[SOSPESA] Tutto strano

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  1. Zeroro
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    Tahmelapachme Black Elk | scheda
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    E così, dopo due giorni di viaggio, mi trovavo finalmente di fronte a quell'enorme complesso. Era strano, diverso da com'ero abituato, la mia scuola in America era decisamente più piccola. Per non parlare del fatto che ancora il mio giapponese non era dei migliori, ma al momento non potevo fare altro. Mi inoltrai nel complesso, era mattino, teoricamente ero in anticipo per l'inizio delle lezioni, ma dovevo pur posare la mia roba da qualche parte. Vedevo gente camminare da tutte le parti, e notai subito come le ragazze avessero un abbigliamento piuttosto succinto, con quelle gonnelline minuscole. Scossi la testa

    Non sono qua per questo...

    Mi avevano detto che la scuola aveva un grande dormitorio ben organizzato, così iniziai a camminare cercando qualcuno che somigliasse ad un insegnante, o comunque un adulto, per chiedere informazioni



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    Edited by Zeroro - 5/1/2016, 23:18
     
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    Quanto mi piace questa scuola... no, xosa volete fare con quelle mazze? A-aspettate, non venitemi contro tutti insieme in questo mod-!
    Dicevo... mi piace questa scuola, ma non per lo studio o i compiti... quelli non piacciono a nessuno (o quasi, ma quella è gente "anormale"), mi piacciono le persone all'interno della scuola, ma nemmeno tutte: ce ne sono di assolutamente anonime, che si confondono tra la mole di studenti, quelli che saltano all'occhio e poi quelli totalmente stravaganti ed inusuali. Non so perchè, ma in questa mia divisione Fuuta mi mette sempre nell'ultima categoria... bah.
    In ogni caso quella mattina mi svegliai piuttosto presto, quel mostriciattolo di mia sorella non era con me e potei svegliarmi in assoluta calma e tranquillità, anche se l'uragano che sembra portarsi appresso un po' mi manca. Feci colazione nella mia stanza singola, cosa che mi fa sentire sempre così autonomo ed indipendente, contornata da una tazza di caffè fumante, con 5 cucchiaini di zucchero proprio come piace a me. Doccia fresca, lavaggio dei denti, divisa scolastica ed infine cartella. Tutto sembrava promettere bene.
    Stai a vedere che finalmente mi sono liberato della mia colossale sfortuna! -è una frase che ripeto spesso quando la mattina sembra tranquilla, so per certo che non è cosí ma per scaramanzia... non si sa mai- Sì, sono proprio sicuro che questa sia la giornata giusta! -dovevo essere davvero su di giri quel mattino.
    Dunque mi misi in marcia, alla volta del Liceo Hakoniwa: terra di incontri stravaganti e presenze anomale. Ed eccolo lì, alla fine della stradina, con l'incredibilmente alta torre dell'orologio a sorvegliare quell'altrettanto enorme complesso di aule e club di tutti i tipi. Certo che è davvero imponente: non ci si fa mai l'abitudine, anche dopo tanto la vista è sempre sconvolgente.
    Mi guardai intorno cercando le solite facce conosciute, ma vidi solo normali ragazzi in divisa, nessuna traccia di gente già vista in precedenza nè tantomeno di qualcuno di interessante.
    Ehi ma... quello chi è? -rimasi di stucco una volta visto uno strano ragazzo: non l'avevo mai visto e con tutta probabilità era un nuovo arrivato (fosse stato un vecchio studente l'avrei notato sicuramente: sembrava un tipico indiano d'america, poteva avere origini estere? O era solo eccentrico quanto Fuuta?), e inoltre sembrava particolarmente smarrito.
    Preferirei non immischiarmi in altre faccende che potrebbero eivelarsi pericolose... non dopo l'ultimo episodio con quella tipa... ho ancora i brividi solo a pensarci. -Stavo ripensando all'incontro con Galatea, mi aveva davvero scosso come incontro ma ormai era acqua passata.- Però a pensarci bene... nessuno sembra accorgersi di lui, potrebbe anche incontrare brutta gente e non sembra esattamente il tipo combattente... ma che dico? Io probabilmente ho meno abilità di lui, e di sicuro molta, molta più sfortuna. D'altro canto non posso certo rimanere fermo alla solita cerchia ristretta di conoscenti: devo anche sbloccarmi... ok vado.
    Decisi quindi di approcciarlo, partendo comunque con tranquillità sperando di non spaventarlo fin dal primo giorno.
    Ehi ciao. Non credo di averti mai visto da queste parti: sei nuovo per caso? -chiesi incuriosito dal suo aspetto calmo e sereno ma impegnato nello scrutare attentamente i dintorni- Vedo che stai cercando qualcosa o sbaglio? Posso darti una mano per caso?
    Quante domande... spero di non averlo intimidito. Avrei voluto chiedergli da dove veniva ma era una domanda che avrei riservato per più tardi, per ora bastavano ed avanzavano quelle.


