[Closed]Lasciate ogni speranza

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    Narrazione aperta a chiunque sia così pazzo da volersi confrontare volutamente con Alice :3
    Poi non dite che non vi avevo avvertito..


    Alice Carroll
    Nome: Alice | Cognome: Carroll | Classe: IIIS2 | Età: 17 | Sesso: Femmina

    Lasciate ogni speranza

    Dicono che il primo giorno non si scorda mai.
    Soprattutto se è il tuo ultimo anno, dunque il tuo 'ultimo primo giorno', dicono lo ricorderai per sempre. Grazie agli amici, i professori che ti fanno una testa tanta in vista degli esami, ai giri e rigiri per i corridoi cercando le aule, agli scherzi ai ragazzini più piccoli..
    Dicono che il primo giorno non si scorda mai perché, insomma, è il primo giorno. La tua prima occasione per mostrarti e dare prova di quanto vali, dunque tutti amano il primo giorno e lo ricordano.
    Ma Alice un primo giorno non l'aveva avuto, e non le interessava nemmeno averlo.
    In realtà non era sua intenzione saltarlo. Insomma, non le andava per nulla di vedere ragazzine che si abbracciavano in lacrime per la gioia di ritrovarsi o di sentire professori che blateravano quanto quell'anno fosse importante, però, beh, era il primo giorno. Presentarsi e farsi vedere non doveva essere così male, poteva essere anche divertente. Poi Sugawara-san, il suo ragazzo e direttore di un'importante agenzia di moda, l'aveva chiamata e le aveva chiesto di vedersi perché 'doveva parlarle'. Alice non aveva alcuna voglia di incontrare quel bambinone viziato, buono solo a sfornare frasi smielate, avendolo trovato la sera prima a letto con una delle sue modelle, ma quell'uomo le procurava un sacco di lavoro grazie ai 'servizi' che poi lei gli concedeva in cambio la sera, dunque era meglio tenerselo buono. Si era tolta la divisa, si era messa i suoi soliti straccetti neri ed era andata nel pub dove lui le aveva dato appuntamento, sperando che si presentasse almeno con una bella collana per scusarsi.
    Lui non l'aveva fatto, ovviamente, e lei per vendicarsi si era pomiciata un ragazzino che aveva attaccato bottone, poi lo aveva mezzo minacciato grazie all'aura paurosa che trasmetteva il ragazzo, l'aveva convinto a farle un contratto importante con una famosa stilista ed era andata a completare le pratiche all'agenzia. Niente male come 'primo giorno'.
    Ma poi quei rompipalle dei professori, quando il giorno dopo si era presentata, le avevano fatto la predica criticando quanto poco si impegnasse, quanto prendesse sottogamba la scuola, quanto fosse superficiale e, giusto per sgridarla, i suoi accessori 'fuori luogo' e il suo 'atteggiamento strafottente', lei se ne era ovviamente fregata, li aveva guardati tutti con sufficienza e se ne era andata sul terrazzo, marinando la prima ora.

