[CONCLUSA] Sfortuna anormale

Multipla chiusa

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    Che quell’accidentale rivelazione di Bianca avrebbe finito per attirare l’interesse di Goro e Kuron era più che prevedibile. Per quelle che erano le dinamiche della loro famiglia, che tra loro potessero arrivare a scontrarsi non era improbabile, una intera famiglia di anormali con personalità particolari poteva facilmente far degenerare un piccolo battibecco in uno scontro altamente distruttivo; ma erano quelle stesse, ben conosciute, dinamiche che caricavano di significato uno scontro da Tatsuya e Cheria, il cui rapporto aveva rappresentato le fondamenta su cui la loro famiglia aveva iniziato la nuova vita.
    « Non era qualcosa che volevo, ma non mi ha dato scelta. »
    Tatsuya non ne avrebbe parlato con molto piacere, quella con sua sorella non era stata una scaramuccia ma un vero e proprio scontro che lo aveva portato oltre il suo limite e sapere che aveva rappresentato l’unica possibilità per Cheria di entrare in contatto con un fratello che si era fatto sempre più distante, gli dava ancora grande dolore.
    « Ha avuto la sensazione che mi fossi allontanato, parlare con me e capirmi era più difficile per le di quanto non fosse per i miei vecchi nemici, così ha deciso di diventare mia nemica per costringermi a parlare. Odio ammetterlo, ma ha funzionato. Tu Goro ricorderai benissimo quanto è instabile il potere di Cheria, completamente dipendente dalle sue emozioni. E quanto è potente. Sono sempre stato convinto che con un po’ più di velocità sarebbe stata più forte di me. Questa velocità in più gliel’ha data Sophie creandole dei bracciali capaci di accelerare la sua anormalità. Inutile dire che quello che le ho raccontato ha causato uno stress emotivo troppo forte ed ha perso il controllo della sua anormalità accelerata e… era effettivamente più forte di me. Se sono qui è grazie ad un immenso colpo di fortuna: mentre combattevamo la mia anormalità è evoluta e mi ha restituito alcuni dei miei vecchi poteri. »
    Manipolando il mondo in cui si trovavano come se fosse un sogno, materializzò nelle proprie mani due spade corte, una bianca che sembrava quasi emettere luce, l’altra tinta di un nero che rifiuta la luce.
    « In queste spade c’è un frammento della mia Origine. In questo c’è il prototipo del Protos Heis di Sophie, riaverlo ha reso le mie energie praticamente senza limiti. Con questa sono riuscito a tenerle testa finché anche l’anormalità di Cheria non ha iniziato ad evolvere e non potevo permetterlo. Lo stadio superiore del suo potere… è qualcosa che non si può misurare. Con il processo di mutazione non ancora completo è stata capace di superarmi di nuovo. La collisione tra le nostre anormalità ha risvegliato questa. »
    Tatsuya, sotto lo sguardo serio e teso di Sharon e Bianca, mostrò la spada dalla lama nera.
    « Vulpes Interitus. Il suo risveglio manifesta il potere che più temo. Ha posto fine allo scontro istantaneamente annullando l’esistenza dell’attacco di Cheria. E, per un momento, anche alla nostra. I colpi di fortuna che ho avuto sono stati due: uno è l’evoluzione del mio potere, l’altro che Sophitia mi abbia ascoltato. Si, Bianca, quella sera era lei la ragazza che hai visto. Ed è anche la ragazza che ha rimesso tutto a posto. »
    Chiamata in causa, la ragazza dai capelli di porpora rivolse un ampio sorriso a Bianca.
    Le spiegazioni erano state forse troppe, Tatsuya aveva parlato per tutto il tempo riuscendo a toccare quasi tutti gli argomenti che riguardavano quello scontro, tranne quelli più intimi e dolorosi, e non stava pensando solo alla morte che lo aveva privato del dolore per la rottura con Misaka. Ciò che quella notte Cheria voleva davvero sapere erano solo due cose: che significassero i ricordi che aveva di un mondo dove non era sua sorella, e l’altro…
    « Il motivo per cui avete avuto il battibecco. Non lo hai detto. »
    Sophitia stava incalzando Tatsuya perché raccontasse un ultimo fatto, ma questo non avrebbe mai raccontato di quell’altro, ennesimo mondo. Sophitia quindi continuò.
    « La vera identità di Bianca. In qualche modo ricordava tutto e voleva sapere chi fosse realmente. Scoprire che era la sua amica scomparsa l'ha riempita di gioia»
    « Ci ha dato la sua benedizione… »
    Intervenne Bianca, solo per poi pentirsene immediatamente, imbarazzatissima per quel particolare che si era fatta sfuggire senza davvero sapere perché.
    « Ehm ehm! » - Tatsuya intervenne con un finto colpo di tosse - « Comunque più o meno è questo che è successo. Direi un normale litigio tra fratello e sorella, non fosse per la parte della scampata apocalisse. Comunque… sto iniziando a percepire i pensieri di Sophie, credo sia prossima al risveglio… »
     
