[CONCLUSA]Un risveglio inaspettato

Role tra Kazuma e Aika

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    Il ragazzo stava dormendo della grossa, dato che erano soltanto le sei spaccate del mattino d'una splendida alba estiva d'un sabato qualunque e quindi essendo giornata non scolastica si poteva riposare tranquillamente sino a tardi: cosa che Kazuma aveva intenzione di fare. Il giovane sciamano se ne stava mezzo sopra e mezzo sotto il lenzuolo e la coperta estiva e il suo pigiama era abbastanza storto, infatti una gamba lunga s'era alzata sino al ginocchio e la maglietta a maniche corte gli scoperchiava metà fianco destro, e la posizione del corpo era a stella, con braccia aperte nel letto e la testa poggiata ad un cuscino storto anch'esso. Non si sentiva alcun rumore nella camera del ragazzo, che non era perfettamente in ordine, ma essendo un maschio non si poteva pretendere lo splendore o ogni cosa al suo posto: ad esempio la divisa scolastica era appesa alla bell'e meglio su un appendino fuori dall'armadio, le scarpe abbandonate in un angolo e i vestiti normali buttati sulla sedia davanti la scrivania, lo zaino dimenticato vicino alla finestra chiusa e gli strumenti sciamanici sparsi qua e là sulla scrivania in bella mostra, sempre pronti per essere usati in fase d'emergenza; persino il grosso rosario pendeva su un pomello del letto di legno forte e chiaro. Una tenue luce filtrava dalla finestra a quadri grandi e nascosta da una lunga tenda lillà (unico arredo poco maschile, che la madre non voleva togliere dalla stanza, perchè facente parte d'una serie in tutta la casa). Niente poteva prevedere che di li a poco si sarebbe scatenato...l'inferno!....
     
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    Aika Inouescheda
    Quella mattina Aika camminava con calma lungo le strade della città che stava ancora dormendo, il sole che si alzava in cielo alle sue spalle mentre si dirigeva verso la casa che l'avrebbe ospitata per un po' di tempo. Arrivò di fronte la grande entrata del tempio e facendo un grande respiro a pieni polmoni varcò l'entrata. In fondo c'era la casa dei proprietari del tempio mentre ai lati c'erano i vari tempietti piccoli dedicati agli spiriti. Aika andò spedita verso la porta d'entrata di casa e avvistò subitola signora Hinata che stava facendo le prime pulizie e la saluto con un gran sorriso ed alzando il braccio e la mano. La signora Hinata nel momento in cui vide la ragazza, lasciò tutto e corse verso di lei per poi abbracciarla forte e scompigliandole i capelli
    Che bello vederti Aika, non vedevo l'ora di riabbracciarti dopo aver letto la lettera del tuo ritorno, sono davvero contenta che resterai con noi per un po'.
    La signora Hinata adorava la ragazza, le voleva un bene come ad una figlia e il fatto che sarebbe stata un domani la moglie di suo figlio era una cosa che la rendeva fiera, contenta e anche le metteva sicurezza che quel suo ragazzo non si sarebbe messo nei guai
    Anche per me è un piacere rivederti, sono contenta di stare qui e grazie ancora per ospitarmi. Allora dove sono i ragazzi, ma soprattutto dov'è quel pelandrone di Kazuma??
    Hinata allora le disse che stava ancora dormendo e dopo uno sbuffo contrariato, aika le fece capire che ci avrebbe pensato lei a svegliarlo. Conosceva benissimo quella casa e di conseguenza la camera di Kazuma. Entrò lentamente e vide il disordine lasciato dal ragazzo, lui che dormiva a sonno pieno e in una posizione che lasciava intravedere le gambe e la pancia.. In un primo momento trattenne una grossa risata nel vedere il suo fidanzato dormire beatamente, ma poi ricordandosi che lei doveva essere la sua allenatrice e quindi farsi vedere tosta e rimetterlo in riga, si schiarì la voce e poi .... Svegliaaaa dormiglioneee, l'allenamento mattutino ti attende, 10 giri di corsa intorno al tempio, in fretta su... Tra 5 minuti in piedi che andiamo a correre
    Lo guardava sia con aria ferma e decisa, ma in cuor suo era davvero contenta di rivederlo e di poterlo svegliare tutte le mattine
    Mentalità: Abnormal - Età: 17 - Club: Karate



