[CONCLUSA]Primo giorno!

aperta a tutti!

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  1. NineArtsStyle
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    Primo giorno
    <parlato Yukura> "Pensato" <parlato altri>

    7 del mattino in casa Jizou
    Il sole era già sorto e la luce del sole colpiva esattamente il volto dormiente di Yukura. Viveva in monolocale da ormai un paio di mesi e col tempo si era abituato a svegliarsi da solo . I genitori erano rimasti in italia e solo lui si era trasferito in Giappone "vita nuova amicizie nuove!"pensava Yukura che intanto lentamente si stiracchiava e lentamente si alzava per andare a fare colazione.
    Due fette biscottate con un pò di marmellata era il modo migliore di iniziare una qualunque giornata qui in Giappone ma tanto era ancora presto prima di andare al negozio sotto casa per fare compre quindi Yukura pensò bene di tornare a mettersi a letto non prima di aver sfogliato il solito jump in cerca di una risata. Si stese sul letto e mentre sfogliava le pagine con la coda dell'occhio vide il calendario con una data segnata in rosso "ah il mio primo giorno di scuola, chissà come sarà . Mancano ancora.....ancora...guardò la data segnata sull'orologio di fianco al letto " 1 ORA! " Aveva perso la cognizione del tempo e prima ancora di rendersi conto che la scuola era ad un ora a piedi da casa sua si cambiò e corse in fretta e furia per la strada.
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    8:11 del mattino fuori i cancelli
    Era riuscito ad arrivare quasi in tempo e sperando che come alle scuole medie in italia bisognava attendere il professore(e il professore tardava sempre) cerco in fretta e furia la sua aula ma data la sua enorme sfortuna si trovò dal lato sbagliato del complesso ossia nella zona dedicata ai club. Correva come un pazzo per i corridoi cercando la sua aula ma nulla.


    Allora ho scritto poco , poco descritto e poca azione. vorrei che qualcuno iniziasse questa avventura con me quindi che ne dite di rispondere in molti ? non ho limiti più siamo meglio è ma vorrei comunque un pò di ordine. Ho fatto una chiusura del post così da poter permettere ad altri di rispondere, se non riceverò risposte concluderò da solo la mia giornata scolastica.
     
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    Parlato Haiiro Pensato Parlato altri

    E un altro giorno come tanti altri ha inizio...
    Quella pensata da Haiiro era una frase come tante altre, buttata lì più che altro per passare, almeno mentalmente, il tempo. Perché per lui parlare di inizio di giornata o di sua fine aveva poco senso: ciò che nella maggior parte dei casi segna i confini di una giornata è, per la gente comune, il sonno. Quando si va a letto, allora finisce la giornata, quando ci si alza inizia. Ma Haiiro, a causa della sua anormalità, non dormiva quasi mai, se non per poche ore sotto l'effetto di sonniferi che tenessero a bada il suo sonno. E anche questi non li usava tutti i giorni, ma solo alcuni. Il circolo giorno/notte, così come quello veglia/riposo, a lui appariva oltremodo confuso, quasi le due parti si fossero rovesciati negli opposti e mescolati tra loro.
    Anche quel giorno per lui era già iniziato da parecchio: da molto ore, da prima che l'alba incominciasse solo ad affacciarsi sul Giappone, era uscito dalla sua stanza all'Ovile e si era messo a girovagare per strade deserte e per i primi bar che aprivano (o che ancora dovevano chiudere).
    Infine era tornato al dormitorio, si era messo la divisa scolastica e aveva imboccato la strada per arrivare a scuola.
    Il solito tragitto, la solita routine... persino io mi sono ormai abituato a queste strade e... uh? Dove sono finito? Questa non è l'ala dell'edificio dove facciamo lezione...
    Lucido e concentrato, Haiiro non lo era mai. Ma che, sovrappensiero, avesse sbagliato la sua destinazione, era strano anche per lui. Di solito quando non si è concentrati si tende a percorrere la strada più abituale, mentre Haiiro, forse per un motivo o forse solo per caso, aveva fatto l'opposto.
    Qua è dove ci sono i club... Che sia per questo che...? Mah, non importa...
    Si guardò attorno, cercando un punto di riferimento che lo potesse aiutare a orientarsi. Non vide niente, ma in cambio sentì il suono del battere ritmico di scarpe sul pavimento. Girandosi in quella direzione, si accorse di un ragazzo che, correndo a perdifiato, si stava velocemente avvicinando a lui.
    Perso nel solito dilemma che attanaglia le genti in simili occasioni (per farlo passare, mi sposto a destra o a sinistra?) Haiiro rimase impalato, con le gambe leggermente divaricate e le braccia posizionate come quelle di un portiere, al centro esatto del corridoio.
     
