[CONCLUSA] The strange case of doctor Kuro and lady Miuna - Atto III

Narrazione Privata

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    NARRAZIONE DAI CONTENUTI FORTI



    Dalla porta uscì una ragazza alta più o meno come Kisara, con lunghi capelli rossi e un grande e malato sorriso sul volto. Però, non era per niente male... Ehm ehm... Tornando a noi...
    Tu...
    Il sorriso della ragazza si fece ancora più grande.
    Buonasera e ben ritornati, compagni miei! Anche se in realtà qui di compagni miei ce ne sono solo due
    Solo due? Io non lo sono e siccome Miuna in questo caso non conta vuol dire che...
    Wo wo calmi tutti. Io non faccio parte di questa stupida organizzazione. precisò subito Celestia, precedendo qualsiasi mia domanda.
    Ah no? Beh, anche se non ne fai parte resti comunque una mia compagna assassina.
    Io non uccido per il piacere di farlo o perché mi viene detto. Uccido solo se la cosa viene dettata da un caso di estrema necessità. Se non c'è altra soluzione allora...
    E se qualcuno ti obbliga a farlo?
    Quindi ti ricordi ancora di quella volta...
    Ovvio che me la ricordo! Come potrei non farlo? Sono sicura che anche la qui presente Kisara se lo ricorda molto bene.
    Certo. Noi ci siamo anche tenuti in contatto dopo quello che successe.
    Noi? Forse stava parlando di Gil e gli altri. Io però non potevo far altro che stare ad ascoltare in silenzio, non avevo voce in capitolo in quello che stava succedendo. Però avevo ancora diversi dubbi, come il fatto che mi sembrava di conoscerli e soprattutto che loro conoscano Miuna. Com'è possibile?
    Oh, ma che carini che siete! Siete diventati amici!
    Il suo tono era decisamente irrisorio e il sorriso maligno si trasformava a scatti in uno divertito ma sempre con qualcosa di inquietante.
    In realtà non propri-
    Non mi interessa! Ma dimmi, Celestia... Anche questa qua l'hai uccisa perché era necessario? disse, indicando un punto della stanza che a me appariva completamente pulito e vuoto. Allucinazioni? Droghe? No, ok, lasciamo stare.
    Riesci a vederla? rispose Celestia, con un tono un po' sorpreso, abbastanza insolito per lei. L'altra ragazza sorrise malignamente.
    OVVIAMENTE! Il sangue non mente mai!
    Oh, è vero... Quanto era fastidioso il suo potere...
    Mai quanto la tua bocca.
    Si avvicinò poi al cadavere, che era improvvisamente comparso nel punto indicato dalla rossa, come se l'effetto dell'illusione di Celestia fosse svanito una volta rivelato l'inganno che ci sta dietro. Estrasse poi dal fodero lungo il fianco destro una lunga spada rossa molto elaborata e ben decorata. Davvero un'ottima spada, non c'è che dire. Peccato che poi la utilizzò per infilzare il cadavere, ma non sembrava un gesto atto alla sola e gratuita violenza: difatti di lì a poco il sangue presente nel cadavere e sul pavimento iniziò a confluire verso la spada, per poi accumularsi all'interno di una delle gemme rosse che la decoravano. Un evento quasi straordinario, vedere tutto quel sangue muoversi in una sola volta verso l'alto. Il cadavere rimase poi del tutto prosciugato e il suo aspetto era diventato ancora più raccapricciante, quasi come un sacco vuoto.
    Ah, ora che ho fatto il pieno, che ne dite di iniziare? disse la rossa, girandosi verso di noi. Senza perdere altro tempo si lanciò subito verso Celestia. Quest'ultima rilascia in fretta il suo potere, facendoo fluttuare le carte dietro di sé e cercando di utilizzare la carta che raffigurava il tarocco numero 16: la Torre. Visti gli effetti che questa carta aveva avuto soltanto qualche minuto fa e non volendo perdere ulteriore tempo, Celestia aveva pensato di poter concludere questo scontro molto prima del previsto. Ma nonostante la carta fosse illuminata l'avanzata della rossa non sembrava volersi fermare né tanto meno stava mostrando segni di vacillamento.