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    Kazuma Jinnouchi - Aru drago antico
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    Il primo ad accorgersi che di li a pochi minuti la situazione quotidiana sarebbe cambiata, ma in meglio per il suo puro divertimento, era stato Aru il drago, che ancora dormiente nella sua statua situata all'esterno sentì avvicinarsi l'aura della giovane Inoue, e subito si distaccò con lo spirito dalla dura e silente pietra e senza farsi notare prese a seguire la fanciulla sin dentro la stanza di colui che un giorno ne sarebbe divenuto il marito. Kazuma invece continuava a dormirsela della grossa e ogni tanto si muoveva cambiando posizione e infatti si ritrovò sdraiato su di un lato abbracciato per metà al cuscino e respirando soltanto un pò forte; quando la "soave" voce di Aika si fece sentire, non solo per tutta la stanza, ma anche per tutta la casa e persino al Tempio, il ragazzo spalancò gli occhi e cercando di scattare seduto nel letto rotolò per cadere di faccia sul pavimento con un gran botto e lanciò una specie d'imprecazione strampalata e borbottante per poi issarsi verso il letto e voltare per un attimo lo sguardo verso colei che lo aveva svegliato così senza preavviso e...
    <<aaaaaarrrrrrgggggghhhhhh!!!!!!>>
    Un urlo agghiacciante e spaventoso s'udì per tutta la zona del Tempio e la statua di Aru all'esterno parve incrinarsi un attimo e la madre del ragazzo, sospirò contenta e scuotendo la testa tornò a spazzare il viale con la scopa di legno e saggina capendo che ormai era arrivata una ventata fresca e vivace in quel luogo. Non era possibile! Lei! Era lei! Lei davanti a lui! Cioè Kazuma era saltato di colpo sul materasso con aria spaventata e un evidente tic nervoso all'occhio destro si fece notare: colei che viaggiava nei suoi peggiori incubi s'era materializzata nella sua camera e s'era già fatta sentire eccome! Come? Perchè? Per quale motivo? La terra aveva cambiato giro d'asse? Oppure emisfero? No ok, forse aveva fatto qualcosa di sbagliato e gli spiriti gliela stavano facendo pagare a suon di risate e pernacchie da chissà quale abisso infernale o idilliaco! Però doveva ammettere che cresciuta, Aika era davvero carina...alt fermo, che vai a pensare?! Il ragazzo agguantò il suo rosario e lo pianto dinnanzi all'albina...
    <<per quale punizione divina sei apparsa?!>>
    Disse lui tutto concentrato, mentre la porta alle loro spalle si spalancò ed entrarono le due sorelline di Kazuma che subito si buttarono contro Inoue e le fecero gran festa...
     