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  3. NineArtsStyle
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    Incontro inaspettato
    <parlato Yukura> "Pensato" <parlato altri>
    Yukura correva per in corridoi in cerca della sua aula senza essersi ancora accorto che fosse nell'ala adibita ai club . Girava intondo ripercorrendo sempre quei corridoi da solo ad un certo punto inizò a riflettere
    "un momento..ma io posso vedere attraverso i muri , posso vedere se ci sono studenti in queste aule ,beh diciamo che sono molto limitato...correrò al centro del corridoio così potrò vedere bene nelel aule di destra e di sinistra"
    e così fece ,iniziò a correre più di prima senza curarsi se ci fosse qualcuno per i corridoi , li aveva percorsi più volte e non c'era anima viva e quindi continuando a correre avanti e indietro guardando a destra e sinistra ad un certo punto andò a sbattere contro qualcosa, Cadde a terra e quando cercò di rialzarsi non vedeva niente avanti a lui e nemmeno a terra
    < Eilà c'è qualcuno ? forse ho sbattuto un muro invisibile..questa tecnologia moderna! >

    Ti prego non prendermi in giro XD e l'unica cosa che ho pensato fosse giusta per giustificare il tutto LOL!
     
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  4. ‡ Officer Alex ‡
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    CITAZIONE

    11498-444715466


    Quando Galatea si svegliò quella mattina si sentiva fresca e riposata, come non le accadeva da molto tempo a questa parta. Evidentemente l'essere andata a dormire presto e la tisana che aveva bevuto prima di mettersi a letto avevano avuto effetto.
    Si alzò, si lavò e fece una colazione abbondante, aveva parecchia fame e per una volta decise di abbandonare il solito tè e si fece una bella tazza di caffè-latte mangiando anche qualche biscotto al cioccolato, i suoi preferiti.
    "Be... Questo non farà molto bene alla mia dieta, ma ogni tanto un po'di trasgressione ci vuole!" E dopo aver detto quella frase decise di uscire di vestirsi e uscire di casa. Era largamente in anticipo, aveva deciso di arrivare a scuola con calma, senza fretta e camminando. Aveva voglia di una bella passeggiata rilassante.

    Effettivamente quel mattino era straordinariamente positiva e tranquilla, il che non era molto normale per lei... Che fosse tutto merito del suo recente cambiamento? Probabile. Be molto meglio così, ora finalmente era tutto a posto!
    Uscì dal dormitorio e si diresse verso la scuola. Una volta arrivata evitò di dirigersi direttamente verso le aule, doveva passare dalla zona dei club. In genere lei non frequentava mai quella zona, non era amante dei club. All'interno di essi c'era troppa gente e lei non era molto abituata a socializzare, ma quel giorno sentiva che la cosa giusta da fare per dare una svolta positiva alla sua vita era imparare a socializzare, voleva iscriversi ad un club!

    Ok non era proprio una sua idea, diciamo che era stata "convinta" con le buone maniere (non troppo buone) da Kagari, secondo la quale era ora che la ragazza si costruisse un minimo di vita sociale e la smettesse di pensare solo ad allenarsi e a combattere. Per quante proteste potesse fare dentro di se Galatea sapeva che l'amica aveva ragione. Quindi decise di assecondarla.

