanno cambiato forma, diventando da rotonde a due mezze lune inclinate, dando l'idea di due occhi arrabbiati.
Beh? Ti presento e tu mi fa fare un volo lungo la stanza? Grazie mille per l'accoglienza!
La voce è metallica e senza alcun timbro, eppure mi sembra di averla sentita mille volte.
Chi sei tu?
Il re ti sta lasciando dietro.
Mi giro verso gli altri e infatti noto che tutti stanno seguendo l'angelo nero, l'unico che mi aspetta è il generale bianco, che forse si sta spazientendo.
Con una corsa veloce raggiungo gli altri, per poi ricominciare a fissare la sfera. Non ho tempo da dedicare alle splendide viste di Altecoso. Peccato che il mio interlocutore la pensi diversamente.
Hey, avvicinami alle finestre! Voglio vedere il posto! È la prima volta che capito qui!
Stringo forte la presa che ho sull'asta, ho quasi paura che salti via all'improvviso.
Solo se mi dici chi sei.
Te lo dico se mi fai vedere fuori dalle finestre.
Replica con un tono da furbetto, come se mi voglia gabbare da un momento all'altro. Però questa richiesta non mi costa nulla, quindi mi limito ad avvicinarmi alla finestra e alzo di poco l'asta, permettendogli di avere una vista di quello che c'è oltre le finestre. Però c'è da dire che una piccola occhiata la do anche io.
Quando siamo quasi alla fine del corridoio, ricomincio a fissare in cagnesco la sfera, che sorridendo (compare una terza macchia di luce che prende la forma della bocca) dice tranquillamente:
Ma sono io. Sat!