[CONCLUSA] L'ultimo giorno di vacanza

Ed ecco che anche l'ultimo giorno di vacanza era arrivato...finalmente, aggiungerebbe Goro.
Lui odiava l'estate, non succedeva quasi mai niente, era un vero e proprio modo per sprecare ogni sua capacità, per quanto si tenesse occupato con i suoi soliti esperimenti, ma era molto più difficile farli a casa sua che a scuola, li doveva evitare che entrassero in camera sua, altrimenti chissà l'infarto che si sarebbero presi i suoi genitori, e questo risultava spesso in strani discorsi ai quali Goro non vuole nemmeno pensare per quanto insensati.
Come sempre era rimasto sveglio tutta la notte per effettuare il maggior numero di esperimenti possibili, visto che era uno dei pochi lassi di tempo in cui poteva lavorare indisturbato, era in canottiera, nera, e indossava sempre i suoi jeans color terra, erano comodi per essere dei jeans, dunque non lo infastidivano. Come sempre stava conducendo esperimenti al limite del mostro di Frankenstein, faceva quasi paura il vederlo all'opera, non uno sbaglio, nessuna mancanza di concentrazione, mani ferme e attente come anche i due tentacoli che gli spuntavano dalla schiena...che c'è? Aveva bisogno di qualche mano in più, e allora? Ora non si possono più tirare in ballo gli arti dei polipi?
Comunque, scenata a parte, Goro non sembrava intenzionato a smettere, peccato che il risultato dell'esperimento avesse deciso di saltare fuori più in fretta del previsto, non che Goro non ne fosse lieto, ma a quel punto non sapeva che fare! Oppure no?
Si piazzò davanti al guardaroba ed estrasse la sua giacchetta, denti? Tsk, quando puoi fare in modo che la tua lingua emani odore di menta e puoi cambiare denti come gli squali, a cosa ti serve lavarteli?
Erano le sette del mattino, i suoi genitori ancora dormivano, dunque lasciò una specie di messaggio:

"Esco."

Loquace, vero? Beh, una volta fatto questo, si incamminò da casa sua verso la scuola, sì, ecco qual'era la sua idea, andare a scuola un giorno prima, così da riadattarsi all'ambiente più in fretta, e poi, non sapeva che fare.
Da casa sua avrebbe impiegato poco più di tre ore ad arrivare, il che voleva dire che sarebbe arrivato circa per le dieci e qualcosa, nulla di cui preoccuparsi, a lui non dispiace la lentezza, uno dei suoi interessi è l'evoluzione, che c'era da aspettarsi?
Il tempo passò in fretta, e con esso la strada da percorrere, lasciandolo davanti ai cancelli della scuola, dunque, visto che non sarebbe entrato ma non sarebbe nemmeno stato li davanti ai cancelli, si appollaiò su una delle tipiche colonnine di pietra che sorreggevano i cancelli, seduto con la gamba sinistra a penzoloni e la destra alzata per sorreggere il braccio corrispondente, mentre la mano dell'altro faceva perno sulla "piattaforma" dove si era appollaiato, così da tenersi dritto, come in attesa di qualcosa di interessante...la speranza è l'ultima a morire, no?

Goro si sentiva a suo agio li da solo, nessuno che gli chiedesse qualcosa o che gli rompesse le scatole, che bella visita alla scuola!
Soffiava un bel venticello, l'estate era alle sue ultime gocce, dopotutto, non che lo disturbasse, anzi, era piacevole, non era ancora freddo, solo fresco, il tutto grazie al sole che stava mantenendo un clima ancora stabile e equilibrato, per quanto fosse solo un momento.

"...Perchè mi sembra impossibile che possa continuare oltre?"