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    Aika Inouescheda

    Il primo ad accorgersi della presenza di Aika fu il drago Aru che lasciò la sua forma dormiente e la seguì senza farsi notare, o meglio pensava che la giovane ragazza non lo avesse avvertito ma non era così, però lasciò andare il drago e dirigendosi verso la camera pensava a come fosse cambiato il ragazzo, era da un po' che non si incontravano e pensava che kazuma fosse diventato ancora più bello di com'era quando lo aveva lasciato, anche se mai glielo avrebbe detto. Entrò e quando vide il ragazzo ronfare sorrise divertita ma poi assumendo la sua aria da dura e lo chiamò. Kazuma sentendo la voce soave di Aika saltò dal sonno e cadde a terra urlando come un forsennato; vedendo la scena Aika non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere e insieme a lei iniziò a ridere anche la forma spirito del drago che aveva assistito tutto, allora aika colse l'occasione e fece la dura anche con lui
    guarda che anche te sei sotto allenamento, quindi preparati che ci sarà da sudare anche per te e possibilmente senza distruggere nulla, intesi??
    Nel frattempo Kazuma si era ricomposto e prendendo il rosario glielo mise di fronte e chiese per quale punizione aika si trovava lì, allora la ragazza si avvicino e con le mani messe sui fianchi gli rispose
    nessuna punizione, ma se non ti sbrighi ti ritroverai davvero in punizione, quindi su forza... Ah e sono felice di vederti, ma adesso basta convenevoli
    nel frattempo le sorelline di kazuma corsero incamera dello sciamano e vedendo l'albina le si buttarono addosso facendo delle gran feste che furono ricambiate dalla ragazza, con dei gran sorrisi e grandi baci
    ehila bambine, come state?? mamma come siete cresciute... siete bellissime
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    Kazuma Jinnouchi - Aru drago antico
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    Aru che era rimasto nascosto con il suo potere, nel constatare che la fanciulla era riuscita a sentirlo e ad avvertirlo, uscì allo scoperto e sorrise compiaciuto: l'albina era nettamente migliorata in quegli anni, e sicuramente non sarebbe rimasto sorpreso nel capire che ella poteva esser divenuta più forte dello stesso Kazuma. Il drago non pronunciò alcuna parola ma fuggì quando avvistò le due piccole pesti di casa e se ne tornò bel bello nella sua statua di pietra all'esterno, così evitò persino gli allenamenti che tanto a lui non servivano alcunché. Intanto il giovane Jinnouchi restando ancora in piedi sul materasso con in mano il suo rosario per esorcismi e altro guardò la sua futura moglie, anche se non voluta, farsi far le feste dalle sue due sorelle minori e capì che la parte femminile che comandava in quella casa non era dalla sua parte e quindi era finito in un limbo spaventoso e per niente tranquillo nei suoi confronti. La cosa stava pian piano mandando ai nervi il ragazzo e mandò uno sguardo omicidio alle due sorelle più piccole...
    <<voi due: uscite subito di qui! Su, forza! Pedalare!>>
    Le due bambine gli fecero una linguaccia all'unisono e infine scapparono quando un cuscino venne lanciato, ma colpì in pieno volto l'albina: risultato? Le pesti andarono dalla madre ridendo come non mai, e a Jinnouchi si raggelò il sangue nelle vene e il cuore perse almeno una decina di battiti e nella sua testa viaggiava come un treno la frase "fuga!" e non se lo ripete due volte: infatti anche se ancora in pigiama e con solo il rosario come arma difensiva, praticò un salto giù dal letto e si buttò fuori dalla finestra della stanza che aveva spalancato con la magia sciamanica e prese un gran fugone...
    <<non mi avrai mai!!!>>
    Urlò in direzione di Aika...
     
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    Aika Inouescheda