    Era appena arrivata alla sezione dei club all'interno della scuola e aveva iniziato a girare per le aule di questi ultimi ma non riusciva a trovare nessuno. Era intenzionata ad ascoltare un po'di persone e poi vedere quale club le sembrava migliore.
    Mentre camminava (aveva appena svoltato l'angolo del corridoio) assistette ad una scena alquanto strana.... Un ragazzo era fermo in mezzo al corridoio quando un altro, che stava correndo come un pazzo, gli andò a sbattere contro, lamentandosi poi di un muro invisibile.
    Guardando bene vide che il ragazzo investito era Haiiro, che non vedeva da un po'di tempo. Decise dunque di avvicinarsi ai due, per assicurarsi che stessero bene.

    "Ragazzi tutto a posto? Haiiro! E'un piacere rivederti! Come stai?" disse tendendogli una mano per aiutarlo a rialzarsi, e dato che le sembrava scortese ignorare l'altro ragazzo decise di tendere una mano anche a lui "Piacere di conoscerti, il mio nome è Galatea!" e così dicendo aiutò i due a rialzarsi.

    Ancora si chiedeva come avessero fatto a scontrarsi in quel modo, ma ormai aveva imparato a non farsi troppe domande.
     
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    Quella notte Hisako aveva dormito fin troppo bene. Era ancora, stranamente, l'unica inquilina della stanza che le era stata assegnata all'Ovile, tuttavia aveva, per una tipica mania di ordine e distinzione, scelto il suo letto e dall'inizio dell'anno scolastico aveva usato rigorosamente soltanto quello, come se, da un momento all'altro, nuove inquiline fossero entrate nella stanza a reclamare i loro posti. Tuttavia la sera precedente, in preda a dio sa quale follia, andò contro le sue regole autoimposte, non perchè si era accorta dell'effettiva inutilità di queste, quanto per, per così dire, il "brivido della trasgressione".
    Fu una piacevole sorpresa, al momento, lo scoprire che il nuovo letto, intonso dal primo giorno di scuola, vantava un materasso dei più comodi che Hisako avesse mai provato in tutta la sua vita, inutile dire che questo, e il dolciastro profumo delle lenzuola pulite, la cullarono verso un travolgente ed ineluttabile sonno d'oblio. Sonno che, in vero, durò leggermente più del previsto e Hisako si svegliò appena in tempo per prepararsi e andare a lezione. Tuttavia Hypnos gioca sempre brutti scherzi, si sa, più si dorme e più si dormirebbe, così per Hisako, così abituata alla sua routine, quella fu un'esperienza devastante. I suoi occhi facevano appena capolino dalle palpebre quasi serrate, e, investiti dalla prorompente luce delle 7:30 di mattina, si rifugiavano immediatamente dentro la loro tana, come fossero occhi di lumaca. La cosa andò avanti per un minuto buono, fin quando, al decimo tentativo, Hisako riuscì a riconoscere nel biancore una macchia nera, sulla quale, imperanti, stavano in rosso i numeri 7, 3 e 0. Hisako ebbe un sussulto che le fece, di colpo passare la stanchezza. Balzò giù dal letto, ma a quanto pare le sue gambe assopite non erano così entusiaste di quello sprint, e lei cadde.
    "Avete ragione gambe. Con... calma."
    Hisako si preparò per la scuola con i suoi tempi abituali, ma, uscita di casa la stanchezza si fece risentire nelle ossa e, ovviamente, negli occhi. Dannato letto.