Una sensazione che ormai doveva albergare nel suo cuore da molto tempo, tutto finiva prima o poi e, chissà perché, nel suo caso accadeva anche prima del normale.
E appunto, ecco avvicinarsi un trio di ragazzi, due che sembravano rientrare nella sua classe di età, se non poco prima o dopo, e un ragazzino non troppo più piccolo di loro, oltretutto, sembravano già parlare di qualcosa, ma Goro non vi prestò molta attenzione, sperava solo che non lo notassero più di tanto, speranza vana visto il suo vestiario.
Cercando di distrarsi dalla presenza di intrusi in quella sua deliziosa pace, non poté non notare, e non sentire, quelli che sembravano un ragazzo ed una ragazza in caduta libera dal tetto della scuola, pazzesco vero? Sì, ma anche vero!
Beh, ecco la cosa interessante che Goro sperava accadesse, ma dubito che la morte di due persone rientrasse nelle cose interessanti.
Quando se ne accorse, nulla uscì dalla sua bocca, come sempre era calmo e freddo, come se nulla stesse accadendo, al contrario del maggiore dei tre precedentemente notati.

"Ehi! Vieni a darmi una mano! Qualcuno sta per cadere dal tetto!"

"...Già..."

Sì, una risposta incredibilmente fredda e distaccata, ma lo era solo perché ora stava analizzando la situazione come solo lui sapeva fare, isolandosi dall'esterno per quelli che a lui sembravano minuti, mentre nella realtà risultavano istanti.

"Vantaggi del richiedere aiuto: maggiori possibilità di afferrare i due in caduta libera e più manovrabilità in caduta;
Svantaggi: Se il soggetto non possiede abbastanza forza, rischia di danneggiare muscoli e giunture di braccia e gambe, applicando un forte stress fisico sulla schiena, risultato, sia il salvatore che il bersaglio del salvataggio subirebbero ingenti danni se non la morte. Rischio accettabile al 17 %, insufficiente per procedere al test."

Sì, quando utilizzava le sue capacità di analisi sembrava proprio un computer, ma questo momento non durò molto, e appena finì si preparò ad agire. In quel momento scese dalla colonna e si posizionò adeguatamente per prendere un forte scatto di velocità, in quello stesso istante iniziò il processo evolutivo che vedeva i muscoli delle sue gambe come principali soggetti.
Potenziò la muscolatura delle gambe e la resistenza delle ossa, nonché la forza che potevano esercitare con una sola spinta, il tutto senza modificare visivamente il corpo o, almeno, senza farlo veder troppo, contava principalmente sul fatto che questo avvenimento scatenasse un piccolo shock nei testimoni oculari.
Sperando in ciò che andava sperato, senza dire niente al poveretto che era dispostissimo ad aiutarlo, se non un cenno con la testa, come per dire "Preparati che potrebbero aver bisogno di ulteriori aiuti" (Non sapeva se fossero feriti o meno), Goro scattò in avanti con una velocità che faceva paura, era infattibile per un umano, ma non importava, non se ne sarebbe stato li impalato mentre due persone si spappolavano al suolo, per quanto lui stesso si fosse dato la regola di non intervenire mai in questi casi, non era disposto a veder morire della gente per chissà quale cavolata.
Lo scatto era veloce e il posizionamento giusto, a quel punto, arrivato a sei metri dal luogo d'atterraggio, spiccò un balzo verso i due malcapitati in caduta, afferrandoli abbastanza dolcemente mentre ancora si trovavano a 5 metri dal suolo, sfruttando la sua forza per mitigare la forza di gravità che li spingeva al suolo, dunque appoggiò i piedi contro la parete dell'edificio e si diede una spinta verso l'esterno per atterrare con i due tra le braccia, in ginocchio, lasciandoli seduti per terra senza nemmeno un graffio, al massimo con una strizza da paura. Finita questa opera da stuntman, si raddrizzò, annullando quelle evoluzioni fatte così frettolosamente che all'annullamento si sentì barcollare un po', per poi piantarsi per bene sui due piedi.

"...Siete salvi."

Si limitò a dire alle due vittime, una ragazzina e un ragazzo, probabilmente fratello e sorella, per quanto diversi nell'aspetto.
Li osservò un momento e poi guardò tutti gli altri, era stato visto non da due, ma da sei persone, il che lo portò a sospirare arrendevolmente, chissà che putiferio sarebbe saltato fuori ora.

Uno, dopo aver salvato qualcuno da morte certa, si aspetta terrore, un minimo di spavento, un po' come il tipo che era appena caduto, il quale sembrava ancora un po' irrequieto, ma la ragazza, al contrario, sembrava emozionata e carica di adrenalina.
Appena lo vide per bene, la ragazza lo colpì con una raffica pesante di farneticazioni calibro 55 sul come fosse stato figo nel salvarli e su quanto le piacesse la sua giacchetta.

