[CONCLUSA]The Eater and the meal: Enma soul-burger

Multipla chiusa

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    "Ha bisogno di essere allenato, specialmente ora che quei mostri gli hanno puntato gli occhi addosso"
    "Se è così importante perché non lo fai tu?"
    "Io... Non posso"
    "Come sarebbe non puoi?"
    "Ho qualcosa di importante da fare prima....."
    "Più importante di salvare qualcuno a cui, mi pare di capire, tu tenga molto?"
    "Non lo farei se non fosse necessario"
    "Tu stai scappando.... Di nuovo.... Quando la smetterei di rifiutare i sentimenti umani?"
    "Non iniziare col solito discorso"
    "Ma sai che ho ragione, è per questo che eviti di parlarne ogni volta... Tu stai scappando.... E so benissimo dove stai andando, e sia che non sono d'accordo"
    "Che ne sai?"
    "Sappiamo entrambe dove stai andando.... E da sola per giunta... Sarai in pieno territorio nemico! Preferisci davvero farti ammazzare piuttosto che allenarlo personalmente?"
    "Devo parlare con lei, forse posso negoziare una tregua... Oppure..."
    "Eliminarla? Sai benissimo quanti sono quegli esseri, ti farebbero a pezzi, non sei in grado di affrontarli da sola tutti assieme! Non ci saremo ne io ne Fyuria questa volta! Ne tanto meno Haiiro, Tatsuya o tua madre! Ma cosa ti passa per il cervello? Sai benissimo di non potercela fare!"
    "Per questo ho bisogno che voi rimaniate qui e che tu inizi a prepararlo!"
    "Gliel'hai detto che potresti non tornare? "
    "Tornerò"
    "Non ne hai la certezza! Sei egoista....."
    "Lo so.... Ma meglio così che mettervi tutti in pericolo"
    "Non puoi illuderlo di allenarlo e poi sparire, magari per sempre"
    "Non scaricare le tue preoccupazioni su di lui, ci conosciamo appena, se mai dovessi morire potrà andare avanti tranquillamente.... Non usare questi giochetti con me, sai che li odio"
    "Dove gli hai dato appuntamento?"
    "Alla Babele Fantasma, cerca di essere puntuale e di non esagerare.... Non è abituato a combattere"
    "E tu? Quando imparerai a non esagerare?"
    "E'proprio perché non conosco limiti alla mia testardaggine che ho pensato di affidarlo prima a te"
    "E se quel mostro dovesse tornare?"
    "HA! Per favore, saresti in grado di eliminarlo da sola tranquillamente!"
    "Allora fa quello che vuoi...."
    "Ti prenderai cura di lui?"
    "Tu ti prenderai cura di te stessa e farai attenzione?"
    "Come sempre"
    "Spero solo che tu non stia tirando troppo la corda.... Prima o poi potrebbe spezzarsi"
    "La mia corda è molto solida, tranquilla... Ho visto di peggio"
    "Ne dubito...."
    "Alla prossima dunque, mi raccomando, lascio tutto nelle tue mani"
    "Sta attenta"
    "Anche tu"

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    Finalmente era arrivata alla Babele Fantasma. Era silenziosa come al solito. Non si meravigliava affatto che una persona riservata e chiusa come Galatea amasse quel posto. Molti la trovavano inquietante, ma in realtà aveva il suo fascino.
    Kagari non riusciva a darsi pace. La conversazione che aveva avuto con Galatea la sera prima ancora la preoccupava. Perché non capiva che stava rischiando la vita? Perché doveva sempre fare di testa sua e sempre tutto da sola? Non riusciva proprio a capirla.... A volte addirittura le dava l'impressione che non fosse umana. Ma se poi ripensava a tutto ciò che aveva passato capiva che non aveva proprio tutti i torti nel non voler mostrare i propri sentimenti a nessuno. Nemmeno a coloro che la amavano.

    Stava pensando a tutte queste cose quando le si avvicinò un ragazzo. Era lui. Il nuovo pupillo di Galatea.
    "Si, benvenuto io sono Kagari. Galatea ti avrà sicuramente parlato di me! Tu devi essere Enma!"
    Si voltò ed aprì il cancello della Babele Fantasma.
    "Seguimi dunque, abbiamo un bel po'di lavoro da fare oggi!"
    Mentre parlava iniziò ad avviarsi.

    Una volta entrati salirono di un paio di piani. Il luogo era a dir poco spettrale. "E'abbastanza inquietante come edificio non trovi? Credo che solo Galatea riesca a trovarsi pienamente a proprio agio in questo posto" Fece lei accennando un sorriso.
    Entrarono in una stanza, completamente buia. Kagari avanzò per prima e diede la prima dimostrazione del suo potere. Evocò una serie di fiamme che iniziarono a danzare intorno a lei. Dopo di che volarono al centro della stanza illuminandola.
    "Prego accomodati! L'illuminazione è quello che è, ma per lo meno nessuno verrà a disturbarci! Spero solo che questo posto non ti spaventi, effettivamente ricorda proprio la scena di un film horror!"

    Per prima cosa era intenzionata a scoprire tutto ciò che poteva sapere su di lui. Se voleva aiutarlo quello era il primo passo. Capire chi era davvero.

     
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    Avevo trovato Kagari, una bella ragazza non c'è che dire, si vedeva anche che era più grande. Stonava molto con il luogo lugubre dall'atmosfera spettrale, ma non sono venuto qui per farle delle avances.
    Una volta aperti i cancelli salimmo per le scale, dalle finestre rotte filtravano alcuni raggi solari, che uniti allo stato in cui era ridotto l'edificio e la polvere in giro gli davano un'aura oscura e inquietante... aggettiva usato fin troppo in così poco tempo, ma quel posto metteva i brividi. Con la mia sfortuna più che un fantasma non mi ssrei sorpreso se avessimo visto direttamente Re Boo.
    Secondo piano. Io mi limitai semplicemente a seguirla senza fare domande, per quelle ci sarebbe stato tempo più tardi. Nel frattempo Kagari mi avvertì riguardo al fatto che avremmolavorato parecchio quel giorno... non assomigliava molto a Galatea in realtà, sembrava meno rigida, poi magari si sarebbe rivelata ancora più spietata però la prima impressione è quella che conta... no?
    Arrivati al terzo piano utilizzò per la prima volta il suo potere: alcune fiammelle apparvero intorno a lei, ed andarono poi a distribuirsi in mezzo alla stanza per illuminarla di più.
    Prego accomodati! L'illuminazione è quello che è, ma per lo meno nessuno verrà a disturbarci! Spero solo che questo posto non ti spaventi, effettivamente ricorda proprio la scena di un film horror!
    Grazie -entrai nella stanza- Effettivamente non é proprio allegro... però se non altro potremo stare da soli indisturbati...
    Il cuore mi batteva a palla, e no non era per l'idea di restare da solo con lei, non pensatemi come un pervertito! Era per la prospettiva dell'allenamento: non avevo idea di che cosa mi avrebbe aspettato.
    E finalmente era arrivato il momento che tutti quanti stavate aspettando signore e signori: il quizzone di fine (forse...) livello inizia ora! ... in fondo se dovevamo allenarci insieme qualcosa sull'altro dovevamo pur sapere, no?
    Kagari... intanto volevo ringraziarti gella pazienza, già lo so che non sarà semplice, però Galatea mi ha raccomandato di mettercela tutta e non voglio deluderla... Cosa ti ha detto riguardo la mia anormalità?
    Avrei poi ascoltato la sua risposta, eventualmente aggiungendo dei dettagli nel caso in cui non sapesse tutto.


