L'ascesa del Diavolo Rosso

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  1. ‡ Officer Alex ‡
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    CITAZIONE

    "Mia sorella ormai è scomparsa. Dalla dimensione in cui l'ho confinata e rinchiusa non potrà nuocere a nessuno. La sto tenendo d'occhio, mi diverto nel vedere i suoi vani tentativi di liberarsi. Certo che gli esseri umani non riescono proprio ad arrendersi ne ad ammettere che esista qualcuno superiore a loro, in grado di decidere delle loro vite. Non sanno riconoscere il vero potere, è questo il loro grande limite. Dopotutto, ero umana anche io fino a poco tempo fa, conosco bene i limiti di quei sentimenti. Offuscano la mente e non permettono di ragionare con chiarezza, ne tanto meno di sapere dove i semplici poteri umani finiscono. Lo sento. Chiaro, dentro di me, nella mia mente. Lui è entrato nel mio corpo, conquistandolo interamente, con la sua potenza. Sento le se fiamme intense bruciare dentro me e alimentare i miei poteri. Ho smesso di essere un umana ormai, finalmente ho compreso. I miei poteri ora sono davvero infiniti, illimitati".
    Questi erano i pensieri di Akane qualche giorno dopo la sconfitta di sua sorella Asako e l'ingresso nel suo corpo del Demone della leggenda. Secondo tale teoria, infatti, periodicamente a distanza di un certo numero di anni una Dea ed un Demone (che rapprensentano rispettivamente il bene ed il male supremo) si reincarnino all'interno di un essere umano, per preservare l'equilibrio esistente fra luce ed oscurità. Questa, almeno, era la teoria. Mai prima di quel giorno era successa una cosa simile nella storia della loro popolazione: il Demone si era reincarnato in un altro essere vivente. Si trattava, questo, di un semplice ragazzo che risiedeva nell'(ex) villaggio di Galatea. Il giovane era stato facilmente soggiogato dal potere oscuro della creatura, di entità divina, troppo potente da contrastare per una semplice mente. L'obiettivo dell'essere infernale era semplice: entrare nel corpo dotato dei poteri più forti presente in quel luogo ed usarlo per separarsi definitivamente dalla sorella Yumil, conquistando il potere supremo una volta per tutte. Il motivo della scelta di quel villaggio era altrettanto semplice: la presenza delle due sorelle gemelle ed il loro conflitto per il potere. Essendo un essere malvagio, incarnazione di tutta la malvagità umana e non, poteva percepire la presenza dei grandi conflitti e localizzarli. Così aveva rotto il legame con la sorella e si era rifugiato nel primo corpo che era riuscito a sottomettere. Il suo potere era gigantesco, quel corpo sarebbe durato poco. Sentiva fin da subito che stava cedendo. La mente di quell'infimo essere umano non sarebbe resistita nemmeno 24 ore. Quello poteva essere un problema, ma sapeva benissimo dove andare. E avrebbe raggiunto il suo obiettivo ben prima della fine di quel misero corpo di carne.
    Fu proprio questo l'inizio del disastro per il popolo residente nella comunità di soli anormali situata nel nord del mondo oggi conosciuto. Il Demone sapeva esattamente da chi andare. Oltre alle tensioni che percepiva fra le due sorelle, riusciva a sentire un profondo odio ed una collera immensa provenire dalla foresta circostante. Qualcosa si stava muovendo in quell'intrigato miscuglio di rovi che era diventata l'antica barriera contro l'esterno di quel popolo. Quello stesso potere che si stava formando e che stava crescendo poco per volta continuava ad assorbire la linfa vitale della foresta stessa, facendola seccare a vista d'occhio. Al suo interno una serie di occhi gialli si potevano scorgere osservando attentamente.
