[CONCLUSA]Un tè al caffè

È passato un giorno dalla fine dell'incresciosa, e per una parte chiamata in causa dolorosa, vicenda con l'intruso nella scuola, tutte le studentesse (più Zeshin) coinvolte sono tornate alla loro vita di tutti i giorni, con la consapevolezza di aver fatto la cosa giusta preservando la purezza delle altre alunne dell'Hakoniwa, in attesa che il buzzurro di turno vada a strappargliela via a tutti gli effetti. Ma ora non siamo qui a fare critica sociale, anche se lo perderei un po' di tempo ad analizzare come le ragazze più carine finiscano sempre vittima di ragazzacci senza scrupoli che le maltrattano e le umiliano, ma questo non è il posto giusto per questo dato che siamo al Maid Caffè e si può star sicuri che, proprio qui, quelle cose non si verificano. Un demone si aggira per questo luogo, o almeno così viene visto quello che, nell'immaginario piuttosto diffuso tra i giovani del posto, protegge le ragazze del posto.
Ma la nostra è una storia diversa, dove non ci sono questi grandi eroi con le borchie (non crederete mica che uno che va in giro vestito di azzurro, con la calzamaglia, in groppa ad un cavallo bianco, presumibilmente castrato per quanto solitamente è possente, possa avere interesse nelle ragazze, vero?), tutt'altro. Questa storia inizia con una bella ragazza dai lunghi capelli viola, seduta al bancone del locale ed intenta a parlare vivacemente con la ragazza in servizio.
La nostra Sophie, è questo il suo nome, sembra piuttosto eccitata per la giornata.

"Senti, Mimì" dice rivolgendosi alla ragazza dai bellissimi capelli bianchi dall'altra parte del bancone "Lo sai mantenere un segreto?"
"Io? Non riesco a fare a meno di parlare neanche delle mie cose più private, puoi stare tranquilla."
"Grazie, sapevo di potermi fidare."
Eppure esita, cosa alquanto inusuale per lei. Si rigira tra le dita i codini.
"Mi raccomando, non dirlo a mio fratello o a Misaka"
"Misaka non mi dà retta..."
"Credo che oggi....questo..." all'improvviso salta in piedi e prende tra le mani il volto di Mimì con ben poca delicatezza, in effetti quello era un doppio ceffone, facendole prendere un colpo per quanto è inaspettato "È il mio primo appuntamento!"
Mimì scosta le sue mani, massaggiandosi le guance doloranti, ma dallo sguardo si capisce che è interessata alla cosa
"Lo conosco?"
"Non lo so, è una ragazza molto vistosa quindi forse di vista..."
Mimì solleva un sopracciglio "Non sapevo avessi quei gusti. E perché non me l'hai mai detto?"
"Perché?"
"Perché io sono una a cui piace sperimentare! Poter avere sia la sorellina che il fratellone....ah! Solo al pensiero sono tutta un fremito!"
"Tsu-kun! Ho rotto Mimì!"

Ma lo Tsu-kun che ha nominato non risponde, è arrivato da poco e si sta ancora cambiando nello spogliatoio; al suo posto si avvicina una ragazza dai capelli rossi, Kyoko, che dà un cambio forzato a Mimì giustificato dal fatto che, secondo lei ed il regolamento che ha contribuito a scrivere, non è ammesso in pubblico stringersi in quel modo, è un gesto che può essere visto come provocatorio dai ragazzi clienti del locale.
Con una compagnia più calma, Sophie resta in attesa di quella ragazza.

Sentire improvvisamente la voce di quella ragazza ha uno strano effetto su Sophie, si sente attraversare come da una scarica elettrica che la mette sull'attenti, avrebbe in mente di cercare di calmarsi, ma ignora la cosa, al contrario balza in piedi e, con un sorriso ancor più gioioso dei suoi soliti, si affretta ad andare incontro a Celestia per poterle stringere le mani.

"Senpai, sei qui."

Ebbene si, per la prima volta Sophie ha non solo rispetto per un senpai, cosa di per sé già senza precedenti, ma la ammira davvero, al punto da essere agitata ed impacciata ed emozionata di poter stare un po' con lei.

"È la prima volta che vieni al Maid? Vuoi che ti faccia fare un giro? O preferisci restare qui al bancone? Oppure ci prendiamo un bel tavolo solo pe-per noi? Forse è meglio il tavolo per essere più...più intime, o magari vuoi davvero fare quel tour?"