    Hisako prese una audace decisione. Quel giorno avrebbe saltato lezione. Tanto, dormire in un qualsiasi posto sarebbe stato meglio che farlo in aula dvanti al professore. Così fece assumere al Nekomata il suo aspetto, e la Hisako farlocca si avviò verso la classe seconda, sezione 2, mentre quella vera pensava ad un posto deserto dove avrebbe potuto riposare senza essere beccata da qualche inserviente o curioso di pasaggio. Il parco sarebbe stato un posto pressochè perfetto, magari sotto le fronde di un'albero, cullata dal suono del vento e da un simpatico uccellino. Stava già chiudendo gli occhi, lì in mezzo al corridoio, al solo pensiero. Si riprese di colpo, per poi rendersi conto che l'andare fino al parco certamente non sarebbe valsa la pena, tanto in quelle condizioni si sarebbe addormentata persino su un letto di chiodi. Scelse l'area dell'edificio riservata alle attività dei club, dopotutto erano pomeridiane, ciò significava deserto e pace. Aprì una porta, senza nemmeno curarsi a quale club quella stanza era riservata. Manga, probabilmente. si sedette ad una sedia e appoggiò le braccia e la testa sulla superficie di una cattedra. Beata, si addormentò.
    La sua trance, tuttavia venne rotta da un tonfo e da delle voci. Possibile che il mondo intero dovesse succedere proprio davanti a quella porta?
    Hisako uscì, e mentre la porta si apriva sentì dire "Piacere di conoscerti, il mio nome è Galatea!". Neanche volendo, forse a causa di un'istinto burbero, colse la palla al balzo, e disse, facendo spuntare solo la testa e le mani dalla porta "Piacere di conoscervi. Ma qui c'era qualcuno che stava cercando di dormire". La sua faccia aveva una espressione ridicola, misto tra rabbia, sonno ed estrema pucciosità.


    Edited by Robb † - 30/7/2015, 23:05
     
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    Haiiro guardava con preoccupazione il nuovo arrivato che si avvicinava sempre di più guardando a destra o sinistra, ma apparentemente senza accorgersi del ragazzo. Preso sempre più dal suo dilemma (destra o sinistra? destra o sinistra?), alla fine Haiiro si decise a buttarsi a destra. Ma era troppo tardi: lo sconosciuto studente gli piombò addosso, facendolo capitolare e finendo pure lui a terra.
    Che male...
    Cercando di rialzarsi vide che il ragazzo con cui si era scontrato stava anche lui tentando di rialzarsi, muovendosi stranamente a tentoni.
    Eilà c'è qualcuno? forse ho sbattuto un muro invisibile..questa tecnologia moderna!
    No, nessun muro invisibile, io non sono un muro e non credo nemmeno di essere invisibile... Almeno, l'ultima volta che sono passato in un bar mi hanno visto eccome, altrimenti non sarei riuscito a ordinare da bere...
    O forse sì? In effetti per ordinare qualcosa basta la voce, ma dubito che un cameriere porti da bere a un tizio invisibile... Però sarebbe utile per andarsene senza pagare...
    Preso da quella nuova (e inutile) elucubrazione, Haiiro si accorse in ritardo di una ragazza che si era avvicinata a loro per aiutarli. Una ragazza che, benché fosse cambiata rispetto alla prima volta che l'aveva incontrata, non poteva non riconoscere, se non altro per aver condiviso con lei e con un altro personaggio un intricato e pericoloso sogno.
    Ragazzi tutto a posto? Haiiro! E'un piacere rivederti! Come stai?
    Piuttosto bene, credo, a parte l'essermi appena scontrato e... uh, mi sa che mi sono preso una bella botta al ginocchio. Ma almeno, se mi hai riconosciuto, sono sicuro di non essere invisibile...
    Senza spiegare l'ultima frase, accettò la mano tesa di Galatea e si tirò su. Il ginocchio sinistro continuava a fargli male, ma non sembrava essere nulla di grave.
    Piacere di conoscerti, il mio nome è Galatea!
    Quella frase non era evidentemente rivolta ad Haiiro, che già conosceva la ragazza, ma al nuovo venuto. Eppure a rispondere per prima fu un'altra ragazza, sbucata da una porta lì a fianco.
    Piacere di conoscervi. Ma qui c'era qualcuno che stava cercando di dormire.
    Senza neanche fermarsi un attimo a tentare di capire il significato di quelle parole e il fastidio che trapelava da esse, Haiiro rispose automaticamente.
    Oh, ti capisco. Anch'io vorrei tanto dormire, senza dover pensare a nient'altro, ma purtroppo devo trattenermi... Se solo potessi restare in una di queste stanze e lasciarmi tranquillamente andare al sonno insieme a te... ma è solo un sogno e i sogni non si realizzan... no, lasciate perdere quest'ultima mia frase.
    Comunque piacere, io sono Haiiro.

