[CONCLUSA] [Battaglia] La Furia Nera!

Role estrema per combattenti cazzuti

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    LA FURIA NERA!


    Kuroyukihime's_Swords



    Oddio! La principessa nera è impazzita! Cercate d farla rinsavire, ma le parole a poco serviranno, bisogna usare le maniere forti!

    Numero di partecipanti: 5-6, per non rallentare troppo la cosa;
    Obiettivo: Sconfiggere Kurohime
    Fine: Una volta sconfitta Kurohime, oppure sconfitti tutti i partecipanti, oppure se il master in capo vede l'impegno può decidere di fermare anche in caso di svantaggio da parte dei giocatori. In ogni caso riceverete comunque una buona dose di exp, visto la difficoltà della cosa.

    Edited by ¬SasoRi - 11/6/2013, 01:41
     
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  2. Arthemys Kylar Zeit
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    Yeeeeh, mi iscrivo! Tanto per capire come funziona la cosa!
     
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    ... Mi iscrivo.... Sperando di vedere parecchio sangue :misogi:
     
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  4. ¬Crow:.
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    Mi iscrivo anchio, finalmente un po di scontri
     
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  5. † Âlex's Sabe® †
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    Mi iscrivo anche io :asd: prima battaglia yeeee
     
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    A 'sto punto, mi vedo costretto a partecipare (vero, saso? XD)
     
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    Stabilite una turnazione, mettetevi magari d'accordo, basta che una volta stabilita rimanga quella

    SACCHIYUKI KUROHIME


    La Furia Nera!

    Narrato; Parlato; Pensato, Parlato altrui

    Stavo passeggiando tranquillamente per le vie della città, erano circa le 18 e 30 e per caso mi ritrovai a passare davanti a uno degli ingressi dell'Accademia Hakoniwa. La stavo osservando mentre continuavo a camminare, ma poi mi accorsi che il cancello era aperto. Uhm, strano, di solito a quest'ora... Sarà meglio controllare... Così pensando, mi avvicinai al cancello ed entrai. Feci un giretto nei paraggi, giusto per vedere se trovavo qualcosa di strano. Stavo praticamente per andarmene, quando all'improvviso sentii come un rumore di passi. Subito feci finta di nulla, camminai ancora per un po' e sentivo che quel rumore mi stava seguendo. Così, di colpo mi fermai e mi girai di scatto, per sorprendere il mio pedinatore. Ma rimasi spiazzata. Non c'era nessuno, o almeno, così pareva. Ma poi sentii una voce nella mia testa.
    Ehi, sono quaggiù
    Sorpresa, abbassai di scatto o sguardo e vidi uno strano gattino bianco poco più in là dei miei piedi. Un gattino molto strano direi, forse anche troppo.
    Ma cosa..? Che cosa sei? E come fai a parlarmi? chiesi, abbastanza sorpresa. Ok, avevo visto di tutto e di più, ma questo mi mancava proprio, credo che lo aggiungerò alla lista delle cose strane...
    Beh, è telepatia! Esclamò, senza muovere la bocca. Ero solo venuto a farti una visitina e... Un regalo...
    Cosa? Un regalo? E perché mai?
    Non ti preoccupare di questo... E ora... GUARDAMI
    Io, che lo stavo già fissando negli occhi, non riuscivo più a distogliere lo sguardo e vidi i suoi occhi brillare e poi... Il nulla.
    In quel momento, i miei vestiti si trasformarono in quelli di Kuroyukihime di Accel World ed estrassi la spada dalla borsa, per poi duplicarla e impugnarle entrambe. I miei occhi brillavano di un colore viola intenso e innaturale. E fu così che iniziai a distruggere le strutture scolastiche, generando non poco rumore, magari qualcuno nei paraggi avrebbe potuto sentirmi e magari sarebbe giunto lì per fermarmi, ma in quel momento, anche se non so di preciso il perché, non mi importava di nulla, se non di distruggere, DISTRUGGERE!


    lDsZL2K

    Età: 18
    Sesso: femminile
    Classe: 3^ - s11
    Club: Kendo
    Ruolo: Studentessa
    Interessi: Kendo
    Livello: 5
    Mentalità: Abnormal


    Abilità:
    È molto brava ad entrare in sintonia con gli altri, soprattutto se sono persone che conosce bene o alle quali vuole bene, visto che i suoi genitori sono al lavoro per la maggior parte della giornata e che non ha ne fratelli ne sorelle. Inoltre è dotata di riflessi portentosi, in grado di renderla una campionessa nel Kendo, sport che pratica fin da piccola. La maggior parte delle volte si fa guidare da essi ma non ci fa affidamento in maniera morbosa in modo che se un giorno non potesse contare su i suoi riflessi riuscirebbe comunque a cavarsela.


