Un inizio a testa in giù

Multipla - Chiusa [Lolya13, AlexMatteh, Darkdesire.em]

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  1. Lolya13
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    Sono quasi sicura di abitare a casa mia...

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    Dopotutto come avrei potuto aspettarmi che un ragazzo violentemente defenestrato mi precipitasse addosso?!
    Feci appena in tempo a riprendere con la mia telecamera la schiena di quel poveraccio mentre cadeva e, ripensandoci, forse avrei dovuto spostarmi invece di filmarlo…
    Successe tutto molto in fretta: sentii un rumore assordante di vetri infranti e un attimo dopo quel ragazzo stava precipitando, insieme a una pioggia di cocci di vetro, da quello che mi sembrò essere il secondo o terzo piano. Durante la caduta sembrò accorgersi che ero proprio sotto di lui, e si voltò a mezz’aria aprendo le braccia, come se volesse evitare di farmi male.
    Ebbe un atterraggio, come dire… morbido. Eravamo entrambi intontiti dalla botta e quando mi ripresi sentii una certa pressione sul petto: quello mi stava palpando!
    Lui in un primo momento sembrò più preoccupato per la mia incolumità: Dannazione, non doveva passarci nessuno da queste parti! Eh tu, ragazza, stai bene? Niente di rotto?
    Ma nel rialzarsi si accorse di aver messo le mani nel posto sbagliato, diventò rosso come un peperone e balbettò un più che sincero “Scusa!" togliendole dal mio petto. Scattai in piedi anch’io e arrossii a mia volta. Ma che fai?!
    Dissi, portandomi le braccia al petto come per coprirmi.
    Ma non ebbi il tempo di preoccuparmi del ragazzo clichè, perché un altro pensiero sfrecciò nella mia mente un istante dopo.
    Aspetta… dov’è la mia telecamera?
    Mi guardai intorno e la vidi a circa un metro alla mia destra, per terra.
    Mi precipitai lì per controllare che non fosse rotta e mi buttai a terra in ginocchio per prenderla: la girai e la rigirai guardandola da ogni lato come farebbe una madre apprensiva con il suo bambino.
    Per fortuna niente di rotto… che spavento! Però sembra che si sia graffiata la lente…
    Sospirai. Fa niente, tanto dovevo cambiarla lo stesso.
    Rimasi lì ancora per qualche momento, per guardare i filmati nella memoria e verificare che non si fosse perso nulla.
    L’ultimo filmato era proprio la caduta di quel poveretto: si vedeva la sua schiena avvicinarsi sempre di più all’obbiettivo, circondata da schegge di vetro, e l’ultima immagine era un primo piano del suo sedere.
    In quell’istante mi tornò in mente: mi ero così preoccupata per la telecamera che mi ero completamente dimenticata del ragazzo defenestrato. Appena riuscii ad accertare che la telecamera era sana e salva mi voltai nuovamente verso di lui.
    Avevo un espressione preoccupata e allo stesso tempo confusa: non sapevo cosa dire e non riuscivo a spiegarmi cosa era appena successo: come faceva a stare in piedi dopo una caduta del genere?
    Tu… ehm… io… guardavo un momento lui e un momento la finestra mezza frantumata al secondo piano da cui era caduto.
    Lui aveva ancora delle schegge di vetro in mezzo ai capelli ma stava lì in piedi come se niente fosse, aveva qualche graffio ma vedendo che sembrava stare bene mi sentii sollevata.
    C’era qualcosa di familiare in lui, ma continuando a guardarlo non mi veniva in mente il motivo, forse per la botta o forse perché non c’era proprio niente da ricordare.
    Dopo 30 secondi di riflessione che sembrarono un’eternità, riuscii a formulare una serie di domande a raffica, balbettate e confuse:
    Come cavolo hai fatto a cadere?! C’è stata un’esplosione? Sei tutto intero? Io credo di star bene… sono solo molto confusa.
    Vedi, prima che tu mi cadessi addosso io stavo cercando l’edificio scolastico… questo posto è enorme e temo di essermi persa...

    Pronunciando quelle ultime parole mi sentii in imbarazzo e abbassai lo sguardo: non mi è mai piaciuto ammettere le mie debolezze, e in quel momento mi ero sentita costretta, viste le circostanze. Dopotutto quel ragazzo aveva perfettamente ragione, nessuno avrebbe dovuto essere lì. Ma allora, perché lui era lì? Io ci ero finita per puro caso, ma a quel punto non potevo fare a meno di chiedermi cosa ci potesse fare qualcuno in un posto abbandonato e da brividi come quello. Di proposito.
    A quel punto, i miei sospetti su quel ragazzo non potevano che aumentare. Infatti fu proprio così.


    Legenda:
    Parlato di Mei
    Parlato altrui
     
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7 replies since 28/1/2018, 18:39   154 views
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