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    Per fortuna il ragazzo sembrava essere a suo agio, inoltre pareva anche aver voglia di fare domande. Meglio, non le sarebbe piaciuto avere a che fare con una persona taciturna o che parlava poco.
    "Bene, devo essere sincera con te.... A dire il vero Galatea non mi ha detto proprio nulla su di te. Solo che avrei dovuto aiutarti ad avere più controllo su te stesso! Questo sarà un compito parecchio difficile, ma credo che se ci impegneremo potremo farcela.... Però vedo che sei parecchio determinato, e la cosa sarà d'aiuto!"
    Mentre parlava si era spostata al centro della stanza e le fiamme la seguirono. Si sedette al centro della stanza.
    "Prego siediti pure, non fare complimenti!.... Spero non ti abbia sconvolto il fatto che Galatea non mi abbia detto assolutamente nulla sul tuo conto. Mi ha semplicemente riferito che sei probabilmente in possesso di un potere alquanto "strano" e difficile da definire. Non prendertela, è fatta così. Penso fosse convinta del fatto che qualunque informazione avrebbe potuto disturbare o rovinare il mio addestramento. Ma ho capito una cosa mentre le parlavo, ripone grande fiducia in te, oltre al fatto che per la prima volta da molto tempo era davvero preoccupata! " Mentre Kagari parlava non poteva fare a meno di mostrarsi a sua volta preoccupata... Cercava di fare del suo meglio ma non poteva nascondere facilmente il fatto di essere preoccupata per Galatea. Era andata la tutta sola, era in grave pericolo. Razza di testarda........... Fece un respiro e riprese:
    "Bene, direi che la prima cosa da fare sia iniziare conoscerci! Io sono Kagari, come ormai sai, e da come puoi vedere io ho il potere del fuoco" mentre parlava sollevò la mano destra e le fiamme iniziarono a roteare, sempre più veloci, mandando riflessi di luce per tutta la stanza. Dopo di che si divisero, iniziarono a ruotare ognuna per conto proprio intorno a loro due, come se fossero tanti piccoli satelliti impazziti intorno a due pianeti. Dopo qualche istante ritornarono alla loro posizione iniziale.
    "Come vedi è un potere interessante, si possono fare un sacco di cose divertenti! Anche se non sempre lo si può definire così... Ha i suoi lati negativi..." Disse sorridendo "Ma ora parlami di te: cosa sai di questo strano potere?"

    Dovevano entrare in sintonia, conoscersi.... Ma quello non era soltanto un modo per conoscere il ragazzo, era fare in modo che il ragazzo conoscesse se stesso. E lo avrebbe fatto raccontando se stesso a Kagari.

    Scesa dall'aereo decise di andare a piedi. Ci mise circa mezz'ora andando spedita. Da quando il Demone e la Dea erano nel suo corpo il suo fisico era migliorato moltissimo. Il suo radar era in allerta, potevano essere ovunque. Eppure sapeva che non l'avrebbero attaccata, Lei la stava aspettando.
    Il sentiero era lugubre, si doveva attraversare un bosco piuttosto fitto per arrivare e non c'era nessuna strada. Si sentiva gli occhi puntati addosso da tutte le direzioni, che sensazione orribile. Mentalmente parlando si sentiva più che protetta, Yumil ed il Demone non permettevano a nessuno di ispezionare la sua mente.
    Mentre camminava scorse una piccola luce azzurrina. Si fermò proprio davanti a questa fiammella. L'ingresso della caverna. Si stava dirigendo inconsapevolmente nella tana del lupo? Ormai non poteva tornare indietro.... Chissà se Enma aveva incontrato Kagari e aveva iniziato l'allenamento.... Si, lo aveva fatto, ne era sicura. Un sorriso le passò sulle labbra, ma durò meno di un secondo. Sollevò la testa e si addentrò nella caverna oscura, con passo svelto e rapido, quasi fosse un fantasma.
     
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    Si spostò per la stanza, e mi invitò a sedermi nonappena lo fece anche lei, così mi accomodai per terra a gambe incrociate (la stanza era praticamente spoglia, mancavano soprammobili di tutti i tipi tranne un letto impolverato), poco distante dal centro della stanza dove si era posizionata lei.
    Galatea non le aveva detto niente di me, solo il nome e qualche informazione generale sulla mia anormalità. Aggiunse anche che sembrava davvero preoccupata e che dimostrava fiducia...
    Galatea ha fiducia in me...? Ed é anche preccupata? Non me l'aspettavo...
    Anche Kagari pensava che la cosa migliore da fare prima di cominciare seriamente ad allenarci (anche se probabilmente a lei serviva poco) fosse conoscerci meglio, quindi cominciò a presentare il suo potere facendo roteare in giro per la stanza le palle di fuoco evocate poco prima.
    Bene, direi che la prima cosa da fare sia iniziare conoscerci! Io sono Kagari, come ormai sai, e da come puoi vedere io ho il potere del fuoco. Come vedi è un potere interessante, si possono fare un sacco di cose divertenti! Anche se non sempre lo si può definire così... Ha i suoi lati negativi...
    Le fiammette correvano di quà e di là, quasi avessero vita propria, attente a non toccare niente e nessuno, ma al massimo sfiorando le pareti. Qualcuna mi passò propri di fianco: sapevo benissimo che Kagari le stava controllando e che ci riusciva perfettamente, ma ne rimasi sorpreso ugualmente.
    Ma ora parlami di te: cosa sai di questo strano potere?
    In realtà è piuttosto oscuro anche a me: nel senso che sono sempre stato parecchio... sfortunato, da quando sono nato. Fino all'incontro con lei ho sempre pensato fossero solo delle coincidenze, ma ogni tanto sembra che dietro di me compaia un'enorme ombra nera, lei lo chiama "spirito". -presi un attimo, per poi ricominciare a parlare.
    Ieri sera poi è comparso un tipo nella mia stanza, sembrava interessato proprio a quella cosa e se non fosse stato per Galatea io...
    Lasciai la frase in sospeso apposta, penso abbia capito a cosa mi riferisco. Anche perchè senza dubbio se c'era una persona che conosce quegli esseri oltre a Galatea doveva essere per forza lei.
    Non so se te l'ha detto, ma sono stato io a richiederla un allenamento: so che se ho un potere si tratta di un Minus, quindi più di tanto non posso fare, però per quanto possibile voglio riuscire a controllarlo e a tenerlo a bada.
    E poi volevo anche imparare a difendere mé stesso e Fuuta da solo, e poter aiutare Galatea con questi mostri (ormai mi pareva di esserci fin troppo dentro a questa storia). Quello che doveva sapere sul mio potere ormai lo sapeva; magari c'era di più, ma non conoscendo più dettagli nemmeno io stesso questi erano tutti i dati che avevamo a disposizione.


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  5. ‡ Officer Alex ‡
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    A quanto pareva il ragazzo era piuttosto informato per quanto riguardava il suo potere, o comunque ne conosceva le basi. Corrispondeva su per giù a quello che le aveva detto Galatea, ed il fatto che si trattasse di un Minus complicava piuttosto le cose. Quando aveva allenato Galatea (e successivamente anche Fyuria) era consapevole del fatto che entrambe avessero un potere che per quanto difficile da usare poteva essere controllato con il passare del tempo. Tuttavia aveva un punto a suo favore: la sua anormalità, per quanto non fosse un Minus, spesso veniva a trovarsi a metà fra i due, in quanto se presa da forti emozioni poteva perdere il controllo che aveva su di essa e non controllarlo più. Di conseguenza si poteva dire che aveva una certa dimestichezza con i "poteri incontrollabili".
    Rimaneva da chiarire ancora un altro punto, quello degli Eaters. Sembrava che il ragazzo non ne fosse minimamente a conoscenza. Forse era meglio partire illustrandogli la situazione nel dettaglio, fargli capire l'urgenza di imparare a difendersi era di vitale importanza. Magari l'avrebbe spronato ad impegnarsi ancora di più.