    Anormalità

    My body is a weapon(Super-Anormalità):
    grazie ad essa Sacchiyuki è in grado di cambiare la forma della sua spada da allenamento e tramutarla in una qualunque altra arma bianca e da fuoco, a suo piacimento e quante volte vuole, potendo perfino arrivare a trentuplicare il numero delle armi originale che possiede, sia durante un attacco che in qualunque altro momento. Può anche creare armi derivanti dagli Anime e Manga che ha visto, emulandone alla perfezione la forma, la forza e le abilità. Può controllare le armi con i movimenti delle braccia e può controllarle fino ad una distanza massima di 50 metri. Ovviamente grazie ad essa riesce anche a copiare gli attacchi derivanti da ogni singola arma che utilizza. In più può trasformare la sua spada anche a distanza. Oltre all'arma, Sacchiyuki è anche in grado di modificare gli abiti che indossa e trasformarli in armature varie; anche in questo caso può creare armi derivanti dagli Anime che ha visto, emulandone nuovamente forma, caratteristiche e abilità. Può cambiare armatura in qualunque momento, anche mentre sta subendo un attacco, visto che impiega 1 secondo a cambiarla (idem per le armi).

    Omnivision(Super-Anormalità suprema):

    Con questa, Sacchiyuki riesce ad entrare in simbiosi perfetta con la persone a cui tiene, condividendo con loro emozioni e dati sensoriali, permettendo a lei e agli altri (fino ad un massimo di 6 persone, lei compresa) di condividere sentimenti, emozioni, conoscenze, udito, vista, gusto, tatto e olfatto. Più la persona (se usa il potere su un solo individuo) o il gruppo (se lo usa su più individui) è affiatato più aumenta il potenziale di questa anormalità, fino ad arrivare ai massimi livelli, dove si ho un campo visivo di 360°, un raggio olfattivo e uditivo di 300 metri, un gusto e un tatto super sviluppati, dove si può persino "scrutare" nella mente e nei ricordi dell'altro o degli altri. Concede anche alle persone messe in contatto di parlare telepaticamente per un raggio di 300 metri e ai massimi livelli di sentire i pensieri dell'altro o degli altri.

    My Wings(Anormalità Biologica)
    Sacchiyuki può far spuntare due ali da farfalla sulla schiena che le permettono di volare.


    Background

    È la prima e unica figlia dei cogniugi Kurohime, ricca famiglia originaria di Nagasaki. La madre è una prestigiosa stilista e possiede un'azienda leader nel settore della moda; il padre invece è sempre stato ossessionato dai samurai e dalle spade, tanto che lo hanno soprannominato Hattori Hanzo, perciò gestisce un negozio di armi famoso in tutto il Giappone. A causa dei loro lavori non hanno potuto passare molto tempo con la figlia, che trascorreva la maggior parte delle giornate con la tata nella villa di famiglia su una collina fuori città. La villa era così grande e bella, ma alla piccola Yuki non è ai piaciuta; l'avrebbe volentieri barattata con la compagnia dei propri genitori. Essendo anche fuori città non aveva nemmeno molti bambini con cui potesse giocare, quindi la sua infanzia l'ha passata da sola. Iniziò poi a frequentare l'asilo, ma essendo un asilo molto prestigioso e costoso, i bambini erano tutti viziati, sbruffoni ed egoisti; lei non riuscì a fare amicizia con nessuno di loro, tranne con un ragazzino ribelle con i capelli neri che si iscrisse poco dopo di lei. Lui non era viziato con gli altri: era gentile, simpatico e disponibile e fecero subito amicizia. Il ragazzino godeva anche di una certa indipendenza e ogni tanto riusciva ad andare a trovarla a casa sua, nella villa. Con lui guardò il suo primo anime e si appassionò al genere. Poi un giorno egli smise di andare a scuola; gli insegnanti dissero che i genitori lo avevano trasferito altrove dopo i numerosi richiami mandatigli per il suo comportamento a scuola. Da allora non lo vide più. Si sentiva sempre più sola, a tal punto che si mise a guardare quanti più anime poteva, per passare il tempo, per provare quelle emozioni che nella vita le erano state precluse. I suoi genitori la iscrissero poi ad una scuola elementare prestigiosa, ma lei rifiutò di andarci; non voleva fare la stessa fine dell'asilo, perciò volle frequentare una scuola pubblica. I suoi non vollero, così la affidarono ad un insegnante privato, con il quale studiò per tutto il periodo delle elementari e delle medie. Ovviamente lei studiava, però non le piaceva, soprattutto perché mancava tutta la parte divertente della scuola, ovvero l'andare a scuola e i compagni e gli amici. In quel periodo iniziò anche ad interessarsi al Kendo, cosa che al padre piacque molto e per questo fece tutto il possibile affinché la figlia potesse avere degli ottimi insegnanti. Era molto brava, tanto che vinse anche un torneo nazionale. Però in cuor suo avrebbe tanto voluto avere degli amici e magari anche un ragazzo, perciò si iscrisse ad università. Si stava trovando bene, ma suo padre fu costretto a cambiare città a causa del lavoro, costringendo anche la famiglia intera a trasferirsi e lasciando di nuovo la povera e bellissima Yuki da sola. Ma lei non si perse d'animo e si iscrisse alla Hakoniwa, una gran bella università vicino alla città nella quale si erano trasferiti. Riuscì ad entrare e aspettava con ansia il primo giorno, pronta per la seconda volta a ricominciare da capo, a crearsi delle vere e sincere amicizie, ad iscriversi al club di kendo, a iniziare a vivere la propria vita