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    Tahmelapachme Black Elk | scheda
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    Ero fermo e immobile, solo la testa si muoveva, dovevo sembrare un po' sciocco. Il mio rimuginare venne interrotto da un movimento che notai con la coda dell'occhio, movimento che subito mi mise in allerta, ma che si rivelò essere solamente un ragazzo piuttosto... particolare, non penso ci sia una parola migliore per definirlo, ed aveva un non so che di buffo. Feci un passo per andargli incontro, ma non so come rischiai di inciampare nei miei stessi piedi, rimanendo dritto per miracolo.

    Buongiorno a te..., risposi chinando lievemente il capo, e tenendo lo sguardo basso per la figuraccia.
    Dici bene, sono arrivato proprio in questo momento. Il mio nome è Tahmelapachme, puoi chiamarmi Tam. Mi è stato detto di dirigermi al dormitorio una volta arrivato qui, ma questo posto è talmente immenso che proprio non saprei da dove iniziare a cercare. Hai idea di dove sia?

    Fui decisamente fortunato, quel ragazzo era capitato nel posto giusto al momento giusto, e forse mi avrebbe tirato fuori da chissà quanti minuti di ricerca. Dovevo entrare in camera, posare la roba, farmi una cavolo di doccia per lavare via il sudore di due giorni di viaggio, mettere vestiti puliti e andare a lezione. Iniziavo a sentirmi un po' a disagio, ero tanto lontano da casa, in mezzo a persone completamente diverse da me. Per fortuna, anche quando sono da solo, non lo sono mai realmente

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    Edited by Zeroro - 5/1/2016, 23:21
     
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    Si girò di scatto, per poco non inciampò sui suoi stessi piedi... che fosse un altro compagno di sfortune? Probabilmente rimase solo sorpreso dal mio intervento... per un attimo ho sperato.
    In ogni caso sembrava fosse davvero nuovo: non sapeva dove fosse il dormitorio e stava cercando qualcuno che lo aiutasse. Non potevo certo definirmi un esperto ma di sicuro potevo dargli una mano almeno a trovare l'ovile. Il suo accento, il suo nome ed il suo giapponese poco convenzionali mi suggerivano che doveva essere straniero, a quel punto volevo sapere si sove fosse originario, ma prima l'ovile, ed ancora prima le presentazinoni.
    Tahmelapachme? Che nome... inusuale. Ma è intrigante...
    Preferirei chiamarti Tam se non ti dispiace, non per altro ma credo di non essere in grado di pronunciarlo completo in modo corretto e non vorrei storpiartelo. In ogni caso io sono Enma, piacere di conoscerti. -stavolta non ero nervoso come con Goro e Kuro, e l'inchino mi venne naturale- Per il resto... le lezioni stanno per cominciare, suppongo tu debba disfare i bagagli se sei arrivato ora. Ma suppongo che non ci siano problemi se per una volta salto le lezioni... d'altronde sarebbe la prima assenza e per una buona causa. Dai vieni che ti accompagno! -gli dissi cercando di imitare la spensieratezza di mia sorella, non so se ci sono riuscito bene ma spero di non essere sembrato il solito maniaco.
    Intanto lo presi delicatamente per il braccio destro e lo tirai leggermente dietro di me mentre facevo strada a passo lento, in tal modo avremmo potuto fare un po' di conversazione... vero, non è la cosa che mi riesce meglio, ma mi sono iscritto ad un liceo così affollato apposta per migliorare e non avrebbe senso tirarmi indietro così.
    Allora, immagino tu sia confuso e disorientato, ma stai tranquillo che ti ambienterai in un attimo. Devi solo stare attento a qualche personaggio un po' strano e... oh giusto: non trasgredire alle regole ed indossa sempre la divisa scolastica. Ah un'altra cosa posso chiederti da dove provieni? Hai un aspetto bizzarro ma mi piace parecchio. Oh e una volta arrivati al dormitorio dovrai dirmi dov'è la tua stanza così ti ci porto direttamente.
    Stavo evidentemente straparlando, uno dei miei difetti maggiori è che quando sono in queste situazioni non riesco a tenere a freno la lingua o comunque a non sembrare uno scemo. Ora che ci penso devo averlo davvero fatto sentire più a disagio io che il jet-lag...
    Oh... scusa sto straparlando e non ti sto nemmeno dando il tempo di rispondere... perdonami ma non sono il massimo nelle conversazioni. -mi grattai la nuca con la mano sinistra per l'imbarazzo, a quel punto gli lasciai campo libero, inoltre eravamo quasi arrivati e per la fine del suo discorsetto avremmo raggiunto la nostra meta.