    Hai la memoria corta! disse, pochi secondi prima di avventarsi su di lei. Miuna entrò in possesso del suo corpo in modalità cristallum, evocando un muro di cristalli davanti alla ragazza per proteggerla
    È pazza, la psicologia non funziona con lei... Che seccatura... disse Celestia, cercando di non mostrare segni evidenti della paura che aveva provato per qualche secondo. Senza indugiare troppo e cercando di coglierla di sorpresa, Kisara attaccò la rossa alle spalle con l'arma invisibile. Lei se ne accorse in tempo e creò un muro di sangue duro come il ferro. Non appena si udì il clangore della spada di Kisara che cozzava contro di esso, Aika affondò la spada nel suo stesso muro, passandoci attraverso e ferendo alla spalla Kisara. Sarebbe stata una ferita molto più grave se solo lei non avesse attivato in tempo i sensi aumentati e grazie ad essi evitato la ferita mortale al petto.
    Sei un po' fuori forma o sbaglio? disse, con un ghigno irrisorio.
    Ho appena iniziato a riscaldarmi! rispose Kisara, prima di gettarsi addosso alla sua avversaria e iniziare uno scambio di colpi con la spada. Io e Miuna nel frattempo stavamo cercando di pensare ad una strategia basandoci sulle poche informazioni che avevamo.
    Il suo potere consiste nel controllo del sangue, può assimilarlo e riutilizzarlo a proprio piacimento e cambiarne la composizione. Per quanto ne sappiamo anche la sua spada potrebbe essere fatta di sangue.
    Hai in mente qualcosa?
    Diciamo di sì, sfruttiamo la sua mania distruttrice...
    Miuna cercò di intrappolare la ragazza all'interno di una gabbia di cristallo creando le diverse pareti attorno ad essa in pochi istanti; ma tutto sembrava inutile, visto che con una sferzata di sangue indurito distrusse tutte le mura di cristallo. In quel momento, però, Miuna sorrise. Che fosse questo il suo piano?

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    Edited by ¬SasoRi - 31/3/2015, 15:45
     
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    Già, ma i preparativi non erano ancora finiti, c'erano ancora alcune verifiche da fare. Kisara si lanciò nuovamente all'attacco, trasformando la spada in una lancia e iniziando a giostrarla un po' sulle spalle, per confondere la rossa. Si muoveva agilmente, quasi come se fosse una danza.
    Pff, ci mettiamo a ballare, adesso? Sappi che non mi incanterai...
    Si scagliò su Kisara con tutte le sue forze, brandendo la spada a due mani. Più volce le due armi si scontrarono, producendo sordi suoni che rimbombavano nella stanza, più volte Kisara evitò i colpi in maniera acrobatica per poi colpire la rossa al petto con un gesto fulmineo e inaspettato, provocato da un cambio improvviso della rotazione della lancia e della sua direzione. Almeno, così sembrava.
    Il colpo era effettivamente andato a segno ma non aveva trapassato il vestito, lasciando la ragazza illesa.Oberyn, this is for u ç_ç
    Tornarono nuovamente lancia contro spada quando un cristallo sbucò sotto i piedi della rossa, facendole perdere l'equilibrio per qualche secondo. Ma non si fece colpire: mentre cadeva rilasciò una gran quantità di sangue da un'altra delle sue gemme sulla spada: esso vorticò rumorosamente e prese forma: una copia identica in tutto e per tutto (o almeno, in apparenza) all'originale, un'altra ragazza con i capelli rossi. Grazie a questo clone riuscì a parare il colpo di Kisara. Per lo meno sapevamo quale era quella vera. Con la sua spada distrusse ancora una volta il cristallo di Miuna e proprio in quel momento realizzai quale era il suo piano. La rossa si trovava esattamente al centro di un mare di frammenti di cristallo e grazie ad essi poteva attaccarla di sorpresa da uno qualunque di essi. Conscia del fatto che quella vera fosse quella che si era appena rialzata, utilizzò i frammenti lì vicino per sferrarle due attacchi a sorpresa, uno con la spada [1PAD] e l'altro con un altro cristallo; il tutto mentre Kisara si lanciava in carica con la sua lancia, sempre contro quella vera. Evitò il cristallo e mandò la copia a parare il colpo di Kisara. L'unica cosa che non si aspettava era quella spada affilata sbucata da un frammento di cristallo ai suoi piedi, non riuscendo dunque a pararla né ad evitarla: essa le trapassò il petto. La ragazza cadde sulle ginocchia sotto il peso del suo stesso corpo, continuando a fissare la punta della spada che l'aveva appena messa al tappeto. Nel frattempo, la copia si immobilizzò. Sorrise.