     
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  8. Arthemys Kylar Zeit
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    Era da qualche tempo ormai che Arthur si trovava all’Accademia. Ancora non aveva fatto amicizie e/o conoscenze se non di qualche membro della sua classe, ma tutto filava bene.
    Passava le sue giornate o a studiare, o a giocherellare con i videogames o parlando al telefono con i suoi unici due veri amici in Inghilterra: Leon e Louise.
    Quel giorno, però, non aveva una gran voglia di stare in casa così preferì uscire a fare due passi, tanto per cogliere l’occasione ed esplorare la scuola. Non che si aspettasse di trovare qualcosa di particolarmente interessante, ovvio, ma di tanto in tanto sgranchirsi le gambe era l’ideale.
    Visitò tutto ciò che non aveva avuto voglia di vedere, dal campo di calcio alla palestra fino ad arrivare ai vari club sparsi per il campo scolastico. E la cosa attirò decisamente la sua attenzione.
    Aveva visto alcuni club e, da com’erano fatti e da chi partecipava, Arthur notò un vero e proprio entusiasmo sincero nei membri e nelle loro attività. Ed era talmente tanto che quasi rischiava di contagiare Arthur stesso, anche se non era esperto in materia.
    Alla fine si fecero le 18 di sera e tutto quell’esplorare gli mise un leggero appetito, così, dopo aver preso un gelato gusto stracciatella e fragola, Arthur si avviò verso i cancelli deciso ad esplorare la città notturna anche se, a pensarci bene, forse c’era un coprifuoco.
    Decise comunque di andare a vedere: se era aperto, magari si usciva a cenare fuori, mentre se invece era chiuso, si tornava ai dormitori.
    Era ormai arrivato quando, ad un tratto, sentì un CLICK dentro di sé: era in pericolo. Molto male.
    Da sotto il capello cominciò subito a far sguizzare i suoi occhi da un angolo all’altro della scena che lo circondava, alla ricerca di qualcosa, di qualcuno o un indizio che desse un perché all’attivazione del suo Chrono Driver dato che una cosa era certa: i suoi Click non si attivavano mai senza un motivo.
    E, improvvisamente, proprio quando stava guardando verso l’ingresso, un’esplosione seguita da grida di panico si sparsero nell’aria.
    Era lì da qualche giorno e qualcosa stava saltando in aria? Magnifico, davvero una scuola movimentata.
    Senza perdere tempo, probabilmente mosso dalla sua dannata curiosità, Arthur corse verso il trambusto venendo incontro agli studenti e al personale nel panico che scappavano il più lontano possibile dalle esplosioni, preoccupati per la loro vita.
    Arthur invece si limitò a tenere caldo il suo Chrono Driver, pronto ad uno scontro. Chiamala paranoia, chiamala precauzione, ma ancora non aveva incontrato luoghi che esplodono senza responsabili, responsabili che andavano fermati.

    Edited by Arthemys Kylar Zeit - 14/6/2013, 11:33
     
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    erano più o meno le sei di pomeriggio, almeno secondo il vecchio telefono di Isako, che più e più volte le aveva tirato brutti scherzi riguardo all'ora sul display posteriore, ma che tuttavia anche dopo parecchi anni non accennava a rompersi, anche dopo le violente cadute che aveva subito.
    Isako stava ancora passeggiando per gli spazi dell'accademia, cosa che la aiutava a staccare e a riposare la mente dopo ore di scuola o di studio. Quel giorno in particolare era rimasta in giro per più tempo rispetto al solito, non aveva subito un particolare stress, e quindi approfittò della situazione per ascoltare le voci di corridoio e di conseguenza scoprire alcune verità, che puntualmente aggiungeva ai suoi archivi mentali, anche se non si vedeva molta gente in giro e non raccolse molte informazioni.
    "si, sono fuori decisamente da troppo tempo ... giornata poco proficua questa ..."
    pensava rassegnata mentre lentamente si avviava verso il dormitorio, malinconica.
    "... beh vabbè almeno ho staccato un po' la spina e mi sono riposata"
    continuava a ripetersi come se volesse convincere sè stessa che tuttavia non era stata una passeggiata inutile, anche se in cuor suo non era soddisfatta del misero bottino di verità che aveva raccolto. Era giunta senza dubbio alla mania con l'inizio della scuola, e il nuovo ambiente sicuramente non le facilitava gli sfoghi, che infatti diventavano sempre meno e, come in un maniacale circolo vizioso, a poco a poco facevano si che la mania si trasformasse in demenza che sicuramente non l'avrebbe abbandonata per qualche tempo.
    Stava passando per caso davanti a un'entrata, proprio vicino al cancello, quando sentì qualcuno borbottare.
    "SI! È la mia ultima occasione!"
    ...Tese l'orecchio... sentiva solo una voce, ma era troppo distante, o l'udito di Isako non era abbastanza sviluppato, fatto sta che non riusciva a distinguere le parole
    "NOO! hanno smes..."
    Isako riuscì a distinguere un rumore, che le suonava familiare, e la sconvolse a tal punto da bloccarle persino i pensieri. era il rumore terribilmente dolce e stridulo di una lama che inesorabilmente veniva estratta da una mano esperta.
    "ODDIO!! QUESTI SI AMMAZZANO!
    Devo fare qualcosa!


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    GRAY GURUGASHI



    Ocxno
    Quel giorno sarebbe dovuto essere come tutti gli altri, solitamente abbastanza tranquillo e noioso...
    La giornata era già partita male con un compito a sorpresa di matematica, del tutto inaspettato dato che doveva anche mancare a scuola quel giorno al professoressa...
    *sospiro* Fortunatamente questa giornata è quasi giunta al termine... , dissi mentre passeggiavo tranquillamente fra i corridoi del 1° piano.

