[CONCLUSA] Non Ti Abbandonerò - Parte 2

Antefatto - Parte 4 - Ultima

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    AF's Master of the End
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    TATSUYA KAMISHIRO

    Dove mi trovo? Perché sono qui? Non vedo niente, è tutto nero. Però...sento che c'è qualcosa d'importante qui. Chiudo gli occhi. Non voglio più che sia buio.
    Riapro gli occhi e mi rendo conto di essere steso a terra o almeno la sensazione è quella. Mi metto a sedere grattandomi dietro la nuca, sono confuso. Riesco e vedere il mio corpo ma non c'è altro, tutt'attorno a me c'è solo una infinita distesa vuota. Riesco a mettermi in piedi, il pavimento aveva preso forma e finalmente avevo un riferimento spaziale. Cerco di spostarmi, ogni volta che appoggio il piede dal punto dipartono vari cerchi concentrici luminosi, è come camminare su una distesa d'acqua. Ad un tratto una voce.

    C'è qualcosa di strano, ma non dovrebbe essere un problema.

    Dove sei?

    Urlo, ma di rimando non sento altro che l'eco delle mie parole.
    Riesco ora a distinguere in lontananza un chiarore, desidero andare lì ma ad ogni passo è come essere fermi. Il chiarore si fa più forte diventando più luminoso, sembra si stia avvicinando e la sua luce aumenta; comincio a distinguerne due, poi tre, dieci, il numero di quelle fonti di luce aumenta rapidamente. Prima di rendermene conto sono travolto da un turbinio di infinite luci che non lascia scampo e mi rende difficile la vista, sono costretto a chiudere gli occhi ma anche così riesco a vedere attraverso le palpebre le scie luminose. Poi più nulla.
    Riapro gli occhi in uno scenario completamente diverso, non più vuoto. In questa oscurità, dopo tutta quella luce, ho difficoltà a vedere, cerco di mettere a fuoco gli oggetti presenti e finalmente riesco a vedere distinte le forme degli alberi. Forse ho per un attimo sognato tutto quel vuoto ed ora mi sono risvegliato nel bosco dove abbiamo appena combattuto? No, non è così. Non riconosco questi alberi, non ci sono mai stati prima, la vegetazione è troppo fitta per le nostre zone. Sembra che non ci siano animali, nemmeno una traccia della loro presenza.
    Sento un frusciare di foglie e mi giro immediatamente nella direzione del rumore: tra le fronde si è appena fatto largo Zwain, ha una espressione incredibilmente compiaciuta.

    Ora che ti ho trovato posso dirtelo.

    Allarga le braccia quasi a volermi accogliere in quel luogo.

    Benvenuto nel mio mondo!

    Il suo mondo? Come sarebbe a dire?

    Cosa intendi?

    Quello non mi risponde, solleva una mano e schiocca le dita. Gli alberi prendono improvvisamente fuoco. Mi guardo attorno, allarmato. Sono nel mezzo di una foresta che brucia e non ho assolutamente idea di cosa stia succedendo. Lo sento ridere d'eccitazione, il vedermi spaventato sembra divertirlo molto. Mi giro verso di lui, sto per urlagli che anche lui si trova nella mia stessa situazione ma le fiamme non ci sono più, come erano venute altrettanto improvvisamente erano scomparse. Non idea di che faccia mi sia venuta, ma a giudicare da quanto ride Zwain deve essere davvero terribile.

    Forse ora hai capito

    Si, avevo capito ma...

    Questo posto non è reale.

    Non importa cosa sia o non sia reale, fintanto che ci sei dentro questa è la tua realtà ed io ne ho il completo controllo.

    Non mi inganni, riuscirò a spezzare questa illusione.

    Ho perso lucidità, sento che non sta mentendo, tutto quel che dice è vero e per questo ho paura. Carico a testa bassa senza pensarci, non so più cosa fare ma non posso star lì fermo. Gli sono addosso ma non lo sento lì; il corpo si muove ignorando i dati che ricevo, affonda un diretto nel vuoto, il mio avversario era scomparso. Mi guardo attorno allarmato, ci sono una decina di Zwain a circondarmi. Si stanno avvicinando

    Questo mondo non è un'illusione, non sei l'unico a poter modificare la realtà.

    Modificare la realtà? Magari avessi un potere simile, certo non sarei finito in questa situazione. Non è la prima volta che farnetica su un qualche potere che dovrei avere, che si riferisse a questo fin dall'inizio? Come può saltargli in mente una cosa simile? E se fosse uno scambio di persona? No, non potrei accettarlo. Non potrei mai accettare che Shiro sia scomparsa per errore, che i loro bersagli fossero altri e non noi. Sarebbe quasi più leggero sapere che per lo meno eravamo davvero i loro bersagli. Che sciocchezze che sto dicendo. Sono troppo sotto pressione, non riesco a pensare, devo assolutamente riprendere il controllo. L'unica cosa alla quale possa affidarmi ora è il mio potere. Concentrati, qualcosa dovrò pur sentire. Se questa è davvero la realtà allora sono pronto a scommettere che solo uno di loro è vero. Solo uno. Sono sempre più vicini. Solo da uno di loro sto sentendo qualcosa...trovato! Scatto istantaneamente, è troppo vicino per poter contrattaccare. Infatti resta fermo, non si muove ed il colpo...non lo raggiunge! Il mio pugno è a pochi centimetri dal suo volto ma è bloccato.