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    Goro e Kuron si prepararono ad ascoltare le spiegazioni di Tatsuya, soprattutto perché sapevano entrambi come potesse farlo sentire parlare di una cosa del genere.

    Ha avuto la sensazione che mi fossi allontanato, parlare con me e capirmi era più difficile per le di quanto non fosse per i miei vecchi nemici, così ha deciso di diventare mia nemica per costringermi a parlare. Odio ammetterlo, ma ha funzionato. Tu Goro ricorderai benissimo quanto è instabile il potere di Cheria, completamente dipendente dalle sue emozioni. E quanto è potente. Sono sempre stato convinto che con un po’ più di velocità sarebbe stata più forte di me. Questa velocità in più gliel'ha data Sophie creandole dei bracciali capaci di accelerare la sua anormalità. Inutile dire che quello che le ho raccontato ha causato uno stress emotivo troppo forte ed ha perso il controllo della sua anormalità accelerata e… era effettivamente più forte di me. Se sono qui è grazie ad un immenso colpo di fortuna: mentre combattevamo la mia anormalità è evoluta e mi ha restituito alcuni dei miei vecchi poteri.

    Goro specialmente ascoltò quelle parole.

    Sì, lo ricordo eccome.

    Ricordava bene i discorsi fatti sull'instabilità emotiva di Cheria, e soprattutto quanto la sua anormalità fosse direttamente collegata alle sue emozioni e sensazioni...probabilmente sarebbe stata pericolosa pure per Goro e la sua teorica immortalità. Osservò l'aspetto delle due spade, particolari a dire il minimo, poi lo lasciò continuare.
    Nel sentire il resto delle spiegazioni, i due gemelli iniziarono quasi a fumare dalle orecchie, Tatsuya avrebbe pure rischiato di sentire un rumore particolare nelle loro teste, se davvero fossero stati dei computer.

    Il suo potere è troppo casuale. In origine leggeva solo nel pensiero degli altri, come è arrivato a questo?

    Quel tipo di pensiero lo condivideva anche Kuron, anche se probabilmente formulato in maniera differente, fatto sta che pur sapendo la storia incredibile che aveva vissuto Tatsuya, ancora oggi Goro non riusciva a comprendere come i suoi poteri fossero partiti in un modo e finiti (forse) in un altro.
    L'intromissione di Sophitia e Bianca confuse ulteriormente Goro e Kuron quanto bastava per far cambiare discorso a Tatsuya.

    Ehm ehm! Comunque più o meno è questo che è successo. Direi un normale litigio tra fratello e sorella, non fosse per la parte della scampata apocalisse. Comunque… sto iniziando a percepire i pensieri di Sophie, credo sia prossima al risveglio…

    Goro tornò a guardare Tatsuya, ancora abbastanza confuso da tutte quelle confessioni.

    Ah, ok....ehm....poi mi dovrai spiegare la cosa della "benedizione", va bene?

    Quello era il genere di discorsi che riuscivano a mandare in tilt sia lui che Kuron.

    Comunque, grazie...dell'ospitalità? Credo?