    N-Non mi aspettavo che potessi pa-passare attraverso ai tuoi maledetti cristalli. Si mise a ridere, tossendo sangue.
    Beh, ora ho qualche informazione in più.
    Anche se non credo che ti servirà a molto.
    Già...
    Se vuoi posso curarti... disse Celestia, guardando noi altri come per chiedere conferma. Di sicuro Miuna non voleva ucciderla ma non aveva avuto altra scelta, quel colpo ha in effetti portato a loro favore le sorti della battaglia. Di sicuro io non volevo che le morisse così. Ma...
    Non ci avete nemmeno detto il suo nome...
    Qualcosa si mosse e si udì il rumore di una spada che perfora carne umana.
    AIKA!! rispose lei, ma non quella a terra, bensì quella che credevamo fosse la copia, che nel frattempo aveva infilzato Kisara, dandole poi un calcio e facendola finire per terra.
    KISARA!!
    Un gemito strozzato, il tonfo sul pavimento. Il rumore dei passi di Celestia mentre corre verso di lei.
    E ora, via tutta questa cianfrusaglia esclamò, mentre il clone si scompose nuovamente in sangue, generando una grande onda che spazzò via tutti i detriti e investì anche Kisara e Celestia, facendole sbattere contro i muri della stanza.
    Celestia! Stai bene?
    S-Sì...
    Riesci a curare Kisara?
    Certo... Farò il più in fretta possibile...
    Eh no! Oramai siete mie! urlò maleficamente, mentre il sangue che le aveva colpite e che era rimasto sui loro vestiti le legava saldamente al muro, impedendo loro qualsiasi movimento.
    Ragazze! Dobbiamo fare qualcosa.
    Non preoccuparti, ho tutto sotto controllo. disse Celestia, come se potesse sentirmi e lanciando a Miuna una occhiata per farle capire che sarebbe comunque riuscita a curare Kisara anche in quelle condizioni.
    Aika si intromise nuovamente.
    Ehi tu! Sì, tu! Con il vestito bianco! Guarda che anche lui ora è sporco di sangue.

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    Aika usò il sangue sul vestito di Miuna per inchiodarla al muro, proprio come aveva fatto con le altre due.
    Inutile, con me non attacca! disse a bassa voce, mentre Aika, credendo di avere la situazione sotto controllo le diede le spalle per andare a finire Kisara e poi Celestia. Miuna cambiò abiti a passò alla modalità obsidian. Con il cambio dei vestiti anche le macchie di sangue erano sparite e quindi eravamo di nuovo in grado di muoverci. Silenziosamente caricò 6 sfere di energia e le sparò verso Aika a grande velocità. Ella tuttavia si accorse dell'attacco e riuscì ad evitare la maggior parte dei danni: venne colpita soltanto da una sfera in pieno petto e ne uscì praticamente indenne. Aveva di sicuro rinforzato il suo vestito, anche quello era fatto di sangue.
    AH! Mi hai fatto il solletico! Cosa che invece io non farò a lei!
    In quel momento infilzò Celestia all'altezza dell'addome e iniziò ad assorbirne in sangue. Miuna si gettò sulla rossa, cercando di colpirla con la spada, prima sul braccio destro, con il quale reggeva la spada, e poi sulle gambe [2PAD]. Entrambi i colpi andarono a segno e Aika cadde in ginocchio, interrompendo l'assorbimento di sangue. Celestia aveva quasi perso i sensi, il che implicava che forse non sarebbe riuscita a curare né Kisara né tanto meno se stessa. La situazione stava peggiorando a vista d'occhio e ancora non sapevamo dove erano finiti Gilbert e Kofuku.