    Pensando che sarebbe stato scortese non farlo, anche lui si era presentato. La stranezza per cui il ragazzo con cui si era scontrato non l'aveva visto gli era totalmente passata di mente.
     
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  7. NineArtsStyle
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    interpretazioni!
    <parlato Yukura> "Pensato" <parlato altri>
    inizialemente non si rese conto di cosa avesse urtato ma quando sentì la voce di qualcuno disattivò la sua abilità e vide a terra un ragazzo con delle grosse occhiaie sul volto . In quel momento giunse una ragazza che sembrava conoscere il ragazzo che aveva appena urtato
    Non pensare che è una ragazza,Non pensare che è una ragazzaNon pensare che è una ragazzaNon pensare che è una ragazzaNon pensare che è una ragazzaNon pensare che è una ragazzaNon pensare che è una ragazzaNon pensare che è una ragazzaNon pensare che è una ragazzaNon pensare che è una ragazza!
    Dovete sapere che Yukura è un feticista delle divise ma più di tutto ama le ragazze con le camice. Stava per salutarla nella maniera più stupida possibile diventando tutto rosso quando un'altra voce si sentì venire da una stanza li vicino. Si lamentava del rumore che avevamo fatto e che stava dormendo
    Che gente strana in questa scuola.
    Yukura non era abituato a tutto questo baccano. nelle scuole italiane i corridoi spesso erano pieni di ragazzi solo all'uscita e all'entrata delle lezioni ma mai durante, in questa scuola invece sembrava che nessuno avesse intenzione di studiare
    Forse saranno tutti ripetenti?
    Si sentiva in colpa di quanto accaduto e per tanto si sentì in dovere di chiedere scusa nella maniera più formale possibile,allontanata l'idea che quella fosse una ragazza in camicia si mise dritto e inchino il capo in segno di rispetto.
    <scusate la mia distrazione,cercavo la mia aula e quindi ho cercato di vedere quale fosse tra queste e per sbaglio non guardavo avanti. Fatemi quello che volete..Era abituato a vessazioni in italia quando dava fastidio a qualcuno e per tanto era preparato a continuare anche qui in questo modo.



    credo sia meglio darsi un ordine ora, partiamo da me ,tabris,alex,robb ok ?
     
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  8. ‡ Officer Alex ‡
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    Finalmente il ragazzo sembrava aver realizzato che aveva davanti delle persone... Che tipo strano. A quanto pare anche Haiiro se n'era accorto perché aveva colto l'occasione per assicurarsi di non essere invisibile. Magari era una sua qualche abilità o malattia. Comunque ora sembrava tutto risolto, anche se Galatea si accorse di essere osservata con degli occhi parecchio strani da parte del ragazzo. Ma decise di non badarci troppo.

    Mentre era persa in questi strani pensieri qualcun altro (anzi altra per essere precisi) uscì da una delle stanze li accanto. La ragazza si stava lamentando di non riuscire a dormire e che loro la stavano disturbando. Curioso. A quanto pare erano tutti li per saltare le lezioni.
    "Be scusa se te lo dico, ma questo mi pare il luogo meno appropriato per dormire... Non è stata proprio una bella scelta la tua! Vedo che non sono l'unica che oggi non aveva voglia di frequentare le lezioni dunque."

    Superato l'attimo di imbarazzo creato dalla frase di Haiiro rivolta alla giovane, Galatea sentì il ragazzo che aveva travolto Haiiro parlare. A quanto pareva si era perso e stava cercando la sua aula. Ma subito dopo disse una frase strana, sul fare di lui ciò che volevano.

