[Contest] Dead Man Walking: Le ultime pagine che ti scriviamo.

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    AF's Master of the End
    La Luce

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    Non so nemmeno dove sono ora, figuriamoci se posso ricordare da dove provengo

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    Ci accasciamo contro il muro, ormai esausti. Sono due giorni che non facciamo altro che muoverci senza un attimo di riposo, aver finalmente trovato un posto dove fermarci è una liberazione.
    Bianca appoggia la testa sulla mia spalla e si addormenta immediatamente; la luce della luna, filtrando attraverso le assi che barricano l'alta finestra, le illumina il volto e mi consente di vederle un'espressione più serena. Ormai il suo respiro regolare è tutto ciò che riesce a tranquillizzarmi.

    L'orologio vibra brevemente: è mezzanotte.
    « Ehi, Bianca! È il nostro compleanno. Festeggiamo? »
    Bianca scuote leggermente la testa.
    « Sono troppo stanca. » - bofonchia con un filo di voce.
    La posso capire, non è mai stata una ragazza adatta a questo stile di vita, a tutta questa fatica.

    Oggi sono tre anni dall'inizio dell'epidemia. Tre anni che fuggiamo da quei mostri.
    Si dice che con il tempo ci si abitua al cambiamento, che i ricordi di come era prima si fanno più distanti e confusi. Io mi ricordo, com'era il mondo di prima, come mi ricordo il giorno in cui tutto è iniziato.
    Oggi come allora, stavo stringendo questo piccolo diario, un regalo simpatico di Sophie per me e Bianca, un unico diario da condividere perché “non si capisce dove inizia l'uno e finisce l'altro”, diceva.
    Quando ci hanno evacuati non ho fatto in tempo a prendere altro; nella concitazione, io e Bianca ci siamo ritrovati con Nora e suo fratello, separati da tutti gli altri. Ho iniziato a scrivere quello stesso giorno.
    Pensandoci, da allora non mi sono mai fermato a leggerlo dall'inizio, questa potrebbe essere l'ultima possibilità che ho per farlo.
    Eravamo su un furgone militare quando ho scritto la prima di queste pagine che scorrerò rapidamente.

    28 Luglio
    Abbiamo compiuto 17 anni e Sophie ci ha regalato questo diario. Come al solito è difficile capire cosa le passa per la testa, perfino con la One Heart.
    Stavamo festeggiando quando un fragore, forse uno schianto, ha interrotto tutto. È stato immediatamente lanciato l'allarme, pensavamo di essere sotto attacco. Volevo indagare le menti dei militari che ci hanno caricato di forza sui mezzi ma la confusione era troppa per riuscirci. Ci siamo separati, spero almeno che ci potremo riunire nello stesso rifugio.

    29 Luglio
    Non ho ancora trovato Sophie e Cheria, ma il rifugio è grande e la gente è tanta.
    Non vogliono ancora dirci cos'è successo.

    4 Agosto
    La scorsa notte abbiamo sentito degli spari nella struttura. La mattina circolavano delle voci su una ventina di corpi che avevano portato via dal rifugio. Dei medici ci hanno controllati più volte. Forse si tratta di qualche malattia, ma ci hanno detto di non preoccuparci.

    8 Agosto
    Sono diventato un addetto alla mensa. Assurdo, eh? Se mi danno un po' di carta bianca riapro anche il Maid Caffè.

    15 Agosto
    L'allegra squadra (io, Bianca, Nora e Jan. Lo scrivo che se no tanto me lo dimentico) sarà trasferita in un altro centro, Cheria a Sophie potrebbero essere lì. Ancora nessuna notizia dai nostri genitori.
    Mi sono informato e dovremmo passare vicino casa nostra, magari riusciremo a farci un salto, anche se il viaggio sarà lungo.


    Scorrendo trovo una pagina che non ho scritto io.

    12 Settembre 20XX
    Eravamo sui camion quando la scorta ha aperto il fuoco. Qualcosa ha cozzato contro il fianco del nostro e lo ha ribaltato. Dai finestrini abbiamo visto... non lo so cos'erano. Sembravano persone, erano del tutto prive di capelli ed avevano la pelle quasi grigia, ma erano troppo veloci e forti per essere umane, i proiettili non le fermavano. Avevo paura ma ne ho avuta ancora di più quando Tatsuya è uscito per affrontarle. Tanto sei tu che leggi: sei uno stupido!!! Odio quando fai così. Ti sei quasi fatto ammazzare per riuscire a proteggere solo noi. Tutti gli altri sono... ed ho pensato che lo fossi pure tu quando ti ho visto a terra coperto di morsi. Tu vuoi farmi morire.
    T'ammazzo se mi abbandoni!
    ….ti voglio bene.