    Quanto siete fastidiosi, VOI DUE!! urlò, mentre si rialzava di scatto e si chiudeva le ferite con il so stesso sangue. In quel momento generò una potentissima onda d'urto di sangue che spazzò via Miuna, che venne poi successivamente inchiodata nuovamente al muro per colpa delle macchie di sangue sul vestito.
    Miuna! Fai combattere me, sento che questo nuovo potere che ho ottenuto possa davvero aiutarmi a sconfiggerla!
    Così, senza perdere ulteriore tempo, mi scambiai con lei e attivai subito l'aura nera, quella blu e quella azzurra. Inoltre, il nuovo strano potere venne attivato. Aura della Distruzione, così decisi di chiamarlo. I nuovi poteri mi permettevano di controllare la spada a distanza e con la mente e di aumentare il numero di spade utilizzabili a 4. Utilizzando la velocità aumentata dell'azzurra combinata con l'aura della distruzione feci muovere le quattro spade a velocità quadrupla verso Aika, scagliando anche un fendente blu potenziato per ciascuna. Avvenne tutto così rapidamente che quasi non se ne accorse ma il so vestito la aiutò a parare parte del danno. Ne uscì comunque con più di qualche ferita e ustione. Le prime le chiuse con il suo sangue, mentre per le seconde non poteva fare più di tanto. Dolorante, si rialzò ancora una volta in piedi.
    Quanto siete fastidiosi! Perché non posso controllarvi, perché!?. Era furiosa. Una gran quantità di sangue fuoriuscì da una delle perle sulla spada, andando a generare una copia perfetta della stessa. Impugnando entrambe le armi scattò davanti a Celestia e Kisara, pronte a perforarle nuovamente.
    Se non volete che muoiano vi consiglio di gettare immediatamente la spada. Prima siete riusciti a fermarmi ma ora hanno così poco sangue che non fareste in tempo! Se obbedirete vi prometto che non le ferirò ulteriormente ma voi dovrete andarvene di qui.
    Sembrava abbastanza seria.
    Che facciamo? Potrebbe anche essere una trappola ma non credo che abbiamo molte altre scelte a disposizione...
    Miuna asserì in silenzio, dovevamo tentare, anche perché non saremmo comunque riusciti a sconfiggerla in un combattimento, la cosa era oramai chiara a tutti.
    Va bene, ci arrendiamo, ora lasciale andare, ti prego, dobbiamo portarle in ospedale oppure rischiano di morire... dissi, gettando la spada. In quello stesso istante sentii anche che l'aura della Distruzione si era scaricata. Avrei dovuto sperimentare bene i suoi limiti, i suoi effetti e la sua forza in maniera approfondita, ma non era questo il momento adatto. Un sorriso malvagio apparve sul volto di Aika.
    SCHERZETTO!
    Avvicinò le spade ai corpi delle ragazze ferite, pronta a finirle. Iniziai a correre, urlando, muovendomi quasi a rallentatore rispetto alla velocità con cui si stava svolgendo il tutto. Ero impotente, oramai era finita. Ed era tutta colpa mia... Perdonatemi...

    Un enorme porzione del muro, proprio vicino a Celestia e Kisara, venne sfondata. Un gran polverone si alzò e Aika interruppe la sua azione, stupita da quella nuova intrusione. Una volta che la polvere iniziò a diradarsi apparve una sagoma nera.
    Non può essere... Sei davvero tu?

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    Che cosa c'è ora?! sbraitò Aika, tossendo un po' per colpa della polvere. Era visibilmente annoiata da tutte quelle "interruzioni" ma allo stesso tempo sembrava una bambina che si diverte a giocare con un giocattolo nuovo. Avvolta nella sua pazzia, senza aspettare la risposta dell'intruso/a, si gettò su di lui/lei mentre ancora la polvere non si era diradata del tutto, con le due spade in mano, tentando di colpire la figura con un doppio colpo al petto e posizionando le spade a X. Tuttavia esse si scontrarono con qualcosa di metallico e rimbalzarono via. Per la sorpresa si sbilanciò e cadde a terra.
    Prima cerchi di intavolare un discorso e poi ti scagli su di me senza darmi tempo di controbattere? Che maleducata che sei...