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  5. Zeroro
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    Chiamami pure Tam, è più semplice.

    Quel tipo era veramente incredibile. Non capivo se fosse pazzo, o solamente bizzarro, ma non mi dispiaceva. Per quanto strampalato, si era subito sforzato per farmi sentire a mio agio, per cui passai sopra al fatto che mi avesse preso per un braccio per portarmi in giro.

    La mia terra natale è il Nord America, sono cresciuto fra le file di una piccola popolazione composta da discendenti diretti dei nativi americani, o indiani d'America come alcuni li chiamano

    Non feci in tempo a terminare la frase, che subito quell'Enma ricominciò a parlare, e non riuscii a trattenere un sorriso, uno di quelli che vengono spontanei quando veniamo "piacevolmente" innervositi da qualcuno. Però aveva ragione, ero decisamente spaesato, non conoscevo nulla di quel posto, e senza il suo aiuto non so dove sarei andato a finire.

    Non preoccuparti, in realtà nella mia famiglia non ci siamo mai profusi in troppe parole, quindi un po' di rumore non può farmi che bene. Comunque, i miei genitori mi hanno detto che giunto al dormitorio mi avrebbero assegnato una stanza, quindi ancora non so quale sia la mia. Immagino che ci saranno degli addetti a cui chiedere

    Mentre parlavamo e camminavamo, non riuscivo a fare a meno di guardarmi attorno, tutte quelle persone strane, quegli edifici immensi, quel caos... Di certo una situazione ben diversa da quella a cui ero abituato. Non sapevo se sarei riuscito ad adattarmi, e quanto facilmente lo avrei fatto, ma ormai ero lì. Ero in quel posto per un motivo ben preciso, e di certo non avrei deluso la mia famiglia e i nostri amici per un po' di insicurezza.

    Più quello stato d'animo si faceva pressante, e più cadevo nel dubbio, un istante prima pensavo di potercela fare, e quello dopo l'esatto contrario. Questo vorticare di stati d'animo stava iniziando a prendere il sopravvento... Finchè non avvertii una sensazione particolare, come un brivido freddo lungo tutto il corpo, ed avvertii chiaramente il contatto di uno dei Guardiani. Era il Serpente, lo Spirito del Cambiamento, aveva avvertito le mie perplessità, e mi stava dando la forza per affrontare quel rapido stravolgimento delle mie abitudini.

    Grazie...

    In tutta risposta, lo Spirito si palesò per un istante, ruotando velocemente attorno al mio collo, per poi rituffarsi all'altezza del mio petto, scomparendo in una nuvola di fumo verde e trasparente.

    Il suo "tocco" mi aveva rinvigorito, ero sicuro di me. Avrei certamente avuto altri dubbi, trovato altre difficoltà, quel grande, immenso cambiamento avrebbe messo a dura prova la mia forza di volontà più e più volte, ma sapevo che il Serpente sarebbe stato con me. Non avevo nulla da temere.





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    Edited by Zeroro - 7/1/2016, 14:43
     