    Non appena il demone mise piede all'interno di quella zona nessuno di quei mostri osò avvicinarsi. Erano in grado di fiutare il pericolo e tutti quanti fecero un passo indietro, accucciandosi fra gli alberi e lasciandolo passare. Un semplice suo gesto sarebbe bastato a spazzarli via completamente ed il loro istinto lo aveva avverito. Dopo aver camminato per una ventina di minuti arrivò nel luogo in cui la concentrazione di odio, rabbia, vendetta e sete di potere erano più forti. Un punto situato quasi nel centro della barriera naturale che era stata eretta a difesa della città. La stessa zona in cui risiedeva la causa del prosciugamento della vita stessa della foresta. Lì stava una donna, dai capelli neri mediamente lunghi, seduta in una posizione simile a quelle della meditazione, con le braccia appoggiate alle ginocchia e gli occhi chiusi. Intorno a lei erano presenti una serie di strane creature, probabilmente le stesse che aveva incontrato poco prima quando aveva deciso di avventurarsi in quell'ambiente ostile. Avevano un folto pelo grigio ed il loro aspetto ricordava molto quello di un lupo, solo molto più grosso sia in altezza che nella massa. Erano dotate di artigli affilati e di zanne enormi. Da dove arrivavano quei mostri? La risposta gli fu chiara fin da subito. La donna stava assorbendo la linfa vitale di quella foresta per dare origine. In qualche modo era riuscita a collegarsi ad essa, assorbendone l'energia ed usandola per alimentare il suo potere, grazie al quale poteva manipolare il tempo. Si era informato sulle due gemelle e sulle loro abilità: una delle due poteva controllare lo spazio, mentre l'altra il tempo. Questa doveva essere quella dotata del secondo potere. Grazie ad esso stava accelerando il tempo di tutte le creature "normali" presenti in quella foresta, generando mutazioni nel loro corpo per creare un esercito di mostri con cui, probabilmente, attaccare la città e sua sorella.
    Non appena entrò nel campo visivo dei lupi, essi scattarono in piedi, ringhiando. La loro padrona aprì immediatamente gli occhi, interrompendo il trasferimento di energia. Si alzò in piedi, guardando negli occhi il nuovo arrivato.
    "Chi sei?"
    "Sono qualcuno che ha i tuoi stessi obiettivi"
    "Non ho tempo da perdere, sparisci!" Mentre diceva queste parole i lupi circondarono l'uomo, ma per qualche motivo sembravano esitare.
    "Le tue creature sembrano spaventate"
    "Sono semplicemente dei mostri stupidi..... Ripeto, sparisci prima che ti faccia sparire io"
    "Non ne hai le capacità... E sotto sotto lo sai anche tu, lo hai capito da come si stanno comportando i tuoi lupacchiotti qui ehehe"
    In quel momento un peso enorme sembrò investirlo, costringendolo a socchiudere gli occhi per lo sforzo di contrastarlo. A quanto pare i poteri di quella donna erano ben superiori rispetto al previsto, lo stava schiacciando con un potere probabilmente collegato alla gravità. Il suo corpo umano non poteva resistere ancora a lungo, se fosse ricorso ai suoi reali poteri in misura maggiore si sarebbe interamente sgretolato, rivelando la sua vera forma. A quel punto, senza un catalizzatore umano, il mondo intero avrebbe rischiato di venire distrutto. E non poteva permetterlo, ne aveva bisogno per i suoi piani. E soprattutto aveva bisogno di quella donna e dei suoi poteri.
    "Rimuovi il tuo potere sulla gravità, donna! Non sono una minaccia per te, ne tantomeno sono stato inviato da tua sorella per sconfiggerti!"
    ".... Pfff, ti aspetti che io ti creda... Illuso" Il potere si intensificò ancora di più.
    Non poteva più aspettare. Spalancò gli occhi, ormai rosso fuoco, invasi dal potere del demone. La donna si era esposta, ampliando i suoi poteri ma abbassando la guardia della sua mente, concentrata sull'obiettivo di eliminare chi le stava davanti. Una mossa poco furba.