    Questa pagina l'ha scritta Nora. Una lacrima bagna la pagina: sto piangendo. Anche le successive sono scritte da lei. La mia Nora.
    Devo andare un po' avanti per trovarne una di nuovo scritta da me.

    10 Ottobre
    Sono a casa. Dicono che ho dormito per quasi un mese. Dicono che sono svenuto dopo aver combattuto, ma non ricordo niente.
    Siamo stati fortunati, dicono, perché siamo stati attaccati ad una ventina di chilometri da qui. Jan mi ha portato in spalla, qualche volta si rende utile. Mi hanno parlato di quegli affari che ho combattuto e, dato che non si sono più visti, potrei essermi sbarazzato di tutti quelli che infestavano la zona. Se mi metto d'impegno sono pericoloso.
    Nota a margine: mi sono svegliato mentre Nora e Bianca si cambiavano. Certe cose, invece, non cambiano mai.

    12 Ottobre
    La One Heart non funziona più. Anche l'Origine ha problemi.
    Sto perdendo i poteri.

    25 Ottobre
    Perché? Perché tutto questo?
    Una unità di “sopravvissuti” ci ha trovato. Ci ha spiegato più o meno che sta succedendo. Dovevamo essere in salvo, invece hanno attirato gli infetti. Nella fuga si sono presi Jan.
    Appena fuori dalla foresta era un campo di battaglia. Hanno sparato e sparato mentre quelli correvano, colpivano e mordevano. Nora è caduta ed hanno morso anche lei. Li hanno respinti ed ho preso Nora, ho usato quasi tutto il mio potere per cercare di curarla e ci sono riuscito, ho distrutto quel virus. Hanno frainteso il bacio.
    Il resto del potere l'ho consumato per vendicarla.
    Abbiamo preso uno dei mezzi dell'unità, per fortuna nel navigatore ci sono le coordinate della base. Partiremo domani.
    Bianca voleva partire subito, ma... voglio stare con lei.

    26 Ottobre
    Siamo alla loro base. Uno dei loro leader ci ha voluto ricevere e abbiamo scoperto che era Break. Gli ho detto quello che è successo. L'ho pregato di proteggere Bianca, io mi sarei preso la colpa di tutto. Ha detto che non c'era bisogno, che devo solo pensare a restare al fianco di Bianca. Jan era nostro amico. Nora era la mia ragazza ma anche la sua migliore amica.

    27 Ottobre
    Break mi ha spiegato un po' di cose.
    Nello schianto aereo del 28 luglio si sono liberati dei soggetti infettati con un virus artificiale. Facevano parte di una sperimentazione andata male per potenziare le caratteristiche umane.
    Il virus colpisce il cervello, il sistema nervoso ed i muscoli ed in base alle caratteristiche del soggetto dà risultati diversi.
    Slowpoke: quasi in stato catatonico, si trascinano lentamente e sono privi di olfatto ed udito.
    Runner: sono veloci e reattivi, oltre che discretamente forti, possono correre per ore.
    Bullet: forti nelle gambe, con la spinta che si danno usano il corpo come proiettile, anche rischiando di distruggerlo.
    Goliath: la massa muscolare cresce grandemente, tanto da andare ad otturare naso ed orecchie. Non sentono suoni o odori, sono dei colossi lenti e potenti che arrivano per ultimi. Spero di non incontrarli.
    Sono tutti accomunati dalla colorazione cinerea, l'assenza di peli e battito cardiaco, e dall'istinto di mordere, il modo in cui diffondono il virus.
    Se il soggetto colpito è un anormale le cose vanno in modo diverso: il virus colpisce l'anormalità e la blocca. Al primo contagio. Un secondo contagio, invece, porta alla morte.
    Ora so perché ho perso i poteri.
    Se solo avessi cercato di curarli invece di combatterli...

