[Battaglia] La Tecno-Furia

Da qualche parte, come un rumore di sottofondo appena udito o il riverbero lontano delle onde in una città di mare, Haiiro avvertì una sensazione di caduta e poi di sospensione. Capì che, fuori (fuori dal sogno, fuori da sé) era accaduto qualcosa, ma non voleva ancora lasciar andare quel sogno. Non aprì gli occhi, ma prese in prestito quelli della sua Ombra – il cui corpo nel frattempo si era rigenerato – per vedere cosa succedeva. E ciò che vide non gli piacque affatto: Alisa aveva fatto crollare il terreno e lui e Satomi stavano cadendo.
“Ma Satomi non può volare? Perché non fa nulla?”
Decise che stavolta sarebbe stato lui ad agire, rendendo reale quella parte del sogno in cui si librava in volo [1 PA]. Sentì la spinta che lo portava, in modo più scomposto di quanto avrebbe voluto, su per il cielo, ma Shero lo avvertì che non si era mosso, se non in basso seguendo la caduta. Haiiro non era un tipo veloce a comprendere, ma in quel caso, trattandosi di una materia a lui famigliare, capì che doveva esserci in gioco un’illusione o qualcosa di simile. Shero invece non stette lì a pensarci e, temendo per l’incolumità di Haiiro, attivò lo Shadow’s Change prendendo il suo posto [1 PA]. Si ritrovò in aria, alcuni metri sopra di Satomi a causa della spinta che Haiiro aveva prima concretizzato e in piena caduta.
Cadere per lui non era un problema (anche se avrebbe volentieri evitato di renderla un’abitudine), semmai il problema era Alisa. Il Sognatore non credeva che l’illusione di Satomi o Tatsuya l’avrebbe ingannata – meglio, non voleva crederci dopo che lei aveva facilmente riconosciuto i suoi sogni – quindi concretizzò la parte del sogno in cui faceva sorgere una montagna dal terreno, creando appunto una montagnola posta tra il loro gruppo e l’Alisa in modalità “tornado di lame” [2PA], in modo da dimostrare che il robot non era l’unico in grado di modificare il terreno. Oltre che per fermare il risucchio del vento e predisporre un ostacolo tra le motoseghe di Alisa e il gruppo. In aggiunta creò una seconda, più piccola, montagnola che partiva dal versante della prima montagna rivolto verso Alisa, facendo in mondo che la punta della seconda montagna colpisse Alisa dal basso [1 PA].
Intanto Satomi era atterrata, raggiunta poco dopo da Shero che cadde a terra. La ricomposizione dei danni minori subiti al suo corpo ripartì [1 PA] - il braccio prima danneggiato si era già ricomposto - mentre l’Ombra si guardava attorno, valutando cosa poteva fare. Osservare la situazione per conto di Haiiro non era abbastanza e non pensava che un suo secondo attacco su Alisa avrebbe avuto effetto. Le venne un’idea: individuò dov’era Tatsuya e, corso da lui, usò lo Shadow’s Puppet per aderire all’anormale [1 PA]. Quell’abilità non serviva solo a depotenziare un nemico, ma poteva anche potenziare un alleato o permetterle di manovrare lei stessa il corpo.
“Sono Shero. Ombra di Haiiro. Posso potenziare il tuo fisico. Oppure puoi lasciare che io manovri il tuo corpo… mentre tu usi il tuo potere. A te la scelta.” Comunicò a Tatsuya. Essendo Alisa capace di schermarsi dagli attacchi a distanza, aumentare le capacità fisiche gli sembrava la cosa migliore, ma sapeva anche che il ragazzo possedeva diversi e varigati poteri.
Intanto Haiiro, scambiatosi di posto con l’Ombra, uscì dal dormiveglia e corse, ad andatura moderata, verso l’altro gruppo di persone [1 PA].
«Lo so che è una bella serata per… non so, osservare l’erba che cresce sul terreno. Ma se ci deste una mano contro Alisa, sarebbe apprezzato.»