    "Dunque da quel che sento sai più o meno le stesse cose che so io sul tuo potere, che sono poi quelle che mi ha riferito Galatea quando abbiamo discusso a proposito su questo argomento. Ora credo sia necessario che tu sappia una cosa molto importante, che forse Galatea ti ha accennato quando vi siete parlati oppure al momento dello scontro con quella creatura. Ecco quel "mostro", anche se forse è sbagliato definirlo in questo modo, in realtà non è l'unico della sua "specie". Sto usando termini come creatura, mostro, specie, perché in realtà non fanno parte degli esseri viventi o delle classificazioni di quest'ultimi che tutti noi conosciamo. Non credo che Galatea ti abbia parlato di sua madre e delle sue origini, e non penso nemmeno che spetti a me farlo. Ti basti sapere che una persona a lei cara, dopo aver raggiunto una potenza a dir poco indescrivibile, è riuscita a creare una vera e propria nuova generazione di esseri viventi. Grazie al controllo che possedeva sul tempo e sullo spazio riuscì ad unire esseri umani a creature mitologiche, a mostri, a spiriti. Il risultato è stata una generazione di creature ibride, con poteri senza precedenti ma che hanno bisogno di un "nutrimento" molto particolare con cui alimentare loro stessi ed i loro poteri. Quando Galatea, assieme ad altre persone, riuscì a sconfiggere sua madre Akane (si proprio lei è l'origine di questa storia) queste creature, che noi abbiamo soprannominato Eaters proprio per questa loro necessità, riuscirono ad oltrepassare il confine della loro dimensione e si sono riversati nel nostro mondo. Quello che tu hai trovato nel tuo appartamento è solamente un esempio. Il suo potere, da ciò che mi ha detto Galatea, si basa sugli spiriti. Di conseguenza credo che il suo nutrimento siano spiriti tipo quello che possiedi tu nel tuo corpo. Gli spiriti sono creature evanescenti, difficile da eliminare, sia io che lei siamo sicure che non sia ancora morto.
    La loro leader è pericolosa. E'una ladra, assassina, scaltra e subdola che si nutre dei sentimenti e dell'amore umano, probabilmente fra tutti è la più intelligente, motivo per cui è riuscita a piazzarsi al vertice della loro comunità. Proprio in questo momento Galatea è andata a parlare, credo voglia guadagnare tempo per fare in modo di escogitare un piano, sperando che non le accada nulla. E se la conosco bene ha visto in te del potenziale, un alleato in più contro quegli esseri sarebbe di vitale importanza per noi e ci permetterebbe di salvare molte vite. Ma il fatto è che non vuole che tu venga ucciso. Vedi se quella creatura dovesse riuscire a strapparti quello spirito che ti porti dietro tu moriresti."



    Il discorso di Kagari era stato lungo e ricchissimo di informazioni. Sperava che chiarendo la situazione anche il ragazzo capisse la gravità del momento e la necessità di imparare in fretta.
    "Scusa se mi sono dilungata in questo modo, ma ci tenevo che tu avessi chiara la situazione e quanto vitale sia ciò che ti porti dentro. Vedi molto spesso noi tendiamo a rifiutare ciò che siamo, abbiamo un presentimento di possedere nel nostro corpo qualcosa, un potere, un qualcosa che ci rende differenti ma spesso ne siamo spaventati ed attribuiamo quello che accade intorno a noi alle cose più assurde: sfortuna, casualità.... Ma in realtà è semplicemente ciò che siamo. Per come la vedo io non esistono poteri totalmente incontrollabili. Semplicemente si possono controllare di più o di meno. Ma sta a noi, alla nostra forza di volontà, agire in modo da aumentare il controllo che abbiamo su di essi ma anche su noi stessi, per capire appieno chi siamo, altrimenti non avremo alcuna possibilità di sopravvivere in questo mondo... Ora, prima che io prosegua, hai qualche domanda da pormi?"
     
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    Adesso potevo avere una visuale più chiara del tutto. Il discorso di Kagari mi aveva riempito di nuove informazioni riguardanti soprattutto quei mostri, anzi no, Eaters: a metà fra gli esseri umani e creature fittizie (anche se ora come ora non faccio molta fatica a credere il contrario) con una continua necessità di nutrirsi di qualcosa in particolare, e da quel che ho capito ognuno ha un cibo diverso, e quello di ieri sera voleva tanto quello spirito perché di questo si nutre... Galatea mi aveva accennato a questo, ma non credevo fosse una cosa su scala così grande.
    Pensare che tutto questo sia stata tutta opera di una persona a cui Galatea teneva moltissimo mi fa venire i brividi, adesso capisco perché stia spendendo così tante energie nella loro distruzione, c'è ben altro oltre la difesa dell'umanità... e se veramente crede che io possa darle unna mano devo dare il triplo di quello che lei si aspetta da me.
    Però è anche vero che se già lei con Kagari ha delle difficoltà a sconfiggerli quante speranze in più può dare uno che non sa nemmeno che cos'ha dentro? Sarebbe solo una perdita di tempo: dovrei essere allenato e in ogni caso la sfortuna che mi porto addosso non la posso allontanare... siamo veramente sicuri che Galatea non abbia sbagliato nel vedere un aiuto in me? In fondo sono questioni della massima priorità, se dovesse accadere qualcosa di negativo andrebbe tutto a monte!
    Tutti quei pensieri negativi che mi oscuravano la mente mi impedivano di pensare in modo lucido, e forse si poteva anche vedere la mia confusione, in fondo sono sempre stato un libro aperto in queste cose... ma mentre ero preso dalle mie solite paure:
    Vedi molto spesso noi tendiamo a rifiutare ciò che siamo, abbiamo un presentimento di possedere nel nostro corpo qualcosa, un potere, un qualcosa che ci rende differenti ma spesso ne siamo spaventati ed attribuiamo quello che accade intorno a noi alle cose più assurde: sfortuna, casualità.... Ma in realtà è semplicemente ciò che siamo. Per come la vedo io non esistono poteri totalmente incontrollabili. Semplicemente si possono controllare di più o di meno. Ma sta a noi, alla nostra forza di volontà, agire in modo da aumentare il controllo che abbiamo su di essi ma anche su noi stessi, per capire appieno chi siamo, altrimenti non avremo alcuna possibilità di sopravvivere in questo mondo...
    Questa breve digressione mi aveva colto nel momento migliore e tolto ogni dubbio: mi stavo facendo prendere dalla paura in una situazione già abbastanza critica, e pensarla in quel modo di sicuro non aiutava nessuno, così veramente sarei stato d'intralcio. Ora invece sono ancora più determinato a darle una mano.
    Sì, bisognerà darsi molto da fare ma di sicuro con un po' di ottimismo e di buona volontà come ha detto Kagari si può riuscire a migliorare e addirittura a sconfiggerli tutti questi esseri immondi.
    La guardai un attimo, ripensando a tutto quanto, e le risposi con il fuoco negli occhi.
    No, nessuna domanda. Possiamo procedere.