    5 Dicembre
    Sembra che abbiano avvistato Cheria in una base. Spero che stia bene. Noi, se non fosse per il freddo, staremmo bene.

    20 Gennaio
    La squadra esterna ha trovato una ragazza dai capelli viola. Era svenuta in mezzo alla neve e con segni di morsi. Non si è trasformata, quindi la tengono sotto controllo.

    22 Gennaio
    Break me l'ha fatta vedere: è Sophie.
    Ha saputo che ci avevano visti ed è venuta a cercarci.

    23 Gennaio
    Ha aperto gli occhi e mi ha salutato. C'è ottimismo, questo è il suo primo contagio, dovrà solo rinunciare al Protos Heis, ma a chi importa? Ho ritrovato la mia sorellina.

    25 Gennaio
    La perdita del potere ha fatto sorgere delle complicazioni.

    1 Febbraio
    Non c'è più. Non c'è più. Se n'è andata. Mi ha abbandonato.

    9 Febbraio
    Volevamo avvisare Cheria, ma di lei non ci sono più tracce.
    Ormai siamo solo io e Bianca.

    12 Febbraio
    Siamo solo noi due.


    Su questa pagina non ci sono date

    Sei tutto ciò che mi resta.
    È la prima di molte altre pagine senza una data. Variano in lunghezza, ci sono brevi dati sulla giornata, ma in ognuna è presente lo stesso pensiero.

    Sei tutto ciò che ho. Sei il mio mondo.

    Quando trovo, finalmente, una nuova data, mi rendo conto che, tra quelle pagine, ho attraversato rapidamente due anni della nostra vita.

    7 Marzo
    Io e Bianca abbiamo fatto una cosa orribile.


    Più che leggere, ho ricordato quel che ho scritto. Quasi non facevo caso che la parola “orribile” è cancellata da una doppia linea e sostituita da “bellissima”. Bianca ha anche messo le iniziali e firmato la pagina.
    Come al solito è lei che mi strappa un sorriso.
    Leggere la pagina del ventisette aprile è ancora più bello.

    27 Aprile
    La cerimonia è andata a meraviglia. Lei era bellissima▬
    Lo sono ancora.
    Certo che lo sei.
    Anche tu non eri malaccio.
    Malaccio? Ero un figo immenso.
    Si credici.
    Andiamo a chiedere a quelle due a cui ho fatto partire gli ormoni?
    Tu stanotte non esci da qui.


    Quanto siamo stupidi. Avevo appena finito la prima frase quando mi ha strappato di mano diario e penna. Abbiamo scritto insieme, togliendoci la penna a vicenda. Sentivamo di poter essere di nuovo felici.

    29 Aprile
    Sono arrivati i Goliath. Dobbiamo respingerli.

    6 Maggio
    Finalmente un po' di calma. Sono stati sette giorni di vero inferno. Il combattimento è durato così tanto che abbiamo esaurito tutte le munizioni, quello che abbiamo subito è il più grande assalto di cui si ha notizia. Siamo stati chiamati a prendere una decisione drastica: abbiamo fatto evacuare tutti attraverso un tunnel sotterraneo che porta in una zona sicura ed abbiamo aperto gli ingressi principali per far entrare gli infetti. Abbiamo fatto esplodere la struttura.
    Siamo salvi, ma la fortezza è perduta.

    7 Maggio
    Abbiamo perso molti uomini. Al momento si stimano 60 caduti. Un centinaio i dispersi.
    I leader hanno detto che ho fatto bene, mi sono distinto. Mi hanno dato un grado ed un incarico di responsabilità. Dicono che è per merito, ma sono convinto che è solo perché sono a corto di ufficiali e Break ha messo una buona parola. Anche in questo mondo si va avanti con le raccomandazioni.
    Verremo suddivisi un gruppi e smistati in altri centri di raccolta. Il mio compito sarà di guidarne uno fino al centro assegnato

    16 Maggio
    Abbiamo finalmente raggiunto la nostra nuova base. Il trasferimento è andato bene, per fortuna non abbiamo avvistato infetti. Confesso che prima di partire ero molto teso, per come mi vanno le cose di solito temevo di imbattermi in un branco di Goliath o in una nuova tipologia ancora più pericolosa. Per una volta è andato tutto liscio.
    Ma la vera sorpresa è stato incontrare Mimì e Misaka. Quando le abbiamo viste siamo corsi ad abbracciarle. Erano quasi tre anni che non ci vedevamo. Le più incredule però sono state loro quando hanno visto gli anelli.
    Sono sicuro che Break sapeva che loro due erano qui, non può essere una coincidenza. Lo dovrò ringraziare.