    Il drago quando sentì le parole dell'albina e non appena percepì che stessero arrivando le due bimbe e sorelline di kazuma, preferì la fuga e si andò a rifugiare nella sua statua per evitare di essere stato scambiato come al solito come gioco di quelle due pesti, aika sghignazzò sotto i baffi e poi sentì il povero kazuma che era ancora in una fase di sonno e non, urlare e cacciar fuori le sorelle dalla sua camera. Le due bimbe però non lo ascoltarono facendo si che il ragazzo prese le un cuscino e lo tirò verso le sorelline, colpo che però non andò a segno, anzi colpì in pieno viso aika che fu sorpresa da quella cuscinata. Il cuscino scivolo poi a terra, mostrando il viso contrariato della ragazza che aveva un'espressione corrugata e alzando un pugno vicino al suo viso prese a sbraitare
    Kaaazumaaaahhh... questa me la paghi ma non fece in tempo a prenderlo che quello si alzò e scappò dalla finestra gridando che non sarebbe mai stato suo.. La ragazza allora prese a rincorrerlo uscendo anche lei per la finestra e inseguendolo per tutto lo spiazzale davanti casa facendo ridere come forsennate le sorelle e la mamma che sorrideva in un misto tra rassegnazione per il figlio che non sarebbe mai cambiato e allegria per tutte quelle urla che portavano allegria e novità senz'altro in quel luogo di culto.
    Vieni quiiii non mi scappi,mi stai costringendo a usare le maniere forti kazuma.... L'hai voluto te
    La ragazza allora prese una specie di frusta dalla sua cintura che poi sprezzò nell'aria facendola coprire d'acqua e agguantò un braccio del ragazzo in fuga..
    Preso e adesso...
    con un balzo arrivò al ragazzo e con un ventaglio di carta diede un colpo in testa al ragazzo
    adesso cosa fai?? su forza smettiamola e facciamo colazione per poi allenarci
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    Kazuma Jinnouchi - Aru drago antico
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    Perché quell'incubo vivente era li? Perché s'era presentata a casa sua e soprattutto nella sua stanza svegliandolo e facendogli capire che la sua tranquillità era finita? Possibile che il suo destino era sposare quella sottospecie di mastino umano e con una forte tendenza a tiranneggiare chiunque soprattutto lui stesso? Maledetti matrimoni combinati! Se solo avesse potuto mettere le mani su coloro che aveva deciso tutti quando Kazuma ancora non poteva decidere per se stesso: facile prendersela con due neonati eh? Genitori degeneri! Lo sciamano corse per tutto il perimetro dell'abitazione dietro il Tempio e cercò d'evitare i vari colpi che gli venivano lanciati contro da quella strega inseguitrice e senza scrupoli, facendo ridere la madre e le due sorelline: ma per quale motivazione le femmine erano così terrificanti? Neanche Aru si schiodava dalla sua cavolo di statua per aiutarlo, ma appena ne avrebbe avuto la possibilità gliela avrebbe fatta pagare: ne era certo. Ad un certo punto sentì chiaramente il rumore secco e deciso della frusta di Aika e cercò d'aumentare la fuga, ma non vi riuscì dato che venne bloccato per un braccio da essa e infine schiacciato a terra con un colpo di mega ventaglio: l'impatto fu imminente e doloroso, andando a creare una specie di buca profonda in cui Kazuma si trovò mezzo incastrato e così fermato, caspita era diventata ancora più forte dell'ultima volta? Oh no!...
    <<ma quale colazione? Tu a momenti m'ammazzi razza di arpia!>>
    Sbraitò Kazuma sbucando fuori dalla buca come una molla ma duro come una pertica leggermente spiegata verso la fanciulla albina e con un'espressione inferocita e un dito puntato verso la colpevole. Sulla testa del ragazzo vi era un bel mucchietto di terra a coprire il bernoccolo uscito dopo il contraccolpo con il ventaglio. Passare tutta la vita con lei? Meglio essere mangiati da Aru e ingoiati!...
     