    In questo mondo non puoi nulla contro di me. In questo mondo io sono un dio. Potrei distruggerti ma tutto ciò che voglio è che mi ascolti.

    Ascoltarti? Non mi interessano i tuoi deliri.

    Una mano era bloccata, ma l'altra era libera. Sferrai un pugno con tutta la mia forza e lo colpii in pieno, poteva anche credersi un dio, ma lo stesso poteva essere colto di sorpresa.
    Il colpo lo infastidisce, capisce che non mi sono ancora arreso e sento la sua intenzione di voler distruggere ogni mia singola speranza di vittoria, indurmi a stare calmo per far si che lo stessi a sentire. Non capisco perché stia cercando di fare questo.
    Avrei quasi la tentazione di chiederlo, ma prima che lo possa fare mi scaraventa via con forza. Non faccio molta strada, mi schianto violentemente contro un albero. Fa male. Dannatamente male. Però mentre mi schianto riesco a sentire una cosa strana: percepisco la presenza di un altro Zwain. È una sensazione strana, sembra vicino eppure distante, se devo spiegarlo è come quando devi prendere qualcosa da uno scaffale troppo alto: sai che è lì, lo vedi, però non riesci a raggiungerlo. Ignoro per un attimo tutto ciò che mi sta accadendo per concentrarmi su quella percezione; inizio a sentire anche altro, le due presenze fin troppo familiari di Yuno e Sophie. Non le vedo da nessuna parte però le sento vicine.
    Sono appena ricaduto a terra ma Zwain non mi da tregua.

    Riuscirò a piegarti.

    Mi ha afferrato per la testa e purtroppo già so cosa vuole fare. Mi sbatte contro il tronco ancora ed ancora. Il dolore è troppo, perché non svengo? Ancor più strano: come mai non sento fratture?
    Zwain finalmente si ferma, mi lancia a terra dalla parte opposta.

    Puoi porre fine a tutto questo, devi solo ascoltarmi. Io non voglio farti del male, né a te né alle tue sorelle. E nemmeno a quella ragazza volevamo farne. Quel giorno venimmo per te, non avevamo cattive intenzioni; purtroppo le cose non andarono come dovevano. Ti chiedo solo di ascoltare la mia, la nostra versione dei fatti.

    Ed è ciò che voglio fare. Non ce la faccio più a lottare e sento che è sincero, davvero vuole solo parlare. Oramai ho ceduto. Però il mio corpo continua a rialzarsi, è come se non accetti la sconfitta. Voglio fermarmi, urlare che mi arrendo e che lo ascolterò, ma non ci riesco. Una parte di me ha ancora la forza di continuare a combattere. Il dolore mi toglie lucidità, la mente è come distaccata dal corpo, mi sembra di essere diventato solo uno spettatore di quel che sto facendo. È quasi comico: io che sento tutto degli altri non riesco a sentire me stesso. Non posso che fare il tifo: vai, Tatsuya corpo, fatti valere! Se solo potesse, che bel sogno sarebbe.
    Zwain sembra preparato al mio inconscio rifiuto di arrendermi e non si scompone, si rifà sotto ancor prima che possa organizzare un pensiero. Sento che ricomincerà ad usarmi per lisciare la corteccia agli alberi, tuttavia questa volta qualcosa va diversamente ad il tronco non riesce a reggere all'impatto, si spezza. Mi torna in mente quella voce, chissà dove è finita adesso. Magari venisse in mio soccorso.

    Tutto questo è solo colpa tua che continui a resistere.

    Ti sbagli, io non voglio continuare a resistere. Te lo direi se solo il dolore...è scomparso! Non sento più male. Le possibilità sono due, o tutti i danni sono miracolosamente svaniti oppure il mio sistema nervoso è troppo danneggiato per riuscire a trasmettere ancora il dolore. E se sto facendo questo ragionamento la seconda possibilità è da escludere. Mi tiene ancora per il collo, ma tornandomi la parola mi è tornata anche la spavalderia.

    Per riuscire a battermi mi hai dovuto portare in una tua realtà. La mia colpa è di essere più forte di te.

    Più forte? Non sei nemmeno riuscito a tenermi testa.

    Ed allora torniamo indietro ed affrontami ad armi pari. Ah! Dimenticavo, sei stato massacrato da Yuno e finito da Sophie.

    Mi hai mandato contro quella pazza isterica dai capelli rossi e parli di affrontarci ad armi pari?

    Almeno non ha avuto bisogno di controllare la realtà per batterti.

    Proprio tu parli! Il senso di impotenza che senti è nulla in confronto a ciò che abbiamo provato noi quel giorno. Cinque contro uno. Eravamo in cinque contro di te e tremavamo come foglie al vento.

    Ancora con questa storia? Non ho idea di cosa tu stia dicendo.

    L'ho capito: in qualche maniera non riesci più ad usare il tuo potere e ti sei ridotto a quel becero trucchetto di leggere le persone. Ma potrebbe non essere un male, potrò farti sperimentare ciò che ci hai fatto subire. Credo che parleremo più tardi.