    'ONE, TWO, THREE, FOUR! I used to hate you, but now I love you, so like a..'
    Alice tirò fuori dalla tasca della gonna della divisa il cellulare e guardò con sufficienza il numero della manager che appariva sul display del blackberry, alla settima vibrazione si decise a rispondere, sussurrando un 'Sì?' scocciato.
    «Signorina Carroll, salve, come immaginavo ha marinato di nuovo le lezioni, non dovrebbe..»
    «Non sono affari suoi, signorina Kurokawa, mi pare.» rispose neutra.
    «Ha ragione, mi perdoni.. comunque! -aggiunse dopo una pausa piena di risentimento- l'ho chiamata per confermare l'appuntamento di oggi pomeriggio»
    «Appuntamento?»
    «Signorina, si è scordata?» esclamò la manager vivacemente, che Alice si scordasse qualcosa era raro. «Quel servizio fotografico..»
    Alice ci pensò un attimo su, sì, effettivamente ricordava di aver dato l'ok per qualcosa di simile. «Spostamelo a domani, oggi ho quella pallosa festa-come-si-chiama qui a scuola, sono del terzo anno e se i professori non mi vedono domani mi fanno di nuovo problemi. Non che mi interessi, ma mi disturbano.. tanto puoi, no?»
    La manager blaterò qualcosa di incomprensibile su quanto 'non dovesse esagerare nel fare la diva' ma Alice aveva già messo giù, quel fotografo la adorava, un po' di attesa avrebbe solo portato del bene.
    Con un sospiro si appoggiò alla ringhiera della terrazza e guardò i club sportivi fare le loro attività. Non li capiva, tutta quella fatica sprecata per.. niente, perché a niente serviva far parte di un club scolastico. Allenarsi ore e ore per mostrarsi giusto a qualche partita alle quali partecipavano quattro studenti, affaticarsi e sprecare tempo per nulla. Con quel caldo, poi.
    Non che Alice lo sentisse, non le provocavano alcun effetto le temperature, tanto si vestiva sempre come pareva a lei, con vestitini leggeri senza giacchetto a gennaio o parigine nere e capelli sciolti con il sole e 40 gradi all'ombra, tipo in quel caso.
    Appoggiò i gomiti sulla ringhiera e lasciò cadere la testa all'indietro per fissare il cielo di un azzurro limpidissimo. Se ne sarebbe rimasta li in pace per tutta la durata delle lezioni, poi sarebbe scesa per farsi vedere a quella sottospecie di festa (era abituata agli sguardi degli studenti della Hakoniwa, e loro bene o male erano abituati a lei, ma non vedeva l'ora di vedere la faccia di qualche primino spaurito), si sarebbe fatta offrire da mangiare da qualche allocco, avrebbe preso per il culo qualche matricola e sarebbe andata a casa. Anzi, prima sarebbe passata in palestra, poi al combini per prendersi la cena e comprare l'ultima rivista sulla quale era apparsa e poi sarebbe tornata. Si sarebbe fatta una maschera per prepararsi al servizio, avrebbe scelto gli accessori per il giorno dopo e sarebbe andata a dormire.
    Sì, magari il suo primo giorno di scuola non era stato un granché, anzi non era proprio stato, ma il secondo sarebbe stato fantastico.
    Se tutto andava secondo i piani..

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    Sì, solo io posto alle 4 di notte, lol
    Coomunque, come alcuni di voi avranno notato, ho riciclato un avvenimento accaduto in una narrazione del TL, scusate, asd è che era stata troppo bella per farla finire nel dimenticatoio, dunque.. ovviamente niente diari o lotte strane qui.
    Che altro? Ah, riuscite a leggere?
    Buonanotte.


    Edited by .Micael. - 26/2/2014, 21:49
     
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    Ho fatto di 9 minuti più tardi del previsto. Ed hai fatto proprio bene a citarla quella narrazione, era davvero bella