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    Bene, il ragazzo sembrava pronto e non aveva più alcuna domanda da porle. Peccato, le piaceva rispondere alle domande, era il suo grande punto debole. Ogni volta che qualcuno le poneva dei quesiti lei amava dilungarsi in lunghe spiegazioni per far sì che tutto fosse il più chiaro possibile. Ma non era quello il momento per rispondere ad altre domande, le cose essenziali erano state dette e dovevano procedere con l'allenamento.
    "Dunque a rafforzare i tuoi muscoli ci penserà Galatea in persona, mi ha chiesto lei stessa di lasciare quella parte dell'allenamento a lei. Io mi occuperò della parte più.... spirituale, ecco!" Disse Kagari, guardando Enma dritto negli occhi "Vedi ora stiamo chiarendo più o meno quali sono i tuoi poteri, da dove derivano, chi è lo spirito che si trova all'interno del tuo corpo. Tutto questo è necessario perché prima di poter controllare il tuo potere, devi prendere coscienza di esso, conoscerlo, insomma è importante che tu sappia chi sei realmente. Solo così potrai passare alla fase successiva e migliorare te stesso"
    Detto questo Kagari prese ad evocare una serie di fiamme che iniziarono a danzare per la stanza, la temperatura iniziava a salire. "Dobbiamo capire in quali situazioni il tuo spirito si manifesta. La sfortuna che ti circonda e che ti porti dietro lo fa manifestare, ma può essere che reagisca anche ad altro, come ad una situazione di pericolo. Non a caso è comparso quando l'Eater che ti dava la caccia era presente nell'edificio del dormitorio."
    La temperatura continuava a salire e le fiamme si disposero a formare una sorta di cupola che avvolse entrambi.
    "Questa sarà una prova di resistenza, la temperatura continuerà a salire e le fiamme ad aumentare. Ovviamente le rilascerò nel momento in cui non resisterai più. Non penso che lui possa capire che si tratta di un allenamento, essendo un minus e non potendo comunicare con te, almeno per ora non comunicate ne potete farlo per quanto ne sappiamo. Siccome il corpo in cui risiede si trova a rischio, dovrebbe comparire. Possiamo capire se ti può essere utile e se funziona come meccanismo di difesa. Se ti puoi difendere allora è già un passo avanti verso l'uso del tuo potere."
    I ragazzi si ritrovarono avvolti dalle fiamme, da tutti i lati. La temperatura saliva, presto sarebbe diventata insopportabile. Kagari iniziò a tenere d'occhio Enma, aspettando di vedere lo spirito o che lui le dicesse che lo spirito era comparso.

    CITAZIONE

    "Ti sei mostrata finalmente"
    "Galatea, quanto tempo!"
    "Risparmiati i convenevoli, non sai fingere! Sono qui per trattare"
    "Uuuuu per trattare! E che cosa vorresti da me?"
    "Voglio che ritiri le tue truppe dalla mia città, sparite, in cambio non vi eliminerò"
    "AHAHHAHAAH non ci eliminerai?"
    "No, avrete salva la vita"
    "E cosa vorresti fare da sola? Non sai nemmeno se riusciresti ad eliminare ME! Figurati un esercito!"
    "Vuoi mettermi alla prova?"
    "Ooo sei sempre così rude, sembri quasi un maschiaccio! Ma mi piace questo lato.... Che ne dici di divertirci? Eh?"
    "Tsk, sai che i tuoi trucchetti non funzionano con me, non sono attratta da una buffona come te"
    "Peccato, sarebbe stato interessante giocare con un demone"
    "Ho eliminato uno dei tuoi oggi, cosa diavolo voleva?"
    "Eliminato? AHAHHAH"
    ".....?"
    "Se sei convinta di averlo eliminato perché mi chiedi di ritirare i miei seguaci dalla tua città?"
    "Ce ne sono sicuramente altri"
    "Sei qui per controllare che non sia ancora vivo, non sei capace a mentire.... La grande Galatea preoccupata!!! Segniamoci la data sul calendario!!"
    "Pensi di essere spiritosa vero?"
    "Molto in effetti! Ti è piaciuto il mio nuovo amico? A dire il vero si è unito da poco, era un'anima persa, viaggiava da solo in compagnia dei suoi spiriti... Ma sai, le mie...... doti sono in grado di incantare tutti, perfino un tipo matto come quello"
    "Non mi interessa di come passi il tempo con i tuoi scagnozzi, falli semplicemente sparire o verrete sconfitti"
    "Uuuuu cos'è, vuoi far uscire il demone che è in te? Mi hai quasi spaventata ahahhah"
    "Non sei l'unica ad avere potenti alleati"
    "Certo, ma io ne ho molti di più!"
    ".........."
    "Vedi mi fai tanta tenerezza, non hai nemmeno un briciolo del potere e della crudeltà di tua madre, lei mi avrebbe già eliminata senza troppi problemi, il tuo problema è che... non puoi! AHAHAHAHA ma mi fai tanta pena, ti voglio dare un indizio! Vedi grazie al mio nuovo "amichetto" ed i suoi spiriti io posso vedere la città! E se posso continuare a farlo vuol dire che non è proprio morto morto come speravi"
    "L'ho eliminato una volta, non avrò problemi nel farlo una seconda, i tuoi alleati sono deboli!"
    "Mmmm tornerai in tempo? Se non sbaglio sta andando verso un luogo disabitato.... Mmmmm è proprio affamato! Cos'è quello? Panico nei tuoi occhi???"
    Il demone di Galatea prese il suo posto, si trasformò con tanta rapidità da non lasciar finire la frase alla volpe. Lo scattò fu impressionante ed in un attimo le mani del mostro erano sulla gola della donna-volpe. La stringeva con forza incredibile, l'avrebbe spezzata senza difficoltà. Improvvisamente però quest'ultima sparì, dissolvendosi in fuochi fatui azzurri che schizzarono via per la caverna e sparirono, lascinadosi dietro solamente un'inquietante risata ed un buio spettrale. Il demone ruggì con tutta la potenza che aveva in corpo, facendo tremare le parei della caverna. Un'istante dopo la volpe, che si trovava a debita distanza, vide la sua caverna esplodere e venire rasa al suolo e Galatea-demone volare con una velocità impressionante verso la città da cui era arrivata.
    "Che lo spettacolo abbia inizio ahahahahahha"

     
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    Galatea si sarebbe dovuta occupare dell'allenamento fisico. Conoscendola mi sarei dovuto preparare a sessioni infinite di flessioni, piegamenti ed addominali, qualche combattimento improvvisato e pause quasi inesistenti... non vedevo l'ora!
    Di conseguenza sarebbe stata Kagari a tirare fuori il controllo sulla mia anormalità, e questa si poneva come una cosa molto positiva, d'altronde se la sua la controlla così bene stando con lei almeno qualche cosa imparerò!
    Solo non sapevo come avrebbe programmato il suo allenamento, se lo avessi saputo prima probabilmente avrei preferito passare prima per quello di Galatea: le fiamme che Kagari controllava con tanta maestria si disposero intorno a noi, per poi addensarsi e ricoprirci completamente, quasi fossero una campana di fuoco. Successivamente cominciai ad avvertire un certo calore su tutto il corpo.
    Dobbiamo capire in quali situazioni il tuo spirito si manifesta. La sfortuna che ti circonda e che ti porti dietro lo fa manifestare, ma può essere che reagisca anche ad altro, come ad una situazione di pericolo. Non a caso è comparso quando l'Eater che ti dava la caccia era presente nell'edificio del dormitorio.
    Vuole provare in questo modo? Sì, ha senso come ragionamento, ma credo che il caldo sia un pericolo più indiretto e quindi potrebbe volerci molto... o addirittura fallire. Ma vale la pena di provare.
    Io stavo seduto per terra aspettando che il caldo raggiungesse temperature insopportabili, perché già sapevo che ci sarebbe servito più di qualche minuto, però non sapevo nemmeno io di preciso quanto tempo sarebbe servito.
    Adesso però una domanda mi sorge spontanea: una volta che si sarà mostrato cosa hai intenzione di fare?
    Il caldo lo sopportavo abbastanza bene senza aver bisogno di farmi vento con le mani, però il tempo passava ed io piano piano cominciavo a cuocere lì dentro e il respiro si faceva sempre più affannoso, la vista cominciava a sbiadire, ed il caldo diventava opprimente. Cominciavo anche ad avere un certo sonno.
    Fa così tanto caldo... ma io posso ancora resistere per un po'... solo un pochino...
    Ad un tratto qualcosa comparve alle mie spalle, Kagari ci aveva visto giusto: proprio quando stavo per riportare qualche danno grave eccola comparire la mia anormalità, solo fonte di dolore e brutte figure, era apparsa in tutta la sua interezza e mentre io faticavo ad accorgermi di ciò che mi stava intorno mi avvolse completamente nelle sue mani,e avrebbe continuato a fissare Kagari con i suoi enormi occhi fino a che non avesse mollatola presa sul suo potere.
    Una volta che Kagari avesse annullato la sua tecnica quella creatura mi avrebbe lasciato, ma sarebbe comunque rimasta in nostra compagnia.