    Kuron volle ringraziare Sophitia, ma non era sicura del modo, visto che, teoricamente e praticamente, quella era la mente di Sophie, dunque avrebbe dovuto dire grazie a lei...che casino erano i poteri di questi Kamishiro.
    Tatsuya doveva sentirsi privilegiato, davvero; lui e Sophie erano gli unici al mondo in grado di mandare in tilt in quella maniera la mente di Goro e Kuron.
    Goro si limitò a fare un cenno col capo, ancora abbastanza insicuro sia su chi fosse esattamente Sophitia e del casino in cui si erano buttati, ma se Sophie stava per svegliarsi, le priorità diventavano altre, come ad esempio finire di rimetterla in sesto.
    I due gemelli si guardarono momentaneamente, come per dire "Beh, anche questa è fatta, circa", dopodiché si limitarono ad aspettare che Tatsuya salutasse Sophitia e si preparasse ad uscire.

    Non so quanto tempo sia passato fuori, ma probabilmente dovrò ancora aspettare un po' prima di poterla rigenerare.

    Si avvicinò all'amico, mani in tasca e calma ritrovata.

    Dunque vacci piano con baci e abbracci.

    Ormai lo conosceva bene, sapeva che avrebbe fatto letteralmente solo quello appena uscito.
    Glielo disse con il suo solito mezzo sorriso a sottolineare la leggerezza dell'argomento, visto che ormai era tutto passato.
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    Sul poco espressivo volto di Goro, oltre che su quello molto più toccato dalle emozioni di Kuron, il disorientamento per le spiegazioni appena avute era ben visibile, oltre che ben espresso dalla domanda di ulteriori delucidazioni sulla benedizione alla quale Bianca aveva accennato, argomento forse ancora più delicato ed incline a confondere dato che riguardava, nei tratti generali, una sorella che si mette a fare il tifo perché suo fratello e sorella maggiori, tra loro gemelli, si mettano insieme, e le particolari circostanze dei due in questione non avrebbero cambiato più di tanto il modo in cui altri avrebbero guardato una simile situazione. Alla domanda di Goro non rispose né positivamente né negativamente, si limitò ad una risatina che copriva a stento l’imbarazzo che gli provocava ripensare a quelle parole.
    Kuron ringraziò Sophitia con un po’ di incertezza, ma quest’ultima rispose con un ampio sorriso.
    « Tornate a trovarmi se vi va. So che raggiungermi è un po’ complicato ed arrivare ad un passo dalla morte non è esattamente la cosa più bella. Però se dovesse capitare, io sarò lì per voi. »
    Sophitia si alzò in piedi mentre parlava, stirando le pieghe del vestito, ed accompagnò le ultime parole con un elegante inchino.
    Mentre Goro e Kuron si defilavano leggermente, lasciando intendere che erano pronti a svegliarsi, Sophitia salutò i suoi altri ospiti abbracciando calorosamente una titubante Sharon, ben poco convinta per una vicinanza che sentiva di non meritare con lei, una ancora diffidente Bianca che tentò anche di fare resistenza per un primo momento, arrendendosi quando si accorse con grande meraviglia dell’enorme disparità di forza che c’era tre loro due, completamente in favore di Sophitia. Alla fine fu il turno di Tatsuya, con cui si prese la libertà di scompigliargli affettuosamente i capelli perché ogni tanto era giusto che anche lui avesse qualcosa fuori posto.
    Spostando lo sguardo tra lui e Sharon domandò se per caso loro due fossero stati interrotti nel mezzo di un appuntamento, prendendo l’improvvisa colorazione sulle guance della rossa come un sì.
    « Dopo tutto questo tempo c’è ancora tanta tenerezza tra voi » - commentò con vispa ammirazione tentando ancora di metterli in imbarazzo.
    Un piccolo gemito di Sophie interruppe l’insolita scena dei gemelli alle prese con una sorella maggiore e segnalò che era il momento di andare.
    « Non preoccupatevi, quando vi risveglierete ricorderete tutto »
    Con queste parole Tatsuya lasciò libere le coscienze di tutti. La grande magione che si stagliava davanti a loro, il giardino in sui si trovavano, circondato dalle siepi, dal grande roseto in fiore, iniziarono a sbiadire, a farsi sempre meno distinti, si confondevano perdendosi le forme in un grande quadro astratto che si ritrovò a ritrarre il volto di Sophitia, ora più malinconico mentre tornando nella solitudine salutava i suoi ospiti che riaprivano gli occhi reali.
    Il gruppo si ritrovò di nuovo nella stanza di Goro, lì da dove erano partiti e da dove in realtà non si erano mai allontanati.