    Deve essere uno scherzo. Non può che essere uno strano, maldestro, inutile, assurdo scherzo...oppure non è altro che una candid e la scuola è disseminata da telecamere....
    Erano questi i pensieri di Tatsuya mentre camminava per la scuola. Sarebbe dovuto essere in classe, visto che era in corso la prima ora, ma gli strani metodi del suo docente lo avevano condotto altrove. Cosa era successo? All'inizio della mattinata Tatsuya si era recato in classe come di norma, ma l'arrivo del sensei Kagami aveva sparigliato le carte: appena entrato, troppo poco motivato per fare lezione, aveva avuto la brillante idea di passare il tempo della lezione giocando con un mmorpg per cellulare. Tatsuya però non lo aveva scaricato, non aveva una tariffa che gli consentisse la navigazione senza svenarsi ed aveva lasciato il cellulare in camera. La soluzione offerta dal sensei? "Vaga per la scuola alla ricerca di cose interessanti, figure-boy". Sue testuali parole.
    Il tutto aveva una connotazione da presa in giro spaventosa.
    Nella convinzione che forse tutta una farsa, prese sul serio la ricerca di cose interessanti, domandandosi cosa ci potesse essere davvero di interessante oltre ad un pestaggio da parte del Comitato Disciplinare per bighellonaggio?
    Non avendo una vera e propria meta, decise di andare a prendere una boccata d'aria in terrazzo. Avrebbe dovuto vincere la repulsione che aveva verso quel posto ed ora che aveva del tempo sembrò una cosa fattibile.
    Man mano che saliva ogni passo si faceva sempre più pesante. L'ultimo fu come un macigno, poi fu finalmente fuori.
    Si aspettava di essere solo, ma a quel punto la vide: una ragazza splendida oltre ogni misura era lì, appoggiata con i gomiti alla ringhiera, le testa riversa all'indietro per guardare il cielo ed i capelli di platino che le scendevano splendidamente. Per le loro posizioni non la si poteva vedere bene in viso, ma quella era una bellezza che si percepiva a prescindere dai sensi tanto era inebriante.
    Era troppo per poterci credere. Quella visione incrementò ancora di più la convinzione che fosse tutto organizzato.
    Una ragazza simile non può che essere un'attrice, non ci credo che sia una studentessa. Questo, oppure ho avuto una apparizione angelica.
    Tatsuya ebbe anche la sensazione che fosse alquanto annoiata.
    Si avvicinò tranquillamente ed andò anche lui ad appoggiarsi leggermente alla ringhiera, vincendo tutta la repulsione che aveva verso quel luogo.
    Senza pensarci più di tanto disse la prima cosa che gli venne in mente.
    Fossi in te starei attento, la ringhiera l'hanno montata di recente e non vorrei dopo solo due giorni vedere un'altra ragazza spiccare il volo....
    Patetico, vero?
     
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    Ma come mai la terrazza è così affollata? Di solito non c'è mai nessuno... Tatsuya, com'è che ci incontriamo sempre e comunque, ovunque e dovunque?
    Ebbene sì, furono queste le parole che pronunciai non appena arrivai sulla terrazza, quasi stupito dalla presenza di ben due persone sul terrazzo, durante la prima ora di lezione, poi. Ma procediamo con ordine.