    La voce femminile era familiare e una volta che la polvere si diradò del tutto finalmente la vidi: era Sachika, in tutto il suo splendore, con indosso un'armatura che mi sembrava vagamente familiare e una spada nella mano destra.
    Sachika, sei proprio tu!? Per fortuna stai bene, ero così in pensiero!
    Sarei corso ad abbracciarla se solo non ci trovassimo nel mezzo di un combattimento tutt'altro che facile. Lei sorrise di rimando, con una lacrima che le cadeva dall'occhio destro.
    Anche io sono felice di rivederti, Kuro... Per fortuna non sei finito nei guai a causa mia, non me lo sarei mai perdonata... Per colpa della mia totale incapacità sei stato costretto a venire qui per soccorrermi...
    Non preoccuparti, dopotutto è stata tutta colpa mia se-
    Oh insomma, ne avete ancora per molto? Io ho uno sterminio da portare a termine, qui! disse l'altra voce femminile, avvicinandosi di nuovo a Celestia e colpendola nuovamente. Stava per iniziare ad assorbirne il sangue quando Sachika, con un movimento così rapido che feci fatica a vedere, la colpì in pieno petto con una ginocchiata seguita da un potente calcio che scagliò la ragazza in un angolo lontano della stanza, contro un muro.
    Non prendertela con chi non può più combattere, il tuo avversasio sono io ora.
    Tsk, facile parlare quando indossi una armatura, vero? Sappi che non sei l'unica che può proteggersi in questo modo.
    Così dicendo una grande massa di sangue che formava il suo vestito iniziò a ribollire e a modificare la propria forma, assumendo un aspetto del tutto identico all'armatura di Sachika, che in qualche modo continuava ad evocare nella mia mente una strana sensazione di familiarità. Aika si rialzò ma qualcosa non andava: aveva soltanto una spada, quella nella mano destra. Dove era finita l'altra? Osservando bene la stanza era possibile notare che era sparita, quasi come per magia. In compenso era apparsa una gran quantità di puntini rossi dietro la testa scoperta di Sachika. All'improvviso questi si mossero, cercando di colpirla. Ma si schiantarono contro il duro metallo di un elmo nero e viola, appars dal nulla sulla sua testa.
    Puoi fare anche questo? Ma ora...
    Già, ora il suo elmo era sporco di sangue.
    Kuro, posso farti una domanda?
    Certo, chiedi pure.
    Perché diamine te ne stai qui impalato a fare il commentatore quando conosci la potenza del nostro avversario? Stai lasciando che Sachika la affronti da sola e soprattutto non conosce gli effetti del suo potere...
    Già, mi ero fatto un po' trasportare dalla situazione e non ci avevo nemmeno fatto caso. Però ora sembrava che l'aura della distruzione si fosse scaricata del tutto. Ma soprattutto quando impugno io la spada l'aura è diversa, ha uno strano colore azzurrino. Che sia...
    Potrebbe essere. Un potere combinato tra noi due, io carico l'aura per te e tu quella per me...
    Che cosa complicata...
    Su su, non fare storie ora. Va ad aiutarla carica l'aura per me e scopriamone gli effetti.
    D'accordo.
    Nel frattempo, grazie al sangue, Aika aveva trascinato Sachika sul sottiffo, lasciandola penzolare da lassù e pronta a colpirla con la spada rossa. Sfruttando l'apertura dovuta alla sua offensiva e l'effetto sorpresa, utilizzando ancora le aure che avevo attivato poco fa, ovvero quella azzurra, quella nera e quella blu, accelerai fino a x3, portandomi dietro Aika e colpendola con un fendente blu infuocato a distanza zero sulla schiena. Il colpo la sbilanciò e la fece cadere per terra, sbattendo la faccia contro il pavimento. Non sembrava aver riportato ferite gravi, ora indossava pure quell'armatura... Aika si rialzò subito e senza preavviso mi colpì con la spada al petto. Riuscii a deviare il colpo con la mia arma ma soltanto grazie alla velocità doppia, dopodiché l'aura azzuurra si spense. Accidenti, le cose non volgevano per il meglio... Ma un rumore metallico lontano attirò la mia attenzione: L'armatura di Sachika cambiò e si trasformò in una argentata e con delle ali da rapace, sempre metalliche. Ma quella...