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    Edited by Salvare000 - 9/7/2016, 11:27
     
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    Il caldo aumentava e stava diventando totalmente insopportabile. O meglio, questo lo capiva dallo sguardo affaticato e dal respiro di Enma che sembrava essere al limite estremo perché su di lei quelle fiamme non avevano alcun effetto. All'improvviso però qualcosa era cambiato, un cambiamento nelle temperatura del ragazzo. Come se qualcosa fosse intervenuto a proteggerla e a difenderlo da quelle fiamme ostili. Un istante dopo Kagari lo vide, era come un'ombra che la fissava. Non riusciva a capire se quello era uno sguardo di sfida, di rabbia o di paura. Ma c'era, si era manifestato.
    Immediatamente Kagari rilasciò pian piano le sue fiamme, senza cambiare la temperatura troppo rapidamente per evitare che Enma subisse danni da un sbalzo di gradi troppo brusco. La temperatura della stanza era tornato normale. Dunque quella creatura non era così malvagia e "negativa" come sembrava, probabilmente era legata al corpo di Enma e non voleva che venisse ferito.

    "Ammetto che è la prima volta che vedo un essere simile in vita mia, non mi sono mai occupata di un minus o di un'anormalità che riguardasse uno spirito come questo. Il suo potere è legato alla sfortuna mi hai detto. Però noto che in qualche modo da con te un legame, è comparso perché sapeva che eri in pericolo e dopo aver spento le fiamme non è scomparso giusto? Probabilmente mi ritiene una minaccia... Oppure...." Kagari socchiuse gli occhi e si voltò a guardare fuori dalla finestra di scatto.... Che Galatea avesse ragione? Che quel mostro fosse ancora vivo? Era abbastanza evidente che il loro fosse un allenamento, probabilmente non era il pericolo delle fiamme ad averlo risvegliato.... Quella creatura forse era nelle vicinanze. Per quanto stupido potesse essere (a detta di Galatea) probabilmente non era impreparato come la volta precedente, ma sicuramente si era preparato un piano. Se era così il tempo a loro disposizione era poco e Kagari non poteva rischiare che il ragazzo lo attirasse li. Oltretutto Galatea non era ancora tornata.... Il che era strano.
    Si voltò di nuovo di scatto verso Enma, iniziando a parlare
    "Ascolta, temo ci sia un problema.... Ricordi il mostro che ti ha attaccato e che Galatea ha "sconfitto"? Non penso che il tuo spirito si sia manifestato per le mie fiamme, era da qualche minuto che provavo una sensazione strana.... La temperatura di questo posto sta scendendo rapidamente! Lo noto io perché sono particolarmente sensibile alle temperature grazie la mio potere! Quella creatura che ti porti dentro non mi ritiene una minaccia, penso avesse capito fin da subito che si trattava di un allenamento. Ma sa che quello che probabilmente sta arrivando lo è, per lui e per te. Sono sempre più convinto che Galatea non sia riuscita ad eliminarlo nello scontro precedente..... E non è ancora tornata, inizio seriamente a preoccuparmi, avrebbe dovuto già essere qui per vedere l'allenamento...." Anche in una situazione come quella Kagari sembrava mantenere la calma, nonostante l'agitazione che provava. Che fossero finiti in una trappola? Quel calo di temperatura non era affatto normale. In genere, nell'ambito del paranormale, un calo di temperatura simile poteva essere associato alla comparsa di uno spirito.... E quel tizio ne possedeva parecchi, che stesse mirando alla Babele Fantasma per intrappolare loro?

    "Credo che sia venuto il momento di testare di persona la tua forza spirituale, quella che ti lega allo spirito che hai dentro di te! Il tempo stringe, abbiamo fretta. Ho bisogno che ora tu comunichi con quella creatura, o almeno che tu faccia un tentativo! Devo verificare se siete collegati in qualche modo! Mi spiego meglio, serve che tu e lui stringiate un legame, anche se in fretta.... Più forte sarà quel legame più difficoltà avrà quella creatura a strappartelo quando ci proverà!"

    La temperatura era calata ancora.... Kagari di riflesso attivò il suo potere, nuove fiamme comparvero nella stanza cercando di bilanciare il raffreddamento progressivo di quel luogo. Così forse avrebbe contrastato il suo arrivo.

    CITAZIONE
    "Stupida! Stupida! Stupida! Sei una stupida!! Tu e la tua dannata fiducia nella tua forza!!!" Galatea volava come un fulmine. La sua vista era oscurata dalla rabbia cieca che provava in quel momento. Con se stessa. Con gli Eater. Con quel mostro che non era riuscita ad eliminare. Doveva correre alla Babele, Enma era li. Ed era in pericolo
     
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    Cominciai a sentire un po' di fresco, sentivo che la temperatura si stava abbassando nuovamente e la cosa mi faceva piacere. Kagari aveva annullato il suo potere sul calore e quindi probabilmente la mia anormalità si era manifestata poco prima.
    Mi presi un minuto per riprendermi, e poi guardai dietro di me per vederlo: era la prima volta che riuscivo effettivamente a vederlo con calma, quella massa oscura ed informe che continuava a fissarla con quegli occhi rossi e a palla... e dire che ci ho convissuto fino ad ora!
    Secondo lei non la vedeva come una minaccia, ma anzi si era mostrata perchè aveva avvertito un altro pericolo provenire da fuori e che molto probabilmente si stava avvicinando a noi: l'Eater della sera prima sarebbe ancora in circolazione. Aggiunse anche di essere piuttosto preoccupata per Galatea, e anche se sembrava calma nel dirlo potevo capirlo se stava in ansia per lei.
    Intanto la temperatura si stava abbassando ulteriormente.
    Galatea in pericolo? Ma quel tipo non mi era sembrato alla sua altezza in combattimento, in meno di un minuto è riuscita a sconfiggerlo senza alcun problema... o forse aveva ragione nel dire che sarebbe tornato più forte?
    Per Kagari a quel punto era necessario agire in fretta, e in particolare arei dovuto instaurare un "legame" con la mia anormalità appena riscoperta. Non mi era chiaro cosa intendesse dire con questo, in che senso dovevo legare con lei? Non avevo la minima idea di cosa fare, ma di lei mi fidavo e dopo un attimo di esitazione chiesi:
    Quindi secondo te come dovrei fare per riuscirci?
    In realtà era una domanda che non si aspettava una era e propria risposta, non so nemmeno io come mai l'ho fatta, sarà stata l'abitudine... in quel momento comunque mi misi a cercare un dialogo interiore col mio potere, cercavo più che altro di capire come fare.
    Chiusi gli occhi per un po' ricercando qualche cambiamento, qualche sensazione che fosse diversa da prima che quello spettro tornasse, ed effettivamente qualcosa sentii: era come del calore, una sensazione di sicurezza che si intensificava più mi concentravo su di essa. Forse potevo cominciare a costruire un collegamento da lì.
    Credo di aver trovato un collegamento fra noi due, è una strana sensazione che però mi piace veramente tanto... Prima d'ora non ci avevo mai fatto caso ma credo che potrei utilizzarla per entrare in contatto con lei.