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    Come immaginavo era decisamente spaesato: prima che lo interrompessi bruscamente disse di provenire dal nord America, da discendenti degli Indiani d'America, ma essendo stato colto da un raptus di follia dialogica e ormai partito per la tangente me ne accorsi tempo dopo. Mi calmai per bene, gli lasciai il braccio e dopo essermi scusato con lui per i miei modi piuttosto sbrigativi commentai.
    Oh quindi vieni dal nord America? A vederti un po' mi ricordavi gli indigeni di quel posto ma pensavo fosse solo perchè ti piacevano... qui di gente eccentrica ce ne è eccome -sopratutto mia sorella... ahem- In ogni caso deve essere davvero interessante la tua storia! Non nascondo di non averla mai approcciata direttamente, e tutto ciò che so lo devo ai libri di scuola (che non dicono molto), quindi se qualche volta avessi voglia di parlarmene avrei da imparare di sicuro un sacco di cose molto interessanti.
    Parlavo sul serio: solo a stargli vicino mi saliva la voglia di conoscere di più sul suo popolo d'origine, di sicuro pieno di misteri ed antichi rituali.
    Alla domanda riguardante la sua stanza mi rispose che gliel'avrebbero data una volta arrivato qui, e non sapeva di preciso dove andare a pescarla.
    Poi disse anche un grazie sottovoce, alchè mi girai, pensando fosse diretto a me, per rispondere ma... era un serpente quello intorno al suo collo? Era semitrasparente e un'attimo dopo era già scomparso nel suo petto in una nuvoletta verte altrettamto semi-visibile, e la cosa mi inquietava leggermente. Che fosse un -come li aveva chiamati Galatea? ah sì- anormale anche lui? O che ce ne fosse un'altro nei dintorni? Ma io non riuscii a vedere nessuno: o me lo sono immaginato oppure era stato lui. Avrei preferito di gran lunga la seconda: non mi andava molto l'idea che gli avessero fatto qualche strano sortilegio fin dal primo giorno, e lo tenni d'occhio in modo più prudente da allora, evitando di spaventarlo raccontandogli ciò che avevo visto.
    Oh... quindi se non sai dove sia dovremmo andare in segreteria. -feci dietrofront, ma ricordai che a quel punto la segreteria era dall'altro capo della scuola e la strada da fare sarebbe raddoppiata...
    C'è un problema... la segreteria è dall'altra parte della scuola! -Diamine... lo dicevo io che ero stato troppo avventato inutilmente e che stava andando tutto fin troppo bene... aaah che sfortuna! Ma un momento...
    Ero sull'orlo della rassegnazione quando ricordai che pochi giorni prima Fuuta aveva bisogno di ritirare una divisa extra per me dalla segreteria e le serviva il suo numero, che quindi da bravi pigroni avevamo cercato piuttosto che andarci direttamente e ce lo eravamo anche appuntato. Estrassi il cellulare dalla tasca e lo aprii.
    Ecco cosa! Guarda qui... un attimo... eccolo! Il numero della segreteria: ormai siamo ai dormitori e fare tanta strada sarebbe inutile. Basta chiedere il numero della stanza: chiamala tu che se mi scoprono mi fanno secco per davvero ahah.
    Gli cedetti il telefonino indicandogli il tasto da premere per avviare la chiamata. Bastava che chiedesse quel numeretto ed io ce lo avrei condotto in un baleno.
    Che bello: sembra stia filando tutto bene, e non vedo nemmeno l'ombra di sfortuna o negatività... stai a vedere che è davvero la volta buona. -Continuavo a pensarci: ormai era come un chiodo fisso nella mia testa, e più me lo ripetevo e più mi sentivo sereno, ed un sorrisone sollevato poteva essere intravisto nel mio volto.


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    Non notai alcuna reazione in Enma alla comparsa del Serpente. Era una fortuna, non mi piaceva essere trattato in maniera particolare, le lodi che avevo ricevuto fra la mai gente inizialmente mi avevano fatto piacere, ma dopo un po' si erano rivelate davvero fastidiose. Questo era uno dei fattori che alleggerivano un po' il "cambio d'aria", l'essere in mezzo a gente particolare come me. Nessuno avrrebbe fatto troppo caso alla mia presenza.

    Mi fanno davvero piacere le tue parole, sono contento che tu gradisca l'approccio con la nostra cultura. In particolare in questo periodo storico, in cui certi valori come il rispetto per la natura, la cura della propria anima, l'introspezione e la semplicità, valori che noi difendiamo strenuamente, passano molto in secondo piano se confrontati con il "Dio Denaro". Sarò ben contento di renderti partecipe di tutto questo, se vuoi avrei già qualcosa da mostrarti dopo le lezioni di questa mattina.


    Bene, davvero bene, avevo trovato un buon amico. Da buon amico, appunto, mi fece presente che la segreteria si trovava da tutt'altra parte. Non potevo certo manifestare il Cavallo per un'inezia simile, tanto più che, al tempo, ancora non ero in grado di richiamare gli Spiriti secondo il mio volere. Ero già pronto a seguire Enma chissà dove, quando mi porse un telefono. Il numero della segreteria! Che bella notizia, non avevo alcuna voglia di camminare. Presi in mano il telefonino, premetti il pulsante che mi aveva indicato, ed attesi una risposta.


    Pronto? Sì, buongiorno. Il mio nome è Tahmelapachme Black Elk, avrete parlato con i miei genitori... Sì esatto... Oh, bene, la ringrazio tanto. Le auguro una buona giornata

    Porsi nuovamente il telefono a Enma, e dissi accennando un sorriso:

    La mia stanza è la numero 37, secondo piano. Quanto dista dalla tua?