    Senza lasciarmi il tempo di finire il pensiero ella si scagliò a gran velocità, usando anche le ali, su Aika, colpendola con forza con... Una, due, tre, quattro?! Quattro spade che si muovevano sicuramente tramite controllo mentale! Ma...
    La rossa si parò costruendo 4 mura di sangue in modo da formare un cubo, dietro al quale rimasi con lei, tra le altre cose. Pensai subito di essere spacciato, non avevo vie di fuga, i muri erano troppo resistenti per essere rotti, perfino per la mia spada. Aika si avvicinò lentamente a me mentre si udiva il rumore dei colpi delle spade di Sachika che stava evidentemente cercando di rompere il muro per salvarmi. La sua presenza era così imponente che quasi non riucivo a muovermi: lasciai perfino cadere la spada per terra, in quella situazione né io né tantomeno Miuna potevamo fare qualcosa, dopotutto non ci eravamo nemmeno riusciti prima in superiorità numerica...
    Di sicuro da sola non riuscirò a sconfiggere la ragazza là fuori, è un mostro in combattimento, perfino più di me...
    Beh, qualcosa lo avevo intuito, il primo giorno di scuola, durante quel nostro piccolo "allenamento nascosto" al club di Kendo, anche se ultimamente sembrava un po' cambiata.
    Tuttavia, dal vostro discorso di prima ho capito che è molto fragile mentalmente, quindi non potrà mai vincere contro una mente come la mia!
    Fece un ulteriore passo verso di me, oramai eravamo faccia a faccia e potevo sentire la sua armatura sul petto. Senza preavviso, annullò del tutto quella poca distanza e mi baciò. All'inizio cercai invano di opporre resistenza, poi man mano che la cosa procedeva diventava sempre più piacevole e mi lasciai trascinare dalla situazione, cercando di andare più bramoso su quella che, fino a poco fa, aveva cercato di ucciderci tutti e che con due ci era quasi riuscita. Tuttavia sentivo come una forza che mi spingeva a proseguire, impedendomi di staccarmi, di rifiutarmi. Lei sciolse la sua armatura, facendola tornare ad essere il vestito sexy di prima (Potresti anche evitare certi commenti, già mi hai lasciata così spaesata che non riesco nemmeno a cercare di fare cambio...), avvinghiandosi con più forza a me, stringendomi così forte che quasi facevo fatica a respirare. Mi prese una mano e me la appoggiò sul suo seno destro e io, senza ritegno, ce la affondai, iniziando a massaggiarlo da sopra il vestito. Ma tutto faceva parte del suo piano e man mano che la cosa procedeva Aika stava indebolendo i muri, in modo tale che Sachika riuscisse a sfondarli. Così accadde e una Sachika con una espressione preoccupatissima si affretta a distruggere tutti i muri; di sicuro, però, tra i vari scenari che si era immaginata, non si aspettava di vedere questo. Non appena mi accorsi che i muri erano crollati alzai lo sguardo e la vidi: la sua espressione era così difficile da descrivere che eviterò di farlo, non bastava un semplice misto di depressione, sorpresa, scandalo e tristezza. A quel punto mi staccai da Aika ma credo che fosse un po' tardi oramai.
    Sachika, non è come credi... Io...
    Intanto lei perse quota e tornò con i piedi per terra, tornando ad indossare il pigiama che aveva quando era entrata nella stanza di Celestia, senza distogliere lo sguardo. I suoi occhi iniziavano a diventare umidi.
    Cioè, è stata di sicuro lei, deve avermi fatto qualcosa! M-
    Mi stavo per girare verso Aika che però nel frattempo era sparita. Mi tornarono in mente le parole della rossa di poco fa. Era tutto...
    ATTENTA, SACHIKA! gridai, sperando di fare in tempo.
    Aika apparve alle sue spalle e siccome i riflessi della ragazza furono troppo lenti venne colpita in pieno addome da un affondo, che la trapassò senza troppi complimenti. Una volta estratta la spada, Aika si mise a ridere furiosamente e la sua voce rimbombò come un tonfo di morte per tutta la stanza. Celestia e Kisara erano ancora svenute e in fin di vita e la ragazza che ero venuto a salvare era praticamente morta a causa della mia lussuria. Ma sentivo che qualcosa mi aveva spinto a farlo, quasi come se non fosse soltanto una mia volontà. Ciò però non alleggerisce minimamente le mie colpe. Corsi verso di lei, distrutto psicologicamente, la abbracciai e chiamai il suo nome più volte mentre lacrime amare iniziavano a scendere copiose dai miei occhi.