    "Perché mai dovremmo farti del male? Infine non l'hai fatto apposta!" Ma Galatea ormai era abituata alle stranezze in quella scuola.
    "Posso farti una domanda? Come mai non riuscivi a vedere ne me ne il mio amico poco fa? Hai qualche problema alla vista?"
    Poteva sembrare una domanda molto da impicciona, ma Galatea non adottava mai mezze misure e andava sempre dritta al sodo quando voleva dire le cose o ottenere informazioni.
     
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    Fuori dalla porta erano in tre. Due ragazzi sembravano essersi scontrati ed erano caduti a terra, ed ecco il motivo del tonfo che aveva svegliato Hisako, che ora era inebetita dal sonno.

    Oh, ti capisco. Anch'io vorrei tanto dormire, senza dover pensare a nient'altro, ma purtroppo devo trattenermi... Se solo potessi restare in una di queste stanze e lasciarmi tranquillamente andare al sonno insieme a te... ma è solo un sogno e i sogni non si realizzan... no, lasciate perdere quest'ultima mia frase.
    Comunque piacere, io sono Haiiro.


    Hisako in quel momento era troppo tonta per provare emozioni come l'imbarazzo, o cose del genere e quella frase la fece solo ridere, ridere in un modo tutt'altro che da persona normale, era quasi una risata da pervertita, confermata dallo sguardo ebete che rivolse ad Haiiro, quasi a dirgli "sei proprio un porcellino". Non c'è neanche bisogno di dire che quella frase era soltanto stata equivocata da una mente ancora troppo annebbiata per comprenderla nel suo reale senso...

    Be scusa se te lo dico, ma questo mi pare il luogo meno appropriato per dormire... Non è stata proprio una bella scelta la tua! Vedo che non sono l'unica che oggi non aveva voglia di frequentare le lezioni dunque.

    Hisako rise come se fosse imbarazzata, con una mano a grattarsi dietro la testa.

    Ehehe lo so, ma ho avuto un.. ehm... "crollo" e non ho trovato un posto migliore

    Pochi secondi dopo, aveva già riacquistato abbastanza lucidità per rendersi conto di non aver ancora detto il suo nome
    Oh, scusatemi, non mi sono presentata. Io sono Hisako Tanaka, piacere
    Il ragazzo che si era scontrato con Haiiro spiegò che si era distratto mentre cercava la sua aula. Un nuovo studente!
    Disse anche "Fatemi quello che volete...", come se si aspettasse qualche tipo di bullismo da parte dei presenti. Hisako si sentì tremendamente stupida per il modo in cui era entrata in scena, che fosse stata colpa dei suoi modi a far "sottomettere" a quel modo il ragazzo?

    CHE IMBARAZZO
     
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    Haiiro guardò un poco sorpreso, e non meno inebetito di lei, la ragazza mettersi a ridere alla sua presentazione. Dal suo punto di vista non c'era nulla da ridere. Ma, sempre dal suo punto di vista, non c'era nulla di equivoco nella sua frase: lui aveva solo espresso il desiderio di poter dormire senza problemi. In ogni caso, pur non capendo quello scoppio di ilarità, per non sembrare scortese o semplicemente stupido si esibì in un sorriso svampito di rimando alla ragazza. Lascio a voi immaginare la scena di questi due addormentati che si guardano a vicenda sorridendo e ridendo in modo ebete.

    Ma nonostante il suo torpore, Haiiro riuscì a seguire il rapido scambio di battute tra la ragazza, Hisako, come si presentò di lì a poco, e Galatea. Neanche lì riuscì a sfuggire alla tentazione di intromettersi nel discorso.
    Dai Galatea, è normale mettersi a dormire dove capita quando si ha sonno...