    ***


    Il sonno le si era fatto più leggero, stava riprendendo coscienza del suo corpo ma ancora non voleva abbandonare il sogno che stava facendo e che sentiva di avere interrotto. Non aveva ancora finito la sua esibizione, doveva ancora far vedere molti movimenti e posizioni a quella ragazza tanto gentile. Le aveva preparato il tè e tanti bei dolci, doveva assolutamente finirli prima di svegliarsi. Stare lì con lei le dava un senso di pace, di grande tranquillità, le faceva sentire un grande calore, più o meno come quello che sentiva nella mano sinistra e che non riusciva a muovere.
    Sophie schiuse lentamente le palpebre incontrando l’oro di occhi gentili che la guardavano con tenerezza.
    « Tsu-kun? »
    Quegli occhi si velarono di commozione. Una piccola lacrima gli rigò la guancia portando via la tensione e la sofferenza che lui aveva trattenuto. La sua sorellina era di nuovo con lui.
    « Ciao dormigliona »
    « Ho già visto questa scena. Però l’altra volta eri tu nel letto ed io dove sei tu. Basta che la sorellona non faccia cadere le brioche. »
    Sophie iniziò ad indagare con lo sguardo scorgendo tutte le persone che le stavano attorno.
    « Bianca, tu non c’eri. E nemmeno la rossa tettona. E Goro! Kuron! A voi nemmeno vi conoscevamo. Ma dove sono? Cos’è successo? E che ore sono? Mi aspettano per la riunione che non c’è ma la voglio fare e come unica presente non voglio fare tardi. Ma che vestiti…? Ma sono quelli di Kuron! Guarda Tsu-kun, ora siamo delle gemelline! Ma non avevo questi vestiti. Qualcuno mi ha cambiato e non può che essere stata Kuron! Che sorpresa che mi hai fatto. E Bianca che dice? Tu sei mezza invaghita di lei, che effetto fa essere messa da parte per me? Non capita mai, per una volta lasciami la vittoria e non fare quella faccia da “se dice un’altra parola la strozzo”, ho già la gola secca almeno dammi un bicchiere d’acqua e limone con una scorza d’arancia e venti minuti di vantaggio. Ehi! Non ti avvicinare! Il fratellone e Goro sono qui a proteggermi! Attaccate che questa mi mena! »
    Ma Bianca non aveva alcuna intenzione bellicosa, sentirla parlare così tanto significava solo che tutto si stava sistemando e che era già tornata se stessa. Se non avesse recuperato subito la parlantina sarebbe forse stato meglio, ma sapere che era lì dove doveva essere era una gioia.
    La prese con dolcezza e la strinse al petto, ignorando anche il suo “sento le costole”, era troppo felice per farsi turbare certe piccolezze. La baciò sulla fronte e la lasciò andare.
    « Fai piano, Goro non ha ancora finito di sistemarti. »
    Sophie guardò confusa Bianca, quindi Tatsuya interrogativa.
    « Non preoccuparti, c’era qualcosa che non andava così ha dato una controllatina per rimetterti in sesto. » - la rassicurò il fratello, facendosi da parte perché l’amico potesse finire ciò che aveva iniziato.
     
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    Goro e Kuron aspettarono che gli altri finissero gli ultimi saluti, principalmente visto che, a quanto diceva Sophitia, per raggiungerla ci voleva un'esperienza di morte prossima, dunque ci sarebbe voluto molto tempo prima che potessero rivisitarla...idealmente.
    Piano piano la realtà che li circondava iniziò a disfarsi, diventando sempre più simile ad un dipinto astratto che, poco prima di svanire, prese le sembianze del volto di Sophitia, più malinconico mentre dava loro un ultimo addio.

    Deve essere molto triste una vita così sola, soprattutto quando i tuoi unici visitatori sono prossimi alla morte...

    Non tutti conoscevano una Skeleton Key di nome Tatsuya "Ho più sorelle di te" Kamishiro.
    Riaprirono gli occhi e si trovarono nuovamente nella stanza di Goro, Sophie ancora sul tavolo, ma prossima al risveglio.
    Quando finalmente si svegliò, Tatsuya, preso dalle emozioni, vide rigarsi le guance con lacrime di sollievo...ma anche le cose belle hanno termine.