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    Aika Inouescheda

    I due ragazzi corsero per un bel po' intorno al tempio e intorno alla casa, provocando le risate grasse delle sorelle e della mamma. La confusione dei due ragazzi attirò l'attenzione anche delle persone che stavano passando davanti al tempio ed entrarono a vedere la scenetta fatta dal giovane Jinnouchi e dalla sua fidanzata. Aika non era sempre così rigida e dura, ma se voleva che Kazuma diventasse il migliore sciamano di tutti i tempi allora doveva assumere quel ruolo di mastino. Non appena Aika prese il giovane Kazuma, gli sferrò un duro colpo di ventaglio di carta, niente che non era in grado di sopportare ma che gli fece spuntare un bel bernoccolo in testa; lo sciamano si riprese dalla botta e anzandosi e indurendosi puntando il dito contro di lei, le rispose in tono duro dicendo che non c'era proprio l'idea di una colazione visto che a momenti lo ammazzava e poi concluse il discorso chiamandola Arpia. Aika allora digrignò i denti e assumendo un'espressione molto cattiva strinse i pugni e..Io arpia?? Io arpia... Kazumaaahhh aaarrrrggghhh
    stava per esplodere divenne rossa in viso, sembrava davvero che stesse per scoppiare la terza guerra mondiale, ma la saggezza del suo spirito della tartaruga prese il sopravvento e la placò interiormente... Respirò profondamente e poi aggiunse
    Va bene... caro akazuma se non te ne fossi accorto alla fine hai fatto quello che volevo, cioè hai corso a prima mattina intorno al tempio ahahah.. Alla fine vinco io, come al solito, e adesso possiamo darci il bentrovato non credi??
    Gli abbassò quel dito puntatole addosso e gli scoccò un bacio sulla guancia e facendogli l'occhiolino si girò e andò verso casa, per la precisione verso la cucina, dove la mamma si era prontamente portata a preparare la colazione. Passò davanti la statua di Aru e gli sorrise
    Non credere che non me ne sia accorta che hai riso quando mi ha chiamata arpia, avrò la mia vendetta caro draghetto, ma con calma e quando meno te lo aspetti
    Camminava con un aria da angioletto quale che dimostrava sempre agli occhi delle persone che non la conoscevano..
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    Kazuma Jinnouchi - Aru drago antico
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    Oh accidenti lo aveva detto davvero? L'aveva chiamata arpia? Forse aveva innescato la futura distruzione del mondo! No un momento, calma: Aika s'era meritato quel titolo, era così irascibile e manesca di certo non poteva figurare come l'essere più buono al mondo no?! Notò lo sguardo assassino dell'albina e fermo restando sul posto si preparo psicologicamente e fisicamente a morire giovane, ma non accadde nulla; anzi parve addirittura che fosse riuscito, senza accorgersene, d'aver fatto i giri di corsa ordinatoli da lei: cioè s'era fregato da solo! A Kazuma cadde la mascella a terra e il tic all'occhio aumentò in modo pauroso per non dire che stava fumando dal bernoccolo ancor nascosto dalla terra sulla testa per via della buca in cui era cascato qualche attimo prima; non era sacrosanto possibile!!! E per giunta si ritrovò imbarazzato e lievemente rosso sotto gli occhi per il bacio ricevuto alla guancia; restò solo all'aria aperta e con un leggero vento che fischiava alle sue spalle e sul tetto più alto del Tempio un paio di corvi gracchiavano risate a suo danno. Nell'animo di Kazuma stava ribollendo una gran rabbia e la sensazione d'essere tornato preda delle prese in giro di quella specie di seducente dittatore che sarebbe divenuta in futuro sua moglie e prese per qualche attimo a tremare come se fosse stato colpito da un terremoto interno e una specie di gran fiammata rossa apparì alle sue spalle...
    <<aaarrrggghhh!!! AIKA TI ODIOOOHHH!!!>>
    Urlò il ragazzo, tanto da far tremare il Tempio e le piante che circondavano la zona, facendo cascare qualche foglia prima del tempo. Kazuma rientrò in casa ringhiando come non mai e mandando saette ovunque andasse e alla fine se ne andò in camera sua, sbattendo la porta così forte da creare una gran crepa nel muro accanto. Dopo una ventina di minuti uscì dalla doccia in cui aveva sbollito la rabbia e prese a vestirsi...
     