    Ehi, hai visto quel nuovo smalto in pubblicità uscito ieri? Mia madre ha detto che oggi me lo andava a comprare! - Davvero!? Guarda invece cos'ho io dentro questa borsetta..., La seconda ragazza prese dallo zaino una piccola borsetta, probabilmente quella dei trucchi, per esporla alla propria amica.
    Eccolo qua, guar-.. ops! Mi è cascato!
    Il tubetto di smalto rotolò fino ai miei piedi, così mi chinai a raccoglierlo.
    Appena l'ebbi preso, sentii un forte frastuono alla mia sinistra, non feci in tempo a voltarmi che notai solo una sagoma che mi stava per sferrare una ginocchiata sull'addome.
    La botta mi fece sfondare la parete esterna, facendomi ritrovare nel cortile scolastico.
    Ahia... Ma chi sei!?
    Era una ragazza vestita in modo bizzarro, a dire il vero non sembrava nemmeno umana... Comunque sia non rispondeva alla mia domanda, continuando a guardarmi con un espressione inquietante.
    Mi alzai da terra, il dolore era ormai quasi passato, l'unica cosa che mi era rimasta era l'inconsapevolezza di ciò che stava accadendo.
    Non posso competere da solo contro questa ragazza alla quale non si può neppure parlare... Dovrei valutare l'opzione della fuga, ma non sarebbe un bello spettacolo... Tsk, devo prendere tempo e aspettare che qualcuno venga a darmi una mano.
    Va bene! Ragazza di latta ti conviene utilizzarla quella "spada" se vuoi veramente ferirmi!
    Ma che sto dicendo!? La botta di prima deve avermi annebbiato le idee...

    La ragazza strinse la presa della spada sulla mano destra; non era sicuramente un buon segno.
    Notai uno stanzino alle mie spalle, magari avrei potuto utilizzarlo per guadagnare tempo!
    Mi girai, e con lo stesso scatto di gambe del tipo di nome Goro che avevo incontrato prima dell'inizio della scuola, raggiunsi in pochissimo tempo lo stanzino.
    Subito a seguire la ragazza, impugnando con fermezza la spada, mi venne contro.

    ODDIO!! QUESTI SI AMMAZZANO!, gridò la ragazza dello smalto che intanto, come molti altri, stavano assistendo all'avvenimento. Quel urlo avrebbe dovuto, fortunatamente, attirare l'attenzione di abbastanza persone competenti da poter sfidare questa ragazza.

    Aprii velocemente la porta di quello stanzino dopodiché mi arrampicai sopra il tetto. (era alto circa 2 metri e qualcosa)
    Appena la ragazza varcò la soglia dello stanzino, mi affrettai a chiudere la porta, andandosi a schiantare all'interno, provocando un rumore simile ad un esplosione di una bomba, un rumore quasi assordante.
    *Anf* *Anf* Ora stattene qui per un po, lasciami riposare un attimo per cortesia..., dissi mentre mi sdraiavo sul tetto a braccia spalancate.
    Non resterà per tanto qui dentro, ho bisogno di qualcuno al più presto, a meno che, ovviamente, mi tolga dal suo mirino di caccia...



    [piantina- se volete modificatela man mano o ricreatela, giusto per rendere le cose più comprensibili ;)]


    Edited by ¬Crow:. - 7/7/2013, 10:33
     
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  11. † Âlex's Sabe® †
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    Galatea Milkovich
    Narrato; Parlato ; Pensieri; Parlato altrui



    Era l'ultima ora di lezione, la felicità per l'arrivo nella nuova scuola era stata rapidamente sostituita dalla noia....

    "Ma quanto parla questa?..... Mi sta venendo una terribile emicrania...."
    Gli occhi le si stavano chiudendo e lei si stava addormentando... Ma ad un certo punto, qualcosa la distolse da tanta noia.... Un rumore lontano, come qualcosa che veniva distrutto, qualcosa di grosso.... Ed ecco di nuovo quella sensazione di pesante angoscia e agitazione... Qualcosa di terribile stava accadendo nella scuola..
    "Devo andare a vedere immediatamente!" E così facendo alzò la mando destra per chiedere all'insegnante di uscire
    "Mi scusi, potrei andare in bagno?"
    "Certamente, ma faccia in fretta!"

    Galatea si alzò dalla sedia cercando di non mostrare l'agitazione che aveva dentro di sé, ma intanto camminava velocemente per uscire il più presto possibile. Appena chiuse la porta dietro di sé cominciò a correre lungo il corridoio, doveva raggiungere le scale ed uscire dalla scuola.... Doveva seguire quella sensazione e quel rumore lontano....
    "Aaaah sicuramente si combatterà! Non vedo l'ora non vedo l'ora non vedo l'ora!" Disse ad alta voce mentre correva, senza più controllarsi... Il timore era stato sostituito da una forte eccitazione per la possibile battaglia imminente.

    Quando arrivò al fondo delle scale incontrò un gruppo di studenti e studentesse che erano in preda al panico

    "Cosa succede!? Da che parte arrivate?" Chiese Galatea ansiosa di sapere qual'era la direzione da seguire...
    "C'è una ragazza vestita in modo strano, è anche armata! Sta distruggendo tutto!! Aiuto!"
    E mentre urlavano indicavano con le mani tremanti la zona dietro di loro e scappavano...

