I take you ~

Ci sono giornate insulse, che fin dal principio mostrano la loro normalità ed annunciano la mancanza di qualunque spunto interessante, e giornate interessanti, di quelle che, appena aperti gli occhi, ti danno la sensazione che accadrà qualcosa di anomalo e speri con tutto te stesso che, ad attenderti, siano avvenimenti lieti e ben accetti. Quella giornata poteva facilmente essere catalogata tra le seconde, ma per dire se in attesa ci fossero eventi lieti bisognerà ancora attendere un po'.
Nella notte c'era stato un evento un po' particolare, che sul momento lo aveva anche un po' disturbato, ma che in seguito lo aveva fatto sorridere e, al contempo, interrogare sulla propria condizione.
Ma non ci cureremo di illustrare tutte quelle situazioni, ma solo quella che ci più ci interessa: quella mattina, in mancanza del preposto incaricato alla rappresentanza, era stato mandato in un locale in città per istruire i camerieri, ancora inesperti, e mostrare come deve comportarsi qualcuno che vuole lavorare in un Butler Caffè.
Gli inizi non erano stati molto incoraggianti, gli aspiranti butler non riuscivano nemmeno a mostrare un'ombra di buone maniere, figuriamoci la gentilezza. La clientela non sembrava nemmeno rendersi conto di quelle problematiche, erano tutte ragazzine di città che volevano solo vedere qualche bel ragazzo vestito da maggiordomo per poi lasciarsi andare alle fantasie ed alle fanfiction, sapete già di che genere.
Insomma, a Jan era stato dato un incarico un po' particolare che, oltre a stressarlo molto per le responsabilità che aveva, lo aveva in un certo senso inorgoglito: era molto più capace di tutti loro messi insieme.
Erano circa due ore che dirigeva soltanto, senza prestare più servizio ai tavoli, quando entrò nel locale una ragazza dall'aria distinta. Risaltava in mezzo a tutto il resto della clientela, una vera lady.
Jan non poteva evitare di essere lui a servirla.
Camminando con passo sicuro, mostrando i frutti di tutti i suoi studi di portamento, raggiunse il tavolo della ragazza. Fece un elegante inchino

« Benvenuta, Signorina. »

Si aggiustò leggermente gli occhiali e continuò:

« Quest'oggi sarò io a prendermi cura di voi. »

L'ordine della sua bella cliente era molto semplice ma ricercato, come Jan si sarebbe aspettato da una ragazza del genere, non c'era bisogno di scriverlo per ricordarselo. La leggera malizia non era passata inosservata, ma per come intendeva quel lavoro, anzi quel compito, Jan non poteva mostrare debolezze umane e farsi irretire, nonostante piccole parole gentili pronunciate da quelle labbra potessero mettere in difficoltà e stuzzicare il lato voluttuoso di qualunque uomo. Doveva restare nel suo ruolo ed al proprio posto, fare diversamente sarebbe stato inelegante ed una grave caduta di stile. Aveva fatto proprio bene ad andare lui di persona a servire quella ragazza, se due parole erano state capaci di far avere tanti pensieri ad un tipo come lui, chissà come si sarebbero prostrati o quanto si sarebbero abbruttiti, preda di primordiali istinti, tutti gli altri. Inutile, anche i pensieri sui suoi pensieri raggiungevano una dimensione quasi aulica, per fortuna non pensava in pentametri giambici altrimenti sarei stato davvero molto in difficoltà.

« Come desidera e complimenti per la scelta. Con permesso. »

E si allontanò esibendo la perfezione del portamento, non dirò mai abbastanza quanto si è allenato in questo, per mostrare a tutti gli altri quale eleganza avrebbero dovuto cercare di raggiungere nel servizio.
In cucina non affidò a nessuno la preparazione dell'ordine, temeva che qualcuno diverso da lui avrebbe potuto rovinare tutto. Per il cheesecake alla fragola avrebbe dovuto confidare nell'abilità del cuoco, lui poté solo guarnire il piatto con della panna e due fragole fresche tagliate a metà. Il tè, invece, lo avrebbe preparato direttamente Jan, si era allenato per anni preparandolo per una ragazza molto capricciosa che non vedeva l'ora di rinfacciargli qualcosa.
Lo preparò assicurandosi che raggiungesse la temperatura giusta perché le foglie sprigionassero il loro sapore al massimo, scaldò la tazza prima di versarlo per evitare che il contatto lo raffreddasse, quindi preparò il vassoio per servire il tutto, assicurandosi di prendere il contenitore con le zollette di zucchero, ovviamente con le pinzette per prenderle, e quello con lo zucchero normale, oltre anche a bustine di dolcificante.
Finalmente tornò nella sala per raggiungere la sua cliente che, essendo sua, in quel momento era la persona più importante al mondo.

« Perdoni l'attesa. Il vostro ordine. »

Posò con delicatezza il vassoio sul tavolo, quindi adagiò davanti a lei il piattino con il cheesecake.

« Quanto zucchero desidera nel tè? »