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    Il volto di kazuma quando sentì che nonostante tutto aveva fatto i giri di campo diventò furibondo e poi al bacio di aika cambiò totalmente diventando paonazzo e non capendo nulla più. Kazuma mentre l'albina andava via, rimase sbalordito e improvvisamente si sentì un urlo tremendo che però colpì Aika dritto al cuore... Il giovane sciamano urlò che la odiava; la ragazza non lo fece notare ma fu colpita da quello sfogo del fidanzato, però continuò a camminare ed entrò in cucina mettendosi seduta a tavola e sorridendo, ma la mamma di kazuma accortasi dello stato d'animo della ragazza, le mise una mano sulla spalla come per rincuorarla che il figlio non diceva la verità. Nel frattempo Kazuma si era rinchiuso in camera, forse a sbollire la rabbia e a vestirsi, dato che era ancora in pigiama. Aika prese del pane e spalmò sopra u po' di cioccolato, prese un succo di frutta all'ananas e ringraziò la signora Hinata per la colazione
    Grazie mille Hinata, sei stata gentile a preparare tutto questo ben di dio. Allora piccoline mangiamo?? tanto non credo che il vostro fratellone verrà a tavola, soprattutto se ci sono io
    e così dicendo scompigliò i capelli delle due bimbe che erano euforiche ad avere la giovane ragazza a colazione.
    ahhh dimenticavo, ho portato dei regalini dal mio ultimo viaggio per tutti voi... questi qui sono dei sonagli per voi due
    e così dicendo prese dal borsone i due sonagli e li diede alle due bimbe, per Hinata invece le aveva preso un tamburo per aiutarla nelle guarigioni e glielo porse so che nonne hai bisogno perchè sei fortissima, ma una mano per evitare di sprecare energie quando fai un processo di guarigione può sempre servire... Invece a quel testone gli ho preso un bastone della parola ma mi sa che non lo accetterà mai
    prese il bastone e lo mise al posto del ragazzo, sperando che prima o poi lo avrebbe preso, anche se sapeva che quelle sue parole dette forse un pizzico di verità c'era.. Alcuni momenti era davvero odiosa, ma era per il suo bene...
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    Kazuma Jinnouchi - Aru drago antico
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    Mentre indossava una maglietta pulita, notò una cicatrice su un fianco e si ricordò come se l'era fatta e sorrise per qualche secondo dolcemente e buttò un'occhiata alla porta della stanza chiusa e alla fine sospirò; Aika era si una specie d'arpia fatta e finita però la conosceva da così tanto tempo e del bene glielo voleva: non la sopportava però quando lo bacchettava a comando e gli dava ordini d'ogni specie. Una volta indossate le scarpe da ginnastica, uscì dalla camera e s'indirizzò in cucina dove vide tutte le donne di famiglia a tavola per la colazione e passando alle spalle dell'albina le abbassò un pochino la testa con un dito...
    <<baka>>
    Le disse sottovoce e dolcemente, ma in modo che lo sentisse soltanto lei, per poi rubare una fetta di pane con della marmellata di akatzuki e infine uscendo dalla cucina, attraversare il lungo corridoio e aprire a metà strada una delle alte e lunghe finestre a scomparsa e saltare nel giardino che portava verso la torre della grande campana d'oro raffigurante Aru e i vari spiriti che venivano pregati e venerati al Tempio. Una volta entrato guardò verso l'alto e infine prese la lunga e grossa corda intrecciata di colore chiaro con delle specie di trecce di tessuto a forma di rombo rosso, bianco e nero e tirò con gran forza, dopo aver messo i tappi alle orecchie, e il battacchio fece il suo lavoro e il suono si propagò per tutta la zona del Tempio, giù per la lunga scalinata e infine verso il Parco Hijifu e le case che lo costeggiavano: era uno dei tre momenti in cui la campana veniva azionata a mano per far capire che il Tempio era sveglio e un nuovo giorno era arrivato. Il drago Aru fece capolino con la grande testa fuori della sua statua e ascoltò i vari rintocchi cadenzati e con alcuni ritmi qua e là al punto giusto e osservò l'alba farsi più chiara e lasciar spazio al sole e sorrise tutto contento, per poi andarsene a dormire in santa pace per qualche ora, mentre la piccola raganella verde infondo al suo pozzo prese a gracchiare dando come il "buongiorno", i pesci nel laghetto presero a notare pacifici e qualche spirito, non visibile ad occhio umano, appartenente al Tempio fece ritorno al proprio altarino o statua con aria assonnata, mentre un leggero vento estivo iniziava a muovere i vari sonagli sparsi in vari punti strategici e così anche i cartoncini colorati appesi alle bacheche destinate all'uso specifico del proprio colore o significato...
     