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    La temperatura scendeva ancora, Kagari intensificò nuovamente i suoi poteri per bilanciare la situazione. Tutto ciò poteva significare una cosa sola: si stava avvicinando. Ma peggio ancora si stava preparando ad attaccarli. Forse Kagari avrebbe fatto meglio a lasciare l'allenamento, in questo modo lo avrebbe affrontato prima che fosse completamente pronto. Ma in quel caso ci avrebbe rimesso Enma, il vero obiettivo del mostro, non poteva perderlo di vista perché non sapeva ancora come difendersi. Se quel mostro l'avesse preso probabilmente non sarebbe sopravvissuto.

    Finalmente qualcosa era successo! Enma stava dicendo che in qualche modo era riuscito a stabilire un contatto. Aveva dunque un legame con quello spirito che viveva dentro di lui! Molto bene, quel mostro non poteva rubarglielo tanto facilmente allora. A quanto pareva anche lui era in difficoltà perché non sapeva bene cosa fare. Purtroppo però Kagari non aveva una soluzione, conosceva poco i poteri di questo tipo, tutto ciò che poteva fare era dargli delle dritte.

    "Ascolta, il fatto che tu abbia scoperto di avere un legame con lui è una gran cosa, vuol dire che non è un tuo nemico e nemmeno una maledizione. Certo rimane sempre un Minus, un potere incontrollabile, ma non vuol dire che la sua esistenza è nociva alla tua. Dubito tu possa parlare con lui, comunicare, o almeno non per ora perché è ancora presto. Ti stai scoprendo e stai capendo il tuo potere e le sue origini, poco per volta il legame che hai con lui aumenterà. " Kagari fissò le pareti. Qualcosa non andava. Riprese a parlare un po'più velocemente "Ciò che mi interessa ora è che tu faccia un tentativo di stabilire un contatto. Probabilmente non ti potrà rispondere ma potrà capire cosa gli stai dicendo. Sfrutta quel calore che senti, quella sicurezza, ciò che si è sviluppato in te non appena hai capito dell'esistenza di questo legame. Fatti invadere da quella sensazione e apri la tua mente, facendo fluire i tuoi pensieri verso quella stessa sensazione. Indirizzali a lui"

    Dalle pareti delle sostanze bianche iniziarono ad uscire. Non erano sostanze, erano spiriti. Sembravano vapore, anche se molto più denso, quasi un liquido. Non avevano occhi, erano quasi delle piccole masse di liquido che si allungavano e tentavano di uscire dal muro.
    Kagari non perse tempo, cambiò i suoi abiti, attivò la sua anormalità a piena potenza. In un attimo nella stanza esplose il calore, i muri si circondarono di fiamme e la ragazza si alzò in piedi di scatto.

    "E' qui! Ci siamo! Il mostro che hai affrontato una volta è venuto a prendere ciò che hai dentro, dobbiamo impedirglielo. Sfrutta ciò che ti ho appena detto, comunica con lui e fagli capire che dovrà resistere in tutti i modi possibili e non farsi strappare via da te, digli che siete una cosa sola e che non conviene nemmeno a lui. Questi spiriti temono il calore, sto mantenendo le fiamme per impedirgli di entrare ma dovremo affrontarlo!"
    Gli spiriti iniziarono ad affiorare nuovamente ma le fiamme si alzarono ancora. Il calore stava aumentando a vista d'occhio, eppure qualcosa sembrava continuare ad abbassarlo e ad indebolirlo. Si avvertiva come un'ondata gelida provenire da quei muri, così gelida da superare le fiamme.

    Quando calò il silenzio però si udì qualcosa in lontananza. Non erano parole. Ne minacce. Ne le voci degli spiriti o di Enma e Kagari. Era un ruggito. Un ruggito potente, forte e carico di rabbia. Stava arrivando qualcos'altro oltre agli spiriti.
     
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    Kagari sembrava avere sempre più fretta addosso: tutto dovuto all'ansia che provava nel dover mantenere costantemente la temperatura (in continuo calo) a livelli accettabili, preoccuparsi di me e allo stesso tempo aveva anche molti dubbi su Galatea.
    Sui muri cominciavano ad apparire come delle chiazze biancastre, che diventavano sempre più nitide col passare dei secondi, ma Kagari rapidissima si trasformò e venne avvolta da alcune fiamme che poi mandò a ricoprire i muri in modo tale da allontanare quegli spiriti malevoli, ma io ero ormai concentrato nell'allenamento per accorgermene e cercavo di seguire quello che mi aveva appena detto lei: concentrarmi su quella sensazione e poi comunicare con lui in modo tale da metterlo al sicuro.
    Così chiusi gli occhi e lasciai che quella sensazione mi pervadesse
    Ora noi due dobbiamo parlare: dobbiamo assolutamente stabilire un legame più profondo. Non mi è chiaro se possiamo effettivamente comunicare, ma spero almeno tu mi senta e mi capisca, per ora è meglio per entrambi se scompari per un po' e cerchi di resistere più che puoi nel caso in cui quel tipo cerchi di portarti via da me...
    Non ottenni alcuna risposta, come sospettavo; semplicemente mi fissava e continuava a farlo con quell'aria quasi ingenua che la accompagnava quasi sempre.
    Ehi ma mi senti almeno? Se non fai come ti dico ci separeranno definitivamente e sarebbe la fine per entrambi!
    Lei continuava a fissarmi senza muovere un muscolo (sempre che ne avesse).
    Ti prego nasconditi e cerca di non farti trascinare da quel tipo! Lo capisci che sarebbe la fine per entrambi?
    Rimase per un po' ad osservarmi, per poi farsi progressivamente più piccola ed infine sparire nel nulla. A quel punto riaprii gli occhi. Ce l'avevo fatta,ora una possibilità di salvarci c'era. Ma poi capii perchè Kagari era così preoccupata per Galatea: un ruggito talmente potente da far tremare i muri anche se piuttosto lontano arrivò alle nostre orecchie, ma attirata da questo potenziale pericolo l'anormalità si riattivò in automatico.
    No no stai giù ancora per un po', più stai nascosta e più siamo al sicuro!
    Questa volta non disubbidì e capì istantaneamente l'ordine, difatti si nascose immediatamente.
    Ok Kagari, credo di aver capito come disattivarla a piacere, almeno spero. Qual è la prossima mossa? -chiesi piuttosto preoccupato: adesso vedevo gli spiriti tentare di entrare nella stanza e Kagari che compiva enormi sforzi per tenerli lontani da noi. Ma quel ruggito era la cosa che mi aveva spaventato di più...