    "Perfetto, non mi resta che andare da quella parte!" E detto questo andò in quella direzione più in fretta che poté...

    Quando sopraggiunse all'uscita quello che vide fu parecchio strano: una ragazza in nero con due spade in mano stava distruggendo tutto quello che incontrava sulla sua strada... Quando arrivo vide una ragazza che urlava spaventata
    "ODDIO!! QUESTI SI AMMAZZANO!"

    Dopo pochi istanti vide un ragazzo costretto a schivare i colpi della ragazza impazzita...
    "Devo aiutarli, insieme dovremmo riuscire a fermare questa ragazza!"

    Detto questo Galatea decise di intervenire nello scontro
    "EHI! VEDI DI SMETTERLA! Sono la prima che distruggerebbe tutto e combatterebbe in continuo, ma in questo caso rischi di uccidere persone che non centrano nulla! E ora ho solamente due parole da dirti... FATTI SOTTO!" Accidenti, doveva proprio iniziare a lavorare sul suo pessimo carattere, si arrabbiava troppo facilmente....

    Così facendo attirò l'attenzione della ragazza strana che rinunciò a seguire il ragazzo che aveva attaccato
    "Maledizione, da sola non penso di potercela fare questa volta.... Avrò bisogno dell'aiuto di quei ragazzi!"
     
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    Goro Nishimura

    La sera, l'orario che più preferiva...perché? Semplice, poteva tornare nel dormitorio e fare esperimenti su se stesso, c'era sempre qualcosa di nuovo da sperimentare, senza contare le grandi scoperte che faceva sui suoi poteri.
    Stava camminando verso il dormitorio, senza preoccupazioni, quando gli venne addosso qualcuno.
    Lui non si mosse più di tanto, grazie a Evolution, ma questo qualcuno cadde a terra, e anche abbastanza forte.
    Goro si voltò e vide Asako stesa per terra che si massaggiava la testa, un po' indolenzita.

    "Oh, scusa, non ti avevo vist-"

    Alzò lo sguardo per vedere contro chi andò a sbattere, e quando vide Goro, beh, cuore in gola era dir poco.

    "G-Goro! Scusa!"

    L'intensità delle scuse sembrava essere aumentata di colpo non appena si accorse che era lui, chissà perché.
    Goro la guardò, stranito, non era un incidente mortale, non c'era da scusarsi, ma lui continuava a scordarsi che questo era il suo modo di pensare, non quello degli altri.

    "Non ce n'è bisogno..."

    Disse freddo come un iceberg, come al solito del resto, dopodiché si piegò leggermente in avanti e tese la mano ad Asako, per aiutarla ad alzarsi, non era così stupido da lasciare che se ne stesse a terra per colpa di Evolution.
    Asako avvicinò la mano, un po' incerta e arrossendo, ma Goro non aveva tutta la sera, dunque si allungò lui per prendere la sua, senza violenza, ovviamente. La tirò su e questa gli finì contro, rimanendogli attaccata in una tipica scena d'imbarazzo presa da una storia d'amore. Asako sembrò prendere fuoco per un momento e si staccò subito da Goro, imbarazzata.

    "G-Grazie..."

    Era rimasta voltata, era così rossa da non riuscire a guardarlo, ma riuscì a voltarsi verso di lui giusto per salutarlo, che scena strana.
    Goro rimase li, imbambolato, a chiedersi cosa fosse appena successo, quando udì una serie di rumori che facevano pensare ad una palla demolitrice impazzita, per quanto si trattasse, ovviamente, di qualcos'altro.
    Goro, interessato e preso alla sprovvista, decise di abbandonare la serata di esperimenti per capire cosa fosse successo, e quando arrivò, beh, l'interesse salì alle stelle!
    Una ragazza, vestita in modo a dir poco strano, stava sfracellando cose a destra e a manca, non poteva essere normale e questo fece sorridere Goro.

    "Dati: forza sovrumana, resistenza sovrumana, abilità con le armi, luminescenza degli occhi; interesse: alto; possibilità di insuccesso: attualmente sconosciuta; possibilità di successo: attualmente sconosciuta...dare inizio all'esperimento? Affermativo"

    Ed ecco l'ennesima analisi della situazione, non poteva dire cosa sarebbe successo, non ancora almeno, con le singole abilità che aveva visto, la possibilità di vittoria era alta, ma non aveva altre informazioni, dunque le possibilità diventavano incalcolabili, non restava che il testo su campo. Iniziò ad avvicinarsi all'area, quando vide altri soggetti presentarsi li, uno scaraventato attraverso una parete, un'altra che sembrava pronta a spaccarle la testa, un'altra armata di...sai? E un altro tipo che, invece, stava andando "contro corrente" rispetto agli studenti in fuga, altri soggetti interessanti? Probabilmente.

    "Meglio prepararsi..."

    Dunque, prima di addentrarsi nel territorio nemico, si prese il suo tempo per attivare un paio di evoluzioni: la rigenerazione, la forza muscolare di un gorilla nella parte superiore del corpo e quella di un rinoceronte nelle gambe, non scordandosi di aumentare la resistenza delle ossa, altrimenti avrebbero ceduto con quei muscoli addensati nel suo corpo. Insomma, era diventato evidentemente più grosso e aveva sprecato già quattro evoluzioni, non male. Dunque, così modificato, si addentrò nel territorio nemico, era molto grosso, abbastanza da rendere i suoi vestiti attillati, ma non aveva un aspetto mostruoso, era solo pronto a lottare per la sopravvivenza e la scienza.






