[Contest] A Christmas Carol: Babbo Natale è...un drago!

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    Remember...birretta?!

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    Il natale solitamente, nel Giappone, è una festività più propensa agli scambi di regali tra fidanzati o future coppie, ma anche le famiglie lo festeggiano; ognuno a modo proprio. Anche i Jinnouchi ogni anno lo fanno, anche se un appartenenti ad una famiglia di sacerdotesse e anziani. Tutti gli anni il Tempio viene addobbato a dovere per le varie cerimonie che si tengono, ma vi è anche spazio per un piccolo alberello addobbato all'esterno della dimora della famiglia, ma non solo, ve ne è uno anche all'interno: dove la mattina del 25 dicembre vengono deposti i regali. E anche quell'anno successe lo stesso...

    Dieci anni prima...

    Il giorno prima, tutta la famiglia Jinnouchi s'era riunita nel Tempio del drago Aru, o almeno i componenti ormai in pensione o non ancora pronti per dedicarsi al mestiere designato sin dalla loro nasciti, quindi: nonni, zii e cugini. Naturalmente furono eseguite molte funzioni in onore degli avi, delle festività e verso i vari guardiani o spiriti pregati tutti i giorni non solo dalla famiglia, ma anche dalla gente comune; il nostro Kazuma, all'epoca solo di sette anni, s'era annoiato come non mai e cercato di svignarsela varie volte, ma veniva sempre riacciuffato dall'anziana e severa nonna e messo al suo posto con un sonoro scappellotto alla nuca o una bella sgridata, tra le risate di tutti gli altri. Era sempre stato un bambino vivace, poco propenso alle faccende del Tempio, tanto lo sapeva da tanto che mai sarebbe divenuto sacerdote, quello era compito delle femmine: quindi lui che ci guadagnava? Una gran noia e basta! Fortunatamente arrivò sera e così i festeggiamenti privati: una grande cena, giochi di società di gruppo, preghiera generale agli avi e infine l'ora d'andare a letto. Il padre di Kazuma ci mise una vita per metterlo a letto, dato che il discolo non voleva saperne di dormire...
    <<papà?! Verrà anche da noi Babbo Natale?>>
    Domandò il futuro sciamano, con due grandi occhi curiosi e pieni di speranza...
    <<penso di si. Cioè credo, non lo sò. Noi non festeggiamo certe ricorrenze, conosci no le varie religioni?>>
    Il giovane uomo era stato preso in contropiede e non sapeva se deludere il figlio con la verità, oppure raccontagli una bugia a fin di bene finché era piccolo...
    <<uffa, si: conosco tutto. Me lo avete detto un miliardo di volte! Però verrà lo stesso?!>>
    Ci sperava Kazuma...
    <<beh se dormi...credo di si. Su forza! Buonanotte Zuma!>>
    Salutò il papà il suo bambino, dandogli un bacio sulla fronte e rimboccandogli le coperte. Una volta spenta la luce in camera, il piccolo si sedette e prese a fantasticare su quel fantomatico Babbo Natale di cui aveva sentito parlare a scuola, non solo dalle maestre, ma anche da alcuni compagni stranieri, festeggianti il natale tradizionale. Lo avevano descritto panciuto, vecchio e con la barba, vestito di rosso, con un gran sacco pieno di doni e guidante una slitta trainata da renne: specie di grandi cervi volanti. Ma come faceva un signore ciccione a poter star in equilibrio su di una slitta e portato in giro da cervi volanti? Faceva per caso appello a qualche avo? Usava la magia sciamanica? Forse la slitta era robotica e così le renne. Oppure quegli animali erano draghi travestiti da appunto renne? E come caspita faceva a viaggiare per tutto il mondo in una sola notte? Aveva i razzi attaccati al didietro? I vigili non lo multavano? Aveva dei gemelli sparsi