[Contest] Dead Man Walking: Mostro.

By Spugna 93

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    da casa mia?

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    Il grande banchetto vedrai... con il vino brinderai... corri fin laggiù, che il banchetto ti aspetta...
    Una voce canticchia una strana canzone mentre il fuoco crepita allegramente, illuminando la radura con la sua calda luce.
    Quando mi sveglio mi sento dolorante, ma con entrambi gli occhi.
    Ci metto qualche secondo a ricordarmi cosa è successo, perché sono svenuta e per le fasciature.
    Istintivamente con le mani mi tocca la faccia, tastando il volto alla ricerca degli occhi, che sono nella loro sede.
    Sta tranquilla, ti hanno un pochino morsa, ma non rischi di diventare uno di loro.
    È una voce maschile quella che ha parlato, mai sentita prima, e proviene da dietro di me.
    Mi giro al massimo delle capacità per guardare da chi proviene la voce e vedo un ragazzo che avrà sedici-diciassette anni, tranquillo, che mangia qualcosa da dentro una lattina di alluminio.
    Di fianco a lui è appoggiata una spada ed un coltello. Il mio coltello.
    Notando che lo stavo fissando con insistenza, prende in mano il mio utensile e lo appoggia dall’altra parte del tronco su cui è seduto.
    Scusa se tolgo la tua arma, ma purtroppo non voglio morire mentre mangio la mia zuppa. Ah, tranquilla, ho usato le mie scorte e ne ho un po’ anche per te.
    Continuo a fissare quello strano figuro che con calma ricomincia a mangiare il cibo.
    Lo vedo solo di profilo, con una calma non comune in questi tempi.
    Dai, vieni a sederti qua vicino, altrimenti la zuppa di cipolle si raffredda.
    Con circospezione mi avvicino lentamente. I muscoli urlano di dolore ad ogni mio movimento, strappando mi qualche gemito per la sofferenza che provo.
    Zoppicando arrivo alla fonte di calore, posizionandomi davanti allo strano figuro ma con in il fuoco in mezzo.
    È chinato a mangiare la propria porzione, i capelli neri coprono gran parte del suo volto, ma non abbastanza da notare che ha gli occhi. Tiro un sospiro di sollievo e mi accoccolo davanti alla fonte di calore innaturalmente rossastra, che da una tonalità più spettrale a tutta la raduna.
    Dopo un paio di cucchiaiate il ragazzo rompe il silenzio senza alzare lo sguardo.
    Come diavolo hai fatto a farti seguire da una quindicina di quei cosi? Se non fosse stato per me e i miei amici a quest’ora saresti morta o peggio.
    Bevo in un sol sorso la mia porzione e non rispondo. Perché utilizza quel tono? Non gli ho chiesto io di salvarmi.
    Non fare la muta, non ti hanno mangiato la lingua.
    Mi ostino a non rispondere, continuando a guardare per terra. Lui, dopo questo ultimo tentativo inizia a stare zitto e il silenzio cala di nuovo, interrotto dallo scoppiettare del fuoco rosso.
    Solo dopo due minuti mi accorgo di una cosa: Sono fasciata dove ho i morsi più gravi, anche sul seno.
    Rossa in volto, pronto a sgridarlo, alzo lo sguardo per urlargli contro, incrociando in questo modo il sguardo, cacciando subito dopo un urlo di paura.
    Mi ero sbagliata prima, non ha entrambi gli occhi, ne ha solo uno, fissato sul lato sinistro del corpo. Dove dovrebbe esserci l’altro occhio invece c’è una benda da pirata circa, che tiene ben chiusa l’orbita in cui dovrebbe trovarsi l’organo.
    SEI UNO DI LORO! SEI UNO DI LORO! SEI UNO DI…
    Uno schiaffo d’aria risuona nello spazio che ci ospita, interrompendo il mio sclero.
    Il suo volto è adirato, sta digrignando i denti dalla rabbia. Posso anche vedere che il suo lato destro è deturpato da delle cicatrici che si congiungono dove la benda copre.
    Lentamente abbassa la mano, anche se sono sicura che non mi tirato un vero schiaffo. Lui è ancora seduto ed è troppo lontano per farlo.
    Smettila di urlare. Se fossi uno di loro che senso avrebbe avuto aiutarti? Dovrei essere un senza occhi suicida per farlo.
    La mancina si appoggia dove ho ricevuto l’urto. Il dolore che provo al tocco dimostra che ho ricevuto qualcosa ma senza capire cosa.
    Cosa… perché?…. Come?
    Ecco, come è una bella domanda. Comunque non ho intenzione di spiegartelo, sappi solo che è così che ti ho salvato la vita oggi pomeriggio. Non c’è di che.
    Boccheggio ancora un pochino cercando di capire cosa è appena successo invano.
    Alla fine mi giro su un fianco, dandogli la schiena, e incomincio a dormire.