    Cosa vuoi fare?

    Perché, non te lo dice la tua bella empatia.

    Ovvio che me lo dica, ma non voglio crederci.
    Tenendomi saldamente con la mano, Zwain comincia a correre attraverso il bosco usando la mia testa per abbattere gli alberi. Non sono nemmeno sicuro che stia correndo, mi sembra stia andando troppo veloce. Zwain ha gli occhi fissi su di me alla ricerca del più minimo segnale di cedimento, spera che lo supplichi. Ma il dolore non dura, è fugace, pochi istanti dopo ogni impatto è già passato. Ora non sento più nulla. Mi sono tanto lamentato per il dolore ed ora è completamente scomparso, quasi mi viene da ridere, anzi sto ridendo davvero mentre sto deforestando la zona con la testa. Zwain è infastidito, sta quasi cercando di punirmi per qualcosa ed io rido.

    Dannato minus.

    Mi fa. Non ho assolutamente idea di cosa significhi.

    Lo prenderò come un complimento.

    Riuscirò a farti smettere di ridere.

    Ok. Però basta alberi che mi hanno stufato.

    Lo provoco così, anche se non sarei proprio nella posizione per farlo..
    Quello non si ferma, accelera e ci mette più forza; tengo gli occhi aperti e vedo ogni singola pianta che sto per abbattere, un po' mi dispiace per esse. E quello cos'è? Vedo qualcosa in lontananza e non mi sembra un albero. Sembra...una casa? Una casa in cemento armato nel bosco? Che scherzi sono?

    Wowowowo!! Non farai sul serio? Quello è un dannato muro!

    L'hai detto tu, basta alberi. Vediamo quanto è dura la tua testa.

    Non vuole sentire ragioni. Raggiungiamo quella abitazione e mi scaglia contro con una forza inumana, questa volta ci resto!
    Lo schianto si fa sentire, ma è più soffice di quanto pensassi. Il muro ha ceduto, l'ho appena sfondato. È una sensazione strana essere usati come degli arieti umani. È un pensiero che mi balena per un attimo nella mente mentre finisco contro il muro opposto all'interno della casa. Sono un po' intontito, mi scrollo di dosso la polvere e delle macerie, certo che abbiamo proprio aperto una bella finestra nel muro.
    Mi rendo conto che la luce è accesa e vedo una sagoma sul pavimento a pochi metri da me. La guardo: sembra una ragazza. Si è proprio una ragazza! È stesa supina sul pavimento e sta mangiando qualcosa, sembrano dei pocky stick al cioccolato. Anche lei mi guarda, sorpresa per avermi appena visto entrare sfondando una parete. Ma quello sorpreso devo essere io, cosa ci fa qui questa ragazza? Riesco a scrollarmi di dosso quell'intontimento e la guardo meglio, il suo aspetto è riassumibile dicendo bianco: un lungo abito bianco la veste lasciando nudo il candore di parte delle gambe e delle braccia. Anche i suoi capelli sono completamente bianchi e fanno da cornice al rosso dei suoi occhi. In breve è albina. Però quei lineamenti...credo di conoscerli. Si, riconosco ogni singolo tratto di quel viso sottile, dal taglio degli occhi al naso, dagli zigomi alle labbra. Ma questo non è possibile. Non può.

    Shiro?!?

    Non riesco a credere ai miei occhi eppure è proprio lì. Lei continua a guardarmi stranita, io non riesco a dire nulla, la sorpresa è troppo grande. Anche Zwain è lì ed ha visto la ragazza, solo che ha una reazione inaspettata.

    Maledizione!

    Zwain urla ed impreca ma non è rabbia la sua, è paura. La vista della ragazza lo ha terrorizzato ma non capisco perché. Voglio restare lì, sento di aver finalmente trovato la forza per dire qualcosa ma Zwain non sembra volermelo permettere, quasi non me ne rendo conto che mi è già addosso e mi sta trascinando via, sono troppo preso da quella visione. Non ho idea di quanta strada facciamo, è a tutt'altro che sto pensando anche quando mi scaraventa a terra, appena fuori dal bosco.
    Non può davvero essere lei, ma non potrei mai confondere il suo viso. Non può essere lei ma lo sento a pelle, questa sensazione non posso dimenticarla. Non può essere lei.
    E se lo fosse?
    Non ho bisogno di una certezza, mi basta una speranza alla quale aggrapparmi. Oltre al dolore è scomparsa da me ogni traccia di paura, sento crescere in me forze nuove. Mi rialzo e mi accorgo che qualcosa è cambiato, tra i dati che affluiscono in me sento cose nuove. Alle emozioni, alle intenzioni, ad ogni singolo dato del suo corpo si sommano parole ed immagini. Sento il suo pensiero; le sue conoscenze, le sue capacità è come se le riscoprissi nella mia mente. Non riesco ad accedere ai suoi ricordi ma apprendo qualcosa di interessante su questo posto.

    Noi non ci siamo spostati da dove eravamo, abbiamo solo cambiata il piano della realtà dove agivamo. Questo è un mondo onirico, è come un sogno.

    Ipotesi interessante, ma come ti ho spiegato questo è il mio mondo e...