    Un'esplosione all'interno della foresta. Coloro i quali erano vicini alla zona in cui si era appena verificato lo scontro udirono l'urlo di una donna. I lupi ulularono più forte del solito, facendo giungere la loro paura fino alle orecchie di coloro che vivevano nella città. Asako lo avvertì per prima, seduta nell'ufficio dal quale dirigeva la città intera, intenta a preparare un piano per fermare sua sorella. D'istinto si era voltata verso la finestra, vedendo il fumo dell'esplosione. Quegli ululati non lasciavano presagire nulla di buono. "Maledizione" disse mentre si alzava in piedi di scatto per uscire dalla stanza. Mentre lasciava l'edificio disse ai suoi sottoposti più fidati di prendere le dovute misure di sicurezza. Akane stava preparando qualcosa e sarebbe arrivata di li a poco. Doveva coglierla di sorpresa prima che lei avesse il tempo di scagliarsi all'attacco della città. Non poteva permettere che il suo popolo cadesse nella mani di quella pazza. Ai confini con la foresta si voltà indietro. Non aveva nemmeno salutato la sua famiglia. Un brutto presentimento iniziò a sorgere dentro di lei. Forse questa volta non avrebbe più fatto ritorno a casa.
    Intanto, mentre Asako era sul piede di battaglia pronta a sistemare i conti con la sorella Akane, quest'ultima era in preda a fortissimi dolori. Era in ginocchio a terra, gli spasmi di dolore partivano dalle tempie e si diffondevano in tutto il corpo. Era come se stesse andando a fuoco. Il suo sangue ribolliva.
    "Non lottare! Lascia che il mio potere ti invada!"
    "Vatteneeee!"
    "No! Mai! I tuoi poteri sono enormi! E quando avremo anche quelli di tua sorella saremo invincibili! Non dirmi che non ti piacerebbe essere onnipotente!! Lo sai chi sono io? Eh?! Ormai lo hai capito!" Dopo queste parole pronunciò il suo vero nome. Non lo aveva mai detto a nessuno, perché poteva essere espresso esclusivamente nella sua lingua originale, sconosciuta agli esseri umani. Tuttavia il suono di quella lingua infernale fece bloccare Akane.
    "No.... Non è possibile... Tu non puoi...."
    "E invece posso!! Arrenditi a me!! Tanto sai di non poter vincere contro di me!!"
    "No... Io.... Vai via!!!!" Akane urlò di nuovo, nel tentativo di contrastare quell'essere che stava prendendo possesso del suo corpo e della sua mente.
    Asako sentì il grido provenire dalla foresta. E sapeva benissimo di chi era quella voce. In un attimo dovette prendere una decisione: tornare indietro oppure soccorrere quella che si era rivelata la sua peggior nemica. Nonostante tutto era comunque legata a lei. I sentimenti che provava verso la sorella la spinsero ad aiutarla. Tuttavia non era solo l'affetto a muovere i suoi passi veloci in soccorso di Akane. Qualcuno stava mettendo in seria difficoltà la sorella. Percepiva la mente di Akane indebolirsi rapidamente e qualcosa di estremamente potente intromettersi e controllarla. Chi poteva essere addirittura più forte di una di loro due? Chiunque fosse era una minaccia per la città intera.
    In un attimo Asako raggiunse la sorella. La vide a terra, contorcesi e urlare dal dolore, tenendosi la testa fra le mani.
    "Cosa diavolo.... Akane!!!!" Quest'ultima si voltò, i suoi occhi erano rosso fuoco, ma aveva comunque riconosciuto la voce di sua sorella. Immediatamente attivò il suo potere evocando una serie di pugnali che si disposero intorno ad Akane in forma di cerchio. Da questi partirono una serie di fasci luminosi che crearono una rete, imprigionandola. Il sigillo si attivò. Avrebbe bloccato qualunque creatura spirituale o malvagia, sopprimendone l'oscurità. Sfortunatamente però, Asako non aveva fatto i conti con il suo nuovo e temibile avversario. In pochissimi secondi un fumo nero iniziò ad uscire dal corpo di Akane, corrodendo la tecnica di sigillo. Asako si teletrasportò su un albero, evitando il fumo. In quell'istante però, una voce familiare le risuonò brevemente nella mente, dicendo una sola parola: "Perdonami....".
    Una seconda esplosione colpì la zona, costringendo Asako a chiudere gli occhi. Sua sorella.... Quando il fumo si fu dissolto, davanti alla donna apparve un'Akane completamente diversa. Il suo corpo era regredito a quello di una bambina. Dalla sua testa, al posto dei capelli, partiva una sorta di sostanza nera che terminava con delle mani enormi. Era vestita con un'uniforme scolastica. Asako era senza parole.... Ma cos'era quella.... cosa?!