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    Il ruggito. Mentre Kagari cercava di mantenere alte le fiamme un sorriso si dipinse sul suo volto. Finalmente ce l'aveva fatta, ancora una volta era tornata ed era li per salvarli. Quella ragazza era incredibile.
    Enma le stava parlando.... La creatura era scomparsa e ricomparsa ma a prima vista sembrava che il ragazzo avesse stabilito un contatto. Potevano comunicare in qualche modo perché lo spirito aveva capito che era meglio nascondersi e non farsi vedere troppo in giro perché era lui l'obiettivo di quel pazzo squilibrato che stava dando loro la caccia.
    Gli spiriti iniziarono ad aumentare, molto presto tutte le pareti iniziarono a diventare bianche e le creature ad emergere. Mentre ciò avveniva un gelo pungente investì la stanza, superando il calore rassicurante delle fiamme di Kagari. La ragazza aumentò ancora la temperatura, concentrandosi al massimo. Il gelo sparì momentaneamente ma dopo poco ritornò. Ci avevano messo troppo tempo, avevano lasciato che il nemico si preparasse ed ora lei non poteva fermare il suo attacco.

    "Ascolta Enma, a quanto pare il nostro allenamento ha dato i suoi frutti! Sei riuscito a stabilire un contatto con lo spirito che vive nel tuo corpo! Però ora dovremo combattere..... Non posso trattenerlo, credo abbia avuto il tempo di prepararsi e diventare più forte.... Le mie fiamme non bastano più"
    Dai muri esplosero le figure bianche, superarono le fiamme ed invasero la stanza interamente. Filiformi, quasi come fossero gelatine sospese nell'aria si disposero tutto intorno a Kagari ed Enma. Il nemico era entrato in azione. Subito si scagliarono contro di loro. La stanza era diventata completamente gelata, il freddo aveva invaso ogni singolo angolo di quella sala. E si stava diffondendo anche nei corpi delle due vittime di quell'attacco.
    Kagari entrò subito in azione, le sue fiamme esplosero e divamparono per tutta l'area circostante, investendo gli spiriti e bruciandoli interamente. Intanto manteneva un occhio sul giovane Enma, perché non doveva essere ferito da nessuna di quelle creature. Erano troppe. Davvero troppe. Mentre lei si liberava di quelle intorno a lei un gruppo folto si avventò sul ragazzo. Kagari generò una serie di sfere di fuoco enormi che ne colpirono la maggior parte, ma queste vennero subito sostituite da altre.
    "Maledizione!" una serie di spiriti la attaccò alle spalle avvolgendola ed immobilizzandola. In un attimo la ragazza venne congelata interamente da quei mostri. Non poteva più muoversi ne combattere. Rimaneva solamente Enma circondato da un'infinità di spiriti bianchi e freddissimi, che lo stavano puntando, iniziando a stringersi sempre di più intorno a lui.
    Dal fondo della stanza, o meglio, dalla parte, emerse di nuovo lui. La stessa figura che tempo prima lo aveva aggredito, nonché padron di quelle creature che li stavano attaccando senza pietà. Aveva le mani dietro la schiena, gli stessi abiti strambi ed il cappello che contribuiva a dargli uno sguardo inquietante, da film horror. Non parlava, Enma non poteva sapere che dopo lo scontro con Galatea era rinato tramite il suo potere ma aveva perso completamente l'uso della parola. Tuttavia sul suo volto era stampato un sorriso malvagio. Continuava a camminare verso Enma, inarrestabile. Sempre con quel sorriso.
     
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    Che freddo... brr sto gelando... Se non fosse per lei ora non riuscirei nemmeno a muovermi... e credo che anche lei a questo punto faccia fatica a mantenere una temperatura stabile.
    Ormai non c'era più molto tempo, le figure stavano entrando sempre più numerose nella stanza, rendendo l'atmosfera via via più lugubre di quanto non fosse. Sono sicuro che tutto ciò alimenterà le leggende sui fantasmi della Babele.
    Kagari faceva quel che poteva per bruciare gli spiriti, con la massima attenzione per quello che le stava intorno, e qui si vedeva con quanta maestria riesca ad usare il suo potere; tuttavia per quanto ci provasse più ne bruciava e più ne arrivavano, la nebbiolina che si era formata cominciò ad avvicinarsi sempre di più a noi come ad accerchiarci. E più si avvicinavano più il freddo aumentava, fino ad arrivare a rendere sempre più difficile muoversi.
    Kagari...? Sei ancora lì Kagari?! -nessuna risposta... ormai lei era completamente congelata dagli spiriti, mentre uno mi passò per il braccio sinistro, paralizzandolo totalmente con un brivido.
    Dannazione... sono eterei, ma se questi cosi mi sfiorano posso anche scordarmi di muovermi...
    E proprio mentre io cercavo di trovare un momento in cui si sarebbe formata un'apertura fra gli spettri eccolo arrivare: quel pagliaccio demoniaco col suo ghigno perenne... eccolo avvicinarsi dempre di più, e in mezzo a quella nebbia pareva quasi una scena horror.
    Allora è vero che c'entravi tu! Quindi come ieri... tutto questo è opera tua?! -non ottenni risposta, lui continuava ad avvicinarsi noncurante delle mie parole.- Come puoi vedere ormai quello spirito se ne è andato, lasciami stare e di ai tuoi fantasmi di lascarla andare!
    Perchè non rispondeva? Facendo così sembrava sempre più inquietante, col suo passo lento e quel sorriso, senza proferire parola... Forse era quello il suo intento? Con la confusione e l'intorpidimento dovuti al freddo sicuramente sarebbe stato più facile un attacco del genere...
    Io intanto da seduto cercavo di trascinarmi indietro verso il muro il più possibile, per allontanarlo da me, ma in quelle condizioni era difficile spostarsi così velocemente da evitarlo.
    Stammi lontano...! Non ti conviend avvicinarti troppo... -E in un attimo mi raggiunse, mi afferrò per il collo e mi tirò su, a 10cm circa da terra.
    Mi dimenavo più che potevo, ma il braccio sinistro era fuori uso e i movimenti piuttosto limitati per il freddo.
    La sua presa era molto forte, ma sapeva bene che non gliene serviva una ferrea per mettermi KO, ormai la temperatura nella stanza mi stava rallentando e peggiorando, eppure dovevo liberarmi e riuscire a sfuggirgli, per poi andare a cercare Galatea e chiederle aiuto... È triste dover dipendere sempre dalla stessa persona, ma in quel momento mi venne in mente un'idea: sforzando gli addominali di scatto riuscii a far roteare leggermente verso sinistra il bacino, in modo da riuscire a tirargli un calcio all'altezza della vita. Non era molto potente, dopotutto io stesso non ero nelle migliori condizioni, ma se non altro il fatto che fosse piuttosto mingherlino giocò a mio favore, e per la sorpresa mi mollò per controllare con mano il fianco.
    Ne approfittai per riprendere fiato e trascinarmi verso la porta.


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  15. ‡ Officer Alex ‡
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    Kagari era ora completamente immobile, non poteva reagire ne tanto meno utilizzare i suoi poteri in alcun modo. Tuttavia, mentre era all'interno della trappola di ghiaccio che avevano creato quei mostri eterei poteva vedere tutto quello che accadeva in quel luogo. Il suo sguardo era rimasto fisso nella direzione di Enma e lei vide tutto quanto. L'Eater, senza proferire alcuna parola, piano piano si era avvicinato al ragazzo e lo aveva sollevato tenendolo per il collo. Enma però aveva reagito, con un calcio era riuscito a liberarsi da quella presa ed ora si avvicinava alla porta cercando di scappare. Kagari provò ad attivare i suoi poteri ma le sue fiamme erano totalmente inutili a quella temperatura... Inoltre stava perdendo conoscenza..... Il freddo era ormai insopportabile...... Enma era spacciato e lei anche......