    Non mi interessa.

    Devo andare da Shiro, devo sapere se è davvero lei, per quanto sia folle come eventualità.
    Inizio a correre ma quello mi si para davanti.

    Spostati.

    Gli intimo.

    Devi starmi a sentire. Non abbiamo molto tempo e ne abbiamo già perso molto.

    Devo andare da lei.

    Non posso permettertelo.

    Mi attacca con tutto il suo impeto, lo sento in anticipo ma non è un assalto umano, non posso pararlo. O almeno non avrei potuto. La verità è che lo blocco comodamente, a quanto pare funziona.
    Zwain è quasi sconvolto.

    Come hai fatto?

    Sai, sembra che il “trucchetto di leggere le persone” funzioni piuttosto bene, si possono capire molte cose. A quanto pare anche io posso fare qualche piccola modifica a questa realtà. Ma ora ho altro da fare.

    Riesco a scansarlo e riparto a correre, devo tornare dalla ragazza. Ho modificato la mia velocità ed ora Zwain si affanna per starmi dietro. Mi sta lanciando qualcosa ma non ho idea di cosa sia, sento solo che fa dei buchi enormi quando ricade a terra, la nuova One Heart mi fornisce ancora più dettagli per schivare gli attacchi. Sto per convincermi che riuscirei anche a batterlo quando sento che il mio corpo non si muove più, sono immobilizzato. Due oggetti luminosi dalla forma di una clessidra mi circondano ed io non me ne sono nemmeno accorto. Ora mi ha in pugno.
    Mi raggiunge immediatamente, si è fatto molto sbrigativo,inizia a parlare immediatamente e con grande fretta.

    Ascolta, quel giorno le cose non sono andate come credi. Noi non siamo assassini e non abbiamo fatto nulla a Shiro, si è accasciata a terra da sola...

    Menzogne!

    Leggimi e vedi se mento davvero.

    Ci provo ma non ci riesco, è la prima volta che non riesco ad usare quel potere, è come se fosse tutto offuscato.

    ...eravamo venuti perché attratti da delle singolarità che avevamo rilevato. Tu non sai nulla di quel che accadde, lascia che ti faccia vedere.

    Davanti a me iniziano ad apparire le immagini di quel giorno, rivedo davanti a me Shiro che si accascia al suolo esanime

    Non c'è stato attacco da parte nostra, tu sei arrivato solo dopo che era successo questo ed hai tratto le conclusioni sbagliate. Noi ti stavamo solo cercando ma la situazione ci è sfuggita di mano.

    Sfuggita di mano? Me la avete portata via e si siete anche presi il suo corpo. Non ho potuto vederla per l'ultima volta, non le ho potuto dire addio. Non mi interessa cosa dirai o cosa farai, potrai torturarmi anche tutto il giorno ma non servirà a farmi credere alle tue parole. L'ho capito che in questo mondo non possiamo morire e che ogni danno scompare da solo, non riuscirai a piegarmi.

    Ho sprecato troppo tempo ma devo riuscire a farti vedere. Il corpo non l'hai trovato ma non lo abbiamo preso noi, lei non è morta.

    NO? Ed allora dov'è?

    ”Sono proprio qui.”

    A parlare questa volta non è stato Zwain. Per quanto possibile nelle mie attuali condizioni mi giro nella direzione dalla quale ho sentito la voce: è in piedi, all'altezza dell'ultimo albero, un candore che non credevo di poter più rivedere.

    ”È passato tanto tempo, Tatsuya caro.”

    Mi dice sorridendomi. Non ho più dubbi, è proprio lei. È la mia Shiro.
    Trattengo a stento le lacrime, poter di nuovo sentire la sua voce mi sembra strano, ma è meraviglioso. Vorrei andare da lei ma ancora non posso.

    ”Quello cosa sarebbe?”

    Mi fa, indicando questo affare che mi tiene bloccato.

    Non è ho idea. Sembra fastidioso ma dopo un po' ci si abitua; certo è un po' ingombrante per andarci aggiro...

    Restiamo per qualche momento in silenzio a guardarci e poi scoppiamo a ridere.
    Poter di nuovo ridere insieme...
    Zwain si intromette con una certa scortesia.

    Cosa ci fai qui? Maledetta.

    Non capisce la situazione, non comprende che dovrebbe restarsene fuori e togliersi dalle scatole lui e questa specie di doppia clessidra che mi blocca.

    ”Io ho tutto il diritto di stare qui, sei tu che devi andartene.”

    Risponde Shiro piccata.

    Hei! Non essere così scortese con lei.

    Gli dico, ma mi rendo conto che in effetti la domanda non è scorretta.

    Giusto...come mai sei nel suo mondo?

    Lei mi guarda con aria confusa.

    ”Il...suo mondo? Semmai è il tuo di mondo.”

    Che?

    ”È una tua realtà, è come se fossimo in un tuo sogno. Usando le tue parole credo che si possa definire come una realtà interiore, un tuo mondo onirico. Prima hai detto che voi due non potete morire ma non è così, solo a te non può succedere niente visto che tieni in piedi questo posto ma se lui dovesse morire scomparirebbe da qui e sarebbe costretto a svegliarsi.”

