[CONCLUSA] Li dove finiscono i sogni

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    TATSUYA
    Lì in camera sua, disteso sul letto, Tatsuya osservava nell'oscurità il dorso della sua mano tenuta alta davanti a sé. La calura era tanta e rendeva il sonno difficile. Se solo non si fossero rotti così d'improvviso i condizionatori di entrambe le stanze lui non si sarebbe trovato nella condizione di dover rinunciare all'unico condizionatore portatile per cederlo alle sorelle. Qualcuno lo avrebbe potuto deridere per tutte le attenzioni che dava a quelle due, ma a lui non interessava.
    Oltre al gran caldo, a tenerlo sveglio ci pensavano anche tutti i pensieri che gli passavano per la testa e che lo avevano tormentato per tutta la sera, tanto che durante la cena Yuno lo rimproverò di essere troppo assente. Per la precisione era da quando erano tornati dal tempio che avevano visitato quel giorno che era in quello stato. Non che sia stata una gita spiacevole, tutt'altro, si erano molto divertiti in quella giornata. Anche lui si era molto divertito, fino a quando non ha incontrato un suo vecchio compagno di classe insieme ai genitori. Fino a qui sembrerebbe che non sia successo niente, però in lui dopo tanto temo scattò qualcosa: la visita al tempio era una tradizione di famiglia e ci erano sempre andati tutti insieme, tranne negli ultimi tre anni; lo stare lì solo insieme alle sorelle, mentre gli eltri erano con la famiglia, gli aveva lasciato una sensazione di vuoto. Vuoto che non aveva avvertito negli anni passati solo grazie alla presenza di una persona, ma erano già passati sei mesi dalla sua scomparsa.
    Shiro...
    Aggrappandosi alla sua immagine riuscì infine ad addormentarsi.
    Camminava senza una meta sotto il cielo stellato, davanti a lui si apriva una singola strada sterrata che si addentrava in un bosco. Senza possibilità di scelta prese a percorrere questa via attraverso una foresta nella quale non c'era traccia di alberi, al loro posto una fitta distesa di luci che disegnavano piante proiettando l'una l'ombra dell'altra. Man mano che si addentrava, le luci diventavano sempre più luminose fino a diventare accecanti, tanto da non consentire di tenere gli occhi aperti. Tentò di tornare indietro, di scappare da quella luminosità, ma quando era sul punto di abbandonare quella strana foresta, Tatsuya fu investito da un turbinio di colori e di luci che si aggregavano e disgregavano. Lentamente le luci cominciarono a raccogliersi attorno ad un singolo punto prendendo una forma materiale familiare a Tatsuya, seppure non riuscisse a capire chi fosse. Poi il buio.
    In lontananza cominciò ad intravedersi una flebile fiammella. Tatsuya cominciò a correre verso quella luce, guidato dall'istinto, sentiva che doveva avvicinarsi. Più si faceva vicino, meglio riusciva a scorgere attraverso quella luce la figura di una persona. Quando fu abbastanza vicino vide la figura di una ragazza dai capelli bianchissimi, non c'erano dubbi sulla sua identità.
    Ma tu sei...!?!
    La ragazza si girò e sorrise: la tenue luce di trasformò in una immensa fiamma bianca che avvolse i due e permeò tutto l'ambiente. Poi si spense e lasciò posto a quella che sembrava un'aula scolastica. Era una classe della sua vecchia scuola e tutto lì dentro risplendeva di una luce eterea.
    La ragazza iniziò a camminare ed ad avvicinarsi lentamente a Tatsuya fino a che non gli fu a stretto contatto.
    Senza proferire parola avvicinò il proprio volto a quello del ragazzo ed appoggiò per qualche secondo le sue dolci labbra sulla bocca di lui.
    Lo guardò con occhi tristi, sul viso un sorriso amaro.
    MI dispiace.
    La sua immagine cominciò a sbiadire
    Aspetta! Non andartene di nuovo!
    Lei non rispose: scomparve e con essa tutta la classe. Era di nuovo buio.
    Tatsuya voleva urlare, chiamare il suo nome con quanta aria avesse nei polmoni, ma non riusciva a pronunciarlo.
    Iniziò ad udire una voce lontana:
    Svegliati! Cos'hai? Sveglia!
    Tatsuya aprì stancamente gli occhi ma dovette richiuderli subito perché la luce della stanza era accesa; li riaprì quel tanto che bastava per scorgere un lungo codino di capelli viola; più in là ce ne era un altro. Posò lo sguardo su ciò che c'era tra questi e riconobbe il viso di Sophie; poi richiuse gli occhi, stette così per qualche secondo e poi li spalancò con non troppa convinzione. Guardò l'orologio: le 4 e 30 di notte. Tornò a guardare Sophie, sembrava spaventata.
    Cosa è successo?
    I tuoi occhi...erano strani...
    Appena li aveva aperti, i suoi occhi si erano presentati di un inquietante colore rosso.
    Sarà stata colpa di un qualche strano riflesso, non c'è nulla di cui preoccuparsi
    Si, forse hai ragione, sono io che mi preoccupo per niente. Comunque, tieni
    Sophie gli tendeva un fiore dai petali viola. Tatsuya lo prese.
    Una dimorfoteca...
    Lo ho raccolto in giardino, mi piace tanto...
    Aspetta....vai a raccogliere fiori in giardino alle quattro di notte? E per giunta li trovi aperti?
    Ma sapeva che il vero punto non era questo.
    Dimmi...cosa devo fare questa volta?
    Il condizionatore si è bloccato....
    E quindi sei venuta a svegliarmi per farmi svuotare il serbatoio....non potevi svegliare Yuno?
    No! Stava dormendo così bene che non me la sentivo di infastidirla
    Rispose con decisione.
    Capisco...
    Non riuscì a trattenere uno sbadiglio.
    Senza fare altre domande andò nella camera delle sorelle per rimettere a posto il condizionatore.
    Appena entrato vide, sul letto, Yuno dormire in modo molto scomposto, i capelli completamente arruffati, con le lenzuola che erano state catapultate via, il cuscino sotto il braccio destro ed il pigiama mezzo svestito per il caldo.
    Ancora tutto assonnato, Tatsuya stava per tentare di rassettarla un po', ma si fermò non appena ricordò che non erano più dei bambini, non poteva certo prendersi simili libertà una ragazza addormentata. Si concentrò su ciò che era andato a fare.
    Finito.
    Detto questo il condizionatore riprese a funzionare, quindi uscì dalla stanza per tornare nella propria.
    Arrivato al letto, Tatsuya quasi vi ricadde sopra a peso morto rimase per qualche altro istante disteso pensando a quel sogno: quella era stata la prima volta che la aveva sognata da quando era successo...
    Voleva ritornare in quel sogno, rivederla almeno in quel modo e se fosse dipeso da lui probabilmente ci avrebbe provato per tutto il giorno, ma non lo avrebbe potuto fare, mancavano solo due settimane alla ripresa delle lezioni ed aveva ancora molto da fare.
    Comunque per quella notte non riuscì a tornare in quel sogno



    Legenda:

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    Il resto della notte trascorse tranquilla, ma alla mattina Tatsuya non ricordava minimamente ciò che aveva sognato. Non se ne fece un problema, visto che aveva altro a cui pensare. Mancavano solo due settimane alla fine delle vacanze, dopo le quali avrebbe iniziato il suo percorso alla nuova scuola. Poiché gli era stata offerta una borsa di studio per meriti sportivi, anche se non riteneva di essere tutto questo portento, aveva fissato proprio per quella mattina la ripresa dei suoi allenamenti nella boxe per essere pronto per quando avrebbe dovuto fare la prova per entrare nel club. Per questo motivo si era svegliato di buon ora.
    Però non aveva fatto i conti con Sophie che aveva deciso di passare la giornata con il fratello.
    Infatti non ci volle molto prima che si facesse vedere.
    Cosa fai, nii-san?
    Sei già sveglia...? Sai, oggi volevo riprendere ad allenarmi, voglio recuperare un po' di forma fisica con del sano sport da ring...
    Non è che...potresti insegnarmi?
    Vuoi imparare la boxe?
    Si!
    Per andare a fare a botte con la gente?
    Per chi mi hai preso?!
    Tatsuya rimase un attimo a guardarla dubbioso: era una ragazzina abbastanza esile, non esattamente il tipo che ti aspetteresti possa praticare la boxe. Ma sapeva che sarebbe stata una battaglia persa.
    E va bene, ti insegnerò. Però prima dimmi perché la vuoi imparare.
    Rispose velocemente, come se si fosse già preparata in precedenza.
    Perché voglio essere forte. Non voglio che ti debba sempre preoccupare per me. Per una volta voglio essere io a proteggere te e la sorellona.
    Era così tenera quando diceva queste cose.
    Tatsuya le si avvicinò e le poggiò una mano sulla testa, carezzandola.
    Se vuoi il titolo di protettrice della famiglia dovrai prima superarmi, e credimi, non sarà affatto facile. Ora, cominciamo a scaldarci, dovremo cercare di finire prima che faccia troppo caldo.
    Cominciarono con un normale riscaldamento e con esercizi di allungamento dei muscoli per il bene di Sophie, visto che avrebbe dovuto fare dei movimenti per la prima volta e senza un adeguato riscaldamento avrebbe anche potuto risentirne negativamente. Poi passarono alle basi della boxe.
    Il primo passo fu insegnarle una guardia corretta, il primo fondamentale per iniziare ad apprendere la disciplina, quindi passò ad illustrarle il corretto diretto sinistro.
    Dopo le iniziali e normali difficoltà Sophie si dimostrò un'allieva interessante se stimolata correttamente: per riuscire a farle capire in fretta i movimenti corretti Tatsuya si era posto davanti a lei a specchiò e le aveva chiesto di imitare ogni suo movimento.
    Entro le dodici, quando Yuno li richiamò per il pranzo, Sophie era già riuscita non solo ad imparare tutti i colpi portati con il sinistro in guardia mancina, ma li aveva già perfezionati riuscendo ad ottenere uno stile praticamente identico a quello di Tatsuya. Un risultato davvero notevole.
    A tavola Yuno si mostrò molto interessata a ciò che stavano facendo.
    Allora, come stanno procedendo gli allenamenti?
    Ho imparato a stare in guardia! E so usare il sinistro!
    Davvero? Allora stai già diventando brava! Ma...e il braccio destro?
    Yuno sembrava piuttosto confusa dall'idea di una persona che muove solo un braccio.
    L'uso del destro lo faremo nel pomeriggio, anche se non credo che entro oggi riusciremo a finire i movimenti anche con l'altra guardia...
    Sophie sembrava un po' indispettita
    Perché no? Non credi che ne sia capace?
    Non ho detto questo...è che ci vuole pazienza nelle cose, non bisogna strafare. E preferisco che tu impari le cose gradualmente e per bene piuttosto che tutto insieme e male. Con me hanno impiegato una settimana prima di insegnarmi le cose che tu hai già appreso.
    Davvero? Questo vuol dire che sono più brava di te!
    Era molto soddisfatta dalla conclusione raggiunta.
    E chi lo sa....
    Disse sospirando.
    Ad essere sinceri quando entrai nel club di box eravamo in quattro ad essere nuovi e cercarono di tenerci sempre sullo stesso livello, almeno all'inizio, altrimenti qualcuno di noi non avrebbe avuto uno sparring partner...se solo non mi avessero rallentato...
    Finito di pranzare Sophie si fiondò all'esterno, nonostante il gran caldo, ansiosa di riprendere gli allenamenti: la convinzione di essere più in gamba del fratello la aveva caricata anche troppo. Tatsuya si attardò qualche minuto per aiutare Yuno con le faccende, lavando i piatti.
    Mi spiace che ti stia ostacolando gli allenamenti e ti faccia perdere così tanto tempo...Ho tentato di trattenerla e di dissuaderla ma lo sia come è, una volta che si mette in testa una cosa è quasi impossibile farle cambiare idea...
    Non preoccuparti non mi sta affatto dando fastidio, mi piace passare un po' di tempo anche con lei. Poi...devo dire che si sta rivelando molto interessante. Ho come la sensazione di stare per conoscere un lato di lei che non avrei mai immaginato.
    Cosa intendi dire?
    Non lo so...è solo una sensazione...
    Ci fu una breve pausa. Yuno posò il piatto che stava asciugando e fissò Tatsuya.
    Dimmi la verità, come se la sta cavando?
    Anche Tatsuya interruppe la sua attività. Si asciugò le mani e si strofinò con la mano la nuca chiudendo gli occhi. Poi alzò la testa e si mise a fissare il soffitto.
    È semplicemente incredibile, mai visto nulla de genere. Tutto ciò che le ho mostrato, lei lo ha riprodotto alla perfezione. Era quasi come guardarsi allo specchio o in un video. Sembra essere nata per il combattimento....
    Gli occhi gli brillavano.
    La nostra Sophie? Spero tu stia scherzando!
    Sono convinto di riuscire ad ottenere molto da lei in pochi giorni, vedrai. Ora è meglio se la raggiungo, se la facessi aspettare troppo non mi comporterei da buon maestro.
    Tatsuya era arrivato all'uscio quando si girò di nuovo verso Yuno
    Perché non vieni ad allenarti anche tu? Saremmo uno splendido trio di pugili.
    Non credo che questo sport faccia per me...ora vai.
    Quando Tatsuya fu fuori vide Sophie che stava riprovando ciò che aveva appreso la mattina: non c'erano variazioni nei movimenti, ogni singolo colpo era sempre uguale a sé, perfetto.
    Allora, che ne dici di ricominciare come questa mattina con l'imitazione speculare?
    Sophie lo guardò con aria interrogativa.
    Io che mi metto davanti e ti mostro i movimenti...
    Si, lo avevo capito...
    No, non lo avevi capito...
    Iniziò ad illustrarle l'importanza della rotazione quando venivano portati i colpi con il destro, il ruolo delle gambe e l'importanza di arretrare il sinistro per evitare di scoprirsi.
    Di nuovo, uno dopo l'altro, Sophie aveva velocemente appreso tutti i colpi portati dal destro, ancora una volta eseguiti con uno stile perfetto. C'era anche tempo per il movimento del busto. Entro la sera Sophie conosceva tutti i movimenti della box portati con la guardia destra, le rimaneva unicamente di apprenderli con la guardia mancina per poter cominciare a fare effettivamente pratica. Senza dubbio quella era una giornata che era passata in fretta.
    Prima di andare tutti a letto Tatsuya disse a Sophie che avrebbero riiniziato la mattina successiva alle nove, quindi si raccomandò che dormisse abbastanza e si riposasse bene, perché nella giornata successiva ci sarebbe stato da divertirsi. Così si congedarono e si diressero nelle proprie stanze.
    Tatsuya tardò a prendere sonno.
    È davvero andata ben oltre le mie previsioni...non mi sarei mai potuto aspettare che in una singola giornata sarebbe stata in grado di padroneggiare tutta la tecnica. Chissà come se la caverebbe contro un avversario...devo provare.
    Poi si abbandonò alla notte.