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    Aika Inouescheda

    Aika si mise seduta a tavola dopo aver dato i regali che furono ben accettati, a tal punto che le bimbe iniziarono subito a suonare i sonagli e la mamma di kazuma studiava il tamburo alla perfezione. Nel frattempo la ragaza mise in bocca la fetta di pane con la cioccolata e la porta della cucina si aprì facendo comparire Kazuma che però non fu molto calcolato della sorelline per via dei regali. Il giovane ragazzo aveva un'espressione molto più rilassata e quando passò dietro le spalle della fidanzata, con un dito le toccò la testa e la chiamò baka senza farsi sentire da tutte le altre donne nella stanza; Aika sentendo la voce del giovane e capendo che l'aveva perdonata sorrise felice e lo seguì con lo sguardo per capire cosa volesse fare. Il ragazzo prese una fetta di pane con la marmellata e poi uscendo andò verso la torre dove c'era la campana che doveva suonare per dare il buongiorno al quartiere e per indicare che il tempio era ormai aperto. Aika allora si alzò e portando con se la fetta di pane e il regalo si diresse anche lei verso la torre; La signora Hinata fermò le due figliolette che volevano seguire la ragazza, facendo cenno che non era il momento di giocare e che dovevano lasciarla andare per far ritrovare i due amici. Aika entrò nella torre e andò a sedersi accanto al ragazzo che si stava godendo il momento del risveglio degli animali e di tutto il tempio e facendogli un occhiolino di affiatamento: la magia che circondava il tempio era unica, gli spiriti che ritornavano al proprio altare di venerazione, aru che si fece vedere per augurare il buongiorno e poi ritornarsene a dormire, i pesci e le raganelle che saltavano nei piccoli laghetti, tutto insomma era magico e alla ragazza piaceva da impazzire avere la possibilità di poter assistere a quello spettacolo. Dopo un paio di minuti di silenzio aika diede un piccolo colpo di gomito al gomito del ragazzo e gli sorrise
    questo è per te, è un bastone della parola,spero ti piaccia! Allora come stai?? Ti trovo davvero bene e devo dire che sei migliorato moltissimo nella corsa. Senti ecco...... ho deciso di restare un po' in città e così.... bhe così mi sono iscritta al tuo stesso liceo, ti da fastidio?
    La ragazza in quei momenti in cui stavano solo loro due era totalmente differente dal solito, poteva essere davvero se stessa senza fingere, del resto Kazuma era l'unico a conoscerla fino infondo. Aika continuava a guardare l'orizzonte nel frattempo che aspettava la risposta dello sciamano
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    Continuò a suonare la campana con ritmo cadenzato e non troppo lento e notò l'arrivo dell'albina, ma continuò il suo lavoro facendo rimbombare in ogni dove il suono che ormai seguiva l'eco che s'era formato prima; all'ultimo colpo, quello più lungo e con più forza, si sollevo un pò la maglietta di Kazuma e si fece notare la famosa cicatrice che di sicuro Aika conosceva la storia, per poi lasciar andare il cordone e recuperare la fetta di pane con marmellata metà mangiata e sedersi vicino alla ragazza e finire la colazione. Il ragazzo non parò e se la prese comoda nel finire quel pezzo di "dolce" e intanto osservava la campana fermarsi pian piano e così si tolse i tappi dalle orecchie e udì la voce di Aika e il suo discorso; prese in mano quel bastone che gli veniva donato e l'osservò a lungo e senza dir nulla, per poi farlo piroettare tra le mani e imparare a manovrarlo e trovare il modo migliore d'impugnarlo...
    <<sai sono divenuto più veloce, per rincorrere Aru nelle sue scorribande non programmate e anche per non essere mangiato da lui. Comunque si sto bene...fino al tuo arrivo: ho come la sensazione, che mi renderai la vita impossibile d'ora in avanti...>>
    Sull'ultima frase fece un piccolo sorriso dolce e divertito e uno sbuffo di risata si fece sentire. In effetti con l'arrivo della sua futura moglie il tram tram quotidiano sarebbe cambiato e di molto e quindi il caos sarebbe regnato si sovrano ma con un certo criterio dettato dall'albina che sapeva comandare a bacchetta persino i demoni più imbizzarriti di Aru. Quando udì cosa aveva fatto la ragazza, il giovane Jinnouchi sbiancò e cadde a terra gambe all'aria...
    <<che cosa? Oh povero me!>>
    Disse restando sdraiato a terra e portandosi una mano al viso: non solo doveva vivere quell'incubo, tra virgolette, a casa ma ora persino a scuola! Ma che aveva mai fatto di male al fato? Sospirò a lungo e ormai arrendevole, ma scosse la testa divertito...
     