Pronuncia queste parole con una certa agitazione, non ha ancora tentato di calmarsi e questo è il risultato: una frase pronunciata piuttosto rapidamente e con delle incertezze nella voce, come ansiosa di dare una buona impressione ma consapevole di star ottenendo l'effetto contrario.

Guardare Celestia negli occhi le è quasi difficile ed all'occhiata ammiccante che lancia, Sophie si sente quasi arrossire. Si rende conto di quanto sia diverso stare con qualcuno di diverso da suo fratello, le sue sorelle ed i loro amici, e senza che ci siano anche altre persone. Si, le sembra tutto così diverso da quando hanno dato la caccia a quell'intruso.
Sophie sente Celestia chiederle di chiamarla per nome, anzi vuole che si chiamino entrambe per nome, cosa che le giunge quasi insperata. Un sorriso che va da una parte all'altra della faccia le illumina il volto, gli occhi le brillano per la confidenza che sente già esserci tra di loro. Chiamarsi per nome, vista la sua - non sempre rispettata - educazione, è un gesto che considera piuttosto intimo.

No, no, ci sto pensando troppo, sto dando troppo peso alla cosa. Ma è così figa...

Pensa Sophie.

"Va bene... Celestia."

La pronuncia del nome avviene con un involontario acutizzarsi della voce, ma non abbastanza da farla sembrare strana.

"A-allora prendiamo un tavolo."

Almeno non si avvicinerà nessuno scocciatore!

Quindi si rivolge alla cameriera che prima abbiamo chiamato Kyoko.

"Kyoko, ci indichi un tavolo?"
"Il tuo solito è libero. Quello davanti la vetrina dei dolci del giorno."

La notizia aumenta ancora di più la felicità di Sophie che, ora un po' più sciolta perché può fare buona figura con la sua senpai almeno per la posizione del tavolo, si rivolge a Celestia.

"Andiamo, ti faccio strada."

Ma non riesce solo a farle strada, no. Per un impulso che non può frenare, la prende per mano per accompagnarla sotto lo sguardo di qualcuno che inizia ad essere incuriosito e che mormora, a voce davvero bassa, 'chissà se anche quello lo sa'.
Ma Sophie non si farà fermare da qualche malalingua

Quelle parole di apprezzamento e quel sorriso fanno battere più forte il cuore di Sophie

Quindi è contenta di essere con me!
Pensa con gioia.
Ed ora che Celestia le fa quell'occhiolino e le si affida nella scelta del dolce, dato che è una abituè del locale, di battiti ne salta uno.
Per cercare di dare una breve spiegazione alla forza delle emozioni che sta provando forse è bene dire che Sophie è un po' più piccola delle altre studentesse del suo anno, infatti per l'età che ha sarebbe dovuta essere ancora in terza media. Ha saltato un anno alle elementari grazie al suo talento nella ginnastica artistica e da allora è sempre stata in classi con studenti di un anno più grande; fortunatamente la sua situazione non è passata inosservata ai vari presidi è ed sempre stata messa nella stessa classe con la sorella, almeno fino a prima di quest'anno. Nella sua classe ha stretto amicizia solo con tale Rin Kuroi, la ragazzina più piccola dell'intera scuola, perché si sente messa da parte dagli altri studenti di un corso caratterizzato da borsisti per meriti sportivi - in certi casi si tratta anche di ragazzi che mostrano più della loro età.
I più affezionati alle avventure della nostra bella Sophie avranno da obiettare: "come mai in altre occasioni non è stata così?""Perché con Zeshin, ad esempio, è stata così tranquilla e disinvolta mentre lo spingeva a vestirsi da donna?""Perché anche contro il pervertito non è stata a disagio in mezzo ad un gruppo di estranei tutti più grandi di lei?"
La spiegazione è presto data: in tutte quelle occasioni c'era uno scopo comune, avevano qualcosa da fare, qualcosa di cui parlare ed avevano un obiettivo da raggiungere.
Questa volta, invece, per Sophie non c'è niente del genere. Non ha uno scopo, un obiettivo da raggiungere, una situazione della quale parlare con qualcuno che è lì proprio per quella. No, questa volta Sophie è scoperta, è solo lei con il suo carattere e la sua persona. Sentirsi apprezzata da una ragazza di tre anni e mezzo più grande di lei e che cerca di metterla a proprio agio è, per lei che si sente sempre messa da parte da quelli più grandi, un'emozione forte.