    Bianca, tu non c’eri. E nemmeno la rossa tettona. E Goro! Kuron! A voi nemmeno vi conoscevamo. Ma dove sono? Cos’è successo? E che ore sono? Mi aspettano per la riunione che non c’è ma la voglio fare e come unica presente non voglio fare tardi. Ma che vestiti…? Ma sono quelli di Kuron! Guarda Tsu-kun, ora siamo delle gemelline! Ma non avevo questi vestiti. Qualcuno mi ha cambiato e non può che essere stata Kuron! Che sorpresa che mi hai fatto. E Bianca che dice? Tu sei mezza invaghita di lei, che effetto fa essere messa da parte per me? Non capita mai, per una volta lasciami la vittoria e non fare quella faccia da “se dice un’altra parola la strozzo”, ho già la gola secca almeno dammi un bicchiere d’acqua e limone con una scorza d’arancia e venti minuti di vantaggio. Ehi! Non ti avvicinare! Il fratellone e Goro sono qui a proteggermi! Attaccate che questa mi mena!

    Iniziò a parlare come se non ci fosse un domani, come se non avesse neanche avuto l'incidente.

    È proprio tornata, eh?

    Kuron lo guardò con una mezza risatina.

    Vuol dire che hai fatto un ottimo lavoro, no?

    Goro sorrise e continuò a seguire la scena.
    I due gemelli si erano distratti proprio mentre Sophie parlava della "cotta" di Bianca per Kuron, per fortuna sua, ma Goro non poté quasi fare a meno di distogliere lo sguardo quando le sentì dire la parte del cambio vestiti.

    Dimenticavo che le avrei dovuto dare delle spiegazioni, una volta svegliata.

    Lasciò correre, questo gli avrebbe risparmiato un sacco di fatica.
    Aspettò che Bianca finisse di abbracciarla, era un momento che attendeva da molto, dopotutto.

    Non preoccuparti, c’era qualcosa che non andava così ha dato una controllatina per rimetterti in sesto.

    Tatsuya fece spazio a Goro, era arrivato il momento di rimetterla in sesto.

    Spero che non ti facciano paura le punture.

    Goro mutò la mano sinistra nelle solite 5 siringhe; normalmente, anormale o meno, se non si era dotati di rigenerazione quelle punture causavano incredibile dolore, ma tra il potere di Sophie di assimilare l'energia altrui per renderla sua e la presenza già marcata della sostanza nel suo corpo avrebbero dovuto aiutarla a non soffrire.

    Ti consiglio di iniziare a prendermi dell'energia, questa puntura non è proprio piacevole.

    Usare la puntura in zone mirate avrebbe aiutato ulteriormente a diminuirne il contraccolpo.
    Iniziò dal braccio e dalla gamba, riassimilando nel suo corpo le stecche ossee che aveva usato per medicarla, dopodiché creò un sensore tattile (una specie di tentacolo che terminava con una specie di zona piatta, anche se in realtà era piena di piccolissimi sensori superficiali) e lo passò sulle zone appena rigenerate per assicurarsi che la "puntura mirata" avesse fatto quello che doveva senza problemi.

    Le ossa sono a posto, adesso rigenererò anche le cicatrici, dunque continua a restare ferma così, va bene?

    Cercò di suonare più amichevole del solito, non voleva farla agitare...cioè, non pensava che Sophie fosse in grado di agitarsi, ma non si sa mai, dopotutto ha appena sentito le sue ossa riconnettersi in maniera tutto meno che naturale.

    Potrei sembrarti invadente, adesso.

    Le alzò un po' la maglia e tolse le fasciature dalla zona del ventre, lasciando vedere la grossa cicatrice ancora fresca con i punti da lui messi, anche questi creati con Evolution, e con le siringhe si limitò a far scendere delle gocce sopra la ferita; in quel momento, tutti poterono vedere la rigenerazione di Goro all'opera su un corpo diverso dal suo.
    La ferita assorbì i punti usati per chiuderla e i lembi di pelle e la muscolatura si fusero insieme come se nulla fosse mai successo; ripeté il processo per le ferite minori che aveva medicato con dei cerotti e fu così che Sophie tornò ad essere come nuova, priva di ogni segno dell'accaduto.