    Mi spiega. Da come parla mi sembra diventata molto più matura dall'ultima volta che siamo stati insieme.

    Basta! Non dire altro! Zwain non vuole che io sappia.

    Vuoi sta“re zitto!?!”

    Gli urliamo all'unisono.

    ”Tatsuya, tu hai il controllo su questo mondo, lo puoi modificare come ti piace, è un tuo sogno del resto. Nella sua mente puoi trovare il modo per farlo.”

    Come fa a sapere che riesco ad entrare nella mente? L'ho appena scoperto io stesso.

    ”So molte più cose di quanto immagini.”

    Mi dice con un sorriso....malizioso? ancor prima che glielo domandi.
    Zwain perde la testa e si lancia velocissimo all'attacco di Shiro, non ho nemmeno il tempo per avvisarla. Sento che il mio potere si è improvvisamente liberato, quindi cerco il più velocemente le conoscenze per modificare questa realtà, forse posso fare in tempo a...ecco! Trovate! Ho preso coscienza che questo è davvero il mio mondo. Sono il Dio di questo mondo. D'un tratto so perfettamente cosa fare. Rimuovo all'istante quel blocco ai miei movimenti ma vedo che non c'è bisogno che intervenga: l'assalto di Zwain non ha raggiunto Shiro, è rimasto inspiegabilmente sospeso a mezz'aria.

    ”Naturalmente anche io so come piegare questa realtà”

    Dice la mia dolce Shiro. Un suo semplice movimento con la mano e Zwain viene quasi sparato via.

    ”Non lo sai che non si entra nei sogni della gente senza permesso?”

    Insiste a dire che è un sogno ma io non voglio che sia solo questo.
    Zwain questa volta sembra in difficoltà, sul suo corpo si sono aperte delle ferite e non sembrano volersi rimarginare. Ora che ci faccio caso ha ancora sulla faccia il gonfiore per quell'unico pugno che sono riuscito ad assestargli. Zwain si rialza, è molto irritato.

    Possibile che non mi riesca di affrontarti da solo, siete sempre almeno due contro uno. Vigliacchi.

    Mi fa. Credo che non dovrebbe importarmi molto di quel che dice, dopotutto è un po' la verità, ci siamo battuti contro di lui da vigliacchi sempre in superiorità numerica. Ma anche lui non è stato proprio corretto con questo scherzetto del mondo onirico. Proprio per questo non tollero le sue parole.

    Va bene gli faccio Vuoi affrontarmi in un uno contro uno? Non ho nessun problema. Ti lamenti del numero? Vedrai che non si intrometterà nessuno. Ti sei lamentato perché ti ho affrontato con la One Heart mentre tu non usavi nulla? Questa volta anche io non utilizzerò poteri. Ora affrontami come ti pare e non provare a prendere come scusa che il luogo ti è sfavorevole perché sei tu che mi ci hai portato con il tuo di potere; non ho idea di come funzioni o di cosa hai fatto e non mi interessa ma ti assicuro che non farò modifiche se anche tu non ne farai. Se riuscirai a battermi ti ascolterò e crederò a tutte le tue parole; se perderai ti scaccerò da questo posto causandoti tanto dolore che te ne ricorderai sempre, ogni volta che userai il tuo potere ti ricorderai di tutta la sofferenza che ti avrò fatto provare tanto che alla fine non lo utilizzerai più.

    Forse mi fatto un po' trasportare. Zwain risponde senza esitazione.

    Mi sta bene. Ma anche se usassi il tuo attuale potere il risultato non cambierebbe.

    Tra le sue mani appare una strana luce dalla quale prende forma l'arma che aveva usato nel mondo reale nel bosco, la sua Hammerstaff dai risultati impredicibili.

    Vincerò io!

    Parte immediatamente all'attacco, povero illuso. Al solito sbatte a terra il martello per colpirmi di rimbalzo, ma ora non lo sto leggendo e questo vuol dire che non mi preoccupo in anticipo dei colpi. È da poco che ho questo potere e non sono ancora completamente abituato ad usarlo, non impiegarlo per me è quasi un sollievo.
    Reagisco di riflesso e devio il martello con il dorso della mano prima che mi raggiunga, rispedendoglielo contro. È meraviglioso tornare alle vecchie abitudini.
    Zwain accusa il colpo ed è sorpreso, non si capacita di come abbia fatto.

    Prima non ero proprio al 100% della condizione e poi...quel potere mi risulta ancora un po' ostico: conosco le azioni avversarie in anticipo quindi ogni mio movimento è pensato di conseguenza ed in pratica non riesco più ad agire di riflesso, sono più lento.

    Stai dicendo che sei più forte combattendo come una persona normale?

    Sto dicendo che se non mi affido a quel potere tu non puoi vincere contro di me.

    Non prendermi in giro!