    Intanto il ragazzo con cui si era scontrato si stava scusando con loro. Forse fu il fatto che ad Haiiro sembrava sinceramente dispiaciuto, oppure che di solito era lui a finire addosso alle altre persone, ma il Sognatore sentì un misterioso senso di empatia verso quel ragazzo.
    Non preoccuparti, come ha detto Galatea non l'hai fatto apposta, inoltre è anche colpa mia... anzi, che ne dici se ti offro un caffè?
    Solo dopo aver parlato si rese conto di quello che aveva detto. Offrire un caffè? Lui era quello che i caffè se li faceva offrire! Cosa gli era passato in testa per fare una simile proposta? Va bene l'empatia, ma quello era troppo! Poteva creare un sogno per salvare una ragazza da un essere dai poteri sconosciuti che cercava di possederla, aiutare gli abitanti di un reame sconosciuto in un'epopea fantasy a lui indecifrabile, mettere la sua vita a rischio in un duello contro un cannibale. Ma offrire un caffè?! Quello era inconcepibile.
    Tuttavia ormai aveva parlato: come fare a rimediare?
    Sempre se ti piace il caffè, eh? Se non ti piace non serve mica che lo prendi per farmi contento. Puoi dirlo pure se non lo vuoi, non mi offendo mica... Poi il caffè delle macchinette a dire il vero non è 'sto granché e per trovarne uno buono dobbiamo andare fino al Maid Caffè, che però è un po' lontano...
    Mentre si esibiva in questo goffo tentativo di lasciare aperta una via di fuga per non dover pagare un caffè (sì: Haiiro è uno spilorcio), il ragazzo gettò una breve occhiata a Hisako e Galatea, le due ragazze lì presenti. Per un attimo pensò alla figuraccia che stava facendo di fronte a loro e provò una certa vergogna. Ma fu solo un attimo, prima che quel fugace pensiero fosse spazzato via da un altro ben più pressante.
    Il caffè e i soldi necessari ad acquistarlo: queste sono le cose più importanti.
     
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    interpretazioni!
    <parlato Yukura> "Pensato" <parlato altri>
    il battibecco tra i due ragazzi diverti tanto yukura che iniziò a sorridere . Passare da uno stato di depressione acuta ad una di felicità era normale per lui ma quello fu diverso. osservarli nel loro modo di comportarsi era un ottimo modo per comprenderli. Dal suo punto di vista il ragazzo è uno che ha qualche problema col sonno, forse un demone o qualcosa(leggere manga aiuta molto alla fantasia e avere poteri ti pone avanti all'idea che possa esistere di tutto) , la ragazza che aveva cercato di aiutarci a rialzarci era invece solamente molto gentile e non vedeva in lei nessun tipo di falsità e la ragazza mezza addormentata sembra avere solo molto sonno.
    <non preoccuparti non bevo caffè,solo thè freddo ,se vuoi te lo offro io un caffè>

    Yukura si era accorto del disagio del ragazzo e quindi cercò di uscirsene in modo da non ferirlo ne di fargli capire che si era accorto che era un tirchio.
    <mi sono perso nelle aule, da dove vengo io non ci sono tutte queste aule di "club",po..potreste aiutarmi a trovare la prima aula della prima sezione?..anche se ormai è tardi...che ne dite se mi mostrate un pò la scuola? così posso offrirti da bere>guardando il ragazzo <d'altronde ti sono venuto io addosso per la mia sbadataggine ,permettimi di ripagarti del danno > Si era accorto della stupidità della frase precedente ,ormai non è più in italia e non è più bersaglio di bulli deve andare bene il suo"debutto"!


    scusate ma sono in vacanza quindi risponderò molto lentamente ,inoltre vorrei saspere se possiamo spostarci nella caffetteria rimanendo in questo post.
     
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  12. ‡ Officer Alex ‡
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    La discussione fra i due ragazzi sul dormire era alquanto buffa e anche abbastanza equivoca per certi aspetti, ma dal poco che conosceva Haiiro, Galatea sapeva che non era un malintenzionato.
    Il ragazzo nuovo aveva chiesto di poter visitare la scuola ed effettivamente non era una brutta idea.... Almeno Galatea sarebbe riuscita a rendere utile quella giornata in qualche modo.
    Cavolo si era quasi scordata di volersi iscrivere ad un club! Be... Pazienza, sarebbe tornata qui un altro giorno.