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    TATSUYA
    Quella notte Tatsuya fu molto inquieto: si vegliò intorno alle cinque di mattina e non riuscì più a riprendere sonno. Aveva la mente troppo piena di pensieri che si affollavano e che gli impedivano di metterne a fuoco anche solamente uno. Su tutto gli sembrava di sentire come dei pensieri non suoi, come se ci fosse un'altra persona nella sua testa che parlava una lingua che non riusciva a comprendere. Quando arrivarono le sette decise di uscire in giardino per cercare di rilassarsi un po'.
    Quando fu fuori chiuse gli occhi e rimase in piedi a godersi la frescura mattutina fino a quando non sentì del movimento. Guardò subito nella direzione di questo e vide, con sorpresa, che era Yuno.
    Cosa ci fai già fuori a quest'ora?
    Yuno sembrava spiazzata, trovarsi davanti il fratello era l'ultima cosa che si aspettava.
    Ecco...sono andata nel bosco a cercare funghi?
    Nel bosco?
    Si...
    Funghi?
    A cercare funghi...
    Ma se non piove da due settimane...
    Ho nascosto una scorta d'acqua nel bosco, ogni giorno vado lì a bagnare sempre lo stesso punto per farceli uscire. Mi ringrazierai quando ti preparerò i funghi trifolati.
    Tatsuya rimase lì pensoso per qualche secondo, stava valutando la legittimità della risposta di Yuno. Poi trasse le sue conclusioni.
    Ha senso.
    Davvero?
    Yuno sembrava scioccata.
    Non....dovrebbe?
    Entrambi erano in evidente stato confusionale, ma per motivi differenti.
    C-certo che ce l'ha. Meglio che vada.
    Per come si allontanò sembrava che stesse quasi fuggendo, ma Tatsuya non ci fece molto caso, visto che c'era tempo, aveva intenzione di provare lo stile al quale stava lavorando. Iniziò la prima forma di un'arte che stava creando mettendo insieme vari movimenti provenienti da più stili, anche se era evidente il suo basarsi molto su una modifica alla tecnica pugilistica per includere colpi con gomiti, ginocchia e gambe. Dopo aver speso più di un'ora a provare, passo ad esercitarsi in qualche forma di Taichi, arte che stava cercando di imparare da autodidatta perché aveva sentito la necessità di migliorare la sua armonia con se stesso e con l'ambiente circostante. Continuò così fino a quando comparì sulla soglia di casa Sophie, alle nove in punto.
    Sei molto puntuale questa mattina, dormito bene?
    Si sensei, e sono pronta per iniziare
    Sensei?!?
    Mi stai insegnando...quindi sei un sensei...
    Non chiamarmi sensei...
    Ma io voglio trovarti un soprannome...che ne dici di Tatsu? Oppure Tsuya?
    Tatsuya si portò una mano sul volto.
    Lasciamo stare...
    Dopo il riscaldamento si lanciarono in una bella corsetta nel vicino boschetto, perché fa sempre bene un po' di allenamento aerobico. Tatsuya temeva che la mancanza di allenamento di Sophie potesse penalizzarla ed impedirle di resistere fino alla fine.
    Si ti senti stanca dimmelo subito, che ci fermiamo e passiamo alla camminata
    Va bene Tatsu-nii
    Almeno questo è accettabile...
    Comunque Sophie riuscì a resistere per tutto il percorso, anzi, alla fine sembrava ancora più fresca di prima. Al contrario, Tatsuya era più stanco di quanto ci si sarebbe aspettati.
    Ho sottovalutato il vecchio club di atletica...
    Riesci a continuare?
    Tatsuya rise.
    Spero di si.
    Ricominciarono ripassando i movimenti del giorno precedente che, come Tatsuya si aspettava, Sophie ricordava benissimo. Passarono quindi alla guardia mancina.
    Per te dovrebbe essere semplice, sono sempre gli stessi colpi però a braccia e gambe invertite.
    Ok.
    È vero che è più facile nelle parole che nei fatti, però con quella che era stata la sua velocità di apprendimento le tre ore impiegate per apprendere la guardia mancina ad un livello estremamente rudimentale sono state una mezza delusione per Tatsuya.
    Durante il pranzo Sophie mostrò tutto il suo disappunto per non essere riuscita a fare le cose come voleva, mangiando molto velocemente e continuando a fare domande su dove avesse sbagliato.
    Non avere tutta questa fretta. Anche oggi sei stata molto veloce, ma le cose vanno fatte con calma per riuscire a farle bene. Potresti provare a distrarti un po', magari rimettendoti un po' a studiare, visto che non tocchi un libro da almeno un mese.
    Ma io ora voglio allenarmi.
    Prendi anche questo come un allenamento per la mente. Vedi come si è ridotta Yuno senza allenarsi?
    Hey!
    Yuno si mostrò un po' risentita.
    L'ho detto con affetto...
    Però Sophie continuava ad obiettare.
    Ma io voglio stare con te...
    Allora per un po' studieremo insieme, che ne dici?
    Ci pensò un po' su.
    Ok...
    Dopo pranzo si dedicarono un po' alla risoluzione di alcuni problemi di matematica. Nonostante il commento scherzoso di Tatsuya, nessuno dei tre era realmente stupido: non saranno stati dei geni, avranno anche avuto le loro materie deboli, ma sono sempre stati tra i migliori delle loro classi.
    Erano le quattro quando tornarono all'esterno per riprendere gli esercizi.
    Tatsuya aveva portato con sé le fasce per le mani.
    Ora faremo un po' di sparring.
    Sparring?
    In generale hai imparato tutti i movimenti base, certo quelli in guardia mancina non sono paragonabili a quelli normali, ma con il tempo migliorerai anche lì. Ora metterai in pratica ciò che hai imparato contro di me, è l'unico modo per provvedere a ciò che ti manca: l'esperienza.
    Mostrò le fasce che aveva in mano.
    Queste servono a proteggere le mani così non ti farai male colpendo. Io ho smesso di usarle da un po', quindi se le vuoi ora sono tue. Ti faccio vedere come si mettono...
    Prese la sua mano ed iniziò ad avvolgervi attorno le fasce lentamente per permetterle di vedere bene come si faceva. Lo stesso fece con l'altra mano.
    Finito questo Tatsuya si mise i guanti.
    Metto questi guanti imbottiti perché riescono ad attutire i colpi così non dovrei rischiare di farti male. Il primo passo è farti usare i colpi, quindi ora quando li chiamerò dovrai usarli cercando la mia mano aperta. Per ora pensiamo solo alla tecnica. Iniziamo!
    Questa fase non durò a lungo, solo quelle poche decine di minuti necessari per prendere confidenza con il portare i colpi.
    Bene, ora dovresti avere un'idea di cosa vuol dire colpire un bersaglio fermo che non risponde. Adesso faremo la cosa più divertente, lo sparring vero e proprio: dovrai attaccarmi ed io farò altrettanto
    Ma Tatsu, così non rischiamo di farci male? Io non voglio farti male.
    Tatsuya forzò una risata altezzosa, quindi gonfiò il petto.
    Pensi davvero di colpirmi? Non credere di essere già diventata tanto brava. Schiverò e parerò ogni tuo colpo.
    Ok, se dici così va bene.
    All'inizio andremo molto piano concentrandoci ancora sull'esecuzione e per farti prendere il ritmo; a poco a poco quando ti senti sicura accelera
    Cominciarono andando pianissimo, nonostante la faccia seria di Sophie sembrava stessero solo giocando.
    Yuno, che li stava osservando, sospirò:
    Questo lo hai visto su HxH...
    Gradualmente cominciarono ad aumentare la velocità fino a raggiungere un ritmo un po' più normale. A quel punto Tatsuya cominciò stranamente ad avere la sensazione che le braccia gli si stessero indolenzendo. Si fermò.
    Per oggi direi che possiamo smettere qui.
    Di già? Ma io non sono stanca.
    Tatsuya fu molto colpito da quelle parole.
    In effetti non sembra affaticata.
    Abbiamo fatto tantissimo, domani mattina riprenderemo. Ora è meglio farsi un bel bagno prima di cena
    Io resto un altro po'
    Ok, ma non esagerare.
    Tatsuya si ridiresse in casa,continuando a fissarsi le mani, ed andò a prepararsi un bel bagno caldo.
    Si tolse i vestiti ed una volta in acqua chiuse gli occhi per riflettere.
    Non capisco cosa stia succedendo, prima quell'apprendimento velocissimo, oggi ha affrontato tutta quell'attività senza stancarsi mentre io...sono qui che ho dolore alle braccia...sto cominciando ad aver paura che quella non sia nemmeno la vera Sophie...
    Mentre era assorto in quei pensieri ed al massimo della rilassatezza, improvvisamente si aprì la porta con un tonfo così forte che in quella pace sembrò un'esplosione.
    MA COSA?!?
    Guardò verso l'entrata e vide Sophie.
    Che ci fai qui?
    Volevo fare il bagno con te.
    Ma non puoi fare il bagno con me!
    Cosa c'è, ti vergogni della tua sorellina?
    Si.
    Ma se ci siamo sempre fatti il bagno insieme.
    Solo fino alla fine delle elementari.
    Cambia qualcosa?
    Non mi sembra giusto vedere così le tue giovani forme in procinto di sbocciare.
    Eh?
    Chiedi a Yuno se vuole fare il bagno insieme.
    Nel frattempo era giunta anche lei, richiamata dal frastuono della porta.
    Cosa succede qui.
    Tempismo perfetto. Ci facciamo il bagno insieme?
    Hai terrorizzato Tatsuya per questo? Va bene...più tardi ci faremo il bagno noi due insieme...
    Perché non ora?
    Perché ci sarei ancora io qui dentro...
    Si voltarono verso di lui e lo videro sprofondato nella vasca, fuori dall'acqua solo il braccio sinistro che agitava come se stesse salutando.
    ....anche se vi siete messe a discutere lo stesso qui...mi sento violato...
    Yuno lanciò un gridolino e si coprì il volto completamente rosso con le mani.
    Sophie comunque sembrava non voler comprendere.
    Allora Yuno, saltiamo dentro anche noi finché l'acqua è calda.
    Non ci penso nemmeno...
    Ma non mi pensa nessuno?
    Ci pensò Yuno e trascinare via di forza Sophie, per permettere al fratello di uscire dalla vasca, e lui si affrettò a farlo prima che tornasse.
    Si riunirono a tavola per la cena, segno che un'altra giornata era finita.
    Ad un tratto Sophie fece una strana domanda:
    Senti Uya...
    Yuno scoppiò a ridere.
    ...perché non usiamo anche le gambe?
    Sono le regole della boxe, non c'è altro motivo.
    E se le usassimo?
    Non sarebbe più boxe.
    Allora cosa era quello che stavi facendo da solo questa mattina?
    Cosa?
    Sophie riprodusse i movimenti che aveva visto.
    Ah quello! Nelle mie intenzioni sarebbe Taichi...
    Me lo insegneresti?
    Non sono bravo in quello, però ci posso provare. Potremmo impararlo insieme. Yuno, vorresti partecipare anche te?
    Uhm...si, con il Taichi posso provarci.
    Splendido! Facciamo domani mattina alle sette?
    Entrambe erano d'accordo.
    Perfetto, domani mattina ricominceremo ad esercitarci tutti insieme
    E poi faremo anche il bagno tutti insieme.
    Tatsuya e Yuno risposero contemporaneamente.
    No! Si...
    Yuno rivolse un'occhiata minacciosa a Tatsuya.
    Ehm....no...cioè...forse...no, volevo dire....eh-eh...
    Andarono a letto carichi per il giorno successivo, anche se Tatsuya era ancora pensieroso.
    Quanto vorrei capire cosa sta succedendo, per la prima volta mi sembra di non essere in grado di spiegarmi una situazione....un apprendimento velocissimo e poi una resistenza così incredibile...se potessi sapere...
    Con quei pensieri si addormentò.