"...."

Non riusciva nemmeno a pensare, anzi, sotto al cappuccio aveva una faccia tra lo stranito e lo stupito, ma la fece durare poco, visto che il ragazzo sembrò subito passare ai ringraziamenti.

"Dovreste stare più attenti, cadere da un tetto non è la più gradevole delle esperienze..."

Disse con una serietà e freddezza che facevano paura...probabilmente non alla sorella minore del ragazzo.

"...la prossima volta potrebbe non esserci qualcuno a prendervi."

Sì, non era tipo da lasciar correre un fatto del genere, tutti quelli all'interno di quella scuola erano importanti risorse per i suoi studi, niente vivisezioni o cose del genere, però doveva poterli osservare abbastanza da capire ciò che cercava.
Dopo questo breve discorsetto, lo osservò nel tentativo di calmare l'altra sorella, la quale sembrava non voler dare a vedere la propria sproporzionata preoccupazione, bah.
La scena che gli si parò davanti poi, fu a dir poco preoccupante, c'era troppa gente, come mandarli via? Beh, a questo pensò il ragazzo, tirando fuori la più banale scusa che si potesse creare e...funzionò, incredibile.

"A volte mi chiedo quante siano le possibilità..."

A quel punto lui lo ringraziò ancora e si presentò, tirando a se la sorella che stava prendendo in giro l'altra, dicendole di saltare perché era morbido, era incredibile come si fosse dimenticata della morte orribile che stava per fare.

"Ti ringrazio ancora per quello che hai fatto. Non fosse stato per te la mia famiglia ora sarebbe decimata. Io sono Tatsuya..Questo demonietto è Sophie e quella che non è ancora scesa dal tetto è Yuno."

Successivamente, prima che lui potesse rispondere, arrivarono l'altro, sua sorella e suo fratello, per la miseria, era circondato!
Dopo aver chiesto se tutti stessero bene, anche lui si presentò, presentando al contempo i due.

"Io sono Kuro Kamishini...e loro sono i miei fratelli, Saeko e Ayumu. Stavo cercando di arrivare in vostro soccorso e ho chiesto aiuto a lui, ma a quanto pare il mio intervento è stato diciamo poco utile in termini pratici..."

Beh, poco utile forse, ma almeno ebbe la buona idea di chiedere aiuto, non tutti se ne sarebbero preoccupati, comunque, tornando alle presentazioni, anche Goro decise di presentarsi, dopotutto, gli si stava presentando l'occasione di conoscere nuova gente, il che voleva dire nuovi soggetti.

"...Io sono Goro Nishimura..."

Dopodiché osservò Tatsuya e Sophie con quello sguardo analitico che dava a qualunque cosa stesse studiando.

"...e sì, stanno bene."

Che strana giornata per Goro, ma era proprio per quello che era uscito.
Sì concentrò poi sulla domanda finale di Tatsuya, confusa e seria, non sembrava avere la mente lucida al momento.

"Siete caduti dal tetto del liceo Hakoniwa, quattro piani, contando il pian terreno, di caduta ininterrotta..."

E non stava usando mezze misure, stava sputando tutto il possibile.

"...ininterrotta se non vi avessi preso."

Il tutto venne detto con una tranquillità e freddezza che per lui erano comuni, ma per qualcuno che non lo conoscesse, praticamente tutta la scuola, sarebbe sembrato un mostro.

"...Sicuro di star bene?"

Anche questa volta, il tono non cambiò, ma voleva essere sicuro della sua analisi, uno shock era previsto, ma non si sapeva mai.

Goro stava ancora osservando quegli strani personaggi...detto da uno come lui, farebbe un po' ridere.
Stava osservando in particolare Tatsuya, il quale sembrava avere la testa completamente da un'altra parte, per qualche momento, subito confermò la mia analisi, dicendo di star bene, o, almeno, provandoci.
L'altra ragazza, quella che sembrava essere la sorella di mezzo, appena uscita dall'edificio, placcò Tatsuya con una discreta potenza, quasi sembrava di sentire il pubblico che esultava per il placcaggio.
Goro osservò la scena stranito, come per ogni cosa insensata, ai suoi occhi almeno, e questo includeva mooolte cose, tanto vale non fare l'elenco solo per risparmiare tempo.
Dopo qualche parola spesa a tranquillizzare la sorella, il nuovamente caduto, si rialzò e fece una proposta che confuse momentaneamente Goro.