    Il nostro piccolo momento intimo mi è piaciuto, caro Kuro, per questo l'ho "risparmiata" e non l'ho uccisa sul colpo, dandoti la possibilità di salutarla per sempre.
    Alzò di nuovo la spada e si avvicinò a me.
    Quasi quasi vorrei riprendere da dove siamo stati volutamente interrotti, peccato che tu sia un mio nemico e che mi sia stato dato l'ordine di ucciderti... Addio, Kuro.
    Non potevo reagire, non riuscivo neanche a sentire le urla disperate di Miuna che mi stava spingendo a rialzarmi e a combattere. La spada si alzò e si abbattè sul suo bersaglio, con un tonfo sordo.

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    Tutto sembrava finito, la spada stava per colpirmi, probabilmente ferendomi in maniera mortale. Tutti gli altri erano in fin di vita, Gil e Kofuku erano spariti in quella botola da troppo tempo, chissà che fine avevano fatto. Vidi l'ombra della spada abbassarsi su di me, oramai mancava poco. Il colpo arrivò, producendo un tonfo metallico che rimbombò per tutta la stanza. Ero... Vivo? Tonfo Metallico? Ma che... Aprii gli occhi e vidi una strana aura sferica di colore semi trasparente attorno a me e Sachika. Era quello che aveva parato il colpo? Ma soprattutto, chi era stato a proteggermi? Qualcosa mi disse che non avrei avuto a breve la risposta.
    Ma cosa..?!
    In quel momento si aprì un'altra porta (a quanto pare quella stanza era piena di porte segrete e botole) dalla quale spuntarono due figure. Aguzzai la vista, dato che avevo ancora delle lacrime sugli occhi che me la offuscavano, e notai che si trattava di Gilbert e Kofuku, un po' mal ridotti ma nemmeno più di tanto, specie se paragonati a noi altri. Mi asciugai le lacrime e gridai i loro nomi, con un tono misto di felicità, preoccupazione e richiesta di aiuto. Gilbert si girò verso di me per poi iniziare a corrermi incontro. Ma Aika non avrebbe di certo lasciato che altre interruzioni rovinassero il suo lavoro; così iniziò a corrergli incontro, con la spada sguainata. Tuttavia qualcosa la bloccò: Kofuku era apparsa davanti a lei e aveva fermato la sua spada con un ventaglio metallico di colore nero.
    Gil, tu pensa ai feriti, lei la fermo io!
    Lascia perdere, è troppo potente! Non puoi farcela da sola!!
    Ma Gilbert mi sussurrò: Non preoccuparti, lei è la migliore, non ho ancora incontrato nessuno che possa competere con lei.
    Inoltre l'ho già incontrata e mi ricordo molto bene di lei. Chissà però se lei si ricorda...
    In quel momento, Aika si paralizzò: sembrava che la sua mente fosse assente. Credevo che la psicologia non fosse efficacie contro di lei, come avrà fatto Kofuku?
    Ma come...
    Beh, dovresti sapere che il mio potere influenza i ricordi, no? In questo caso non applico nessuna influenza sulla sua psiche, le sto semplicemente facendo rivivere dei vecchi ricordi.
    Nel frattempo Gil aveva creato una porta sul pavimento (?). La aprì e iniziò a portare dentro i feriti. Buttai l'occhio e vidi che là sotto c'era una stanza molto simile ad un ospedale, dove un dottore apparentemente molto esperto stava curando Sachika, Celestia e Kisara.
    Puoi stare tranquillo, è un mio caro amico, gli affiderei la mia stessa vita. Le salverà senza ombra di dubbio.
    Non so davvero come ringraziarti, Gilbert.
    Figurati, dopotutto è colpa nostra se sei stato trascinato in tutto questo...