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    Quella notte fece un sogno.
    Si trovava su una spiaggia da solo, si godeva la fresca brezza proveniente dall'immensa distesa calma ed azzurra del mare. Il biancore della fine sabbia contribuiva ad aumentare il senso di pace, di tranquillità, trasmessa dallo scenario.
    In un cielo limpido, completamente sgombro da nubi, si stagliava uno splendido sole che, nonostante la sua brillantezza, lasciava a Tatsuya il piacere di poterlo ammirare.
    Improvvisamente dal sole cominciò a staccarsi un globo della sua materia, che andò a posizionarsi al suo fianco nel cielo. Questo si alimentava della sostanza del primo, diventando a tutti gli effetti una nuova stella.
    Due soli brillavano nel cielo, delle stesse dimensioni ma con luce diversa. Per lo stupore di Tatsuya, le due stelle iniziarono a muoversi insieme, ora allontanandosi, ora avvicinandosi, alzandosi ed abbassandosi in sincrono, ruotando attorno allo stesso centro come se stessero danzando. Poi si fermarono.
    Il secondo sole cominciò a perdere la propria luce, si stava esaurendo: la stella stava morendo.
    Il primo sembrò avvicinarsi e, quando si toccarono, si riunirono tornando di nuovo uno.
    Ci fu una immensa esplosione di luce che tutto avvolse e costrinse Tatsuya a chiudere gli occhi. Quando li riaprì la scena era cambiata: era buio, il cielo era nero e squarciato dai lampi, dei corvi volavano in cerchio nel cielo sopra la testa di Tatsuya cantando un cupo lamento. Il mare era rosso e tremendamente agitato. Ad un tratto si levò un'onda altissima che stava per investire la spiaggia. Tatsuya doveva scappare: alle sue spalle c'era un bosco fittissimo che si estendeva a perdita d'occhio. Vi si lanciò dentro pensando unicamente a scappare da quell'onda rossa, era l'unica cosa che sentiva di dover fare. Continuò a correre districandosi tra la vegetazione fino a quando non si trovò di fronte ad un muro di roccia: la strada era bloccata. Gettò lo sguardo verso l'altro, oltre le fronde degli alberi, e la vide, l'immensa onda che avanzava imponente superando ogni cosa in altezza.
    Cosa sta succedendo?
    Udì una voce femminile.
    Le domande non servono
    Si guardò intorno ma non vide nessuno.
    Dove sei?
    Non ci fu risposta.
    Chi o cosa sei?
    La tua risposta. Abbandonati a me.
    L'onda travolse tutto schiantando Tatsuya contro il muro di roccia, lui ne era in balia, non poteva far altro che resistere. L'onda portò via anche la roccia, Tatsuya mise tutta la sua forza per cercare di riemergere e prendere una boccata d'aria.
    Ma questa....non è acqua...sembra...sangue?
    Qualcosa dal basso gli afferrò una caviglia e lo tirò in basso. Iniziò a sprofondare: il mondo si fece completamente rosso, non vi era via di uscita. La pressione gli stava schiacciando il torace, non riuscì più a trattenere il respiro e finì per riempirsi i polmoni di quel liquido...
    Si svegliò improvvisamente coperto di sudore freddo, con quelle immagini ancora vivide nella mente. Guardò l'orologio: 5.30
    Manca un'ora e mezza, ma non voglio rischiare di tornare lì...farò due passi fuori...
    Uscì di casa, il sole era già abbastanza luminoso, e senza pensarci si diresse nel boschetto dietro casa. Si sentiva tremendamente strano, aveva la sensazione che nella sua mente ci fossero molte più cose di quante ne avesse mai sentite; era come se tutto, perfino gli alberi che lo circondavano, gli stessero raccontando qualcosa di loro stessi, ma tutti assieme.
    Devo essere ancora un po' confuso...
    All'improvviso una sensazione: fece istintivamente un passo indietro e vide sfilargli davanti agli occhi un coltello che si conficcò nel tronco alla sua destra. Guardò meglio e vide che era un pugnale da lancio e che si era conficcato in un bersaglio di legno, affisso sul tronco, nel suo centro esatto.
    Tatsuya!
    Guardò nella direzione dalla quale proveniva la voce e vide Yuno corrergli incontro.
    Sto bene, tranquilla.
    Grazie al cielo non ti ho colpito. Non me lo sarei mai potuto perdonare...
    Non ti basterà così poco per sbarazzarti di me.
    Qualche altro centimetro e...come puoi scherzarci?
    Perché non mi ha preso. Non serve pensare al caso peggiore quando non si verifica; non c'è motivo per essere agitati, rilassati. Ok
    Si...forse hai ragione. Ora mi calmo...
    Quando si fu tranquillizzata chiese:
    Ma cosa ci fai qui a quest'ora?
    Non riuscivo a dormire...tu piuttosto?
    Ecco...mi esercito...ho acquistato questi pugnali da lancio e quindi vengo qui a far pratica...
    A quest'ora?
    È che ogni mattina esci sempre prima...
    Non potremmo allenarci insieme?
    Temevo che avreste riso di me e dei miei fallimenti...
    Se il lancio che hai appena fatto lo chiami fallimento....ma piuttosto, perché ti stai interessando a queste cose? Cosa ti ha spinto in questa direzione
    Yuno si fece più seria ed abbassò lo sguardo.
    Ecco...io...non lo do a vedere, ma mi rendo conto del peso di cui ti fai carico per noi, per me e per Sophie, e...non voglio...ti senti in dovere di proteggerci, hai paura che possa accadere qualcosa anche a noi, ma non voglio che ti preoccupi troppo. È per questo che voglio diventare più forte. Voglio che tu non debba doverci difendere, voglio anzi essere io a proteggerti.
    Tatsuya cominciò a distinguere dentro di sé delle nuove emozioni di tristezza, di dolore, di paura. Ma non erano le sue.
    Non preoccuparti, fintanto che noi saremo insieme niente potrà farci del male.
    Yuno guardava il fratello con occhi lucidi.
    E se vorrai ti aiuterò anche con gli allenamenti.
    Si, mi piacerebbe molto.
    Abbiamo ancora del tempo, mostrami la tua bravura.
    Yuno si stropicciò gli occhi.
    Ok.
    Prese posizione, impugnando tre coltelli, a venti metri di distanza da tre bersagli ognuno affisso su un diverso albero. Li lanciò: tutti raggiunsero il loro bersaglio conficcandosi nel centro esatto.
    Da quanto hai detto che ti eserciti?
    Questo è il quarto giorno.
    Sei incredibile sorellina.
    Lei, imbarazzata, gli fece la linguaccia.
    Tatsuya venne sopraffatto da un pensiero.
    Entrambe sono capaci di fare cose incredibili in così poco tempo, sembra che solo io non sappia fare nulla...
    Rimase lì in quel modo a guardare l'allenamento di Yuno fino all'incirca alle sette, quando si sentì la voce di Sophie che li stava cercando. Yuno la chiamò per dirle dove si trovavano. Immediatamente si precipitò sul posto.
    Come mai vi eravate appartati in questo modo?
    Non ci eravamo appartati...
    Su, non serve continuare a nasconderlo.
    Nascondere cosa?
    Sophie assunse un'aria di distaccata superiorità, cercando di scrocchiarsi le dita delle mani senza riuscirci
    Sù, è fin troppo chiaro che c'è del tenero tra voi due, oserei dire che vi comportate più come una coppia.
    Dai, lo sai benissimo che tra fratelli non sarebbe possibile. Ciò che c'è è l'affetto tra fratello e sorella. Certo, se lei non fosse stata mia sorella me ne sarei potuto innamorare in quell'altro senso molto tempo fa, ma sarebbe tutto un discorso ipotetico che non avrebbe nemmeno senso fare per...hei ma che succede?
    Sophie aveva uno sguardo interrogativo che sembrava chiedere "davvero?", mentre Yuno era diventata rossissima in volto e stava cercando di coprirselo con le mani.
    Ho detto qualcosa di strano?
    Sarebbe stato meglio se con quel coltello ti avessi preso...
    Dopo questo breve siparietto decisero di non perdere altro tempo ed iniziarono con la loro prima esercitazione di gruppo nel Taichi, anche se Tatsuya tutto ciò che seppe fare fu mostrare una singola forma, con grande disappunto delle sorelle.
    Ma ragazze, lo avevo detto che sto ancora cercando di imparare...
    Dopo questa mezza figura tornò all'allenamento di Sophie nel pugilato: le mise di nuovo le fasce e si prepararono per ricominciare con lo sparring. Questa volta non cominciarono dal livello bassissimo di velocità, ma ripresero da dove si erano interrotti. Però quel giorno c'era qualcosa di insolito, di diverso: a poco a poco la loro velocità stava aumentando, il ritmo stava crescendo e stava cominciando a diventare assurdo, tanto da poter far sbalordire dei professionisti. La velocità negli scambi stava aumentando ancora; Tatsuya si stava spingendo ad un livello che lui stesso ignorava di poter raggiungere ed al miglioramento dell'uno corrispondeva il miglioramento dell'altra.
    Notò che Sophie continuava ad avere problemi nello schivare, così Tatsuya si fermò un attimo per mostrarle un'esecuzione a bassa velocità. Quando ripresero vide con grande soddisfazione che aveva iniziato ad eseguire schivate esattamente con i suoi stessi movimenti.
    Ora capisco l'apprendimento incredibile con l'esecuzione a specchio e le difficoltà nell'invertire la guardia: le riesce molto facile memorizzare e rieseguire ogni movimento che le viene mostrato, quel che si dice imparare più con la pratica che con la teoria.
    C'è dell'altro.
    Tatsuya sentì una voce sconosciuta: cercò con lo sguardo chi avesse parlato, ma non vide nessuno; in compenso ciò lo distrasse e finì per prendersi un pugno in piena faccia. Ebbe la stranissima sensazione di perdere le forze.
    Sophie si fermò preoccupata.
    Tatsu stai bene?
    Si, non preoccuparti mi sono solo distratto per quella voce.
    Quale voce?
    Quella che ha parlato qualche istante fa.
    Ma non ha parlato nessuno. Forse il colpo è stato troppo forte ed ora senti le voci!
    Non credo sia possibile...
    Ad un tratto ebbe una intuizione.
    Senti Sophie saresti in grado di rieseguire la forma di Taichi che ti ho mostrato questa mattina?
    Ci provo.
    Rieseguì alla perfezione.
    È come immaginavo. Se è tutto come penso...
    Sophie per adesso facciamo una pausa, voglio provare una cosa con te.
    Rientrarono in casa e presero il portatile.
    Tatsuya cercò i video di vari stili di combattimento.
    Ti farò vedere uno alla volta vari stili. Dopo aver visto un video ti chiederò dii rifare ciò che avrai appena osservato, ti va bene?
    Ok.
    Uno alla volta videro vari video di aikido, muay tai, karate, judo, kung fu, kick boxing, savage ed altri stili: ogni volta Sophie riusciva a rieseguire tutti i movimenti appena visti.
    Andarono avanti a quel modo fino all'ora di pranzo. A tavola Tatsuya era esaltato per quelli che erano stati i risultati, non riusciva a smettere di lodare ed ammirare Sophie per la sua bravura e la sua straordinarietà.
    Nel pomeriggio potresti farmi tu da insegnante?
    Vuoi che ti insegni io?
    Certo, oramai sai molte più cose di me, riesci ad eseguire molte più mosse e molti più stili, ora sei tu il sensei.
    Sophie sembrava felicissima dopo aver sentito questo.
    Allora, anche se non sono brava, ti insegnerò tutto ciò che ho imparato.
    <i>Non vedo l'ora.