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    Kazuma continuò a suonare la campana fino a quando non tirò l'ultimo rintocco che fece alzare la maglia del ragazzo per lo sforzo e si notò quella cicatrice che la ragazza conosceva benissimo; Aika notò quel segno indelebile sulla pelle del ragazzo ed ebbe un piccolo sussulto, sapeva benissimo di cosa si trattava e come se l'era procurato. Mentre stava pensando a quel giorno Kazuma rispose alla domanda della ragazza dicendo che era diventato forte e veloce grazie ad aru, in quanto doveva rincorrerlo ovunque oppure scappare da lui. Aika sorrise a quella affermazione e poi quando il ragazzo affermò che la sua vita non sarebbe stata più tranquilla perchè ormai era tornata lei, la ragazza gli diede un colpetto piano sulla spalla
    ma dai non dire cavolate, vorrai per caso dire che con il mio arrivo adesso la tua vita si fa interessante, altro che incasinata e gli fece l'occhiolino per farsi capire.
    Il ragazzo poi alla otizia che la giovane albina si era iscritta alla stessa scuola di lui, si stese a terra e con una voce e una faccia sbalordita iniziò a pregare per lui... Aika allora si stese accanto a lui e guardando il soffitto gli rispose..
    scemo dai non essere così melodrammatico non è poi così male avere una fanciulla affascinante come me accanto e soprattutto essere fidanzati addirittura... a quelle parole scosse la testa divertita e poi di nuovo quel pensiero della cicatrice gli venne in mente, così chiese...
    ti fa per caso male ancora quella cicatrice?? Mi dispiace tanto....
    Mentre gli chiedeva come stava, iniziò a ripercorrere quella storia avvenuta qualche anno prima, subito dopo la morte dei suoi genitori... La notizia della morte dei suoi genitori aveva buttato aika in un baratro senza fine, anche se all'esterno non faceva trapelare nulla a chi le stava vicino, si mostrava forte e diceva di aver accettato la tragedia. La parte brutta però veniva quando aika si ritrovava sola in quella casa e il buio e il gelo trapelavano e coprivano il suo cuore spingendola sempre più in una desolazione mai vista prima. Una sera cercò i comunicare con il mondo degli spiriti così da parlare con i suoi genitori, ma il contatto non era stabile per la tristezza che provava, così un potente spirito maligno si impossessò di lei. Lo spirito era di un serial killer con manie omicida e non appena riuscì ad impossessarsi della giovane aika inizio a dar sfogo alla sua furia. I capelli di aika assunsero un colore nero come la morte e rosso come il sangue e la volonta della ragazza fu messa in un angolo e soggiogata alla forza di quell'essere....
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    Pure a scuola l'avrebbe avuta accanto, in pratica una tortura senza fine davvero! In pratica oltre che a casa i due avrebbero passato tutto il tempo assieme, a parte quando il ragazzo aveva gli allenamenti al club di calcio e quando era impegnato in alcune funzione dentro, fuori e per il Tempio, allora forse del tempo da ritagliarsi per starsene da solo o con gli amici poteva esistere: altrimenti sai che grandi litigate 24 h su 24? Un vero strazio! Sicuramente Aika lo avrebbe etichettato persino al liceo o durante le lezioni più noiose in cui lui cadeva in un sonno abbastanza naturale...
    <<ho capito: è finita la pacchia>>
    Disse Kazuma sospirando e restando sdraiato a terra e guardando in su verso la grande e alta campana dorata che ormai aveva smesso di suonare ed era tornata come dormiente nella sua antica torre e i cordoni pendevano lenti, appena mossi da un leggero vento estivo mattutino; avrebbe voluto anche lui dormirsela ancora nel suo letto ma ormai...l'albina aveva compiuto la sua sveglia sin troppo spaventosa per aver voglia di poggiar le terga sul materasso. D'un tratto la ragazza parlò della cicatrice al fianco e lo sciamano senza farlo apposta portò una mano sotto la maglia e restò silente: fargli male? E chi si ricordava più quando aveva smesso di tirare e bruciare? Ormai era biancastra e impressa nella pelle, quindi tutto taceva, a parte il ricordo di quella notte: uh e chi se la scordava più? Aveva solo dodici anni e suo padre era ancora in vita, anche se iniziava a non stare più bene e passava la sua giornata a fare qualche compito al Tempio ma più che altro a letto a dormire o appunto star poco bene di salute, in più era nata da poco la piccola Eiko e quindi la madre si divideva tra l'essere una sacerdotessa, il marito e le figlie più piccole e Kazuma stesso, ma quest'ultimo passava più tempo col padre o con Aru; quella notte sarebbe stata decisamente fuori dal comune e assai grave: tutti ormai dormivano al Tempio, ma ad un tratto il padre venne colto da terribili incubi e una gran febbre, per poi destarsi e urlare il nome del primogenito, buttandolo giù dal letto e avvertirlo che la vita di Aika era in serio pericolo e lo mandò addirittura fuori in pigiama da lei. Il giovane Jinnouchi conosceva Inoue da ben due anni, ma non è che andassero molto d'accordo o s'annusassero tanto per via dei due caratteri differenti e da un lato sperava di levarsi la futura fidanzata e moglie dai piedi, ma un volta giunto a casa di ella tutto cambiò. Aru aveva già avvertito una strana aura malvagia e che non faceva parte del mondo dei viventi; Kazuma allora provò a sfondare la porta, ma nulla, così trovò una finestra e si lanciò dentro spaccando il vetro in mille pezzi e capitolando a terra per ritrovarsi davanti la fanciulla con i capelli neri come la pece e rossi sangue, gli occhi incavati e il suo animo in subbuglio. Il cuore del ragazzino palpitava spaventato, ma non per lui, ma per Aika...
     
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