Dolci... i dolci più buoni... i dolci più buoni...

Nella sua mente scorrono le immagini di molti dolci serviti al Caffè e sono uno più buono dell'altro.

"La millefoglie glassata con panna è molto buona, ma anche il tiramisù secondo la vera ricetta italiana, o la supercoppa di gelato otto gusti Sweet Emperor con granella di cocco e colata di cioccolato fuso direttamente al tavolo..."

La scelta è difficile, ma proprio alla parola cioccolato fuso le viene in mente una cosa che le era stata detta dal suo cameriere di famiglia, una specialità che non servivano ancora per problemi di approvvigionamenti.

"C'è una cosa che..."

Ottimo! Questo potrebbe essere un modo per fare davvero buona figura. Viva me!

Con alcuni cenni rapidi della mano chiama la cameriera dai capelli bianchi, quella che può aiutarla davvero in questa situazione. Appena si avvicina quasi la tira giù per poterle parlare all'orecchio, anche se il suo volume è abbastanza alto da essere sentita da Celestia.

"Ci potresti portare un CreamBarryLate"
La voce le esce quasi come una supplica
"Ma...lo sai che non lo serviamo ancora."
"Dai, fallo per lui. Metterò una buona parol... farò una bella orazione per te."
La cameriera ci pensa un po', non si sa se più dubbiosa per quel che le viene chiesto di fare o più bramosa di ciò che avrebbe potuto ottenere in cambio.
"Ok, ma non dirlo a nessuno."

Rapida si allontana lasciando di nuovo sole le ragazze.

"Sono fragole fresche immerse per metà nel cioccolato fuso ed accompagnate con panna. Non lo servono ancora perché le fragole sono ancora poche, non so perché ma hanno difficoltà a rifornirsi."

In tutto questo la cosa più incredibile è la rapidità con la quale quella cameriera dai capelli bianchi, Mimì, ritorna con due piatti di quel CreamBarryLate.

"Siamo state fortunate" dice "Saki ne aveva appena preparati due, non so perché. Guarda, la cioccolata è ancora fumante. Non si è accorta di nulla."

Il sorriso che fa allontanandosi è molto particolare visto che il suo pensiero è su altre cose e la sua espressione risulta molto distorta e strana, lasciando però Sophie in una situazione imbarazzante.

"S-scusa per questo... non so mai cosa aspettarmi da lei..."
Dice con occhi bassi e torcendosi le mani sotto il tavolo.

Se già prima era stata conquistata da Celestia, ora che le solleva delicatamente il viso per potersi guardare negli occhi, verso le profondità delle loro anime, Sophie è completamente cotta. Riesce a trattenersi fino a quando Celestia sposta la sua attenzione sul dolce, poi non può fare a meno di arrossire violentemente. Si prende il viso tra le mani con una espressione estasiata. Tuttavia le parole successive riescono un po' a farla incupire. Non può dire tutto quello che le sta passando per la mente in questo momento, potrebbe dare l'impressione di essere una ragazzina debole e lamentosa, anche se sente da molto tempo il bisogno di sfogarsi. Pensa comunque che sarebbe meglio evitare che sia questo il momento, pensiero che la rende un po' triste.

"Io... io..." si sente come bloccata, fa un profondo respiro e si costringe a parlare "La verità è che non ci so fare con le persone. Cerco la compagnia, mi metto in situazioni come quella di ieri e cerco di attirare l'attenzione su di me facendo la disinvolta per non passare inosservata, quando faccio qualcosa cerco sempre di essere entusiasta, ma in questo modo mette sempre distanza tra me e gli altri. Ho sempre avuto difficoltà a farmi degli amici perché non so cosa dire. Non riesco a parlare del più e del meno, non ho argomenti in comune con gli altri e per questo evito anche di attaccare bottone con chi ancora non conosco. Fino ad ora tutte le persone che ho conosciuto erano amici del mio fratellone o della sorellona; anche qui le ragazze mi parlano e mi sopportano per lui, perché sono la sua sorellina. Con te, però, è diverso. Appena ti ho vista ho pensato che fossi la ragazza più incredibile, ho pensato che sarei voluta essere come te. Non so dirti perché, è stata una sensazione che ho avuto fin dal primo istante."