    Per tutto il tempo Yuno rimase in silenzio.
    Dopo pranzo i due tornarono in giardino ed effettuarono questa inversione di ruoli. Il metodo sarebbe stato sempre lo stesso: esecuzione a specchio dei movimenti.
    Non ho la sua abilità, sarà bene che mi concentri al massimo.
    Fin da quando iniziarono Tatsuya su accorse che c'era qualcosa di anomalo: nonostante non conoscesse nulla delle forme che stavano eseguendo era come se sapesse cosa veniva dopo nella sequenza, o meglio gli sembrava di riuscire a percepire quello che sarebbe stato il movimento successivo di Sophie.
    È una cosa che non mi è mai capitata prima...no, non è credibile che sia una cosa così improvvisa...potrebbe essere che non ci abbia mai fatto caso prima nei combattimenti del club perché conosco piuttosto bene la boxe ed attribuivo il conoscere i movimenti avversari all'esperienza. Ma qui è diverso, non ho alcuna esperienza eppure so perfettamente come si muoverà Sophie.
    Dopo l'esibizione di tutte le nuove mosse decisero di provare a fare uno sparring misto mischiando tutti gli stili provati.
    Vediamo in uno scontro cosa succede.
    Tatsuya si concentrò al massimo fino a quando non ricominciò a leggere i movimenti. In breve tempo si accorse che c'era dell'altro: non solo vedeva i movimenti successivi ma aveva cominciato a sentire quello che era lo stato d'animo di Sophie, la sua concentrazione, l'impegno che ci stava mettendo ed anche la sua preoccupazione di poter far male al fratello, cosa che la stava trattenendo.
    <i>Sophie lo so che ti stai trattenendo per paura di farmi male, ma proprio questo mi ferisce, il sapere che la mia sorellina mi sottovaluta a tal punto da non voler fare sul serio con me. Non preoccuparti tanto per me, non sono uno sprovveduto tanto meno un incapace.