    Un istante dopo, mentre l'Eater cercò nuovamente di avvicinarsi ad Enma, questa volta per finirlo definitivamente, accadde qualcosa. I verti della stanza esplosero in mille pezzi e volarono per tutta la stanza, spaventando le creature e costringendo l'Eater a ripararsi con le mani. Un ruggito dalla potenza inaudita fece tremare i muri della stanza e qualcosa fece la sua comparsa dopo aver sfondato le finestre. Un Demone. O meglio, la versione Demone di Galatea.
    La ragazza era furiosa, aveva capito di essere stata ingannata da quella creatura e da chi gli dava gli ordini. Era arrivata giusto in tempo, anche se riconobbe subito nella figura di ghiaccio la sua amica Kagari. Poco più in là vide Enma, a terra, ed in una posizione che gli aveva permesso di ripararsi dai vetri che erano stati lanciati per tutta la stanza.
    Lo sguardo di Galatea era colmo di rabbia e di odio. Fece qualche passo e si avvicinò a Kagari, appoggiando, pochi istanti dopo, la mano demoniaca sul blocco di ghiaccio nel quale la ragazza era intrappolata. In un istante, il ghiaccio si sciolse, liberando la ragazza di fuoco. Kagari cadde a terra, ringraziando Galatea. Ma la sua salvatrice non le rispose, il suo sguardo era rivolto ad Enma. Dopo essersi accertata che il giovane ragazzo fosse ancora in vita, si voltò di scatto verso l'Eater.
    In un attimo fu addosso al mostro e lo colpì con un pugno. Tuttavia il colpo non sortì alcun tipo di effetto, ma passò semplicemente attraverso il corpo della creatura. Un profondo sorriso si stampò sul volto del mostro. Una serie di fantasmi bianchi si avvinghiò attorno al corpo della ragazza, cercando di congelare anche lei. Il corpo della giovane si ricoprì di fiamme. Non era un fuoco normale, ma oscuro, nero e denso come la notte. I fantasmi si sciolsero rapidamente e la ragazza partì nuovamente all'attacco, cercando di colpire il nemico con una serie di poderosi calci e pugni in rapida successione. Ma ogni colpo continuava a mancare il bersaglio. Ad ogni assalto un numero sempre maggiore di creature continuava ad attaccarla, indebolendo sempre di più le fiamme nere.

    Dopo l'ultima scarica di colpi, il braccio sinistro di Galatea e la parte inferiore della gamba destra erano congelati. Era immune ai colpi fisici. Il mostro sorrise, questa volta in modo malvagio, subdolo ed inquietante. Sapeva che Galatea non poteva usare la forza distruttiva del Demone in quel luogo, altrimenti avrebbe coinvolto sia Kagari che Enma, oltre a distruggere buona parte dell'edificio.

    La temperatura nella stanza, però, subì un aumento. Kagari si era rialzata in piedi, dopo aver recuperato calore grazie al suo potere. Si era nuovamente trasformata ed ora le sue fiamme si erano sparse per la stanza, colpendo i fantasmi ed allontanandoli. La distruzione delle finestre aveva indebolito la trappola del mostro, perché in un luogo aperto era molto più difficile controllare la temperatura ed abbassarla drasticamente. Kagari si avvicinò e si mise di fianco a Galatea, più precisamente un passo più indietro rispetto a lei.
    Galatea si voltò, fissando la sua amica che fece un passo avanti. Le fiamme nella stanza aumentarono all'improvviso e Kagari subì una trasformazione. I vestiti ed i capelli cambiarono, sulle ali le sbucarono due ali di fiamme. Nella mano destra comparve un giavellotto. La ragazza aveva appena attivato la sua forma più potente, l'Overdrive. Il calore era diventato insopportabile ed i fantasmi si allontanarono.

    Galatea intanto aveva raggiunto Enma, abbandonando la forma del Demone e ritornando normale. Si inginocchiò di fianco a lui. Inaspettatamente, dopo averlo fissato per un istante, poggiò la mano destra sulla sua testa e disse "Bravo, ce l'hai fatta! Hai tenuto duro fino al mio arrivo nonostante il tuo potere fosse in netto svantaggio. Mentre mi avvicinavo ho visto la scena, quando ti ha catturato ho veramente temuto che per te fosse finita.... Invece non hai mollato e sei riuscito a liberarti! Hai lo spirito di un vero guerriero dentro di te, Enma.... Meriti pienamente di essere allenato da me!" concluse sorridendo al ragazzo. Dopo di che si alzò in piedi, tendendogli la mano. "Vieni! E' ora di porre fine a questa storia e di iniziare il vero addestramento! Prima però ti mostrerò un lato di me che ancora non hai visto... Forza, avrò bisogno del tuo sostegno per vincere questo scontro"

    Galatea prese per mano Enma e lo fece alzare, iniziando a camminare verso il mostro. Quest'ultimo aveva richiamato un numero enorme di creature al di fuori dell'edificio, che si scagliavano contro le fiamme di Kagari, che nel frattempo aveva anche evocato un enorme drago di fuoco che combatteva con lei. Ma le semplici fiamme non erano sufficienti. Ci voleva qualcos'altro per sconfiggere qualcosa di così profondamente oscuro.
    Il corpo di Galatea iniziò ad illuminarsi e strinse più forte la mano di Enma, che sembrava infastidito da quella luce. In realtà un istante dopo quella luce iniziò a donare calore a tutti i presenti, oltre a diffondere tranquillità. Rapidamente la luce irradiò tutta la zona, costringendo il mostro a coprirsi gli occhi e gli spiriti ad indietreggiare. Dalla schiena di Galatea uscirono due meravigliose ali d'angelo, mentre la stanza veniva invasa da una serie di piume bianche e candide. Il corpo della ragazza era cambiato di nuovo. Ora era il corpo di una Dea, una Dea con le sembianze di un angelo.
    Le piume avvolsero Enma, che si alzò in volo assieme alla giovane. Il potere della Dea Yumil si era diffuso in tutta la zona. Ormai i due si trovavano di fronte al mostro che li guardava con odio, mentre con le braccia cercava di ripararsi da quella luce accecante.

    "Vedi, sono perfettamente consapevole di aver sbagliato..... Mi avete ingannata e per colpa della mia ingenuità sia Kagari che Enma stavano per morire..... Ma ho commesso anche un secondo errore.... Ho pensato di poter sconfiggere il male con il male e l'oscurità con l'oscurità stessa! Ma poi ho capito.... Il potere del Demone non è fatto per distruggere qualcosa di cattivo ed oscuro come te... La luce, che per tanto tempo della mia vita ho accantonato, è la soluzione per spazzarvi via da questo mondo... Voi, creati dall'oscurità di mia madre in passato, verrete spazzati via dalla mia luce, una luce nuova, che fiorisce in me e si diffonde ovunque grazie a Yumil ed all'amore delle persone che vivono intorno a me e che mi sostengono! Sparisci da questo mondo, mostro!!!"


    La luce si diffuse ancora ed ancora, illuminando una zona enorme. Il mostro sparì, letteralmente bruciato dalla potenza luminosa che aveva appena sprigionato Galatea. La luce, però, non ferì in alcun modo gli occhi di Enma e Kagari, che osservarono la creatura sparire contorcendosi in silenzio assieme ai suoi spiriti, per tornare al nulla da cui proveniva.

    Qualche istante dopo, Galatea in forma di Dea fece scendere fino a terra Enma, per poi tornare normale. Assieme a loro scese anche Kagari. In lontananza il sole aveva iniziato a tramontare. Quel giorno infausto e carico di paura ed oscurità era giunto al termine.
     
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