    Edited by CellO_o - 25/6/2013, 18:23
     
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    Alex, alle 18:30 in Giappone non ci sono più le lezioni :asd: Nel pomeriggio ci sono le attività dei club :sisi: Ma va bene così, questa narrazione serve per introdurvi, quindi ricordalo per la prossima :sisi:

    SACCHIYUKI KUROHIME


    La Furia Nera!

    Narrato; Parlato; Pensato, Parlato altrui

    Mentre lei stava distruggendo gli edifici scolastici, per qualche strana ragione che non riesco a ricordare, mi ritrovai chiusa in uno stanzino. Ma di certo quel coso non mi avrebbe trattenuto a lungo. La spada nella mia mano sinistra si illuminò e si trasformò in una spada larga e molto grande. Dopodiché mollai un colpo ben assestato contro un muro a velocità doppia; questo si sfondò. FINALMENTE LIBERA. DISTRUGGERE! Accompagnata da quell'innaturale pensiero mi guardai attorno. Vidi che c'erano 5 ragazzi che non erano scappati come dei leprotti impauriti e che stavano davanti a me come se volessero fermarmi. Uno di loro sembrava uno strano incrocio tra un rinoceronte e un gorilla, ma la cosa aveva poca importanza. Attivo My Wings (1 PA): due splendide ali di farfalla spuntarono dalla mia schiena e iniziai a volare, rimanendo comunque a bassa quota. Dopodiché trasformai la spada nella mano destra in un arco (1 PA), molto simile ad un ramo di ciliegio con un fiore di colore rosa sulla cima.


    Questo si illuminò e iniziò a sprigionare fiamme di un colore magenta intenso e molto luminoso quando caricai una freccia, sempre dello stesso colore, nell'arco per poi mirare a quello strano ibrido che poteva sembrare il più pericoloso e scagliandola qualche secondo dopo (1 PA): qualunque cosa questa colpisse, che fosse ben il bersaglio oppure il terreno o un altro oggetto, avrebbe generato una piccola esplosione di colore magenta e con un raggio d'azione di 5 metri.


    lDsZL2K

    Età: 18
    Sesso: femminile
    Classe: 3^ - s11
    Club: Kendo
    Ruolo: Studentessa
    Interessi: Kendo
    Livello: 5
    Mentalità: Abnormal


    Abilità:
    È molto brava ad entrare in sintonia con gli altri, soprattutto se sono persone che conosce bene o alle quali vuole bene, visto che i suoi genitori sono al lavoro per la maggior parte della giornata e che non ha ne fratelli ne sorelle. Inoltre è dotata di riflessi portentosi, in grado di renderla una campionessa nel Kendo, sport che pratica fin da piccola. La maggior parte delle volte si fa guidare da essi ma non ci fa affidamento in maniera morbosa in modo che se un giorno non potesse contare su i suoi riflessi riuscirebbe comunque a cavarsela.


    Anormalità

    My body is a weapon(Super-Anormalità):
    grazie ad essa Sacchiyuki è in grado di cambiare la forma della sua spada da allenamento e tramutarla in una qualunque altra arma bianca e da fuoco, a suo piacimento e quante volte vuole, potendo perfino arrivare a trentuplicare il numero delle armi originale che possiede, sia durante un attacco che in qualunque altro momento. Può anche creare armi derivanti dagli Anime e Manga che ha visto, emulandone alla perfezione la forma, la forza e le abilità. Può controllare le armi con i movimenti delle braccia e può controllarle fino ad una distanza massima di 50 metri. Ovviamente grazie ad essa riesce anche a copiare gli attacchi derivanti da ogni singola arma che utilizza. In più può trasformare la sua spada anche a distanza. Oltre all'arma, Sacchiyuki è anche in grado di modificare gli abiti che indossa e trasformarli in armature varie; anche in questo caso può creare armi derivanti dagli Anime che ha visto, emulandone nuovamente forma, caratteristiche e abilità. Può cambiare armatura in qualunque momento, anche mentre sta subendo un attacco, visto che impiega 1 secondo a cambiarla (idem per le armi).

    Omnivision(Super-Anormalità suprema):

    Con questa, Sacchiyuki riesce ad entrare in simbiosi perfetta con la persone a cui tiene, condividendo con loro emozioni e dati sensoriali, permettendo a lei e agli altri (fino ad un massimo di 6 persone, lei compresa) di condividere sentimenti, emozioni, conoscenze, udito, vista, gusto, tatto e olfatto. Più la persona (se usa il potere su un solo individuo) o il gruppo (se lo usa su più individui) è affiatato più aumenta il potenziale di questa anormalità, fino ad arrivare ai massimi livelli, dove si ho un campo visivo di 360°, un raggio olfattivo e uditivo di 300 metri, un gusto e un tatto super sviluppati, dove si può persino "scrutare" nella mente e nei ricordi dell'altro o degli altri. Concede anche alle persone messe in contatto di parlare telepaticamente per un raggio di 300 metri e ai massimi livelli di sentire i pensieri dell'altro o degli altri.