    Aika stava cercando di attaccare Kofuku ma sembrava quasi muoversi a scatti, mentre lei continuava a stare ferma con gli occhi chiusi.
    Uh, anche tu non hai avuto proprio una bella vita a quanto vedo. Ehi, aspetta... Ma questo...
    Sembrava che Kofuku avesse trovato qualcosa di strano nei suoi ricordi ma prima che potesse finire la frase Aika riuscì a liberarsi dal giogo di Kofuku e colpì il pavimento, generando una grane quantità di polvere. Una volta che questa si era diradata del tutto Aika non c'era più.
    Tsk, è riuscita a fuggire.
    Non importa, ancora mi sto chiedendo come sia riuscito a sopravvivere a una tale forza... Ah, come stanno le ragazze?
    Stanno bene, tra poco riprenderanno conoscenza.
    Aspettammo quei pochi minuti fino a quando non si furono riprese del tutto, dopodiché ringraziai di cuore anche il medico. Mi avvicinai a Sachika, pronto a farle tutte le scuse di questo mondo.
    Kuro... Non c'è bisogno di spiegarmi nulla, quando sono stata trafitta ho compreso tutto... Perdonami, sono stata una sciocca, dopo tutto quello che hai fatto per salvarmi...
    Le afferrai poi la mano.
    Ah, sai, durante questa strana avventura credo di aver recuperato i ricordi che avevo perso a causa dell'incidente. Avevi ragione tu, ero proprio io quel bambino.
    Subito rimase un po' stordita dalla notizia, poi sorrise e alcune lacrime di gioia le rigarono il volto. Mi abbracciò e mi strinse forte a sé.
    Allora avevo ragione... Sapevo che si trattava di te, non poteva essere altrimenti.
    Sembrava quasi che tutto quello che era accaduto fino a quel momento fosse soltanto un lontano ricordo, sembrava che tutto fosse finito... invece...
    ...Non è così.
    Quella voce, la riconoscerei tra mille. Quando tutto sembrava essersi sistemato, ecco che infine ricompare. Kagetane Hiruko, il rapitore di Sachika e il responsabile di tutto.
    Tu... Maledetto, te la farò pagare per tutto quello che hai fatto!
    Oh, come puoi dire una cosa del genere? Io sono il tuo unico vero amico qui, altrimenti perché gli altri ti nasconderebbero la verità? Altrimenti perché ti nasconderebbero che i tuoi veri fratelli sono proprio i qui presenti Kisara e Gilbert Monoko?
    C-Cosa?!
    C-Cosa?!
    La notizia mi aveva spaesato. Come era possibile? No, i miei due fratelli erano Ayumu e Saeko, che al momento stavano dormendo nel dormitorio dell'Hakoniwa... Come può pensare che io creda ad una cosa del gene- Eppure, quella strana sensazione... Ho bisogno di sapere di più.
    Oh ho, ho suscitato la tua curiosità? Bene, se vuoi altre rispost-
    Mentre parlava gli altri cercarono di colpirlo, forse per impedirgli di continuare a parlare. Tuttavia i loro colpi rimbalzarono contro uno strano campo di forza di un colore grigiastro, molto simile a quello che prima mi aveva salvato dal colpo mortale di Aika.
    Lasciatelo stare, voglio sentire quello che ha da dire.
    Avevo bisogno di sapere. Tutto. Non importa quanto mi avrebbe fatto male mi avrebbe fatto, sentivo che tutto era necessario per espiare delle colpe che avevo rifuggito in passato.
    Bene, allora seguimi, ti condurrò dalla tua cara amica Nora, capo di questa società. rispose lui, aprendo una porta e invitandoci a seguirlo.

    Secret Garden
    The Presence of the Evil One




    FINE



    Edited by ¬SasoRi - 7/1/2016, 23:37
     
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    Fine della narrazione, ma la storia non è certo giunta a conclusione.
    In generale è stata una bella battaglia, ma è riuscita a spazzare tutto via la rivelazione finale, un colpo di scena ad effetto che non mi aspettavo e che mi ha davvero sorpreso. C'è altro da sapere, ma sarà tutto rinviato alla prossima privata. Per adesso posso solo limitarmi a dare una asettica valutazione numerica, ma è sempre meglio di nulla.

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