    Ma io...
    Affrontami con tutto il tuo potenziale, fammi questo favore.
    Dopo aver un attimo esitato accettò.
    Sophie con un movimento repentino si proiettò in avanti tentando un gancio destro, schivato da Tatsuya; assecondando la rotazione tentò un calcio laterale.
    Tatsuya lo bloccò e tentò di rispondere con destro parato da Sophie che si aggrappò al braccio per usarlo come appiglio mentre provava una ginocchiata alta al mento, anche questa schivata di un niente.
    Seguendo la rotazione Sophie si allontanò saltando all'indietro per poi balzare in avanti non appena i piedi toccarono terra. Tatsuya ruotò sul piede facendola ancora sfilare a lato; lei punto le mani e terra quindi ruotò su un palmo per tentare nuovamente un calcio al collo. Il movimento era talmente bello che Tatsuya decise di limitarsi a pararlo. Quando arrivò il colpo risentì di nuovo la strana sensazione di star perdendo energia. Non era ancora finita: Sophie ruotò di nuovo sulle mani nel senso opposto per riuscire ad assestare un calcio dall'altro lato e con ancor più forza. Tatsuya schivò questo secondo colpo di pochissimo e balzo indietro per mettere un po' di distanza.
    È davvero spettacolare, riesce a combinare tutti quelli stili creandone uno personale. E questa velocità c'esecuzione così incredibile...non fosse che riesca misteriosamente ad intuire i suoi movimenti sarei già stato battuto...
    Notò di avere un po' il fiatone, quindi guardò Sophie per rendersi conto di quale fosse il suo stato: lei non dava segno di affaticamento.
    Anche questa...lei è freschissima mentre io sono già stanco,però quella sensazione...come se mi stessero togliendo la mia energia...e se fosse che è lei che riesce ad assorbirla?
    Avvicinati un attimo.
    Sophie si avvicinò e Tatsuya prese la sua mano, chiuse gli occhi e si concentrò su di essa: dopo un po' che si sforzava di aprire la mente verso nuove possibili percezioni la sentì, sentì che nel suo corpo l'energia continuava a ripristinarsi assorbendola dall'esterno, dalle piante e da lui, assorbiva energia dagli esseri viventi. Mentre le teneva la mano sentì che anche in lui stava cominciando ad affluire energia.
    Sembra che lei non sia pienamente consapevole di questo, o per lo meno che non sappia controllarlo bene. Se imparasse a dominare questa capacità diventerebbe il combattente perfetto e chissà quali altre abilità nasconde...
    Le lasciò la mano.
    Fratellone, ora ti chiedo io di fare sul serio, so che sei molto più bravo.
    In realtà credo di essere vicino al mio limite.
    Ma non lo hai ancora raggiunto. Ora devi farmelo tu il favore.
    Ok hai ragione, prima ti chiedo di dare il massimo e poi sono io che non lo faccio.
    A chi voglio darla a bere? Mi sono già spinto molto oltre quelle che ritenevo le mie massime capacità. Temo che sia riuscita già a superarmi...al mio confronto lei è una macchina da guerra.
    Nuovamente sentì quella strana voce che non sarebbe dovuta esistere.
    Ti sottovaluti troppo
    Senti i miei pensieri, è come se tu fossi nella mia mente, ma questo non ha senso...chi sei?
    Nessuna risposta.
    Cosa intendevi dire prima?
    Non sai cosa puoi realmente fare, lascia che ti guidi.
    Preciso che io non voglio farle male. Detto questo: cosa vuoi che faccia?
    Chiudi gli occhi ed ignora i tuoi sensi: devi imparare a vedere ed a sentire in un altro modo. Lasciati trasportare dalle sensazioni.
    Parlo con una voce dentro la mia testa e prendo anche ordini da questa, devo davvero essere matto come un cavallo...
    Fece come gli era stato detto.
    Notò che c'era qualcosa di strano: nonostante non vedesse era come se sapesse esattamente la posizione di tutto ciò che lo circondava,aveva iniziato ad avvertire un flusso di emozioni proveniente da Sophie ed a distinguerle distintamente, come se gli provenisse da dentro una tale conoscenza. Avvertì la sua gioia per il tempo trascorso con Tatsuya, la soddisfazione per l'esibizione di mosse precedente e per la forza che aveva dimostrato, ma anche lo sconcerto nel vedere il fratello con gli occhi chiusi.
    Le informazioni che stava ricevendo stavano aumentando.
    Prova ad attaccarmi.
    Sophie si lanciò in avanti senza troppa convinzione dato che l'avversario non stava guardando, eppure Tatsuya sentì la sua intenzione e comprese il modo in cui avrebbe attaccato, agendo di conseguenza bloccando il colpo. Tatsuya era sommerso di informazioni: aveva compreso l'esecuzione e stava continuando a leggere tutti i movimenti successivi, rispondendo ad ogni attacco. Avvertiva quella che era la forza che avrebbe riposto nel colpo, come lo avrebbe portato ed anche le aperture che avrebbe lasciato per il contrattacco; sentiva la stanchezza della ragazza crescere per poi resettarsi, con le energie che venivano ripristinate tramite l'energia dell'ambiente. Era completamente sincronizzato con lei.
    Riaprì gli occhi cercando di continuare a prestare attenzione alle informazioni che gli arrivavano. Era tornato ad essere intoccabile, non importava quanta forza Sophie ci mettesse o quanto stesse aumentando la sua velocità, semplicemente non poteva assolutamente colpirlo; Tatsuya aveva istintivamente abbandonato la guardia pugilistica ed aveva iniziato a muoversi in modo completamente naturale e fluido in armonia con gli attacchi che stava evitando. Cominciò a contrattaccare andando a sfruttare ogni minima apertura che lasciava, naturalmente trattenendosi per far si che ogni colpo risultasse come una semplice carezza al viso della sorella.
    Sophie cominciò a perdere la concentrazione a causa di questo, era troppo il suo stupore, e in conseguenza non riuscì più ad assorbire energia cominciando per la prima volta ad accusare la stanchezza.
    È incredibile! Questo sono davvero io? Per come si stavano mettendo le cose non avrei mai immaginato che anche questa volta sarei riuscito a spuntarla, anche se molto probabilmente devo questo risultato alla sua incapacità di controllare propriamente quel suo potere.
    La voce che lo aveva guidato prima non si fece più sentire.
    Sophie non attaccò più, sembrava davvero esausta.
    Tatsu lo sapevo che eri terribilmente più forte di me, sei eccezionale.
    Ad essere eccezionale sei tu che in soli tre giorni hai raggiunto questo livello incredibile, ti ho visto fare cose che pazzesche. Sono davvero orgoglioso di te. Tuttavia resto sempre io il più forte, eheheh.
    Le ultime parole le aveva pronunciate esibendo un'espressione ben più convinta di quanto non fosse in realtà
    Che razza di bugiardo che sono...
    Per quel giorno si fermarono così, erano successe così tante cose e tante altre ne avevano fatte per meritarsi un po' di riposo. La sera scese in fretta e con la stessa fretta passò, come se il giorno stesso avesse voglia di volgere al termine il prima possibile. Dopo una serata nella quale Tatsuya non ebbe occhi che per Sophie, raggiunse il letto per godere del suo meritato.



    Legenda:

    Narrato
    Parlato Tatsuya
    Pensieri Tatsuya
    Parlato Altrui


    Yuno Kamishiro
    Yuno Cheria Kamishiro

    Sophie Kamishiro
    Sophie Kamishiro

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    Quella notte tutto era tranquillo, diversamente dalla notte precedente stava godendosi di un po' di sonno ristoratore che gli stava consentendo di recuperare dalla giornata appena trascorsa con incredibile velocità.
    Nel mentre sognava: era seduto su una spiaggia, il mare era calmo e non c'era un alito di vento; guardava fisso il cielo alla ricerca di qualche gabbiano, ma era completamente sgombro, anche dalle nuvole. Era lì che si godeva la luce di un sole assente dal cielo. Ad un tratto sentì un'onda frangersi contro uno scoglio, si stava levando un forte vento. Chiuse gli occhi e quando li riaprì il paesaggio era diventato notturno. Il cielo era squarciato da lampi. Ad un tratto sentì una voce vicina.
    Presto, svegliati!
    Tatsuya aprì gli occhi sconcertato: negli ultimi 4 giorni quella era la terza volta che sognava cose strane.
    Mentre era preda di questi pensieri notò provenire dalla finestra uno strano bagliore.Guardò l'ora: 4:45.
    Era troppo presto perché si trattasse della luce solare; c'era qualcosa di strano.
    Improvvisamente si sentì quasi investire da una immensa quantità di informazioni esattamente come gli era successo il giorno prima. La quantità di dati sarebbe stata troppo grande per una qualsiasi mente, ma non per la sua. Ad un tratto ebbe una consapevolezza
    Yuno!
    Saltò immediatamente fuori dal letto e si rese conto di essere già vestito.
    Ma cosa...?
    Non c'era tempo per star lì ad interrogarsi, doveva raggiungere Yuno.
    Si precipitò fuori casa e si diresse velocemente verso il boschetto dal quale sembrava provenire la luce. Corse a perdifiato tra la vegetazione: su molti tronchi c'erano come delle bruciature, altri erano spaccati come se fossero stati colpiti da un fulmine.
    Ad un tratto Tatsuya vide uno dei pugnali da lancio della sorella; si era fermato a raccoglierlo, era rovente, quando sentì un urlo femminile. Riconobbe la voce.
    Si lanciò per il bosco ancor più velocemente, incurante dei rami che lo colpivano e lo graffiavano, fino a raggiungere l'origine di quella luce.
    Ciò che si trovò difronte era pazzesco: tutti gli alberi nel raggio di 10 metri erano stati spazzati via non senza che ne rimanessero nemmeno le radici; al centro dell'area si trovava Yuno: dal suo corpo venivano emanati innumerevoli flussi elettrici che si propagavano in ogni direzione, alcuni scaricando a terra, altri colpendo altri tronchi d'alberi. Era sospesa a mezz'aria, circondata da un alone luminoso,gli occhi spalancati ma lo sguardo assente.
    Yunooo!
    Urlò Tatsuya mentre cercava di raggiungerla. Lei sembrò tornare in sé, ma il fenomeno non si arrestò. Dall'espressione la ragazza sembrava terrorizzata per quel che stava accadendo, ma cercò come prima cosa di non far correre pericoli al fratello.
    Non avvicinarti!
    Alzò la mano per intimargli di fermarsi ma così facendo dal palmo si emanò una onda di calore ad alta temperatura. Tatsuya non riuscì ad evitarla, ma si parò con le braccia appena prima di essere investito in pieno dall'onda. I vestiti si stavano bruciando mentre veniva spinto indietro.
    S-stai lontano, è pericoloso...
    La ragazza non sapeva minimamente come comportarsi.
    Non esiste che ti lasci qui!
    La voce era leggermente alterata.
    Vedrai, me la caverò...riuscirò a fermare questa cosa
    Sul suo volto la concentrazione era massima mentre ricorreva a tutto il suo coraggio e cercava di prendere il controllo di qualunque cosa fosse. Sembrò farcela visto che riuscì a tornare con i piedi a terra. La ragazza sorrise.
    Visto? Che ti dice...
    Non riuscì a finire la frase: un improvviso aumento di tensione, dovuto all'annullamento della dispersione energetica della levitazione elettromagnetica, la colse impreparata costringendola sulle ginocchia. Sembrava che quel fenomeno avesse preso il controllo: lei era costretta carponi a terra sempre più spaventata e come aumentava la sua agitazione così aumentava il ritmo e l'intensità delle scariche.
    Tatsuya prese a muoversi verso di lei.
    Non ti avvicinare, stupido. Scappa!
    Non ti lascio qui.
    Stava cercando di farsi largo proteggendosi con le braccia, ma veniva costantemente colpito delle scariche che gli stavano lasciando bruciature sulla pelle. Nel vedere i danni che il ragazzo riportava, l'agitazione della ragazza aumentava fino a diventare disperazione e di pari passo crescevano le scariche. Però Tatsuya non si arrestava, resistendo al dolore, ai muscoli che cominciavano a non voler più rispondergli, stremato continuava ad avanzare. Non aveva idea di cosa stesse succedendo ma doveva porvi termine, un modo lo avrebbe trovato.
    Finalmente la aveva raggiunta, sulle braccia e l'addome gli abiti strappati lasciavano vedere le profonde ferite che aveva riportato, tese una mano per cercare di afferrarla ma lì il colpo della ragazza emanò un bagliore più accecante: nello spazio tra i due si generò una sfera luminosa fluttuante. Tatsuya era stato colto completamente di sorpresa e non riuscì ad evitare il contatto: la sfera fece esplodere la sua energia verso di lui generando un'onda d'urto elettromagnetica che lo scaraventò a venti metri di distanza mandandolo a sbattere violentemente contro un albero. Sentiva il pianto disperato di Yuno mentre lui perdeva i sensi.
    Non sono in grado di proteggerla...
    In quegli istanti gli passarono davanti quei terribili momenti, ancora troppo vicini, che cambiarono tutto, riprovò quella stessa disperazione, rivide i volti terrorizzati mostrati dai suoi vecchi compagni di classe nei giorni seguenti, la loro incredulità per quel che era accaduto. Rivide quel viso. Poi il buio.
    Era circondato dall'oscurità più profonda, smarrito in una notte senza luce, perso nel nulla.
    In quell'agonia lo raggiunse una risata.
    Sei un disastro.
    Quella misteriosa voce che lo aveva accompagnato negli ultimi giorni era tornata a farsi sentire, ma Tatsuya non le rispose.
    Basta così poco perché ti arrenda?
    ...
    Proprio tu che potresti...
    Potrei cosa? Non sono nemmeno in grado di proteggere mia sorella...tutto ciò a cui tengo finisce per essere in pericolo o lo perdo per sempre...forse sono io che dovrei sparire...almeno loro non cadrebbero vittima della mia incapacità di proteggere quel che amo...
    Cosa ti manca per farcela?
    Io...io non lo so!
    Si strinse la testa tra le braccia, sopraffatto dal senso di inettitudine
    Se solo...
    Ripeti.
    Se solo avessi più potere...
    La misteriosa voce rise
    Improvvisamente nell'oscurità si aprì uno squarcio luminoso. Tatsuya sollevò la testa e vide da questo protendersi una mano femminile bianchissima. Tatsuya la afferrò senza fare domande.
    Cosa faresti senza di me?
    Lo tirò nella luce.
    Tatsuya aprì gli occhi: era di nuovo nel bosco, Yuno era ancor più in balia di quel fenomeno, ma lui era deciso.
    Si alzò ed in quel chiarore si intravide il colore scarlatto dei suoi occhi.
    Le ferite di Tatsuya cominciarono a rimarginarsi ad una velocità spaventosa ed i vestiti a risanarsi mentre aveva ripreso ad avvicinarsi con passo sicuro.
    Ti prego và via, potrei ferirti ancora.
    Era il disperato appello di Yuno.
    Non accadrà....
    Le scariche che tanto lo aveva provato prima non riuscivano più a colpirlo, venivano deviate poco prima che lo colpissero
    Tatsuya si mise sulle ginocchia vicinissimo alla sorella: in quel momento venne raggiunto il picco massimo delle scariche che ora colpivano incessantemente Tatsuya conferendogli un abbagliante alone di luce, ma lui sembrava immune a tutto ciò. La prese e la strinse forte a sé nel mezzo di quella tempesta elettrica.
    ....la mia amata sorellina non potrebbe mai farmi del male.
    All'istante le scariche cessarono, come anche le lacrime di Yuno. I due rimasero lì abbracciati nulla luce del sole albeggiante che filtrava tra i rami.
    Tatsuya, tu...
    Perché?
    Ecco...
    Perché ti è capitato questo? Come è possibile?
