Un inizio a testa in giù

Multipla - Chiusa [Lolya13, AlexMatteh, Darkdesire.em]

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  1. AlexMatteh
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    Dal luogo in cui si fondono perfettamente Luce ed Oscurità

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    Gli allenamenti si erano intensificati sempre di più, ormai quei lunghi incontri in cui si affrontavano senza esclusioni di colpi facevano parte della routine giornaliera di entrambi. E quel giorno avevano deciso di proseguire negli allenamenti comunque. Da quando avevano affrontato l'Eater, entrambi erano migliorati. Galatea ora non era solamente più un demone incontrollabile, o un angelo che poteva scacciare l'oscurità, buona fino alla fine. Non era più nemmeno la stessa ragazza che anni fa cercava una sua identità, scacciando le ombre che offuscavano il suo passato e provando a migliorare per controllare quella strana forza che possedeva. No. Non era più nessuna di quelle tre identità distinte e separate, ora era tutte e tre allo stesso momento. Era un angelo, un demone, ed era se stessa. Completamente. E anche il suo aspetto era cambiato.
    Mentre pensava a tutto questo si stava dirigendo verso la Babele Fantasma. Quel luogo abbandonato era ormai diventato la loro base,
    il centro in cui si ritrovavano per svolgere il loro allenamento quotidiano. Si trovava parecchio a suo agio all'interno di quel vecchio dormitorio isolato e quasi spettrale. Galatea aveva sempre amato la calma, la quiete e la solitudine. Ma forse aveva imparato anche a condividere con qualcun altro questi suoi stati d'animo.
    Come al solito era arrivata in anticipo, preferiva sempre arrivare un po' di tempo prima rispetto agli altri, o in questo caso rispetto a Enma. Nella stessa stanza in cui si incontravano, ormai segnata dai vari colpi subiti. Appoggiò lo zaino in un angolo, avvicinandosi alla finestra. Scrutò l'orizzonte, per passare poi al cortile in fondo all'edificio. Vide Enma arrivare, poco dopo. Attese quei minuti, ne avvertì la presenza una volta entrato dalla porta.
    "Stai iniziando ad essere più puntuale del solito, non sei migliorato solo fisicamente a quanto pare" disse mentre si voltava verso di lui. Era particolarmente orgogliosa, i risultati dell'allenamento iniziavano a vedersi. Soprattutto dal punto di vista fisico. Raramente aveva trovato qualcuno in grado di sostenere scontri così prolungati con lei. "Devo concedertelo, hai una grande forza di volontà... E direi anche una buona resistenza!" Continuò, sempre fissandolo negli occhi. Intanto aveva già preso posizione.
    "Bene, iniziamo!"
    Si scagliò subito contro Enma, con un attacco diretto. L'allenamento era iniziato, duro come al solito. I minuti passavano e i due continuavano a colpirsi a vicenda, evitando e attaccando in rapidissima successione. I suoni della battaglia si sentivano, risuonavano in tutta la Babele Fantasma e in tutto il cortile. Dopo l'ultimo colpo Galatea decise di saltare indietro, dando ora le spalle alla porta.
    Si fermò per un momento, e non certo per concedere un po' di riposo al suo apprendista.
    "Sai, non sei l'unico a essere migliorato durante i nostri incontri! Se ben ti ricordi avevo raggiunto una certa trasformazione, anzi due, quando abbiamo affrontato quell'Eater" iniziò a spiegare, mentre il colore dei suoi occhi cambiava facendosi ancora più scuro:
    "quelle due forme ora sono migliorate assieme a me e, devo dirlo, assieme a te! E credo sia giunto il momento di mostrartelo". La pressione all'interno della stanza si fece molto più forte di prima, come se un vortice d'aria attorno a Galatea avesse iniziato ad attrarre tutto ciò che si trovava in quel piccolo spazio in cui avevano combattuto fino a quel momento. Il corpo della giovane si ricoprì rapidamente di una specie di oscurità, con un colore a metà strada fra il nero e il violaceo. Pochissimi istanti dopo, in quelle ombre si aprirono tutta una serie di crepe luminose. Una fortissima onda d'urto si sprigionò dopo, quando Galatea spalancò violentemente le due ali d'angelo, luminose. Sotto, un demone che impugnava due spade. L'energia sprigionata da quell'angelo demoniaco sollevò un forte vento, che ridusse in mille pezzi tutti i vetri alle spalle e devastò la stanza. Non si era resa assolutamente conto di aver sprigionato tutta la sua potenza in quel momento, investendo Enma con tutta la sua energia. Fortunatamente era solo vento che al massimo lo avrebbe sbalzato via.
     
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7 replies since 28/1/2018, 18:39   154 views
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