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    Edited by Zeroro - 7/1/2016, 23:42
     
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    Una volta che gli ebbi rivelato il mio interesse verso il suo popolo di origine lo vidi come accendersi: mi introdusse all'argomento con molto entusiasmo ma anche amarezza, dopotutto i valori in cui ha creduto fermamente per tutta la sua infanzia sono stati quasi calpestati dall'arrivo del denaro a detta sua. E come dargli torto? Ormai la civiltà è più strumentalizzata che sobria e rispettosa della natura. Ma proprio per questo si dimosttava un tipo interessante e che poteva far cambiare il modo di vedere il mondo a molte persone.
    Accennò anche all'iniziarmi a questi concetti dopo le lezioni.
    Guarda, ormai le lezioni oggi le salto, quindi quando vuoi possiamo parlarne con tranquillità.
    In ogni caso, finita la chiamata (traspariva un'animo davvero gentile dalle sue parole), ottenemmo il numero della sua stanza: 37, secondo piano. 37... 37... ma la mia è la 39! Solo due stanze più in là della sua! Che fortuna, così non rischio nè di perdermi nè di portarlo nel posto sbagliato del dormitorio.
    Pensa te! La mia é la 39, siamo praticamente vicini di stanza! -gli dissi con un certo entusiasmo- Perfetto, seguimi. Ah una cosa: ti va una caramella?
    Gli porsi quelle che portavo sempre con me: i lecca-lecca alla panna ed alla fragola. Aveva il diritto di scegliere, tanto a me piacevano da impazzire entrambe, e comunque ne avevo una scorta incredibile nelle tasche della mia felpa... se mai dovessi uscire di casa senza di essa allora sì che potrei ritenermi sfortunato. Perderei anche l'aria da spacciatore che ho con quel cappuccio e quelle tasche piene di robe... ma forse questo può essere un bene.
    In ogni caso, dato il suo amore e rispetto per la natura gli dissi che le carte avrebbe potuto tranquillamente darle a me: io a mia volta le avrei ripose in tasca e buttate via in un cestino una volta trovato. Ovviamente non sono un teppista, l'avrei fatto in ogni caso, ma se mai si fosse posto il dubbio almeno avrei potuto tranquillizzarlo in anteprima.
    Giunti davanti alla porta di quella che presto sarebbe diventata la sua casa per i prossimi anni mi feci leggermente indietro e mi spostai di lato rispetto alla maniglia, aspettando che lui sbloccasse la serratura per entrare.
    Vuole fare lei gli onori di casa? -aggiunsi con tono altisonante.
    Nel mentre continuavo a guardarmi intorno cercando un possibile colpevole per la scena di prima. Quella del serpente. Ma ancora non trovabo nessuno... forse era anche meglio così, ma poteva benissimi esserci dell'altro.


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  9. Zeroro
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    Beh, capirai che oggi é il mio primo giorno, preferirei evitare di fare subito la figura del poltrone... Tu sei qui da più tempo, puoi permetterti qualche leggerezza, ma io non ancora, quindi stamattina andrò a lezione , e durante la pausa pranzo ti insegnerò una cosa molto carina... In cambio di una caramella, mi piacciono quelle alla panna, o alla fragola.

    Non potevo saltare la mia prima lezione, non volevo far brutta figura. Ma non era tutto li... I miei genitori avevano speso molti soldi per mandarmi in quella prestigiosa scuola, non avevo la minima intenzione di sperperare i loro sacrifici. Dopo la chiamata, appresi che fortunatamente la stanza di Enma era molto vicina alla mia, che fortuna! Avrei evitato di perdermi, almeno nel dormitorio... Gli risposi con un sorriso, e poggiandogli amichevolmente una mano sulla spalla.
    Giunti di fronte alla mia stanza, accettai l'invito ad entrare per primo. Aprii la porta, e mi trovai di fronte ad un appartamentino piuttosto striminzito, ma che pareva davvero confortevole, esplorandolo vidi che offriva tutto ciò di cui c'era bisogno.

    Bene, penso che siamo a posto così. Ora se non ti dispiace ti chiederei di uscire, devo lavarmi e cambiarmi e ho molta fretta. Ci vediamo all'ora di pranzo, dove ci siamo incontrati quando sono arrivato, va bene?