Si interrompe. Si vergogna molto per quello che ha detto, ma si vergogna ancora di più per quello che sta per dire.

Non l'ho mai fatto con nessuno, ma io vorrei davvero provare esserti amica

Non riuscendo a guardarla negli occhi in attesa delle risposta, con la forchetta prende una fragola e la passa nella panna, per poi guardarla.

Sono come questa fragolina, protetta dalla panna e dalla cioccolata mi feriscono prima di vedermi davvero.

Le parole di Celestia, su come già la consideri un'amica e sulla felicità che le ha dato sapere che viene vista come una persona incredibile, rendono Sophie davvero contenta, si sente accettata e questa è la sensazione più bella per lei, superata solo da come le carezza la testa con mano gentile. Questo gesto colpisce Sophie nel profondo perché le riporta alla mente dei bei ricordi di quando tutti loro erano felici e senza pensieri. Ad accarezzarla in quel modo era il suo papà; ogni volta che lo faceva lei miagolava per rendere l'idea di quanto le piacesse. Dopo di lui iniziò ad accarezzarla in quel modo suo fratello, ma non era la stessa cosa, non miagolava quasi più. Ora c'è una terza persona che lo sta facendo.

No, Sophie, resta concentrata, resta concentrata, non puoi miagolare proprio ora. So quanto lo vorresti, ma non è il momento adatto.

Si dice mentalmente cercando di controllare il piacere che le ha dato quella carezza e cercando di concentrarsi sulla richiesta di Celestia.

Non ho molti hobby, oltre che curiosare in giro cercando cose interessanti, una delle cose che faccio di più è cercare di imparare sempre nuovi sport, mi pace saper fare movimenti sempre più complicati e belli da vedere, ma la cosa che mi piace di più è... raccogliere fiori...

Qui Sophie si interrompe, incantata dal sorriso di Celestia e da quel cucchiaino che la ragazza le sta offrendo una fragola. C'è un po' di incertezza ma, superando un po' di imbarazzo, dischiude le labbra per aprire leggermente la sua bella boccuccia ed accettare quella fragola, facendosi imboccare da Celestia, attendendo che lei gliela posi sulla lingua prima di richiudere e sfilarla dolcemente.

Chissà se Tsu-kun fa questo con Misaka...

Pensa mentre si prepara a mettere in atto quella sequenza, a meno di ripensamenti dell'ultimo istante di Celestia.

Il passatempo principale di Celestria riguarda le carte, strumenti con i quali Sophie è da sempre piuttosto negata dato che non riesce a mantenere il sangue freddo mentre gioca, ma quando sente come la ragazza pronuncia la parola "tutto" Sophie, che con la mente si stava leggermente perdendo, un po' trasalisce, accorgendosi di quanto quella parola sia fondamentale. Sophie non comprende.

?

"Il... punto?"

Sophie è lusingata per come Celestia la guarda, per la considerazione che le sta dando, per tutto ciò che sta succedendo in questa giornata, ma ora sta assumendo un'ingenua aria di innocente curiosità. Si punta il pollice destro sotto il mento e si spinge in avanti sul busto verso Celestia, appoggiando lo sterno contro il tavolo.

Quale... punto?

"A volte sono proprio buffi"

Dice in risposta all'ultima osservazione di Celestia, ma la testa di Sophie è concentrata sulla scelta che le era stata messa di fronte. Forse è a causa di un anime che ha visto da non molto, ma ha la sensazione di trovarsi alle prese con un piccolo gioco mentale, prospettiva che la intriga ma che la spinge a tentare di pensare come farebbe quello della famiglia più a suo agio con la mente.

La cosa è interessante, abbiamo due possibili scelte, potenziale e piacevole. Ora, non so cosa voglia intendere con 'potenziale', ma 'piacevole' vuol dire piacevole, quindi è una cosa buona. Probabilmente Tsu-kun sceglierebbe prima potenziale per poter avere il piacevole per recuperare di morale in caso di potenziale potenzialmente poco piacevole... anche se lui saprebbe prima ciò di cui li vorrebbe parlare... già, non posso nemmeno sperare di riuscire a simulare il suo pensiero in modo efficace, posso solo imitare il suo modo di parlare ed impiegare termini che lui utilizzerebbe...

Facciamo... prima il potenziale!