    18 Maggio
    Sono due giorni che quelle due non la smettono di fare domande. Non so se si tratta di più di curiosità o di sgomento. A pensarci, deve essere stato davvero un bel colpo.
    L'ultima volta eravamo solo dei ragazzini, ora invece siamo sposati.
    Loro non sembrano cambiate per niente e ne sono davvero felice. Ci sono già stati troppi cambiamenti, almeno Mimì e Misaka riescono a farci sentire a casa, così come sono.
    Sì, ora sono a casa.

    2 Giugno
    Oggi potrebbe essere il giorno dalla svolta: una squadra in ricognizione ha trovato una persona, si è qualificata come un ricercatore. Era denutrito, disidratato, ma integro.
    Sostiene di aver trovato una cura.

    7 Giugno
    Ho conosciuto il ricercatore. Robert. 54 anni di Cincinnati. Mi hanno fatto sapere che, fin da quando è stato trovato, non ha fatto altro che chiedere di me. Sapeva dove trovarmi.
    Inizio a pensare che non sono stato mandato qui solo per riunirmi con delle mie amiche.
    A quanto pare dovrò attendere fino a domani.

    8 Giugno
    Sono stato convocato davanti agli alti ufficiali della struttura; era presente anche Robert.
    Lui ha davvero trovato una cura all'epidemia, un vaccino che sopprime e rende immuni al virus mutageno. Al momento è stato prodotto solo un campione, ma tanto basta per poterlo riprodurre.
    Il problema è che non è in nostro possesso: è rimasto nel laboratorio di Okinawa.
    Qui entro in campo io: devo andarlo a prendere.
    Qualcuno, sicuramente quel dannato Break, ha rivelato informazioni sulle mie abilità, per questo io sono il più adatto per la missione: il vaccino è in grado di ridarmi i miei poteri e di rendermi immune, se ci trovassimo alle strette, braccati dagli infetti, mi basterebbe iniettarmelo per purificarli. Poi potrebbero prendere il siero dal mio sangue.
    Mi verrà affidata una scorta di miliziani pronti a morire pur di permettermi di ottenere il vaccino.


    Continuo a scorrere, fino ad arrivare all'ultimo ingresso nel diario, datato ieri.

    27 Luglio
    Ci siamo quasi.


    Non avevo molta voglia di scrivere dato che ieri ho perso l'ultimo membro della scorta. Molto probabilmente, in questa città quelli rimasti che respirano siamo solo noi due. E non avesse insistito tanto, se non si fosse imposta, a quest'ora sarei solo io, isolato in questa cittadina fantasma.
    Sono contento che sia venuta. Sono contento di essere insieme a lei.
    Scorrere queste pagine mi ha dato un'idea di quante cose sono successe, di come il nostro mondo si è modificato e le nostre vite con esso. Siamo fuggiti, ci siamo nascosti, abbiamo lottato ed abbiamo tremato. Abbiamo perso tutto. Ma fin dal primo momento ci siamo spalleggiati, ci siamo sostenuti a vicenda: abbiamo affrontato ogni difficoltà, ci siamo consolati nella sofferenza, sopportando un dolore che ci ha quasi tolto la ragione, che ci ha fatto pensare che non sarebbero più venuti giorni in cui sorridere ed essere felici. Eppure siamo riusciti, nonostante tutto, nonostante la scia di disperazione e di morte che ci insegue, a diventare felici. Insieme, come siamo stati fin dal giorno della nostra nascita e come abbiamo affrontato ogni cosa.
    In fin dei conti, è stata una bella vita.
    Ora devo uscire di scena.
    È tempo di scrivere la mia ultima pagina.