qua e là? Ma poi come faceva a sapere quale regalo giusto consegnare? Aveva il navigatore? Una mappa? Andava a naso? O uffa, quante domande e nessuna risposta; perfino i suoi parenti erano stati sul vago o lo avevano cacciato via bruscamente. Alla fine il piccolo s'addormentò per tutti i dubbi che affollavano la sua mente e così arrivò il mattino. Kazuma balzò in piedi e cadde a gambe all'aria dal letto svegliando tutti quanti: accidenti era la mattina di natale! Yuppi!!! Il bambino scese, o quasi rotolò, giù per le scale e arrivò nella zona salotto e sotto l'albero addobbato vi erano un sacco di regali! I parenti arrivarono subito dopo, chi assonnato, chi allegro e chi nervoso per essere stato svegliato da un piccolo pazzo di sei anni così presto. Kazuma non resistette più e aprì i propri pacchetti: un trenino, un pallone nuovo, maglioni orrendi, calzini altrettanto come sopra, un aeroplano di legno. Solo che i biglietti erano firmati da parenti e dai genitori, nessuna traccia di Babbo Natale...
    <<ma...mamma, papà? Non c'è nulla di Babbo Natale?>>
    Domandò deluso il piccolo. Naturalmente la prima a prendere la parola, fu quella nonna antipatica che frantumò le speranze del futuro sciamano dicendogli che quello che aveva detto era una scemenza e che Babbo Natale non esisteva! Zuma trasalì e si mise a piangere e salì le scale per poi chiudersi a chiave in camera propria e restarsene solo tutta la mattina. A nulla valsero i richiami dei genitori preoccupati, il piccolo non ne voleva assolutamente sapere. Quando il tempo sembrò passare lentamente, si sentì bussare alla finestra e il piccolo sciamano alzò lo sguardo da terra e vide il grande Dragone Aru, fluttuare fuori dalla sua finestra...
    <<aru!>>
    Esclamò il piccolo e subito il leggendario guardiano del Tempio fece la sua comparsa nella stanza e capì immediatamente cosa fosse successo, così...
    <<la vegliarda ti ha deluso, vero? Purtroppo è verità: per noi Babbo Natale non esiste, ma solo nel nostro credo. Ma se ci tieni così tanto, forse egli apparirà!>>
    Il piccolo non capì del tutto il discorso del drago, ma s'illuminò immediatamente, quando vide avvicinarsi la coda dell'animale, recante un bastone sciamanico nuovo...
    <<questo bastone magico è tuo: futuro sciamano. Buon Natale>>
    Si avete capito molto bene: il regalo fatto dal drago, non era altri che il bastone che avrebbe accompagnato sin nel presente il nostro amico Kazuma. Quanto era scintillante, era grande e alto, più di lui stesso, e subito una magia successe: dal pigiama, Kazuma si ritrovò vestito da sacerdote, veste bianca e cappello scuro, naturalmente col passare del tempo quell'abito si sarebbe adattato al suo padrone ma anche modificato e modernizzato, se non addirittura cambiato quasi del tutto. Il giovane Jinnouchi si guardò dalla testa ai piedi e infine corse al piano di sotto da tutti i parenti...
    <<guardate! Guardate tutti! Ve l'avevo detto io che Babbo natale esiste! Sapete chi è? E' Aru!>>
    A quell'affermazione tutti caddero a gambe all'aria per la sorpresa e l'anziana nonna antipatica quasi fu colpita da un infarto secco sul posto. Kazuma correva e saltava per tutto il tempio, felice come non ma e agitando il proprio bastone ovunque, provocando magie non volute e col risultato di creare grandi esplosioni in vari punti ed evocando spiriti a manetta, per disperazione di tutti. Tranne d'uno: Aru infatti se ne stava fuori e se la rideva come non mai.

    Quello fu un natale indimenticabile per Kazuma e ancora adesso...pensa che Aru sia Babbo Natale!
     
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