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    Edited by Zeroro - 8/1/2016, 22:41
     
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    Tam fece come gli suggerii: prese quello alla panna e mi diede la cartina, che ovviamente misi in tasca insieme alla mia, non le butto per terra come fanno molti.
    Mi raggiunse sulla porta di casa sua e la aprì: dentro era il tipico monolocale dell'Hakoniwa, esattamente come lo era il mio, piccolo ma con qualche comfort, ma Tam ne sembrò entusiasta come se non fosse abituato a spazi del genere. Si guardava intorno stupito ed una volta finito di passare in rassegna l'arredamento mi chiese un po' di tempo per prepararsi.
    A quel punto ci saremmo reincontrati alle 12 nello stesso posto dove l'avevo incontrato, sempre che lui non si fosse perso...
    Bene, penso che siamo a posto così. Ora se non ti dispiace ti chiederei di uscire, devo lavarmi e cambiarmi e ho molta fretta. Ci vediamo all'ora di pranzo, dove ci siamo incontrati quando sono arrivato, va bene?
    Se devi prepararti va bene, tolgo il disturbo. Ma dato che è il tuo primo giorno e sarai ancora stanco e stravolto dal fuso orario dovresti avere l'esonero per oggi. E ormai saremmo un po' in ritardo...
    Ma comunque per me va bene, allora ci vediamo dopo!

    Detto questo, a meno di un'accenno di conversazione da parte sua, avrei levato le tende. Ormai ero in ritardo e non mi andava tanto di tornare a scuola... Inoltre avevo ancora in mente quella "cosa molto carina" che mi avrebbe dovuto insegnare poco dopo, chissà cosa poteva essere? Di sicuro molto più interessante di quello che avrebbero insegnato a scuola.


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  11. Zeroro
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    Tahmelapachme Black Elk | scheda
    Enma uscì dalla stanza, e io non persi neanche un secondo, lavandomi di corsa. Per l'occasione scelsi degli abiti un po' meno "appariscenti" e più conformi allo stile di vestiario del posto: Una giacca e un paio di pantaloni di pelle, scarponcini dello stesso materiale, e una camicia di tela molto molto chiara, praticamente bianca. Fortunatamente il mio senso dell'orientamento era ottimo, per cui riuscii a precipitarmi giù per le scale e a ripercorrere senza perdermi la strada fatta per arrivare in camera. Probabilmente la segreteria era vicino all'ingresso principale della struttura, ed in effetti la trovai nei pressi del luogo in cui avevo trovato Enma, ricevendo la notizia di avere effettivamente l'esonero. Da una parte ero contento di potermi rilassare, dall'altra che tutta quella fatica e fretta andassero sprecate un po' mi infastidiva. Iniziai a vagare nei dintorni dell'edificio principale, cercando di memorizzare quanti più luoghi possibili: club, aree di ristoro, parchi e quant'altro. Le ore scorsero in verità piuttosto lentamente, per cui quando vidi che mancava un'ora a mezzogiorno iniziai ugualmente ad incamminarmi verso il luogo dell'incontro, sedendomi su una panchina ad aspettare il mio amico

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    Edited by Zeroro - 19/1/2016, 18:52
     
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    12:00 am


    Bene. Molto bene. Ero tornato a casa ad annoiarmi: Tam doveva prepararsi per bene e credo avesse accennato qualcosa sull'andare in segreteria. Poco importa, spero abbia fatto tutto quello che doveva fare perché ora era arrivato il momento del nostro incontro e doveva mostrarmi una cosa carina. Chissà cosa vorrà mai mostrarmi?
    Ma un'altro pensiero invadeva la mia mente: cos'era quel serpente? Comincio a pensare di essermi fissato su una sciocchezza, magari me lo ero immaginato... spero almeno che se fosse opera sua.
    In ogni caso ormai ero arrivato e potevo vedere Tam seduto su una panchina lì vicino.
    Tam! -mi avvicinai dopo aver attirato la sua attenzione- Ehilà! Allora com'é andata? Sei riuscito a fare tutto e a trovare la segreteria?
    In un certo senso avevo avuto come la sensazione che mi volesse cacciare quando dovetti andarmene dal suo appartamento, ma doveva fare le sue cose e rimettersi a posto dopo il lungo viaggio quindi era più che normale che volesse stare da solo a rilassarsi un attimo. Perchè mi faccio tanti problemi? Bah.
    In ogni caso notai che aveva vestiti piuttosto "casual", o per lo meno appartenenti al suo luogo di nascita: giacca, pantaloni e scarpe in tinta e di pelle ed una camicetta molto carina. Lui era esonerato ed al massimo qui quello che sgarrava le regole ero io, ma trovavo giusto avvertirlo come avevano avvertito me.
    Ah una cosa: lo dico per avvertirti ma cerca di utilizzare solo la divisa della scuola in orario di lezione. Ora siamo fuori e tu sei esonerato, ma in ogni caso devo avvertirti che abbiamo un comitato discplinare un po'... speciale. Non a caso il presidente viene definito "Monster child".
    Potrei dirti di più ma se non ti spiace rimanderei a dopo: ora mi fai vedere quella cosa carina?