    Ok, tutto a posto, ora puoi alzarti, ma fai comunque attenzione.

    Le lasciò dello spazio per muoversi e aspettò che si mettesse a suo agio quanto bastava per muoversi.

    E pensare che fino a poco più di due ore fa era stesa davanti ad un furgone...

    Disse tra se e se sotto voce, come una specie di "complimento" alle sue doti mediche, dopotutto era la prima volta che operava qualcuno in pericolo di vita come lo era lei.

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    "Spero che non ti facciano paura le punture"
    Sophie gonfiò le guance un po’ risentita.
    « Non sono una bambina. »
    In realtà ne era terrorizzata ma non voleva passare per la bambina piccola spaventata dagli aghi. Essenzialmente non voleva essere proprio considerata come una bambina piccola o iniziare a sembrarlo agli occhi di chi non la aveva mai trattata in quel modo.
    « Fratellone, sorrellona, tenetemi la mano. La tettona può coprirmi gli occhi. »
    « Guarda che ho un nome. »
    « Ma non tutte hanno quei monumenti! Dammene un po’! »
    Prima che la ragazzina potesse fare ulteriori commenti le coprì gli occhi con le mani.
    « Come sono morbide… che crema usi? »
    « Non faccio la verticale nei corridoi. »
    « Oh… »
    Sharon e Bianca si sentirono accomunate dal desiderio che qualcuno la facesse stare zitta. Ci riuscì Goro, consigliando a Sophie di iniziare ad assorbire energie da lui e dicendole di prepararsi: non sarebbe stato piacevole. Tatsuya non poté fare a meno di sentirsi in colpa: le sue abilità di cura era completamente prive di controindicazioni per chi le riceveva, lo stress si scaricava tutto su di lui ma le proprie capacità gli permettevano di superarlo senza grossi sforzi, la forza d’animo che aveva maturato era bastata ad attribuirgli una grande capacità di resistere anche al dolore più intenso, come aveva avuto modo di sperimentare per la prima volta quando la sua attuale gemella dilaniò il suo corpo senza che il dolore riuscisse a farlo svenire. In quel caso con Sophie non poteva intervenire, le parti che Goro aveva creato per salvarla non avrebbero reagito bene alla fiamma sacra, c’era il rischio che un suo intervento finisse per aggravare enormemente le sue condizioni.
    Mentre Goro operava, Tatsuya non smise un momento di parlare direttamente alla mente di Sophie per distrarla. Le parlava di tutto ciò che gli passava per la testa, della passeggiata che aveva fatto per il centro e delle persone che aveva incontrato, dei gusti di Sharon tanto sofisticati da aver messo in crisi tutto il personale di una boutique che mai aveva avuto a che fare con una ricercatezza che definirono subito oltremodo regale; di quanto fosse buona la piadina con il crudo e lo squacquerone assaggiata in un chioschetto che aveva scoperto e che era gestito da una coppia di Ravenna, ci sarebbe tornato e l’avrebbe portata per assaggiare la piadina fritta.
    Con il pensiero così distratto, Sophie gli rispondeva e gli chiedeva dettagli; con la testa stava attraversando un vialetto costeggiato da ciliegi in fiore insieme al suo fratellone che la portava in spalla. Gli unici stimoli esterni che le giungevano erano solo le parole di Goro.
    « Va bene. Resterò… ferma. » - gli rispondeva mentre si vedeva correre sull'erba umida.
    « Penserò che sei un dottore. » - gli faceva mentre la sua coscienza saltava allegramente la corda.
    Non vedere quel che le stava accadendo le evitò ogni possibile ripercussione, ogni qualsivoglia shock che avrebbe potuto comportare una rigenerazione tanto anormale; quella grossa cicatrice che le deturpava il ventre, il modo in cui Evolution si manifestò sul suo corpo e che spinse le ragazze a chiudere gli occhi e girare la testa. Tatsuya osservò con attenzione assoluta come agiva una anormalità biologica su un soggetto differente dal portatore nel tentativo di cogliere ogni possibile particolare, ogni peculiarità della rigenerazione, di quel riassorbimento quasi magico di punti organici che restituiva un corpo inconsutile.
    "Ok, tutto a posto, ora puoi alzarti, ma fai comunque attenzione"
    Le parole di Goro misero fine al sogno che il fratello le stava mostrando. Sophie si alzò e si guardò la pancia cercando di capire cosa fosse quella sensazione che aveva comunque avvertito mentre era in quello stato di coscienza alterata: non trovò niente di strano.
    « Come ti senti? » - le chiese apprensiva Bianca, tastando con le dita la parte dove poco prima aveva visto quell'orribile cicatrice.
    « Come? Mi sento… mi sento bene. E... adesso smettila… basta che mi fai il solletico. »
    Si guardò di nuovo intorno, conosceva quella stanza molto bene, dopotutto una volta ci avevano trovato Goro che faceva esperimenti tirandosi via la testa, Cheria aveva avuto gli incubi per tre giorni per quel che avevano visto.
    Aveva assorbito un bel po’ di energia, doveva cercare in qualche modo di sfogarla ma il suo nuovo medico di fiducia le aveva consigliato di fare attenzione, quindi di andarci piano, in più lo spazio non era adeguato per fare qualche acrobazia.
    « Prendimi! »
    Senza preavviso balzò verso Tatsuya, incapace di leggere in anticipo quell'intenzione, costringendolo per evitare di farla cadere a prenderla riproducendo un elegante passo di danza che esaltò le capacità di improvvisazione dovute ai mai abbastanza apprezzati riflessi della figaggine improvvisa, come li avrebbe senz'altro definiti quella pestifera ragazzina.
    « Bene. Direi che è tutto a posto. Non ci ho capito molto. Grazie Goro. »
    Con un movimento improvviso, uno scatto fulmineo, gli schioccò un bacetto sulla guancia.
    « Ed anche a te Kuron. »
    Quindi scattò per un bacetto anche a lei. E pure a Tatsuya che si prende tanta cura di lei, ed a Bianca che si era tanto preoccupata.
    « E due alla pocciona »
    « E-ehi! Dove tocchi!?! »
    Ma ormai Sophie era di nuovo ripartita nel viaggio nel suo magico mondo dove può tutto e nessuno la può fermare.
    « A proposito. Ho fame. Ci mangiamo qualcosa? »