    La giornata era iniziata in modo abbastanza normale, se così posso dire, visto che non avevo sentito la sveglia e nemmeno i miei compagni di stanza andarsene. Stavo dormendo molto profondamente e mi svegliai tardi, forse troppo. La prima ora di lezione era già iniziata e dunque non avrei mai fatto in tempo a rientrare. Oh beh, a questo punto tanto vale entrare alla seconda ora, nel frattempo vado a prendere una boccata d'aria sul terrazzo... Mi vestii e uscii dalla stanza, chiudendola a chiave con la mia copia. I corridoi erano deserti. E mi sembra anche giusto, dopotutto saranno tutti a lezione...
    Le scale non erano molto lontane, ma dovevo salire per 5 piani e, per quanto uno possa essere resistente, al mattino non è molto facile. Impiegai il mio tempo, salendo le scale come un morto vivente, un morto vivente di sonno però.
    Ed eccoci tornai al punto di partenza, con il terrazzo sovraffollato in una ora così precoce.
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    Alice Carroll
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    Quando Alice sentì la porta della terrazza aprirsi non sollevò neanche lo sguardo, non era strano che gli studenti andassero lì a nascondersi durante le lezioni e lei non aveva voglia di fare conversazione con un suo coetaneo, qualora fosse stato invece un professore si sarebbe di certo messo a urlare e lei si sarebbe inventata una scusa, tipo che aveva le mestruazioni e sentiva davvero il bisogno di aria fresca.
    Ma a quanto pare era uno studente, probabilmente maschio a giudicare dal passo, che per qualche motivo non aveva colto il suo desiderio di restare sola e si stava avvicinando alla ringhiera dove era poggiata. Alice continuò a fingere di osservare interessata le scie degli aerei, poi lui parlò:
    «Fossi in te starei attento, la ringhiera l'hanno montata di recente e non vorrei dopo solo due giorni vedere un'altra ragazza spiccare il volo....»
    Se quello era un tentativo di rimorchio allora il mondo stava davvero cadendo a pezzi, cos'era, una forma alternativa del 'ti sei fatta male quando sei caduta dal cielo?'?!
    Ma ora che aveva parlato non poteva più ignorarlo, così Alice sollevò la testa e lo fissò, scavando in quegli occhi gialli così particolari.
    Studente, ovviamente maschio, terzo o secondo anno, probabilmente secondo, non ricordava nessuno con quel volto al suo anno, ma magari poteva essere nuovo, come suggerivano i pantaloni della divisa, mai visto prima. Erano di un'altra scuola quindi probabilmente era uno studente trasferitosi, anche se indossarli non aveva comunque senso. Un tipo un po' eccentrico, a quanto pareva.
    Voce squillante, sorriso a trentadue denti. Decisamente un tipo eccentrico e allegro, ma c'era qualcos'altro: muscolo della mano contratto, respiro irregolare, fronte bagnata dal sudore probabilmente non solo dal caldo. Era.. nervoso. E non per lei.
    Piede e spalla sinistra orientati verso la ringhiera che continuava a spiare con la coda dell'occhio. Era l'altezza? Ne era spaventato? No, qualcos'altro. Lo sguardo restava fisso negli occhi di lei e un paio di volte si erano spostati verso l'alto, indicando dunque che il suo pensiero vagava nel canale visivo, stava ricordando qualcosa.. Dunque forse un trauma, probabilmente legato 'l'altra ragazza' cui aveva accennato. Per finire, ll piede destro era infatti orientato verso di lei, così come le pupille erano dilatate in segno di eccitazione, reazione che avevano più o meno tutti i ragazzi che instauravano una conversazione con lei, ma lui sembrava più entusiasta degli altri. Forse era uno stalker pervertito, non era la prima volta che le capitava.
    Si passò lentamente una mano tra i capelli alzando un sopracciglio e trattenendo un sorrisetto scettico «Mmh, che gentile, vorrà dire che starò attenta..» sussurrò un attimo prima di far schioccare la lingua senza un motivo preciso, per poi piegare i gomiti e con uno scatto spiccare un salto per sedersi comodamente sulla ringhiera, reggendosi solo con le mani e le unghiette laccate di nero.
    «Che fai, marini le lezioni, kohai.. ?» domandò dondolandosi e battendo le ciglia civettuola, le labbra scarlatte piegate in un sorriso fintissimo. Non le interessava davvero il suo nome, ma forse instaurare una conversazione con lui poteva risultare divertente, o almeno la salvava dalla completa noia. Perché Alice si divertiva a prendere in giro i ragazzini, chissà se le riusciva di farlo agitare sul serio..
    Ma prima che il ragazzo potesse dire nulla la porta della terrazza si spalancò ed entrò un ragazzo dai capelli scuri, quasi sicuramente del terzo anno e dall'aria molto sicura, anche se leggermente sorpreso, probabilmente dal trovarli lì, che esclamò: «Ma come mai la terrazza è così affollata? Di solito non c'è mai nessuno... Tatsuya, com'è che ci incontriamo sempre e comunque, ovunque e dovunque?»
    Quella che doveva essere l'ora tranquilla di Alice si stava trasformando in una riunione di studenti scansafatiche, ma forse non era poi così male.

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    TATSUYA

    Quegli attimi furono alquanto strani: lui che tratteneva un po' l'agitazione per il luogo dove si trovava, il ricordo di quel che era successo era troppo fresco, eppure aveva una strana eccitazione, lei che lo stava analizzando per carpire informazioni su di lui. Era la prima volta che si trovava davanti ad una persona con una capacità simile.

    Potrebbe anche essere una normale abilità migliorata con la pratica...

    Mentre pensava a questo la ragazza per la prima volta gli rivolse la parola.