    "Ciao sorellina!!"
    "Akane.... Ma cos'hai fatto?"
    "Io? AHAHHAHAHAH io proprio niente!! E'stato il potere a trovarmi!! A volere me!!! Capisci? LUI è venuto a prendere questo corpo!"
    Non appena Akane ebbe pronunciato, con voce diversa, quella del Demone che si era impossessato del suo corpo, Asako sbarrò gli occhi. La leggenda..... Le due creature supreme si erano separate e divise.... Ed il male in persona era entrato... Nel corpo di Akane.... Con i poteri che lei possedeva...
    "Non... non può essere vero...."
    "AHAHAHHAAH è finita per te sorellina!!!"
    Asako scattò verso il corpo di Akane, usando i suoi poteri si ritrovò dietro di lei. La sorella rispose schiacciandola al suolo con il potere della gravità, catturandola con una delle mani oscure. Iniziò a stritolarla. Asako aveva però sfruttato il momento in cui Akane si era messa a parlare per disseminare nella zona i suoi pugnali, evocandoli tutt'intorno. Una serie di catene iniziò ad infilzare quella che una volta era la sua sorella gemella. Avrebbero sigillato i suoi poteri. Dopo di che la risucchiarono all'interno dei pugnali, imprigionandola in uno solo.
    Asako era in ginocchio, di fronte al pugnale in cui aveva sigillato Akane. Era ancora incredula.... Ma mentre pensava a quanto era appena accaduto, il pugnale esplose. La creatura si era liberata. Aveva infranto la più potente fra le sue tecniche di sigillo.
    "Non è.... possibile!!"
    Le mani si avventarono su di lei, bloccandola a terra ed impedendole di usare i suoi poteri. In un attimo, la sua mente fu invasa dall'oscurità del Demone. La sua voce entrò nella sua testa. Le sue fiamme iniziarono a bruciare dentro di lei, consumandola. Sentiva i suoi poteri svanire, Akane, o meglio, il Demone, glieli stava portando via.
    "F.... Fermati.... Non puoi...."
    "AHHAHAHAHA IO POSSO FARE TUTTOOOO! HAI PERSO MIA CARA SORELLINA!!! HAI PERSO! E IO HO VINTO! QUESTO MONDO E' MIO!!!!!!!!"
    La mente di Akane era completamente sparita. Una massa informe, oscura e fatta di pura malvagità aveva preso il suo posto, distruggendola interamente. Eppure, prima di scomparire, sua sorella le aveva chiesto perdono. Calde lacrime iniziarono ad irrigare il volto di Asako. Era finita. La sua città... La sua famiglia.... Il suo popolo.... Non era stata sufficientemente forte da proteggerli. Ma peggio ancora... Non li aveva nemmeno salutati per l'ultima volta.
    In quell'istante, però, qualcosa cambiò. Fu appena percepibile. Era... Akane!
    "Sorella mia... Non ho molto tempo... è proprio grazie al mio potere su quest'ultimo che posso parlarti un'ultima volta... Ascoltami solo, non ho tempo per le risposte!! Questa foresta è la nostra arma finale... Mi dispiace molto... Io.... Non volevo.... Volevo solo essere accettata, non scartata a priori, non messa da parte, non accettavo che fossi sempre tu, la più brava... Non portarmi rancore, so che le mie scelte sono state discutibili, ma sai meglio di me che dentro ciascuno di noi esiste l'oscurità... La mia è solamente stata presa e potenziata a dismisura... Ma questa foresta può ancora salvarvi! Il tuo sigillo può bloccare qui questo mostro, me e anche tutti quanti... Non è molto, ma per lo meno il mondo sarà al sicuro... Addio Asako..."