    Dovevo sembrare davvero come un cagnolino curioso, ma volevo sapere di cosa si trattava.


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  13. Zeroro
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    Tahmelapachme Black Elk | scheda
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    Parlato





    Finalmente Enma era arrivato, tutte quelle ore da solo mi avevano piuttosto annoiato.

    Grazie per l'avvertimento, ma non ho nessuna divisa... Dovrò farmene dare una. Ma grazie lo stesso!
    Ora, riguardo quella cosa, non è esattamente una cosa da "vedere", ma sono certo che ne sarai entusiasta. E' un rito sciamanico, il rito per trovare il proprio Spirito Guida, un animale, anche detto Totem. Ognuno di noi ne ha uno, non è un vero animale, ma semplicemente l'idea di quell'animale, la sua proiezione spirituale. Chiudi gli occhi e dedicati all'esercizio di rilassamento, continuandolo finché il tuo corpo e la tua mente non siano riposati e in pace.
    A questo punto visualizza davanti a te una grotta o un' apertura simile nella terra, che può essere anche il tronco cavo di un albero, una buca, un pozzo. Dai a questa immagine il tempo di diventare ben nitida e stabile, quindi procedi verso di essa e alla fine entravi dentro.
    Non tentare di vedervi dal' esterno, come se stessi osservando il personaggio di un film, ma al contrario cerca di essere davvero, intento a camminare e a sentire l'ambiente circostante.
    Una volta dentro la grotta, ti verrà incontro una guida, che può assumere una tra molte forme. Maschile o femminile che sia, potrà essere percepita semplicemente come una luce splendente, mobile, o sotto le spoglie di un vecchio con la barba grigia o persino di un animale. Se la guida assume la forma animale, puoi stare certo che non si tratta del tuo ausiliario animale, ma di un compagno che ti condurrà nel reame interiore.
    Nelle profondità della grotta o dell'apertura, c'è una galleria che giunge nelle viscere della terra.
    La guida allora ti accompagnerà dentro la galleria. Percorrendola, può darsi che tu abbia una sensazione di rapida accelerazione. Non allontanarti : è perfettamente naturale e normale.
    Alla fine uscirai con la tua guida in un paesaggio interiore. A questo punto concediti il tempo di acclimatatii e guardarti attorno. Di che genere di paesaggio si tratta?
    Ci sono alberi, montagne, fiumi, laghi? Che ora del giorno è? Fa freddo o caldo? Spira vento o l'aria è immobile? Quando ti sentirai abbastanza "a casa", sarà il momento di procedere all'esplorazione.
    La guida attenderà il tuo ritorno. Il tuo scopo consiste nel cercare un animale (o più di uno) in questo paesaggio. Prendi nota di tutti quelli che vedi, e non sottovalutarli se sono minuscoli e sembrano insignificanti. Molti preferirebbero un magnifico lupo, un orso, un leone quale ausiliario animale, forse senza rendersi conto che uno dei più potenti animali nella tradizione americana indigena è l'umile topo.
    Nello sciamanesimo classico, bisognerebbe vedere il proprio ausiliario animale da tre angolazioni diverse, ma puoi anche fidarti dell'istinto per individuare l'animale a te appropriato.
    Ovviamente, dovrai evitare tutti gli animali che ti mostrino zanne scoperte: non agiranno da ausiliari, bensì ostacoleranno il tuo cammino. Una volta visto un animale che sembri avere un'affinità con te, sii pronto ad accogliere qualsiasi insegnamento voglia darti.
    Se non si è ancora accostato a te, aspetta di vedere se lo fa.
    Ciò che accade a questo punto, non sta a me dirtelo.. il tuo ausiliario animale può interagire con te in mille modi diversi. Quando senti che l'esperienza è conclusa, pendi semplicemente congedo dal tuo animale ed esci dalla galleria con la tua guida.
    Al momento di dare l'addio alla tua guida all'imboccatura della grotta, crea l'immagine di questo posto, quello in cui siamo ora, e gentilmente unisciti al tuo corpo che è qua. Respira a fondo ancora per un pò, muovi braccia e gambe, apri gli occhi.