    *****************

    Ecco, siamo arrivati!
    Davanti a noi si mostra il gigantesco giardino del liceo Hakoniwa.
    Affaticati, io e il mio gruppo ci sediamo per terra affaticati.
    Dal nostro primo incontro, le cose con il ragazzo sono cambiate. Alla fine ci siamo presentati e mi sono scusata per il mio comportamento della sera prima, lui di rimando mi ha spiegato un paio di cose di se, come il nome (Zeshin Sakamoto) e che era in giro alla ricerca di cibo, avendo già preso tutto quello del liceo e dintorni.
    Alla fine mi ha convinto a presentarlo al mio gruppo di sopravvissuti (ero in cerca di cibo per loro) e di venire con lui al liceo, dicendo di aver scoperto un’area segreta della scuola sgombra dai “senza occhi”, abbastanza grande da ospitare una ventina di persone.
    Abbiamo accettato tutti insieme con entusiasmo la sua proposta, in fondo è comodo avere un posto sicuro dove vivere e una persona con dei poteri strani (lui dice di essere un anormale (?)) come guardia.
    Ci ha anche raccontato come ha perso l’occhio, ovvero grazie alla sua ragazza dell’epoca, una infetta di prima generazione. Aveva ricevuto come regalo da padre il nuovissimo cell-eye della Pineapple, un dispositivo che funzionava come cellulare ma lo dovevi inserire dentro l’occhio dominante.
    Quando il virus si è attivato, quindi, è stata tra le prime a subire la modifica e ad perdere gli occhi, mangiati da quell affare maledetto che gli ha infestato successivamente il cervello.
    Lui, da bravo ingenuo, ha provato a farla ragionare, ma lei approfittando della sua stupidità, gli ha mangiato un occhio per provare a infettarlo, morendo subito dopo, mangiata dalla terra.
    Mi ricordo che in quella occasione Michele ha chiesto una dimostrazione di tutti i suoi poteri, con lui che ha riso dicendo che sono veramente troppi, mostrando quindi solo quelli principali.
    L’unica del gruppo che lo guarda con sospetto è Catherine, che continua a dire che c’è qualcosa di strano in lui, che non lo convince, ma che lo segue perché noi altri cinque lo seguiamo.

    ***********

    Eccoci, qua sotto c'è la vostra nuova casa!
    Davanti a noi la gigantesca torre dell’orologio si innalza verso il cielo, torreggiando su tutta la zona.
    Non abbiamo incontrato nessun “senza occhi” in giro, Zes ha disboscato bene la zona. Ha detto che deve ancora fare la zona dei dormitori e parchi ma che intanto le zone più importanti le ha fatte.
    Ewan fa una foto al tutto. Dice che lo aiuta a rilassarsi sempre, inoltre usa una di quelle macchine usa e getta… perché non lasciarlo divertire?
    Il suo amico Dante sbuffa quando vede quello che sta facendo, lui preferisce il gioco d’azzardo, anche se non scommettiamo niente.
    Elise invece ispeziona la zona, per accertarsi che non ci siano sorprese nei dintorni.
    Una volta che tutti hanno fatto quello che volevamo fare per accertarci della sicurezza del posto, Zeshin ci conduce verso la base della torre, digita un codice su una serratura elettronica e poi prende un ascensore che attiva utilizzando una tessera.
    Alla sera facciamo festa, contenti del fatto che riusciamo, dopo molto tempo, a dormire in un posto caldo, sicuro e riparato.

    **********

    Quando mi risveglio mi trovo in una gabbia. Una di quelle da animali grossi, per questo molto robusta. Ho delle catene che mi tengono legata i piedi e le mani e sto urlando contro quel mostro che credevo un compagno.
    Urlo e piango, mentre sono costretta a vedere su degli schermi giganteschi la morte dei miei compagni.
    Vedo Ewan venire assalito da tre zombie che gli strappano gli occhi e la mano destra per mangiarlo, vomitandogli successivamente i componenti elettronici del virus addosso.
    Vedo Michele che viene sbudellato e dato fuoco.
    Vedo Elise a cui tagliano la gola per bere tutto il suo sangue.
    Vedo Catherine che viene bloccata e usata come bersaglio al gioco delle freccette.
    Vedo Dante a cui tolgono tutti i denti per utilizzarle come monete da gioco.
    Vedendo tutto questo urlo, urlo la mia rabbia, mi slogo una spalla provando ad abbattere la gabbia a spallate ma senza successo.
    In tutto questo, il mostro ride, orgoglioso di aver educato bene gli zombie del dormitorio.
    Il mostro mi mostra la fine che hanno avuto altre persone, tutte orribili.
    Quando inizio a finire le energie, finalmente si avvicina alla gabbia sorridendo.
    Cara Harley, sii contenta. Tu non farai la loro fine, non sei come loro! Non avrai il virus corrotto dentro di te!
    Gli spunto nell’occhio buono, che non fa una piega…
    Eddai Harley, sempre a fare queste cose schifose.
    Senza dire altro, si sfila l’occhio dall’orbita, lo pulisce dal mio sputo per poi mangiarlo in un sol boccone.
    Che bontà. Non mi ricordavo che Luna fosse così buona.
    Dopo aver assaporato quello che temo che sia l’antipasto, si toglie la benda da finto pirata e le altre bende che tiene li sotto, mostrando così al mondo un occhio nero, ma con la retina multicolore.
    Carino, vero? È un regalo dei miei amici immaginari. Purtroppo dopo aver perso il primo l’altro ha incominciato a marcire, quindi loro hanno fatto questa cosa, sacrificando tutti i loro occhi.
    Mentre parlava, dal nulla, è comparso un gruppo di persone, abbastanza eterogeneo e tutti quanti con delle bende sugli occhi, da cui continuava a sfuggire qualche goccia di sangue.
    Ora cara Harley, credo che sia giunta l’ora di prepararti per la cena.

    **********

    La tavola è forte e gioiosa mentre la musica risuona. Il grande banchetto è servito!
    Paté di fegato, coscia con cipolline, cervello in umido, sanguinaccio e tanto altro.
    Chiunque può mangiare e servirsi, tutti sono i benvenuti al grande banchetto!
     
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