    My Wings(Anormalità Biologica)
    Sacchiyuki può far spuntare due ali da farfalla sulla schiena che le permettono di volare.


    Background

    È la prima e unica figlia dei cogniugi Kurohime, ricca famiglia originaria di Nagasaki. La madre è una prestigiosa stilista e possiede un'azienda leader nel settore della moda; il padre invece è sempre stato ossessionato dai samurai e dalle spade, tanto che lo hanno soprannominato Hattori Hanzo, perciò gestisce un negozio di armi famoso in tutto il Giappone. A causa dei loro lavori non hanno potuto passare molto tempo con la figlia, che trascorreva la maggior parte delle giornate con la tata nella villa di famiglia su una collina fuori città. La villa era così grande e bella, ma alla piccola Yuki non è ai piaciuta; l'avrebbe volentieri barattata con la compagnia dei propri genitori. Essendo anche fuori città non aveva nemmeno molti bambini con cui potesse giocare, quindi la sua infanzia l'ha passata da sola. Iniziò poi a frequentare l'asilo, ma essendo un asilo molto prestigioso e costoso, i bambini erano tutti viziati, sbruffoni ed egoisti; lei non riuscì a fare amicizia con nessuno di loro, tranne con un ragazzino ribelle con i capelli neri che si iscrisse poco dopo di lei. Lui non era viziato con gli altri: era gentile, simpatico e disponibile e fecero subito amicizia. Il ragazzino godeva anche di una certa indipendenza e ogni tanto riusciva ad andare a trovarla a casa sua, nella villa. Con lui guardò il suo primo anime e si appassionò al genere. Poi un giorno egli smise di andare a scuola; gli insegnanti dissero che i genitori lo avevano trasferito altrove dopo i numerosi richiami mandatigli per il suo comportamento a scuola. Da allora non lo vide più. Si sentiva sempre più sola, a tal punto che si mise a guardare quanti più anime poteva, per passare il tempo, per provare quelle emozioni che nella vita le erano state precluse. I suoi genitori la iscrissero poi ad una scuola elementare prestigiosa, ma lei rifiutò di andarci; non voleva fare la stessa fine dell'asilo, perciò volle frequentare una scuola pubblica. I suoi non vollero, così la affidarono ad un insegnante privato, con il quale studiò per tutto il periodo delle elementari e delle medie. Ovviamente lei studiava, però non le piaceva, soprattutto perché mancava tutta la parte divertente della scuola, ovvero l'andare a scuola e i compagni e gli amici. In quel periodo iniziò anche ad interessarsi al Kendo, cosa che al padre piacque molto e per questo fece tutto il possibile affinché la figlia potesse avere degli ottimi insegnanti. Era molto brava, tanto che vinse anche un torneo nazionale. Però in cuor suo avrebbe tanto voluto avere degli amici e magari anche un ragazzo, perciò si iscrisse ad università. Si stava trovando bene, ma suo padre fu costretto a cambiare città a causa del lavoro, costringendo anche la famiglia intera a trasferirsi e lasciando di nuovo la povera e bellissima Yuki da sola. Ma lei non si perse d'animo e si iscrisse alla Hakoniwa, una gran bella università vicino alla città nella quale si erano trasferiti. Riuscì ad entrare e aspettava con ansia il primo giorno, pronta per la seconda volta a ricominciare da capo, a crearsi delle vere e sincere amicizie, ad iscriversi al club di kendo, a iniziare a vivere la propria vita

     
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  14. Arthemys Kylar Zeit
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    CLICK CLICK CLICK

    Nemmeno il tempo di arrivare sul posto che il Chrono Driver fece risuonare i suoi meccanismi nella testa di Arthur, rendendo impossibile non sentire gli ingranaggi del tempo avvertirlo di un altro pericolo imminente.
    Una decina di secondi dopo, proprio mentre faceva ingresso nella ormai chiamabile “zona di guerra” davanti a lui apparve l’impossibile immagine di una ragazza dotata di ali che volteggiava a bassa quota mentre, con le mani, si preparava a scoccare una freccia verso un secondo personaggio presente sul posto: una specie di essere umano di certo non piccolo.
    Tuttavia non era il momento di perdersi a guardare cose o persone strane. In quella piazzola di distruzione, oltre ad Arthur, erano presenti altri pochi individui e da come si atteggiavano sembravano condividere la sua stessa idea: fermare il motivo di tanto chiasso. E, chissà come mai, qualcosa gli diceva che quella farfalla-umana volante era la causa di tutto. Ergo, tutti gli altri erano alleati… incluso il coso con tanti muscoli, ben sperando.
    Bene, doveva agire in fretta e velocemente, il tempo era contro di lui!
    Rapidamente si tenne il basco cappello sulla fronte e corse verso l’umanoide pompato con i muscoli mentre con l’altra mano mosse il palmo verso l’arco della tipa non appena vide la freccia staccarsi da esso, costringendolo a ripetere l’azione dello scoccare per tre secondi. (1PA)
    « Togliti da lì, svelto! » gridò nello stesso istante, fermandosi a circa quindici metri dal tizio, giusto per assicurarsi che lo sentisse senza però avvicinarsi oltre.
    Fatto ciò guardò gli altri presenti, contandone a malapena cinque. Cinque contro una ragazza? Uno scontro per nulla equilibrato, parlando in modo sarcastico. Se era stata in grado di fare tutta quella distruzione, era difficile pensare di poterla fermare “semplicemente”.
    « Signori! » gridò non appena riuscì coprendosi con un braccio dall’esplosione di polvere in arrivo, cercando di farsi sentire dagli altri, « Spero che anche voi siate qui per il mio stesso motivo: fermarla! Qualcuno vuole attaccare per primo?! »
    Ovviamente Arthur passò l’idea di essere la prima linea. Non solo non era armato, ma inoltre la sola idea di attaccare quella cosa a pugni mentre lei sapeva volare, non lo attirava molto.
    La cosa sarebbe cambiata però se solo avesse trovato un’arma…
    « Piccolo promemoria, Arthur. » pensò fra sé e sé in tono sarcastico, « Trovare un club di scherma e cominciare ad andare in giro armato, onde ad evitare future situazioni imbarazzanti come queste. »
     