    28 Luglio.





    Scossa da un brivido, Bianca si svegliò avvertendo una strana angoscia. Per un attimo si sentì confusa, frastornata più che riposata dalla prima dormita dopo due giorni.
    Al buio tastò pavimento cercando Tatsuya, quando si era addormentata si era abbandonata su di lui, forse poteva essersi sostato un po' per stare più comodo, ma non lo trovò.
    Trasse di tasca una piccola torcia elettrica e l'accese scoprendo, con orrore, di essere da sola. Di fianco a lei c'era solo il piccolo diario che suo fratello teneva, aperto alla pagina del giorno.
    Lo raccolse con mano tremante e lesse.

    28 Luglio
    A Bianca.
    Vorrei dirti molte cose, ancora di più te ne vorrei sussurrare direttamente all'orecchio, prendendoti tra le mie braccia e fingendo di isolarci dal mondo, per poter esistere solo io e te.
    Ti avevo promesso che sarei stato sempre sincero con te, ma ci sono cose che ti ho tenuto nascoste.
    Ogni tentativo di trovare una cura alla malattia è fallito, quello che siamo andati a prendere non è un vaccino, è solo un medicinale che sopprime temporaneamente i sintomi, nel mio caso la perdita dei poteri.
    Di sicuro hai già capito, so quanto sei intelligente: solo io sono riuscito a curare dall'infezione. Sono io la cura.
    Quando avrò recuperato i poteri, avrò un'ora di tempo per cancellare questo virus e farmi carico di tutto il suo peso. Mi sovraccaricò finché sarà necessario per riuscirci.
    Per un attimo sentirò il cuore di ogni persona in tutto il mondo e tra tutti cercherò il tuo. È l'ultimo ricordo che desidero in questa vita.
    Ti prego, non piangere. In cuor nostro sapevamo che sarebbe andata in questo modo: ogni avvenimento ha voluto che arrivassimo a questo punto, fin da quando ci siamo separati dalle nostre sorelle era già stato stabilito, ed è giusto così.
    Avevo promesso di stare per sempre con te, ma sembra che non sia il tipo che può fare progetti a così lungo termine. Mi dispiace tanto.
    Vorrei chiederti un'unica cosa: cerca Cheria, trovala e resta al suo fianco.
    In quanto a me, presto sarò di nuovo con Sophie e con Nora. Ti aspetteremo insieme.
    Addio Bianca. Il tempo che ho passato con te è stato il più bello. L'unica cosa buona di questo nuovo mondo è l'averti potuta amare senza dovermi nascondere.
    Ti amo Bianca. Ti amo come sorella. Ti amo come mia migliore amica. Ti amo come mia compagna. Ti amo e ti appartiene il mio cuore.
    Tatsuya Kamishiro
    T. Claradei


    La piccola torcia che reggeva le sfuggì di mano. Le gambe si fecero molli e non la sostennero più. Bianca continuò a fissare quell'ultima pagina al buio, con la vista appannata per le lacrime che le bagnavano gli occhi e, nel silenzio, scendevano lungo quelle guance che lui non avrebbe più accarezzato, sfiorando quelle labbra che lui non avrebbe più baciato.
    Un improvviso bagliore, proveniente dalle fessura della finestra sprangata, la scosse da quella condizione. Non poteva essere il Sole, era ancora troppo presto perché albeggiasse; nessuna luce, naturale o artificiale, poteva essere tanto accecante e splendente. Poteva essere solo una persona e doveva aver appena recuperato il suo potere.
    Travolta da un'improvvisa ondata d'energia, Bianca scrisse un'ultima pagina su quel diario, datandola al giorno dopo perché quella sera stavano scrivendo la prima pagina di un domani migliore, quindi lo adagiò a terra prima di correre fuori dalla stanza, verso quella luce.

    29 Luglio
    Sto andando da mio fratello, non gliel'ho ancora detto ma deve assolutamente sapere che diventerà un papà.

    A te che stai leggendo
    Non sono tornata a prendere il diario. Ti scongiuro, trova nostra sorella, Cheria Claradei, nel diario ci sono abbastanza informazioni per individuarla, e consegnale questo diario: c'è la storia dei nostri ultimi tre anni e voglio che la conosca, che sappia che non abbiamo mai smesso di cercarla, di pensarla e di sperare di poterla rivedere.

    E voglio che tutti conoscano l'identità di quel cuore che li ha abbracciati in quella notte in cui il mondo cambiò ancora e che ora continua a battere nei loro petti.

    Bianca Claradei








    Epilogo: Il Sole sorse ancora – Dieci anni dopo.