    Edited by .Micael. - 9/8/2019, 23:07
     
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    Goro capì facilmente che, in realtà, Sophie aveva paura delle punture, altrimenti non avrebbe chiesto il supporto di Tatsuya, Bianca e Sharon.
    Non impiegò molto tempo per rigenerare le ultime ferite di Sophie, per lui era come bere un bicchiere d'acqua, ma per gli altri probabilmente deve essere sembrata un'eternità.
    Quando finalmente si alzò in piedi, dopo aver verificato di sentirsi bene e di non avere acciacchi vari, saltò verso Tatsuya.

    Questo non è andarci piano...

    Anche Goro stava per muoversi, ma Tatsuya, con un misto di fortuna, rapidità e agilità, la prese al volo come se fossero due ballerini esperti.

    ...Ora che ci penso, è probabilmente così abituato a cose del genere che sarebbe da lui mescolarci un po' di "arte".

    Pensieri casuali a parte, Sophie sembrava in piena forma e, grazie anche ad una gentile fornitura da parte di Goro, piena di energie.

    Bene. Direi che è tutto a posto. Non ci ho capito molto. Grazie Goro.

    Goro non afferrò subito cosa fosse successo, distratto com'era dai suoi pensieri, ma presto tornò in pari con la realtà e si rese conto che Sophie gli aveva dato un bacio sulla guancia, proprio come stava per fare con Kuron.

    Huh, è la prima volta che vengo ringraziato così da qualcuno che non sia Asako.

    Mentre Goro si perdeva in quel pensiero, Kuron sorrise a Sophie.

    Non abbiamo fatto niente che non avreste fatto anche voi, figurati.

    Finito il giro di baci e ringraziamenti da parte di Sophie, quest'ultima decise che c'era un'unica cosa da fare a quel punto.

    A proposito. Ho fame. Ci mangiamo qualcosa?

    Vero, dopo aver utilizzato le sue "scorte" per rigenerarla, assorbimento energetico o no, era normale che avesse fame.