    exp: 0
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    Tam sembrava molto contento di vedermi, possibile che si fosse affezionato così tanto in poco tempo? Beh, tanto meglio no? Sembra un tipo onesto e sincero, oltre che piuttosto ingenuo, ma non vorrei azzardare troppo nell'interpretazione di semplici sensazioni.
    Ora arrivava finalmente la cosetta di cui mi aveva parlato prima; mi sedetti di fianco a lui e cominciò a parlare: voleva mostrarmi il rituale del suo popolo d'origine per trovare il proprio Spirito Guida, un animale che avrebbe potuto assistermi nei momenti del bisogno. La procedura era piuttosto lunga ma non era complicata, anche perchè mi stava guidando passo per passo, invece pareva piuttosto interessante.
    Bene, d'accordo ci provo. - risposi con un sorriso.
    Chiusi gli occhi, feci qualche respiro profondo, mi immersi nei miei pensieri ed attesi istruzioni dal mio nuovo amico, facendo molta attenzione alla sua raccomandazione sul "sentire" più che potevo le sensazioni che la mia immaginazione avrebbe offerto. Stavo immaginando una semplice buca nel terreno, ed una volta entratovi mi ritrovai in una grotta molto basilare, un semplice tunnel roccioso all'interno del quale era presente come un piccolo nucleo luminoso, che fluttuava nella stanza. Emanava una luce molto intensa per quanto fosse piccolo, poi questo si mosse, e Tam mi disse di inseguirlo.
    Deglutii. Avvertivo una strana sensazione in quel mondo, come se a tratti fossi respinto dalla mia stessa immagine e dovessi tentare di riappropriarmi della prima persona a forza, ma dopo poco mi sentii a mio agio e proprio in quel momento il viaggio terminò: mi ritrovai -no, non in una selva oscura- in una raggiante radura con un prato verde brillante e qualche albero qua e là a contornare questa magnifica visione.
    Wow! E così è questo il tipo di paesaggio che avrei dentro? Sembra meraviglioso!
    Il mio stupore fu ancora più grande quando, una volta che ebbi cominciato ad aggirarmi nella radura alla ricerca della mia Guida, mi imbattei in un grande albero, il più grande di tutti e dalla chioma più folta, posto proprio al centro della radura (come avevo fatto a non notarlo prima effettivamente me lo chiesi anche io...): sotto al livello delle radici qualche animaletto se ne stava beatamente sdraiato godendosi la fresca ombra che questo gigante aveva da offrire, sopra sui rami qualche nido con ovetti e teneri uccellini a covarli con dedizione. Che vista meravigliosa!
    Mi avvicinai a questa pianta ciclopica: gli animaletti per terra scapparono impauriti, era normale, del resto sono arrivato io a disturbare la loro quiete. Un dettaglio però attirò la mia attenzione in modo alquanto brusco: credo di aver visto una civetta volare in direzione dei rami più bassi, era di un bianco candido e sembrava voler accasarsi nel suo nido ma mentre volava un frutto, probabilmente sollecitato da qualche scoiattolino, le cadde addosso facendole perdere l'equilibrio e di conseguenza cadere al suolo proprio davanti a me.
    ...
    Non avevo dubbi: era quello il mio animale guida... Non sembrava essersi fatto nulla, infatti verso la fine riprese a planare ed attutì la caduta in modo magistrale, tuttavia non fece alcuna resistenza quando mi chinai a prenderla in mano, anzi sembrava addirittura contenta della mia compagnia. Dalle mie mani spiccò un volo tanto repentino quanto agfraziato, mi volteggiò qualche volta attorno per poi posarsi sulla mia spalla, molto vicino al mio volto, e strusciò la sua testa contro la mia. Non credo sia il modo in cui le civette esprimono il loro amore ma... era il mio mondo interiore, è già tanto che fosse un animale e non Kyubey.
    Poi spiccò nuovamente il volo, questa volta in modo definitivo, alla volta del Sole ed io la salutai quasi con nostalgia. Poi feci come disse Tam: immaginai di nuovo il luogo in cui ci trovavamo io e lui e tentai di riprendere il mio corpo prima di risvegliarmi. Al contrario di ciò che pensavo fu molto semplice come impresa.
    Ancora una volta seguii le sue istruzioni alla lettera: respirai profondamente e mi stiracchiai leggermente prima di riaprire gli occhi. Ripensai alla mia esperienza in quel mondo fantastico (e non lo dico solo perchè era la mia eh) che era la mia mente: durante tutto il viaggio sembrava che i pensieri fluissero senza che io intervenissi, come se la mia mente stesse continuando a lavorare da sola mentre il mio spirito era impegnato nella ricerca.
    È... è stata una cosa davver fantastica... - ero ancora scosso e le mie parole potevano suonare molto morbide e rilassate - Dico davvero: è stata la prima volta che ho provato una cosa del genere, e a quanto pare il mio Spirito Guida è una bellissima civetta.
    Ed anche piuttosto sfortunata aggiungerei.


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