    C'è movimento, come non se ne vedeva da molto tempo in questa città. Centinaia di operai si danno da fare per ripulire le strade, rimuovendo detriti e vetture ferme da un decennio. Manca ancora una stima di tutti i danni causati da quei tre, maledetti, anni dell'epidemia durante i quali la morte camminò tra gli uomini; per tornare alla normalità ci vorrà ancora molto tempo, ma non potranno mai tornare i tempi di una volta.
    I lunghi capelli rossi di una ragazza di ventinove anni svolazzano qua e là mentre insegue due bambini di circa nove anni: una bambina quasi albina ed un bambino dai capelli neri, entrambi con gli occhi color dell'oro. Sono gemelli. Ignorando le parole della ragazza, entrano correndo in un alto edificio, al centro della città, un tempo sede di importanti uffici. Giocando, si ritrovano per caso davanti ad una porta socchiusa, diversamente da tutte le altre che erano spalancate, e la curiosità li costringe a spingere la porta ed entrare. C'è molto disordine, le finestre sbarrate ed è tutto coperto di polvere. Quasi tutto: a terra c'è un diario, uno di quelli su cui ci si confessa, a cui ci si affida e che, anni dopo, rileggendoli ti fanno sentire un po' stupido.
    Il bambino lo prende ed inizia a sfogliarlo per andare velocemente all'ultima pagina, un'abitudine presa a scuola per farsi un'idea di quanto dovrà leggere.
    « Ehi! Dove siete andati? »
    La voce preoccupata della ventinovenne giunge dalla più vicina rampa di scale.
    « Siamo qui mamma. Abbiamo trovato qualcosa. » - risponde prontamente la bambina.
    Appena li raggiunge, il bambino le corre incontro con euforia.
    « Mamma! Mamma! È un diario dello zio e della zia! Ci sono i loro nomi. Guarda! »
    Prende il quaderno dalle sue mani e legge le ultime due pagine, legge le firme. Sono davvero loro, non ci sono dubbi. Anche se è passato molto tempo, lei sarebbe in grado di riconoscere la loro scrittura tra mille. Chiude gli occhi e stringe il diario al petto, lasciandosi andare ad un profondo sospiro che le rievoca mille ricordi. Stringendolo le sembra di sentire il calore di loro due, quasi ne sente l'odore. Tra quelle pagine sembra che sia rimasta una parte della loro anima.
    Da quel breve sogno la risveglia un rumore metallico che non sente da troppo tempo, un tintinnio molto familiare.
    Spalanca gli occhi e non crede a ciò che vede: un piccolo varco di luce nell'aria dal quale cade, fino al pavimento, una sottile catena, che si frappone tra i due bambini. La bambina ha un braccio teso in avanti, verso il fratello che quasi non si vede, così nascosto dietro un'ala di piume nere.
    « Bianca! Ma cosa fai? »
    Controlla con difficoltà l'emozione. Sono le loro abilità.
    « Non è colpa mia! » - risponde tenendosi sulla difensiva - « Ha cercato di baciarmi! »
    « Ma Theodore! Non si fa! »
    « Non è vero! È stata lei! Io non ho voluto e lei voleva legarmi per costringermi. E mi tratta sempre male! »
    Nel battibecco dei gemelli, la loro madre ha solo una domanda.
    « Dove avete imparato a fare... quello? »
    « Ce l'hanno insegnato lo zio e la zia. A tutti e due. » - risponde Bianca anticipando il fratello, che a sua volta aggiunge che - « Ci hanno chiesto di non dirti niente. »
    « E quando li avreste visti? »
    « Quando sono venuti a casa. Tu dormivi e non hanno voluto che ti svegliavamo. Hanno giocato con noi. »
    La rossa non ha parole con cui replicare, resta in silenzio, con un leggero sorriso sulle labbra, pensando a ciò che le hanno appena detto.
    « Voi due me li ricordate tanto. »
    I gemellini si guardano a vicenda confusi, non sanno cosa intenda con quello.
    Mentre escono hanno una sola domanda.
    « Mamma. Lo zio e la zia... quando li possiamo rivedere. »
    Lei li tira a sé e li abbraccia dolcemente.
    « Un giorno, ma ci vorrà un po' di tempo. Loro due, ormai, appartengono a tutti. »
     
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