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  15. ¬Crow:.
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    CITAZIONE

    GRAY GURUGASHI



    Ocxno
    Perché la mia anormalità deve perseguitarmi in questa maniera? ...Più cerco di sfuggirgli più occasioni si ripresentano..., dissi a bassa voce parlando fra me e me.
    Sentii un rumore dallo stanzino sottostante, così mi alzai di scatto, restando in allerta.
    In pochi istanti la ragazza che vi era rinchiusa squarciò le mura con un paio di spade affilate, con una maestria assoluta.
    FINALMENTE LIBERA. DISTRUGGERE!
    Mi salirono i brividi lungo la schiena, dopotutto, io non volevo affatto partecipare a questa insolita battaglia contro una ragazza mostro...
    Restai in silenzio, lasciando che la ragazza prendesse di mira uno di quei 4 arrivati da poco... e così fu.

    Ovviamente oramai era tardi per scappare, e comunque avrei preferito restare piuttosto che fare una tale figura, così lasciai perdere per un attimo la battaglia, cercando di mettere a fuoco il nuovo stock -(parlo della mia anormalità) che si era venuto a creare in questi pochi minuti.
    Scartai tre abilità inutili in quel contesto, però me ne era entrata 1 buona, seppur fosse una sola azione.
    Lo spazio nello stock racchiudeva quel devastante fendente che aveva usato per uscire dallo stanzino.

    Ora il problema sussisteva nel mezzo per poter effettuare quel fendente a doppia spada, dato che io non possedevo spade logicamente...
    Forse dentro questo stanzino posso trovare qualcosa, approfitterò del fatto che sia girata di spalle...
    Scesi cosi dal tetto dello stanzino, per poi entrarci dentro a cercare qualche oggetto simile o perlomeno delle stesse dimensioni di una spada, dato che più simile era al modello copiato, migliore sarebbe stato il risultato che avrei potuto ottenere...

    Dentro il magazzino era tutto umido, c'era anche qualche ragnatela che dava al tutto una sensazione di vecchio o abbandonato...
    *RUMORE ESPLOSIONE*
    ...Ngh, Mi ha frizzato l'orecchio... Ci stanno andando giù pesante fuori, meglio che mi sbrigo.
    Scrutai attentamente tutto l'ambiente, tutti gli oggetti e ogni altro tipo di cosa, ma trovai solamente una mazza da baseball in legno e un tubo di ferro... il resto era tutto troppo grande da poter maneggiare, almeno per me.
    Spero che siano sufficienti questi due... Cercherò di non affidarmici troppo.. Pff, saranno una sorta di usa e getta.

    Uscii dal magazzino, c'era ancora tanta polvere in aria provocata dall'esplosione di poco fa...
    La ragazza era li davanti a me a pochi metri, con in mano stavolta, anziché le doppie spade di prima, uno strano arco, se cosi vogliamo chiamarlo... Lo avrà tenuto nascosto da qualche parte fino ad ora... bho..

    La polvere stava cominciando ad abbassarsi, e notai subito un ragazzo tutto muscoloso (sembrava quasi un animale) e un ragazzo dietro di lui che non riuscivo ad identificare, ma sinceramente mi bastava sapere che fosse un alleato.
    Quest'ultimo ragazzo, coprendosi con il braccio dalla polvere, esclamò: Signori! Spero che anche voi siate qui per il mio stesso motivo: fermarla! Qualcuno vuole attaccare per primo?!

    Alla sua affermazione rimasi un po impietrito, sapevo che con quella abilità potevo ingaggiare un combattimento ravvicinato, ma personalmente non mi ritenevo un personaggio da mischia...Se ingaggio io per primo, riporterò sicuramente diverse ferite o contusioni riportate da quella ragazza... preferirei non rischiare, solo che qui in giro credo di essere l'unico armato... Inoltre non ho un gran repertorio di mosse, ne conosco a malapena una imparata poco fa, al massimo potrei sperare che l'avversario utilizzi nuovamente le doppie spade di prima, o anche una sola spada basterebbe, altrimenti sarei spacciato.
    Tsk, vado io! Proverò a fargli concentrare l'attenzione su di me, nel frattempo fate quello che potete!, dissi strillando per farmi sentire da tutti i presenti.

    Prendendo a fatica un grande sospiro, data la polvere nell'aria, scattai verso la ragazza usando il fendente da lei mimato (1 PA)


    Edited by ¬Crow:. - 7/7/2013, 10:33
     
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43 replies since 10/6/2013, 22:09   1013 views
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