[CONCLUSA][Battaglia] La Furia..?

Nessuno mi ha attaccato.
Darmi tempo per prepararmi è pericoloso.
So che a terra sta succedendo il finimondo, che il mio socio ha subito dei gravi impedimenti, danni ingenti - che poi curerò – e che della gente sta rischiando la vita, ma il cielo da loro lo porto lo stesso e magari anche il mare. Non la montagna.
Scusatemi per ciò che sto per fare, ma è necessario, se continuiamo così qualcuno potrebbe farsi davvero male, o potrebbe non farcela ed ora non ho tutta la buona volontà di curare i casi di morte. Sono davvero stressanti per me.
Mi sono preparato già per un bel po' di tempo, mentre combattevo ho sfruttato la rotazione dei venti per creare energia elettrica incessantemente, ora dovrebbe essere tutto pronto.
Con la melma che si materializza, io genero l'illusione che il pavimento sia stato sostituito da un lago [1AP] mentre, sfruttando la confusione e l'invisibilità, lancio a terra, lontano dai combattenti, la mia spada in modo che trafigga l'illusione e la faccia rinascere [2AP 1OE] trasformando il pavimento in un vero lago. In tutta questa confusione non credo che possano realmente accorgersi di una spada lanciata lontano da loro.
Ed ora cosa posso fare?
Amplifico ancora di più la rotazione dell'aria e la plasmo in una nuvola rotante che genera energia elettrica [2AP]. Controllando la conducibilità [1AP] faccio in modo che un fulmine all'interno della nuvola ionizzi l'aria che manipolo, rendendolo plasma, il tutto con un rumoroso tuono. Scarico l'energia a terrà l'energia elettrica generata con un potente fulmine, lanciando dietro anche tutta la nuvola con il plasma che contiene [1AP]
E mi scuso ancora per questo, ma è una battaglia che va conclusa. Spero solo di non esserci andato troppo pesante, sono cose che non credevo che avrei mai fatto contro i miei alleati.
Ormai è inutile mantenere le maschere, lascio cadere l'invisibilità e la mascherina illusoria che mi sono messo prima dell'inizio della battaglia, ormai avranno capito che sono io.

Nel tentativo di evitare che l'inasprimento della battaglia potesse arrecare ancora maggiori danni, e quindi maggiore sofferenza, ai partecipanti, Tatsuya si risolse ad impiegare tutta la potenza di una delle sue tecniche più temibili per porre fine allo scontro. Non tenne conto di amici e nemici, il suo potere doveva travolgere tutto e tutti. Nell'arena trasformata in un lago, Goro si lanciò verso Tatsuya per intercettare quel tremendo attacco, sacrificando il proprio corpo per salvare gli altri. E lui sapeva. Se si era mosso voleva dire che qualcuno aveva assolutamente esagerato.
In tutta quella violenza, con l'odore di carne bruciata che invadeva l'aria, si distinse Kagari che, grazie alla sua scopa volante, riuscì ad evitare gran parte dei danni elettrici ed a lanciare la sua ultima offensiva. Con la forza di un'esplosione, la ragazza sprigionò delle potenti fiamme che avvolsero il suo corpo, tutto il suo aspetto cambiò a testimonianza che era appena ricorsa alla tecnica più potente. Si materializzò uno stupendo drago cinese di fuoco.
Tatsuya percepì ogni intenzione, ogni variazione nelle condizioni della ragazza, aveva anche inteso che aveva esaurito le energie e che dopo quell'attacco sarebbe precipitata nel vuoto, completamente impossibilitata a continuare, tuttavia non riuscì a muoversi: era incantato dalla bellezza di quella tecnica.

« Sì! È proprio questo ciò che cerco! »