    Non la vuole proprio capire, riprova a far rimbalzare un colpo a terra ma questa volta gli va male, il rimbalzo non è diretto verso di me; nello scontro precedente sarei stato fermato dalla lettura della sua intenzione che mi avrebbe fatto preoccupare dei possibili danni, ma ora...è la mia occasione.
    Mi basta un solo passo per essergli addosso ed assestargli un diretto in pieno volto. Accusa il colpo ma cerca di reagire tentando un colpo con il braccio libero ma è facilmente leggibile. Mi abbasso di scatto, il suo fianco è scoperto, gli assesto due ganci sinistri e poi risalgo con un montante destro alla mascella. Zwain, dolorante e disorientato, arretra di qualche passo cercando di mantenere l'equilibrio. Sembra non avere altre carte da giocarsi così tenta di colpirmi direttamente con quella sua arma. La gittata è lunga ma anche il tempo perché mi raggiunga è relativamente tanto, abbastanza da permettermi di fare un passo in avanti, ruotare sul piede ed afferrare la catena appena sotto il martello. Ancora ruotando do uno strattone abbastanza forte da strappargli dalle mani l'arma. Lascio la catena ed il martello riesce a tirarsi dietro il resto facendolo scorrere tra le mie mani fino ad arrivare all'asta, che stringo forte alla base. Altre due rotazioni sul mio asse e poi gli assesto un violento colpo ascendente alla mascella, talmente forte da sollevarlo da terra e farlo girare su se stesso per tre volte prima di ricadere pesantemente a terra. Non sembra più riuscire ad alzarsi, forse ha perso conoscenza.
    Faccio un profondo respiro per rilassare tutti i muscoli e getto via quell'arma.

    Fino a due settimane fa ti avrei affrontato così fin dall'inizio. Questo è ciò che succede quando sono serio. È così che combatte Tatsuya Kamishiro. Ora sparisci.

    Sto perdendo il mio tempo, tanto non può sentirmi. Ho ben altro da fare.
    Shiro è lì che mi sta aspettando sorridente, vado subito da lei.

    ”Vedo che non sei cambiato.”

    Mi fa.

    Già. Anche tu, sei bella come ti ricordavo. Però mi sembri più matura.

    Lei è imbarazzata, rossa in viso gira leggermente la testa e distoglie lo sguardo.

    ”Gra-grazie..è che stando qui io...ATTENTO!”

    Mi dice d'un tratto allarmata. Mi giro e vede qualcosa che mi viene contro, sembrano quasi delle fiamme. Il mio primo pensiero è di proteggerla, la stringo a me per farle da scudo con il corpo, non voglio che le accada di nuovo qualcosa. Quella che mi investe è davvero un'ondata di fiamme. Non mi fa nulla, non può in questo posto, e per fortuna anche Shiro ne esce illesa. Però questa volta ha esagerato. Zwain, per quanto mal ridotto, si era rialzato ed aveva fatto un'alterazione a quella realtà per attaccarmi alle spalle con quelle fiamme. Non doveva farlo. Ha rischiato di colpire anche lei. In questo che è il MIO mondo ha tentato di farle del male.

    Volevo lasciarti andare senza infierire ma ora...ti meriti una punizione.

    Stendo il braccio e da terra fuoriescono quattro catene con una punta affilata all'estremità. Un mio gesto e quelle partono rapidissime raggiungendo Zwain, trapassandogli ogni arto.

    Ti piacciono le fiamme? Ed allora brucia!

    Gli dico mentre mi avvicino, passo dopo passo. Uno schiocco di dita e lui prende fuoco. Urla e si dimena, ma questa è tutta colpa sua. Io non sono cattivo, gli avrei risparmiato la sofferenza se solo fosse andato via quando glielo ho detto, ma lui ha dovuto continuare.

    Hai anche rifiutato la mia benevolenza, sei proprio imperdonabile.

    Oramai non so più nemmeno io cosa sto dicendo, troppo grande è la rabbia. Distruggere. Lo devo distruggere, devo punirlo per tutto ciò che ha fatto e che sta continuando a cercare di fare. Dice che voleva parlarmi, ma se fosse davvero così non si sarebbe portato un'arma apposta per me, non mi avrebbe richiamato con la sua ostilità, non ci avrebbe attaccati, non ci avrebbe venduti sulla spiaggia. Sarebbe solo venuto da me a parlarmi da persona civile. Gli avrei anche offerto un tè visto che noi siamo molto ospitali. Merita una punizione, ma cosa posso fargli?

    Magari potrei scuoiarti completamente, cosa ne dici? Oppure privarti dei sensi, lo preferisci? Romperti ogni singolo osso in corpo, staccarti ogni tendine, girarti ogni organo, smontarti e poi rimontarti ogni apparato al contrario per vedere se funzioni ancora, penetrare ogni millimetro del tuo corpo con gli spilli, oppure...

    La mia carrellata di atrocità si interrompe, sento delle braccia che da dietro si sono avvolte attorno al mio petto. Shiro sta cercando di bloccarmi.

    ”Fermati, ti prego. Non fargli male, non è da te, non ridurti come loro. Non è questo il mio Tatsuya.”

    Le sue parole mi fanno scemare tutta la rabbia e la furia sadica che avevo dentro. Mio dio, non so davvero cosa mi sia preso. Spengo le fiamme che ancora lo ardevano e rimuovo le catene.

    Ora vattene.

    Gli dico con voce grave. Lui, in evidente stato di shock, scompare.
    C'è pace, finalmente.