    "Be, visto che ormai siamo tutti qui direi che far fare un giro della scuola al nuovo arrivato sia d'obbligo. Che ne dite? Almeno potremo anche fare colazione tutti assieme" E così dicendo indicò il corridoio "Possiamo passare da qui e arrivare alla caffetteria, in questo modo ti faremo anche vedere un po'la scuola"
    In realtà Galatea si era accorta che il ragazzo aveva completamente ignorato la sua domanda sul perché non avesse visto Haiiro... E dato che era curiosa per natura lo avrebbe accompagnato e avrebbe scoperto di più su di lui. Era convinta che il non aver visto Haiiro derivasse da una sua abilità particolare.
     
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    Nel frattempo arriva una amica di Hisako.
    Ehi cara! Ho bisogno di te per fare una cosa, devi venire subito con me!
    E senza nemmeno darle il tempo di replicare la trascinò via, mentre la povera Hisako salutava i suoi amici con la mano.


    Edited by ¬SasoRi - 4/10/2015, 18:42
     
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    Haiiro non trattenne un sospiro di sollievo, quando sentì che non avrebbe dovuto offrire il caffè al nuovo venuto. Persino lui si rendeva conto di non aver fatto una bella figura, ma cercò di vedere quell'esperienza come una lezione da imparare: mai farsi trascinare dall'emozione a tal punto da offrire un caffè.
    Già, dovrò far tesoro di questa lezione visto che, a quanto sembra, per questa mattina non ne seguirò altre, di lezioni. Non che la cosa mi dispiaccia, ma ho paura che al mio professore non farà piacere...
    Distogliendo la sua mente da quei pensieri cupi, tornò con un certo ritardo alla discussione in atto.

    Ehm, sì, allora facciamo pure così, come ha proposto Galatea e come hai detto tu... ehm, scusa, com'è che ti chiami? Disse Haiiro rivolto al nuovo studente, in realtà pensando che lui si fosse già presentato e di aver semplicemente dimenticato il nome.
    Comunque, un giro della scuola e poi una sosta in caffetteria. Di solito prima mi bevo il caffè e poi vado a scuola, ma anche fare il contrario non è male, vista la situazione.

    E così si mise a camminare nella direzione indicata da Galatea, per poi rallentare in modo che la ragazza prendesse la testa della loro piccola comitiva. Era meglio evitare di fare altre “piccole” deviazioni indesiderate su altre ali dell'edificio a causa del sonno e della sbadataggine.
     
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  15. NineArtsStyle
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    Per La strada..
    <parlato Yukura> "Pensato" <parlato altri>
    il gruppo di ragazzi ormai si era formato e avanzavano per i corridoi della scuola. La richiesta di Hajiro era lecita, non si era ancora presentato e già gli era finito addosso, in italia questo avrebbe portato ad un pestaggio qui invece sembrava quasi che la colpa fosse di chi è stato colpito ma la cosa non lo rallegrava per nulla,ormai abituato al pestaggio e altro provava un certo piacere nell'essere trattato male e in quel momento la sua mente era divisa: da una parte voleva essere il solito taciturno e timido ragazzino che era in italia dall'altra un desiderio di voler ricominciare una nuova vita lo portava a comportarsi da persona completamente diversa e di essere" amico " di tutti così rispose in maniera gentile alla sua domanda
    <mi..chiamo Yukura ,vengo dall'italia! >
    era partito bene poi si era gasato per aver parlato a qualcuno e voleva continuare ma preferì zittirsi e aspettare di ricevere altre domande.
    " e se non sono interessante? e se a nessuno importava sapere da dove venissi ? tutti questi pensieri attanagliavano la sua mente e se scoprono che sono un "diverso" ?...forse è meglio tenerlo ancora nascosto potrebbe finire male per me..devo prima conoscerli meglio."


    un pò scarna ma devo riprendermi un pò dal blocco XD non ho capito che succede dopo ?
     
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31 replies since 28/7/2015, 15:11   370 views
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