"Ragazzi, che ne dite se andiamo in un cafè, magari con le maids, a mangiarci qualcosa per sancire la nostra nuova amicizia? Si possono fare anche buone osservazioni lì. Naturalmente offro io."

La parte riguardante Cafè e Maids...beh, cercò di ignorarla, concentrandosi invece sull'ultima parte "...Si possono fare anche buone osservazioni lì", quella era la parte che lo interessava, cosa voleva dire? Mancavano i dati per formulare una qualunque idea, dunque fu costretto a pensarci seriamente, ed ecco che iniziò a parlare anche Kuro, meglio, più tempo per analizzare la situazione.

"Bene, amico. Vedo che io e te già ci capiamo. Se poi offri anche non posso di certo rifiutare una simile offerta... Vero, ragazzi?"

Fu difficile non notare lo sguardo che lanciò ai fratelli, sembrava che volesse costringerli a seguirlo, come se sapesse già di una possibile indisposizione da parte di uno o entrambi, indisposizione che non faticò a mostrarsi nelle parole di Saeko, la sorella, la quale venne subito ammutolita dalle parole di Kuro, il quale sembrò sfruttare tutto il vantaggio del fratello maggiore, strane le relazioni famigliari. Nel mentre Goro stava analizzando la proposta.

"Variabili da valutare: possibile interesse di studio, luogo inadatto, soggetti interessanti, soggetti strani...dati insufficienti per un'analisi perfetta, in mancanza di dati le possibilità che si tratti di un buco nell'acqua o di un successo sono del 50% in entrambi i casi...valutati i rischi, scommessa accettabile."

Mentre lui faceva queste grandi analisi in testa, analisi dalle quali ho tolto calcoli delle possibilità e percentuali di interesse della situazione, in quanto già comprese, Kuro continuò con i suoi strani discorsi.

"BENE! Questo è lo spirito giusto, mi piace quando ascolti il tuo caro e potente fratellone buhahaha"

Dava l'impressione del tipico fuori di testa, ma, allo stesso tempo, agli occhi di Goro dava anche l'impressione contraria, probabilmente stava un po' esagerando le proprie reazioni o chissà che altro, fatto sta che gli dava un'altra impressione.

"....Strano...molto strano, ma anche questo sarà segnato, se si riveleranno soggetti interessanti..."

Si dice "Abbi un piano per uccidere tutti quelli che incontri", nel suo caso era "Abbi un piano per studiare tutti quelli che incontri", non ci si poteva aspettare molto altro da lui, quella era la sua vita, doveva saper gestire il suo "Dovere".

"Cooooomunque....Tu, Goro? Ti unisci a noi? Anche tu sei un ragazzo di larghe vedute?"

Ok, adesso la situazione si stava facendo più strana del previsto, stavano per andare al Maid Cafè dell'istituto, un luogo più che inutile ai suoi occhi -per non dire imbarazzante per chi vi lavorava- però ci sarebbe andato anche Tatsuya, il quale riuscì ad attirare la sua attenzione con quella specie di affermazione riguardante le osservazioni da fare, puzzava tanto di trucco, ma questo è il rischio minore per uno che studia creature speciali, tutte cose previste nella sua analisi, ma, più che altro, che diavolo intendeva Kuro con "Anche tu sei un ragazzo di larghe vedute?"?!?
Era impossibile per Goro comprendere certi "significati profondi", non lo interessavano, dunque non li elaborava, il che rappresentava un problema in quel momento, poiché non sapeva che rispondere, dunque, sempre con calma e freddezza, optò per la risposta più diretta.

"...Andiamo..."

Aveva notato l'ammiccare di Kuro, ma non lo aiutò di certo a capire meglio la cosa, anzi, forse fece il contrario, comunque, era ora di dirigersi al Maid Cafè, un luogo inadatto per praticamente ogni cosa, secondo Goro, ma, a quanto sembrava, era un locale che loro desideravano visitare, dunque la sua scelta non poteva essere diversa.
Tutto questo era per la scienza!