    Continua a stringermi, non mi ha ancora lasciato andare e non voglio che lo faccia. Ora che l'ho ritrovata non voglio perderla di nuovo, voglio che resti con me. Ma sono preoccupato.

    Shiro, hai detto che questo è un sogno. Ma allora anche tu lo sei? Se mi svegliassi tu scompariresti? Non voglio che accada.

    ”Hei...”

    Mi lascia un momento e si porta davanti a me.

    ”Guardami. Guardami attentamente. Questo sarà anche un sogno ma io non lo sono. Io sono vera. Sono proprio io.”

    Shiro...

    ”Si.”

    Non resisto più, non riesco più a trattenere le lacrime che iniziano ad uscire copiose, sono troppo felice. La stringo forte a me, vorrei non lasciarla più, vorrei tenerla qui per sempre. Continuo a piangere sulla sua spalla, sono quasi ridicolo ma non riesco a smettere.

    Finalmente ti ho ritrovata. Non so come sia possibile, ma sei qui con me.

    Ricambia il mio abbraccio.

    ”Dentro di me ho sempre sentito qualcosa di strano, qualcosa di anormale. Non sapevo di preciso cosa fosse ma lo sentivo chiaramente. In quel giorno...quando mi hai trovata...scatenasti un potere troppo grande, aveva preso il sopravvento su di te ed eri fuori controllo. Non so bene come sia successo o come sia stato possibile, ma ciò che sentivo dentro di me reagì con il tuo potere ed entrarono in risonanza. In qualche modo tutto il mio essere, sia il mio spirito che il corpo, si unì a te ed io scomparii dal mondo. La tua furia si placò ma quel poco tempo ti era bastato per radere al suolo l'intero edificio scolastico. Quelli che mi avevano aggredita hanno colto l'occasione per scappare. Quel giorno la mia vita è stata spezzata ma la mia essenza è sopravvissuta ed ora...”

    Si allontana leggermente per potermi guardare negli occhi, bagnati di lacrime.

    ”...io vivo in te.”

    Non sai quanto mi sei mancata, non hai idea di quanto abbia sofferto al solo pensiero che non avrei più potuto rivederti, non avrei più potuto parlarti, vederti sorridere, starti vicino...

    Abbasso la testa, non voglio che mi veda piangere; lei mi solleva comunque il capo, vuole che la guardi.

    ”Il periodo che ho trascorso con te, per quanto breve, è stato il più felice della mia vita. Quando ero con te volevo che il tempo non passasse mai per non doverti vedere andare via. Ed ora sarà così: ovunque andrai io sarò con te, i nostri spiriti saranno sempre insieme, indissolubilmente legati. E ti darò una mano a controllare le tue abilità.”

    Ma non potrò vederti, sarai dove non potrò raggiungerti.

    ”Non è così: potrai raggiungermi quando vorrai all'interno dei tuoi sogni, lì vivremo il nostro.”

    Quindi l'ho davvero ritrovata. Davvero non la perderò ancora. Non ricordo di essere mai stato più felice che in questo momento. Anche lei ha gli occhi lucidi. Le carezzo la guancia, la sua pelle è così morbida. Non posso più fermarmi, ho avuto questo rimpianto per tutto questo tempo. La bacio.




    Non ho più idea di quanto tempo sia passato, ora che le nostre labbra si stanno disgiungendo.

    ”Il nostro primo vero bacio.”

    Vorrei aggiungere qualcosa ma mi ferma, ponendomi un dito sulla bocca per non farmi parlare.

    ”Qualunque cosa sia me la dirai questa notte. Se non ti svegli subito quelle poverette inizieranno a disperarsi. Vai ora, torna nel tuo mondo e vivi la tua vita, io sarò qui ad aspettarti”

    Ha ragione, non stavo più pensando a....accidenti è vero! Non ho idea di cosa sia successo a loro due. Spero tanto che stiano bene.
    Faccio un segno d'assenso a Shiro e continuo a guardarla fino a quanto mi è possibile, mentre la scena si fa più sfocata ed indistinta; i colori cominciano a sbiadire ed i contorni scompaiono finché non riesco più a vederla. Un giorno porterò anche te nel mondo reale, troverò un modo, Shiro.
    Ora tutto è di nuovo nero. Riapro i miei veri occhi e provo un senso di fastidio per la luce, mi sembra passato molto tempo dall'ultima volta che li ho usati. Sono disteso su un letto in una stanza completamente bianca ed asettica. Dove mi trovo? Cerco di muovere il braccio sinistro per stropicciarmi gli occhi doloranti ma sento che qualcosa me lo sta tenendo. Guardo alla mia sinistra e vedo Sophie; è seduta su una sedia e si è addormentata sul letto poggiando la testa sulle braccia. Mi sta tenendo la mano. A volte potrebbe sembrare un po' problematica ma è sempre così tenera.

    Ciao, dormigliona!

    Mmmmh?

    Si sveglia, a fatica ma si sveglia. Ha gli occhi gonfi di sonno, forse ha tentato di stare sveglia fino a tardi. Credo che mi abbia appena visto, il suo volto si è illuminato, quasi mi salta addosso per la gioia. Ma perché tutto questo?

    Fratellone! Fratellone, finalmente ti sei svegliato! Ero così preoccupata...