    La lasciò andare. Lei non riusciva a guardarlo negli occhi, ora tornati normali, ed aveva abbassato lo sguardo. Quasi timidamente esorì.
    Vedi...questa mattina sono uscita ancora più presto per darmi da fare con il mio allenamento, ero ansiosa di migliorare molto e...
    Volevi superare i tuoi limiti?
    Non rispose.
    Perché vuoi esagerare? Perché vuoi far tutto da sola?
    Io...io...
    Alzò il capo e lo guardò finalmente negli occhi.
    ...volevo la tua attenzione...negli ultimi giorni non hai fatto altro che parlare di Sophie e di quanto fossi orgoglioso di lei. Io non esistevo più...ero gelosa! Mi vergognavo di me stessa, gelosa della mia sorellina. Ma volevo dimostrarti che anche io valgo qualcosa però, per quanto mi sforzassi, sentivo di non essere alla sua altezza...era frustrante sentire di non poter competere con lei...lì sono iniziate le prime scariche ed ho avuto un blackout fino al tuo arrivo...
    In quel momento eri dominata dall'invidia.
    Lei annuì mestamente ed abbassando gli occhi. Lui le tirò su il volto per poterla guardare nei suoi occhi lucidi.
    Sei una stupida: come puoi invidiare tua sorella quando sono quindici anni che non passa giorno senza che ti guardi? Senza che ti ammiri? Senza che pensi a quanto sia fortunato ad essere insieme a te?
    Yuno era imbarazzatissima, era arrossita tantissimo e le tremavano le labbra.
    P-perché mi stai dicendo questo?
    Sul volto improvvisamente stremato di Tatsuya apparve un sorriso.
    Perché tu sei...
    Non riuscì a terminare la frase: ricadde in avanti, poggiandosi sulla spalla di Yuno, privo di sensi.
    Dopo la preoccupazione iniziale, vedendo che il respiro era regolare, Yuno si tranquillizzò: si era solamente addormentato.
    Tatsuya si ritrovò disteso su un prato sotto il sole mattutino. Si trovava sopra un promontorio e davanti a lui si dispiegava un magnifico golfo che abbracciava parte dell'infinità di quello splendido mare. Una tenue brezza piegava i fili d'erba e portava una foglia raccolta chissà dove verso l'azzurro del cielo.
    Tatsuya si mise seduto, con la mano destra si grattò leggermente la nuca, visibilmente confuso per ciò che stava avvenendo.
    Forse era tutto un sogno? Un sogno in un sogno? Che non abbia fatto altro che dormire?
    Ancora una volta si fece risentire la solita voce femminile.
    Quella era la realtà
    Continuo a sentirti...sono forse diventato pazzo?
    Si sentì una risata.
    No, non sei pazzo.
    Forse sei la mia coscienza?
    Come faccio ad essere la tua coscienza?
    Allora chi sei?
    Nessuna idea?
    Che idee potrei mai avere? Sento una voce che mi parla da dentro la testa, se non è la mia coscienza allora brancolo nel buio
    Uffa...
    Non sarebbe più semplice se ti mostrassi?
    Mi fai troppe domande...
    Ma non rispondi a nessuna...
    Perché mi confondi...
    Ora sono io a confonderti?
    Si, mi chiedi troppe cose e non mi fai neanche pensare...
    Ma se non ti ho chiesto nulla?
    Se non mi chiedi niente non posso risponderti!
    Waah! non ci capisco più niente!
    Era strano, improvvisamente quella entità aveva iniziato in un modo diverso, molto più amichevole e quasi infantile, ben lontano dalla gravità precedente. Sembrava un comportamento familiare, ma Tatsuya non riusciva a ricollegarlo a nessuno.
    Comunque...grazie...è solo merito tuo se prima sono riuscito a fare qualcosa per fermare....quell'affare...
    Si stava riferendo allo strano fenomeno che aveva riguardato Yuno.
    Non ho fatto poi molto, ti ho solo dato una spintarella...
    È la seconda volta che lo fai...hai davvero ragione, senza di te sono perduto...
    Perché parli così?
    Ieri con Sophie...per la prima volta mi sono sentito sopraffatto dal mio avversario...dopo solo tre giorni mi è diventata superiore...ed oggi...
    Fece un profondo respiro.
    ...probabilmente Yuno mi avrebbe ucciso...entrambe le volte ho ritrovato la strada grazie a te...da solo non sono più capace di proteggerle...mi ero ripromesso di essere la loro sicurezza, di prendermi cura di loro ed correre ogni pericolo per il loro bene...eppure sono sempre il solito debole...
    Non devi essere così duro con te stesso.
    ...da solo non valgo molto...
    Ti sbagli, ciò che mi attribuisci in realtà era già dentro di te. Io ti ho solo aiutato a tirarlo fuori. E credimi, c'è ancora molto altro.
    Ed allora perché io non sento niente?
    Perché non è ancora il momento: ci vuole tempo perché queste abilità si stabilizzino e diventino utilizzabili, se si affrettano le cose le conseguenze potrebbero essere devastanti. Il potere che ti ho sbloccato prima, ad esempio, è troppo grande per il tuo attuale livello, se si liberasse ora al massimo sarebbe un disastro. Oggi sono riuscita a limitarlo a meno del 10%, ma se lo facessi ancora il tuo corpo ne risentirebbe ed i danni potrebbero essere irreversibili.
    Sai su di me molte più cose di quante ne conosca io...sei davvero la mia coscienza...
    Scoppiarono a ridere.
    Come saprò quando sarò pronto?
    Non preoccuparti, lo capirai. E poi ricorda...
    Tatsuya sentì alle sue spalle le proporzioni del corpo di una ragazza, il seno di questa premuto sulla sua schiena, le braccia che gli si stringevano intorno al collo, le labbra che gli si avvicinavano all'orecchio e sussurravano:
    ...io sarò con te.
    Tatsuya avrebbe voluto girarsi, vederla in volto, ma non ne ebbe il tempo: riaprì gli occhi nel mondo reale.
    Dopo i primi attimi di smarrimento mise a fuoco il volto di Yuno, china su di lui ed intenta a sistemargli con dolcezza i capelli. Si rese conto di essere sdraiato a terra con la testa poggiata sulle gambe della sorella.
    Gli sguardi dei due si incrociarono.
    Cosa stai facendo?
    Aaah...!
    Emise un gridolino e ritrasse subito le mani; la sua espressione era un misto tra sorpresa ed imbarazzo.
    È tanto che sto così?
    N-no...solo qualche minuto...
    Tatsuya fece per tirarsi su.
    Aspetta, sei sicuro di poterti alzare?
    Si, non preoccuparti
    Ma sei ferito!
    Tatsuya rise.
    Sto benissimo, guarda.
    Effettivamente sul suo corpo non era rimasto nessun segno, nemmeno sugli abiti. Per lui era davvero come se non fosse successo nulla, a parte per il mal di testa.
    Anche se non credo che oggi mi allenerò con Sophie...eheheh...potremmo fare qualcosa di divertente tutti insieme...hai qualche idea?
    Yuno ci pensò un momento.
    Ecco...mi piacerebbe andare al mare...
    Davvero?
    Tatsuya aveva una espressione indecifrabile, sembrava che da una parte fosse sorpreso mentre dall'altra stesse pensando alle ragazze in costume.
    F-fa molto caldo per il periodo ed ho sentito che hanno anticipato l'apertura della stagione balneare. S-se non ti va non fa niente...
    Si che mi va, è da tanto che non ci andiamo. Oggi è giovedì...potremmo stare fuori per il weekend...
    Davvero?
    Certo! Anche noi abbiamo diritto di divertirci un po'. Però ora torniamo a casa.
    Okay!
    Ora che tutto era passato i loro animi erano più sereni ed era come se avessero la certezza che una cosa come quella appena verificatasi non si sarebbe ripresentata di nuovo
    Mentre si incamminavano Yuno afferrò il braccio del fratello e gli poggiò la testa sulla spalla, era felicissima. In breve notò che anche Tatsuya era raggiante.
    Era da tanto che di mattina non ti vedevo così felice.
    Ho avuto una sveglia...elettrizzante.
    Chissà, forse hai fatto un bel sogno?
    Tatsuya sorrise.
    Chissà, magari è così.


    Legenda:

    Narrato
    Parlato Tatsuya
    Pensieri Tatsuya
    Parlato Altrui


    Yuno Kamishiro
    Yuno Cheria Kamishiro

    Sophie Kamishiro
    Sophie Kamishiro

    Credit by .Micael.



    Capitolo 1: Fine

     
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    Ed eccoci, anche tu hai finito la solitaria di introduzione del tuo pg e delle sue sorelle. Scritto bene, i personaggi hanno il loro spessore e i loro tratti caratteristici. È anche abbastanza lunga, non che questo costituisca sempre un pregio, visto che bisogna mantenere alta l'attenzione del lettore, ma in questo caso ci sei riuscito bene.

    EXP: 12
     
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5 replies since 20/6/2013, 16:52   86 views
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