    «Mmh, che gentile, vorrà dire che starò attenta..»

    Sussurrò appena prima di darsi lo slancio per sedersi direttamente sulla ringhiera, cosa ardita per quello che era il suo vestiario. Ma Tatsuya entrò in discreta agitazione non per quella posa che stimolava brillantemente la fantasia, quanto più per il "discreto" rischio che stava correndo su una ringhiera che si muoveva leggermente mentre lei si dondolava sopra.
    Strinse e tirò la ringhiera con forza verso di sé, per evitare spiacevoli inconvenienti verso l'esterno, preparandosi anche a reagire immediatamente.

    «Che fai, marini le lezioni, kohai.. ?»

    Tutto quel che stava facendo lasciava intendere anche senza anormalità una semplice cosa,

    Ha intenzione di spingermi ad agitarmi con qualunque metodo...e dannazione ci sta riuscendo...

    Stava per mettere insieme una risposta, ma in quel momento si aprì di nuovo la porta della terrazza ed apparve Kuro.

    Ma come mai la terrazza è così affollata? Di solito non c'è mai nessuno... Tatsuya, com'è che ci incontriamo sempre e comunque, ovunque e dovunque?

    Tatsuya si girò indietro, mettendo in trazione la ringhiera anche con il proprio peso.

    Già, non par possibile come cosa. Anche se oggi mi ha portato qui una circostanza incredibile. Per risponder anche alla tua domanda, mia bella senpai, più che marinare le lezioni sono stato buttato fuori dalla classe perché non avevo con me il cellulare ed inviato alla ricerca di qualcosa di interessante in una specie di caccia al tesoro, pazzesco vero? Ed eccomi qui...

    In quel momento la ringhiera cedette, la aveva tirata con troppa forza e troppo a lungo, oltre ad essere stata indebolita dal movimento ondulatorio della senpai. Risultato: la ragazza stava per essere sbalzata in avanti. Tatsuya era già pronto a tale evenienza, quindi non si scompose: con un rapido movimento la afferrò, pronto anche a subire un qualche colpo dal tentativo di tornare in equilibrio della ragazza, per poi continuare normalmente.

    ...ad effettuare questa bella presa.

    Tornò a rivolgersi alla ragazza.

    Forse il tesoro di cui parlava il sensei mi è appena volato tra le braccia...

    Fece qualche rapido passo per allontanarsi dal vuoto e la lasciò andare.

    Ma ditemi, cose porta altri 2 studenti sulla terrazza già alla prima ora?



    Legenda:

    Narrato
    Parlato Tatsuya
    Pensieri Tatsuya
    Parlato Altrui


    Yuno Kamishiro
    Yuno Cheria Kamishiro

    Sophie Kamishiro
    Sophie Kamishiro

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    In teoria dovresti saperlo, visto che non ero ancora sveglio quando te ne sei andato dalla camera... Semplicemente ho dormito troppo, optando per una strategica entrata in classe alla seconda ora, solo che non so ancora bene che scusa inventarmi... dissi, in risposta. Ero ancora mezzo assonnato e accecato dalla luce del sole, quindi non vidi bene quello che stava succedendo, so solo che la ragazza che si trovava sulla ringhiera ora era tra le braccia di Tatsuya. Che abbia già fatto colpo? Se non sbaglio quella ragazza è una mia coetanea, mi pare di averla già vista in giro. Non frequenta la mia classe ma certe cose non si possono dimenticare, specie quando si parla di ragazze, specie quando si tratta di me. Oh beh, in questo caso...
    Ma... Ecco... Se sono d'impiccio o se ho interrotto qualcosa levo subito il disturbo, non era mia intenzione... dissi, interrompendo la mia camminata e volgendo la testa da un'altra parte. Ero solo venuto per sgranchirmi le gambe e per svegliarmi definitivamente...

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    I GIOCATORI ANCORA ATTIVI CHE HANNO PARTECIPATO A QUESTA NARRAZIONE OTTENGONO 5 EXP.

     
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