    Sono felice di vedere che sta bene ma se non mi ha chiamato “Tatsu-kun” deve essere successo qualcosa di grave.

    Cosa è successo? Dove mi trovo?

    Siamo in un ospedale e siamo lontanissimi da casa. Non sappiamo come ci siamo arrivati ma anche noi ci siamo svegliate qui.

    E dove è Yuno?

    Neanche finisco di fare questa domanda che sento il rumore di un sacchetto che cade. Guardo nella direzione del rumore e vedo Yuno, in piedi vicino alla porta. A terra c'è un sacchetto con dentro delle brioche, forse le ha prese per Sophie. Vorrei dirle qualcosa di carino ma lei parte subito a corsa verso di me e mi salta al collo stringendomi con fin troppa forza. N-non respiro..

    Grazie. Dio grazie, stai bene, temevamo di averti perso

    Ha allentato la presa, forse si è resa conto che stava per darmi la morte per asfissia, ma...sta piangendo?

    Cosa è successo? Perché vi comportate così?

    Hai dormito per due giorni di fila! I dottori non sapevano spiegarselo perché per loro stavi benissimo, però non ti svegliavi...abbiamo avuto paura.

    Due giorni...quindi ora è sabato mattina...ora capisco perché erano così preoccupate. Lei continua a piangere, io la stringo a mia volta tra le braccia abbandonandomi sulla sua spalla.

    Mi dispiace. Mi dispiace così tanto...

    Ricorda che me l'hai promesso!

    Cosa?

    Che non mi abbandonerai mai...

    Queste sue parole mi colpiscono molto. Si ricorda della promessa che ci facemmo quando eravamo piccoli.

    Credevo che te ne fossi dimenticata.

    Non posso...dimenticarmene...sia di quando me lo hai promesso da bambini, sia quando siamo tornati a casa, io mi ricordo di quella promessa. Sei tu che sembri essertela dimenticata.

    È troppo importante per me per...

    Allora promettilo di nuovo. Dimmelo ancora una volta.

    Non ti abbandonerò mai. Resteremo sempre insieme.

    Per sempre?

    Per sempre. Vi voglio bene ragazze.

    Restiamo così per un po' di tempo. La mia avventatezza l'ha fatta soffrire. Devo ancora lavorare molto se vorrò essere davvero capace di proteggerla e di guidarla.

    Tatsuya...

    Si?

    Hai bisogno di una doccia.

    Anche tu.

    Anche se sono in ospedale, questa è davvero una bella giornata. Tutte e due stanno bene e sono qui con me. Anche io sto bene, spero tanto che oggi mi facciano tutti gli esami e che domani mi dimettano, lunedì inizia la scuola e noi non abbiamo ancora preparato niente. Ma queste preoccupazioni al momento mi scivolano addosso, non potrei essere più felice. Uhm....forse non è corretto dire questo visto che manca ancora qualcuno; però per lo meno questa notte la potrò rivedere, potrò vedere la mia Shiro.

    Fine



    Scampati all'aggressione in spiaggia, i giovani Kamishiro tornano a casa con il morale bassissimo, consci che la loro vita sta prendendo una piega inaspettata. La scoperta che tutti i danni causati al bosco alcuni giorni prima dall'improvvisa esplosione d'energia di Yuno erano misteriosamente svaniti dona ai tre fratelli la risolutezza di combattere per riprendersi la loro quotidianità. La priorità è solo una: riuscire a controllare il terrificante potere elettrico di Yuno.
    L'allenamento inizia nel migliore dei modi ma non hanno il tempo per migliorare più di tanto, dopo solo due giorni si va vivo Zwain, uno degli aggressori di Shiro.
    Tatsuya, in cattive condizioni, lo affronta da solo ma la sua arma, la Hammerstaff, lo mette alle strette; l'intervento delle sue sorelle lo salva. Yuno scatena tutto il suo potere ma è troppo instabile e la porta a perdere il controllo finendo per scaricare il suo attacco più devastante in direzione dei fratelli. Sembra la fine ma per qualche oscura ragione si salvano. Yuno, distrutta mentalmente, si fa da parte e prende in mano la situazione Sophie che svela il suo nuovo potere: il Genesis.
    Sembra che finalmente si sia giunti ad una fine, ma Zwain è un osso duro ed è pronto a giocarsi la sua ultima carta. Un forte flash. Poi l'oscurità.


    Legenda:

    Narrato
    Parlato Tatsuya
    Pensieri Tatsuya
    Voce interiore
    Parlato Yuno
    Parlato Sophie
    Parlato Altrui


    Yuno
    Yuno Cheria Kamishiro


    Sophie
    Sophie Kamishiro



    Edited by .Micael. - 21/11/2013, 00:01
     
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    E che dire? Gran bella narrazione!
    La lettura è piacevole, le descrizioni degli avvenimenti sono complete e be scritte, e le parti in cui descrivevi le sensazioni di Tatsuya e PNG vari mi sono piaciute. Belle le idee per la narrazione e si vede che ti ci sei immedesimato mentre la scrivevi, complimenti.

    Pigliati questi 14 PE e affogati...dehehehe.
     
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1 replies since 20/11/2013, 22:32   54 views
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