Rimase a fissarlo per cogliere ogni particolare della tecnica ed imprimerlo nella memoria, affascinato e rapito.
Dimenticò di doversi difendere; se ne ricordò solo quando stava per essere colpito.
Tatsuya subì la tecnica, il primo vero colpo messo a segno contro di lui in quella battaglia, riuscendo solo ad avvolgersi nelle proprie fiamme per cercare di contrastare un po' la forza di quel drago ma era una difesa solo improvvisata, basata più che altro sull'intenzione di cercare di evitare le bruciature, che non ebbe successo.
Quando i collassi del Graviton Plus si portarono via la fiamma della bestia, Tatsuya aveva ormai subito vari danni e riportavo svariate bruciature molto gravi. Sorrise mentre iniziava lentamente a perdere quota, aveva dimenticato di avvolgersi nelle ali di fiamma. Volto verso il cielo, guardava la luce filtrargli tra le dita della mano ed i colori che davano alle bruciature su di essa. Il dorso si ricoprì di nuove fiamme, un fuoco avvolse tutto il suo corpo innescando la rinascita dei tessuti. Ogni ferita si rimarginò, ogni bruciatura svanì senza lasciare traccia.
Di nuovo in forze, arrestò la caduta e fissò il lago con soddisfazione: c'era speranza.
Un gesto della mano e da varchi di luce nel cielo fuoriuscirono delle grandi catene: si tuffarono rapide nel lago e dopo pochi istanti riemersero avvolgendo ognuna uno dei valorosi lottatori che aveva preso parte a quello che era stato spacciato come un incontro di lotta libera.
Le spade di Tatsuya si dissolsero ed il lago venne rimosso, l'arena era finalmente tornata alla normalità. Le catene adagiarono a terra i ragazzi prima di svanire. Tatsuya atterrò e disattivò tutti i suoi poteri. Vide che ognuno di loro aveva subito gravi danni e se ne dispiacque molto, sentiva che avevano provato grande dolore e non era quello lo scopo del tutto.
Levò la mano al cielo e respirò profondamente, era da davvero molto tempo che non usava quell'abilità e quasi si chiedeva se sarebbe stato ancora in grado di attivarla.
Dai corpi di tutti iniziò ad emergere uno strano pulviscolo luminoso, sembrava quasi un polline che si sollevava e vorticava, andando a concentrarsi sulla mano di Tatsuya.
La gamba di Miuna/Kuro tornò al suo posto, la pelle carbonizzata di Goro tornò normale, le ferite di Haiiro, di Zeshin, di Enma, di Kagari, di tutti i presenti svanirono, portate via dal pulviscolo luminoso. Anche tutti i danni dell'arena vennero portati via.
Tatsuya spalancò violentemente gli occhi, le sue iridi si erano tinte d'azzurro e si erano accese migliaia di minuscole luci, forse milioni, forse tante quanto le stelle che si vedono in cielo. Era come se nei suoi occhi si fosse accesa una galassia.
Dette al pulviscolo la forma di un dardo e lo scagliò verso il cielo, assistendo alla forte luce della sua esplosione, affascinato dal suo stesso potere.
Con la One Heart disturbò lo stato di incoscienza di tutti, spingendoli a svegliarsi il prima possibile.
La battaglia era finalmente finita, ma c'era altro da fare e loro dovevano saperlo.

« Una bella battaglia, dobbiamo esserne tutti soddisfatti. Il pareggio è il risultato più giusto per tutti. »

Tatsuya sorrise alle parole di Haiiro, la calma che stava mostrando lo rassicurava, da questo sentiva che forse quell'evento era andato a buon fine. Se lui, che aveva combattuto contro le furie e subito tutto quel che avevano subito anche gli altri, non mostrava rancore, forse anche gli altri che si stavano riprendendo non sarebbero stati animati da moti di odio verso di loro, soprattutto verso Tatsuya che, alla fine, aveva scatenato il proprio potere contro tutti.

« Bene, ora che ci siamo tutti, vi prego di ascoltarmi. Sono Tatsuya, quello vero, e mi spiace di avervi condotti in questo scontro. O meglio, ci dispiace, perché non ho organizzato tutto da solo. Avevamo un buon motivo per fare tutto questo, un motivo molto valido per mettervi alla prova. La nostra scuola è in pericolo. Tutti noi siamo in pericolo. Forse qualcuno di voi l'ha già sentito nominare, il pericolo ha il nome di Misogi Kumagawa. Ha il nome del mio amico. Lui ha trovato una soluzione ai problemi degli uomini: uccidere tutti i membri della élite ad iniziare dagli studenti della nostra scuola. Non possiamo stare a guardare mentre si rafforza e realizza il suo folle piano, dobbiamo muoverci anche noi, agire per arginare il suo potere diventando noi stessi forti. Non possiamo contare su nessuno, nemmeno su Medaka Kurokami ed il consiglio studentesco, dobbiamo fare affidamento solo su noi stessi. Noi siamo anormali, siamo minus e siamo dalla stessa parte. Rappresenteremo una rottura negli assoluti, saremo una frattura assoluta verso tutto. Noi siamo... »

Non riuscì a terminare il discorso che stava improvvisando, dato che quello che avevano preparato l'aveva dimenticato. Suonò il suo cellulare, fatto a cui non era assolutamente abituato e che lo colse alla sprovvista. Suonarono i cellulari di tutti con il tono delle notifiche.
Tatsuya prese il suo telefono: c'era un tweet di Shiranui.
Lo aprì nascondendo sotto una finta noia l'eccitazione per la sua prima notifica ma non riuscì a leggerlo tutto, la sua attenzione era stata catturata da alcune parole che non avrebbe mai voluto vedere.
Non poteva accadere di nuovo, doveva essere uno scherzo di cattivo gusto. Non poteva essere possibile.
Lesse un'altra volta quella poche parole: “La scuola è stata distrutta”.