    Attivò ancora una volta il suo potere. Gli alberi presero vigore, si illuminarono. La loro forza vitale era debole, ma ne restava ancora. Il sigillo era stato imposto. Asako chiuse gli occhi. La foresta si spense definitivamente. La città venne invasa da una risata che fece gelare il sangue nelle vene a tutti i cittadini. Il terrore si era diffuso fra loro, assieme ad un esercito di creature in forma di lupo. Quel giorno verrà ricordato da tutti come il giorno zero dell'anno del diavolo. L'inizio di una nuova era, in un tempo ed in uno spazio fuori dal controllo e dalla conoscenza del mondo intero. Una popolazione nel nulla. Fuori dalle dimensioni a noi conosciute. Costretti a vivere in eterno, per tutte le loro generazioni, le torture inflitte loro dal loro nuovo dio. Un dio malvagio, arrabbiato e assetato di potere.

    Ma non un dio onnipotente come voleva far credere di essere, a quanto pare.
    "Akane..."
    "Asako... Ma... Dove siamo?"
    "Siamo in un posto sicuro"
    "Non capisco.... Ero convinta di aver perso me stessa e che tu fossi...."
    "Questa non sono io, o almeno, non l'intera me"
    "Sei qui per togliermi i poteri del Demone vero?"
    "Sei davvero ossessionata dall'essere superiore.... Non ti rendi conto vero di quanto sia pericoloso?"
    "Porterò il nome della nostra famiglia al massimo splendore, così come la nostra stirpe ed il nostro popolo!"
    "...."
    "Devi togliere quella stupida barriera!! Lasciami uscire da questo mondo!!"
    "Puoi scordartelo! Abbiamo un sacco di tempo per discuterne in ogni caso.... Qui nessuno ci potrà disturbare!"
    "Che cos'hai fatto?"
    "Vedi tu tendi sempre a dimenticare un piccolo dettaglio, i miei poteri non sono limitati al controllo sullo spazio. Vero, quelli mi forniscono un potere non indifferente, ma l'abilità con i sigilli, specie se combinata con i poteri che ho menzionato prima, mi permette di fare cose piuttosto interessanti.... Questa è la tua mente! Ho sigillato una parte di te qua dentro, con una parte di me. Senza un corpo, siamo solamente due menti. Niente può entrare e niente può uscire" Non si poteva vedere la faccia di Asako in quel momento, ma sicuramente stava sorridendo soddisfatta
    "Ma io posso vedere..."
    "Si certo, possiamo vedere tutto quello che il tuo corpo fa, dice e come agisce! Sei contenta sorellina? Sarai confinata qua con me per sempre!! Non sono l'unica ad essere stata mandata in esilio in una dimensione lontana per essere punita!!"
    "...... Maledetta.."
    "Oh non prenderla così male!!! Avremo un sacco di tempo per fare due chiacchiere e discutere della tua pessima condotta! Oltre a trovare un modo per fermare quel mostro..."
    "Scordatelo, non avrai mai i miei.... poteri..."
    "Si vedrà"

    Qualche giorno dopo la sconfitta di Asako – e dopo aver fatto trascorrere qualche giorno per far stabilizzare ed imparare a gestire bene i nuovi poteri ottenuti – Akane decise di presentarsi nella città. Tutti erano riuniti nella piazza centrale per discutere il da farsi. Le esplosioni erano state viste e chi possedeva poteri psichici e presiedeva al controllo della città fra i membri del governo di Asako aveva percepito una forza immensa all'interno della foresta. Inoltre avevano scacciato i lupi che avevano assediato ed invaso la città. Tutti si voltarono. La cosa che videro era solo parzialmente umana. Ed i lupi avevano accompagnato la loro padrona. Il cielo si tinse di un colore rosso intenso ed una luna piena dello stesso colore fece la sua comparsa, gettando ombre vermiglie come il sangue. Il panico si diffuse fra la gente, nessuno osò muoversi, tutti percepivano chiaramente il potere immenso che stava di fronte a loro. Fu così, che quel giorno, ebbe inizio una nuova era per quel piccolo universo: l'era che tutti ricorderanno come quella di "Akane il Diavolo Rosso". La terra sotto ai piedi dei cittadini inizò a tremare. Dal centro della foresta emerse qualcosa. Un'enorme collina. Il terremoto continuò ancora per parecchio tempo, mentre sulla cima di dell'altura appena formata venne completata la creazione di un enorme tempio che portava il simbolo del loro nuovo sovrano, una gigantesca luna rossa.

     
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