[CONCLUSA]The Eater and the meal: Enma soul-burger

Enma

A passo lento, ma inesorabile, quell'orribile clown, che tentava in continuazione di trasformare la mia anima in un hamburger per lui, si stava avvicinando sempre più, mentre io come in rapporto inverso potevo muovermi sempre meno. A terra e senza possibilità di difendermi, mentre l'unica persona che potrebbe proteggermi -un'altra volta non so farlo da solo...- congelata e più inerme di me, ormai era ovvio che eravamo alle battute finali.
Ma esattamente come la volta scorsa, un demone si fiondò in quella stanza facendo schizzare frammenti di vetro dappertutto, io riuscii a coprirmi almeno la testa col braccio buono anche se non ce ne fu bisogno, dato che non mi raggiunsero ugualmente. Sdraiato a pancia in giù e ancora rivolto verso la porta, girai la testa verso sinistra in modo da poter vedere dietro di me dato che il corpo non rispondeva ai miei comandi, e la rividi: quella figura demoniaca che mi aveva salvato la serata precedente. Come aveva detto Kagari, Galatea era arrivata.
Colma di rabbia, scrutò la stanza cercando qualcosa, o forse qualcuno: andò da Kagari, e dopo aver appoggiato una mano su di lei il ghiaccio si sciolse completamente, per poi guardare verso di me con quello sguardo ancora iniettato di sangue, e per un attimo ne fui terrorizzato, ma subito si rivolse all'Eater, ingaggiando uno scontro fisico con lui sciogliendo i fantasmi con delle fiamme nero pece, mentre Kagari si occupò di far tornare alta la temperatura. Finalmente potevo muovermi più liberamente.
Coff coff... Alla fine è arrivata anche lei, e Kagari ha reso l'ambiente più vivibile... ma come mai i suoi colpi non riescono nemmeno a scalfirlo quel bastardo?! Eppure lei dovrebbe essere fortissima in questa forma!
Kagari si trasformò e mentre lei con le sue fiamme era intenta a reprimere i fantasmi dell'Eater Galatea si avvicinò a me, che nel frattempo ero riuscito ad alzare a malapena il busto per vedere meglio cosa mi stava succedendo intorno, e dopo aver appoggiato la sua mano sulla mia testa mi disse qualcosa che non mi sarei mai aspettato di sentire: aveva riconosciuto un piccolo guerriero in me e dicendolo sembrava avere un tono dolce e rassicurante... in quel momento arrossii, ma cercai di nasconderlo girando lievemente la testa.
Sarà anche il fatto che tenendomi per mano mi chiese del sostegno, per poi venire avvolta da una luce abbagliante che mii fece chiudere gli occhi...
Ma... non è così forte... sembra molto più calda e gentile, però non dà fastidio! -riaperti gli occhi, capii di essere sospeso a mezz'aria avvolto da candide ali piumate, e riconobbi a stento la persona che tenevo per mano: aveva sembianze angeliche, no, era di più, sembrava proprio divina!La luce divenne ancora più forte ed intensa, tanto da vaporizzare completamente quel maledetto pagliaccio, del quale non rimase nulla, non uno spirito, non un urlo, nulla. Era tutto finito.
Quel mostro se ne era andato definitivamente, e Galatea dopo avermi accompagnato a terra tornò in sè, con quello che sembrava un sorrisetto compiaciuto a guardare l'orizzonte, che mostrava un sole ormai stanco, proprio come noi, pronto a tramontare.