    Non mi sembra una cattiva idea.

    Si voltò verso Goro come per chiedere conferma.

    Va bene.

    Fece spallucce.

    Dove volete andare?

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    La Luce

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    Non so nemmeno dove sono ora, figuriamoci se posso ricordare da dove provengo

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    Nonostante tutti i poteri che possedeva, nonostante tutte le abilità sulle quali poteva fare affidamento e la semplicità con cui ne poteva imparare di nuove, con ogni probabilità la capacità più grande di cui era dotata Sophie era quella di riuscire, anche nelle situazioni più difficili, negli eventi più tragici, a trasformare l’atmosfera rendendola piacevole e leggera. Se fosse stata una anormalità, di sicuro avrebbe riguardato il migliorare la vita di chi gli sta attorno. E se nemmeno tanta sfortuna come quella che l’aveva colpita era riuscita a fermarla, allora non sarebbe stato troppo azzardato dire che lei non è una che può essere bloccata. Dispensando baci a tutti i presenti aveva raccolto i loro sorrisi, lasciando parlare la propria pancia aveva spostato in pensieri verso un nuovo argomento che sembravano condividere un po’ tutti, partendo da Kuron che apprezzava l’idea, passando per la conferma quasi disinteressata di Goro e le altre ragazze che condividevano quanto Kuron l’interesse per andare a sfogare sul cibo la tensione che avevano sopportato, per arrivare in fine a Tatsuya che voleva soltanto lasciarsi alle spalle quel che era successo e cercare di non pensarci più, per quanto fosse consapevole che il ricordo di Sophie distesa sul tavolo sarebbe tornato a tormentarlo, insieme alla immagini dell’incidente che si sarebbero formate nella sua immaginazione perché le sue sere nel letto prima di addormentarsi fossero tormentate.
    « Splendido! » iniziò il maggiore dei Kamishiro « Anche se avrei già sgranocchiato qualcosa, mangiare di nuovo non mi dispiacerebbe. »
    A quel punto restava da trovare risposta ad una delle domande più terribili che si possano porre, fonte di dubbi esistenziali ben capaci di condizionare gravemente frammenti della vita di ognuno di noi: dove andare. Innumerevoli serate si sono impantanate, terminando ancor prima di iniziare, di fronte all’impossibilità di individuare una meta condivisa verso la quale peregrinare alla ricerca della possibilità di impegnare in modo divertente e ricreativo un po’ di tempo.
    « Tsu-kun, se andassimo in quel posto che mi hai detto? »
    Con queste semplici parole, Sophie riuscì ad evitare il peggio.
    « Ma certo! Ho scoperto un bel chiosco gestito da italiani che fa bella roba italiana, come ovvio. Possiamo andare lì. »
    Offrire a dei “ricercatori” giapponesi la possibilità di assaggiare qualche cibo italiano nuovo, una tale prospettiva non poteva che destare interesse anche in chi non era esattamente un amante del cibo.
    Fissata una meta, c’erano tutte le condizioni per andare avanti verso l’inizio di un nuovo capitolo, lasciandosi alle spalle gli eventi spiacevoli della giornata, ma c’erano alcune cose che non potevano e non dovevano essere dimenticate: tutte le rivelazioni sull’Origine di Tatsuya e l’incontro con la sua sorella maggiore, Sophitia, la ragazza dal cuore intrappolato in una grande solitudine ma sempre pronta ad intervenire per far si che anche da una sfortuna anormale possa scaturire una speranza.

    Continua



    Edited by .Micael. - 12/8/2019, 23:00
     
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    Ottima role. No, sul serio, ottima role.
    Una role per di più in cui avviene di tutto. Parte tranquilla, si stravolge con un botto (non metaforico) e approda poi a importanti spiegazioni filosofiche-famigliari (con buona pace dei due Nishimura). Ho particolarmente apprezzato le descrizioni dell'intervento medico di Goro e dello stato d'animo di Bianca. Inoltre gestire bene così tanti personaggi, soprattutto dalla parte di Mic, non era scontata.
    L'ho già detto che è un'ottima role?

    EXP: 19, ben meritati
     
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37 replies since 3/6/2016, 01:12   449 views
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